I nuovi costi di esercizio: elettriche, ibride, GPL…

I nuovi costi di esercizio elaborati dall’ACI danno un’idea di quanto costa un’auto non solo nell’acquisto, ma anche nella successiva gestione. Quindi un parametro molto più attendibile per orientarci nella scelta.

i nuovi costi di esercizioI nuovi costi di esercizio: ecco come sono calcolati dall’ACI

I costi sono calcolati al km per 5 diverse percorrenze annue: 10-20-30-40-50 mila km. Si possono trovare sulla rivista Auto Aziendali Magazine, comprese le auto benzina e diesel. Qui ci limitiamo a un confronto tra i veicoli ritenuti più ecologici: elettriche, ibride, metano e GPL. I valori si riferiscono ad auto in proprietà e tengono conto di tutti i costi che si affrontano nella vita su strada. Quindi: costi fissi (bollo, assicurazione e interessi sul capitale). E costi di percorrenza (carburante, pneumatici, manutenzione, riparazione e ammortamento del capitale). Non si tratta quindi del semplice costo dell’energia o del carburante che serve per percorrere un km. L’ACI calcola questi dati per dare riferimenti ufficiali alle aziende per i loro mezzi. Attenzione: non si tratta del cosiddetto TCO (Total Cost of Ownership), per calcolare il quale occorre aggiungere i costi di amministrazione. Sono comunque di valore che possono dare un’indicazione molto utile, anche ai privati.

Elettriche: la Renault Twingo è la più virtuosa

i nuovi costi di esercizio

La tabella elaborata da Auto Aziendali Magazine comprende un po’ tutte le marche, anche se di Tesla non sono presi in esame le due auto più diffuse, Model Y e Model 3. E per la 500e è stata presa in esame la versione più costosa, “la Prima Cabrio“, con un prezzo d’acquisto che pesa sui costi chilometrici anche dopo lunghe percorrenze. Si nota comunque che citycar come la Twingo (0,21) e la Smart (0,25) hanno dopo 50 mila km i costi di percorrenza più bassi di tutte le auto ibride, metano e GPL censite.

Ibride: la Prius resta la più economica. Le plug-in…

i nuovi costi di esercizio

Tra le ibride la Toyota Prius resta la più economica, ma resta pur sempre un modello di nicchia, visto anche il look molto originale (ed efficiente nell’aerodinamica). Piuttosto buono anche il risultato delle plug-in, con la Kia Niro a 0,36 euro di costo/km dopo 50 mila km e la Mercedes Classe A 250 E a 0, 43.

Metano: prezzi folli, valori da prendere con le molle

i nuovi costi di esercizio

I valori riferiti al metano sono invece da prendere con le molle: gli sbalzi giornalieri del prezzo al kg del gas per autotrazione rende difficile avere riferimenti affidabili. In tempi normali sarebbe stato sicuramente il carburante più economico, ma ora accade esattamente il contrario e molti distributori stanno addirittura chiudendo. Da questo raffronto, comunque, escono bene Lancia Y e Volkswagen eco-Up (0,28 al km dopo 5 anni), oltre alla Fiat Panda (0,29).

I nuovi costi di esercizio: per finire 20 modelli a GPL

Il GPL conserva invece una certa stabilità nei prezzi e costi d’esercizio decisamente contenuti: non a caso acquista anno dopo anno nuove quote di mercato. I valori più bassi, dopo 50 mila km, sono appannaggio delle due Dacia, Duster (0,25) e Logan (0,24), grazie anche a un prezzo d’acquisto da vere low-cost. Ma anche la Panda (0,25) e la 500 (0,25) sono su valori molto contenuti.

Visualizza commenti (33)
  1. Salvatore Bianco

    Tutto interessante, sarebbe stato utilile se avesse messo il prezzo dei vari carburanti. Per i carburanti fossili il prezzo è mediamento uguale, il costo a Kwh è tutto un programma, puo’ variare da 0,20 a casa (solo vecchi contratti per ottobre è previsto un forte aumento del prezzo) fino a quasi un euro nelle coloninne fast.

  2. Complimenti il sito è sempre più impestato dalla pubblicità, sempre più otticamente illeggibile, non per i contenuti, che sarebbero anche interessanti, se si riuscissero a leggere.

