Strasburgo vieta le termiche dal 2035 (ma l’ultima parola è dei 27)

bando termiche

Il Parlamento europeo di Strasburgo ha approvato il bando alle auto termiche  dal 2035 (leggi). I voti favorevoli sono stati 339, i contrari 249 e 24 gli astenuti. La norma è una delle otto leggi che fanno parte del  pacchetto “Fit for 55” per tagliare drasticamente le emissioni di CO2 entro il 2030 e azzerarle entro il 2050.

bando termiche
L’Europa ha messo al bando le auto termiche: addio benzina, gasolio e GPL dal 2035

Passa però l’emendamento “salva Motor Valley”

Dunque fra 13 anni nessuna casa automobilistica potrà più vendere in Europa auto e furgoni alimentati a benzina, gasolio, metano o GPL. Questa la decisione del Parlamento che ha bocciato l’emendamento sostenuto da parte del Partito Popolare che si limitava ad imporre per i veicoli venduti dopo il 2035 una riduzione delle emissioni di CO2 del 90%. Questo avrebbe consentito di “salvare” una quota di auto termiche, alimentate a carburanti alternativi. Era sostenuto con forza dall’associazione dei costruttori italiani Anfia. Dopo il voto Anfia ha espresso la sua preoccupazione, paventando la perdita di 70 mila posti di lavoro in Italia nella filiera dell’automotive.

Passa invece l’emendamento cosiddetto “salva Motor Valley” firmato da eurodeputati italiani di tutti gli schieramenti. Prolunga la deroga alle regole Ue sugli standard di emissione di CO2 (-15% al 2025 e -55% al 2030) di cui già oggi beneficiano i produttori di nicchia. Prevede il prolungamento dal 2030 fino al 2036 della deroga per i piccoli produttori di auto di superlusso (da 1.000 a 10mila esemplari all’anno) e furgoni (da 1.000 a 22mila).

Una maggioranza risicata: nubi all’orizzonte

Ma il phase-out delle auto termiche ha spaccato anche il Parlamento di Strasburgo, che ha varato il provvdimento con una maggioranza più risicata di quella teorica (434 favorevoli e 318 stando alle rappresentanze ufficiali dei partiti).

Quindi non è escluso che la decisione sia rovesciata nell’ultimo e definitivo passaggio del tribolato iter legislativo europeo. Quando cioè nel Consiglio europeo dovranno esprimersi i singoli Paesi. Lì ci vorrà l’unanimità di tutti i 27 governi membri dell’Unione, alcuni dei quali, soprattutto quelli del Centro Europa, sembrano decisi a fare le barricate. Diversamente si aprirà un braccio di ferro fra Parlamento, Commissione e Consiglio, il cosiddetto trilogo.

Inciampano anche riforma degli ETS e Carbon tax

Quel che è successo oggi a Strasburgo avrà in ogni caso conseguenze pesanti. Sul  pacchetto clima, infatti, è andata in pezzi l’alleanza politica che regge l’Europa. E’ la cosiddetta “maggioranza Ursula” basata sull’asse fra popolari, socialisti e liberali. I primi si sono di fatto sfilati dalle posizioni di rigore ambientalista della Commissione europea e del suo presidente Ursula von del Leyen. E alleandosi con le opposizioni di destra hanno sgretolato i contenuti di importanti capitoli del pacchetto “Fit for 55”.

E’ il caso della revisione del mercato dei permessi di emissione (ETS) che ora dovrà tornare alla Commissione Ambiente nella speranza che si trovi un compromesso.

bando termiche

Ma si blocca anche l’introduzione della cosiddetta Carbon tax (Carbon Border Adjustment Mechanism) che tassa l’import in Europa di prodotti ad alta intensità di carbonio e  del Social climate fund che stanzia fondi a favore dei soggetti fragili colpiti dalle norme ambientali più severe. Le tre misure sono state respinte dopo che destre e PPE erano riusciti a far passare emendamenti che ne avrebbero depotenziato gli effetti. Ora tutto è rispedito in Commissione Ambiente dove si cercherò un faticosissimo compromesso.

Bando alle termiche, questi gli schieramenti

Sulla legge per la messa al bando delle auto termiche gli schieramenti ufficiali erano questi.

-Contrari Partito Popolare Europeo (182 palamentari),  Identità e Democrazia (73) Conservatori e Riformisti Europei (62 deputati)

-Favorevoli Alleanza Progressista dei Socialisti e Democratici (154 parlamentari), Liberali Renew Europe (108 iscritti), Verdi, Alleanza Libera Europea e Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde Nordica (115). Più 57 parlamentari del gruppo misto.

