Il condominio “caccia” dal box la mia 500e. Può farlo?

condominio box

Il condominio diffida un lettore dall’utilizzare il box in affitto per ricoverare la sua 500 elettrica. Questo  per presunti motivi di sicurezza. Può farlo, ci chiede? Inviate quesiti e osservazioni a info@vaielettrico.it.

punto interrogativoSono un possessore di una 500 elettrica. Ho preso un affitto un box. Il condominio nella sua ultima riunione ha diffidato il proprietario del box e me di non parcheggiare la mia auto nel box per problemi di sicurezza. È vero? Lo possono fare? Che cosa posso fare?John Pinna 

 

wallbox condominioE’ vittima di un abuso: ignori la diffida e stia tranquillo

 

Risposta-Lei, John, è vittima di un grave abuso. Non esiste una norma di sicurezza che autorizzi l’assemblea condominiale  a decidere se consentirle o meno di ricoverare la sua auto elettrica nel box.

Non solo: lei avrebbe anche il diritto di ricaricarla, in questo caso però rispettando le prescrizioni di legge e le disposizioni dei Vigili del Fuoco, se il condominio è soggetto alla certificazione  previsione incendi (CPI).

Può leggere in proposito questo articolo Wallbox in condominio/Questi i vostri diritti: fateli valere oppure consultare la guida appena pubblicata sul sito dell’associazione MOTUS-E e realizzata in collaborazione con ANACI, l’associazione che rappresenta gli amministratori condominiali.

Il nostro consiglio? Ignorare la diffida e continuare ad utilizzare tranquillamente il suo box. Nessuno potrà impedirglielo ricorrendo a vie legali. E ogni altra azione nei suoi confronti sarà un atto di violenza privata di cui il responsabile dovrà rispondere.

 

Visualizza commenti (64)
  1. Mi dispiace molto per lei ma la questione di fatto è in mano all’associazione.
    Spiego meglio, se vi è un aumento del rischi, lei può integrare la polizia in essere e parcheggiare tranquillamente.
    Se non sussiste l’aumento del rischio lei ha tutto il diritto di parcheggiare.
    Come vede parte tutto dalla perizia assicurativa, nel suo caso è stata fatta?

  2. Resta il fatto di avere una buona assicurazione incendio e atti vandalici, se non si trova altro garage.

    1. questo si risolve, può accennare in assembrea di condominio che non bisogna avvicinarsi all’auto senza sapere come fare, perchè c’è pericolo di folgorazione 🙂

  3. Salve, la diffida non va ignorata, occorre che il proprietario impugni la delibera assembleare.
    Può farlo entro 30 giorni dal giorno dell’assemblea se presente, o 30 giorni dalla consegna del verbale.
    Per altro, il condominio non può delibera sulle proprietà private, ma solo sulle parti comuni.

    1. Le delibere assembleari si dividono in nulle e annullabili. Le prime si possono impugnare davanti ad un giudice quando si vuole. Le seconde solo entro 30 giorni. Se ad esempio il condominio le dice che per ragioni di sicurezza non può parcheggiare l’auto elettrica, si sta inventando qualcosa che non esiste nel codice civile e quindi è una delibera nulla, può impugnarla quando vuole.

  4. Il “degrado” riguarda solo una zona ben circoscritta di Caivano, peraltro non abitata da uomini primitivi o belve feroci.
    Il “parco” non è stato assolutamente allestito in fretta e furia, ma alla fine di 9 mesi di duro lavoro portato avanti da molte istituzioni del Paese Italia.
    Ciò detto, continuo a non capire il suo accostamento preconcetto tra auto vandalizzate e la città di Caivano.
    Invece di limitarsi a leggere i giornali, porti giù la sua BEV e venga a prendersi un caffè.
    Così, si schiarisce le idee.