    1. Ahimè concordo, abbiamo superato una soglia di sopportabilità, ormai scrivere un commento da mobile è diventato snervante, è tutto un pop-up, un video, un banner, uno sfondo che cambia alterando l’impaginazione, il tutto a coprire ripetutamente l’area in cui scrivi (o leggi).
      Fate attenzione perché così perdete anche in credibilità, uno che si affaccia per la prima volta potrebbe pensare che vaielettrico sia un sito di scam…
      Purtroppo ciò costringe all’uso di ad-blocker.

  3. gualtiero ceresani

    Mi chiedo da qui a 30 anni come sara’ la sosta nelle nostre vie in considerazione che avremo ancora termiche ed elettriche sempre più in crescita.credo che spariranno le colonnine che adesso fregano parcheggi ed avremo delle stazioni di servizio per le ricariche.che ne pensate?

    1. E’ difficile prevedere il futuro ma non possiamo escludere che le colonnine “ruba parcheggi” diminuiranno con l’aumentare delle stazioni di servizio riconvertite all’elettrico. Al limite una parte delle colonnine singole su suolo pubblico potrebbe essere sostituita da altrettanti punti di ricarica in aree “private” (negozi, ristoranti, …) che se non altro dovrebbero godere di una maggiore sorveglianza.

      1. gualtiero ceresani

        Si in effetti pensavo anche io così.per le colonnine mi sono espresso forse male ma allo stato attuale in tante circostanze sembra essere così.faccio un esempio pratico..la via dove abito è piena al 90% di palazzi senza garage alcuno.hanno rifatto le strisce dei parcheggi…le hanno allargate ed il risultato sono circa 20 posti in meno..poi da 3 posti per disabili siamo passati a 8…se qualcuno proponesse l jnstallazione anche di una colonnina di ricarica penso che verrebbe giù il quartiere anche perché nella mia via..lunga circa 1 km e mezzo ci sono solo 2 spring..

  4. Mah, sarebbe utile leggere il report per intero. Non si capisce come fanno Zoe e Clio GPL ad avere gli stessi costi al km, qualunque sia il chilometraggio percorso (in verità un pelino più basso per la Clio GPL). La Clio GPL si avvantaggia rispetto alla Zoe non con pochi km (dove il costo è 0,47 €/km) ma con percorrenze maggiori dove il costo è inferiore di 0,01 €/km. Questo è un risultato controintuitivo perché il risparmio dell’auto elettrica dovrebbe arrivare proprio da un maggior chilometraggio: l’auto la pago di più ma siccome il costo al km è inferiore, più km faccio più velocemente ammortizzo la spesa e inizio davvero a risparmiare. Acquistare un’elettrica per farci pochi km l’anno è certamente antieconomico eppure per l’ACI è il contrario.

    1. Non ti seguo, a 10k km annui i costi son più alti e più si sale più scendono, per tutti i modelli, ed è normale sia così a prescindere dalla alimentazione se si suppone un costo fisso per tale alimentazione come credo abbiano fatto, le tabelle le aggiornano anche per quello

      1. Sì ma sulle elettriche dovrebbero scendere più velocemente. Ricorderai il famoso “dibattito” qui su VaiElettrico su quando si raggiunge il punto di pareggio tra elettrica e benzina, ovvero quando il TCO dell’auto elettrica batte quello dell’auto a benzina. L’articolo precisa che per parlare di TCO dovremmo inserire anche i costi amministrativi, ma il punto resta questo: l’auto elettrica costa di più all’inizio ma poi il suo costo diminuisce nel tempo perché compensato dal minor costo dell’energia rispetto alla benzina (almeno era così fino a poco fa). Ebbene, questo significa che più km si fanno più cresce il vantaggio dell’auto elettrica. Sia per l’elettrica che per la benzina il costo km decresce con l’aumentare dei km ma nell’elettrica il costo al km, rispetto alla benzina, è più alto all’inizio (con pochi km) e più basso alla fine (con molti km).

