Idrogeno flop, Stellantis dice basta, spiegando che “il mercato non mostra prospettive di sviluppo nel medio termine”.
Idrogeno flop, si smobilitano le catene di montaggio

Dopo Toyota, Renault e altri costruttori anche il gruppo guidato da John Elkann ha preso atto del fatto che per l’idrogeno non c’è mercato. Conseguenza immediata: termina la produzione in serie dei furgoni Pro One a idrogeno negli stabilimenti di Hordain, Francia, e Gliwice, Polonia. E via alle trattative con il partner tecnologico Symbio “per valutare le conseguenze di mercato e preservare al meglio gli interessi della società”.
L’azienda spiega che, “a causa della limitata disponibilità di infrastrutture per il rifornimento di idrogeno, degli elevati requisiti di capitale e della necessità di maggiori incentivi all’acquisto da parte dei consumatori, non prevede l’adozione di veicoli commerciali leggeri alimentati a idrogeno prima della fine del decennio”. Pertanto si smobilitano le linee di montaggio che avrebbero dovuto inziare a prodotte furgoni di medie dimensioni (a Hordain) e di grandi dimensioni (a Gliwice).
Spiega Jean-Philippe Imparato, di Stellantis in Europa. “Il mercato dell’idrogeno rimane un segmento di nicchia, senza prospettive di sostenibilità economica a medio termine. Dobbiamo fare scelte chiare e responsabili per garantire la nostra competitività e soddisfare le aspettative dei clienti. Con la nostra offensiva di veicoli elettrici e ibridi per passeggeri e veicoli commerciali leggeri”.
I costruttori getano la spugna, solo il nostro governo ci crede
A questo punto l’unico a credere nell’idrogeno, nel nome della più volte evocata “neutralità tecnologica“, sembra essere il governo italiano. Governo che ha deciso di puntare la bella somma di 103,5 milioni di euro per finanziare 36 nuove stazioni di rifornimento, con fondi del PNRR. Le nuove strutture dovranno essere aperte entro giugno 2026 e al momento non si vede a quali clienti potranno erogare l’idrogeno. Auto non se ne vendono (negli ultimi due anni e mezzo ne sono state immatricolate 4, verosimilmente vetture dimostrative). E mezzi da trasporto neppure, visto che peraltro anche Renault ha archiviato Hyvia, la joint-venture nata per operare in questo mercato. È un buon uso dei fondi europei quello deciso dal governo italiano, uso fortemente voluto dalla Lega di Matteo Salvini? Lo vedremo quando, tra poco meno di un anno, i 36 distributori avranno aperto i battenti. Ma le prospettive sono pessime, come spieghiamo nel VIDEO qui sopra.
Credo che le applicazioni vadano chiarite. L’idrogeno ad oggi offre opportunita’ di soddisfare la decarbonizzazione di applicazioni di trasporto alto energivore. Tali applicazioni non hanno prospettive reali in solo elettrico ad oggi, quindi portare avanti la ricerca ha molto senso secondo me. Quale soluzione sara’ poi vincente lo sapremo. Sulla produzione effettiva, non e’ una soluzione per veicoli privati ne veicoli commerciali leggeri.
Devo ancora vedere e capire chi farà la fila per il pieno di idrogeno a Carugate. Forse vedremo Salvini con una mirai. Ho letto di una ebike ad idrogeno ed un sistema con cui la ricarichi a casa, vuoi dir che mi sbagliavo sull’ idrogeno in quanto è casalingo? https://www.vaielettrico.it/bici-a-idrogeno-anche-in-italia-le-ebike-ad-acqua/
Sarebbe interessante sapere quanti millioni di sussidi di soldi pubblici ci sono voluti per fargli ammettere che la mobilità a idrogeno non è perseguibile con le tencologie attuali.
