Il capo di Stellantis crede nell’elettrico, “ma i prezzi…”

Il capo di Stellantis, Carlo Tavares, investe nell’elettrico, ma è perplesso sul prezzo eccessivo e non alla portata di tutti. Il gruppo ha 400 mila dipendenti.

Il capo di Stellantis: “Elettrificare le auto costa”

il capo di Stellantis
La Peugeot e-208, l’elettrica più venduta nel gruppo PSA, unitosi a FCA per dar vita a Stellantis.

L’obiettivo del mega-gruppo nato dalla fusione tra PSA (Peugeot-Citron-Opel) e FCA (Fiat Chrysler) è arrivare al 35% di auto elettriche sul totale del venduto entro il 2030. Più una buona quota di modelli ibridi e plug-in a venire. Già oggi Stellantis conta su 29 modelli elettrificati, già in portafoglio alle varie marche, e altri 10 arriveranno entro fine anno. Ogni nuovo modello avrà la sua versione elettrificata entro il 2025. Ma resta il problema dei prezzi, sul quale il capo di Stellantis si è detto perplesso anche in passato: “Abbiamo la tecnologia e le capacità di produzione. Ma possiamo essere sicuri che questa mobilità sarà abbordabile per il potere d’acquisto dei cittadini? L’elettrificazione rappresenta un aumento dei costi. O le aziende si mettono in pericolo, riducendo i margini, oppure aumentano i prezzi per mantenere i guadagni”, ha spiegato Tavares.

il capo di Stellantis— Leggi anche /   Quando Tavares diceva: “Le auto elettriche? Le comprano solo gli ambientalisti…”

“In molti Paesi questi prezzi sono inaccessibili”

il capo di Stellantis
La Nuova 500, l’unica elettrica portata in dote da FCA .

Un problema che il capo di Stellantis gira alla politica: “L’elettrificazione non va in una direzione in cui i prodotti sarebbero alla portata di tutti. Spetta ai governi porsi delle domande. Migliorare la protezione ambientale? Continuare a lavorare sui motori termici cercando di migliorarli? Trovare altre soluzioni? Non sta a noi rispondere. Anche se i prezzi scenderanno, non possiamo proporre questa tecnologia in tutto il mondo. Molte comunità non possono permettersene i prezzi“. Oltre all’elettrificazione, Stellantis punta anche sulla mobilità condivisa. Secondo Tavares, ciò avrà un impatto sul numero di veicoli venduti, e quindi in circolazione, in futuro. Meno auto e più servizi, un mantra condiviso con i capi degli altri colossi dell’auto. Le soluzioni di sharing per Stellantis saranno implementate attraverso le società confluite nel nuovo gruppo, Free2Move e Leasys.

 

 

 

Visualizza commenti (39)
  1. Mai i prezzi…:
    Le batterie al litio nel mercato mondiale sono quotate intorno ai 120/130$ a Kw/h ( qualcosa di più di 100€ a kwh: stima per eccesso)
    la ID.3 con pacco batterie 58Kwh costa 37350€, la ID.3 city appena presentata con pacco da 45 kwh 34.400.
    Risulterebbe che i 13kwh tolti fanno risparmiare 2950€ quindi WW fa pagare circa 227€ a Kwh.
    Secondo me la vera questione è
    Ma che margini….! Soprattutto se le stato paga a suon di incentivi!

    1. Vero, qui siamo al “chiagni e fotti”… anche se c’è da dire che la domanda potenziale di EV è elevatissima e il problema al momento è la capacità produttiva di batterie. E fino a quando non ci saranno abbastanza batterie sul mercato le auto elettriche se le aggiudicherà chi vuole averle per primo.
      Anche gli incentivi non aiutano a far scendere i prezzi, ma per il momento è meglio che ci siano per accelerare la transizione.

    2. Hai ragione. Basta pensare che la Dacia Spring, venduta in Europa a 20000, è venduta uguale uguale in Cina (con marchio Renault) a 7000 euro. Ho detto tutto.

  2. Gianluigi Cassin

    Secondo me Peugeot è in pole position per vendere tante elettriche in Europa, insieme a VW.
    Sentire il ceo che dice che fra 10 anni ne venderanno solo un terzo significa sottostimare tantissimo l’impatto di questa tecnologia e delle innovazioni che ci saranno. Si rifletterà sul numero di stabilimenti convertiti e quindi tempistiche di lancio e quote di mercato?

    1. Oppure facendo parte del fronte ostile all’elettrico (ed essendo ora ancor più pesante ed influente con la fusione) sa di avere la possibilità di condizionare le scelte in Europa.

      In un discorso dei giorni scorsi ha detto una cosa del tipo: “il lungo lungo lungo addio ai motori termici”; – siccome secondo lui la sua azienda se si prosegue con il termico fa più profitti lui farà di tutto per rallentare l’elettrico puro.