        Esempio banale: se io acquisto una Zoe a 35k e una Clio a 19k e percorro solo 1000 km in tutta la vita dell’auto, chiaramente il costo al km sarà 35,1 €/km per la Zoe e 19,15 €/km per la Clio, ottenuto sommando tutti i costi (35000 euro costo auto e 100 euro costo energia) e dividendo per il numero di km (1000). Stesso discorso per la Clio, ipotizzando 150 euro di costo carburante per fare 1000 km. Tralascio gli altri costi per semplicità. Ma se con l’auto elettrica percorressi 200000 km allora, escludendo la voce sugli interessi sul prestito (!), il costo al km dell’auto elettrica si ridurrebbe in modo più significativo rispetto al costo dell’auto a benzina e avverrebbe il sorpasso.

        In sintesi: più km fai con un’auto, più l’auto elettrica “recupera” sulla benzina. I dati di Zoe e Clio riportati invece vanno in senso opposto: con l’aumentare dei km la benzina diventa più vantaggiosa. E questo è controintuitivo.

  5. Non mi stupisce che la Twingo elettrica sia in testa alla classifica, è una citycar fantastica, ci ho fatto ormai 10mila km a costi irrisori, tra urbano ed extraurbano. E poi per essere un’utilitaria è comodissima, e la dolcezza della guida elettrica non si può raccontare, va provata 🙂

  6. -Si nota comunque che citycar come la Twingo (0,21) e la Smart (0,25) hanno dopo 50 mila km i costi di percorrenza più bassi di tutte le auto ibride, metano e GPL censite.-

    Vero.
    C’è anche da dire che fare 50k km l’anno su una twingo o una smart richiede parecchia forza di volontà.
    Oltre che due cicli completi di ricarica al giorno, sulla base di 200 giorno lavorativi l’anno.
    Però dai, perchè no. 😉

    1. Come col cellulare quando la batteria inizia a invecchiare, la botta di ricarica fast in pausa pranzo e via hehehe

      In tre anni hai fatto i 1500 cicli di durata media delle batterie… Non male 😅 immagino abbiano evitato di includere il costo di un cambio batteria per arrivare a fare quei km, se fossi un dipendente con rimborso kilometrico non averli mi girerebbero abbastanza 😅

      1. Diciamo che sarebbe una situazione dove una formula azzeccata di noleggio batteria risolverebbe il problema alla radice con soddisfazione di tutti. 🤭

  7. C’è da aggiungere una cosa, se si ha un impianto fotovoltaico la spesa dell’energia può essere quasi azzerata cosa che non è possibile con nessun’altra alimentazione. Purtroppo nessuna tabella generalista può prendere in considerazione questo aspetto.

    1. L’impianto fotovoltaico l’hai ricevuto in regalo dalla befana? Beato te. Con accumulo e di grandezza decente costa sui 30mila euro con prezzi in crescita ben oltre l’inflazione. Se li metti nel conto mi sa che di gratis hai poco.

      1. 30.000 euro che si dimezzano con le detrazioni in 10 anni. E comunque se non metti l’accumulo, ad oggi, con lo scambio sul posto, rientri più velocemente dell’investimento e la cifra iniziale si dimezza. Quindi alla fine con le detrazioni siamo ad un investimento su 10 anni di 7.500€ circa, cifra con cui ti porti a casa il top sul mercato, ma volendo si può risparmiare molto cercando componenti più economiche che però potrebbero essere più vantaggiose come rapporto qualità/prezzo. E non hai un qualcosa che ti serve solo per la macchina, ma per l’intera casa.
        In sostanza: no, il FV non te lo regala la befana, ma non spariamola per esagerare all’opposto. Il valore del FV come investimento prescinde dall’auto e quest’ultima può goderne solo se è elettrica.

        1. ernesto grottaferrata

          quindi quando fai il contratto l’impianto lo paghi 7500? no
          il discorso di base è sempre lo stesso: se non hai soldi/accesso al credito per l’acquisto te lo scordi il ftv.. detrazioni o meno.

          1. Qui non si discuteva dell’accesso al credito, ma del costo di mantenimento di un auto elettrica nel caso tu abbia anche il fotovoltaico. Per tale valutazione va ovviamente considerato il costo finito dell’impianto fotovoltaico, non quello iniziale, sennò i conti che si fanno non hanno senso.
            Poi, se si vuole fare a tutti i costi del vittimismo ed infilare la presunta incapacità di accesso al credito da parte delle persone in ogni discorso, allora ok.
            Per non dire del fatto che esistono anche alternative (vedi sconto in fattura/cessione del credito) che oggigiorno si possono applicare anche ai lavori che rientrano nell’ambito del bonus ristrutturazione, per cui a quel punto non serve neppure necessariamente disporre del capitale iniziale.

