Golf GTD contro ID.3, cuori sportivi con un occhio al consumi, ma chi vince? Un’icona Volkswagen, a gasolio, contro la nuova elettrica, della marca tedesca.
Golf GTD vs ID.3: partiamo dai valori in campo
In campo ci sono la tradizione pluri-decennale (e le prestazioni) della Golf a l’innovazione estrema della ID.3. L’elettrica monta un motore da 150 kW di potenza e coppia di 310 Nm, per un’accelerazione da 0-100 km/h in 7,4 secondi. Con velocità massima limitata elettronicamente a 160 km/h (qui articolo e video-prova). La GTD monta un motore turbodiesel da 2.000 cc con potenza 147 kW e coppia di 400 Nm. Accelerazione 0-100 km/h in 7,1 secondi e velocità massima 245 km/h (qui altre info).
Sono auto paragonabili per prestazioni (velocità massima a parte), ma soprattutto per vocazione: entrambe aspirano a soddisfare la voglia di prestazioni. Ma con un’attenzione al portafogli. Da quando Volkswagen ha iniziato la produzione di una versione GTD della sua Golf, l’intenzione è sempre stata quella di rivolgersi ai Golfisti con la testa sulle spalle. Quelli che convinti che le prestazioni potessero (o dovessero) scendere a patti con i consumi. Sono passate varie generazioni e oggi la Golf GTD ha ben poco da invidiare alla sorella GTI a benzina, ma resta, tra le due la più parca nei costi di gestione.
Golf GTD vs ID3: quanto costa comprarle e mantenerle
La ID.3 ha un prezzo di listino già di base inferiore a quello di Golf GTD. Gli incentivi statali, inoltre, contribuiscono ad aumentare il divario di costo all’acquisto, al punto che se per l’elettrica si spendono 8.400 euro in meno, al netto di eventuali incentivi regionali. A questo punto, una volta acquistata l’auto, fai i conti con i consumi. Quelli dell’elettrica sono di oltre il 60% più bassi rispetto a quelli di Golf 8 GTD.
Per entrambe le auto abbiamo preso i km/kwh – km/litro dichiarati e li abbiamo decurtati del 15%, per avere un dato più realistico. Questo in attesa di poter provare anche Golf 8 GTD e rilevarne i consumi reali. Anche bollo e manutenzione presentano costi a netto vantaggio dell’elettrica, con un risparmio sul primo di 1.835,02 euro in 10 anni e di 700 euro sulla manutenzione ordinaria. Al solito, non conteggiamo i costi dell’assicurazione, troppo variabili in funzione di classe di merito e posizione geografica.
—- Quanto costa comprarle e quanto mantenerle —-
Nel quotidiano quali compromessi chiede l’elettrica?
Beh, la GTD si guida come la Golf di sempre. Possiamo viaggiare senza preoccuparci di programmare in nessun modo i nostri spostamenti. E con costi di carburante al vertice della categoria per auto di queste prestazioni, potenza e tecnologia. La ID.3, sulla base del nostro tipo di percorrenza, pur offrendo un notevole vantaggio economico, richiede una ridefinizione totale dei parametri di utilizzo. Non necessariamente questo significa che dovremmo fare delle rinunce o scendere a compromessi. Ma potrebbe richiedere una certa programmazione, cosa che non a tutti va a genio. La contropartita, però, è un notevole piacere di guida, nel confort e nel silenzio. Oltre a un risparmio che, in un periodo di 10 anni, con una media di 15.000 km l’anno, può arrivare a quasi 20.000 euro. Non si può non prendere almeno in considerazione, no?
Per Volkswagen grande penalizzazione per la mancanza di una rete di ricarica simile a Tesla. Per il resto è un’automobile molto interessante su cui io metterei di serie il Travel Assist.
Buon giorno Giovanni,
sicuramente al momento la rete dei supercharger Tesla ha una maggiore capillarità di copertura. Ma Ionity sta crescendo molto velocemente.
Piuttosto la carenza da colmare sta a mio avviso nella gestione del software di programmazione del viaggio e nell’integrazione con la rete di ricarica, che al momento di fatto non c’è.
