Home Auto Corradini il pioniere: nel 2005 finanziò la Modena-Capo Nord in EV

Corradini il pioniere: nel 2005 finanziò la Modena-Capo Nord in EV

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Uno dei pionieri dell'automotive elettrico

Ormes Corradini l’8 agosto del 2005 fa partire da piazza Grande a Modena “Maranello”, l’auto elettrica made in Emilia, che in 20 giorni arriva a Capo Nord. Un’esperienza sportiva legata ai primi produttori di veicoli elettrici italiani. Troppo presto e troppo avanti. 

le tappe del viaggio a emissioni zero
La mappa con le tappe del viaggio tutta l’Europa
Il pilota dellauto elettrica Maranello
Filippo Sala il pilota di Maranello, l’auto elettrica che viaggiò fino a Capo Nord, mentre presenta l’auto solare Emilia 4 LT

Abbiamo incontrato l’imprenditore modenese  al Museo Ferrari di Maranello durante la presentazione dell’auto solare Emilia 4 LT (guarda). Un evento a cui era presente anche Filippo Sala, docente all’istituto Ipsia Ferrari di Maranello, e soprattutto pilota dell’auto a batteria che circa 15 anni fa arrivo nell’estremo lembo europeo. “In Cina ho fatto cenno all’impresa e con mio grande stupore la conoscevano. Siamo andati oltre il cortile di casa”. Ormes Corradini forse se ne è accorto dopo, ma ora è ben cosciente di aver fatto storia.

Al Comune di Roma 120 veicoli 

L’esperienza sportiva è un bel ricordo, meno quella imprenditoriale. “Siamo partiti troppo presto, eravamo entusiasti ma il contesto non era preparato”. Una delle operazioni più importanti fu la commessa per il Comune di Roma: “Insieme alla Micro Vett di Imola e un’azienda di Lodi consegnammo 120 veicoli per il trasporto dei disabili”. Srotola i ricordi Corradini e il rimpianto “Erano auto che avevano necessità di manutenzione, però la flotta fu abbandonata in qualche cortile, garage…”.

Corradini ha venduto la tecnologia ai cinesi

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L’imprenditore  ha investito nella transizione quando le auto elettriche erano più invisibili dei fantasmi. Un pioniere che ha precorso i tempi: “La prima flotta importante in Europa è stata quella del Comune di Roma, quelle macchine erano alimentate da noi”. La fine l’abbiamo già raccontata, ma Corradini crea entusiasmo in Cina: “dove abbiamo venduto la nostra tecnologia”. L’investimento è imponente: “dovevano fare 1000 auto al giorno in un villaggio per 3 mila persone”. Il progetto sfumò.

Dalle auto all’automazione con la SCE

La sede aziendale
La sede dell’azienda di Corradini

Se sull’automotive era troppo avanti,  Corradini si è rifatto con la micro mobilità e l’automazione industriale. Con la SCE, fondata nel 1978, è uno dei protagonisti di rilievo del settore: “Un mercato di nicchia dove la produzione richiesta in numero di pezzi è limitata”. Qui è una raccolta di successi: “Abbiamo collaborato all’alimentazione di una macchina che fa le radiografie ai malati allettati”.

La stazione fast per i taxi di Shanghai

Un prodotto SCEIl legame con l’automotive resta: “Abbiamo lavorato con un’azienda di Torino che ha realizzato una stazione di ricarica per i taxi di Shanghai – spiega Corradini – . Quando esauriscono la batteria entrano in questo dispositivo dove viene sostituita da un’altra in modo automatico”. Quasi come in Formula 1 quando ci si ferma ai box, ma qui ci sono i robot e il pilota può aspettare qualche minuto.

Corradini alla guida di ITS MAKER 

Corradini con le sue batterie e sistemi di alimentazione resta uno dei protagonisti della transizione elettrica. Anche nella formazione: è presidente di ITS MAKER ovvero la rete di istituti tecnici superiori dell’Emilia Romagna che sforna ragazzi super preparati. Sempre più anche in elettrico. Quelli che le aziende si contendono.

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