    1. Il costo del kW è talmente variabile che è impossibile calcolare la spesa,io ho un impianto fotovoltaico e possiedo una model 3, dopo 2 anni, manutenzione zero,bollo zero e spese per l energia irrisoria,come la mettiamo?

      1. La mettiamo che se tutti avessimo 50mila euro per una Tesla e 15mila per un impianto ftv, quindi per beni non di primissima necessità, l’Italia sarebbe il Paese più benestante al mondo. A quel punto non interesserebbe a nessuno nemmeno guardare al risparmio generato da bollo, manutenzione eccetera. Quando la smetteremo di parlare solo di noi stessi, invece che di guardare alla situazione generale, non sarà mai troppo tardi

          1. Ma sì, hai ragione, solo che da molti elettronauti traspare una certa faciloneria, ed anche una sottile prepotenza verso chi manifesta legittimi dubbi su alcune questioni come quelle del prezzo fuori da ogni grazia dei veicoli elettrici, per cui molti non possono, o non ritengono opportuno effettuare un investimento di tal tipo, a meno che non si debba davvero andare tutti in Spring… oppure come la questione dei rifornimenti: insomma, l’Italia è un paese “vecchio”, nel senso che vivono tantissimi pensionati, i quali già hanno difficoltà al self-service, tanto che sono rimasti gli unici a rivolgersi al servito, non vedo come possa chiedersi loro di raggiungere dimestichezza con app e colonnine varie. Se non si affrontano questi problemi, la transizione richiederà un secolo, ma questo pare non interessare a nessuno. “Io ho il macchinone elettrico ed il ftv, stupidi voi con seguite il mio esempio”. Questo è il senso che passa, e ovviamente non è affatto il tuo caso

        1. VINCENZO VICINANZA

          Non potevi essere più lineare e sintetico.
          Intanto Tesla Annuncia ai propri clienti un vertiginoso un discreto aumento ai Supercharger da 0,50.. a 0,66€/KWh…
          Ma so briciole…

          1. “Vertiginoso”… 😀
            Della serie, quando si vuole a tutti i costi piegare la realtà…

            @Luca D.M.: concordo che una Tesla non sia un bene di primissima necessità (del resto, l’auto lo è? Ci sono altri modi per muoversi, tutto sta nel capire quanti sacrifici uno vuole fare), per quanto riguarda il fotovoltaico forse il giorno in cui le persone cominceranno a ragionare guardando oltre un palmo dal proprio naso, forse ci si renderà conto che poco ci manca affinché diventi una componente essenziale per un immobile, laddove tecnicamente installabile. Ed invece mi rendo conto che la maggior parte delle persone continua tutt’oggi ad essere interessata di più alla piastrella bella, piuttosto che alla maniglia così anziché colà…

            Il ragionamento di Luca (quello a cui tu hai risposto) funziona anche se avesse una Spring invece di una Model 3.

          2. @Mauro, ho un impianto ftv da 6 kW, esposizione verso sud, centro Italia, insomma, condizioni ideali, ma ad essere sincero non è che ti cambia troppo la vita. D’estate è sicuramente sfruttabile, ma è una stagione dove si sta più fuori, c’è già tanta luce naturale… ma l’inverno è lungo, negli anni ho contato anche 40 gg consecutivi senza sole. Detto questo, la mia risposta era di carattere generale, e vale anche nel caso della Spring, che, con un’autonomia abbastanza imbarazzante, parte da 21mila euro, quando la Sandero, categoria superiore, parte da 11mila… Ergo una Spring a benzina sarebbe costata non più di 7000 euro, ossia il 66% in meno, mica bazzecole… e come si pretende di cambiare passo verso l’elettrico a queste condizioni? Come si può pretendere che milioni di pensionati abituati alla Panda, possano impazzire per ricaricare una Spring elettrica che è costata 2, 3 volte tanto? Mio padre e mio suocero non potrebbero mai, questo è certo, se i vostri genitori sono forti in tecnologia ed in pazienza, tanto meglio, ma mi voglio concedere qualche legittimo dubbio. Se non si interviene sui prezzi, l’elettrico resterà prodotto di nicchia, con volumi di vendita inevitabilmente bassi

