Il boicottaggio dell’auto elettrica? C’è solo in Italia: Fabio viaggia spesso per l’Europa con la sua Tesla e solo da noi trova un clima così ostile. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che le vostre mail vanno inviate a info@vaielettrico.it
Il boicottaggio…? Detrattori ignoranti e populisti: viaggio in tutta Europa e risparmio
“Sono un felicissimo possessore di una Tesla Model 3 Highland e prima possedevo un’altra Model 3. Leggo e rileggo fake news sull’utilizzo delle auto elettriche. Sono subissato da richieste di informazioni da parte di amici e clienti (sono un assicuratore...) riguardo le auto elettriche. E noto che c’è molta curiosità, molta voglia di capire, ma allo stesso tempo molta disinformazione e ignoranza in materia. Le chiacchiere da bar si sprecano e le prese in giro pure. Non serve a nulla spiegare che io sono stato tre volte a Francoforte, due a Bruxelles e una a Barcellona con la mia Tesla. Massimo confort, servizi ai Supercharger ottimi e nessuna perdita di tempo per le ricariche programmate in modo eccelso dal software Tesla. Per i lunghi viaggi carico ai Supercharger, normalmente ricarico a casa. All’estero le auto elettriche sono supportate da ottimi punti di ricarica per qualsiasi marca di auto. Non capisco, o meglio, capisco benissimo il boicottaggio nei confronti delle elettriche, purtroppo solo in Italia! Vuoi che negli altri Stati siano tutti imbecilli? Dal 2018 viaggio in elettrico risparmiando un sacco di euro alla faccia dei detrattori, ignoranti e populisti“. Fabio Cecchin
I social e le tivù (con la politica) alimentano un clima contro da stadio
Risposta. In effetti il clima di ostilità che si è creato in Italia, alimentato dai social e da improbabili servizi televisivi, non ha eguali nel resto d’Europa. E anche la politica non scherza. Qualche giorno fa un altro lettore ci ha scritto da Firenze chiedendoci (e chiedendosi) che cosa sarebbe successo in termini mediatici se la tragedia accaduta del deposito ENI fosse capitata in una ricarica. Non osiamo immaginarlo. E in generale si usa l’avvento dell’auto elettrica come capro espiatorio di qualsiasi problema nel mondo dell’auto. A partire dal calo delle vendite che, come hanno fatto notare analisti non certo benevoli nel confronto del mondo EV come Davide Tabarelli di Nomisma, ha una causa ben diversa e precisa. Ovvero l’insostenibile aumento dei prezzi di tutte le auto registrato negli ultimi anni, che ha reso questo bene fuori portata per le tasche di milioni di italiani. Che dire? Solo che è l’ennesimo treno che rischiamo di perdere. Tutto il mondo sta seguendo con interesse questa svolta nel mondo della’automotive, con le opportunità e difficoltà che comporta. Da noi ci si limita a un tifo (contro) da stadio. Peccato.
- Le vostre auto usate in vendita raccontate sul nostro canale YouTube da Edoardo. Ma potete essere voi a illustrarle mandando un breve video a info@vaielettrico.it
In Italia l’auto è ormai diventato un argomento da non affrontare mai così come il cibo, il calcio, i soldi, la politica, etc… Ormai è diventato un argomento catalizzatore di opinioni da tifosi. Anche perché l’auto è da sempre in Italia uno status symbol che ha perso completamente la funzione di portarci da un posto all’altro.
Verissimo. Ma questo impone un ragionamento, non sull’auto bensì sull’Italia
Buona sera a tutti e ben trovati… Il mio pensiero è che in Italia se noi Italiani NON FOTTIAMO IL PROSSIMO, NON SIAMO Contenti!!!… A mio avviso in italia si boicotta l’elettrico perché con l’elettrico di fatto non ci sono manutenzioni o sono molto basse, quasi irrisorie e pertanto non c’è modo per le concessionarie di straguadagnare sulle manutenzioni. Tesla che fanno più di 300.000 km e cambiano gomme e a mala pena le spazzole dei tergicristalli, forse le pasticche dei freni….
Adriano
Il problema dell’ assistenza e manutenzione vetture è identico al Servizio Sanitario Nazionale.. ci pensi solo quando ne hai bisogno..e se succede bisogna trovare “ospedali attrezzati”, personale abbondante e ben formato, magazzini con tutti i ricambi possibili in giacenza per ogni possibile evenienza e per ogni modello di auto in commercio (e pure quelle che non lo sono più ma continuano a circolare).
Il S.S.N. ci costa (non poco) a tutti noi che paghiamo le tasse (molti, molti meno di quelli che poi ne usufruiscono).
Le assistenze su descritte come intendi sostenerle?
O paghi “ad evento” ogni volta che hai bisogno ( ed allora paghi cifre enormi per qualsiasi operazione svolta)
O paghi “ad abbonamento” con un canone periodico che poi ti risolve i casi principali (manutenzione ordinaria in genere..coi “pacchetti di manutenzione programmata” per alcuni anni
Oppure compri tutto all’ acquisto della vettura (e praticamente ne paghi due , da cui prelevare le parti di ricarica necessarie).
Comunque, elettriche full o Hybrid o ICE pure…tutto ciò che circola ha bisogno di manutenzione e controlli accurati, per le parti che si usurano col normale impiego, per quelle che si danneggiano con urti e vibrazioni, per quelle compromesse da infiltrazioni di acqua o interventi di animali o insetti (mi è capitata una vettura bruciata per incendio causato da grossa chiocciola 🐌 che aveva bloccato il radiatore fino a surriscaldare l’ impianto elettrico; e ne ho viste diverse bruciate per impianti elettrici andati in corto ..a volte cavi rosicchiati da topi dentro gli scatolati del telaio..ed erano pure vetture semi nuove, 1 era una berlina uso NCC alle banche).
Sarà estremamente divertente vedere tra 12~18 mesi cosa succederà quando in tutti gli stabilimenti Stellantis italiani saranno prodotti modelli NEV (BEV pure a 800V !) che gli acquirenti italiani continueranno a guardare come il “grande nemico” ! e saranno tutte esportate sui mercati esteri…
Prima o poi il tono delle comunicazioni dovrà cambiare…le nebbie delle fake news diradarsi .. ed i “pifferai della politica” scegliere altri argomenti divisivi per polarizzare i dibattiti in TV per il sonnecchiante pubblico.
Damiano, ci sono j pifferaio in Italia vero, la gente acquisterà le elettriche perchè ci sarannk le multe sulle termiche? Forse molto meno vero.
Ti faccio il mio caso, nel 2025 mia figlia dovrà acquistare una macchina per andare al lavoro, ora usa la mia n ovviamente questo non può durare in eterno, ha già visto su autiscout delle citycar dal 2016 in su a 7500- 8000 euro, mia moglie forse cambierà il suo datato RAV4 e sta pensando a una MG ZS k HS a km 0 , 16000 euro il primo caso 19000 il secondo, ovvero con 23000 – 26000 avremmo 2 auto di cui un SUV praticamente nuovo, cosa acquisteremo con quella cifra? Una eC3 o una grande panda? Se consideri che poi risparmieremmo gran poco in quanto dovremmo ricaricare a un DC il confronto proprio non regge.
Chiaro, si risparmia, ma poi bisogna anche essere disposti ad accollarsene i costi, che saranno sempre crescenti nel tempo (inclusi ad esempio gli ETS a partire dal 2027)
Antonio se non ricarichi da casa devi spendere 10 minuti a scaricare TariffEV per trovare quali App ti scontano i kWhDC che ti servono…mica vorrai pagare a prezzo pieno!?
E poi hai sempre il grande risparmio sulla manutenzione ed il bollo.. (anche se su auto più piccole magari c’è meno differenza di quanto spendevo io coi 2.0gasolio…).
Ma anche se vai “in pari”…o pure leggermente sotto .. almeno hai la coscienza (e l’ aria) pulita… Si dice sempre che la salute non ha prezzo…
Comunque… stay tuned ..a volte le cose cambiano all’ improvviso….
Damiano, visto il delta prezzo (un SUV elettrico più un usata elettrica non potranno mai costare 28000 euro … come minimo una EX30 costa 37k (una tesla Y manco la considero in quanto ancora più costosa) e un usato elettrico tipo fiat 500 viene sui 13000 per un totale di 50k (siamo quasi al doppio) anche calcolando un risparmio su bollo e manutenzione di 1000 euro all’anno (visti i km fatti non sarebbe di più), sui consumi rispetto al GPL la ricarica slle colonnine non porterebbe dei guadagni significativi , non ci siamo proprio … il breackeven sarebbe dopo 20 anni (senza considerare la svalutazione del delta costo iniziale) oltre alla scomodità di dover ricaricare a una colonnina a qualche km da casa.
Quando è se cj sarà una AC sotto casa e quando un SUV elettrico costerà 22000 come la MG HS allora considererò l’alternativa elettrica prima è improponibile.
PS dimenticavo, ho appena speso quest’anno 45000 per ristrutturare la casa … anche in ottica Green, caldaia condensazione, serramenti e tetto isolato … sinceramente pensare di spendere altri 50000 euro per due auto elettriche solo per dare un aiutino piccolo piccolo all’ambiente anche no … che ci pensi un po anche l’Europa (dato che gli stati non ci pensan proprio) a aiutare l’ambiente e magari anche noi cittadini … non solo coi divieti ma anche coi soldi, perchè pantalone prima o poi i soldi li finisce !!!
se non sei costretto a cambiare in questo periodo, aspetta le future offerte… e comunque rispetto ad un vecchio RAV anche una BEV usata (poco) magari la trovi a prezzi ragionevoli… nessuno ti obbliga a farlo.. ma moralmente devi prenderle in considerazione, non scartarle a priori senza valutare se possono essere adatte all’uso di tua moglie di tua figlia.