    1. Molto volentieri, appena possibile lo farò e offrirò il caffè anche a lei. Non era mia intenzione denigrare Caivano, che non conosco. L’ho citata solamente perché negli ultimi tempi è stata oggetto di grande attenzione sui giornali ed è diventato una sorta di nome simbolo del degrado urbano. Avrei potuto citare Scampia, i quartieri spagnoli di Napoli o lo Zen di Palermo, zone altrettanto malfamate. Ingiustamente, aggiungo: perché queste le conosco di persona e le adoro. Immagino che dopo una visita a Caivano dirò altrettanto

  5. Cristian Manfredini

    Il diffidante in questione ha paura delle BEV. Intanto:
    -Nella propria abitazione sono presenti condotti dove al loro interno circola gas metano, altamente infiammabile se non addirittura esplosivo, e che se bruciato in una caldaia non ben mantenuta potrebbe innescare un incendio o alla formazione di monossido di carbonio, gas altamente insidioso e asfissiante che può inondare l’intera abitazione senza che nessuno se ne accorga.
    -Nelle auto non elettriche parcheggiate nei garage sono presenti dei serbatoi più o meno colmi di combustibile altamente infiammabile, che basta la più piccola scintilla per innescarli e generare un bell’incendio.
    -Anche gli smartphone potrebbero prendere fuoco. A ben pensarci, qualunque cosa attaccata alla corrente può prendere fuoco, TV, computer, frigoriferi, le lampadine, gli elettrodomestici. Però suppongo che uno smartphone, una TV, un computer, un frigorifero, una lampadina per stanza e degli elettrodomestici ce li abbia e li usi senza farsi problemi.
    -Se possiede un camino o una stufa a pellet, e in inverno li usa, allora si può dire che al posto di un organo fondamentale ci sia segatura. Anzi, cenere.

    Chissà da dove arriva tutta questa riserva proprio per le auto elettriche… chissà…
    Però qualcosa mi dice che se il diffidante avesse una BEV, peste e corna se qualcuno lo diffidasse.

    1. Deriva dal fatto che mentre l’incendio di una vettura termica è domabile in modo pratico e rapido da personale addestrato, spegnere un’auto elettrica è infinitamente più problematico, a maggior ragione in una rimessa sotterranea. O credi che portare un container pieno d’acqua in un sotterraneo sia semplice?

      1. Leonardo (R)

        Una coppia di colleghi ha sperimentato un incendio di un’auto nell’autorimessa della casa in montagna.
        Risultato: tutte le auto, rigorosamente termiche, bruciate e danni all’immobile che è rimasto inagibile per mesi.
        Poi se vuoi possiamo filosofeggiare sulle auto ibride e plug-in, anche quelle hanno le batterie e in compenso hanno probabilità di incendio doppia (two impiants are megl’ che one!), che facciamo sbattiamo fuori dal condominio anche quelle? 🤦

        1. Appunto. Figurati un’elettrica. Poi lo so benissimo che le statistiche eccetera, ma resta il fatto che come ben sai se dovesse mai accadere spegnerla sarebbe davvero un’impresa. Per il resto cercare di vietargli il parcheggio è ridicolo.

          1. Nello Roscini

            L’elettrica statisticamente ,
            ha probabilità di diversi ordini di grandezza inferiori
            alle termiche di incendiarsi
            punto.
            se un ev non può stare in garage
            a maggior ragione
            NON CI POSSONO STARE NEMMENO LE TERMICHE
            rottami con decenni sulle spalle poi ..

            quindi o i garage non sono più garage o l’EV ha tutto il diritto di stare in garage ,visto che i rischi sono inferiori

            “Più in dettaglio, dalle analisi emerge che i BEV hanno dalle 10 alle 60 volte meno probabilità di prendere fuoco rispetto ai veicoli ibridi, diesel e benzina e che l’energia sprigionata da eventuali incendi è paragonabile a quella di un equivalente veicolo endotermico in fiamme. I dati indicano che anche in caso di incidente i veicoli elettrici sono meno soggetti al pericolo di incendio rispetto a quelli a benzina, con una media di appena 25,1 incendi ogni 100.000 incidenti, contro i 1.529 delle vetture tradizionali.”
            motus-e

            se nessuna elettrica può stare in garage ,nessuna termica può stare in garage ..
            e non chiamatelo garage

            mi piace sputare sentenze
            se rinasco faccio il giudice

            P.S.
            ieri andata a fuoco officina a Milano 3 morti
            NON RIPARAVA AUTO ELETTRICHE

      2. Bisogna distinguere fra pericolo e rischio:
        – qualunque auto od apparecchio in tensione costituisce un pericolo, perchè può provocare un incendio.
        – il rischio invece, è il prodotto fra la probabilità che un evento si verifichi ed il danno che ne consegue.
        Nel caso specifico, il danno è elevato, ma la probabilità che l’evento si verifichi è molto bassa (due ordini di grandezza inferiore rispetto ad una ICE), quindi il rischio è basso.
        Del resto, ci sono tantissimi incendi, anche gravi, che hanno origine da stufette, tostapane, forni, telefoni…. che facciamo, montiamo tutti questi apparecchi in giardino?