 

Visualizza commenti (72)
  1. Purtroppo Greta ha ragione bla bla bla .
    I propri interessi prevalgono su qualsiasi vita 🤦🤦
    Mi spiace solo per le generazioni future, per quelle attuali no visto i comportamenti quotidiani.

  2. Quella portata avanti dalla politica europea è una battaglia ideologica dove i rischi socio economici sono elevati ed i benefici ambientali nulli.
    Questo perché il clima è un meccanismo iper complesso ed interconnesso.
    IL meccanismo di cambiamento climatico è iniziato e non lo fermeremo. O ci adatteremo oppure come umanità ci estingueremo, è successo altre 7 volte da che esiste la vita.
    In 200 anni di rivoluzione industriale abbiamo portato la co2 da meno di 200 ppm a quasi 500.
    Non basta mica smettere di immetterne, serve eliminarne.
    MA due degli elementi principali del pianeta che regolavano la Co2 sono stati compromessi.
    Le foreste e gli oceani.
    Quanti milioni di Kmq di Amazzonia, Foresta Africana, Boschi europei, Foreste asiatiche abbiamo perso?
    Gli oceani: assorbono Co2 in un rapporto diretto con la velocità delle correnti. Ma le correnti rallentano perchè lo scioglimento dei ghiacci ha aumentato il quantitativo di acqua dolce che viene immessa, cambiando la salinità, di conseguenza densità e T° dell’acqua, modificando il meccanismo , con il risultato che questi si pappano meno CO2.
    Lo scioglimento dei ghiacci ha poi altre due conseguenze. Riduce il potere di albedo del pianeta, che quindi riflette meno i raggi del sole, causando surriscaldamento, e libera il metano intrappolato nel terreno dallo strato di permafrost delle regioni sub artiche.
    Infine sappiamo ma non abbiamo compreso, che i cicli solari influenzano il clima, vedi piccola era glaciale del medioevo (intorno al 1600).

    Pensate che tutto questo si possa fermare con le auto a pile?
    Ormai abbiamo gettato la pallina di neve giù dal crinale e questa è diventata una valanga. Non la puoi fermare ma solo aspettare che arrivi in fondo.

    Questo è solo un piccolo esempio per spiegare quanto il discorso sia complesso e sia stupido affrontarlo in maniera ideologica od a colpi di link a studi più o meno finanziati che cercano di tirare acqua al proprio mulino.
    Io semplicemente, avendo studiato scienze geologiche, mi baso su quanto imparato durante il mio percorso di studi ragionando con la mia testa.

    1. Quindi siamo già estinti, come specie. Almeno, dice lei, godiamoci sti V8 4.000 cc, altrimenti perdiamo posti di lavoro. Un buon spunto di riflessione per chi ha figli e nipoti: si tratta di scegliere fra la loro vita e il prepensionamento di 70 mila tute blu. Però, almeno, riporti correttamente le cifre: la concentrazione di CO2 era di 280 parti per milione in era pre industriale e oggi è a 420 (ultimo dato di maggio, che è il record da milioni di anni). E’ il 50% circa in più e non più del doppio come scrive lei. Incorpora già un aumento della temperatura ormai inevitabile di 1,5-2 gradi a fine secolo (oggi siamo a +1,1 circa) che è considerata la soglia massima tollerabile dal nostro ecosistema. Lo scrive l’IPCC nell’ultimo rapporto. L’IPCC è organismo che raccoglie un migliaio dei più accreditati scienziati del mondo, “prezzolato” dall’ONU. Il rapporto conclude che il surriscaldamento si può ancora fermare, ma è necessario agire immediatamente su tutte le fonti di emissione. L’IPCC: “Stop ai carburanti fossili e il Pianeta si salverà”.

      1. Ma almeno lei capisce quello che legge?
        Le rispondo io. No. IPPC parla di stop per tutti. Non per i soli europei mentre il resto del mondo se ne frega. Ma in fondo l’ennesimo link senza spunti di riflessione e l’ennesimo elenco di temperature nel aspettavo come risposta. Ideologica esattamente come i politicanti EU.

        1. Si, io lo capisco. Non capisco invece cosa abbia in testa lei che definisce ideologia il principale studio scientifico sui cambiamenti climatici mai pubblicato, e riconosciuto da 139 Paesi del mondo. Mica solo dalla Ue.

        2. Anche se il resto del mondo se ne frega questo non rende meno utili gli sforzi altrui. Ci sarà un ultimo quintale di CO2 emesso dopo il quale la situazione sarà irreparabile. Ebbene poter dilazionare nel tempo l’arrivo di quel quintale potrebbe fare la differenza tra la vita e la morte del pianeta.
          Scommetto che se fossero India e Cina a ridurre le emissioni e l’Europa stesse a guardare tu non avresti la stessa reazione.

