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Ibride contro elettriche: “Non c’è partita, dovete ammetterlo”

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La Jeep Avenger: 9.565 auto vendute per l'ibrida, 1.028 per l'elettrica.

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Ibride contro elettriche: Antonio segnala che la forbice nelle vendite si allarga invece di restringersi. E che al momento non c’è proprio partita. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che le vostre mail vanno inviate a info@vaielettrico.it

punto interrogativoIbride contro elettriche: “Mi sembra che la forbice nelle vendite si allarghi, sbaglio?”

“Cari amici di Vaielettrico, vi seguo da un po’, più per curiosità che per un reale interesse per l’auto elettrica in sé. E devo ammettere che non peccate di tifoseria, siete abbastanza trasparenti e non nascondete le tante magagne delle auto elettriche. Però una cosa dovreste ammetterla una volta per tutte: tra elettriche e ibride non c’è proprio partita, a favore ovviamente delle seconde.

Ho dato un’occhiata rapida ai dati di vendita che avete appena pubblicato voi e altri giornali: mi sembra che i contratti fatti dalle elettriche siano una goccia nel mare rispetto alle ibride. E mi dicono che la forbice, invece di allargarsi come ci si aspettava, continua ad allargarsi. Sbaglio? Grazie per un’eventuale risposta“. Antonio Levoni

ibrido contro elettrico
Dati riferiti al mercato Italia, primi 4 mesi. Fonte: Unrae.

I dati dicono questo per ora: delle EV ci si fida ancora poco

Risposta. Analisi corretta, anche se la partita è in continua evoluzione e nessuno può sapere che cosa accadrà nei prossimi anni. Non c’è dubbio che l’ibrido sia la motorizzazione del momento: costa meno dell’elettrico e non ci sono gli aspetti pratici (ricarica e autonomia) che ancora spaventano molti italiani.

ibride contro elettricheI numeri di vendita dei primi 4 mesi del 2025 (tabella qui sopra) parlano chiaro: le immatricolazioni di ibride sono aumentate di 34 mila unità, salendo dal 38,6% al 44,9% di quota di mercato. Anche l’elettrico ha fatto meglio dell’anno scorso, con quasi 30 mila immatricolazioni, ma è ancora una nicchia di mercato, col 5,1%.

Basta vedere i numeri di vendita dei modelli che offrono entrambe le motorizzazioni per averne conferma. La Jeep Avenger ha trovato 9.565 clienti per l’ibrida e 1.028 per l’elettrica. La Peugeot 208 è a 347 contro 5.648 e la Fiat 600 a 233 contro 8.779. Solo in Italia, tra i grandi mercati europei, c’è una differenza così netta: da sempre siamo uno dei mercati più allergici al cambiamento.

FLOTTE ELETTRICHE / I consigli di Electrip: video-intervista  di Mauro Tedeschini al country manager Giovanni Fornaro

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Apri commenti

74 COMMENTI

  1. Faccio una previsione: con le nuove regole sulle auto aziendali vedremo un aumento delle vendite delle plug-in. E questo solo per una questione di convenienza fiscale.
    Sarebbe interessante sapere quanti km faranno effettivamente queste auto in elettrico.
    Il costo a km alle colonnine è tale da rendere più conveniente utilizzarle come normali auto a benzina e nelle grandi città (dove servirebbero di più) la ricarica notturna è un problema: sono poche le autorimesse con una presa utilizzabile per la ricarica.

  2. In una nazione con una visione chiara si fa una programmazione intelligente: prima si creano le strutture per produrre energia a basso costo e poi si propone al cittadino di utilizzare macchine a corrente elettrica. Secondo me sono pure troppi gli sprovveduti disposti a buttare 35000 euro per comprare un veicolo elettrico come fosse un salto nel vuoto, innanzitutto senza alcuna garanzia di mantenimento dei prezzi del kilowatt incertezza che va aggiunta a decine di altre incognite come dover rottamare una auto elettrica per un semplice tamponamento o il furto di un pacco batterie o come il deprezzamento dovuto alla progressiva uscita di auto con batterie a lunga durata ecc…

    • @Paolo Abate
      “…In una nazione con una visione chiara si fa una programmazione intelligente…”
      quindi sei a favore della diffusione del fotovoltaico e delle rinnovabili in genere?
      e quindi, pure, dissenti dalle politiche del Governo che ci sta legando sempre di più al gas e (forse) al nucleare?

      ho capito bene?

    • Evidente dimostrazione di totale disinformazione, profonda ignoranza in materia e miope faziosità. Spero che queste caratteristiche siano molto meno diffuse di quello che sembra.

    • In un paese serio, però, i media informano correttamente, e i cittadini di documentano e fanno i loro conti sulla base di dati corretti. In altre parole commenti come i suoi fanno ridere anche al bar.

  3. Cash is king. In Italia il reddito e’ attorno ai 24000 euro lordi. Di solito la soglia psicologica di spesa per un auto nuovo e’ circa quella 24000/25000. Mentre il prezzo medio di acquisto e’ sui 30000 ma e’ aumentato tantissimo negli ultimi 5 anni. Va da se che finche’ non ci saranno EV familiari attorno a quella soglia non faranno volumi. Non e’ che le case non le sappiano queste cose, ma e’ un business vecchio e lento quello dell’auto. Ci arriveranno pero’. La Elroq, e-C3, R5 ecc ne sono un inizio.

  4. Che discorsi ragazzi proprio il riflesso di cosa è diventato questo paese. La tecnologia ibrida in cui rientra anche il mild Hybrid. Poi ripeto siamo in Italia con la grande campagna a “favore” dell’elettrico e soprattutto dei prezzi chissà co gli stipendi medi cosa si sceglie…

  5. E quindi? Verrebbe da dire.. sappiamo tutti che le ibride sono la soluzione del marketing delle case incapaci di produrre ev puri (vedi toyota o stellantis) per fare green washing quando in realtà i consumi delle stesse sono terribili sotto il piano della efficienza e del inquinamento. se ne vendono di più? Bella scoperta , ci vuole coraggio in Italia per comprare un auto elettrica e anche parecchi soldini. Se pensate che una renault 5 costa 35mila euro , quanto una tesla model 3, e che le ev sui 25k hanno autonomie ridicole si capisce bene perché il mercato va verso le ibride. Manca semplicemente il prodotto tipico per il mercato italiano: prezzo e caratteristiche tecniche .