      3. Cristian Manfredini

        Non ti do torto. Ma, per me, alla fine è solo una questione di percezione e di abitudine. Se abbiamo accettato di correre il rischio di avere metano dentro casa, pian piano accetteremo di correre il rischio di avere auto elettriche nei box.

        Tra l’altro, in università avevamo studiato alcuni sistemi antiincendio per un esame. Manco a farlo apposta, uno di essi era per un magazzino di batterie per elettronica di consumo, e consisteva nell’allagare completamente l’intero edificio.
        Sotto certo aspetti, portare un container in un sotterraneo suona più plausibile. Ma chissà, magari in futuro faranno i garage a tenuta stagna così se un’auto prende fuoco viene allagato completamente 😂

  6. Quindi, fatemi capire….
    In condominio posso bellamente ignorare l’assemblea e fare quel che voglio ? Allora potrei parcheggiare anche un’auto a GPL dove vietato ? (spesso nei silos c’è il cartello).

    E se dovesse andare a fuoco la 500e, con cosa la spegne ? Con gli idranti di cui al 99% è dotato il box condominiale ? Sapete che l’eventuale accensione di una batteria al litio di un’auto porterebbe ad un incendio devastante ben peggiore di quello di un’auto a benzina / gas ? E oltre alle fiamme a temperature esagerate, ci sarebbero anche fumi tossici al cui confronto un normale incendio sarebbe un fuoco da campeggio ? E’ un evento raro, d’accordo, ma non va del tutto minimizzato (e ripeto, spegnerlo sarebbe impossibile per una persona normale).

    E la ricarica ? Sapete che la corrente dei box NON E’ utilizzabile per la ricarica di veicoli ma ci vuole un apposito contratto ad uso DOMESTICO ? (meglio ancora se intestato direttamente all’utilizzatore).

    Dovesse venirlo a sapere il gestore , potrebbe pure richiedere che il condominio cambi la destinazione d’uso nel contratto con loro e quindi aumentare e non poco i costi….chi paga ? L’amico con la 500e o tutti ?

    A volte mi sembra davvero che vi riteniate superiori a tutto, comprese le regole del vivere civile.
    “Fregatene, attaccati alla corrente e via”
    Sapete se ha un contabilizzatore separato forse ? O magari vivete in ville e villette e mai vi siete trovati con vicini con frigoriferi, saldatori, trapani nei box A SCROCCO con la corrente DI TUTTI ?

    1. Forse iniziare a leggere e comprendere il testo farebbe evitare figuracce. Inoltre non sarebbe male documentarsi invece di scrivere inesattezze una dopo l’altra. Non perdo nemmeno tempo a spiegarle dove sbaglia nella sua spiegazione perché c’è Google che con un paio di ricerche le può chiarire buona parte delle cose. Magari anche leggere la guida pubblicata da motus-e aiuterebbe. Saluti

      1. Beh comodo così, se uno ha dei dubbi o convinzioni errate (non ho mai detto di avere la verità in tasca, son apertissimo a confutazione e dibattito) basta dire “Ah sta sbagliando, cerchi da solo la risposta”, ottimo modo per non rispondere.

        1. Semplicemente non esiste nessuna legge che può vietare il ricovero di un auto elettrica in garage, sopratutto se non viene neanche ricaricata ma solo posteggiata.
          Se invece parliamo di ricarica in garage allora l’impianto va fatto a norma, ma di nuovo il condominio non può impedire l’installazione di un impianto fatto a norma, connesso al proprio contatore e certificato. L’unica cosa su cui può sindacare è se i suddetti lavoro vanno a modificare parti comuni, per il resto non ci sono obblighi.
          Su vaielettrico ci sono numerosi articoli sull’argomento che può cercare.