In ogni caso questi discorsi hanno un valore solo quando parliamo di spostamenti a lungo raggio, che per molte persone sono l’eccezione e non la regola.
Riguardo al Travel Assist, non la reputo una grave mancanza. Il cruise control adattivo c’è e il controllo attivo di carreggiata anche.
Buon giorno Paolo,
poteva risparmiare il suo ultimo commento !!! Lei è consapevole che in Italia sono venduti circa 7.600 modelli di auto e tutti proprio tutti superano i 130 Km/h ? E poi la ID 3 è stata costruita solo per il mercato italiano ?
Non voglio fare polemica ma l’avvento dell’elettrico è ancora lontano. Tutte le case costruttrici di auto elettriche si stanno evolvendo e migliorando sulle nostre spalle (tasche) aggiornando continuamente i loro modelli elettrici. Ad esempio io non comprerei mai una Prius (leader nel settore) di 5 anni fà perchè hanno già cambiato due volte il tipo di batterie per migliorare prestazioni, peso e durata. In questo articolo si paragona la gestione di due modelli differenti e contrapposti nell’arco di 10 anni. Ma Lei pensa che una ID 3 gestita in strada come una GTD durerà 10 anni ? Le batterie garantiranno ancora 400 Km ? Dopo 5 anni troverò un compratore ?
E poi………… torno al mio grande cruccio………. con 40.000 euro, in autostrada, in Germania, non mi può sorpassare una Panda diesel ahahahahahahahaah.
Cordiali saluti
Buon giorno Mauro,
sa, mi piace risparmiare, ma il denaro, non i commenti. 🙂 si, ne sono consapevole. Sa, io sono del segno dell’acquario, un sognatore insomma. 🙂 Mi piace pensare che nel giro di qualche anno in molti faranno la scelta che ha già fatto ad esempio Volvo, di limitare la velocità di tutti i propri veicoli a 180 km/h. In ogni caso, per moltissime persone, anche per molti acquirenti di Golf GTD, poter superare i 160 km/h non è un limite. Ritengo giusto che sappiano che esiste un’alternativa a Golf GTD che può farli risparmiare senza alcun compromesso. Tutto qua.
La mia elettrica ha scritto da qualche parte che arriva ai 225. Però rimane scritto, non ho mai superato i 160 anche perché la fisica già a quella velocità ti condanna. Però posso capire, non costava nulla limitare ad una velocità un po’ più alta.
Ciao Paolo. Grazie per l’informazione.
Quindi con circa 12 Euro percorro circa 400 Km. E’ sinceramente molto conveniente rispetto ad una Golf GTD, ma la cosa che mi lascia molto perplesso è la velocità massima limitata a 160 Kmh. Spendere 40.000 euro ed essere sorpassati in autostrada anche da un Panda Diesel lo trovo molto frustrante. Senza contare il piacere di guida che ti dà il cambio DSG della GTD. Nelle auto elettriche il cambio non esiste e personalmente mi toglie molto del piacere di guida.
Buon giorno Mauro,
lei è consapevole che su nessuna autostrada italiana il limite di velocità è superiore a 130 km/h, vero? 🙂
Buon giorno Mauro,
la batteria è da 58 kWh netti. Quindi deve moltiplicare il costo dell’energia che paga nella bolletta (se vogliamo essere precisi, aumentandolo di un 15% per conteggiare anche la dispersione in fase di ricarica) per 58. Nel mio caso ad esempio 0,173 Euro a kWh, + 15% = 0,20 Euro/kWh. X 58 = 11,60 Euro
Buon giorno. Io ancora non ho capito quanti euro costa il pieno (con batteria scarica) della ID 3 collegandola la notte alla presa del garage. Grazie
Più dei conti, gli scenari
Il diesel è ipercatalizzato per cercare di abbattere i NOx, oltre all’EGR che si incrosta dopo 35.000 km, al catalizzatore ossidante è stato aggiunto il sistema SCR di post-trattamento dei gas di scarico con urea AdBlue e i due catalizzatori SCR1 e 2.
