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I prezzi delle EV calano e con la R5… La sfida di De Meo

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La Renault 5 elettrica, attesa nel 2023 con prezzi in linea con una citycar a benzina.
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20 COMMENTI

  1. Per vendere una citycar elettrica hai bisogno di una CITY a misura di elettrica , cosa che sicuramente in Italia non è.
    Suppongo che anche nel resto d’Europa non siano messi tanto meglio.
    Se abitassi a Torino ad esempio ,non avendo un garage , perché per averlo dovrei pagarlo come un alloggio in periferia, mai mi sarei sognato di comprarmi una ev.
    Siccome ho una casa con garage doppio in periferia per quale motivo avrei dovuto comprare una citycar ,che sarebbe stata scomoda in caso di utilizzo a livello familiare, e che tra l’altro non mi sarebbe costata meno.
    Purtroppo chi vive in grandi città non ha a disposizione infrastrutture che gli permettano di rendere la cosa sostenibile, né a livello logistico tanto meno economico con quello che costano le ricariche alle colonnine.

  2. Christian guarda che t’ho risposto, ripeto a parte che non è stata tolta dal mercato (non so forse non lo sai) ma per un fattore che avevano programmato vendite in numeri troppo bassi e le prenotazioni sono state troppe, ci sono attese addirittura di un anno per l’e-up quindi dici cose sbagliate in partenza. Il punto come per tutte le altre elettriche è che non spingono a dovere (forse adesso vw) perchè come spiegato è che se metti un buon prezzo non venderai più termico e pezzi di ricambio credo sia facile da capire.

  3. Prima di discutere dei prezzi sarebbe interessante conoscere il costo industriale delle piccole BEV. Sono convito che quasi tutti i principali costruttori in questo momento stiano vendendo queste macchine sottocosto pur di poter, in qualche modo, accontentare la nuova richiesta dei clienti (basta diesel solo elettrico). Come correttamente segnalava giorni fa un vostro lettore basta provare a dividere i costi per la sola pubblicità e marketing di alcune auto BEV per il venduto e vedete immediatamente che questa è una semplice operazione di dumping (entrare nel mercato sottocosto non avendo al momento prezzi e/o prodotti adeguati guadagnando posizioni che in futuro potrebbero rivelarsi redditizie). Per chi si lamenta dei prezzi delle BEV chiedendo modelli più economici consiglio di leggere i dati statistici di UNRAE. Il modello più venduto in Italia in aprile 2021, la Panda, è superata per valore complessivo dalla Renegade che costa, mal contati, tre volte tanto. Considerando il mercato europeo questo effetto è ancora più marcato. Capisco le difficoltà di alcuni nel far fronte all’acquisto di un’auto, in particolar modo BEV, ma dal punto di vista economico industriale non ha senso, almeno in questo momento, rincorrere il primo prezzo e la fascia di mercato più bassa (Tesla è partita dalla S, le tedesche dalla Taycan). Se i numeri sono ancora piccoli meglio partire da un bene di valore più alto per rientrare dai costi di R&D, soprattutto nei casi di incertezza del successo commerciale. Stesso discorso per gli incentivi, togliamo l’effetto ideologico e puntiamo alla sola ecologia, questi dovrebbero essere mirati alle auto di maggior valore. E’ meglio incentivare la sostituzione di una Cayenne da 5km/l e 60.000km annui con una Taycan che una Mini ICE da 20km/l e 10.000km annui con una cooper E. Sembra che in alcuni dei paesi più avanzati lo stiano facendo.
    Spero di non aver offeso nessuno, nel caso me ne scuso.

    • Ciao Enrico, nessuno si offenderà visto che hai scritto in maniera educata.
      Non sono d’accordo con te sull’ultima parte di quello che scrivi: perché col Cayenne si farebbero 60000km annui e invece con la Mini 10000 ?
      Secondo: ma se ti puoi permettere la Taycan credi che ti importino 6 k di incentivi quando col Cayenne probabilmente paghi 2 o 3 k di superbollo annuale?
      L incentivo serve per togliere di mezzo auto con più di 10 anni di vita che i filtri che monta il Cayenne se li sognano, senza l incentivo la gente meno abbiente continuerebbe ad usarle perché non ha potere economico; pensa a quante famiglie monoreddito ci sono .
      Per la vendita delle piccole elettriche credo che le case costruttrici debbano fare dei numeri non tanto per l utile, ma per controbilanciare le emissioni di quelle endotermiche che vendono, ma forse qui se mi sbaglio correggetemi.