        2. da precisare:

          > la quantità di energia/calore sprigionata da un’incendio di un’auto termica è simile, così come i danni che può procurare; questo spiegano gli studi svedesi che hanno pubblicato linee guida già qualceh anno fa

          > per i garage grandi commerciali, quelli più critici per numero di vetture e dotati di impianti antincendio, viene consigliato di usare impianti a nebbia invece che a goccia, perchè sono in grado di tenere l’incendio a bassa intensità/bassa temperatura anche con le bev, impedendo che propaghi al corpo vettura, e di farlo consumando 1/10 dell’acqua, sino all’arrivo dei pompieri, che oggi hanno i mezzi per spegnere questi incendi (se nel 2022 era una novità, nel 2024 spero ormai sia conoscenza comune anche in italia) immettendo acqua direttamente nella batteria, dallo sportello apposito sotto al sedile posteriore se presente, o direttamente bucandola da sotto

          > negli ultimi anni le batterie NCM hanno abbattuto drasticamente il numero di incidenti, di un ordine di grandezza, potrebbero essere in linea con i casi di termiche che si incendiano da parcheggiate

          > le batterie LFP sono ancora più difficilmente coinvolte in accensioni e se capita hanno dei rlasci di calore meno intensi (in alcuni casi come le BYD persino nulli) e sono spegnibili in pochi minuti dai pompieri anche senza attrezzature speciali

    2. E tu quindi, fammi capire, io che ricarico la mia auto elettrica nel mio box dovrei essere costretto a parcheggiare fuori perchè il condominio me lo vieta in base a quale norma inesistente? E’ più probabile che esploda un’auto a benzina, vorrei vedere se succedesse nel cuore della notte in un box interrato pieno di materiale altamente infiammabile. E dove cacchio hai letto che la corrente dei box non è utilizzabile per la ricarica domestica???? Sai che esistono le Wall Box e che si possono installare con tutte le protezioni possibili e immaginabili? lo sai che un impianto elettrico si può far certificare per l’idoneità alla ricarica da un elettricista abilitato? lo sai cos’è un magnetotermico differenziale? Non ci vuole nessun contratto apposito, basta che l’impianto sia a norma e ci si può collegare al proprio contatore. Studia che è meglio.

      1. Caro “Teslamax” (il nome già mi aiuta a capire), parlo del contratto CONDOMINIALE, la corrente COMUNE a tutti i box.
        Che tu abbia il contabilizzatore non cambia nulla, la corrente COMUNE non può essere utilizzata per altri scopi se non quelli “generici” di un’autorimessa condominiale (luci del corsello, cancello elettrico, piccole utenze private dei singoli, che col contabilizzatore hanno poi il calcolo della quota di consumo da pagare).
        Tu NON PUOI attaccarti per ore col “carichino” alla presa (spesso neanche shuko) che hai nel tuo box (soprattutto poi se non hai il contabilizzatore, perchè a quel punto stai RUBANDO corrente di tutti) perchè la ricarica di autoveicoli non fa parte degli usi tipici del contratto condominiale.
        DEVI mettere un contatore separato e pagartelo TU.
        La Wallbox o il carichino non servono a niente, se non hai un TUO contatore separato dal condominiale.
        Poi ci sarebbe da capire se l’impianto è adeguato, visto che ti attacchi PER ORE alla sua massima potenza possibile (2kw circa)…la presa è a posto ? e i cavi ? ci son condomini anni 70 che manco han la messa a terra….ma tanto a te che te ne interessa, c’è una presa ? attaccati e gli altri condomini chissenefrega, sfigatoni che devono andare dal benzinaro…..

        Sull’incendio, probabilmente è vero che si incendiano meno, ma SE si incendiano, non le spegni con l’acqua, anzi, l’acqua crea una reazione ben peggiore coi materiali di cui son composte le batterie (non tutte).
        Se si incendia una termica, con estintore o manichetta, puoi anche farcela (la manichetta produce così tanta pressione che l’acqua riesce a spegnere comunque la benzina, che pur sarebbe da spegnere in altro modo).

        Studia tu.

