I numeri Tesla in Italia raccontano di una crescita che non si interrompe, ma anche di un parco-clienti che continua a concentrarsi nel Nord-Est. Il Sud poi…
I numeri Tesla: il Model 3 vale l’87% delle vendite
Le vendite continuano ad aumentare e questo si deve, ovviamente, al Model 3. In un anno dal 2019 al 2020, si è passati da 2.453 a 3.840 immatricolazioni e di queste l’87% è dovuto alla Tesla più economica oggi disponibile. Stagnano invece le vendite di Model S e Model X, un po’ per l’invecchiamento dei due prodotti, un po’ per l’arrivo della concorrenza tedesca. Complessivamente la parte più cara della gamma di Elon Musk è scesa al di sotto dei 500 pezzi venduti.
Già in un precedente articolo stimammo in circa 200 milioni il fatturato di Tesla Italia, basandoci su un prezzo unitario medio compreso in una forbice tra i 50 e i 60 mila euro. Per il 2021 non ci si aspettano grandi balzi in avanti: Lo scatto avrebbe potuto arrivare dal Model Y, ma pare proprio che le consegne slittino, anche per la ritardata entrata in funzione della fabbrica europea, la GigaBerlin. La previsione è di 4 mila auto vendute.
La Lombardia fa la parte del leone, Sud non pervenuto
Ma i margini di crescita sono enormi e non solo per il prossimo allargamento della gamma. Esaminando le vendite 2020 per provincia, ci si accorge infatti che i clienti Tesla restano concentrati soprattutto nel Nord-Est e che c’è più di mezzo Stivale da conquistare. La Lombardia da sola vale il 36% delle vendite complessivo (1.399 immatricolazioni), con il quadrilatero Milano-Monza-Lodi-Brescia a fare la parte del leone.
Se alla Lombardia uniamo Veneto (517 Tesla immatricolate) e le Province di Trento e Bolzano (398), vediamo questa parte d’Italia vale più del 60% delle vendite. Sotto Roma praticamente Tesla non è pervenuta, con pochissimi acquirenti: 20 a Napoli, 14 a Bari, appena 8 a Palermo. Le motivazioni sono tante: una rete di ricarica ancora carente e un reddito disponibile decisamente più basso rispetto al Nord-Est. E anche una presenza commerciale inesistente. Una partita che ancora deve iniziare.
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Ma invece di tirare fuori l’ipotesi del reddito disponibile (abbastanza confutabile su molti fronti: ci sono auto economiche, ci sono i finanziamenti ecc.) non capisco come mai non si considerano gli incentivi regionali come volano delle vendite.
E non capisco come si possa fare solo un timido accenno sulla mancanza dei service.
Come conta Tesla di riparare un’auto delle 8 persone a Palermo? Con il ranger da Roma?
E le 14 di Bari?
Forlì-trento, 300km di strada, 6 supercharger.
Fano-Lecce, 660km di strada, 3 superchargers
Fano-Roma, 300km di strada, 1 supercharger
Pescara-Napoli, 265km di strada, 1 supercharger
Ecco la risposta
bhe ma sostanzialmente quando c è un supercharger ogni 300Km di cosa c è bisogno? … questo ovviamente per gli spostamenti/viaggi … ovviamente il problema è piu che altro se hai da ricaricare a casa o no … senza l’unico rimedio è che il comune abbia punti ricarica standard da 20kw per la ricarica
Di cosa c’è bisogno? C’è bisogno di piu stazioni… Perché altrimenti al nord su 300km di strada ci sono 6 superchargers? Ne bastava 1 grande no?
Vivo al sud e vi posso garantire che la voglia di auto elettrica è alta, ma al momento non decolla per i prezzi ancora troppo alti e la totale mancanza di infrastrutture di ricarica.
Al momento, se guardiamo all’ elettrico, c’è stato il boom di monopattini ma soprattutto bici elettriche.
Per me è dovuto alla carenza della rete di ricarica,mi sembra che anche i Superchargers non siano molto presenti .
Per il discorso reddito Vorrei compararle con quante BMW alta gamma e Ferrari sono state vendute