  3. Roberto Gallerani Guidetti

    In Europa ci accapigliamo su un problema, l’auto, senza renderci conto che, in termini di emissioni di CO2, è relativamente marginale. La CO2 è planetaria: ridurla in Europa conta ma non se altri l’aumentano. Dal 2000, ingresso della Cina nel Wto, le emissioni pro-capite sono salite da 4,1 a 4,9 tonnellate. Mentre in USA e in Europa calavano di un quarto, rispettivamente da 21 a 15,5 e da 8,5 a 6,5, in Cina schizzavano del 170%, da 3 a 8 tonnellate e aumentano, visto che ancora quasi un miliardo di persone deve uscire dalla povertà. Svuotare il mare va bene, ma il secchiello non basterà. Le emissioni delle auto in Europa sono l’1% delle emissioni globali, dovute cioè a tutte le fonti, di CO2: più che secchiello, un cucchiaino. Il riscaldamento globale è IL problema e dobbiamo fare di tutto per ridurlo, ma appartiene all’umanità e solo l’umanità nel suo complesso può risolverlo. Le azioni parziali per sventolare bandiere ideologiche sono dannose. Intanto, illudono di avvicinarsi all’obiettivo che invece si allontana. Poi, distolgono dalle vere misure efficaci, alcune dirette alle attività domestiche europee come gli allevamenti (in Europa mangiamo troppa carne, e ciò è dannoso anche per la nostra salute) e le produzioni di energia pulita, altre dirette alle fonti principali di CO2, a cominciare dalla Cina e a seguire India, Russia e altre economie in sviluppo, che però non sembrano rendersi conto pienamente del problema, a giudicare dall’uso “sfrenato” del carbone da parte di alcune di esse.

    1. L’Accordo di Parigi è stato sottoscritto da tutti i Paesi dell’Onu (139 se non ricordo male) ed è stato confermato a Glasgow l’anno scorso, all’unanimità. Prevede la decarbonizzazione totale entro il 2050 (India e Cina entro il 2060)

      1. Peccato che l’accordo di Parigi non sia vincolante come dimostrato dagli Usa di Timo che ne sono prima usciti poi rientrati con Biden per uscirci al prossimo presidente repubblicano e negazionista.

      2. Roberto Gallerani Guidetti

        Non è proprio così, riporto di seguito uno dei tanti articoli comparsi lo scorso mese di novembre al termine di COP26: “l’impegno all’uscita dal carbone e lo stop ai sussidi alle fonti fossili, inserito per la prima volta nella storia delle conferenze sul clima delle Nazioni Unite in una bozza iniziale che aveva galvanizzato i negoziati di Glasgow, viene ridimensionato a un rallentamento. Un blitz nelle stanze delle trattative ha modificato in extremis la proposta di accordo che circolava dalla mattina, blindata dalla presidenza britannica per 18 interminabili ore e sulla quale si era raggiunto un consenso a denti stretti.
        Una sola parola, ma la differenza è enorme. Il carbone, che doveva essere abbandonato, sarà solo ridotto. E neanche per intero. La formula adottata a Cop26 in quello che è stato ribattezzato il Glasgow Climate Pact (il Patto per il clima di Glasgow) è un rallentamento del solo carbone “unabated”, ossia le cui emissioni non vengono abbattute, per esempio con sistemi di cattura della CO2 (una tecnologia considerata ancora non sostenibile sul fronte dei costi), e uno stop ai sussidi delle fonti fossili “inefficient”, inefficienti. Una formulazione vaga che suona come una pezza”.

  4. Al di là delle decisioni che prenderanno i 27, nel nostro paese (dati Unrae) a fine 2021 il 26,2% del parco circolante (considerando solo gli autoveicoli) è ante euro 4.
    La vedo molto, molto spostata nel tempo la conversione elettrica.

  5. Beh, viene da ridere a leggere quello che fanno fra Bruxelles e Strasburgo. Sanzioni, piani, progetti. Noi cittadini europei sappiamo benissimo che grazie all’azione ed alle idee di questi mediocri parassiti nel 2035 non ci sarà nessuna Unione Europea. Già alle elezioni del 2024 vi sarà l’implosione e questi incapaci andranno a casa a calci sui denti.

  6. Quelli del gruppo “Conservatori e Riformisti” devono essere gente dalle idee chiare !

    Io che non potrò mai permettermi una Tesla, da sempre dico che sono felice di contribuire affinchè una persona più facoltosa di me possa avere un incentivo per comprare un’auto elettrica di un certo livello anzichè una equivalemte termica. Al contrario non capisco le deroghe al settore auto di lusso: 1) sono marchi che quasi sempre hanno alle spalle dei colossi, quindi i denari per convertirsi all’elettrico ce li hanno (Vedi Porsche e Maserati). 2) Non vedo perchè chi scorrazzerà in Ferrari avrà, di conseguenza, più diritto di inquinare di chi deve comprare un’utilitaria o una media.

