A Zevio, in provincia di Verona, i fratelli Fantini hanno ideato un carro per la raccolta della frutta che sta spopolando tra i meleti della Val di Non. Fa risparmiare e non spruzza veleno sulle mele.
Quando l’elettrico funziona bene e fa risparmiare sfonda e raccoglie un grande successo. E’ il caso di Mule 120, un carro per la raccolta semovente totalmente elettrico, ideato e disegnato da Cristiano Fantini che con il fratello Tiziano dirige l’azienda di famiglia Atomizzatori Tornado. Sono già riusciti a vendere ben 180 Mule – a 25/30mila euro il pezzo – invadendo con i loro carri tutta la Val di Non, ricca di meleti.
Fa risparmiare e si lavora meglio
Un successo commerciale. Sia perchè non si ribalta per le pendenze, sia per i costi ridotti all’osso per il carburante: “A seconda dell’uso possono bastare 2,5 euro a settimana; lavorando tutto il giorno se ne spendono 2,5, un bel risparmio rispetto ai 10 euro di gasolio. La carica – si fa il pieno in 8 ore – garantisce autonomia per un giorno intero di posa e rimozione di reti antigrandine, mentre nella raccolta della frutta la carica può durare per una settimana”.
Nella contabilità aziendale annua il peso della minore spesa energetica si sente, ma i benefici sono anche altri: assenza di vibrazioni, rumori e gas di scarico tipici dei carri diesel. Insomma migliora l’ambiente di lavoro e la salute dei lavoratori che raccolgono la frutta o posano le reti a protezione dei frutteti.
Mele raccolte a emissioni zero
Un altro aspetto su cui si riflette poco è il lavoro ad emissioni zero – in Francia lo valorizzano con il trasporto delle merci a vela – che garantisce un basso impatto ambientale e una valorizzazione del prodotto. Basta far sapere che la mela è stata raccolta utilizzando veicoli che non sputano veleno nell’aria. “Poi il prezzo è simile a quello dei carri diesel, ci sono anche altri carri elettrici ma costano anche 70mila euro. Troppi per chi, per esempio in Val di Non, ha 2/3 ettari di meleti. Una spesa eccessiva”.
Le caratteristiche tecniche
Il carro è nato per essere utilizzato per la potatura e la raccolta della frutta, in particolare su impianti fitti di larghezza da 2,50 – 3,50 m, ed è una macchina molto compatta. È dotata di 4 motori elettrici da 36 Volt con una potenza di 1kW ciascuno. Le batterie (al piombo) tubolari da trazione sono da 360 Ah – 36 Volt. La velocità va da 0 a 3,5 chilometri l’ora, in frenata c’è il recupero dell’energia ed è facile da usare, si manovra con un joystick.
Il mercato ha gradito, come confermano le vendite, e dal riconoscimento ottenuto il mese scorso a Fieragricola di Verona con il premio della Fiera e della testata L’Informatore agrario ai prodotti ad alto contenuto di sostenibilità ambientale, innovazione tecnologica, efficienza tecnica ed economica. Ulteriore soddisfazione per i fratelli Cristiano e Tiziano che guidano l’azienda di famiglia fondata nel 1947 da papà Tiberio e per i dieci dipendenti che lavorano con loro.