Sempre e solo soldi buttati…
Qui da noi nel 2016 decisero di comprare 5 autobus ad idrogeno per una spesa di 7,3 milioni di euro. Già la scelta del modello si è rivelata fallimentare: troppo grandi, bus con doppio asse posteriore che per le strette strade liguri sono ingestibili. Non contenti hanno costruito la stazione di rifornimento in una località in mezzo al nulla dove ci si arriva tramite una strada strettissima, probabilmente quei bus non ci sarebbero passati. Quindi sono rimasti a marcire in un deposito fino al 2022 senza mai essere entrati in servizio quando sono stati rivenduti a non so chi per recuperare almeno i 700 Mila euro che il costruttore ancora aspettava. Vergogna
Nessun privato “investirebbe” un euro in stazioni di rifornimento di idrogeno, soldi pubblici, soldi di “nessuno” … Sarebbe da segnarsi le date di inaugurazione delle varie stazioni e tra 3 anni farsi rimborsare i milioni buttati da chi ha preso simili decisioni…
togli “stazioni di rifornimento di idrogeno”,
metti “centrale nucleare”
ed ecco The Next Big Thing
L’aspetto peggiore dei fondi pubblici spesi male è che impegnano ditte è fornitori con margini più che interessanti, tenendo complicati e costosi altri progetti che sarebbero più sensati.
Il PNRR sta spesso facendo questo, e ce ne accorgeremo tra 5-10 anni con infrastrutture inutilizzate e probabilmente già da smantellare.
Interessante poi che l’Italia sia mediamente più lenta di altri paesi europei nell’adottare nuove tecnologie, mentre sull’idrogeno chissà perché siamo in prima fila
Personalmente , penso che più che l’avversione per l’auto elettrica
(anche quelle a idrogeno sono elettriche )
volevano mantenere il controllo della produzione e della distribuzione dell’energia ..
cosa che per fortuna , grazie al crollo dei prezzi del fotovoltaico e delle batterie di accumulo ..
oramai è palese che gli è andatat male, almeno in molti paesi ..
in itaGlia per ignoranza ci vorrà ancora un pò per far aprire gli occhi alla gente
my 2 cent di prograsso ineluttabile
Mi sembra che BMW testasse auto ad idrogeno a combustione se non erro…..
La prima gamma a idorgeno fu presentata al Biffi Scala di Milano nel 2020: un quarto di secolo e non ci siamo ancora…
Volevi scrivere 2000 forse…..
già;usare l’drogeno per un motore termico
dal punto di vista energetico equivale
usare lo champagne per farsi un bidet ..
chi non ha senso dello humor, non si incavoli troppo
l’idrogeno imho Oggi ha un senso solo come carburante per razzi
o trasformato in carburante sintetico per aerei che fanno voli intercontinentali
per i voli continentali oramai le batterie stanno per superare i fatidici 400Wh kg,da qui a 10 anni , vedremo degli ATR elettrici ,altrimenti saranno cinesi pure quelli ..
i camion hanno bisogno “solo” di programmazione e punti di ricarica ad alta potenza da almeno 1MW abbinato a stazioni di ricarica tipo Le Oasis Tesla, dotati campi fotovoltaici lungo le autostrade e megapack
in quanto le normative Europee per il riposo obbligatorio degli autisti sembrano fatte apposta ..
a questo aggiungiamo , che in un mondo elettrificato, crollerà la circolazione di autocisterne per idrocarburi
una rivoluzione , che ci traumatizzera più del passsaggio dal telefono a gettoni allo smartphone
Si, mi pare che già a metà degli anni 2000 avessero realizzato una vettura ad idrogeno con motore a combustione, prodotta in piccolissima serie (leggi flotta)
Nico71, ti ricordi la trasmissione della Rai dove Fabrizio Frizzi presentava le invenzioni?
Ecco in una puntata di portata una BMW termica ad idrogeno. Auto più volte pubblicizzata su 4R.
Vai sulle teche Rai e cerca
C’è anche una cosa che sta sfuggendo completamente ai nostri politici collusi e cioè che ormai c’è un sacco di gente che vive in provincia che si costruendo impianti FV con accumulo che sono completamente scollegati dalla rete.
Su questi non avranno mai nessun controllo sui consumi e sulla loro energia.
L’unica cosa che potranno constatare è il calo del prelievo di energia c/o quelle utenze.
E’ di questa mattina un’articolo che citava la riduzione dei consumi elettrici in Italia nel primo semestre 2025.