    1. Più che denaro, tempo (che non abbiamo).

      I marchi di nicchia hanno conquistata l’aura che possiedono grazie alle soluzioni tecnologiche nei motori a combustione interna che hanno spesso inventate o raffinate nel corso di molti decenni.

      Ora, non possedendo decenni di know-how elettrico, o si svendono al primo produttore di soluzioni BEV chiavi in mano (Magna?), diventando belle scatole di latta con il motore/i di altri, oppure, se vogliono eccellere devono partire dal piano terra e salire le scale. Come, su tutt’altro fronte e con tutt’altra storia, ha fatto ad esempio Energica, investendo (tanto) e migliorando ad ogni interazione. Ma, oltre ai soldi, per questo risultato, serve appunto tempo.

      https://www.energicamotor.com/it/chi-siamo/

    1. La gradualità c’è la potevamo permettere 30 anni fa. Forse 20. Adesso è tardi. Ma nonostante sia tardi ci prendiamo il lusso di altri 15 anni. Siamo come l’orchestra che suonava mentre il Titanic affondava. Musica maestro Cingolani !

      1. Bravo, quindi stop immediato alle ICE e rottamazione coatta di chi ce l’ha ancora.
        Poi chi non può permettersi una city car da 20k e per il suo uso quotidiano dovrà fare a meno dell’auto e magari farsi due ore di mezzi pubblici, si attacchi! Che vada a piedi, sto straccione.
        Al solito, se IO posso permettermi di spendere una marea di soldi in una BEV, allora è giusto obbligare TUTTI a farlo e chi non potrà….razzi suoi.
        Ottima filosofia.
        Finchè hai soldi per seguirla, ovvio.

        1. Nessuno ha mai proposto di demolire tutte le termiche circolanti dall’oggi al domani. La gradualità che non si può più applicare è quella relativa alle nuove auto. Piantiamola con queste semplificazioni maliziose

          1. Cambia poco, se ho una ICE di 10 anni e vorrei cambiarla, togliendo la gradualità di vendita vuol dire che obbligatoriamente dovrò comprare una BEV, non me la posso permettere ? Amen, andrò a piedi.
            Corretto no ?
            Ci va a tutti bene finchè abbiamo le risorse per seguire la moda, sennò si lotta contro, no ? Nessun dubbio, finchè abbiamo i soldi, gli altri chissene.

        2. Non hai capito la situazione.

          40 anni fa, c’era una piccola infezione alla gamba.

          Per 40 anni, l’abbiamo bellamente ignorata, spalmando unguenti omeopatici chiamati EURO1, EURO2, EURO3, EURO4 etc. Rinfrescavano la pelle, ma poco altro.

          Ora la gamba inizia ad andare in cancrena.

          Bontà nostra, decidiamo contro tutto e tutti di lasciare la cancrena procedere ancora per 13 anni, prima di amputare.

          Ora ci strappiamo i capelli perché ci obbligheranno ad amputare. Tra 13 anni!

          Siamo comici, non credi?

          https://blog.ucsusa.org/rachel-cleetus/climate-change-danger-seasons-and-the-need-for-global-action/

  7. Perchè il pianeta lo salviamo noi comprando una BEV e rottamando una Euro 6D con fap, non sistemando i milioni e milioni di veicoli in giro in Cina e in India che vanno a carbonella, le svariate centrali termiche in costruzione, le acciaierie cinesi che in confronto l’Ilva è aerosol, le decine e decine di portacontainer che solcano gli oceani bruciando OLIO COMBUSTIBILE (manco il petrolio, peggio) portando in giro porcherie che acquistiamo coi nostri aifon mentre navighiamo sui social, gli aerei usati per tratte RIDICOLE per risparmiare mezz’ora/un’ora rispetto ad un treno…
    Ma aprite gli occhi!
    E’ un modo per asservirci (ancora di più) alla Cina (che produce le batterie e ha le miniere) e ai grandi “maneggiatori” mondiali, altro che.
    E chi dice “Ah i produttori lo sanno e si convertiranno!” certo, lo sanno CHE C’E’ DA GUADAGNARCI UNA MAREA DI SOLDI!
    Guardate i prezzi NON INCENTIVATI di una BEV.
    Guardate come è fatta.
    Via tutto dentro, minimalismo! Tutto touch! Fighissimo! (ed economico).
    Materiali eco ! (similpelle, plasticaccia)
    Sono più semplici di una termica ! (ok, allora perchè una Twingo costa 24k ?)
    Il guadagno delle case è mostruoso, rispetto ad una ICE, e dovrebbero smettere di spingerle perchè il paese non è pronto con le infrastrutture ? Ma chissenefrega, saran problemi di chi le compra.
    Si diceva che il 67% di italiani ha il box, ci credo ben poco (soprattutto nelle città storiche ma anche nelle metropoli), ma di questi, quanti sono ADEGUATI a caricare una bev ?
    Qui ho 130 box, portiamoci la 3kw in ognuno….in giardino piazziamo una centrale di trasformazione ?
    Dai su.
    Speriamo che in Europa qualcuno ragioni col cervello e non col portafoglio.

