I parcheggi custoditi, ecco dove mettere le colonnine. Abbiamo ricevuto da Piero Violante, editore di Parcheggi.it, una riflessione sul tema della ricarica. Eccola di seguito.
“Troppi stalli pubblici occupati abusivamente”
“Dal mio punto di vista la diffusione di EV sarà costante fino a raggiungere quote di mercato a doppia cifra in tempi relativamente brevi. Ma a condizione che la possibilità di ricarica sia la più estesa possibile. Nelle autostrade le colonnine di ricarica sono un ‘affare’ tra le grandi aziende di produzione e distribuzione energia e le società concessionarie. Ad oggi, a parte Tesla, non mi pare ci siano prospettive di accordi a breve”.
“Le colonnine installate nelle città iniziano a diffondersi, ma sono quasi esclusivamente in parcheggi lungo la strada (on street) e per niente sorvegliate. Capita spesso di vedere auto con motori a scoppio parcheggiate negli stalli riservati, impedendone, a chi invece dovrebbe averne diritto, l’utilizzo. Non credo che a breve o medio termine saranno sufficienti a soddisfare la richiesta delle e-car in circolazione“.
“Nelle autorimesse c’è il fattore umano”
“Anche nei grandi autosilo”, prosegue Violante, “le colonnine per la ricarica sono spesso indisponibili. Infatti, nonostante i sistemi di controllo presenti, chi parcheggia e ricarica può lasciare l’auto nello stallo anche quando la batteria ha raggiunto il “pieno”. Impedendo quindi ad altri EV di riempire le batterie e ricavare autonomia sufficiente a percorrere altri km. Ecco che un vero jolly sarebbe ricaricare le auto elettriche o ibride plug-in presso le autorimesse custodite: i garage. Cosi diffusi nelle nostre città, anche se di piccole dimensioni, ma in grado di diventare un valido punto di riferimento per la ricarica.
Nelle autorimesse si potrà contare sul ‘fattore umano‘, dato dalla presenza di personale all’interno delle strutture. La presenza di persone incaricate di verificare quando un’auto parcheggiata che ha richiesto il servizio di ricarica l’abbia effettivamente completata permetterebbe di ottimizzarlo. Consentendo a più auto di essere ricaricate e di non tenere inutilmente occupato un punto di ricarica. Ecco la principale ragione per cui i piccoli parcheggi e le piccole autorimesse potrebbero tornare a rivestire un ruolo di “centro servizi” cruciale. In Italia sono presenti numerose autorimesse, anche di piccole dimensioni, che nel tempo potrebbero diventare un valido punto di riferimento per la ricarica. Sarebbe necessaria, però, la diffusione di sistemi di incentivazione che possano incoraggiare anche piccoli gestori di parcheggio a ospitare nelle loro strutture punti di ricarica. Il timore di costi eccessivi a fronte di un numero ancora molto esiguo di e-car in circolazione, può scoraggiare chi deve mettere mano al proprio portafoglio. Insomma, si venderanno più auto elettriche quando i ‘garagisti’ assicureranno una rete diffusa di ricariche”.
IL NOSTRO PARERE Concordiamo con la riflessione di Violante. Quando si lascia un’auto in ricarica in luoghi incustoditi, prima di allontanarci guardiamo indietro diverse volte per verificare che sia ben chiusa e tutto a posto. Ma i gestori dei garage dovranno fare almeno due cose:
- Sviluppare tariffe competitive per chi ricarica nei loro parcheggi, magari con un piccolo sconto sul costo della sosta.
- Segnalare meglio la possibilità di ricaricare in parcheggi custoditi. Oggi chi arriva in una grande città e cerca una colonnina sulle app dei maggiori gestori non sa che tipo di stazione di ricarica trova. Sa solo dove si trova e come raggiungerla. Oggi, a quel che ne sappiamo, solo l’app della Smart indica quali sono i parcheggi custoditi. (M.Te)
Realizzazione di un impianto ricarica elettrica