      E non dimentichiamoci che è portoghese: il conto non lo paga.

      1. “E non dimentichiamoci che è portoghese: il conto non lo paga.”

        Vero, anzi con target più bassi per lui sarà più semplice raggiungere gli obiettivi e avrà più probabilità di incassare i bonus. Se il CDA non vede quote di mercato elevate per l’elettrico da qui al 2030, o non vuole sentir parlare di grossi investimenti ma vuole continuare a incassare dividendi, per lui sarà sufficiente cavalcare quanto basta l’onda, visto che non è neppure detto che sia ancora lì a guidare il gruppo tra nove anni.

        1. Esatto!!!!
          E ricordiamoci che la famiglia Agnelli è quella che ha preferito Romiti (speculatore) a Ghidella (manager con la passione dell’auto la cui meta era fare un buon prodotto).

  3. De Meo ha detto che ha più marginalità sulla Zoe che sulla Clio…
    Diciamo diverse filare possono fruttare in modo diverso.

    1. Sul mercato le batterie vengono acquistare dalle case costruttrici di auto intorno ai 110/120€ a kwh.
      Fatevi i conti in base ai Kwh installati su ogni modello, quanto effettivamente incidono le batterie, e fatevi qualche domanda…

      1. giusto, stanno facendo ricadere sul prezzo finale dell’ auto elettrica i costi per l’ adeguamento degli stabilimenti.

        1. Gianluigi Cassin

          Come tutti temo. L’alternativa è spalmare i costi su tutti i modelli anche non elettrici. Stanno contenendo la conversione con questo metodo

  4. Nel 2018 il ricavo medio di Volkswagen era del 4,5% , sui 800 euro circa, difficile far calare i prezzi , la fonte è un articolo di die zeitung

  5. Se lui è lì e noi siamo qui un motivo ci sarà! Non è che se pensa una cosa diversa dalla propria sbaglia x forza lui… I prezzi : senza incentivi le elettriche sarebbero irraggiungibili x quasi tutti, quanto potranno durare ancora detti incentivi? Vista la situazione economica

    1. Gianluigi Cassin

      Nel 2019 è 2020 tesla ha avuto un margine ben oltre il 20%. Nio in Cina viaggia sul 12%, non avendo una sua fabbrica. Capisci che Tavares e soci ne hanno di strada da fare prima di poter avere quei numeri? Devono convertire impianti e formare personale (oltre che tagliare).
      Eppure o così, o cedere quote pian piano e soffocare. Fra la spinta degli stati e l’opinione pubblica, la % di EV non può che crescere.
      Chi non converte, perde in numero di veicoli venduti e prosciuga i conti.
      Molti analisti già sostengono che si vedranno molte fusioni e qualche bancarotta

    2. Caro Fabrizio, meglio se parli per te.
      Oggi una Tesla Model 3 s.r.p. costa incentivata €.37.990 chiavi in mano.
      Dai un occhiata ad Alfa, BMW Mercedes Volvo ed Audi, e dimmi quanto costa una pari prestazioni a benzina.

  6. A mio avviso al fine di non rattristare Tavares, noi che (secondo lui) siamo degli impallinati dell’ambiente, dobbiamo evitare di acquistare le vetture prodotte dal suo gruppo.

    Meno elettriche vende, più è contento e più si da ragione.

    1. A livello di prodotti però hanno cominciato molto bene con e208, e2008 e tutte le loro alternative sotto gli altri marchi tipo la Corsa-e.
      Certo, sentire parlare così il n 1 della compagnia è fuori luogo oltre che stucchevole perchè è la solita solfa di tutti i grandi capi dell’automotive tradizionale che ci sitiamo sorbendo dai tempi di Marchionne e Bob Lutz.

      1. Al di la delle mie esperienze fortemente negative su Fiat Alfa e Lancia, e di negative su Opel, a mio avviso è meglio acquistare l’auto elettrica da chi ci crede veramente.

        Se acquistiamo da chi ci crede nell’elettrico i nostri soldi daranno frutti migliori in quanto chi è favorevole all’elettrico ha motivazione per farlo crescere.

        Se acquistiamo da chi non ci crede e vede l’elettrico come un fastidio da subire (spera che fallisca o che arrivi il più tardi possibile) sicuramente i nostri soldi daranno frutti peggiori (o perlomeno non a livello delle aziende che ci stanno investendo con serietà, forza, energia e denaro).

  7. Come se ridurre i prezzi non dipendesse anche da loro. Se ne lava completamente le mani. Il confronto con il Battery Day di Tesla è imbarazzante. Il valore di una società percepito dagli azionisti dipende anche dalle prospettive future che sa dipingere il CEO. Elon Musk lo sa bene!