    1. Corretta la considerazione sui box. Mio suocero ha un box auto che non può usare perché l’auto non c’entra, l’ha trasformata in magazzino, in tanti hanno box auto di case vecchie dove le auto non entrano più ormai, erano concepite per le 500 dell’epoca e non per quelle di oggi. Infine occorre considerare anche che linea ci passa perché ricaricando in AC a 3 kWh si perde proprio tanto in conversione ed è un costo anche quello.

      Chi non ha il box auto (o non è utilizzabile) finirà per ricaricare alle colonnine annullando il risparmio economico di una bev necessario per rifarsi del maggior prezzo d’acquisto. Avremo italiani di seria A e di serie B con i primi, come il sottoscritto, che pagano la corrente tutto incluso a 0.128 €/kWh (anche meno se avessi il fotovoltaico) e quelli che pagano 0.54 €/kWh alla colonnina e devono andarla a staccare entro le 7 del mattino altrimenti beccano il multone (e si ritrovano pure 2 ruote bucate da parte del Moralizzatore).

      1. Guido Baccarini

        “Si perde tanto in conversione”: mediamente il 5% caricando a 3kW. Per i 6 mesi estivi, meno del 3%, in inverno punte del 9% se la batteria è totalmente fredda.
        Ho un amperometro sulla presa. E l’orologio: se carica 29kWh in 10 ore esatte a 3kW, ha perso il 3%, lo dice la matematica e l’amperometro e anche la macchina.

    2. Visto che ti sta tanto a cuore non far guadagnare i colossi dell’industria fatti durare un cellulare 10 anni. luminosità al minimo, niente applicazioni superflue e tenuto spento la notte.
      Ma ci scommetterei che questo non lo fai

    1. Guido Baccarini

      Temo sia tempo completamente perso.
      Chi legge Porro è il tipico ascoltatore della “La Zanzara” Crucianesca e ha l’arroganza del mistificatore acculturato, la peggiore razza, presunzione allo stato puro.
      Non perderei energie lì, è come andare in Curva Sud a parlare di Yoga.

    1. Se la tecnologia elettrica fosse valida non ci sarebbe bisogno degli incentivi. Gli incentivi sono la prova di quanto le elettriche siano non appetibili, per questo bisogna incentivarle, drogando il mercato.

  8. Luigi Solazzi

    2 cose: 1) secondo me il dibattito europeo sarà superato dai fatti. Per fortuna c’è tutta una serie di produttori, anche europei, che sta puntando sull’auto elettrica e sta sfornando prodotti eccellenti e in evoluzione velocissima. Pensate cos’era un BEV anche solo 4 anni fa. 2) stiamo ballando sulla bomba. Il dibattito se siamo o meno arrivati a un punto di non ritorno non ha senso. C’è un principio di precauzione in Scienza, che ci obbliga a scegliere la strada più sicura e con meno rischi. Non lo so se la catastrofe climatica sia più o meno vicina, ma intanto devo fare di tutto per prevenirla.

  9. Gianluigi Cassin

    Bene, la prossima discussione parte da una votazione positiva. Peccato davvero che ci saranno le barricate. Comunque alla fine cambia poco, perché le case auto decideranno comunque di procedere, con i loro piani già stilati e gli investimenti in corso.

    1. Off topic di segno opposto. Poco fa, TGCom 24 (che per inciso non guardo mai) passa la notizia dello stop al 2035. Il conduttore: “tra 13 anni vietata la vendita DI BENZINA E DIESEL. Vabbeh, che mancano ancora 13 anni, ma chi ha un’auto a benzina o diesel … preparatevi!”. Domani quei poveretti che avranno visto il servizio correranno a vendersi l’auto per la paura della svalutazione e a comprarsi la prima elettrica che trovano.

      Detto così si potrebbe parlare di disinformazione pagata dalla lobby delle auto elettriche e quindi mi viene un dubbio … ma vuoi vedere che ogni volta che ci … anzi, vi scandalizzate per la castroneria di questo o quel giornalista, non c’è dietro il Gomblotto, la lobby, la mazzetta, la malafede, la volontà di disinformare … ma è solo ignoranza della materia da parte del giornalista?