    • Concordo…é un dibattito incomprensibile.
      In tutta Europa le ibride vendono più delle elettriche, figurati in Italia…dove però solo 7 anni si vendeva 1 elettrica ogni 345 diesel (Fonte: UNRAE, struttura del
      Mercato auto 2018 Gennaio-Aprile).
      Oggi 1 elettrica ogni 2 diesel (stessa fonte, Gennaio-Aprile 2025)

      • Si ma questo perchè le diesel stanno scomparendo, per obblighi e limitazioni che nel frattempo sono arrivati, a favore delle ibride che alla fine sono sempre ICE con una ggiunta più o meno dignificativa dj una componente elettrica, non perchè le BEV siano cresciute esponenzialmente

    • Il problema non dovrebbe riguardare chi propone una R5 al quasi prezzo di una Model 3?
      Eppure sappiamo che il costo delle batterie sono calati enormemente.
      La colpa è dell’auto o del produttore?

  6. Quando si dice “ibride” ci si può riferire a prodotti molto diversi tra loro. Quelle non plug in sono di base auto a motore termico, dal punto vusta dell’utiilizzo. Le plug in sono invece una via di mezzo con le elettriche, ma secondo non hanno alcun senso se non hai la ricarica a casa o al lavoto.

  7. Ho preso un’auto plug-in, Lexus nx 450h, noleggio triennale. È un’auto eccellente e adatta ai miei spostamenti. Confort di viaggio decisamente migliore di una Tesla, che ha sospensioni troppo rigide. Ma non ho provato altre elettriche. In città vado sempre elettrico. 70-80 km di autonomia sono sufficienti. Carico di notte a 0,22 euro/Kw, con una semplice presa shuko. Mai usate le colonnine di ricarica. Tempi troppo lunghi per la ricarica tipo2, costi eccessivi e spesso occupate. Il tempo è un bene prezioso a una certa età, sprecare un’ora e più per ricaricare un’auto elettrica, il più delle volte in posti di m…a, non è il massimo della vita. Considerando la media dei mie spostamenti, tra autostrada e città, “inquino” con un contributo di circa 3l per 100km. Questo il consumo medio di benzina tra un pieno e l’altro. Poi ci sono le ricariche elettriche. 3,5-4 euro circa ogni 100km. In autostrada, comunque, l’ibrido beve oltre 7l per 100km. La mia è stata una scelta di transizione. Il futuro sarà elettrico.
    Quando migliorerà l’autonomia, non ho voglia di stare con l’ansia, il tempo di ricarica, la numerosità dei punti di ricarica e, spero, anche il costo (una ricarica rapida costa più della benzina), passerò all’elettrico. Ci vorranno almeno altri 5 anni.

    • Faccio solo presente che per paragonare la Lexus nx 450h a Tesla si deve scegliere a parità di prestazioni e dotazioni la Tesla Model Y RWD che costa oltre 20’000 € IN MENO (la Tesla) secondo il listino ufficiale Lexus, salvo promozioni temporanee per entrambe le vetture. Il nuovo modello Juniper tra l’altro ha migliorato anche di molto il livello di comfort. Quindi oggettivamente il paragone non ci sta proprio. Per il resto osservazioni soggettive opinabili ma in parte condivisibili.

    • Leggendo i vari commenti mi sembra la solita litania, vorrei fare i complimenti a Vaielettrico che riesce comunque a sopportare l’ignoranza Italica che nonostante le informazioni rimane tale che dire, la redazione ha un compito quasi da mission impossible. I commenti farebbero voglia di mandare tutti a F. pardon a piedi

    • Caro Roberto, mi fa piacere leggere la prima parte della Sua lettera: ha un’auto che la soddisfa come confort, consumo (in elettrico) e modalità di rifornimento (carica notturna a casa). Altrettanto vale per la parte finale dove dichiara che in futuro passerà all’elettrico “vero” (aggiungo io).
      Mi lascia perplesso la Sua considerazione su tempi, costi di ricarica di un’auto elettrica e, vista la categoria della Sua ibrida, anche sull’autonomia… è evidente che non ha mai approfondito e utilizzato un’auto elettrica. Il valore della Sua Lexus è equivalente, spesso superiore a molte elettriche con ampia autonomia, anche più comode di Tesla, che non hanno bisogno di ore per ricaricare.

  8. Il mercato oggi rispecchia in pieno ciò che si sa da tempo , le auto termiche pure esistono ancora eppure le persone si stanno buttando sulle ibride e non sulle elettriche , la scelta è stata per lo più consapevole a dimostrazione che il progresso lo decidono i consumatori, almeno nei tempi di adozione.
    Chi acquista ibrido e non elettrico i conti su tagliandi , e altro se li e fatti eccome e li accetta senza necessità che qualche professore di matematica glieli illustri costantemente.
    Vero con una full ibrid i 150 in autostrada si fanno mediamente 14/15 al litro , posso dirvi ….e chi se ne frega.
    Visto che in molti guardate ( anche correttamente) il vostro orticello , nel mio fatto di 30000 km annui di cui almeno 3/4 in autostrada spazio al momento per una bev non c’è n’è.
    Si usano sempre medie del pollo per percorrenze medie e posti disponibili alle ricariche oppure disponibilità di box, ricordatevi di quante di queste statistiche , applicate sulla realta’ sononstate smentite.
    Quando le persone riterranno corretta questa tecnologia, l’adozione avverrà automaticamente
    Ultima considerazione, evitate da un lato di paragonare paesi come la Norvegia con altri in Europa dove per altro i numeri delle bev sono sicuramente più alti che da noi ma letti correttamente molto lontani dai loro desiderata

  9. Il problema non sta nella tecnologia BEV in se ma nella reticenza al cambiamento della nostra nazione. La Norvegia ha il clima meno adatto alle elettriche, in Cina la maggioranza della popolazione vive in appartamenti nelle megalopoli eppure entrambe le nazioni hanno creato un sistema favorevole alla tecnologia e il mercato è esploso. Da noi invece appena si è iniziata a diffondere un’infrastruttura di ricarica seria i prezzi alle colonnine sono impazziti

    • Tranquillo quando avremo stipendi norvegesi e prezzi auto cinesi, con magari colonnine con prezzi alla metà o a un terzo di quelli attuali anche nell’italietta le BEV saranno di sicuro la prima scelta per l’automotive