Lo scenario a cui ricorrere al Diesel è limitato a quando si devono percorrere tanti km ovunque per lavoro in percorsi diversi. Con la Golf 8 GTD 2.0 TDI ti immetti in autostrada e vai come un treno senza problemi, senza programmare percorso di ricarica, soste e tempi morti con 400 Nm di coppia motrice massima sotto il piede, inoltre la versione GTD con 42k la si acquista.
Il prossimo anno con il limite Euro 6D il Diesel avrà una prospettiva temporale di 5 anni, fino al 2025, poi saranno necessari nuovi catalizzatori per limiti diventati ancora più stringenti.
Nel 2030 Euro 7 con limiti oggi tecnologicamente impossibili a meno di ricorrere a carburanti sintetici.
Ragion per cui, dal 2025 l’elettrico avrà via libera e probabilmente ci saranno ibridi con prevalenza elettrica e microturbine più efficienti dell’endotermico a pistoni ciclo Otto, Miller ed Atkinson come generatori di carica.
Per contro se non aumenta la rete di ricarica ogni nuova lunga percorrenza con l’elettrico necessita di una programmazione per certi versi interessante, ma non improvvisabile per strada, cambiando percorsi e sperando di trovare libera ed efficiente la colonnina. Senza considerare la variabilità dei costi di ricarica.
Avrei preferito “morissero” prima i benzina in quanto essa stessa (in particolar modo da “cruda”) è molto ma molto più velenosa del gasolio.
Anche no. Dopo 400 km circa, i vostri FAP si autorigenerano, bruciando e trasformando le PM10 accumulate fino a quel momento in polveri ancor più fini e inquantificabili oltre che pericolosissime perché assimilate dai polmoni praticamente istantaneamente…scaricandole nell’aria attraverso i tubi di scarico. Quindi non è vero che la benzina sia più pericolosa del Diesel.
Buongiorno.
All’incirca ci può stare… tendenzialmente si è ancora in “piena” convenienza, considerando un eventuale sostituzione batterie allo scadere dei 10 anni. (senza voler tener conto del fatto che il decadimento della batteria potrebbe essere sì importante in caso di maltrattamento, ma anche evitabile in caso utilizzo del veicolo in modo da salvaguardare la batteria stessa).
Mi verrebbe voglia di pensare che verranno creati dei consorzi per il riuso delle batterie, questo farebbe si che il loro valore non sia 0 al momento della riconversione a sistemi di stoccaggio energetico
Federico, i consorzi per il riutilizzo/riciclo delle batterie, esistono già da molti anni. Noi siamo iscritti ad un consorzio Milanese, per la ns.attività e tutto funziona a meraviglia (per ora almeno). Si chiama Remedia – Erion.
Ma come fa ad oggi una persona media a compare una auto elettrica? Autonomia scarsa e variabile , tempi di ricarica abissali rispetto ai tempi di rifornimento dei carburanti tradizionali, senza considerare il.dove la posso ricaricare !? Tecnologia per i più inaccessibile !
Buon giorno Cernico,
faccio fatica a capire le sue perplessità, ma le posso garantire che lei stesso non le capirebbe se per un periodo avesse guidato un’auto elettrica. Ovviamente ci sono alcune condizioni che devono essere rispettate: principalmente due, ovvero la possibilità di un posteggio privato dove poter caricare la sera e una percorrenza media giornaliera non superiore a quella dell’autonomia dell’auto
Se queste due condizioni sono entrambe rispettate, senza alcun cambiamento di abitudini, lei può iniziare immediatamente a guidare elettrico.
La ricarica durante la notte della batteria, mentre lei cena, guarda la tv, dorme, mentre lei comunque non utilizzerebbe l’auto, ha una durata che per lei è irrilevante. Il tempo di ricarica percepito è solo il tempo che impiega a collegare la spina la sera e scollegarla al mattino (quindi inferiore a quello che impiega oggi per andare a rifornire).