      1. Alessandro D.

        Avendo conoscenza direttissima di questo settore ti posso confermare che spesso, oltre all’ignoranza, c’e anche qualche grosso problema di presunzione.

      2. Guido Baccarini

        “Rasoio di Harlon”; Mai attribuire a malafede quel che si può adeguatamente spiegare con la stupidità

          1. Guido Baccarini

            Credo sia il principio sostenitore di buona parte della nostra politica. E anche di buona parte del giornalismo…

      3. Leggo sempre più voci, così poi da avere meglio un quadro chiaro della situazione. E poi, alcune le leggo perché mi fanno divertire certe affermazioni assurde, catastrofiche e pessimistiche. Però secondo me è come dice Alessandro, c’è molta più presunzione che ignoranza.

  10. Alessandro D.

    Sentimenti contrastanti.
    Non tanto per la materia, che reputo sacrosanta. Quanto per le tempistiche Secondo me troppo strette tenendo soprattutto conto nella attuale situazione di partenza. Che non è assolutamente tragica ed è sicuramente migliore anche solo di qualche anno fa. Ma francamente, sarò pessimista io, ma ho tutto il timore che la cosa non sarà una passeggiata di salute a livello economico e soprattutto a livello sociale. E sarò contento se la storia non mi dà ragione. ☝️😂
    (Invece se parliamo di motorsport, a parte il fatto che se parliamo di roba fatta per andare forte io ho ragione a prescindere😂😂😂😂, la storia mi darà ragione. 😂😂😂😂)

    1. La situazione è assolutamente tragica. Secondo l’IEA anche se fossero attuate tutte le misure-obiettivo concordate alla Cop 26 di Glasgow l’anno scorso, la temperatura media globale salirà di 1,8 gradi, contro un limite tollerabile di 1,5 gradi. Secondo altri organismi come Climate Actrion Tracker abbiamo già garantiti 2,3 gradi in più. Tieni presente che l’aumento attuale è di 1,1 gradi e già abbiamo calotte polari e ghiacciai ridotti del 70%…

      1. Alessandro D.

        Ma infatti l’ho detto che la materia è sacrosanta. E comunque è giusto andare in quella direzione a prescindere dalle questioni ambientali. Di per sè è stimolante: la battaglia per l’energia sarà uno dei temi del XXI secolo. Se non IL tema. È che cosa vuoi… ciò che non si conosce bene un po’ spaventa.
        (Però almeno le motociclette vere avrebbero potuto salvarle, dai… 🤭😇 o tirano fuori un coniglio dal cappello in tema di batterie, e allora si cambia paradigma anche lì, o elettriche così come sono non le vorrà mai nessuno per almeno 25 anni. 🙄 quello sì che è un settore che rischia l’estinzione… 😭 c’è anche da dire che da parte dei produttori di moto non ho visto una seria dichiarazione di intenti che sia una però. Business as usual salvo qualche trafiletto ogni tanto, anche su riviste e stampa specializzata.)

      2. Alessandro D.

        Aspetta: c’è stato un misunderstanding. Quando dico che la situazione non è tragica, partendo dal presupposto che questo e vaielettrico e non vaialPolo, io mi riferivo a questioni tipo automobili, batterie, punti di ricarica, etc. dandolo un po’ per scontato. Chiedo venia. Tu giustamente hai colto l’aspetto ambientale, ci mancherebbe. Stiamo parlando di due cose diverse, ed una non esclude l’altra. 😉 ora il mio primo intervento forse ti sembrerà più sensato.

      3. E quante di queste prodotte dall’automotive? E quante di queste prodotte dall’automotive EUROPEO? te li dico io, un cazzo. In asia bruciano bambini morti in miliardi di scooter due tempi, noi abbiamo l’euro6 e ci sentiamo gli unici colpevoli, lol

          1. Benissimo, quindi se domani TUTTI comprassero auto elettriche – e sappiamo che è impossibile – noi andremmo a limitare (nel lungo periodo) un circa 4% delle emissioni mondiali, prendendo come base attuale circa un 50% di rinnovabili. Ma sappiamo che la produzione di EV ha una emissione di CO2 superiore rispetto ai ICE, e che per tirarla pari si parla di una media di 3-4 anni almeno. Ciò significa che nell’immediato faremmo un disastro di emissioni, che inizieremmo a compensare tra non meno di 5 anni (considerando che gli ordini di adesso se sono in consegna tra 1 anno sarebbe un lusso).
            Sappiamo tutti che quanto scritto sopra è impossibile, sia per questioni produttive che economiche – non tutti possono permettersi di riempirsi di debiti per comprare una auto – , quindi era davvero indispensabile mettere sti paletti adesso, in un momento dove l’energia costa un patrimonio e le materie prime difficili da reperire, invece che cominciare a convincere i grandi inquinatori a fare qualcosa per il mondo? Forse i grandi inquinatori hanno il coltello – dicasi minaccia di licenziamenti a migliaia – dalla parte del manico, invece l’automobilista ce l’ha sempre e solo in quel posto?