      • benissimo concordo!

        ma allora una domanda, anzi due:
        1. perchè il Governo attuale, direttamente e indirettamente, ha osteggiato e osteggia in tutte le maniere possibili le già poche disponibilità e possibilità? mancanza di visione o calcolo di breve periodo?
        2. cosa accadrà come conseguenza di questo atteggiamento generalizzato? QUANTO il nostro tessuto sociale e industriale resterà indietro?
        la mancata informatizzazione a tappeto negli anni ’90 e 2000 è causa principe nei ritardi sulla produttività:
        questa scelta di ostacolare in tutti i modi l’elettrificazione cosa porterà?
        ci troveremo tra 10 anni a lamentarci che gli stipendi sono ANCORA più bassi?

        abbiamo un futuro cubano davanti, secondo me.
        conservare per mancanza di idee di futuro non porta da nessuna parte.

        • Futuro cubano la seconda nazione come industria in Europa è tra le prime 4 come export al mondo avendo superato nel 2024 il Giappone?
          E secondo te il d’atto che gli stipendi siano fermi da 20 e passa anni è dovuto alla scarsa elettrificazione e non da una scelta, questa si politica, per avvantaggiare lgli industriali rispetto alla classe media?
          Perché prima di rispondere non leggi e tj informi … in Italia abbiamo tanti problemi sociali e infrastrutturali verissimo, ma da li a dire che siamo sulla strada di Cuba dj fantasia ce ne vuole tantissima.

          • @antonio gobbo
            vedo che conosci poco la storia, della società come dell’industria. amen.

            avere tanto export, beh, anche il bangladesh ce l’ha, fa’ un po’ tu….

            se non ti piace la dicitura “futuro cubano”
            possiamo usare espressioni tipo “divaricazione salariale estrema”, “società senza classe media”, “Paese con profonde disuguaglianze sociali”, oppure semplicemente Paese del secondo mondo.
            scegli tu

        • Dopo il tuo paragone con il Bangladesc ho smesso di leggertie ho deciso di non risponderti in maniera seria … non ne vale la pena pensa quel che vuoi …. saluti

        • No Damiano gli piace vincere con le solite frasi fatte senza approfondire i contesti socioeconomici e le ragioni per cuj certe distorsioni sussistono

  10. Io le ho guidate entrambe: guido elettrico da 4 anni, ma per causa di forza maggiore ho dovuto fare un viaggio con una plug-in (900km). Riscontro? Ho speso il doppio in benzina, anche perché il rendimento del motore elettrico, non è proprio lo stesso, e parliamo di un 40% in più (non poco, rendendo la ricarica, alle colonnine pubbliche, non più vantaggiosa rispetto al consumo di benzina), e per non parlare il fatto di dover prendere i mezzi pubblici per recarmi in centro città, spendendo più soldi per percorrere i pochi chilometri che separavano me ed il centro città (dentro la ztl).
    Infine, mi rivolgo al Signore che ha scritto l’articolo, che tra i due mondi, non c’è proprio confronto: capisco se si macinanano almeno 400/500 km al giorno, allora si, altrimenti elettrico tutta la vita!!

  11. e chi se ne frega se in Italia che conta per lo zero virgola nel mondo le elettriche faticano?? anzi meglio, niente code alle ricarica, incentivi come le ztl e i parcheggi gratis e zero bollo, fin quando non saranno troppo diffuse tutto questo rimarrà ed è un vantaggio per chi le possiede, quindi, avanti tutta! comprate pure le ibride… mi spiace per la qualità dell’aria ma anche fossero tutte elettriche si dovrebbe prima sostituire il parco caldaie condominiali della metà del 900…

  12. Il Signor Antonio ha scoperto che l’acqua è bagnata.
    Costo di listino della jeep avenger ibrida 26k euro.
    Costo di listino della jeep avenger elettrica 42k euro.
    Chi l’avrebbe mai detto che avrebbe venduto di più la prima??

    Anche chi commenta dicendo che con le BEV risparmia sui tagliandi… Certo, ma quanti tagliandi ci paghi con 16k euro di differenza???

    Oggigiorno le ibride sono le auto “standard”, ed è inutile fare il confronto con le BEV. È come paragonare un Panda con una Porsche.

    Ma bisogna anche ammettere che oltre a costare di più ed essere più performanti, le BEV hanno pesanti limiti: non puoi andare dove vuoi quando vuoi, ed è inutile negare questo fatto. Non posso alzarmi la mattina a gennaio e mettermi in auto per andare a sciare in giornata senza mettere in conto di dovermi fermare da qualche parte a ricaricare. Il che se anche non fosse un fastidio per i lunghi viaggi delle vacanze, lo diventa sicuramente per una gita in giornata.

    • Nel bellunese no, ma in Alto Adige si. Arrivi ai parcheggi degli impianti di risalita, colleghi l’auto alla colonnina sempre presente e vai a sciare. Quindi il problema non è l’auto elettrica ma quelle amministrazioni locali che trascurano completamente l’infrastruttura

      • Da casa mia mi sa che non ci arrivi proprio alle piste in Alto Adige senza fermarti lungo la strada a ricaricare. E se anche ci arrivi non è detto che trovi la colonnina libera al parcheggio degli impianti.
        Io frequento la valle d’Aosta ed il Piemonte per le gite “mordi e fuggi” (Trentino troppo lontano) e non ho visto colonnine né a Gressoney, né a Valtournenche, né a Cesana Torinese, né a Bardonecchia, né a Pila, né a Courmayeur (parcheggio Val Veny). Mi pare ci siano a La Thuile, ma ripeto, se arrivi ed è occupata che fai? Aspetti magari 1h che arrivi il tizio a staccare?
        E poi devi tornare anche tu alla macchina a staccare quando è carica? Non molto pratico se stavi sciando.

        Per il mio utilizzo sceglierò una plug-in quando sarà il momento di cambiare la prima auto; già ora uso una plug-in come seconda auto: in settimana casa-lavoro sempre in elettrico, e nel weekend se devo fare gite o viaggi vado a benzina senza patemi. Pagherò forse un po’ di più, ma x me vale la comodità.

        • Per la precisione a Cerviania ci sono le colonnine per ricaricare. Comunque da sciatore e amante della montagna capisco perfettamente il tuo discorso.