Comunque almeno ha messo a posto casa.. e non è poco 😉
Damiano certo rispetto al listino una tesla usata di 4 anni la trovo a prezzj “ragionevoli” diciamo sul 22 – 24000 euro, peccato che con la stessa cifra mi compro una MG HS nuova (o a km 0) con 7 anni di garanzia e non potendo ricaricare a casa sui miei 10000 km annui il risparmio sarebbe veramente ridotto, si risparmierei 250 euro di bollo e su qualche manutenzione (essendo ogni 2000 km diciamo una ogni 2 anni) però ho una più che buona macchina nuova, sinceramente a conti fatti alla fine credo che sarebbe comunque la soluzione che sceglierei.
Io non sono né ignorante, con due lauree, ne populista, anzi se lo fossi nel suo significato reale, forse la dovrei anche ringraziare.
Sono contento che lei possa viaggiare, recarsi in giro per l’Europa per lavoro e svago ma la problematica dei veicoli elettrici è ben altra e mi spiace che un assicuratore non lo capisca, o meglio, la ignori (da qui forse la parola ignorante le si addice).
Come si fa a non comprendere che la conformazione delle nostre città, rende praticamente impossibile l’utilizzo di auto elettriche, così com sono state progettate oggi, e in giro ce ne sono ancora poche;
Come si fa a non comprendere che il costo è proibitivo con gli incentivi, figuriamoci senza;
Come si fa a non comprendere che, facendo i conti della sarta, il fabbisogno dell’automotive, con le attuali produzioni di energia, non sarebbe soddisfatto;
Come si fa a non comprendere che per fare andare in giro lei, sig. Assicuratore, con l’elettrica l’Europa dell’automobilismo è in ginocchio;
Mi fermo per non addentrarmi in argomenti socio economici lontani dai salotti buoni che hanno partorito questa scellerata green economy e con essa questi elettrodomestici su 4 ruote, anch’essi da salotto buono della società.
Per cui, prima di chiamare ignorante o populista qualcuno, pensiamoci due volte o più e, magari pensiamo alla fortuna che abbiamo rispetto ad altri che non possono permettersi ciò che possiamo noi.
Sta scherzando, vero?
Anche se purtroppo, temo di no. 🤦
Lei scrive le solite corbellerie di chi ha il cervello all’ammasso. Due lauree decisamente sprecate.
” la conformazione delle nostre città, rende praticamente impossibile l’utilizzo di auto elettriche” eh, niente son qui che penso e ripenso ma proprio non capisco la frase… benedico il fato che mi rende uno dei pochissimi utilizzatori di BEV in città nonostante sia praticamente impossibile e corro a comprare un biglietto della lotteria perché devo essere evidentemente un baciato dalla fortuna.
E sono anche dispiaciutissimo che nel 1997 sia stato firmato l’accordo di Parigi ma sia stato tenuto segreto alle case automobilistiche, così come la ratifica del 2015, di nuovo tenuta nascosta ai produttori di auto, così come il vincolo del 2025 sulle emissioni di CO2 medie… è stata una congiura ordita dai Cinesi, è abbastanza ovvio, che però lo dissero agli Agnelli perchè giocavano sempre insieme a Burraco: infatti già nel 2005 Fiat lo sapeva e infatti ha cominciato a diminuire la produzione ben prima che Tesla mettesse in commercio la sua Model S e che Renault vendesse la ZOE o la Nissan la sua Leaf e così siamo passati da 1 milione mezzo di auto a meno di mezzo milione, per colpa delle auto elettriche che sarebbero arrivate in massa improvvisamente e inaspettatamente 15 anni dopo, dannati elettroni…
Mi vien da pensare che forse non le basterebbero trentadue lauree.
I prezzi sono alti? Si… ma dovrebbe lamentarsi con i produttori, i rivenditori ed il governo non con il mezzo.
Ho una laurea, un dottorato di ricerca ed oltre 20 anni di esperienza…. ma questo non mi qualifica come esperto di medicina o archeologia dal momento che la laurea è in ingegneria meccanica, il dottorato in meccanica applicata e l’esperienza nel motorsport. Giudicando da quello che scrive, di automotive ne sa poco.
Hahaha “Come si fa a non comprendere che, facendo i conti della sarta, il fabbisogno dell’automotive, con le attuali produzioni di energia, non sarebbe soddisfatto;” ma lasci perdere, lei il conto della sarta manco saprebbe impostarlo. Magari con la maestra di sostegno, e rimarrebbe stupito del risultato. Se davvero lei ha due lauree, allora la situazione è proprio grama, io ne ho solo una ma non sono conciato così 😂
Beh, lasciando stare alcune delle cose che dice che, mi creda, non stanno né in cielo né in terra, ma sono comunque l’abituale “cavallo di battaglia” trito e ritrito contro le BEV (l’energia che non basterà, il costo proibitivo (vero sulle piccole, non più granché vero sulle auto di segmenti maggiori), il segmento automotive devastato dall’elettrica, ecc…, non posso esimermi dal lodarla per aver detto una cosa che non avevo mai sentito riguardo ad una BEV, e cioè:
“Come si fa a non comprendere che la conformazione delle nostre città, rende praticamente impossibile l’utilizzo di auto elettriche, così come sono state progettate oggi”.
Le assicuro che è una perla! E’ l’equivalente di dire che è praticamente impossibile l’utilizzo di una diesel nei viaggi lunghi autostradali.
La città è “il paradiso” per un’elettrica, come lo è l’autostrada per una diesel. Sono i settori di utilizzo dove sono perfette (con la differenza non marginale che una non inquina e l’altra si).
Anche io, come indicato sopra dal Sig. Guido, mi stavo chiedendo il “significato profondo” di questa sua stupefacente affermazione, visto che se l’auto elettrica ha un punto forte, in cui è “invincibile”, quel punto è proprio la città.
Dopo lunghe ponderazioni, l’unica cosa che mi è venuta in mente è che lei pensi che in città non si abbia grande disponibilità di garage, e che l’auto sia per lo più lasciata parcheggiata in strada senza punti di ricarica sfruttabili.
Questa è una cosa che dovrebbe preoccupare me, che ho una Plug-in con soli 10 kWh di batteria (infatti non si compera una Plug-in senza un punto certo, meglio se riparato (garage), dove caricarla).
Ma una BEV… in città!!!
Se gliela danno per 350 Km di autonomia di omologazione, in autostrada ne farà probabilmente di meno, ma in città “rischia” di farne più di 500 di Km. Non penserà mica che, con la media italiana di 30 Km al giorno, in 17 gg di utilizzo possibili lei non andrà mai ad un supermercato con una colonnina?
Qui, ad un Km da me, nel supermercato abituale ho (avrei, io carico a casa nel mio garage del condominio) 4 colonnine con 8 stalli per ricaricare in AC a 22 kWh. E in un raggio di 500 metri da lì, in parcheggi, negozi, piazze, avrei altre 9 colonnine per 18 stalli, alcune di queste DC. Non mi dirà che in 17 gg non si trova un’ora per fare la spesa per “mettere dentro” da 11 a 22 kWh in AC o una 50ina in DC? Una BEV in città di Km con un kWh ne fa almeno 8 o 10 (8/9 in elettrico li faccio persino io con una Plug-in!). Nel peggiore dei casi, uscendo dal supermercato con la spesa avrà caricato “solo” una 90ina di Km. Ma chi li fa in città 90 Km al giorno?
Comunque, complimenti per la fantasia!
Ivano, Sul fatto della fantasia concordo sul fatto che il suo “fortunato” caso personale pef la ricarica possa essere tenuto a campione per le ricariche in Italia, molto meno è un po cime se a campione tenessi il mio dove le AC sono a 3 km minimo (per cui non usufruibile la notte) e dove le DC entro i 7 – 10km sono a prezzi da gioielleria (minimo 0.69) e sto parlando di Lombardia non della Sila.
Al solito generalizzare i casi personali è sempre sbagliato sia in un caso che nell’altro
Buongiorno Sig. Antonio.
Sono certamente fortunato, sia perché posso caricare in garage, sia perché qui attorno ho molte soluzioni di ricarica pubblica. Se non fosse così non avrei di certo acquistato una Plug-in e sarei rimasto con la mia diesel (nel 2020, quando ho fatto l’acquisto, il prezzo delle BEV era ancora più alto di oggi. Molto più alto di oggi).
Nessuno ha mai detto che l’elettrica sia un’auto per tutti.
Però, rispetto ad una Plug-in, con la quale è indispensabile avere un punto certo di ricarica, per una BEV è molto meno indispensabile, ciò perché può caricare molto più velocemente (nel peggiore dei casi tre volte più velocemente che con la mia).
Questo rende meno indispensabile il paradigma delle elettriche, e cioè che ricarico mentre non la sto usando. Generalmente mentre dormo.
E questa velocità rende utilizzabile una BEV, se non a tutti, a molti. Non è una questione di generalizzare le situazioni, è che, oggettivamente, oggi, già molti italiani potrebbero acquistarla. Per gli altri non è comunque un problema dell’auto elettrica, è che normativamente, e volutamente, non si fa nulla per rendere fruibile un’elettrica a molti di più.