      • Tutto giusto, ma stiamo parlando di macchine che “mediamente” con incentivi si va abbondamente i 20k per aver qualcosa da utilizzare almeno nel medio raggio , per una famiglia normale.

        Insomma siamo ancora lontani, a mio avviso, da un “benessere” ambientale ed sostinibile economicamente dalle aziende….senza contare che oggi, le elettrica, oltre gli incentivi hanno sgravi come assicurazione/bollo/prezzi energia cosa che un domani, se si sviluppasse, sarebbe tolti automaticamente aumentando il prezzo .

        Io sono pro per l’elettrico in città , moto/scooter/auto piccole, che ha un senso….. meno per il medio/lungo o peggio, i suv da 2000kg a batteria, per spostare 80kg di cristiano.

    • Ottime considerazioni e implicita risposta a chi critica gli incentivi bollandoli come regali ai costruttori d’auto elettriche.

    • Non so come fate a scrivere che una piccola elettrica sia venduta sottocosto spero che scherzate, perchè lo capirebbe anche un bambino e che pulcinella ed arlecchino fanno una pernacchia a riguardo. Prezzo di listino alla mano una e-up costa 24k anzi oggi ne stanno mettendo in disponibilità qualcun altra con prezzi a 26k di listino una twingo (che risulta una scatoletta) parte da 23k. Ora potete credere a tutto quello che volete ma 1/3 dei componenti attualmente per fare un’elettrica batterie a 140 euro per unità e non mi si dica che la produzione in serie etc etc perchè se non è un pianale dedicato all’elettrico molte componenti sono le stesse. Quindi come non ho mai creduto che costassero così tanto ma semplicemente perchè devono tenere il costo alto perchè se già domani hai qualche migliaia di euro di differenza non si comprano più termiche ed il discorso è chiuso con quel bel margine che fanno sull’elettrico spalmano tutto il discorso dei costi etc etc. Poi continuate a dire che non ci guadagnano e loro se la ridono sotto i baffi perchè ovviamente per chi ci abbocca loro sono aziende no profit non sono multinazionali che pensano quasi esclusivamente al guadagno…. no no infatti!

      • Nessuno ha detto che costano poco, ma che le case costruttrici hanno poco margine.
        Sarebbe loro interesse averne il maggior numero possibile in circolazione perché il guadagno è soprattutto sui pezzi di ricambio e non solo sulla vendita dell’auto stessa.
        Ma evidentemente hanno poco margine nonostante la alto prezzo di vendita.
        Altrimenti perché non puntano sulle vendite delle citycar? Per puro masochismo? Hai un’altra risposta?