    • Alessandro, se vogliamo sempre tirare in ballo casi limite per far tornare i conti, facciamolo pure, ma quando io ho preso la mia e2008 elettrica con la corrispondente benzina c’erano circa 8/9’000€ di differenza 32 contro 41, a listino… Non 16.
      E, avendola presa con noleggio a lungo termine, penso di aver anche schivato un eccessivo deprezzamento come usata…
      Comunque bisognerebbe anche evitare di buttare sempre tutto sul discorso economico… Spendere meno non dovrebbe essere l’unica priorità, a volte.

      • Spendere meno è l’unica cosa che conta. A meno che non si è benestanti e quindi l’aspetto economico diventa secondario.

  13. Non c’è partita in tutti i sensi, che con una BEV che reclamizzano per 600 km ne ho fatti poco più di 350 spendendo in autostrada il doppio di un diesel con la ricarica, stando fermo quasi un’ora deliziato dal viavai dell’autogrill. Suvvia, ne riparliamo tra cinque anni.

    • Sono appena tornato da due giorni al mare, 370 km fatti con il 77% della batteria (su 560 WLTP), spesa totale 7.1€. Nessuna sosta per ricaricare. Ed è così dal 2020.

      • Bhe certo se ricarichi al 100% DA CASA, prova a non avere questa facilità e rifacciamo il conto km e consumi col classico 20- 80% ricaricando a una DC poi vediamo cosa salta fuori … purtroppo non tutti in Italia sono così benestanti da potersi permettere di acquistare auto da oltre 35000 euro e così fortunati da avere una ricarica casalinga … i numeri parlano da soli e chi crede che questo sia dovuto al fatto che il 95% degli italiani siano degli analfabeti funzionali… bhe probabilmente è lui ad essere un analfabeta … più o meno funzionale.

        • “….purtroppo non tutti in Italia sono così benestanti da potersi permettere di acquistare auto da oltre 35000 euro …”
          ma tu sì. e hai casa di proprietà.
          e hai garage di proprietà.
          ce lo hai detto tu.

          per cui
          guida pure la macchina che vuoi, ci mancherebbe
          ma evitaci il pietismo peloso.

          ah: gli analfabeti funzionali in Italia sono il 35%, più di uno su tre, la media OCSE è 26% (fonte: OCSE 2024)

    • Parliamone pure adesso, perché fra cinque anni? L’autonomia reale autostradale delle auto elettriche l’ha appena ben spiegato il direttore in un’altra risposta, ovvero è evidentemente inferiore a quella dichiarata, diversamente dal ciclo urbano in cui l’autonomia risulta superiore a quella dichiarata per via dei bassissimi consumi, ma questo si sa benissimo ormai da anni, mi sembra veramente strano stupirsi ancora oggi di questa cosa. Ad ogni modo la stragrande maggioranza della gente non fa tutti i giorni viaggi autostradali a velocità sostenute, quindi è un “problema” insignificante. E per il costo, ormai è arcinoto che si ha la grande possibilità di utilizzare i servizi di provider diversi che fanno risparmiare sulla ricarica, oggi con EVDC a 0.68v€/kWh non paghi di più di un diesel ai costi autostradali del gasolio, o ancora meno, decisamente meno di in diesel, “rifornendosi” presso i Tesla Supercharger, appena fuori le principali uscite su tutta la rete autostradale italiana ed europea, alla media di 0.50 €/kWh. Questo già ora, non fra cinque anni.

      • Ok allora abbiamo circa 15kw per 100km (a 100 o poco più km/h e questo pef le VEV più performante in quanto la prova dj 12 BEV sul GRA di quest’anno a 90 km/h ha dato consumi suj 18 kw e oltre pef 100 km)
        per cuj un consumo (a 0.50 del supercharger) dj 7.5 euro che tradotto in benzina a 1.7 al litro danno circa 4.7 km, una fullhybrid tipo toyota a quella media fa i 5 litri per 100 km *e forse anche più) ebbene tiriamo parlando di un risparmio dj mezzo litro ogni 100km …85 cent e devi uscire dalla autostrade e aspettare a una colonnina la ricarica, capisco risparmiare ma a queste condizioni non credo che manco un genovese li farebbe 🙂

  14. Vorrei fare solo notare che prendere oggi un’auto ibrida, soprattutto se plug-in, non fa altro che far rimanere attaccati al giogo dei tagliandi, filtri, olio, ecc… , che, per mantenere la garanzia, spesso le case obbligano a fare annualmente…
    L’elettrico ha scoperchiato anche questo vaso di Pandora: io in 4 anni non ho fatto altro che blandi ed economici controlli… Altro che 600€ al secondo tagliando!
    E voi volete ancora rimanere così perché non vi va di attendere 20 minuti una ricarica e fermarvi ogni due ore di viaggio in autostrada la volta che vi serve? Ma per piacere…

    • Per qualcuno il tempo è denaro. Anche molto, denaro.
      Io sono “costretto” a rimanere così in quanto non avendo la possibilità di ricaricare a casa con fotovoltaico, le ricariche in viaggio sarebbero insostenibili per costi e tempo perso.
      E il maggior prezzo iniziale della BEV non lo ammortizzo di certo col risparmio sui tagliandi (che poi, 600 euro di tagliando? Ma dove? Il mio ultimo è stato di 160…).

      • Il fotovoltaico è un’opportunità in più per risparmiare ma non può essere il motivo per non avere una BEV se ci si ritrova nel poter caricare a casa la notte i km sufficienti per gli spostamenti del giorno dopo e se la BEV costa uguale all’equivalente modello termico (a pari equipaggiamento).
        Ti dico solo questo, ho appena finito di caricare la mia BEV. 48,2 kWh comprese le dispersioni, 355 km percorsi dalla precedente ricarica, costo energia comprese tasse, accise e costo CBILL 0,23814 €/kWh.
        Fatti tu i conti quanto ho speso in €/km e consumo kWh/km.
        Poi se riesci fa gli stessi conti per la tua auto, in caso di PHEV, mi raccomando considera costo per il pieno carburante e ricarica batteria.