          2. Solo se ci muoviamo adesso avremo emissioni in decremento dal 2030 al 2050, proprio per le ragioni che dice lei. L’impegno ad azzerare le emissioni entro il 2050-2060 è stato sottoscritto da tutti i Paesi aderenti all’Accordo di Parigi, ribadito a Glasgow l’anno scorso. Se per grandi inquinatori intende invece le aziende, dia un’occhiata alle emissioni per settore: l’industria è quello che ha fatto i maggiori progressi negli ultimi 20 anni. Non perchè siano benefattori ma perchè gli è convenuto.

          3. Ottimo, una riduzione teorica dell’8% mi pare un gran traguardo!

    2. Confidati con zio Enzo, Alessandro. Il primo pensiero a chi è andato? Morgan, Caterham, KTM, Romeo Ferraris.. ? Lotus, Abarth e Alpine ce le siamo giocate … Poi se rapini una banca (meglio 2) ci sono Alpina, DeTomaso, Brabus, Ferrari, Lamborghini, Lykan, Koenigsegg, Dallara … Chissà se nasceranno brand di nicchia per una produzione in serie limitata …

      1. Alessandro D.

        Il primo pensiero è andato alla Moto Guzzi, pensa te… ma solo perchè ho fatto anni ad essere di casa lì dentro. Nemmeno pechè ne ho tre in questo momento, e forse neanche perchè la prima volta che mi ci hanno messo sopra avevo 4 anni… è che per chi ha sto problema psicologico 😂😇 la Moto Guzzi riesce effettivamente a personificarsi, diventando quasi una sorta di vecchia zia affettuosa.

    3. E si sta fondendo il permafrost! Ricco di metano, quando lo emetterà diffusamente, e non manca molto, l’effetto serra non sarà più controllabile. E nel frattempo i mari aumenteranno molto più rapidamente la loro temperatura e la loro acidificazione. Non penso proprio che aiutare gli interessi economici degli amici degli amici abbia molto senso, vista la situazione, anche perché quasi nulla avrà più molta importanza, fra non moltissimo. Non avere più posti di lavoro sarà un aspetto marginale quando miliardi di persone saranno obbligati a muoversi dalle zone costiere per l’innalzamento delle acque. Non manca moltissimo. Ci saranno un sacco di miliardi, peccato che non ci sarà più un pianeta abitabile.
      Però, possiamo sempre continuare a fare finta che non stia succedendo nulla, che siano solo palle di un pugno di scienziati.

        1. Sarebbe meglio darsi una mossa, invece, ed in fretta! La CO2, come gas serra, fa ridere rispetto al metano. La CO2 è solo la miccia che attiverà una bomba con reazioni a catena inarrestabili. Se (ed oramai penso, quando) il permafrost libererà il metano in grandi quantità, l’uomo non potrà più fare nulla, neanche se in un giorno, di colpo, fosse capace di portare la CO2 a zero. E’ una reazione che a quel punto sarà inarrestabile: più metano, più temperatura, più metano, più temperatura… e sarà un fenomeno non più sotto il nostro controllo (la CO2 lo è, invece).
          Però, forse, hai ragione: per la stima che ho del genere umano, magari una bella estinzione (noi facciamo “sparire” cento specie diverse all’anno, una più, una meno… per giunta la peggiore!), sarebbe giovevole per questo povero pianeta. Come i virus, siamo solo capaci a distruggere l’organismo che ci ospita. Un virus è meglio eliminarlo, no?

        2. Aggiungo che, ormai, sono vecchio, non ho figli e sono vecchie le persone che amo, e quindi forse potrò solo vedere le prime avvisaglie e non il disastro (spero, almeno!). Magari dovrebbe essere un pensiero dei più giovani. O no? Perché guidare un 5000 V8 in mezzo all’oceano non penso sia molto divertente! Oppure in montagna con 7/8 miliardi di persone sulla strada attente a non bagnarsi i piedi. Oppure a bagnarseli, viste le temperature medie. Ma fate voi, noi abbiamo solo la colpa di avervi preparato questa “eredità”, ma se non vi interessa, liberi tutti!

  11. La dura battaglia degli interessi pubblici sugli interessi privati continua. Intanto incameriamo questo successo.

  12. comincio a stancarmi di sentire o vuoi la salute o la miseria. Pare che i più imbecilli politici al mondo siamo solo noi ad eleggerli.

