Il capo della VW che sfreccia in e-foil nello specchio d’acqua davanti alla fabbrica di Wolfsburg, questa poi…Herbert Diess l’ha fatto, postando il video sui social.
Il capo della VW sempre più social e anticonformista
Non ci sono più i presidenti austeri di una volta. E Diess ne è l’esempio più lampante: comunica direttamente con clienti, media e dipendenti attraverso i suoi account Linkedin e Twitter. Spesso prendendo posizioni sorprendenti. E si fa riprendere mentre guida le auto sportive del gruppo più performanti, Porsche e Bugatti in testa. Questa volta ha messo in rete un video in cui volteggia su una tavola da surf elettrica dell’Audi, un divertentissimo e-foil. Il tutto per ringraziare, in modo originale, le centinaia di migliaia di dipendenti del Gruppo che hanno contribuito gli ottimi risultati di VW nel primo semestre 2021. Livelli record di fatturato, utili alle stelle e buona performance anche nelle vendite di auto con la spina: circa 342 mila, tra elettriche pure e ibride plug-in.
Una tavola elettrica Audi da 12.499 euro
“Voglio ringraziare i nostri dipendenti per un primo semestre sensazionale! È stato difficile, ma insieme abbiamo raggiunto un traguardo enorme. Grazie mille per i vostri sforzi“, ha poi twittato Diess. Che ha fatto inviare il video, in allegato a una e-mail, a tutta la forza lavoro del Gruppo Volkswagen. Oltretutto il filmato, con già decine di migliaia di visualizzazioni, è anche un’ottima pubblicità per la tavola da surf e-foil di Aerofoils. Si tratta di una nuova società del gruppo VW fondata da uno sviluppatore Audi, Franz Hofmann. Tutti i prodotti sono marchiati e-tron, esattamente come le auto elettriche del brand dei Quattro Anelli. Oggetti meravigliosi e divertenti, ma non proprio alla portata di tutti: il prezzo consigliato della tavola “guidata” da Diess è di 12.499 euro, più di una citycar.
Diess dovrebbe comunicare quelle informazioni sostanziali che interessano i potenziali clienti quanto gli azionisti.
Sarebbe interessante conoscere da Diess quando uscirà la Volkswagen ID.2 e quanto costerà, a che punto è lo stato dell’arte delle progettazioni della piattaforma SSP – Scalable Systems Platform che sostituirà l’attuale MEB – Modulare Elektrifizierungsbaukasten utilizzata anche da Ford, della piattaforma PPE – Premium Platform Electric e delle celle con elettrolita allo stato solido QuantumScape – finanziate anche da Toyota.
Intanto dal fronte orientale arriva il proclama di GAC del 27 luglio, quando è stata presentata la batteria scalabile con celle al grafene che consentirà alle vetture di GAC di ricaricarsi di 8 minuti per passare dallo 0% all’80% e cinque minuti per il passaggio 30-80%, un’autonomia di 1.000 km e una durata della batteria di 1.000.000 di km.
Se le batterie in grafene – efficiente conduttore di energia elettrica e termica, chimicamente inerte, estremamente leggero e flessibile, ecologico e sostenibile – costituito da fogli di atomi di carbonio legati insieme in un reticolo a nido d’ape, saranno presto realtà, sono destinate a cambiere il mondo.
Batterie sifatte oltre a detenere moltissima energia si caricano all’istante.
Una casa automobilistica che riuscisse a sviluppare batterie al grafene pronte per il mercato avrebbe un vantaggio tecnologico incalcolabile.
Batterie di elevate capacità, leggere, in grado di assorbire in pochissimo tempo enormi quantità di energia elettrica.
Una volta diffuse e messe in ricarica, l’enorme assorbimento di carica elettrica delle batterie sovraccaricherebbe completamente l’infrastruttura elettrica rischiando di farla collassare.
GAC ha pronta un’intera gamma di vetture con batterie al grafene che promettono miracoli. Vedremo a breve cosa accadrà in Cina.
Una cosa è certa: la ricerca potrebbe improvvisamente far irrompere sul mercato nuove tecnologie dirompenti in grado di rendere obsoleto quanto finora visto e conosciuto.