        1. Ci spieghi un pò. Lei sbuca su Vaielettrico senza aver letto l’articolo che commenta (non si parlava di ricarica, se non per dire che è tutt’altro discorso), senza aver letto nemmeno uno dei 12.380 articoli da noi pubblicati in sette anni di lavoro, totalmente digiuno di qualsiasi nozione sulle auto elettriche e i sistemi di ricarica. Non ha il sospetto di essere del tutto inadeguato a sostenere una discussione con i nostri lettori?
          Badi bene, non è un’accusa, ma solo una curiosità. Noi accogliamo a braccia aperte ogni new entry, ma gradiremmo toni meno perentori

    3. Alessandro D.

      Provo a risponderle serenamente per un paio di punti.

      -posso bellamente ignorare l’assemblea e fare quel che voglio ?-

      Assolutamente no, tanto quanto l’assemblea non può fare quel che vuole in barba alle leggi.
      L’assemblea può mettere un divieto di parcheggio, e quindi una liitazione alla fruizione della proprietà privata, solo nel caso ci sia effettivamente una lgge che lo permette.
      In questo caso non c’è, quindi qualsiasi delibera è totalente impugnabile.

      -Allora potrei parcheggiare anche un’auto a GPL dove vietato ? –

      Purtroppo no, perchè il divieto viene fatto in forza di una legge che, per l’appunto, permette tale tipo di divieti.

    4. Lei parla a vanvera, scusi la franchezza. Non esiste una sola norma o una sola disposizione dei Vigili del Fuoco che prescriva restrizioni per la sosta delle auto elettriche in qualsiasi autorimessa. Ne tiri fuori una lei, se ci riesce. Le uniche prescrizioni di sicurezza riguardano la fase di ricarica, limitatamente ai grandi condomini sottoposti a CPI, come abbiamo sottolineato nell’articolo. “fregatevene e attaccatevi alla corrente” lo dice lei, non noi.

  7. caprone manicheo

    Purtroppo la mamma dei cretini è sempre in cinta, e vanno pure a votare loro simili (ma furbi) che vanno in televisione.

  8. Ci vivo io, a Caivano.
    Cos’è, non le piace il paesaggio, la gente?
    O è solo tristemente avvezzo a commenti razzisti stereotipati?

  9. Io al massimo risponderei con una lettere di un avvocato che riporta la normativa e l’illeggitimità della diffida. Proseguirei ad usare il BOX auto (che pertanto dovrebbe essere inaccessibile agli altri condomin).
    Al massimo saranno i condomini che se vorranno dimostrare la legittimità della decisione dovranno rivolgersi ad un tribunale (ma credo che si fermeranno visto i costi annessi). Alla fine se lo faranno la sentenza (tra una decina d’anni) metterà fine una volta per tutte a queste diatribe, qualunque essa sia.

  10. Una risposta al condominio credo sia sempre opportuna, per cercare la conciliazione. Si faccia notare che la diffida non ha alcun supporto legale e che i timori legati al veicolo elettrico non hanno fondamento. Magari aggiungere che il lettore si riserva azioni legali contro il condominio qualora volessero proseguire, come suggerito.

    1. infatti.. già suona strano che un amministratore si sarebbe prestato a scrivere una cosa che sa essere illegale, esponendosi dalla parte del torto

  11. Purtroppo ci sono condomini dove trovi solo i cognomi Salvini e Vannacci sul citofono.

    La corrente costa troppo, ma non vogliono i pannelli fotovoltaici sul tetto, perché costano troppo e sfruttano i bambini del Congo.

    Lo stabile è in classe energetica G, ma non vogliono rifare gli infissi, il cappotto e mettere la pompa di calore, perché il cantiere resta aperto per due anni e sfruttano i bambini del Congo.

    C’è puzza asfissiante nei garage, ma non vogliono le macchine elettriche, perché esplodono e sfruttano i bambini del Congo.

    Dovrebbero trasformarli in musei di storia naturale, sezione fossili del cretaceo.

    1. Alessandro D.

      -Purtroppo ci sono condomini dove trovi solo i cognomi Salvini e Vannacci sul citofono.-

      Visto il noto feeling del desso coi citofini, sarebbe da schiacciare e chiedere “lei spaccia?” 🙂

      1. da oggi Salvuccio e Ursetto vanno in giro per condomini a citofonare:
        “lei ricarica in garage ?? “

    2. Edwin Abbott “C’è puzza asfissiante nei garage” Forse nel suo, nei miei due ci sono parcheggiate auto e moto a benzina (anche d’epoca) e la puzza non c’è. Manutenzione, questa sconosciuta….