  15. “… tra elettriche e ibride non c’è proprio partita, a favore ovviamente delle seconde…”

    messa così a me sembra una gara, e autocompiacimento da tifosi.

    due domande:
    – perchè si è arrivati al tema delle elettriche e delle ibride? solo per una moda passeggera? non funzionavano più i motori a benzina, diesel? o per caso c’entra il fatto che al 3 maggio, oggi, in provincia di Cuneo abbiamo 26 gradi?
    – perchè si è arrivati alle ibride, alle quali si era arrivati di già a fine anni ’90? e perchè le ibride stra-battono le BEV in Italia, e perchè SOLO in Italia?

    vista alla luce di queste domande, e relative risposte
    a me pare che non sia questione di far festa per le ibride…

    • Il 1 maggio 1994 al Lido di Venezia c’erano più di 26 gradi…mi ricordo di aver fatto il bagno nel mare e alla sera ero ustionato dal sole. Mi trovavo lì per il servizio militare.
      Smettessero almeno di bruciare i boschi e tagliare le piante da fornire all’Ikea.
      A Medellin sono riusciti ad abbassare di circa 3 gradi la temperatura in città piantando un sacco di alberi.

      • benaltrismo o poco più.

        ci sarà sicuramente stato un periodo in cui ha nevicato a Cuneo a maggio. e quindi?

        vivo nella campagna cuneese:
        il cambiamento climatico è qui ed è qui per restare, le serie storiche non mentono e se capisci appena appena un pelo di statistica vedi la frequenza dei fenomeni estremi, frequenza cambiata radicalmente negli ultimi 30 anni.
        l’han capito anche gli agricoltori più giovani, qui dove abito, e stanno timidamente sperimentando colture diverse.

        piantare un sacco di alberi, come dici tu, abbassa la temperatura locale,
        ma il problema non è (solo) la temperatura locale,
        bensì lo sconvolgimento che l’alterazione del clima globale ingenera nel meteo quotidiano. ho visto, sempre qui a Cuneo, lampi e fulmini a gennaio, e abbiamo proverbi che dicono che a gennaio i fulmini sono impossibili.
        e ho visto piogge torrenziali a Pasqua, piogge che avevo visto solo in Burkina Faso.

        per cui: le ibride? per me chi ce l’ha può guidarla, continuare a farsi succhiare il portafogli dagli sceicchi, sapendo che darà più danno all’ambiente e che la sua auto avrà un’orizzonte limitato.
        le elettriche hanno dei limiti, come tutte le cose, una stufa elettrica non ti scalda casa, sul motorino non carichi il frigorifero, con la betoniera non vai in campeggio,
        sta alla razionale valutazione di ciascuno , poi si fa una scelta. in Norvegia fanno scelte diverse dalle nostre, la Norvegia è il terzo mondo? o il primo?

        ma la razionalità qui da noi in Italia ogni tanto fa un po’ tenerezza: si urla contro i complotti, si sbraita contro le accise, ci si irrita per gli obblighi che lo Stato impone, e nel mentre si fa il pieno alla macchina che si parcheggerà a casa in un edificio con 100mq rivolti a sud, ma guai a mettere il fotovoltaico perché “non mi fido e poi è una roba troppo da comunisti” (ovviamente il riferimento è a persone che ben conosco!)

        • Occhio a semplificare in benaltrismo tutto ciò che non convince appieno, io 20 anni fa volevo 10/12 volte l’anno e praticamente mai avevo problemi di posto , adesso volo 35/40 volte l’anno e la metà delle volte fatico a trovare posti se non riesco a programmare in anticipo, è benaltrismo? No solo uno dei tanti pezzi del puszle , non vi è modo di programmare la discesa , come dicono quelli bravi, dell’impronta climatica( tira da una parte e scopri dall’altra)nei tempi desiderati facendolo accettare da tutti
          Io non contesto le scelte individuali , mai fatto, ma con occhio distaccato non si può non notare la totale antidemocraticita dell’auto elettrica ( pezzo di tutti gli altri buoni e cattivi)che permette grande comodità risparmio ad un numero cospicuo ma minoritario e una grande scomodità alla restante maggioranza
          E lo so , occorre pur sacrificarsi per il futuro, sapete cos’è, che la gente si sta preoccupando del futuro ma del proprio , come è giusto che sia quando vedi che i tuoi eventuali sacrifici non risolverebbero il problema
          Per una volta comincino a dare l’esempio altri

          • “…antidemocraticita dell’auto elettrica..”

            e vabbè, mi riscopro ricco senza esserlo mai stato: sarà che ci vanno coraggio e visione (ma niente di che eh!), installare anni fa un fotovoltaico, godere degli incentivi e con questi pagarsi una elettrica 4 anni fa, questo è quel che ho fatto io e che caterve di amici si sono rifiutato di fare pur potendo molto più di me.

            coraggio e visione.

            ma trastulliamoci pure con antidemocraticità delle auto elettriche, quasi che invece le emissioni di CO2 fossero democratiche, incidono anche e soprattutto sui paesi emergenti, la gente scappa anche per la fame da caos climatico ma noi lì si respinge, ma in questo siamo democratico, si sì

            niente, l’auto elettrica non è per tutti, come non lo è la betoniera o il frullatore.

            ma risparmiateci la morale sulla democrazia, please

          • Per antidemocratico intendevo semplicemente la differenza tra coloro che magari ereditando la casa singola in zona rurale e magari avendo anche sfruttato il mitico 110 ( che ricordo a carico della collettività e sul cui giudizio metto gli asterischi) si confrontano con cittadini che abitano in zone sovraffollate con palazzoni enormi e privi di servizi e che generalmente si sposano con persone in difficoltà finanziaria
            E badi io non parlo per me che ho altre motivazioni, alto chilometraggio e prevalentemente in autostrada, per non scegliere bev a dimostrazione che si può valuare le cose anche senza guardarsi l’ombelico

        • E no non ci siamo, Mario io non conosco il tuo stipendio%pensione e non mi interessa saperlo, so però qyanto guadagna mia figlia e i suoi coetanei, so quanto guadagnano di pensione moltj miej coetanei (io no pef fortuna ma io sono un’eccezzione) e ti assicuro che se ti puoi permettere una BEV e magari pure il FV allora per lo standard italiano SI sej ricco perchè l’italiano “medio” compra la panda e/o una ICE usata magari euro 3 o 4, non ha una villa per knstallare (ammesso che ne abbia j soldi) 5 – 6 kw dj fotovoltaico con batterie dj accumolo e aspettare (sempre che non vada in credito d’imposta) che lo stato gli ridiamo il 50% in comode rate decennali, a luj j soldj servono per arrivare a fjne mese, a pagare le bollette (del GAS perchè la pompa di calore non se la può permettere), il supermercato, la scuola dei figli e se non ha un mutuo deve oagare pure un non certo economicissimo affitto.
          Ma forse molti che parlano dj analfabetismo funzionale questi problemj non li hanno e forse manco sanno che esistano e nel migliore dej casi dicono: bhe sono poveri per colpa loro … perchè non si danno sufficientemente da fare…questo si che è benaltrismo.