  8. Luigi Solazzi

    Tavares comincia male. Un manager di quel livello che ragiona come un impiegato del catasto (senza offesa, è solo per dire). Pensa forse che la battaglia con la concorrenza si giochi sui prezzi? O piuttosto sulla qualità? e sull’innovazione tecnologica? Poi dite quello che volete, ma già la sua immagine è da uomo grigio, senza carisma. Lo vedo e mi tocco.

  9. Paolo Perotti

    Purtroppo troppi continuano a ragionare con le vecchie logiche (quelle dei motori a pistoni) quando si parla auto elettriche!
    Con questo, che è solo un esempio, chiarisco la mia considerazione:
    I vertici di Fiat ci dicono che le auto elettriche non saranno alla portata di tutti i portafogli! Infatti ci propongono la 500e: auto sicuramente di fascia e costi premium.
    Questa auto molto piccola (è solo per 4 ) offre molti accessori, funzionalità e prestazioni: belle e apprezzate e forse utili, ma a che prezzo per il cliente finale ?
    Un esempio per tutti: la 500e offre una accelerazione da 0 a 100 km/h in solo 9 secondi quando la 500 a pistoni è 4 secondi più lenta.
    Un powertrain con prestazioni simili alla 500 termica sicuramente molto meno!
    Ma quanti clienti sono interessati a pagare per avere prestazioni cosi sportive ?

  10. Pian piano tutti i nodi vengono al pettine aldilà delle euforie del momento. Io credo nella auto elettrica come credo anche in altre soluzioni più ecologiche, ma tutti devono fare la propria parte.. è indubbio che un ibrida costi di più semplicemente perché ha dei componenti in più… beh che lo stato si frughi in tasca… aldilà dei ” cospicui” incentivi che ci sono vero..ma in caso di rottamazione. Per diffondere elettrico magari potrebbero eliminare anche l iva..oppure dare sgravi maggiori in qualche modo.. insomma che tutti facciano la loro parte. Ho avuto il piacere di provare Tesla.. penso che alla fine sia la migliore in assoluto..ma non per tutti…. e poi è una gran bella sportiva che personalmente non saprei come sfruttare nella uso pratico. Quindi.. avanti..ma non diamo sempre la colpa a chi produce.

    1. Io credo che scucire 6000/8000 euro di finanze pubbliche per agevolare l’acquisto di un’auto è già un enorme sforzo al livello statale. Se solo si investisse un decimo di quella cifra per nucleo famigliare per il miglioramento del trasporto pubblico locale e non…

  11. Che visione ristretta, che ristrettezza.
    Renault ha come idea già quella di rigenerare le Zoe come si fa con i vecchi PC, per una seconda e terza vita.
    Questi invece pensano solo al loro utile e non a cosa è utile all’utilizzatore.
    Iniziamo bene…
    Ho una ev del 2011: quanto anni devo ancora aspettare prima di trovare qualcuno che mi possa “rigenerare” la batteria? Magari ripristinando o superando l’autonomia iniziale per altri 100.000 km…
    Questo affare sembra non interessi a nessuno… a parte Renault. È più facile elettrificare un auto termica che svecchiare una auto già elettrica.

  12. Ma a Tavares nessuno ha detto:
    1) Che sulle auto elettriche ci sono cospicui incentivi?
    2) Che le proiezioni di riduzione dei prezzi vedono un pareggio con i costi di produzione delle auto tradizionali entro 3-5 anni?
    Quindi abbiamo Musk che dice che la mission di Tesla è “to accelerate the advent of sustainable transport by bringing compelling mass market electric cars to market as soon as possible” mentre Tavares dice che “non si possono fare auto elettriche a portata di tutti”.

    Fatemi pensare… chi avrà ragione dei due?

    1. Ho dimenticato nel commento precedente una cosa molto importante.
      Lui dice di avere come target il 35% di elettriche al 2030, io dico che sarà più del 50%. Non so se qualcuno leggerà questo commento tra nove anni, ma immagino il divertentimento di vedere se sarà stata migliore la sua previsione di CEO che ha a disposizione informazioni privilegiate oppure se avrò ragione io povero tapino e signor nessuno…. eh lo so… mi piace vincere facile! 🙂

      1. Non è affatto scontato. Il gruppo ha anche marchi americani che non si addicono alla wave elettrica che stiamo ahimè vivendo in Europa. Dodge, RAM, Jeep, Chrysler sono auto che nascono con la classica filosofia a stelle e strisce, V8, meccanica semplice, un miglio al gallone e prezzi modici, questo spiega come mai prevede solo il 35%. Consideriamo che Peugeot, Fiat, e molti altri marchi del gruppo vengono venduti solo in Europa e in pochi altri posti al mondo, dove anche a vendere solo auto elettriche si ottiene una percentuale bassa del totale. In America ad esempio la maggior parte delle case del gruppo stellantis non vengono offerte, se non quelle sopracitate, che però non hanno un orientamento particolarmente “elettrizzato”.