          3. @Luca D.M.: avere una grossa fetta di energia gratis, fosse anche per 8 mesi all’anno mi sembra già di per sé grasso che cola se lo confronti con qualunque altro tipo di combustibile che devi pagare fino all’ultimo centesimo, inquina ed è destinato a terminare (ma quando chissenefrega del futuro, giusto?). Non so cosa intendi per “non mi cambia la vita”, del resto non so cosa ti aspetteresti tu affinché la tua vita cambi.
            La Spring è più che adeguata per un utilizzo cittadino. Non credo che il pensionato abbia difficoltà ad attaccare una presa elettrica in casa, se ce l’ha probabilmente è il caso che non guidi un’auto. Il tuo pensionato è quello che non può ricaricare a casa e che da un momento all’altro deve partire per una questione di vita e di morte e farsi 500 km senza neppure fermarsi per andare in bagno? Eh, pazienza, ce ne faremo una ragione se continuerà ad andare a benzina/diesel/GPL.

          4. @Mauro non è che tu non abbia la tua buona parte di ragione, ma è un dato di fatto che nel momento in cui avrei più bisogno dell’apporto del ftv, tra novembre e marzo, semplicemente non c’è. È un semplice dato di fatto. Il mio impianto produce ogni anno 7500 kWh circa, l’80% concentrato tra maggio e settembre, quando – sostanzialmente -non mi serve. In inverno ho provato anche a sfruttarlo in abbinamento ai due condizionatori, in aiuto al riscaldamento a gas: un salasso. Alle 4 la luce del sole è già bassa, e fino a quell’ora in casa non c’è nessuno. Quando servirebbe, l’impianto già non produce più nulla, e questo è un dato incontrovertibile.
            Sul discorso principale, io, che avrei tutta la convenienza a passare all’elettrico, osservo che i prezzi sono esasperatamente troppo alti; che tra una Captur gpl e una Cupra elettrica, due auto dallo spazio interno simile, ballano 20mila euro. Una pazzia anche solo pensarlo, e anche questo è un dato incontrovertibile. Quando ci sarà una Captur elettrica a 20mila euro, per rimanere all’esempio, le percentuali di vendita delle stesse elettriche saranno a doppia cifra, ma oggi, con la congiuntura economica in essere, con tendenza al peggioramento, semplicemente non hanno e non possono avere mercato

          5. @Luca D.M.: ma non hai lo scambio sul posto? In questo caso recupereresti buona parte dell’energia che produci fino alle 4, quando non sei in casa, chiaramente il rimborso lo vedi in differita, ma comunque ce l’hai.
            Sennò dovresti usare un accumulo.

            Non capisco comunque perché nel resto dell’anno il fotovoltaico dovrebbe servirti meno che in inverno. Io mi raffresco anche in estate/primavera/autunno, uso l’induzione anche in estate/primavera/autunno,, carico la macchina anche in estate/primavera/autunno… Se la tua idea è che in estate serve meno perché accendi meno la luce… beh, non sono certo le lampadine notturne che ti fanno crescere in modo significativo la bolletta (a meno che tu non debba illuminare uno stadio…).

      2. Restano comunque valori che servono come riferimento per poi dare anche i rimborsi chilometrici a chi usa auto personale, che poi tu a casa abbia fotovoltaico da 25kwp e una batteria di accumulo da 100kwh per caricarci due tesla ogni sera, frega poco, comunque quello ti rimborseranno e non dovrebbe essere diverso. Quello che non spendi in energia lo stai spendendo probabilmente in rate per il fv e accumulo (tralasciando bonus vari che non è detto uno possa ristrutturare). Esattamente come quando ti rimborsano i termici, gli interessa poco se fai benzina sempre in autostrada o al iper super scontato o a Livigno, come non gli interessa se hai una polizza auto da 300€ o 1500 con casco anche per il gatto del vicino ne se guidi come un pazzo consumando il triplo del dovuto o vai sul filo del gas risparmiando litri preziosi

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