          • Antonio buon dì
            Mi sembra normale che chi è in pensione (con la pensione minima) non potrà mai passare ad una BEV nuova o installare un impianto fotovoltaico che copra tutti i sui fabbisogni energetici, compresa un piano ad induzione per cucinare ed una pompa di calore per riscaldarsi/rinfrescarsi. In particolare non credo che si possa chiedere a chi ha più di 75 di fare questo passo.
            Il punto è però che tutti gli altri se non reindirizzano le proprie spese (eliminando quel poco di superfluo, esempio delle vacanze invernali/estive o altra occasione) per qualche annetto, come ridurre le uscite (ristoranti, aperitivi, ma potrebbero sostituirli con passeggiate o attività ricreative all’area aperta), non potranno mai e poi mai mettere da parte quel minimo di capitale necessario per un impianto fotovoltaico da 3 kWh e accumulo da 5-6 kWh che andando per esempio su enelx offre a 9.000 € circa (una cifra che in 3 anni è accumulabile eliminando le spese citate in precedenza, ma soprattutto si trova anche a meno).
            Capisco che per molti è non vivere, però per me significherebbe avere più soldi dopo, visto che andrei a risparmiare sulle bollette future per i successivi 10 e passa anni.
            Poi per chi non può, ricordo che pur vivendo in condominio, nessuno dei condominiali potrà opporsi all’installazione di un semplice impianto fotovoltaico plug&play da 300/800 W (di inverter) ovvero 1-2 pannelli da 300-400 Wp sul proprio balcone o facciata (purché rivolto a sud). Tra parentesi esistono plug&play da 600-800W anche con accumulo da 2 kWh e più (basta che l’inverter non produca più di 600-800W di potenza istantanea), valori che sono in grado di coprire i consumi med.
            Dimenticavo, le batterie possono avere uscite anche di 1kWh che permetterebbe di far funzionare alcuni elettrodomestici o ad esempio la caldaia del riscaldamento anche in caso di blackout. Giocattoli che vanno da un minimo di 350€ a circa 3.000 € o poco più. (ne parlo perché sto valutando anche questa opzione)

          • mi scuso fin da ora con i lettori, risposta lunga.

            @antonio gobbo
            piantala di parlare di cose che non sai e di sparare sentenze:
            puoi avanzare dubbi e chiedere spiegazioni, invece fai anche stavolta l’umarell che di tutto sa e di tutto parla.

            la mia situazione, di cui disquisisci senza saper NULLA, è la seguente.
            sono un docente di scuola secondaria superiore da 21 anni che però ha avuto la “fortuna” (ironia amara) di aver subìto un precariato durato 12 anni, quindi ad oggi solo 3 scatti stipendiali. Lo stipendio è pubblico, cercati le tabelle: mai visti 2000 euro al mese, proprio mai.
            vivo in affitto da sempre, certo non gli affitti di Milano, diciamo 500 euro al mese spese condominiali incluse, e insieme alla mia compagna abbiamo deciso che anche un semplice bilocale andava bene perchè costando di meno ci lasciava qualche micro-libertà economica in più.
            questione di scelte.
            Per la stessa ragione mai posseduto una auto nuova e mai nulla più di una utilitaria.

            Ho messo in piedi l’impianto fotovoltaico sul tetto di casa dei miei genitori, 9,2kW, nel 2012 col Secondo Conto energia, che aveva incentivi molto interessanti: ovviamente l’impianto costava il quadruplo di oggi: totale spesa 49mila euro circa, tutti a mutuo. Mi ero fatto i conti, i ricavi da fotovoltaico coprivano il mutuo e mi lasciavano 1500 euro all’anno che integravano la NASPI estiva di 2 mesi (ero precario, d’estate niente stipendio…). Quindi per i primi 6,5 anni non ci ho guadagnato praticamente nulla. Poi, al termine del rientro dal mutuo, la musica è cambiata, e pure di parecchio, ho cominciato a macinare guadagni che mi hanno permesso in breve tempo di avere un piccolo gruzzoletto (che farà ridere i più, ma per un dipendente statale…), totalmente investito nell’acquisto della Zoe a inizio 2021, km “zero” (aveva 800km), al prezzo di 21600 euro, parzialmente a mutuo, di nuovo. Sono stato fortunato a trovarla, ma è pur vero che avevo anche creato le condizioni per essere fortunato, pensando in avanti.
            da allora nuovo giro di risparmi, perchè Zoe mi costa grosso modo 0,03 €/km, considerando una ricarica da fotovoltaico dell’ordine del 30% annuo. Con la Fiesta che avevo prima, col gasolio a 1,3€ al litro (ultimo pieno), spendevo 0,077€/km.
            Faccio più o meno 22mila km all’anno.
            Parliamo di un consumo di 3900kWh all’anno, di cui 3300kWh da ricarica a casa dei miei, e di questi 1000kWh da fotovoltaico, il resto da rete al prezzo di 0,20 €/kWh: ovviamente pago l’energia elettrica non da fotovoltaico ai miei genitori, quindi controllo con cura le varie tariffe elettriche, e ogni tanto cambio operatore come per il telefono.
            In definitiva con la Zoe risparmio circa 1000 euro all’anno, rispetto ad analoghe utilitarie ICE.

            La mia non è LA situazione in cui vivono gli italiani, ma è UNA situazione specifica con stipendi di certo non di fascia alta.
            è LA MIA situazione ed è molto comune, almeno dalle mie parti e tra le mie conoscenze, quelle stesse che per ignoranza, pregiudizio e conservatorismo han rifiutato il fotovoltaico anni fa, l’auto elettrica oggi. affari loro.

            puoi fare tutti i conti di verifica che vuoi.
            ma soprattutto dovresti smetterla di parlare di cose che non sai,
            e magari già che ci sei uscire dalla comfort zone in cui vivi pontificando su la qualunque.
            la prima è una richiesta esplicita, la seconda è una possibilità…vedi tu.

