Il costo della ricarica? Qui in Portogallo 0,60 al massimo

Il costo della ricarica? Raramente arriva a 0,60, in autostrada, fuori parte da 0,30. Andrea scrive dal Portogallo, con un bilancio del primo anno in elettrico. Molto positivo per il giudizio sia sull’auto, sia sul costo delle colonnine.

Soddisfatto della Kia e-Niro, il consumo medio 14,2 kWh/100 km

“Innanzitutto complimenti per il lavoro svolto. È grazie a voi che, a dicembre ’23, ho deciso di comprare una Kia Niro EV a km zero, già immatricolata. Vivendo in Portogallo, l’ho presa a Livorno e poi con calma, visto che era la prima volta che guidavo una EV, sono tornato indietro per i 2.400 km, con abbonamento Ionity. Ora, dopo 12 mesi e 12.000 km, posso trarre le prime conclusioni. Davvero un ottima macchina, spaziosa, silenziosa, certo con un motore parco in termini di cavalli, ma al giorno d’oggi chi ha bisogno di sfrecciare in autostrada? Mi sono innamorato del Ipedal, che uso praticamente sempre… Mi ha cambiato la visione delle code per traffico. I consumi mi hanno piacevolmente sorpreso. Ho una media di 14.2 kWh-100km. Devo dire che guido soprattutto in città e che a Lisbona le temperature sono ottimali per una elettrica.

Il costo della ricarica? Nelle colonnine in AC va da 0,30 a 0,50 e nelle DC…

Le infrastrutture in Portogallo sono molto avanti rispetto all’Italia, soprattutto nelle città e centri urbani. Personalmente carico al lavoro (per il momento gratis, quasi sempre 20-80% in AC a 11kW) e devo dire che è una soluzione comodissima. Poi vicino casa ho (come da foto in alto) un parcheggio con 6 caricatori DC-AC. Le ricariche, sia con carta dei vari gestori sia com KIA card, vanno dai 0,30 ai 0.50 in città, raramente arrivano a 0,60 in autostrada (ovviamente DC). La macchina è molto interessante, almeno per me, sotto l’aspetto tecnologico, con pompa di calore e driving assistance di buon livello. Insomma sono super contento e mi pento di non aver fatto prima il passaggio all’elettrico… Anche se la Niro precedente non mi piaceva esteticamenteAndrea Tassoni

il costo della ricaricaRisposta. E poi ti chiedi perché in Italia l’elettrico non decolla…Dall’estero ci arrivano continuamente conferma di ricariche che costano dal 50 al 60% in meno, cambiando completamente le regole del gioco. C’è chi ha il nucleare (Francia in primis), chi (come il Portogallo) ha un’importante produzione da rinnovabili. Noi invece continuiamo a dire no a tutto, baloccandoci su improbabili tecnologie futuribili. E i risultati sono questi.

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Visualizza commenti (12)
  1. Meglio scriverlo per chi ancora non lo sapesse:

    — il nuculare francese è relativo a centrali già costruite in passato, prima di Fukushima,
    erano più semplici e un po’ meno sicure, costavano meno di oggi; inoltre sono state in parte sovvenzionate dalla tassazione generale, e lo saranno anche per la dismissione futura e la gestione delle scorie; in bolletta va solo una parte delle spese, un “acconto”

    — il nuculare di nuova costruzione è un’altra faccenda, in occidente costa una barbarità, lo sa anche la Francia con i costi avuti per realizzare il suo unico reattore recente ( Flamaville 3, costato di sola costruzione 19,1 miliardi in euro del 2015, cioe 24 miliardi in euro del 2025 )

    il kw-h prodotto da nuculare di nuova costruzione costa circa il doppio che generarlo a metano, che già a metano ci lamentiamo che è caro; dagli anni 2000 agli anni 2018 i nuovi progetti Europei o Americani sono stati cancellati, o per i paesi con filiera atomica militare come Francia e Inghilterra, ridimensionati

    intanto le (rinnovabili + accumuli) sono scese di costo sotto al metano ed è partita la corsa ad installarne ogni anno di più

    === nel mondo nel 2024 sono stati installati:

    – 560-600 GW di Fotovoltaico
    – 140 GW di Eolico
    – 20 GW Idroeletrico

    – 5,5 GW nuculari, circa pari e a patta con i reattori che chiudono

    Un grafico che rende l’idea della progressione delle rinnovabili:
    https://www-pv–magazine-com.translate.goog/wp-content/uploads/2025/01/thumbnail_Picture1-2048×1518.png?_x_tr_sl=auto&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it

    1. Buongiorno R.S., apprezzo sempre i tuoi interventi, li trovo equilibrati anche se leggermente ottimisti (ma l’ottimismo è il sale della vita…).
      Un solo suggerimento: l’energia nucleare è una fonte, il nucleare una tecnologia.
      Chiamalo Nucleare, non denunciare il tuo livore, che dovrebbe essere rivolto all’irrazionalità e agli interessi loschi e non alla fisica.
      Saluti,
      Giac