Se lei non ha un supermercato “a tiro” con almeno una colonnina da 22 kWh (che significa caricare una 90ina di Km nel tempo di una tranquilla spesa) non c’è dubbio che una BEV non sia adatta a lei.
Io qui ad un Km, dove faccio la spesa, ho disponibili 8 stalli di ricarica con una tariffa accettabile, a 0,36 €/KWh, quindi se non avessi il mio garage (ora pago 0,21 €/kWh), potrei andare lì, visto che ci faccio anche la spesa. Solo se avessi una BEV, però, perché caricare a 3,6 kWh in una colonnina da 22 con la mia PHEV rende la cosa un po’ noiosa.
E nessuno se la prende con chi non può oggettivamente acquistare una BEV. Vuoi per i prezzi (ma molti acquistano enormi SUV termici che costano il doppio di una BEV), vuoi per difficoltà logistica.
Però tra il non potere e venire ad affermare falsità sulle BEV in un sito in cui tutti hanno a che fare con un’auto elettrica o elettrificata, beh, ce ne corre.
Se uno vuole venire per informarsi, ottimo, allora ponga delle domande sui dubbi che ha, ma non si può venire per fare affermazioni sballate. Sono due cose oggettivamente diverse.
Buona giornata e buona settimana.
A me sembra che Simone abbia postato un commento pacato. Non credo meriti risposte così piccate (almeno che non ci siano altre ragioni che conosce solo la redazione).
Si capisce solo una distanza totale tra le posizioni e nessuna voglia di compromesso . Da qui la ragione della prossima quasi certa revisione del Green Deal.
Le revisioni più importanti del Green Deal le imporrà l’aggravarsi della crisi climatica, quindi se la speranza è un annacquamento del Green Deal, temo che anche se dovesse accadere, nel giro di qualche anno renderebbe tutto quanto ancora più urgente e difficile da affrontare.
A noi sembra del tutto sbagliato, e nemmeno pacato. Tipico di chi parla a vanvera di ciò che non conosce.
Buona sera Franky.
Pacato?
Beh! Uno che parte avvalorando la sua “competenza” citando due lauree e poi inizia a “sparare” le cose più assurde (ma abbastanza “normali” nel mondo “no elettrico”), più volte confutate da innumerevoli studi seri spesso richiamati in queste pagine, non è che “parte bene” sulla via della pacatezza.
Ed anche i vari “come si fa a non comprendere” su cose che lui indica ma che sono in effetti incomprensibili perché non vere, non sono molto concilianti, “pacate”, mi pare.
Poi, mi scusi: ma se lei vuole avere una informazione sull’utilizzo di una cosa, è preferibile ascoltare chi quella cosa la utilizza tutti i santi giorni, oppure è meglio ascoltare uno che quella cosa non l’ha mai utilizzata e parla solo di opinioni che si è fatto ascoltando altri non utilizzatori, per di più molti dei quali incarogniti da interessi “oleosi”.
Se si hanno dei dubbi, si può non fidarsi della redazione di Vaielettrico (che comunque utilizza delle BEV), ma come si fa a non fidarsi di chi una BEV la usa tutti i giorni.
E comunque, qui, vengono sempre presentate e pubblicate le voci avverse. Come si vede anche in questo articolo.
Ma se una cosa non ha senso (ad esempio affermare che il settore automotive viene danneggiato dalle auto elettriche: ma se sono anni che le vendite delle termiche sono in calo e sono anni che i prezzi delle auto salgono, i dividendi delle case salgono pur piangendo per la crisi, ma la crisi vera è di chi da decenni vede al palo le proprie pensioni ed i propri stipendi), non ha senso e va detto.
Oppure, altra balla, l’energia che non basterebbe se avessimo tutte elettriche: ma se i consumi stanno scendendo! Per non parlare di cosa si potrebbe e si dovrebbe fare per affrancarci da fonti energetiche che non controlliamo direttamente e che sono condizionate dalle situazioni geopolitiche sempre più avverse.
Troppe ne dicono e, molto spesso, con fastidiosa sicumera, solo per “sentito dire”. Una cosa sono studi e dati o le opinioni di chi una cosa la usa quotidianamente, una cosa ben diversa sono le opinioni personali di chi quella cosa non ha mai utilizzato, opinioni basate su ciò che viene detto “in giro”. Perché le affermazioni di cui sopra, non possono essere frutto di esperienza. Nemmeno avendo 10 lauree.
Buona serata.
P.S.: ed io non ho una BEV! Ma una cosa se non ha senso, non ha senso!
Salve Ivan. Volevo solo ribadire che un compromesso è nell’interesse di tutti altrimenti facciamo la fine dell’asinello di Buriano.
Certo Franky,
è sempre meglio il dialogo rispetto alla rissa (verbale o meno che sia).
Solo che per dialogare occorre essere in due e, condizione essenziale, il dialogo si deve basare su dati di fatto condivisibili.
Poi, su fatti reali, si può cercare di capire il punto di vista dell’altro. Non è facile, perché siamo in Italia e si vive di tifo più che di ragionamento, però è possibile.
Di certo l’elettrica ha svariati problemi, insiti (densità energetica, costo di acquisto, necessità d’uso di alcuni non confacenti alle caratteristiche di una BEV, disomogeneità territoriale dei punti di ricarica, prezzo dell’energia…) e di “contorno” (politiche e strutture che causano alcuni dei problemi che ho definito “insiti”), ci mancherebbe! Problemi che qui in questo sito vengono dibattuti spesso, ma certo non è causa di licenziamenti (anzi, avessero fatto venti anni fa i passi politici ed industriali per attrezzare aziende e strutture, sarebbe invece un motore di sviluppo. Ad esempio qui in Italia abbiamo una società che è leader per il riciclaggio delle batterie, ma lavora solo per l’estero. Ed altre realtà italiane sul mondo dell’elettrico sono importanti. Purtroppo, non seguite e non incentivate, vivono anch’esse con contratti con l’estero), né una BEV inquina di più, né si incendia di più, né… ecc… ecc…
Ora, con un commento che parte vantando un paio di lauree, che accusa di non comprendere le (sue) verità, perlando a chi una BEV la usa tutti i giorni, che propina le più fasulle teorie anti elettrico (ma proprio tutte, tranne gli incendi, forse li ha dimenticati: sembra l’ABC dell’aspirante vice Porro), più la novità che una BEV in città è un disastro… (non lo è nemmeno una PHEV, figurarsi una BEV), diventa difficile ascoltare e dialogare.
Se uno mi dicesse che la Juventus ha la maglia granata ed il Milan veste la maglia neroazzurra, e mi dicesse “come faccio a non capirlo”, beh… diventerebbe complesso discutere, mi pare.
Quanto all’asino di Buridano, la scelta è complessa ora (principalmente per disinformazione e “rematori contro”), ma clima, disastri ed evoluzione economica renderanno necessaria l’unica scelta sensata. Oppure, come il povero equide quadrupede, moriremo per non saper scegliere.
Però noi abbiamo un grande vantaggio rispetto all’asino di matrice aristotelica: noi non dobbiamo scegliere tra due mucchi di fieno uguali. Noi da una parte abbiamo il passato che ci ammorba l’aria delle città e che non può più essere migliorato, dall’altra il futuro che non potrà che migliorare tecnicamente.
Ai “poster” l’ardua sentenza. Con tutta la pacatezza possibile…
Buona notte!
Senza dimenticare che il fieno fossile non è inesauribile e sarà sempre più difficile e costoso procurarselo.
Buona giornata a tutti!
Ivano su fatto che il futuro migliorerà tutte le attuali problematiche credo che nessuno lo possa negare, va capito in quanto tempo e in quanta misura lo farà. Spesso la gente sj butta su previsioni di difficile realizzazione pratica (in tempi ragionevoli) come fossero la panacea di tutti i mali, poi conti alla mano sj scopre che attualmente sono vere solo per alcuni casi difficilmente generalizzazioni.
Personalmente sono totalmente contrario a chi propaga bufale sull’elettrico, anche se magari in buona fede, ma sono altresi contrario a chi, davanti a problemi concreti (sia economici che jnfrastrutturali) se la cava con la battutina facile o col “negazionismo contrario” in cui chi non può permettersi una BEV, viene visto come il solito neanderthal analfabeta funzionale che ama il brum brum. Le soluzioni (e le narrative) devono essere realistiche, documentate e, se possibile, replicabili su grandi numeri, altrimenti restano solo bei racconti per pochi “amici” destinate a sparire senza nessun risultato.
Le ho risposto, col mio solito noioso dettaglio, qui sopra, Sig. Antonio.
Qui le ribadisco che nessuno se la prende con chi non può acquistare una BEV per motivi oggettivi. Io stesso nel 2020 non potei acquistarla. Cercai la soluzione praticabile più ecologica possibile nella mia situazione di utilizzo.
Qui diciamo che una BEV è per molti già oggi, ma non per tutti.
Ciò anche per colpa di freni normativi voluti.
Quindi nessuna demonizzazione di chi non può. Diverso però è venire in un sito di utilizzatori di elettriche o di elettrificate per “spiegarci” quanto siano pessime. Non avendone una ed avendo solo le “informazioni” alla Porro, se vieni qui, poni delle domande, non fare affermazioni assurde!
Ce la prendiamo non con chi si informa, ma con chi viene “a farci capire”.
Non lo trova un po’… diciamo immodesto, agire così?
Intende che le nostre città , non sono adatte ad auto di grandi dimensioni ?