  13. Due domande:
    – sicuri sia stato bocciato l’emendamento salva motor valley?
    – sicuri serva l’unanimità al consiglio europeo e non la maggioranza qualificata per questo provvedimento?

    Chiedo perché non lo so, ho qualche dubbio

      1. Mauro, scusa se rompo, ma credo che abbiate corretto l’errore con un altro piccolo errore (magari sbaglio io). Cito: “Questa la decisione del Parlamento che ha bocciato l’emendamento sostenuto da parte del Partito Popolare che si limitava ad imporre per i veicoli venduti dopo il 2035, una riduzione delle emissioni di CO2 del 90%. Questo avrebbe consentito di “salvare” una quota di auto termiche, alimentate a e-fuel, biocarburanti o idrogeno”.

        Credo che “o idrogeno” vada levato dalla frase, le auto alimentate esclusivamente ad idrogeno dovrebbero essere salve sia nella versione fuel cell che in quella “a pistoni” perché la proposta della commissione prevede riduzione del 100% della co2 e quelle a idrogeno non ne emettono.

        1. caprone manicheo

          Se le idrogeno fuel cell hanno 2/3 di efficienza in meno delle elettriche a batteria, le idrogeno a pistoni che efficienza possono avere (visto che il termico viaggia tra il 18 ed il 23/24%).

          Io vedo l’idrogeno fuel cell come una soluzione (per l’autotrazione) demenziale, ma quella dell’idrogeno a pistoni è da camicia di forza, o mi sbaglio?

          Per caso l’idrogeno con i pistoni recupera efficienza?

          1. Alessandro D.

            Non sbaglia per niente, ma se è vero che come dice Nostro Signore non si vive di solo pane, la soluzione potrebbe avere un suo perché solo se parliamo di “giocattoli”. Roba sportiva, o più in generale roba per “appassionati” da prodursi in numeri relativamente piccoli. Ma non un centimetro in più al di fuori di quel perimetro.

          2. La risoluzione passata al consiglio europeo non parlava di efficienza ma solo di co2, quindi l’idrogeno non c’entra. Anzi, in precedenti votazioni della UE è stato non solo promosso ma molto incentivato con fondi e investimenti enormi.

            Per il resto non conta l’efficienza ma solo il costo al km (inteso come costo vivo). Esempio banalissimo: ipotizziamo per assurdo un motore a combustione che anziché andare a metano o a idrogeno vada a co2 (non è possibile, è un paradosso) e produca come scarto ossigeno. Immaginiamo che l’efficienza sia del 5%: ma che ce frega! Ad averceli motori così!

            Il motore a idrogeno è inefficiente, è vero, ma l’idrogeno è l’elemento forse più comune sul pianeta. Il problema dove sorge: dal fatto che la sua “estrazione” costa e alla fine, considerando anche l’efficienza del motore, a parità di km mi pare (correggetimi) che con le tecnologie attuali occorra il triplo dell’energia elettrica rispetto ad un’auto bev (oltre a problemi logistici come il trasporto, lo stoccaggio, etc).

            Ma se l’idrogeno si trovasse per assurdo “libero” in natura ce ne fregheremmo dell’efficienza del motore e sarebbe la fonte per eccellenza da usare, di gran lunga migliore anche dell’elettrico.

            Il tutto si riduce a questo (dimenticatevi l’efficienza): riusciremo tecnologicamente nei prossimi anni a trovare un modo per produrre idrogeno che richieda meno energia (un terzo o giù di lì rispetto ad oggi) così da poter usare anche auto a idrogeno senza troppi problemi? Questa è la domanda e questa è la scommessa (e ogni giorno la ricerca trova modi sempre più efficienti di produrlo, anche se siamo lontani dal dato ideale). Ad oggi comunque il costo a metro cubo di idrogeno per i pochi distributori esistenti è elevato ma non esagerato, in pratica per una Mirai i costi reali al km sono vicini a quelli di un’auto a benzina della stessa classe (non ricordo se di poco inferiori o di poco superiori).

          3. Idrogeno e nucleare sono due supposte che ci regalano dopo averle comperate in gioielleria con i nostri soldi.

          4. Enzo 9 Giugno 2022 at 13:15
            Qui ti sbagliato l’idrogeno è l’elemento più diffuso nel universo, nei pianeti non esiste in natura perché è estremamente leggero e volatile, è talmente leggero che scappa dalla gravità e finisce nello spazio.
            Quindi non esiste idrogeno in natura nei pianeti, detto questo potrebbe esser utile a patto che si produca con l’esubero di energia green, perché tutto quello che è in esubero non è tolto a chi serve quindi è un non spreco.
            Per il resto scrivi poemi

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