          • Mario, come ho detto non mi jnteressa sapere la tua situazione personale e mi scuso coj lettori di questa lunga e dettagluata risposta, io vedo quella dj mia figlia (1500 euro al nese) levato affitto e spese condominiali (500 euro in totale ) bollette + TARI (150 euro al mese), spese trasporti (benzina + GPL e autostrada per andare zona est Milano (130 euro), spese supermercato per cibo e prodotti per la casa (400 euro al mese), qualcosa per vestirsi e una pizza la settimana con gli amici (100 euro) e un minimo dj risparmio per le vacanze estive e per qualsiasi imprevisto (100 euro) restano circa 120 – 130 euro per l’auto (ora usa la mia).
            Ora spiegami come potrebbe acquistare con qursra cifra una BEV (sncge usata) andare a ricaricare a una DC, lei non ha box o tantomeno pensare a un fotovoltaico.
            Certo potrebbe tornare a stare da me, non avrebbe l’affitto ma solo una parte delle spese comuni di bolletta tariffe ecc ma ti sembra normale cge una ragazza a 30 annj debba tornare a vivere coi genitori per permettersi un’auto elettrica? Forse tu l’avresti fatto ma gran parte dei giovani che vogliono avere la loro vita no di sicuro.

          • @antonio gobbo
            “…Ora spiegami come potrebbe acquistare con questa cifra una BEV …”
            ah, guarda, ma io non penso che tua figlia possa farlo, con quelle cifre che ben conosco. io ho colto delle opportunità quando sono saltate fuori.
            però tua figlia può mettersi in ascolto e cogliere le occasioni quando passeranno: acquisti, incentivi, ecc.
            E’ un atteggiamento mentale, non potendo fare di più.
            E tu puoi fare di più, non tua figlia, TU.

            e no, non leggi, io non sono tornato a vivere con i miei per permettermi l’auto elettrica: leggi i numeri, leggi cosa ho scritto, cerca di capire, apri la mente per una volta.

            il piagnisteo sterile ha stufato.
            comincia a prendere posizione seriamente e risolutamente contro le furberie del Governo, aiuta di più.

  16. Ma di quali i ride parliamo ?
    Di quelle finte Mild a 12 volt
    Semifinte a 48 Volt
    Full Hybrid

    Ovviamente le finte semifinte gidin del nome Hybrid ma costano solo pochi euro in più di u benzina .

    Certo plug in Hybrid e Full eletric non sono ancora per tutti,anche a causa di una buona disinformazione.

  17. Buongiorno, vorrei offrire uno spunto di riflessione.
    Non è che il problema delle auto elettriche, che si vendono meno rispetto alle ibride, dipende da fattori come il costo, la velocità di ricarica e l’autonomia reale su strada?
    Per esperienza personale: ho provato una ibrida Link&Co per sei mesi, e successivamente una BYD elettrica per un paio di giorni.
    Oltre al costo della ricarica alle colonnine pubbliche, non vi sembra che i consumi in autostrada siano piuttosto elevati e spesso non corrispondano ai dati ufficiali dichiarati dalle case automobilistiche?

    • I consumi in autostrada sono superiori a quelli indicati dai costruttori, che si riferiscono al ciclo standard WLTP su percorsi misti. In compenso in città e in extraurbano sono spesso inferiori. Per un utente medio che affronta raramente lunghi viaggi autostradali, consumi e autonomia sono simili a quelli dichiarati. I costi di rifornimento alle colonnine pubbliche variano molto da operatore ad operatore e fra ricariche rapide e ricariche lente. A conti fatti si discostano poco da quelli di un’auto a benzina. Chi può ricaricare a casa di notte spende circa la metà e perde pochi secondi al giorno per fare il pieno. Come vede, anche noi ricambiamo la sua cortesia con qualche spunto di riflessione.

    • Ho una full hybrid, e ti posso garantire che i consumi in autostrada sono piuttosto elevati e spesso non corrispondono ai dati ufficiali dichiarati dalle case automobilistiche…

      Posso invece dire che se tutti quelli che si lamentano dell’autonomia in autostrada delle elettriche facessero ogni giorno l’autostrada, avremmo le strade urbane deserte, perché sarebbero tutti imbottigliati in autostrada….

  18. Antonio elogia Vailettrico per l’imparzialità ma lui invece fa trapelare dalle sue parole di appartenere a quella ben nota tifoseria che respinge il progresso e vede come negativo il passaggio al full electric. Poi ci spiegherà quali sono le famose magagne dell’elettrico. Io nel frattempo gli ricordo che il motore a combustione è una tecnologia preistorica e che non possiamo continuare a bruciare petrolio dentro le nostre città in modo indiscriminato. Le auto ibride sono solo un passaggio intermedio, lo dice il nome stesso.

    • Concordo in pieno, anch’io da utilizzatore di un’auto elettrica ormai da anni mi chiedo quali siano realmente queste “tante magagne”, in questo momento mi può venire in mente solo il prezzo molto alto delle ricariche alle colonnine pubbliche, ma ci sono alternative valide sia in AC che in DC che possono rendere comunque ancora più conveniente l’elettrico del termico. Altre presunte magagne come autonomia e diffusione delle colonnine sono in realtà falsi problemi, almeno lo sono per la stragrande maggioranza della popolazione che non deve farsi tutti i giorni 1’500 km filati. Da utilizzatore di auto elettrica mi sento totalmente appagato e beato, chi non ha mai utilizzato un’auto elettrica probabilmente non può immaginarlo e preferisce affidarsi al “sentito dire”.

