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I raid in Tesla del giovane Ruben

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Una foto scattata da Ruben sulla Trollstigen, la “Strada dei Troll”, in Norvegia. (Agosto 2021)

i raid in TeslaI raid in Tesla del giovane Ruben: un lettore entusiasta racconta la passione di famiglia per l’elettrico (auto e moto) e viaggi di migliaia di km fino a Capo Nord.

             di Ruben Comitini

“In questo periodo di grandi discussioni sulle auto elettriche, si sentono spesso parlare persone che un’elettrica non l’hanno mai provata. Io invece vorrei portare l’esperienza mia e dei miei familiari, che giriamo in elettrico da più di tre anni. Sono uno studente universitario, da tempo appassionato di mobilità sostenibile. I primi contatti con il mondo Tesla li ho avuti nel 2016, quando guardai fra l’altro la live della presentazione della Model 3 (mi sembra che siano passati secoli da allora).

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LA PRIMA VOLTA / Un test drive Jaguar  I-Pace a Taormina, nel 2018

Nel 2018 il primo assaggio, un test con una Jaguar I-Pace in Sicilia

Da allora io e mio fratello abbiamo iniziato a informarci e ad appassionarci ai veicoli elettrici, contagiando anche i genitori. Nel 2018, provammo per la prima volta un’auto a batteria mentre eravamo in vacanza in Sicilia. Ci eravamo imbattuti per caso in uno stand della Jaguar, che offriva test-drive gratuiti dell’allora nuovissima I-Pace. Inutile dire che ne rimanemmo folgorati: l’auto, oltre che bellissima e futuristica, era anche incredibilmente scattante, silenziosa e confortevole. L’anno successivo abbiamo fatto il primo passo nell’elettrico, acquistando una moto a batteria, una Super Soco TC Max. Pochi mesi dopo, mentre scadeva il contratto di noleggio a lungo termine della “prima auto” di famiglia, una BMW X1 18d xDrive. E abbiamo deciso che l’avremmo sostituita con una Tesla Model 3 Long Range AWD, presa con la stessa formula. La vettura, costruita alla fine del 2019, ci è stata consegnata a gennaio dell’anno successivo

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Sosta di ricarica nell’outlet Valdichiana durante il primo viaggio lungo, in Sicilia.

I raid in Tesla…/ Primo assaggio con un Ivrea-Trapani

Abbiamo iniziato a usarla immediatamente in modo intenso, come nostro solito, con percorrenze prevalentemente autostradali, e ne eravamo da subito più che soddisfatti. Anzi, eravamo estasiati dalla tecnologia di bordo, più avanzata di almeno 10 anni rispetto a quella di qualsiasi altra auto su cui eravamo saliti. Dopo qualche mese di lockdown, in cui l’auto è stata costretta a “riposare” in giardino per mesi, nell’estate del 2020 l’abbiamo usata per affrontare il nostro primo viaggio lungo. Saremmo andati da casa nostra, vicino a Ivrea, fino a Trapani. Per goderci la vacanza, facemmo sia l’andata che il ritorno in 3 tappe di lunghezze comprese fra i 400 e gli 800 km, con abbondanti deviazioni. Come d’altronde facevamo in precedenza con la BMW termica. Allora, la rete di ricarica era incredibilmente meno sviluppata, ma nondimeno rimanemmo sorpresi dalla facilità con cui era possibile viaggiare in elettrico anche su lunghe distanze.

i raid in TeslaI raid in Tesla…/ Poi il Circolo Polare Artico e Capo Nord

Da allora abbiamo continuato a girare per Italia, Francia e Svizzera. Nell’estate del 2021 abbiamo deciso di lanciarci in un’impresa quasi esagerata, con un viaggio di circa 7.000 km, dal Nord Italia al Circolo Polare Artico (in Norvegia) e ritorno. Effettuato senza alcuna pianificazione delle soste alberghiere (figuriamoci delle ricariche!), e complicato dalle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria. Ma tutto filò perfettamente liscio, soprattutto riguardo alla parte elettrica. La comodità dell’auto, il costo basso delle ricariche nonché l’aiuto prezioso dell’Autopilot resero anzi il viaggio più conveniente e piacevole. Tanto piacevole, che l’anno successivo abbiamo deciso di spingerci ancora oltre, fino al punto più settentrionale del continente europeo. Con un percorso di circa 10.000 km in 18 giorni (compreso un giorno di pausa a Oslo e uno alla destinazione) abbiamo raggiunto Capo Nord e tornati in Italia. Toccando 8 Paesi diversi e senza consumare una sola goccia di petrolio!“. 

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13 COMMENTI

  1. Caro Valerio, peccato che il vostro sia un ambientalismo “DA RICCHI”, come lo ha perfettamente definito Stefano Cingolani di recente. Per la cronaca, due dei miei due figli l’università non hanno potuto frequentarla. Già da anni, lavorano assieme nella stessa fabbrica e apprezzano tantissimo usare la mia vecchia Panda (a benzina), che io gli presto volentieri per evitare che al mattino si alzino alle 5!!!

    • E quindi? Mi spiace per tuo figlio, e se tu hai una vecchia Panda a benzina perché giustamente non puoi comprare altro nessuno ti corre dietro obbligandoti a passare all’elettrico. Ma io sostengo sempre che è chi ha le possibilità a dover passare all’elettrico oggi, non chi è in difficoltà, e certamente di persone che possono ce ne sono parecchie in questo Paese: basta guardare le vendite di auto nuove. Ah, fra l’altro si chiama Roberto, non Stefano.