        • Forse continui a non capire… quello del poco margine è quello che dicono loro a te (che voi ci crediate io no), se vedi conti alla mano un auto di listino citycar a 24k secondo me, hai un guadagno molto alto. Per il resto si è discusso tante e tante volte a riguardo, avere un gran numero di auto che hanno 1/3 dei componenti, quindi la possibilità di rotture varie si riduce drasticamente quindi lo stesso vale sui pezzi di ricambio dato che le aziende hanno grandissimi guadagni sui ricambi. Sicuramente ti sarà capitato di cambiare una pompa della benzina diesel o qualsiasi altro componente ed hai visto che prezzi???!!! Poi il discorso (di cui ho detto la mia opinione) è proprio riallacciandomi a quello scritto appena sopra, in italia se oggi o domani metti un prezzo per citycar simili a quello di una panda che quindi ha percorrenze basse quindi le autonomie già oggi sono sufficienti non venderesti più il termico proprio per i risparmi (dei ricambi e manutenzione lo ripeto) che tutte le persone avrebbero ma al contrario le case una forte perdita, ma anche dal punto di vista degli investimenti fatti per i motori che devono rispettare le varie declinazioni euro 6, centinaia di milioni di euro… Le case giocano a loro favore mica il tuo e dicendoti che hanno bassi margini che non riescono a produrne abbastanza sono strategie industriali e di vendita, ripeto ancora sono nel mondo per venderti un prodotto cercando di fare i loro interessi guardando i bilanci. De meo dice che siamo quasi al pareggio dei costi ma nella realtà ci sono ancora oltre 10k di differenza, ve lo sta dicendo velatamente… si parlava qualche anno fa che quando i costi per kWh sarebbero stati di 100 dollari od euro che dir si voglia i costi con il termico sarebbero stati gli stessi, siamo quasi a 140 e la differenza è ancora pazzesca. Per chiudere voi potete (giustamente) pensare che sia tutto lineare ma se uno riflette vede i dati e paragona le cose si rende conto che le cose non stanno così

        • La logica di venderne più possibile con poco margine per poi fornire i mezzi di ricambio è applicabile al termico ma non al elettrico che poi non ha praticamente manutenzione….
          Ed è essenzialmente questo il motivo del attuale differenza di listino fra termico e elettrico… il termico lo vendono con un margine bassissimo perché sanno che ci guadagneranno molto dopo con i vari tagliandi… per l’elettrico invece vendono con un margine ben più alto perché la vendita iniziale rappresenta praticamente il 100 % del guadagno….

          Altro aspetto che gli fa mantenere i listini delle elettriche alti è che le vendite di tutte le case costruttrici “tradizionali” sono basate al 100% sulla rete dei concessionari che con le elettriche andranno in grande sofferenza perché anche loro si reggono sui guadagni dei tagliandi e non delle vendite….

      • Lavoro nel settore industriale e ho un po’ di esperienza. Provo a spiegartelo con questo esempio. Hai citato la UP, immaginiamo che il designer voglia mettere sul portellone la scritta EUP al posto della UP originale. Studio grafico e definizione dei requisiti 20.000Eur. Realizzazione dello stampo dedicato 50.000Eur. Realizzazione degli imballi dedicati per e dopo trattamento decorativo cromo 5.000. Realizzazione degli adesivi dedicati. 10.000Eur, Realizzazione della protezione degli adesivi 5.000Eur. Realizzazione delle buste. Test di resistenza al freddo, al caldo, all’umidità di variazione cromatica 50.000Eur. Aggiungere maschere di posaggi in linea, gestione dei ricambi per 10 anni Facciamo complessivi 200.000Eur. (secondo me è almeno da 3 a 5 volte maggiore). per la solo logo. Dividi per ipotiziamo 1.000 auto vendute e vedi che il solo cambio logo è costato 200Euro cad. contro un prezzo industriale del vecchio di poco superiore ad un euro. Moltiplica questo per tutti i componenti modificati poi vediamo quanto è il costo complessivo dell’auto EV. Purtroppo la produzione automotive funziona cosi.

        • A parte che il ragionamento va a supporto di quello che dicevo proprio per il fatto che non so che ragionamenti fate, quindi tutti questi costi in più che un auto termica sostiene ad esempio una frizione che ha bisogno di tutta la filiera e non parliamo di un logo quindi molto più complicato da progettare produrre e costare va ad aumentare notevolmente il prezzo di una termica proprio in relazione al fatto che le componenti nell’elettrico costano molto meno. Quando una cosa è nettamente più semplice costa molto meno questa è la realtà vorrei chiedere allora perchè non fate un’approssimazione di sistemi di scarico frizione pompe varie distribuzione come costi in più nel termico rispetto all’elettrico. Il vostro ragionamento non segue una linea logica come fa a costare un auto molto più semplice rispetto ad una molto più complicata? E la scusa dei costi della batteria oggi sono svaniti come la neve al sole… Ripeto che in qualche articolo l’hanno detta la verità dicendo che sull’elettrico oggi hanno un “discreto” guadagno… si discreto va bene…