  12. Alessandro D.

    No no.
    Ma che cavolo.
    Non possono farlo.

    Lasciamo stare la qustione della ricarica, sollevarla vorrebbe dire andare alla guerra, quindi nello specifico non la prendo in considerazione.

    Partiamo dai fatti:

    1) lei ha preso in affitto un bene immobiliare, immagino con regolare contratto.
    Quindi nei limiti della legge, della sua destinazione d’uso e EVENTUALMENTE degli accordi presi col proprietario (ma giusto per contemplare ogni caso possibile), lei ne può fare ciò che vuole. Come fosse suo. Nulla e nessuno può impedirle di fruirne a suo comodo. Per tutta la durata del contratto nemmeno il proprietario può entrarci senza il suo permesso.

    2) lei possiede un veicolo (500 elettrica) omologato ed abilitato alla circolazione su strada. In merito ai veicoli elettrici, per quel che mi risulta, la legge non contempla al momento limitazione alcuna per quanto riguarda lo stazionamento su suolo pubblico o privato al contrario (in determinati casi) di quelli alimentati a GPL o a metano. ma ovviamente non è suo caso.

    di conseguenza nessuno può impedirle di posteggiare il veicolo dentro al box.
    Ripeto: pretendere anche di ricaricarlo (cosa che entro certi limiti potrebbe anche essere lecita da chiedere) è tutt’altro problema, ma nessuno su basi legali può impedirle di usufruire del bene per il quale paga regolare affitto, secondo la sua destinazione d’uso e con un mezzo omologato ed abilitato alla pubblica circolazione.

    Veniamo al “cosa fare”.

    Valido il consiglio di ignorare la diffida, per lo meno in un primo momento.

    Opportuno sarebbe che anche il proprietario, nel suo stesso interesse, notificasse A VOCE al condominio in questione il suo rifiuto a ricevere la suddetta diffida.

    Perchè dico che è nel suo stesso interesse? perchè se l’accettasse stabilirebbe un precedente in cui qualsivogia condominio può influire nella libera scelta di un altrui proprietario nell’ affittare o meno un bene di proprietà.

    In pratica: ferma restando la legge e la decenza, se io ho un immobile da mettere in affitto ho il diritto di affittarlo a chi voglio io senza che nesuno ci metta becco.
    E se (esempio estremo) io ritengo di volerlo affittare a un distinto signore ivoriano che di professione fa il medico, fintanto che questi mi paga l’affitto e si comporta come si deve nessuno può permettersi di dirmi che non devo farlo “perchè l’è un negher e ‘l me piàs no”.
    La lesione dei diritti sarebbe doppia, prima ovviamente nei confronti dell’incolpevole dottore africano, ma anche nei miei confronti se il “cliente” mi aggrada.
    E comunque nei limiti della legge nessuno può dirmi cosa fare della mia roba.
    Fossi io il proprietario mi girerebbero parecchio le scatole se un inquilino che mi ha dimostrato di essere corretto mi venisse a raccontare una cosa simile.
    Ma chi sei tu per decidere a chi devo affittare o no la mia roba?
    Scusate la lungaggine, ma è per spiegare bene.

    Quindi, se vi è intesa fra locatore e locatario, si può anche valutare di procedere affiancati.

    Qualora il rifiuto “vocale” della diffida non dovesse essere sufficiente e l’urfido condominio dovesse agire per iscritto, sarà sufficiente una contro-diffida scritta da un legale ad inquadrare la situazione.
    Di lì in avanti, Dio non voglia, ma sarebbe un gol a porta vuota.

    In quel caso, valga però di nuovo quanto detto sopra.
    Agendo di comune accordo fra locatore e locatario, il legale (se sveglio) saprà valutare correttamente la “compressione” dei diritti di ognuno e farla valere nella sua lettera.

    Si dovesse andare oltre, si apre un ventaglio decisamente interessante (violenza privata, azione legale temeraria etc etc).

    Detto questo, al di là di tutto la cosa è un po’ sconsolante.
    Statisticamente è più pericolosa una macchina a GPL.

    1. Non mi risulta che il metano abbia limiti, contrariamente al GPL. Anche se ogni tanto qualcuno ci prova a fare di tutta l’erba un fascio nei parcheggi sotterranei.