    • Ciao Gerry,
      non bisogna ma fermarsi alle apparenze e tirare conclusioni affrettate.
      Io non sono ricco e la mobilità elettrica non è solo per ricchi. Ti sbagli tu e si sbaglia il Ministro Cingolani.
      Anche se sono informazioni personali che non sarei tenuto a darti provo a convincerti.
      Nella mia famiglia siamo in sei. Monoreddito (ho un buono stipendio ma nulla di stratosferico). Isee 25000 euro. Mutuo casa per i prossimi 14 anni. Da sempre una sola auto in famiglia perché mia moglie è casalinga e ha scelto di spostarsi solo a piedi o in bicicletta.
      Ad agosto 2021 ho deciso, dopo avere tenuto per 12 anni una fiat Multipla diesel comprata usata, di approfittare degli incentivi stato e regione e ho comprato la Skoda Enyaq che di listino era 43000 euro a 29200 euro. 12000 euro di incentivi e sconto concessionaria. Ci ho pensato su un po’ perché comunque era una spesa importante.
      Sto risparmiando molto comunque. A differenza del Ministro che non può passare ad elettrico perché non ha box e wallbox io ho la fortuna di avere un box (condominio non villa) e ho notificato all’amministratore che intendevo installare fotovoltaico e wallbox in garage con installatore professionale e dando poi al condominio tutte le certificazioni del caso. Ti assicuro che ho chiesto un parere legale e non possono opporsi. Sul tetto ho occupato solo i mq di mia pertinenza millesimi come previsto da normativa.
      Certo per FV e wallbox ho speso ulteriori 8000 euro che sto recuperando al 50% nel 730.
      Per i figli all’università i miei ragazzi hanno preso esempio da me. Io ho cominciato a lavorare in un’azienda dove poi ho fatto una buona carriera lavorando dalle 6 del mattino (alle sei avevio già timbrato) e uscanedo alle 19. O anche dopo in caso di problemi. Poi dalle 21 alle 24 a studiare e idem nel weekend. E mi sono messo in tasca la laurea che mi ha decisamente appoggiato nella carriera interna all’azienda. Quindi sacrifici e sacrifici. Non figlio di papà. Due dei miei figli si laureano quest’anno e sono andati avanti con borse di studio e lavoretti. Anche con un aiuto economico dalla famiglia certo ma in maggior misura grazie ai loro meriti. Non dovrei vantarmene lo so ma tanto per farti capire che il nostro destino è nelle nostre mani credo proprio che mio figlio avrà un futuro brillante solo ed esclusivamente grazie al suo impegno. Al Politecnico di Milano oltre alla borsa di studio due anni fa ha vinto il premio “migliori matricole dell’anno”.
      Nel contesto che ti ho dipinto mi reputi ancora un riccone snib con la puzza sotto il naso ?
      Il segreto è lavorare lavorare e impegnarsi. Un consiglio da padre. Sprona i tuoi figli a migliorarsi sempre. Fagli capire che non sono predestinati a qualche cosa ma che potranno essere ciò che vogliono se si impegneranno tantissimo.
      Se poi guideranno la Panda o la Tesla non conta nulla. Io andavo orgoglioso della mia Multipla e non me ne sono mai vergognato. Semplicemente i tempi mutano e il nuovo non mi spaventa ma semmai mi attira. Un saluto senza alcuno spunto polemico.

  2. ….lavorare, invece?!
    ….niente, eh?!
    D’altronde, con i soldi di papà che compra la moto elettrica, la Tesla e ti fa andare a Capo Nord toccando ben 8 Paesi ….chissenefrega!!!
    Altro racconto INUTILE, privo di qualsiasi collegamento con la realtà di tutti i giorni, pubblicato a nove colonne!
    E insoliti gonzi applaudono!

    • Sinceramente la Tesla non è solo mia ma è usata da tutti e tre i componenti della famiglia che hanno la patente. L’auto non sarà così economica, ma comunque considerato quanto costa la sua gestione non è nemmeno particolarmente costosa rispetto alla media. Per il resto, tu in vacanza non ci vai mai? Infine, ho raccontato apposta questi viaggi “esagerati”: se io riesco a fare queste imprese senza problemi, figuriamoci se non si riescono a fare i viaggetti quotidiani!

      • Ruben,
        grazie del tuo resoconto. Io ho 50 anni e ti stimo per la tua sensibilità verso l’ambiente.
        Uno dei miei 4 figli sta per laurearsi in ingegneria informatica e apprezza tantissimo usare la mia Enyaq che gli presto volentieri. Mi ha già detto che la sua prima auto che comprerà sarà elettrica. Circa il commento di Gerry hai fatto bene a rispondere così educatamente. Io d’impulso stavo per rispondergli ma effettivamente non ne vale la pena. Continua così bravo.

  3. Sembrerebbe che sia sempre la stessa auto. Quanti km totali ha macinato? Qual’è lo stato della batteria, già sostituita? Tanto per avere qualche cartuccia in più da sparare agli invasori petrolofili 😝.

    • Nella mail originale a Vaielettrico l’avevo anche scritto, ma immagino che la lettera sia stata (giustamente) abbreviata dalla redazione perché troppo lunga. Comunque, nel momento in cui scrivo, la Model 3 ha 136.980 km percorsi in circa 3 anni e attraverso ben 11 Paesi diversi (!), e tutti con la batteria originale, che è ancora in ottime condizioni (l’aumento dei tempi di percorrenza nei lunghi viaggi è letteralmente impercettibile). Per la cronaca, abbiamo percorso anche altri 7.738 km in elettrico con la seconda auto di famiglia, una 500e.

      • Grazie mille.
        Ho già espresso altrove la mia perplessità nell’usare l’auto privata invece che il treno per viaggi così lunghi, ma se già si fa, almeno in elettrico, così da potere mostrare questi dati ai No-Watt.

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