è esatto ..
ma è anche vero che le auto più vendute degli ultimi decenni sono SUV termici
secondo lei persa di più un kg di piombo o un kg di paglia ?
domanda difficile anche con due lauree in nonsocosa
comunque anche la parzialmente nazional stellantis commercializza da qualche mese a meno di 25000 eur una utilitaria cittadina con percorrenze di 320km WLTP quasi perfetta per le medie europee, 35km al giorno, ma dato che quelle italiane sono inferiori dovrebbe andare meglio da noi ..
resta comunque la Dacia Spring a meno
resta il problema dell’elettricità ..
anche qui forse ha ragione
il paese è indietro con le rinnovabili di sistema , che vengono definite da certi massmidioti provinciali molto peggio del carbone e del nuculare ..
quando paesi come Spagna e Portogallo stanno dimostrando il contrario da anni oramai
Io parlo da possessore di ev, che fa 25000km anno, e le posso assicurare che si viaggia benissimo. Tutte queste corbellerie che scrive, sono di una persona che si basa unicamente sullo stato attuale delle infrastrutture, senza avere la minima immaginazione (o anche solo la conoscenza storica) nel vedere come si evolverebbe se ci fosse la richiesta. Scarsa immaginazione e analfabetismo funzionale, i due grandi mali del nostro paese…
Però che sfiga per l’eccellente redazione di Vaielettrico, dover creare un così bel sito proprio in Italia, unica nazione così ricca di negazionismo, qualunquismo, analfabetismo funzionale.
Più è difficile la sfida più ci si diverte 😉
Tranquillo, abbiamo pazienza e spalle robuste
Tanti nemici, tanto onore, come dice sempre il nostro presidente del Senat… Ah, no, non era lui, era quello dei treni puntuali (adesso sono in ritardo perché glielo hanno imposto loro: è mimetismo)
Devo dire che sentire continue prediche da ignoranti matricolati che pretendono di parlare di cose che a malapena hanno orecchiato mi sta veramente rompendo i cabasizi. Io spero che siano personaggi prezzolati, altrimenti devo pensare che oltre che ignoranti siano anche in po’ corti di gabbana, come diceva mio nonno. Certo è che la scelta tra ignoranti e corti di gabbana e prezzolati in malafede non è una grande scelta.
Viaggio spesso nel nord Europa dove le auto elettriche sono molto numerose ed il traffico disciplinato. Quando torno in Italia mi sembra di essere in un paese del terzo mondo con caos ed inquinamento ovunque. La motorizzazione elettrica diffusa sarebbe un primo passo verso la civiltà
Da quando ho l’auto elettrica i miei ultimi viaggi sono solo all’estero. Devo per forza boicottare il settore turistico italiano se non voglio svenarmi con prezzi proibitivi. Credo che in molti anche stranieri faranno sempre di più questa scelta. Quando gli imbecilli si sveglieranno sarà troppo tardi.
Ma all’estero si mangia peggio 😉
Mah, dipende. Cucina come quella spagnola, francese o greca non hanno proprio niente da invidiare alla nostra. Diverse, ma non per questo peggiori.
Ok la mia era una battuta, per questo ho fatto l’occhiolino.
Una volta ho mangiato in un ristorante irlandese, e dopo anni me lo ricordo ancora, tanto era buono. O anche in un agriturismo in Inghilterra, dove ho mangiato benissimo.
In generale però, in Italia si mangia meglio. All’estero ci prendono in giro perché non riescono a capire come facciamo, dopo un pasto pantagruelico, a mettersi a discutere su cosa mangiare nel pasto successivo.
Mah, devo dire il poco estero che ho fatto io con l’auto elettrica mi ha sorpreso per le tariffe alte. Qualcosa non torna, perché in Slovenia le tariffe sono simili alle nostre. In Austria sono molto più alte, con punte di 1€ al kwh su ricarica a 11kw. In germania, Svizzera prezzi simili ai nostri, forse la Francia era conveniente, ma solo in alcuni casi isolati.
L’auto elettrica secondo me ha un solo problema: costa troppo. Così come costano troppo le auto in generale, e le elettriche costano ancora di più. Se l’industria europea si decidesse a fare auto ” comprabili ” anche da famiglie con possibilità di spesa medio bassa le elettriche venderebbero, il discorso della ricarica e dell’autonomia in qualche modo verrebbe superato. Di colonnine ce ne sono, anche se i prezzi non sono abbastanza convenienti. Per l’autonomia si farebbe presto a capire che non occorre avere tutti i giorni la batteria al massimo come non si ha tutti i giorni il pieno di benzina. Quando capiranno che abbiamo bisogno di auto normali per muoversi, non mega suv pieni di gadget elettronici e mega schermi inutili, li potrebbe iniziare il riscatto della bev
Al netto che tanti (milioni???) di italiani se la potrebbero tranquillamente permettere già oggi, di per sè la sua è per me una riflessione semplice con la quale non si può che concordare.
Qualche giorno fa leggevo il titolo di un articoletto di un paio di mesi fa dove Tavares (ora ex), sosteneva che l’ev costa il 40% in più di una termica.
Ma come può essere possibile e cosa ci mettono dentro nei costi?
Forse gli impianti e la ricerca da ammortizzare subitissimo sulle spalle dei pochi acquirenti?
Forse sei software che fanno mediamente schifo e per il quale per contrastare lo strapotere di Tesla, dei cinesi o dei coreani, manco sono stati capaci di organizzarsi fra Case europee in modo di unire gli sforzi e produrne uno (invece di 10) di buon livello al quale poi, giusto per differenziarsi, cambiare un minimo l’interfaccia utente?
Che vadano al diavolo e forniscano alla gente un’auto decene a costi accessibili che porta da A a B (per almeno 350 km) a prezzi accessibili.
Dopo vedremo se le EV vanno o non vanno.
Prima è solo mancanza di volontà.
Ma ovvio che sia mancanza di volontà! Hanno sempre cercato di non farla l’auto elettrica e ancora oggi se potessero non la farebbero. Sulle orme di Kodak, Nokia, eccetera, eccetera.
Vero, tanti italiani potrebbero già permettersela ma non lo fanno e continuano a comprare auto a benzina o diesel che costano poco meno ma nel tempo costeranno di più ( e inquinano).
La questione è che le aziende vogliono fare profitto facile, lo disse il capo di Renault chiaramente che si doveva guadagnare di più vendendo di meno.
Infatti un’auto elettrica buona parte è uguale ad una termica: carrozzeria, interni, ruote e freni, sospensioni ecc. hanno le stesse tecniche costruttive. Il motore elettrico è una tecnologia ormai vecchia, certo si può fare ricerca per ridurre peso e costi ed aumentare le prestazioni ma lo stato dell’arte attuale permette già un uso massiccio semplice. È da anni che anche le termiche usano per i servizi dispositivi elettrici, vedi servofreno,servosterzo, regolazione sospensioni ecc. quindi anche qui tecnologia collaudata. Una bev in pratica cosa ha di diverso? Una batteria grande, un inverter, un motore elettrico, un dispositivo di ricarica. Fine.
Però non ha un grande e complesso motore meccanico, cambio,frizione, sistema di scarico, serbatoio e relativi accessori. Non ha sistemi complessi per abbattere emissioni ( urea,EGR,FAP), non ha turbine , filtri aria, olio ecc. L’elettronica oggi, seppur costi di più rispetto a qualche anno fa, costa sempre poco. Abbiamo a disposizione semiconduttori di potenza molto più performanti e CPU molto avanzate a prezzi accessibili. Il software non è che sia questa gran cosa se si limitasse a renderlo funzionante e funzionale senza appesantirlo con inutili orpelli. Ci sono ancora nel 2024 dispositivi industriali gestiti a riga di comando con una interfaccia spartana con caratteri ASCII e funzionano benissimo, senza le colorate animazioni di Windows o Apple. Certo che poi se in un’auto voglio il sedile con massaggio e 8 motori per tutte le regolazioni, una infinità di motorini che azionano di tutto, luci lucine, display ovunque , tetto apribile e portellone elettrici, le maniglie che escono da sole, gli specchi che si ripiegano automaticamente, sistema audio con 32 altoparlanti, fari supermatrix che solo per loro serve una CPU dedicata, telecamere a 360 ° e forse anche di più , comandi vocali,ecc. ecc. allora la storia cambia: ovviamente ho trasformato l’auto in un carrozzone di un luna park, che pesa tre tonnellate, gli servono 300 CV per muoversi e costa come un trilocale. Ripeto, servirebbero auto giuste: batterie oneste che permettano di fare 300 km in città, potenze ” normali” , dotazioni che rendano l’auto sicura in primis,comoda e confortevole senza esagerare coi gadget : perché tutto quello che non c’è non si rompe, non si paga, non pesa e non consuma corrente . E un prezzo che sia compatibile con le possibilità di spesa di una famiglia media. Queste sarebbero le ev che lancerebbero la grande diffusione, poi chi vorrà il supersuv ipertecnologico potrà continuare a comprarlo. E chi no avrà comunque un’auto sicura, economica nei costi e che non appesta l’aria e che gli permetterà di muoversi liberamente
The end.
Ora servono coloro che portino questi iper-basilari concetti al grande pubblico e nelle teste dei ceo plurimilionari (utili solo a se stessi).
Tutto vero, ed è incomprensibile come possa un’auto con meno roba dentro costare di più. Come per la manutenzione, anche il prezzo dovrebbe essere (molto) più basso. Ma le logiche del profitto, unite ad una scarsa volontà di cambiare realmente, producono queste storture.
