Il 2035 di Elkann: un futuro di sole auto elettriche? Una pia illusione secondo il n.1 di Stellantis. Che chiede di salvare ibridi plug-in, range extender e combustibili alternativi.
Il 2035 di Elkann: “La UE cambi rotta se vuole salvare l’automotive”
L’industria, in particolare quella dell’auto, vuole restare competitiva e rimanere un pilastro dell’economia? Saranno necessari numerosi cambiamenti politici da apportare al piano della Commissione europea sull’auto, che sarà presentato il 10 dicembre. Ne è convinto il presidente di Stellantis, John Elkann, che, in un’intervista a Politico, spiega che il principale punto interrogativo per le Case è come la Commissione riformulerà le norme per il 2035. Che, di fatto, equivalgono a un divieto dei motori a combustione interna. “Va bene l’iniziativa sulle auto di piccole dimensioni “, annunciata nel discorso sullo stato dell’Unione il 9 settembre da Ursula von der Leyen, ha detto Elkann. Ma “oggi è solo un concetto, non sono ancora stati definiti i dettagli. Il 10 dicembre sarà necessario affrontare la questione delle normative. Se questo aspetto non sara’ affrontato, l’auto elettrica rimarrà un wishful thinking, una pia illusione”, che non si basa su fatti concreti.
Vanno consentiti anche ibridi plug-in, range extender e combustibili alternativi per motori tradizionali
Stellantis, spiega il presidente, non sta chiedendo modifiche dell’obiettivo fissato per il 2035. Ma vuole che dopo quella data siano consentiti ibridi plug-in, range extender e combustibili alternativi in grado di alimentare i motori a combustione. Stellantis chiede poi che i target per i veicoli commerciali leggeri (Lcv) siano modificati immediatamente: “La normativa attuale colloca gli Lcv nella stessa categoria delle autovetture e li sottopone alla stessa regolamentazione. Gli Lcv devono essere separati dalle auto. E gli obiettivi per i veicoli commerciali dovrebbero essere modificati“, ha detto. Stellantis vuole che gli obiettivi intermedi da qui al 2035 siano calcolati sulla media sia per gli Lcv sia per le auto. Analogamente a quanto fatto per l’obiettivo del 2025 che le Case auto dovevano raggiungere, che è stato modificato in una media su tre anni. Invece di un obiettivo fisso per il 2030, l’industria dovrebbe poter calcolare la media delle emissioni su cinque anni, dal 2028 al 2032.

- Leggi anche: Green Deal, suicidio Ue: golpe Ppe e destre per renderlo meno “verde”
- “Incentivi, ricariche, ban 2035″: parla Cardinali (Unrae) / VIDEO


@superfede e @mt64: nel 2025 le vendite di EV in Europa sono ad oggi al +24.9%. Dov’è lo stallo del mercato? Vorrei inoltre ricordare che esiste (sì, esiste) un problema chiamato global warming.
Secondo ACEA a settembre il market share sta al 16,1%, il +24% si riferisce all’incremento rispetto allo stesso mese 2024, sul quale indagherei per capirne i motivi.
Lo stallo lo deduci dalla decisione dei costruttori di posticipare le dismissioni delle linee produttive del termico.
A quanto sembra, purtroppo, il problema del global warming non è sentito dalla stragrande maggioranza della popolazione, o non è percepito come un rischio grave, o forse molti ritengono che comunque non si possa fare nulla.
De facto poco incide sulla scelta dell’auto.
Per quanto riguarda il mercato europeo dell’auto elettrica, non ho parlato di stallo ma di appiattimento della crescita.
Infatti, con riferimento ai mercati più importanti, da quello che ho letto Francia e Germania nel 2024 hanno visto meno vendite EV del 2023 (e sono “piantate” tra il 17 ed il 19%); vedremo il 2025. Italia e Spagna sono tra il 4% ed il 5% (nessuna crescita nel 2024). Regno Unito ha visto una lieve crescita nel 2024 passando dal 18% al 19,5% circa.
Gli altri paesi pesano poco.
Anche negli USA non arrivano al 10%.
Se questi dati sono corretti (non ne ho la certezza), il mercato dell’elettrico sembra assestato tra il 5% ed il 20% a seconda del paese.
Tralasciando il personaggio, penso che non sia saggio prendere “sotto-gamba” quello che dice, perché molto probabilmente è una posizione (previsione?) condivisa con le altre grandi case automobilistiche ed altre entità di rilievo.