Io penso che il consumo elettrico complessivo sia sempre in aumento, è solo la domanda che scende perché aumenta sempre l’autoconsumo, sia quello tracciabile (impianti collegati a vario titolo) che quello non tracciabile dei nuovi impianti tracciati (senza SSP, CE ecc. ) e Off.grid
Sono perfettamente d’accordo: c’è una rivoluzione dal basso (privati e imprese) che non viene adeguatamente tracciata, ma c’è e continua a crescere, facendo quello che politica e grandi imprese non fanno.
E’ possibile legalmente scollegarsi dalla rete con fotovoltaico accumulo ed eventuale generatore di emergenza chiaramente abitando appunto in provincia?
Cioè non avere proprio il contatore?
È legale avere un impianto elettrico autonomo però deve rispettare le norme come tutti gli altri impianti oltre alla norma Norma CEI EN 62124 specifica per gli impianti “off grid”.
Ritengo che questo scenario, ed includo anche le aziende che andranno a caricare i loro mezzi elettrici con fotovoltaico, sia ignorato anche dai vari studi di settore sull’impatto delle auto elettriche.
Tralasciando gli impianti “off-grid” illegalmente collegati alla rete nazionale, purtroppo sui social se ne vedono nei gruppi dedicati, ce ne sono molti che invece perfettamente legali ed utilizzabili.
La discesa dei prezzi di questi impianti non farà che aumentare la convenienza, anche senza incentivi e agevolazioni.
Ok, meglio (troppo) tardi che mai. Però che depressione!
Mi meraviglio sempre di Stellantis, l’ex Fiat, gli Agnelli miliardari, i vari AD milionari, tutti Einstein e Superman (con i soldi dello stato, cioè i nostri)… E i ricatti ai vari governi, con lo spauracchio dei licenziamenti e delle chiusure, ma incapaci di destinare risorse alla ricerca e allo sviluppo dell’unica tecnologia per il presente e il futuro prossimo del settore auto: l’elettrico!
Per me rimane un mistero.
Stellantis ha anche stoppato la giga factory di batterie a Termoli.
Colpa mia, non ho trovato la notizia su vaielettricco
Colpa sua, l’abbiamo scritto una decina di volte
alcune considerazioni:
1. idrogeno flop? ma-non-mi-dire!
2. quanti soldi sono stati buttati nel gabinetto, quante energie mentali, quanta ricerca, quanta progettazione è stata sprecata?
3. quanto tempo è stato buttato? 5 anni? come fanno a recuperare sui cinesi?
avanti, quindi, sia dia inizio ai piagnistei e alle richieste di aiuti dallo Stato e dalla UE, come sempre
Eppure nessuno urla allo scandalo: “settore auto europeo in crisi per colpa dell’idrogeno! Quanti miliardi spesi per colpa dell’idrogeno!”
Allora lo faccio io. 😉
Aggiungo che con i recenti incidenti legati al GPL, anche l’opinione pubblica non credo che veda di buon occhio delle stazioni di rifornimento di idrogeno.
E intanto la Lombardia butta 55 milioni di euro per una stazione di rifornimento idrogeno a Carugate.
Che fine avrà fatto la stazione di rifornimento di idrogeno inaugurata in pompa magna dall’allora presidente Formigoni?
Pensa che ne sono previsti 36 e questo è solo il 1º che entrerà in funzione l’anno prossimo sul finire della primavera (l’hanno inaugurato in pompa magna ma non è aperto al pubblico, almeno in un video della redazione hanno detto così).
Considera che la Germania ha speso 100 milioni per testare dei treni ad idrogeno e dopo 3 anni ha gettato la spugna per i costi. La Lombardia sta spendendo 300 milioni per la stessa cosa.
Cosa potrà mai andare storto?
La persona media nemmeno sa che sia l’idrogeno, anzi visto che i giornalisti ne parlano spesso come del futuro green che ci permetterà di non cambiare le auto ma che viene osteggiato dalle lobbies dell’ elettrico ci saranno pure pirla che lo ritengono così efficace e facile da stoccare.