Detto questo, io non eliminerei nessuna delle cose che aumentano la sicurezza. Non sono “gadget”.
I fari Matrix solo se li hai e guidi di notte, soprattutto se non hai una gran vista come succede a me, ti rendi conto di quanta sia la differenza di visibilità, ovunque, vista la larghezza e la profondità del fascio luminoso, e senza rischi di abbagliare chi ti sta di fronte pur avendo gli abbaglianti attivi.
I radar, in particolare i posteriori, sono un aiuto fondamentale. Non sai quante volte mi è capitato (non è come quando abitavo a Torino, qui si va spesso in giro in bici) di uscire da un parcheggio a pettine senza aver visto che sopraggiungeva una bicicletta “sparata”. La macchina ha frenato autonomamente. Evitare di fare male agli altri è una cosa importante. Più di dover riparare l’auto se prendi un ostacolo che non hai visto, ma comunque sarebbe meglio evitare anche quello.
E così via… nessuna cosa che aumenti la sicurezza, di guida o in parcheggio, è un “gadget”, cioè un inutile orpello.
Mio parere, ovviamente…
Mi capita di guidare talvolta l’auto diesel (di una quindicina di anni) di mio suocero, perché non si rovini a stare sempre ferma: lo faccio, ma ogni volta mi sembra di essere diventato cieco.
Buona domenica e, se non ci si “risente”, buon Natale.
Ivano, buon Natale anche a te. Gli adas non li considero gadget, quelli fanno parte della dotazione che rende sicura un’auto. Quando comprai la Niro nel 2018 il pacchetto adas era un optional da 1000€ ma non ci ho pensato un secondo a inserirlo nell’ordine. Invece i sedili in pelle e l’impianto JBL quelli no, mi sarebbero costati 2000 € insieme allo schermo da 8 pollici anziché 7. I fari moderni a led sono già molto migliori rispetto alle alogene di una volta e li ha anche la Dacia, per fare un esempio. Questo non vuol dire che non ci devono essere le auto al top di gamma ma che ci dovrebbero essere anche quelle per chi ha bisogno solo di un mezzo di trasporto e basta. A costi sostenibili. Dopo di che se l’intenzione è veramente quella di ridurre questo maledetto inquinamento bisognerebbe fare trasmissioni in prima serata dove si spiegano onestamente i pro e i contro ( che sono sempre meno) deve bev: bisogna avere informazione corretta per decidere e sono sicuro che tante persone non comprano bev perché non sanno. Investire massicciamente sulla rete di ricarica come numero di punti e soprattutto sul prezzo del kWh. E sulla produzione, agevolando chi vuole installare impianti , magari senza impegnare terreni ma utilizzando siti industriali per coprirli con fotovoltaico. La nostra industria non sarebbe in crisi se producesse bev qui e tutto quello che serve come contorno. Ovvio che la produzione cinese costa meno ma vedo che gli italiani , se ci fossero le alternative, preferirebbero comprare italiano per questione di design e di rete di assistenza e sarebbero disposti anche a spendere qualcosa di più, ma se c’è la 500 a 40.000€ dove vogliamo andare?
Tutto vero, ma essendo io un po’ orbo, continuo a perorare per “i Matrix per tutti” (che verrebbero così anche a costare di meno non essendo limitati ad una scelta “top”).
Dici che “…i fari moderni a led sono già molto migliori rispetto alle alogene di una volta e li ha anche la Dacia, per fare un esempio. Questo non vuol dire che non ci devono essere le auto al top di gamma…”.
Vero che i fari a LED sono meglio degli alogeni.
Ma il faro a LED non è la stessa cosa dei Matrix. Con i Matrix tu vai sempre, dove previsto dal codice, altrimenti si spengono autonomamente, con gli abbaglianti inseriti, cosa che non puoi fare con i LED normali: incrociando altre auto o avendo un’auto che ti precede, poi solo togliere l’abbagliante, anzi lo fa il faro a LED da solo. Ma resti senza profondità e larghezza del fascio di luce…
Con i Matrix no! Tu continui a viaggiare con gli abbaglianti, stessa profondità di illuminazione e stessa ampiezza, solo che la gestione della matrice di LED spegne progressivamente solo i LED della matrice che puntano alle auto in arrivo o che ti precedono. Se c’è un po’ di foschia è “pittoresco” vedere gli spostamenti del fascio d’ombra che “segue” le varie auto in arrivo o davanti. Loro non vengono abbagliati, ma tu continui a vedere, in ampiezza e profondità, grazie agli abbaglianti sempre inseriti.
Bisogna provarli per capire la differenza tra le due tipologie di fari a LED. Per me che sono orbo, non c’è proprio paragone. Per questo per me è un “attrezzo” fondamentale per la sicurezza, da non relegare solo al top di gamma.
Pedoni e ciclisti sono sempre ottimamente illuminati, come la strada in lontananza.
Mia opinione, ma per me mai più senza…
Buona serata.
Secondo me l’auto elettrica ha senso solo per un uso prettamente cittadino (tratte di una decina di km al massimo 2 o 4 volte al giorno) perchè in questo caso la batteria, seppur con autonomia limitata, durerebbe nel tempo e aiuterebbe l’ambiente sia come inquinamento immediato che a lungo termine (cambio batteria). Per i viaggi lunghi penso che i costi monetari e ambientali non siano molto diversi ne’ per le tasche (il costo chilometrico dell’energia ormai si equivale al costo di qualsiasi carburante , il costo delle auto è decisamente piu’ alto a parita’ di categoria auto,il tempo di rifornimento (e per chi lavora il tempo è denaro) non è paragonabile come la reperibilita’ dei punti di rifornimento, mentre per l’ambiente è vero che non si inquinerebbe lungo il tragitto, ma come e dove ricaviamo oggi l’energia elettrica?L’astuta Cina apre tutti gli anni nuove centrali a carbone per produrre energia elettrica Pensate veramente che l’inquinamento prodotto là, là rimanga in eterno?
Ci sarebbero altri argomenti da approfondire, tipo costo del cambio delle batterie esauste, loro smaltimento , reperibilità delle materie prime per la loro costruzione, costo dell’usato, ma speriamo nel progresso.Con tutto ciò , non sono contrario all’auto elettrica,penso che abbia la sua validità in certi contesti, tipo viaggi corti ,comodità punti di ricarica, basso chilometraggio annuale e speriamo, costi che si abbassano,SONO CONTRARIO ALL’IMPOSIZIONE.
Oggi va così: parole in libertà di chi non sa di cosa parla. Portiamo pazienza
Massimo forse una risposta puntuale sui punti elencati da Giuliano sarebbe stata più proficua della battutina non crede?
Perdere altro tempo con i disturbatori sarebbe stato inutile.
La risposta puntuale la si può trovare negli innumerevoli articoli su Vaielettrico. Poi se questa gente che passa e si diverte a scrivere pirlate sotto gli articoli che neppure legge prova soddisfazione quasi libidinosa ad avvelenare i pozzi, cosa gli si dovrebbe rispondere?
Chi legge Vaielettrico per informarsi sa già che l’informazione sulla mobilità elettrica la trova negli articoli, non certo su alcuni dei commenti che si capisce da subito che sono scritti da sciroccati al solo scopo di provocare discussioni inutili…
Buon giorno Antonio e @Giuliano Ruffilli
ci provo io a riepilogare le risposte ai dubbi espressi da Giuliano… per quanto ampiamente già discussi e documentati negli anni qui su Vaielettrico ed in tanti studi scientifici…
Inizio dal fondo: anche io son contrario alle IMPOSIZIONI .. ma anche sono contrario alle OPPOSIZIONI, ossia a studiare tutti i provvedimenti possibili per Ostacolare la creazione di F.E.R., di impostare la struttura costi di ricarica per livellarla volutamente ai carburanti; gli Idrocarburi sì che ci vengono tutt’ora imposti e sovvenzionati ampiamente. Se invece venissero tassate tutte le sorgenti di emissioni (a riparazione dei danni ambientali ed alla salute che causano) allora sicuramente si ribalterebbero le scale di valori.
Immaginatevi tasse progressive sui livelli di inquinamento: avremmo forse tanti SUV ICE in giro? Se il costo energia fosse prezzato direttamente dalla fonte che lo produce secondo voi pagheremmo i kW da FV o idroelettrico o eolico quanto quello da GNL importato via nave (inquinantissima!) dall’altra parte dell’oceano o dall’Africa?
a @Giuliano Ruffilli ricordo che i suoi dubbi sull’usabilità di vetture BEV fuori dall’uso urbano derivano semplicemente da NON averne pratica diretta e non aver speso tempo a leggere i resoconti anche qui pubblicati di chi la BEV ce l’ha da anni e gira pure tutta l’Europa, e magari pure fino al circolo polare artico (ne conosco pure io uno che ci ha passato le vacanze con la sua BEV).
Se Giuliano riflettesse sul fatto che la carenza di punti rifornimento è frutto di situazioni da “cane che si morde la coda”, ossia non ci sono abbastanza punti di ricarica (ed a costi decenti ) perché ci son troppo poche auto e ci son troppo poche BEV perché… non ci sono abbastanza punti di ricarica ed a costi decenti; tutto ciò è frutto di SCELTE di politiche industriali sbagliate e sostenute dal governo fin troppo a lungo (con il solito “ricatto occupazionale” come da peggior tradizione italiana).