Se non sbaglio, anche Toyota prevede di vendere solo il 30% di BEV nel 2030 ed il 50% nel 2035. Non mi risulta che pensino al 100% dopo il 2035.
Poi, in 10 anni può cambiare tutto.
Oltre a questo, stavo leggendo che la vendita delle elettriche si è appiattita sul 17-18% anche in Francia, malgrado il forte sostegno governativo anche sotto forma di leasing sociale (che se ho capito bene non è stato neanche sfruttato completamente).
Mah, Elkan fa certamente il suo interesse e queste dichiarazioni sono fatte per mettere pressione alla UE ed ai politici.
Dice che c’è da affrontare il tema delle normative perchè altrimenti le EV restano un’illusione, ma non spiega come permettere la vendita di plug in o EREV possa agevolare quella delle EV.
Peraltro, sviluppare in parallelo più motori e piattaforme (EV, plug ig, erev, ecc) moltiplica i costi, che è il contrario di quanto logicamente dovrebbero volere questi signori.
Significa purtroppo che non pensano di poter marginare come con i mezzi ICE. Ma nel frattempo, aprono le fabbrica in Africa, mica in EU.
Personaggio discutibile. Come capitano d’industria, fallimentare. Stellantis é passata dal terzo gruppo mondiale ( quasi secondo ) per vendite, al sesto in pochissimi anni. Probabilmente invece a livello finanziario, molto capace. Ma industria e finanza risultano essere un matrimonio molto complicato.
Beh mi sembra di rivivere i commenti di Minchionne sull’auto elettrica! Facessero almeno un buon motore a combustione, non si può certo dire che sia l’auto elettrica che li ha messi in crisi, non hanno fatto altro che cercare di vendere prodotti scadenti e al limite della truffa. Hanno proprio la faccia come il c…lo questi venditori d’alto bordo.
Fine anni 90, consiglio di amministrazione della eastman kodak company: l’idea che la fotografia digitale possa sostituire del tutto la pellicola è una pia illusione (19/01/2012 l’azienda fa richiesta per accedere al chapter 11 e va in amministrazione controllata).
10/01/2007, consiglio di amministrazione di Nokia, si commenta il lancio di i-phone. “La gente vorrà sempre avere una tastiera fisica… e poi a che serve quello schermo enorme?” Nel 2014 la divisione telefonia è venduta dopo anni di perdite enormi.
01/01/2035 Stellantis….
mettiamoci anche questa:
“Ma che bisogno avrebbe una persona di tenersi un computer in casa?”
frase del co-fondatore di Digital, società poi nel ’98 venduta a Compaq
Una domenica pomeriggio con glia amici: eh…ma le musicassette ci saranno sempre…anche perché con quello che costano i cd…figuriamoci se ad esempio uno se li porta in spiaggia col pericolo di rovinarli con la sabbia….
Infatti, senza che dovesse intervenire nessuna legge ad imporre il blocco della vendita dei vecchi telefonini e senza incentivi all’acquisto, sono iniziate le code ai negozi per comprare i nuovi smartphone, che per inciso costavano mooolto di più dei vecchi.
Dove sono le code per le BEV?
Assolutamente d’accordo…
Unica piccola differenza è che la “bontà” di macchine digitali e di smartphone era tale per cui non è stata necessaria alcuna legge che vietasse i “vecchi” dispositiv o nessun incentivo che rendesse le novità più concorrenziali sul mercato. Anzi…soprattutto nel caso degli smartphone i prezzi in molti casi erano multipli di quelli dei precedenti telefonini…e nonostante ciò la diffusione è stata globale e quasi immediata.
Sulle vetture full electric, mi sembra non sia esattamente così. Ma magari mi sbaglio.
Personaggio assai credibile e da prendere in grande considerazione secondo me, nel senso che è talmente disinteressato, egoista ed incapace che bisognerebbe ascoltarlo bene, comprenderlo a fondo e fare tutto il contrario di ciò che dice.
“combustibili alternativi”
Continuiamo pure con l’argomento fantoccio.
NON SONO VIETATI
E’ ammessa qualsiasi forma di propulsione purchè NEUTRA dal punto di vista CO2.
Vuoi fare i camion a idrogeno? Fallo.
Vuoi avere le auto a carburante di sintesi CO2? Fallo.
Vuoi avere dei dividendi stratosferici e scaricare i tuoi operai sulla collettività? FATTO!
Che non si dica che non è un bravo amministratore: è un genio, una perfetta macchina da soldi, lui sì che sa come prosciugare un pozzo dopo averlo avvelenato, facendolo bere agli altri.