      1. A me Nuculare piace, non fosse altro perchè mi ricordo perfettamente l’origine del termine (Simpson Homer J.) e il post di R.S. sarebbe da fare copia incolla da far vedere ogni volta che qualcuno tira ancora fuori a sproposito la questione nucleare

      1. Salve Peter

        == fotofoltaico in Italia
        = ora circa 37 GW
        = obiettivo 200-300 GW

        un grafico con i dati anno su anno dei report annuali del GSE:
        https://tspower.eu/wp-content/uploads/2024/05/evoluzione-impianti-fotovoltaici-2009-2023-1024×560.png

        manca ancora il dato 2024, in cui si stimano aggiunti circa +7 GW
        (impianti grandi utilitily + medi industriali + domestici)

        nel 2025 ci starebbe bene un +20 GW (la sola Sicilia, anche grazie alla sua autonomia, ha approvato progetti 2025-2026 per +11 GW), ma non succederà, nel 2024 da noi sono state riscritte norme per ostacolare i tipi di installazioni che erano più efficaci e a crescita rapida (agrivoltaico a pannelli bassi il tipo senza incentivi e fotovoltaico a terra di grandi taglie)

        == eolico su terra in Italia
        = ora circa 12,3 GW
        = obiettivo 30-35 GW (in buona parte facendo up-grade degli impianti esistenti, e relativamente pochi nuovi siti)

        nel 2024 pare abbiamo aggiunto +0,58 GW di eolico, un po’ meglio di prima (circa +0,4 GW anno); se fosse proposto di girare 0,3 cents a kw-h prodotto dagli impianti ai Comuni che li ospitano, forse sbloccheremmo anche le installazioni di l’eolico su terra, rendendolo più benvoluto

        == eolico in mare a 22-35-60 km dalla costa in Italia
        = ora quasi zero
        = obiettivo 35-40 GW

        con i ritardi per le aste e per la preparazione dei porti, penso si inizierà a costruirli nel 2027, nel 2030 i primi parchi sarebbero connessi alla rete;
        sono parchi grossi, ognuno da 0,3 a 1 GW, qualcuno anche da 3 GW

        producono molto di notte e di inverno, il capacity factor (la potenza media effettiva rispetto al valore nominale) nei mesi invernali supera 50%,
        poi immagino faranno bene al nostro settore delle cantieristica navale

        – potenziale per siti di parchi eolici marini italiani è stimato a circa 207 GW secondo il politecnico di Torino
        – sul sito Terna risultano ora 133 progetti per 86 GW complessivi
        – facendo la normale tara/selezione, tenendo i migliori, circa 30 GW potrebbero avere valutazione positiva dal Mase, più altri che verranno proposti in seguito

        PS: sul sito Ember-energy trovi dei bei report con grafici e spiegazioni abbastanza chiari sui vari paesi e continenti

  2. Oggi alla camera nel question time,il nostro ministro Urso in pompa magna,continuava a parlare di nucleare come la panacea di tutti i mali,parlando marginalmente di rinnovabili e qualcuno,mi pare dei 5 stelle gli ha ricordato che l energia nucleare costa molto di più,per fare queste centrali si spendono miliardi di euro in una prospettiva di attuazione in 10-15 anni,il problema è adesso, comunque con questo governo si andrà sempre peggio,stanno investendo miliardi sul fossile,parlano di auto ad idrogeno, negazionisti del cambiamento climatico,nel frattempo la meloncina nei sondaggi, è arrivata al 30 per cento,siamo un popolo senza prospettiva,arriveranno tempi ancora peggiori…

    1. giusepperona67

      Hai dimenticato che ieri han dato notizia che dall’ Albania importeremo energia VERDE ( esportando immigrati ) oltre al solito hub del gas,,,

      1. le aziende a controllo statale italiano (ENI, ENEL, SNAM etc) sono fortemente impegnate a costruire impianti F.E.R. all’estero (!!) facendo si che in quei paesi il costo energetico e l’autonomia cresca, creando così un differenziale con l’Italia (sempre dipendente da importazioni, di cui ancora troppa quota di costosi idrocarburi, specialmente ora che arrivano via nave).

        Stiamo esportando anche aziende: se continuiamo ad aiutare altri paesi senza aver pima fatto altrettanto nel nostro paese gli imprenditori avranno sempre più convenienza ad insediarsi all’estero (ed essere un HUB) non sarà granché utile agli italiani ma solo alle aziende che li gestiscono… Ricche imprese in un paese di poveracci.

      2. Daniele Sacilotto

        Hai detto bene. Oltre al solito hub del gas. Che poi è il piatto principale dell’accordo, condito con un paio di foglie di rinnovabili per renderlo digeribile all’Europa e ai votanti

      3. Beh, con tutti i soldi che daremo all’Albania per quei pochi migranti che riceveranno dall’Italia, sarebbe anche giusto che in cambio ci fornissero energia verde ovviamente a buon costo, ma credo che non ci sarà proprio nulla come tornaconto, quelli resteranno purtroppo montagne di soldi italiani buttati al vento.

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