Tutto ciò è estremamente affascinante e preoccupante allo stesso tempo. Siamo in un momento di forte destabilizzazione tecnologica, in cui improvvisamente una nuova tecnologia più innovativa, economica ed ecologica potrebbe estinguere le altre.
Sorge infine spontanea la domanda, visti i record di vendita della Tesla Model 3 ad hn’incollatura dalla convenzionale Volkswagen Golf: “Ma le celle 4680 di Elon Musk a che punto sono, visto e considerato che i famigerati Model S Plaid e Model X Plaid ancora utilizzano le celle con fattore di forma 18650?”
Affascinante ed avvincente come non mai, questa mobilità elettrica.
Sono d’accordo con lei che la mobilità elettrica è affascinante e avvincente!
Ahimè non credo proprio che ci siano batterie al grafene pronte… Quelle allo stato solido in teoria dovrebbero essere più fattibili, eppure non sono ancora in commercio.
E se anche lo fossero, di certo VW o altri mica te lo vengono a dire, così da scatenare l’effetto Osborne.
Certo, ci vorrebbero auto accessibili come una ID.2 a 25K senza incentivi, e la e-Up portata a meno di 20K. Non sono in commercio perchè non ci sono ancora le fabbriche di batterie. Senza quelle, vanno importate e quindi non c’è ancora abbastanza economia di scala.
Finchè ci sono clienti per auto da 40K-50K e oltre, prima si concentrano su questi modelli.
Resta l’incognita Cina che sforna auto accessibili già oggi con batterie LFP, quando arriveranno da noi VW dovrà correre ai ripari.
Poi che c’entra l’infrastruttura elettrica con tutto il resto del discorso?
In Italia ci sono 130GW di capacità di generazione installata, ma solo 40GW ne vengono usati in media, con picchi di 55GW, di notte si scende a 28GW.
Ammettendo di usare metà della capacità di generazione di notte, con 37GW di capacità possiamo caricare di notte 10 milioni di auto elettriche a 3.7kW.
Di giorno, il fotovoltaico installato produce di più di quanto si consumi, inoltre è una produzione diffusa, che stressa di meno la rete, se c’è scambio sul posto la rete non viene minimamente coinvolta.
Con le smart grid e il V2G le auto in ricarica possono stabilizzare la rete.
Sono sicuro che nei prossimi anni saremo in grado di ricaricare milioni di veicoli in maniera pulita ed efficiente, senza idrogeno o altre panzane varie.
Non sottovaluterei i ricercatori cinesi che lo scorso anno avevano superato il “battery shooting test”. La loro batteria al grafene è stata perforata meccanicamente e le celle non hanno preso fuoco.
Lo scorso inverno hanno sottoposto la batteria ai test invernali su veicoli.
L’Aion V sarà il primo modello ad essere equipaggiato con questa batteria. L’inizio della produzione in serie è previsto per settembre 2021.
Il prezzo?
L’anno scorso, GAC ha affermato di aver risolto uno dei grandi problemi delle batterie a base di grafene: il costo.
Il grafene inizialmente costava centinaia di dollari al grammo con la tecnologia di produzione 3DG, l’azienda afferma di aver ridotto i costi a un decimo del processo convenzionale.
Vedremo.
Per quanto riguarda le reti, una volta diffuse le batterie in grafene ci saranno problemi legati alla grande quantità di energia trasferita in brevissimo tempo alle batterie perché in grado di riceverla.
Un tempo inventarono un tipo di nylon, praticamente indistruttibile, fu tolto immediatamente dal mercato, per lasciare posto al nylon usa e getta delle normali calze da donna. Paragone insulso ! Può essere, però la logica industriale ha bisogno del profitto. Con le auto elettriche stiamo gradatamente passando da ricariche quasi gratis a ricariche fast con costi di poco inferiori al diesel, è la legge del mercato in fondo. Batterie a ricarica ultrarapida con autonomia enorme? Può essere, in ogni caso il mercato dell’automotive elettrico è fondamentalmente in mano ai cinesi, non sanno fare macchine, ma fanno batterie. Loro a oggi lo controllano, facile che se decidono di stoppare e mandare al macero le batterie al litio, incluse le auto che le usano, tireranno fuori batterie al grafene o al sale.