Basta semplicemente fare norme che Favoriscano veramente la creazione di punti di ricarica (se le trovassimo in azienda? in tutti i parcheggi pubblici ed alle stazioni? basterebbero tantissimi stalli a bassissima potenza… 2kW AC per 8 ore ogni giorno con una BEV affronti tutti gli spostamenti necessari ad un italiano/europeo (non a caso le plug-in erano “calibrate” per farne tra 40 e 60km … ma ovviamente son progettate pensando a chi può ricaricarle tutti i giorni a casa o in azienda (mentre mild hybrid sono una presa di c*** spaventosa !! passabile su veicoli piccoli ed economici ma INACCETTABILE su vetture più grandi e costose (da seg. B in su, specie se SUV ). Ricordo che gli inquinamenti reali nel traffico sono fino a 10x WLTP … ed andrebbero tassati i valori reali NON quelli irraggiungibili per la maggior parte dei conducenti (per traffico o frenesia di guida…visto che per abbassare i consumi basta abbassare velocità e guidare con ritmo regolare ).
Sulla necessità di “creare energia per alimentare milioni di auto BEV”, è già stato ampiamente dimostrato che le reali necessità sarebbero di pochi punti % rispetto alla produzione Attuale (e segnalo che nonostante i “pubblici dibattiti anti-elettrico” in realtà le nuove installazioni (e gli adeguamenti di rete) stanno procedendo un po’ ovunque… basta guardarsi attorno per vedere costantemente nuovi impianti piccoli e grandi… e tra privati cittadini e piccole/medie imprese che si rendono già più autonomi… e il futuro arrivo di impianti F.E.R. anche per i grandi consumatori (es. acciaierie con forno elettrico) entro pochi anni dovremmo raggiungere il livello (Attuale) dei paesi guida nel settore. (nb: la Cina è vero che sta usando Tutte le fonti attualmente disponibili, ma a livello pro-capite ha lo stesso livello di inquinamento di noi italiani.. che non siamo certo “campioni europei”).
Per lo smaltimento delle batterie e recupero materie prime e prime-seconde ci stiamo già “attrezzando” (tardivamente, visto che già anni fa un’azienda intervistata da “Report” dichiarava degli ostacoli a duplicare il proprio impianto e dover mandare tutto a clienti cinesi perché in Italia non venivano richiesti !! ). In Toscana è stato appena inaugurato un impianto per recuperare tutti i materiali da RAEE e batterie; ricordiamoci che i materiali delle batterie (di trazione auto, storage o anche PC, Cellulari etc) sono tutti recuperabili fino al 97% con processi “a ciclo chiuso” molto più ecologici del passato (ed alla fine costan molto meno che scavare in miniere ed alimentare lo sfruttamento dei lavoratori, come quello delle miniere di Cobalto, che, va detto, viene estratto da secoli e viene “bruciato” nelle raffinerie a tonnellate per ottenere gasolio desolforato… mentre nelle NMC è un costituente Fisso e recuperabile a fine vita).
Concludo ricordando a @Giuliano che NON è obbligato a comprare nulla ora.. ed anche se restasse il limite attuale al 2035 (francamente non credo…) potrebbe tranquillamente cambiare tra 10 anni l’ultima ICE (con i dispositivi antiinquinamento del 2035) ed usarla finché gli sarà possibile… quindi non deve sentire “pressioni” su di se… quelle riguardano immediatamente tutta l’industria europea che ha pensato di “vivacchiare” su tecnologie ottocentesche, fregandosene sia delle conseguenze climatiche e della salute (diesel-gate e “addolcimento” norme Euro7) e restando 15 anni dietro la concorrenza mondiale… una follia che fa da decenni crollare la domanda delle nostre produzioni all’estero (salvo i 4 o 5 blasonatissimi marchi per ricchi) mentre le altre vetture vengono costantemente sostituite da NEV sempre più evolute delle nostre.
Saluto @Giuliano e lo ringrazio se avrà avuto tempo e pazienza per leggere sin qui … e lo esorto a leggersi pubblicazioni in merito all’inquinamento, agli studi sull’abbattimento, al recupero dei materiali… e ricordarsi che se lo fanno all’estero… possiamo farlo anche noi italiani (che, tra l’altro, abbiamo un potenziale F.E.R. tra i più alti del continente ! ).
Buone feste a tutti…
Scusate ma sulla costruzione di auto più piccole, ad autonomia ridotte con prezzi bassi e’ un argomento interessante. Ho già scritto in precedenza che forse il mercato avrebbe anche e sopratutto bisogno di auto con batterie piccole (autonomia 100 km/h), a carica veloce e prezzo contenuto . Perfetta per la
Città . Per i figli o senza macchina. Inseguire auto di quasi 5 metri con 1000 km/h di autonomia mi sembra sia come sparare alle mosche con il fucile.
Di quadricicli elettrici per la città ne trova a decine
Grazie e complimenti Giuliano per il pressapochismo, per non dire direttamente vivida ingoranza, che porta il tuo commento su questo forum. Magari in futuro, prima di commentare con tali “informazioni” fatti un minimo di cultura. In caso contrario puoi fare copia e incolla dei tuoi commenti in luoghi con un livello culturale simile al tuo, qui cerchiamo di elevarci un pò di più.
Io non sono contro l’auto elettrica, anche se questo mi sta costando il posto di lavoro, visto che sono metalmeccanico. Detto ciò, con 1400€ al mese posso comprare un’elettrica? Vivo nel sud Italia e colonnine per l’elettrico nemmeno a pagarle. Dove la ricarico??? Questi sono solo due motivi per non acquistare un’elettrica, anche se ce ne sono molti altri.
Solo due considerazioni.
Non è che IN GENERALE le auto costano troppo, e non solo le auto elettriche?
Per quanto riguarda la ricarica, se ha un garage o uno spazio privato le assicuro che troverà grande convenienza rispetto ai combustibili tradizionali. E consideri che con gli incentivi all’acquisto e installazione di una wallbox non deve prevedere particolari esborsi.
Ovviamente se non ha spazio privato dove ricaricare la convenienza cala moltissimo.
Mi spiace per il suo posto di lavoro, ma non ritiene che essendo una 20ina di anni che si sa cosa si deve fare, scelte politiche ed aziende avrebbero potuto, anzi, dovuto, provvedere alla conversione?
Ma se a inizio 900, con le prime auto in uscita, avessero tutti voluto restare a fare calessi, pensa che “l’industria” dei calessi avrebbe continuato a mantenere posti di lavoro? (Sarebbe stato meglio per il clima e la salute, però…).
Abbiamo accumulato per ignavia un ritardo enorme, e temo che siamo destinati a diventare il terzo mondo del prossimo futuro.
Vediamo che deciderà in merito prossimamente l’Unione Europea, ma se faranno “macia indietro”, allora sì che tra qualche anno sarà dura avere un posto di lavoro. In Italia in particolare, ma anche per il resto d’Europa!
Come si fa a voler scegliere i calessi… abbiamo dilapidato competenze nate qui per crogiolarci nel proprio “comfort abituale”.
Chi non si muove per tempo, muore…
Il suo commento contiene diverse notizie inesatte, e sarebbe troppo lungo ribattere a tutte. Risponderò solo su alcuni punti. 1. È totalmente falso che le emissioni complessive delle auto elettriche siano -considerando anche le emissiini necessarie per la produzione di energia elettrica- simili a quelle delle auto a combustione interna. Le emissioni delle auto elettriche sono molto inferiori a quelle delle auto a combustione interna anche considerando l’intero ciclo di vita dell’auto (la produzione di energia per la fabbricazione dell’auto incluse le batterie), e anche considerando una produzione elettrica a emissioni molto maggiori (con meno rinnovabili) rispetto a quella che abbiamo oggi in Italia. 2. La Cina continua a produrre alcune centrali a carbone soprattutto con funzioni di backup, ma sta aumentando la sua quota di rinnovabili a velocità impressionante, come nessun altro paese, e si prevede che raggiungerà il picco delle emissioni già intorno al 2026: quindi no, la Cina non sta disinteressandosi del problema delle emissioni e non ci dà nessuna scusa per ritardare la nostra transizione fuori dai combustibili fossili. 3. Lei è contrario a questa imposizione, ma immagino che ne abbia già accettate altre di “imposizioni” fatte per tutelare l’ambiente o la salute pubblica: benzina al piombo, clofluirocarburi, fumo nei locali… Bene, consideri che in questo caso l’imposizione serve non solo per motivi ambientali e di salute pubblica, ma è anche un tentativo per salvare l’industria automobilistica europea dal vicolo cieco in cui rischia di rimanere intrappolata (perchè se i costruttori europei continuassero a spendere energie e capitali su una tecnologia endotermica che tra quindici anni sarà solo un mercato di nicchia per nostalgici, avrebbero davvero poche speranze di salvarsi).
Complimenti Maurizio.. aggiungerei al punto uno che, a differenza delle ice, anche se l’inquinamento nel produrre una ev equivarrebbe ad una ice, pochi tengono presente che in una bev ci rimangono i materiali delle batterie, che saranno inizialmente riutilizzate per altri usi di stoccaccio, e poi questi materiali ri-utilizzati nel riciclaggio, quindi avrebbero altra vita, eviterebbero altre estrazioni … cosa impossibile con il petrolio che viene bruciato e mai più recuperato,.. (verrà smaltito nei nostri polmoni)…
Poca lungimiranza negli odiatori delle ev..
Per quelli che continuano a fare quei ragionamenti…non ragionati, vi dò solo un esempio
Gand (Belgio) – Vimercate (MB) 1010 km in 9:30 totale e 3 ricariche….e speso €60 con una Tesla.Modello 3.