          1. Noi siamo sempre molto eurocentrsti nei pensieri. Se nel 2035 molti paesi europei avranno vietato la vendita di auto a combustione non sarà così per altri posti, come l’Australia, l’america latina, il Canada, molti stati americani, la Russia, il Giappone (verranno mantenute le ibride), la Cina stessa; insomma per un gruppo che fa riferimento al mercato globale parlare oggi di percentuali di vendita di veicoli elettrici superiori al 35% nel mondo non è evidente. In Europa probabilemte saremo prossimo all’70/80% ma il mercato europeo confrontato con altri ha volumi vermamete molto bassi.

          2. G.R., nuove? Come ho detto, non ci scommetterei. Nove anni sono un’eternità, più probabile che per allora il 35% sarà la quota di endotermiche.

          1. Non per forza tutto il mondo deve viaggiare elettrico. Questa volontà a togliere la libertà di acquisto mi schifa vermamete. Sono per il pluralismo, d’altra parte tutti sappiamo che mangiare la McDonald’s fa male, che fumare fa male, che bere alcol o bibite zuccherate è dannoso, ma siamo stati sensibilizzati negli anni a farne un uso consapevole. Non vedo perché non dobbiamo più avere auto termiche in vendita, quando basterebbe far capire alla gente che c’è una soluzione più ecologica e meno dannosa a disposizione; poi sta all’acquirente decidere se procedere comunque all’acquisto oppure no. Gli americani in questo senso sono molto più liberali di noi europei e non costringeranno mai nessuno a prendere una tipologia di alimentazione piuttosto che un altra, sarà sempre il cliente a decidere e le case si adegueranno più al mercato che alle leggi. (e qui mi direte, si la la California vieterà le auto termiche a partire al 2035…, vero, ma 1) è l’unico stato con una data precisa 2) in USA si può andare ad acquistare tranquillamente l’auto in Texas, immatricolarla in Texas, usare la targa Texana e vivere in California, quindi per chi vorrà ancora i v8 la scappatoia rimane aperta.)

          2. G.R. difficilmente il mercato terrà e avere un motore termico sarà sempre più complicato e costoso. La previsione del 35% tra 9 anni è eccessivamente conservativa e Tavares lo sa bene. Soltanto oggi deve dire così per tranquillizzare gli azionisti.

    2. Ci sono 2 questioni però:
      1) gli incentivi finiranno presto e arriverà il tempo dell’austerity… Abbiamo fatto tante manovre in deficit quest’anno e arriverà ben presto il tempo delle vacche magre anche nel mondo dell’auto.
      2) musk e la tesla hanno un mercato di riferimento diverso da quello del gruppo stellantis.
      è più facile di questi tempi continuare a guadagnare nel mercato del lusso anche in tempi di pandemia mentre in quello popolare si sopravvive a stento.
      In un certo senso posso comprendere i piagnistei di tavares che glielo avrà immediatamente insegnato Elkann come si deve fare..

      1. Ormai in tutto il mondo si stanno sviluppando, ed in alcuni casi già testando, nuove batterie molto piu’ economiche di quelle attuali.
        Come prevedono gli analisti, probabilmente già dal 2023 le auto elettriche avranno lo stesso prezzo delle auto a motore termico.

  13. Vabbè. Per la serie: cari Stati siamo indietro, dateci soldi sennò dobbiamo chiudere di stabilimenti e poi sono fatti vostri.
    E per quando riguarda i prezzi, vabbè no comment.

    1. Gianluigi Cassin

      Come al solito.
      Intanto in tutto il mondo solare ed eolico sono le fonti energetiche meno costose (a livello utility) anche senza sussidi e tutti stanno iniziando piani di conversione. In parallelo i volumi di vendita delle EV salgono a ritmi mai visti, mentre gli ICE cedono terreno, incorrendo in costi più alti. In pratica quasi nessun oem sta sviluppando motori a combustione, mentre tutti sviluppano soluzioni elettriche e si contendono le batterie.
      Tavares sta mettendo le mani avanti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 

Articolo Precedente

Se persino la Renault si stanca del consumismo...

Articolo Successivo

20 regioni in 20 giorni: il VIDEO dell'impresa del blogger Magliozzi

Iscriviti alla nostra Newsletter

Abbonati alla nostra newsletter e resta aggiornato.
Seleziona i tuoi interessi:
No spam e zero emissioni garantiti!

Iscriviti alla nostra Newsletter

Abbonati alla nostra newsletter e resta aggiornato.
Seleziona i tuoi interessi:
No spam e zero emissioni garantiti!