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I robot agricoli parlano italiano con Field Robotics

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Il robot agricolo di field Robotics

I robot agricoli parlano anche italiano, anzi bolognese grazie a una spin-off dell’università di Bologna: la Field Robotics che abbiamo visto la prima volta due anni fa alla facoltà di agraria della città emiliana. Oggi dai viali universitari e dai campi sperimentali è atterrata nei terreni delle aziende agricole.

Field Robotics con il rover robot  Hammerhead

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Il team di field robotics all’ultimo salone Macfrut a Rimini

Il prodotto di Field Robotics è Hammerhead Fro 1. Un rover in continua evoluzione che nel suo percorso di sviluppo sta aumentando le funzioni produttive. Sperimentate di recente anche nei frutteti dell’azienda Granfrutta Zani, a Sant’Andrea nel territorio di Faenza, per una giornata dimostrativa. Le potenzialità della macchina a guida autonoma e ricca di sensori, permettono di evitare gli ostacoli, sono legate al frutteto 4. 0 ovvero progettato per accogliere e semplificare il lavoro dei robot.

Un motore da 3,5 kW, batterie fino a 24 kWh

Ma iniziamo dalle specifiche tecniche. Il motore elettrico è da 3,5 kW e può essere alimentato da pacchi batterie con diverse capacità, utili anche per gli attachments, che possono partire da 6 kWh per arrivare a 24. L’autonomia di navigazione può arrivare a sei ore che con la trincia scendono a tre mentre con l’atomizzatore si ferma a 2 ore. Il tempo di ricarica? Siamo sulle 2 ore.

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Altre notizie interessanti: il carico utile è di 1 tonnellata e la velocità a massimo carico è di 7 km/h.  Con le batterie da 24 kWh (senza attachments) il peso arriva a 700 kg che scendono a 570 senza batterie.

Cosa possono fare questi robot agricoli in campo?

Robot agricolo
La dimostrazione del robot agricolo a Granfrutta Zani

Come ha spiegato a Vaielettrico il docente Lorenzo Marconi si tratta di una struttura “capace di lavorare su pendenze anche estreme”, una piattaforma su cui è possibile “installare diversi strumenti di lavoro, intercambiabili”.

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L’elemento più 4.0 di  Hammerhead è collocato nella parte anteriore dove “sono presenti telecamere e sensori capaci di analizzare ogni ramo, gemma e frutto, sapendo intervenire in autonomia sul compito programmato e con una precisione non inferiore a quella dell’occhio umano“. L’obiettivo è la raccolta autonoma della frutta.

Oltre queste funzioni avanzate è possibile l’utilizzo del robot per lavorazioni meccaniche interceppo, irrorazione, trinciatura, sarchiatura e diserbo. Si sta lavorando anche a un sistema lift per carico, scarico e trasporto bins.

I robot agricoli riducono i costi del lavoro, dei fitofarmaci e dell’acqua

Quali sono i benefici delle funzione più avanzate dei robot agricoli: “L’analisi delle gemme consentirà una stima del raccolto, così come la mappatura di rami, fiori, foglie e frutti. In questo modo il rover sarà in grado di discernere tra cosa potare e cosa lasciare sul filare, quando distribuire i fitofarmaci o quanto diradare”. Sono elementi fondamentali per consentire una riduzione dei costi per ore di lavoro, fitofarmaci e acqua. Ed è possibile avere meno scarto. Insomma i fattori di produzione.

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Il test di Field Robotics nel meleto

A questo aspetto quantitativo si somma la valorizzazione qualitativa perché il giusto uso delle sostanze permette di ottenere un prodotto migliore sotto l’aspetto salutare (meno chimica) e di proprietà del frutto. Senza dimenticare il taglio delle emissioni nocive ed eventuali dispersione di idrocarburi nel terreno, più la silenziosità che migliora la qualità della vita dei lavoratori.

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