Mi indicate come farebbe una endotermica?
Magari mezz’ora in meno se tutto va bene ma poi moltiplicate quel costo per la benzina….
Continuo a dire…. l’endotermico è diventato la macchina per chi vuole spendere di più. I nuovi ricchi?
Spendete ragazzi, spendete….noi gioiamo.
Senta, una BEV in tutte le circostanze consuma meno di una qualsiasi termica, persino diesel nel suo terreno ideale. Caso mai ad oggi il tallone d’Achille sono la capacità d’immagazzinare energia dei pacchi batteria (ovvero Wh/kg e tempo di ricarica). Io non ho idea se ha avuto modo di guidare una delle tante BEV, quello che le posso dire è che intorno al 2013 quando fu messa in commercio la Renault Zoe ed ebbi la possibilità di provarla decisi che la mia prossima auto sarebbe stata una BEV. Cosa che è avvenuto nel 2023, quando ho deciso di acquistare una nuova auto, anche se prevedevo di farlo in questo 2025. Anno in cui dovrebbero essere commercializzati i primi modelli accessibili e con buoni prestazioni (ed infatti abbiamo una KIA EV3, Hyundai Inster, MG4, leapmotor T03 e C10 interessanti per la loro categoria anche confrontare con le rispettive termiche).
Poi mi verrà a dire che i costi di ricarica alle colonnine sono troppo alti. Sì, è vero. Ma questo è secondo me dovuto più ad un problema politico in cui, guarda caso, appena entrati in carico il nuovo governo, entrambe le compagnie leader a partecipazione statale, hanno ritoccato la all’insù i listini.
Giuliano, ma che strana auto elettrica guida da qualche anno? Perché con la mia normalissima (la più diffusa tra l’altro) che guido da quasi due anni è tutto il contrario di quanto dice, su ogni punto. Ad esempio è proprio nei viaggi lunghi che si gode maggiormente della guida in elettrico, vuoi mettere percorrere i 900 km per raggiungere i suoceri con la guida one pedal (insostituibile e imparagonabile), senza rumore del motore a scoppio, con una stabilità ineguagliabile dovuta al baricentro ribassato, con spazio disponibile evidentemente maggiore (frunk, assenza tunnel posteriore centrale, generoso pozzetto nel baule)? Il viaggio è molto più confortevole e se ne sono accorti tutti in famiglia, per la mia serenità. Quindi, che strana auto elettrica guida da qualche anno? La sua è un esperienza anomala.
Non ci sono parole!
Devo prendere in “prestito” il titolo di un libro di Domenico Rea:
“Gesù, fate luce”.
Il “secondo me” dovrebbe essere vietato se non si hanno le competenze per parlare. Sono preludio a discussioni sterili e puerili da Bar dopo 4/5 birre.
Ma no… “il fatto non sussiste”.
Mi ricordo quando parlavano male delle auto Giapponesi, poi delle Coreane e adesso delle Cinesi. Il cambio di tecnologia è rilevante in questo caso e invece di capire l’errore inneggiano ai “gasoloni” inquinanti e inefficienti. Forza Vai elettrico. Un saluto a Paolo Mariano
Forse non è tutto oro quello che luccica, con una penetrazione europea di poco inferiore al 14% rispetto al 4% Italiano non si può certo affermare che il modello sia ben voluto e siamo solo noi a non “capire”. Consideriamo inoltre che a parte la Cina gli altri paesi hanno una vendita ancora inferiore ed aggiungiamo che lunedì l’Europa si riunirà x fare marcia indietro andrebbe meglio analizzato il dato per dare un giudizio. Guardando alla storia si nota che la prima auto elettrica è stata presentata a Parigi nel 1867, da allora possiamo affermare che non sia andata bene, e la tecnologia stessa non si è evoluta al pari dei motori termici. Ad oggi è oggettivo che l’auto elettrica deluda, sia come performance (consumi) e come costi per non parlare delle infrastrutture. Andando a vedere il ciclo “green” è anche peggio, visto che le batterie hanno una vita di 8/10 anni poi vanno smaltite e il costo del cambio è pari a cambiare auto. Io ho una smart di 25 anni e non ha un solo problema, potremmo dire lo stesso di una tesla che ci arrivi ad un’età simile?
Se le cose non vendono non è perché si fa poca o distorta informazione, non oggi, ma perché le promesse sono puntualmente disattese.
Nel suo caso di “oggettivo” c’è solo la poca e distorta informazione. A partire dalle batterie che non si smaltiscono ma si riciclano recuperando le materie prime al 96% Riciclo batterie, Mercedes da record: recupera il 96% dei materiali. Quanto petrolio recupera dalla sua auto termica?
E io che pensavo che la batteria corrispondesse al serbatoio (solo costosetto) di una ICE e invece scopro che è uguale al petrolio…
Vede che non si finisce mai di imparare!? 🙂
Ahaha, quante ne hai scritte di bufale in un intervento solo! “visto che le batterie hanno una vita di 8/10 anni poi vanno smaltite” questa l’hai sentita da Porro?
Il bello di quelli come Dario è che vengono qui a scrivere pensando di saperla lunga.
Caro Dario, l’ignoranza mostrata nel suo commento è come dire…ineccepibile. Lei davvero pensa di calarsi in un sito dedicato al mondo elettrico, seguito da persone mediamente informate sull’argomento e rilasciare lo stesso livello di “conoscenza” che si legge su Facebook sotto ogni pubblicità di auto elettrica? Le consiglio di informarsi meglio la prossima volta, per evitare queste figure barbine. Lo faccia seguendo qualche mese questo sito o altri di sua preferenza, difficle trovarne molti con lo stesso livello di qualità informativa, ma non posso certo imporle il dove far germogliare le sue lacunose conoscenze.
Certe affermazioni di Dario sono sicuramente errate e vanno corrette ma il fatto che a oggi in Europa, salvo poche eccezioni, l’auto elettrica abbia % decisamente poco soddisfacenti rispetto ai target proposti dalla commissione UE e da vari analisti è davanti agli occhi di tutti, per cui ignorare il fenomeno cercando come unico “nemico” la disinformazione a mio avviso è decisamente riduttivo e sicuramente non porterà all’obiettivo degli 8.6 milioni di BEV circolanti nel bel paese nel 2030 e peggio mi sento sulle previsioni degli anni successivi.
Direi che fare una analisi approfondita analizzando a fondo i problemi (e le possibili e soprattutto REALISTICHE soluzioni) direi sarebbe doveroso.
Vero, vanno approfonditi i motivi di varie cose (perché piazzano colonnine e non le attivano e le rendono inutilizzabili mettendoci la giostra davanti, o perché un’auto che ha la struttura delle termiche ma molte meno cose dentro costi molto di più, perché non si faccia nulla politicamente per renderci indipendenti da fonti di energia inquinanti di cui non disponiamo “in casa”, ecc…).
Ma che la disinformazione la faccia da padrona, consapevolmente in modo truffaldino o inconsapevolmente, è altrettanto vero.
Anche tra chi si professa favorevole alla transizione. Ad esempio a otto e mezzo su La Sette, ho visto qualche giorno fa una puntata con ospiti Bersani e Bernabè.
Il primo, favorevole alla transizione, mi pare che abbia stigmatizzato il fatto che in Italia avremmo dovuto installare 7.000 colonnine e ne abbiamo installate meno di 4.000??? Spero di aver capito male…
Il secondo ha detto che la UE sbaglia ad “imporre” solo un tipo di motore, quello elettrico.
Spero di aver capito male, altrimenti dove hanno sentito ‘ste sciocchezze?
Figurati il mio vicino di casa che guarda Porro & C. per “informarsi” sull’auto elettrica…
E’ consentito pensare che chi scrive cotante fregnacce sia un pagliaccio o è meglio evitare?
In una cosa ha ragione: non siamo (noi italiani) gli unici che capiscono poco ma solamente fra quelli che capiscono meno. Un vanto!
Se poi non capisce che i prezzi sono “cose” politiche volti a condizionare, forse lui è fra coloro che capiscono ancora meno.
Scusate ma ormai… che palle continuaiare a leggere tutte ‘ste balle.
Anche a fine 800 era chiaro che il motore elettrico era molto meglio dei successivi termici.
Il problema era, ed è anche oggi, sebbene in modo meno evidente, il “serbatoio”.
La scelta del termico allora fu dovuta alla pigrizia umana, che sempre cerca la via di minore resistenza.
Con un “bidoncino” da 30 litri di roba maleodorante avevi a disposizione 267 kWh di energia. E nessuno, allora, aveva la minima idea di cosa avrebbe comportato quella scelta di comodo per il pianeta. E per i nostri polmoni.
Oggi, con le nuove batterie, al massimo arrivi a 100 kWh, al “prezzo” di un peso enorme.
Ma se, dal 1800 ad oggi, si fosse continuato ad investire nello studio di batterie come si è enormemente investito sul motore termico, è probabile che oggi avremmo batterie leggere e performanti, certamente più delle attuali che sono in sviluppo solo da qualche decina di anni.
E non serve avere a disposizione l’energia di un serbatoio da 50 litri, perché con la stessa quantità di energia consumata, un motore elettrico può fare da 3 a 5 volte la strada che può fare un termico.
Però, l’uomo è fatto così: risultato immediato senza impegno per il futuro.