Utilizzerà le colonnine pubbliche solo nel caso di un viaggio il cui chilometraggio superi quello dell’autonomia dell’auto. E le utilizzerà solo per il tempo indispensabile a recuperare l’energia necessaria ad arrivare a destinazione. Se lei esce dalla logica del “vado a rifornire/ ricaricare l’auto” scoprirà che paradossalmente l’elettrica può farle risparmiare tempo. Se invece vuole trattare l’elettrica come fosse un diesel, ne vedrà solo svantaggi. Personalmente ho percorso 100.000 km in due anni con una e-Golf ricaricando forse una decina di volte in colonnine pubbliche. Certo, non lo nego, a oggi non consiglierei un’elettrica a nessuno che non abbia la possibilità di ricaricare a casa, o sul luogo di lavoro.
Riguardo all’autonomia scarsa e variabile, non sono d’accordo. ID3 oggi consente una percorrenza media di 420 km, che si traducono in circa 280 km autostradali e in oltre 460 km in città. Se è vero che la percorrenza media annua in Italia è di 12.000 km, mi domando: com’è possibile che l’obiezione alle elettriche sia spesso l’autonomia? 🙂 Il problema a oggi non è l’autonomia, ma far capire alle persone come si utilizza, mostrare e dimostrare che i vantaggi possono essere enormi e che se le utilizziamo correttamente anche gli svantaggi scompaiono.
Caro Paolo, condivido pienamente, dalla prima all’ultima riga.
Sono felice possessore di una BMW I3S , da circa due anni. Ho percorso oltre 35.000 km. I problemi lamentati dai detrattori dell’auto elettrica sono in massima parte inesistenti. Ciò tenendo conto del fatto che al mattino uscendo di casa , l’auto ha sempre il pieno di autonomia.
Mi sembra molto sottostimato il costo di manutenzione annuo del GTD. Ai tempi con la Passat ci volevano minimo 500 euro a tagliando, sempre che non saltasse fuori qualcosa da sistemare non compreso nel tagliando (prima o poi salta sempre fuori) ed erano dolori. Per il momento dopo 40000 km di elettrico non ho avuto spese di manutenzione, a parte gomme e liquido tergi ma per queste categorie non c’è differenza con il termico
Buona sera Pietro,
i costi di manutenzione sono quelli forniti da Volkswagen. Ovviamente comprendono la sola manutenzione ordinaria.
Io sono possessore di un golf 7 2.0 tdi e prima avevo il 1.6 tdi, e devo dire che del diesel si parla sempre male che inquina ecc.. Ma se ci pensiamo era nato per bruciare olio naturale.. E dell’elettrico non si pensa mai all’inquinamento per la creazione delle batterie e sopratutto allo smaltimento. Che ora è poco ma se tutti avranno un elettrico ci sarà il disastro fra una ventina di anni.
Io punterei a rivoluzionare il diesel bruciando qualcosa di naturale, oppure punterei all’idrogeno.
Fermo restante che psicologicamente sapere di avere autonomia ridotta e tempi lunghi di ricarica spaventa…
Buona sera Alessio,
ci pensiamo, eccome:
https://www.vaielettrico.it/i-veicoli-elettrici-a-zero-emissioni/
https://www.vaielettrico.it/e-le-batterie-dopo-dove-le-buttate-niente-paura-si-riusano/
L’ansia da autonomia è propria solo di chi non guida un’elettrica. Chi la guida non ce l’ha.
Qui non si tratta di puntare all’idrogeno. Qui cerchiamo di guardare a cosa si può trovare oggi sul mercato, quanto conviene, e quanto inquina. E ID3 rispetto a Golf GTD conviene su tutti i fronti.
I tempi lunghi di ricarica, come detto, non sono affatto lunghi se l’auto la ricarichiamo quando sarebbe comunque parcheggiata. Questo è l’uso che bisognerebbe fare dell’elettrica.
Certo, in caso di viaggi lunghi, con un ID3, oggi, serve una certa programmazione. Ma a fronte del grande risparmio, del ridotto inquinamento, e dell’enorme piacere di guida, forse possiamo fare questo piccolo sacrificio, no?
Quante volte fa un viaggio di oltre 300 km? Tutti i giorni? Tutte le settimane? Ogni mese?