    2. La diffida è disciplinata dall’articolo 1454 del Codice Civile quindi suggerire di ignorare non è la risposta giusta ma alla diffida si risponde con un’altrettanto documento di contestazione che è consigliabile sia fatto da un legale citando tutte quelle regole e norme a supporto della correttezza d’uso del bene .

        1. Quindi ti costringono a pagare un avvocato per contestare una delibera illegale dalla prima all’ultima riga? Ma ci rendiamo conto? Sarebbe come diffidare una famiglia a dormire nell’appartamento regolarmente affittato. Non sono un avvocato, ma piuttosto pagherei un legale per denunciare condominio e amministratore per violenza privata

          1. Leonardo (R)

            Suggerivo la risposta in quanto se presente la diffida nel verbale assembleare, a qualcuno potrebbe venire in mente di prenderla per buona e magari ritrovarsi nella situazione di dover far valere i propri diritti a posteriori. Comunque consultato un legale dovrebbe essere lui a suggerire se è meglio far invalidare il verbale, così poi si danno tutti una calmata, o attendere ulteriori richieste di ottemperare da parte di condomini o amministratore.

          2. Da quello che ho letto non ci sono gli estremi della violenza privata ma da una diffida se non rispondi nei termini e modi corretti poi può arrivarti una citazione del tribunale. Con i tempi e modi giusti il mio avvocato alcuni anni fa ha fatto trasferire il comandante della stazione C,C., figurati difronte a una diffida di valore nullo, asfalti l’intera assemblea condominiale e cambi quasi sicuramente l’amministratore di condominio.

      1. Abiterà in qualche quartiere popolare presente in OGNI città del nostro amato paese ove ci sono regole non scritte che i benpensanti come Lei ignorano (buon per loro nella stragrande maggioranza dei casi) o fingono di non sapere.

          1. No mi colloco nel mondo REALE fatto anche di criticità e problematiche sociali che Lei ignora o fa finta di ignorare…e comunque l’orgoglio non ci azzecca per nulla. Esitono certe realta putroppo e non è che ignorandole di punto in bianco spariscono

      1. Intanto quello con la macchina rotta sei tu, poi i carabinieri cosa possono fare senza sapere chi è stato? fai una denuncia contro ignoti con tutti i tempi e i costi del caso?

        1. Se il fatto avviene in area chiusa e inaccessibile a terzi che non siano i condomini e c’è il presidente di un condomino che ha paventato azioni contro di me o a motivi di risentimento, io la denuncia la faccio direttamente contro il condomino, il quale ragionevolmente aveva mezzi, modi e motivazioni per agire contro di me. Poi siamo d’accordo che generalmente la cosa finisce in niente, Però intanto si becca una denuncia e gli rompo le balle.

    1. Scommetto che sei un esperto in queste cose o perlomeno è quello che speri che succeda a chi possiede una macchina elettrica, ma non avete proprio un briciolo di coscienza?

      1. Sbagliato, proprio perchè non auguro a nessuno una cosa simile ritengo il consiglio dato dalla redazione di ignorare la diffida mal riposto. Per quieto vivere in una situazione io consiglierei di ringraziare e andarsene da un’altra parte.

        1. Vincenzo, il tuo quieto vivere fa perdere a te i diritti e non obbliga gli altri a dover rispettare i doveri che dovrebbero assolvere. Anzi acquisiscono un potere che non dovrebbero poter esercitare. In poche parole crei un precedente per la giurisprudenza.

    2. paoloperotti

      Io se fossi in te :
      -Parlerei di persona con l’amministratore del condominio e con i consiglieri.
      -Installerei una dashcam sull’auto e magari qualche catello sulla di area videosorvegliata nel sulla serranda del box.
      -Stipulerei una assicurazione atti vandalici sulla auto
      dopo di che dormirei sonni tranquilli & sereni

    3. istigazione a delinquere ?

      col “brutto clima” creato da certi politicanti …. ci andrei piano… grazie.

    4. Se il garage é chiuso devono scardinare la saracinesca x fare danno. Poi se fanno comunque azioni delittuose denuncerei il fatto alle Forze dell’ordine ed installerei telecamere per beccare il tipo. Poi decidere come procedere (una volta che ho l’identità del malfattore).

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