L’Italia ha la tendenza generalizzata di divertirsi nel mettere la mano nei raggi della bicicletta su cui lei stessa contribuisce a pedalare. Pur facendo parte, per libera scelta, di vari consessi internazionali sembra sempre che debba dimostrare qualcosa e agire controcorrente. Salvo poi fare le cose che fanno gli altri, ma in ritardo
L’Italia, un paese dove il futuro è un optional e il passato è una tassa. Stipendi da fame in un Paese dove il costo della vita è una corsa a ostacoli, ma almeno abbiamo il sole, no? E poi diciamocelo, chi ha bisogno di innovazione quando abbiamo la pasta? Le aziende scappano all’estero, ma non preoccupatevi, portano con sé solo i posti di lavoro. E intanto, gli evasori fiscali fanno la bella vita, godendosi i frutti del lavoro altrui. Un vero modello di sostenibilità, no? E viva il governo dei migliori, quelli che pensano ai pochi, molto pochi, privilegiati.
Robielle, lei che è così competente e al di sopra dei difetti e ignoppunabii limiti che hanno gli imprenditori, perché non apre lei qualche azienda in Italia e assume dei dipendenti??
Quello che voglio dire a tutti quelli che hanno l’auto elettrica, e che bisogna prima fare le infrastrutture, adeguare le case x la ricarica e, soprattutto adeguare gli stipendi di tutti per poterle acquistare.
Dopo tutte queste cose forse se ne potrebbe parlare.
Ah un’altra cosa vi voglio ricordare, da dove dovrebbe arrivare tutta questa energia per fare tutto ciò, senza contare poi che chi ha un auto elettrica, non ancora capito di cosa è fatta la batteria che porta la sua auto, e comunque a un termine di vita che poi andrebbe smaltita.
Per i costi di manutenzione quando è nuova va be’, ma poi?
Ah già quello che l’acquista nuova la cambia perché tanto ci sarà il co….ne di turno che la prenderà di seconda mano
Benvenuto e buon Natale all’ennesimo professore da bar Sport che spiega l’auto elettrica a chi la guida da anni. Un contributo davvero prezioso.
Chi sei, il fratello gemello di quell’altro?
Questo post noto che ha tirato fuori il meglio del peggio dell’ignoranza. Questi commenti sono così sistematici che mi viene il dubbio siano pensati…dalla stessa persona
“Sì, sì, no… mo’ me lo segno proprio…” (Massimo Troisi, “Non ci resta che piangere”, 1984)
Quindi lei che non ha un’auto elettrica, viene qui, su un sito che fa approfondimento sull’auto elettrica, per spiegare come funziona l’auto elettrica a chi ha già un’auto elettrica, direi che è l’esempio lampante del livello raggiunto sul dibattito inerente la mobilità in questo paese
No è l’esempio lampante di quando si dice che “mica gli italiani saranno così stupidi?” 🤷
Questi sono quelli che riescono almeno a collegarsi a un sito web e postare un commento. Adesso immagina gli altri.
Esatto Enrico basta guardare le grandi città in Cina che hanno trasformato gran parte del parco auto e hanno avuto un salto di qualità nell’aria non ci vuole molto ma in Italia fa comodo avere dai 50000 ai 70000 morti di tumori così da lucrarci sopra ed è uno schifo e se questo detrattori passassero loro in queste condizioni cambierebbero idea in fretta , POVERO PAESE .
Esattamente a chi “fa comodo” avere decine di migliaia di morti? Capisco tutto ma le critiche andrebbero circostanziate e magari pure motivate. Altrimenti si fa lo stesso identico ragionamento di chi dice “le auto elettriche fanno comodo a chi vuole distruggere il settore automotive italiano per impoverirci”
Comodo forse no, ma si è deciso di ignorare questi morti, per il privato sono guadagni (tanto non sopporta i costi delle malattie), per la sanitá pubblica è un dramma con costi sempre piú alti.
Caro Luca,
il tuo invito a “circostanziare le critiche” merita una risposta basata sui fatti. Quando parliamo di “a chi fa comodo”, non serve cercare complotti: basta guardare la storia industriale italiana, dove la pax sociale è stata troppo spesso barattata con la salute pubblica. Cito come esempio Taranto e Bagnoli che non sono teorie, sono casi studio di come la politica e l’industria abbiano sistematicamente subordinato la salute pubblica agli interessi economici. Le statistiche epidemiologiche, i processi giudiziari e le relazioni tecniche lo dimostrano inequivocabilmente.
La verità è che le scelte politico-industriali hanno spesso un prezzo in termini di vite umane, mascherato dalla retorica del “compromesso necessario” tra lavoro (o forse meglio chiamarlo il ricatto del lavoro in quanto l’industria ti obbliga a lavorare a determinate condizioni, seguendo il modello malsano o piuttosto soccombere alla fame). Lo vediamo nei ritardi delle e nella lentezza dell’applicazione delle normative sulla qualità dell’aria (e a ridurre le emissioni inquinanti).
Quindi sì, esiste una responsabilità precisa: quella di un sistema che ha normalizzato il concetto che alcune vite valgano meno del profitto. Non serve cercare mandanti – basta seguire le decisioni politiche o meglio l’assenza di esse.
La vera discussione dovrebbe essere su come superare questo modello di sviluppo, non sul difendere l’indifendibile con richieste di “motivazioni” quando i dati parlano già chiaro.
Quello che scrivi è tristemente vero. La cosa più assurda è che sappiamo per certo che le politiche industriali legate all’ambiente creano lavoro e redditi, il problema è che richiedono competenze diverse e più moderne dei lavori attuali, è un po’ come quando negli uffici sono arrivati i computer e la necessità di adattamento necessaria delle maestranze. Quindi la minaccia per i posti di lavoro esistenti è reale, ma è anche vero che se si trovasse il coraggio di gestire la transizione un futuro più pulito e altrettanto se non maggiormente prospero è assolutamente possibile, anzi auspicabile.
Quando l’Italia sarà diventata il terzo mondo dell’industria automotive forse i vari geni nostrani inzieranno ad aprire gli occhi. Sicuramente siamo già sulla buona strada per diventare irrilevanti.
Non so, inizio a pensare che siano ormai troppo ricchi ed incapaci di nuove sfide per cambiare percorso.
A parere mio, prima fra tutte stellantis faranno il possibile per spillare soldi agli Stati fornendo a garanzia le chiacchiere (ora abbiamo anche un governo fortissimamente predisposto) e lasciando via via a morire l’intera industria del settore indotto compreso.
A questa gente non credo proprio più.
Diverremo fra qualche anno meta di delocalizzazione a basso costo da parte delle multinazionali straniere.
Direi che “detrattori, ignoranti e populisti” descrive gli italiani in generale.
Poi ci sono eccezioni, che però raramente frequentano le aule del parlamento, del senato, le direzioni dei mezzi di comunicazone e le fila dei vari governi.
Forse perché l’Italia è una causa persa, tenuta dentro la UE per i capelli, perché non diventi territorio russo de facto.
Bhe allora migri dove i cittadini sono intelligenti, colti e non populisti con parlamenti senza estremisti che fannk gli interessi dei cittadini, ma si sbrighi perchè come stanno andando le cose in Europa fra poco per trovare un paese adatto dovrà o andare in Norvegia o estrarre il passaporti e prendere un volo intercontinentale.
Grazie Antonio.
Buon Natale anche a lei!
Purtroppo e’ vero solo noi italiani siamo così autolesionisti da boicottare il futuro dei nostri figli e’ ovvio che una nuova tecnologia come le auto elettriche sia ancora acerba e non adatta a tutti per costi o difficoltà operative tuttavia lasciare che cresca sopratutto per i centri urbani dove l’aria è’ diventata irrespirabile e’ non solo un dovere ma un sintomo di intelligenza.
Dato che uno dei motivi per cui le auto in generale sono in crisi e le elettriche non fanno eccezione, sono i costi che non permettono ai cittadini di acquistarle visti i risicati stipendi/pensioni, da qyanto ha scritto immagino che lei consideri tutte queste persone “poco intelligenti” e altamente menefreghiste per le future generazioni, come immagino pure tutti quelli che non hanno una casa A++ o non fanno la spesa con alimenti green, o che mangiano carne da allevamenti intensivi, o acquistano prodotti made in Cjna che hallo data ha la maggior produzione di COW e inquinati al mondo. Ho ragione? E allora ci dica come questi “ignoranti” potrebbero far quagliare j conti e diventare “intelligenti” senza sentirsi in colpa pef il futuro del mondo, io sinceramente non so trovare una quadra, ma ammetto di essere ignorante se pur non analfabeta funzionale, se ci riesce un Nobel per l’economia non glielo leva nessuno.
Ci si rivolge a quelli che hanno un box auto anche se in condominio (come me) che acquistano auto tradizionali nuove tra i 30 ai 50 mila euro.. ecco a loro ci si rivolge,.. una grande fetta ignora l’esistenza dei vantaggi che avrebbe se avesse acquistato una ev… altri se ne fregano del clima, dell’inquinamento delle città e non vogliono cambiare abitudini…
Nei primi 6 mesi del 2024 la seconda auto (dopo la dacia sandero) per vendite in Europa é la vw golf che di listino parte dai 30.000 euro. Quindi capite che continuare a dire che é colpa del prezzo, questa affermazione non rimane in piedi…
Ma dopo 3 anni in cui diverse volte dialogo con conoscenti sull’auto elettrica prevale al 95% l’ipotesi dell’ignoranza… preferiscono credere nelle notizie “Contro” le ev o evidenziare solo i suoi limiti piuttosto che chiedere a noi utilizzatori la verità… ecco noto questo.. ed é nota l’avversione per gli italiani alla lettura e allo studio… 2+2 fa 4…