  19. Che l’Italia sia innovatrice nelle parole ma poco nei fatti è evidente e lo dimostrano i numeri indicati. Dal punto di vista puramente tecnico/economico è altre si evidente che tra BEV e ibride non c’è partita a favore delle prime!
    Nelle ibride restano tutti i costi di manutenzione del termico a cui aggiungere eventuali problemi dell’elettrico (+maggior rischio incendi) per ottenere un vantaggio solo modesto. Una BEV elimina alla radice qualsiasi costo/problema del termico, offre una brillantezza e divertimento di guida nettamente superiore, immersi nel silenzio più totale, oltre ovviamente a non impestare l’aria in città e nei nasi delle persone intorno. Il tutto a quale enorme sacrificio? Non poter percorrere 1000km tutti d’un fiato, con il catetere attaccato, cosa indispensabile per tutti noi che quotidianamente dobbiamo percorrere la penisola da capo a piedi… La realtà è che la paura del cambiamento impedisce ad almeno il 50% della popolazione italiana di passare ad una tecnologia nettamente superiore, che non creerebbe alcun problema reale ed anzi garantirebbe un risparmio notevole e un beneficio anche a chi non può usufruirne per ragioni vere varie (es. mancanza di garage x ricarica, percorrenze quotidiane eccessive, budget troppo basso, ecc.)

  20. Al sig. @Antonio Levoni posso solo ricordare che la “curva d’adozione” dei nuovi prodotti è solitamente molto blanda all’ inizio (quando il prodotto è percepito come “troppo giovane” ed ancora poco conosciuto) e si impenna bruscamente quando comincia ad essere più conosciuto (e disponibile a prezzi più popolari).

    Gli incentivi per auto BEV sono terminati in poche ore (a differenza di quelli delle altre categorie -anche ben poco meritevoli come le mildhybrid, che vengono conteggiate tra le ibride FULL )

    Le attuali mildhybrid sono una categoria “di accesso” (per prezzo e “conoscenza”) al pari della prima generazione di plug-in (con batteria a bassa capacità/autonomia).

    Chi sperimenta un’ auto “elettrificata” (NEV ) si rende subito conto dei vantaggi…e l’ unico vero “freno” diventa la possibilità di ricarica nelle proprie trasferte (per rarità di colonnine, HPC in particolare e a prezzi “giustificabili”).

    Se si fanno confronti nell’ ormai affollato segmento B/C ci si rende conto che il TCO tra mildhybrid/full Hybrid e BEV negli anni è a favore delle seconde (salvo l’ andamento ancora anomalo del valore residuo, influenzato sempre dalle scarse vendite e scarsa conoscenza del prodotto).

    Ancora in Italia devono arrivare disponibili tante vetture importanti (sia di costruzione estera che italiana); sono sicuro che molte di quelle in arrivo per fine 2025/inizio 2026 saranno nuove “regine” della propria categoria (spero anche tra le “italiane” ci siano la nuova Jeep Compass di Melfi e la Stelvio di Cassino..in versioni BEV…oltre a quelle con altri marchi -DS etc- con cui condividono piattaforma e stabilimenti… sicuramente apprezzate in Francia, Belgio e Germania)

    • Sul TCO dipende da quanto paghi l’auto, al netto della scontistica: se il differenziale di prezzo della stessa auto sta sui 10k e più euro come nel caso Stellantis, ti posso assicurare che difficilmente riesci a recuperare il gap di prezzo entro la vita dell’auto, 10 anni in media

      • I prezzi di (troppi) modelli Stellantis sono veramente un problema, specie in Italia.. Adesso al posto della Compass vendono Avenger…
        Però se devi fare i tagliandi per una Compass a gasolio 170CV (come ho avuto x 5 anni) sai quanti anni di manutenzione paghi alla BEV (da 218CV) ? Ti ci rientrano pure le ricariche a prezzi folli per i viaggi in autostrada delle ferie e w.e. (togliere poi pure i 380€x5 anni di bollo nella mia regione).

        Salvo il fatto che chi poi ricarica a prezzi domestici ha costi/km ultra bassi (3~5€ x100km) e se hai a casa o azienda il FV.. anche meno .

        Si sa che non è ancora per tutti la mobilità elettrica (specie in una nazione recalcitrante a predisporre ricariche omogeneamente distribuite e con storiche sudditanze ai petrolieri -oltre ad aziende “partecipate ” ENI/ENEL che alimentano il bilancio statale).

        Comunque @Salvo quando ho provato a cambiare la Compass gasolio con una Tonale plug-in…il preventivo era molto… molto più alto (e la Avenger BEV ancora non in vista, che pur più piccola aveva tutte le caratteristiche a me necessarie per spazi e dotazioni )..

        • Infatti non per nulla le cinesi (MG soprattutto) sta avendo un boom di acquisti, tj offrono delle fullhybrid (niente di eccezionale ma decisamente superiori aj modelli base stellantis come optional) a partire da 20000 euro (la MG3) E 23500 (la Zs) con 7 anni di garanzia (bollo da 100 euro per 3 annj poi 200) consumi più che accettabili soprattutto per chi nkn può ricaricare a casa, a queste condizioni scegliere una BEV sua stellantis che altre marche diventa veramente dura.

          • Sapranno difendersi..con l’ arrivo dei modelli Leapmotor (tra quelli importanti..e quelli che potrebbero essere prodotti in Europa -al momento in lizza la “solita” Spagna per es. mod. B10)

          • Guarda che MG ti vende a 25.790 € (+ IPT ed altri balzelli dei concessionario) una MG4 standard 49 kWh di batteria.
            La MG 3 Hybrid+ te la vendono 19.390 € (+…) sono solo 7.000 euro per passare ad una categoria superiore anche se con autonomia limitata visto la batteria. Ma con ricarica a casa e uso prevalente nel raggio d’azione (specie se in casa uno ha una seconda auto termica) un pensierino ce lo farei.

    • Ovvio oerch le norme richiedono ai produttori di rispettare i limiti di CO2/km che senza l’ ibrido non ce la faranno.
      Dunque ci sono sempre più ibridi (non parlo dei plug-in) non perché lo richieda il mercato ma perché i produttori non hanno scelta.

  21. Analisi corretta, ma parziale. L’ibrido sta prendendo il posto delle altre motorizzazioni termiche. Il diesel perde, il termico puro perde e l’elettrico sale. In Italia ancora poco, ma sale. È la totalità del mercato da prendere in esame

    • Si la totalità se vuoi avere una vista d’insieme purtroppo poi entro bella realtà dell’Italia e vedi che qui le viste d’insieme non valgono più, non valgono per stipendi e pensioni, non valgono per costi di ricarica, non valgono per la possibilità di ricaricare a casa e queste cose non valgono peraltro per mezza Europa e per gran parte dei paesj al mondo.

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