..forse tastano il terreno per chiedere di detassare e anche incentivare i combustibili alternativi, nei loro sogni non solo per settori critici come gli aerei, ma anche per il trasporto su gomma..
cosa che se ricordo non è sostenibile ne economicamente ne come quantità producibili, però potrebbero specularci sopra per alcuni anni ulteriori su una nicchia di mercato di ultimi motori termici..
o forse cercano giusto di far credere agli aquirenti e agli investitori che i motori termici verranno prodotti per altri anni?
Ricordi bene, senza contare le implicazioni etiche dovute all’effetto sui prezzi delle produzioni alimentari.
Io mi riferivo a quelli totalmente di sintesi da cattura CO2, cosiddetti e-fuel, non derivati da vegetali, quelli è ovvio che siano impraticabili, solo un malfidato può sostenerli su larga scala.
“Totalmente” nel senso di non partire da metano o carbone, perchè non sono illimitati… La Germania Nazista durante la II GM ha ampiamente usato la conversione del carbone in carburante fino a coprire la quasi totalità dei fabbisogni militari: ma consumava carbone, sempre combustibili fossili sono e sempre a rilascio di CO2.
ah giusto.. ci saranno anche gli e-fuel.. detto all’italiana sarebbe “elettro-carburanti”
cioè idrogeno verde, ammoniaca verde, metanolo, metano verde (o appunto “elettro-metano”), carburante avio/cherosene di sintesi, etc
in gergo vedo si usa anche l’espressione “filiera energetica Power-to-X”
>> “power” sono gli esuberi di energia elettrica rinnovabile con cui fare elettrolisi dell’acqua per avere il primo step, cioè l’idrogeno
>> “X” sono i vari elettro-carburanti, cioè idrogeno e i vari derivati citati sopra
ma anche gli elettrocarburanti hanno problemi di costo e di quantità, a buonsenso verranno usati in modo prioritario nei settori dell’industria che non possono farne a meno e per navi e aerei.. e sarano gli unici settori sovvenzionabili
magari anche qualche Porsche d’epoca userà benzina sintetica per girare in pista la domenica ma pagandola cara al litro come sfizio.. non certo per uso di massa dei mezzi su gomma
Ah già… gli e-fuels, quelli per cui bastano 25kWh per farne un litro, con cui si faranno se va molto bene 20km, quando con gli stessi messi in una batteria se ne fanno, se va male, 100. Se poi hai una macchina efficiente magari arrivi a quasi 200 (con la media che ho su una model 3 LR sarebbero 182). Però voi mettere il piacere di vedere il meccanico una volta l’anno per il tagliando? Ed il buongiorno del benzinaio mentre gli allunghi 50€?
Stellantis? Quella che sta facendo il botto con le BEV?
Qualcuno sa come trascorrerà l’anno di messa alla prova concordata con la procura di Torino per la vicenda dei 175 milioni di tasse non versate allo Stato italiano?
Un’automotive fallimentare in tutto va salvata? Si chiama selezione naturale.
È naturale che certi personaggi promuovano la tesi secondo cui si debba mantenere in vita il motore termico. Questo perché conviene a loro, e non certo a chi intende acquistare un’auto. In tal modo possono continuare a proporre una tecnologia ormai obsoleta, che riescono a produrre a costi ridotti, essendo già ampiamente ammortizzata, e venderla ottenendo ottimi profitti. Senza contare che richiede ancora manutenzione e pezzi di ricambio, spesso molto costosi. Al contrario, investire per produrre ottime auto elettriche, che consumano poco e non necessitano di manutenzione, non conviene ai suddetti personaggi.
Domanda, visto che il mercato europeo (e non solo) ha manifestato senza troppi equivoci un desiderio di BEV decisamente inferiore alle aspettative tanto da portare i vari player a rimandare di anni lo stop alla produzione di motori endotermici (perfino la cinese Volvo ha dovuto posticipare dal 2030 al 2039 la fine produzione dei motori termici per auto, per i camion non ne parliamo neppure..), cosa dovrebbe fare il CEO di una qualunque casa costruttrice che non riesca a vendere in maniera redditizia le proprie elettriche ma abbia anche il dovere di rispettare i propri azionisti?