          • Leandro io non voglio difendere a tutti i costi i costruttori, tu mi dici che non capisco,ma non mi hai risposto all’unica domanda che ti ho fatto e spero tu mi risponda in poche righe e senza divagare : se hanno ampi margini di guadagno perché le tolgono dal mercato ? (Vedi E-up)

  4. Forse i miei numeri non saranno precisissimi, ma credo di non sbagliare di molto. Oggi le piccole e medie elettriche costano circa 8-10mila in più delle equivalenti benzina non in modo esclusivo per il costo della batteria. Rimaniamo in Italia per comodità, per la 500 e sono serviti investimenti in ricerca e sviluppo, brevetti, accordi per le forniture di batterie e sostenere i costi per le linee di produzione. Nel 2021, magari, si riusciranno a vendere un po’ più di 15 mila pezzi. Quando hanno rifatto la panda benzina, non sapevano di preciso i numeri, ma si aspettavano di venderne come minimo 4 o 5 volte tanto ogni anno ed erano sicuri di presentare un prodotto che avrebbe venduto per almeno 7 o 8 anni con aggiornamenti minimi. Alla fine credo siano andati anche oltre come vendite. Al netto di strategie di distribuzione dei rischi di impresa su vari prodotti, é certo che con le elettriche per ora é impossibile presentarsi in Italia già con un modello da 50 mila vendite all’anno ed inoltre é anche piú difficile fare previsioni e gli imprevisti e i colli di bottiglia sono più probabili (es di recente la questione dei chip, oppure una protesta in più in Cile o altrove potrebbe rallentare le forniture di batterie).
    La panda quindi si puó portare a casa con cifre tra 11 e 16mila, la 500 hybrid con poco di più (14 – 18, escluse edizioni speciali). Per la 500 e servono circa 20 mila con la rottamazione (c’è anche da dire che la base della elettrica é superiore alla 500 hybrid per tanti aspetti, molti non essenziali per tutti). Per chi carica a casa, questa differenza si recupera in qualche anno tranquillamente.
    Probabilmente se le vendite di elettriche continueranno a crescere stabilmente, anche a parità di costo delle batterie, vedremo nuovi modelli a prezzi più bassi. Sia per quanto sopra, sia perché ci sarebbero dinamiche concorrenziali più vivaci. Di pari passo comunque potrebbero anche diminuire gli incentivi.

    • Certo che affermazioni come quella di De Meo su un prossimo allineamento dei prezzi non incoraggiano ad acquistare una EV oggi, ma piuttosto ad aspettare…

      • Sono d’accordo con te Mauro: si tratta dell’ennesimo tentativo di prendere tempo (e ne frattempo continuare a vendere endotermiche).

      • De Meo è un venditore di prima classe in quanto CEO però resta uno dei tanti venditori che pur sembrando lungimiranti in realtà cercano solo di piazzare il loro prodotto, come Toyoda, come Musk come lo era Marchionne che sapendo di essere in ritardo sbandierava a mari e monti l’inutilità della trazione elettrica. Sono solo venditori di fumo: le cose certe nel futuro sono l’energia sotto tutte le sue forme sarà sempre più cara ma dovrà essere sempre più pulita! Cogito ergo sum……chi se la fa ci guadagna e se non ci guadagna almeno non spende (che alla fine è come guadagnarci).

  5. Si ma fate seguire i fatti alle parole perchè non si può più vedere una zoe 52 con prezzo di listino a partire da 34k euro dai su….. Ormai il costo per kWh è sceso ad almeno 140 euro che per la stessa porta a circa 7k il prezzo (se non di meno) quindi iniziate a dare una bella sforbiciata perchè già prima non credevo a quei prezzi oggi ancor di più!

    • Tra l altro nell’ articolo si parla delle due curve dei prezzi che si incroceranno tra breve, ma la premessa è stata che la citycar a combustione aumenterà molto il prezzo (x rispettare le nuove norme) ,quindi non credo proprio che pagheremo una EV 12 o 13 mila euro, che è il prezzo di quelle attuali.

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