Elkann è solo uno che ha parlato chiaro, ma il succo del suo pensiero (magari escludendo la parte sui carburanti sintetici) è lo stesso per tutti i suoi colleghi in Europa, e azzarderei pure quelli coreani e quasi tutti quelli americani.
l’interesse per le EV è stato rallentato altificialmente mettendo alti alti dazi su vetture come MG4 e continuando a fare caltello sui listini europei, belli gonfiati e/o con utilitarie EV in parte tarpate nelle specifiche.. in Italia poi sappiamo la gabola sui prezzi alti colonnine, che non durerà, ma intanto fa effetto
rimettiamo la libera concorrenza e vediamo cosa succede, invece di voler difendere gli interessi dei petrolieri, che sono già benestanti e si divendono bene già da soli, idem gli azionisti Stellantis 😉
Le case europee hanno investito bilici di euro per l’elettrico, adesso avrebbero TUTTO l’interesse di vendere questi prodotti per rientrare prima possibile delle uscite e per abbassare le sanzioni EU sulla CO2 derivante dalle vendite del termico, perciò l’idea secondo cui le case si boicotterebbero da sole facendo cartello per non vendere le BEV si commenta da sola come qualunque altra idea complottara. I costruttori europei avevano previsto piani prodotto con investimenti, rientri e dismissione delle linee produttive del termico in certe tempistiche, il fatto che stiano dicendo “non smetteremo di vendere motori a pistoni nel 2030 come avevamo previsto” significa inequivocabilmente che la transizione non sta andando e non andrà con la velocità inizialmente prevista (anche dagli stessi costruttori, non solo dalla politica EU) e che per campare si rende necessario rivedere i piani. Ricordo che non si tratta di ONLUS neppure quando si parla di costruttori cinesi che infatti si comportano esattamente come Elkann (vedi Geely con la controllata Volvo) con la differenza che non esternano. Anzi no, lo fanno solo quando si ritrovano tassati con dazi, arrivati nel momento in cui l’Europa si è accorta che i bassi prezzi cinesi derivavano da finanziamenti del loro governo, giusto per parlare di “libera concorrenza”.
ci sono due problemi:
il principale è la filiera petrolifera, che sostiene sui media le narrazioni che proponi anche tu, perchè è l’unica che ci va a smenare nettamente passando all’ elettrico
il secondo problema, minore, sono le case costruttrici europee che si attardano sul termico non iniziando a fare proposte più competitive sull’elettrico, finché gli viene permesso di vendere termico e finché non gli si mette un po’ di concorrenza estera a stimolare listini più seri
non si stanno autoboicottando, stanno solo cercando la linea di massimo profitto anno su anno, che le premia forse di poco (chi ci smenerebbe invece nettamente è la filiera carburanti) se rirardano sull’elettrico
intanto propinano le ibride, che costano come un’elettrica e forse hanno già addosso la data di scandenza ravvicinata (150.000 km?) per il costo dei ricambi (20.000e una batteria da 15 kwh? quando la batteria di una tesla ne costa 9000 e dura almeno 250.000 km ) e della manodopera
vediamo quando aprono le fabbbriche BYD, scommettiamo che i listini delle BEV europee scendono ancora e le specifiche migliorano?
“I media pagati dai poteri forti per sostenere le proprie narrazioni” è proprio uno dei mantra del complottismo. Mi fa sempre sorridere la denuncia verso le lobby “contro”, come se esistessero solo quelle e mai quelle “pro”, della serie “I buoni siamo noi”
Sulla mancanza di concorrenza estera BEV, le proposte economiche cinesi a prezzi umani ci sono già, vedi la Leapmotor03 fra l’altro distribuita dalla rete Stellantis, ma anche lì non vedo file alle concessionarie.
Scommessa persa per questa.
Il punto è che la gente non le vuole, e non è colpa delle fake news.
quindi il messaggio da leggere tra le righe quale sarebbe?
siccome il carrozzone stellantis non è capace (o non vuole, anche se pendo più per la prima) di fare ev concorrenziali con le cinesi e/o con tesla andiamo a piangere da mamma ue per rimuovere il ban 2035?
è cosi?
che capitano d’industria..
Sono ricchi, sono potenti, sono totalmente disinteressati e anaffettivi verso il genere umano.
Intelligenti? Mah!!!
Ad uno come elkan non lascerei guidare una automobile figurarsi il futuro di stellantis o della salute pubblica europea. Fossi la vonnder leyen mi rifiuterei di sentirlo proprio.
John Elkann che da consigli su come salvare l’ automotive ?????
Ma se sta vendendo il vendibile e portando il resto all’estero……
Questo è tutto tranne che un imprenditore…..
Ha ragione. Tanto ormai non si può invertire lo schifo climatico che ci circonda. Meglio accelerare la dipartita.