I No Watt al governo ora terrorizzano anche i sindacati

 

I No Watt al governo terrorizzano anche i sindacati. L’Italia è l’unico tra i grandi Paesi europei a non avere un piano per la transizione dal diesel all’elettrico. Oltre a non avere alcuna forma di incentivo per chi acquista una EV.

i No watt al governo
La Fiat 500, al momento l’unica auto elettrica che si produce in Italia.

I No Watt al governo a scimmiottare la Nokia

Ormai è evidente che l’auto elettrica (intesa come eco-sistema che comprende la produzione di batterie) non interessa al governo italiano. Il duo Giancarlo Giorgetti-Roberto Cingolani è tutto preso da altre ‘priorità‘, a cominciare dal gas e da un improbabile riscoperta del nucleare. Facendo quasi rimpiangere il mitico Danilo Toninelli, il ministro che cianciava di elettrico ma poi, in privato, si vantava dalla sua nuova Jeep a gasolio. Peccato che il mondo vada in un’altra direzione: tutti i colossi dell’automotive annunciano grandi progetti concentrati solo sull’elettrico. Da ultimo anche la triade Renault-Nissan-Mitsubishi, con 35 nuovi EV entro il 2030. L’Italia no: si rifiuta di prendere atto del nuovo che avanza (con tutte le sue complessità) e si arrocca sull’esistente. Con un atteggiamento simile a quello di Nokia, che negò l’evidenza dei telefonini che si stavano trasformando in veri e propri computer. E sappiamo com’è andata a finire.

i no watt al governo
Il Ministero per lo Sviluppo economico: solo tavoli di crisi, nulla sul futuro.

I No Watt al governo senza uno straccio di piano per l’auto

Ma ora anche i sindacati cominciano a sentire puzza di bruciato. E a capire che i treni dei nuovi investimenti sull’elettrico partono ovunque tranne che in Italia. E che non basta piangere sul latte versato delle crisi industriali che nascono qua e là (e dispiace molto) per il calo di vendite delle auto a gasolio. A differenza di Francia e Germania, che stanno riconvertendo le loro industrie attingendo a piene mani dai fondi europei, qui non esiste uno straccio di un piano. Lo ha confermato Giorgio Airaudo della Fiom Piemonte in un’intervista al Fatto. Il ministero dello Sviluppo Economico, guidato da Giorgetti, non ha neppure avviato i lavori preliminari metterlo a punto. Né esiste un censimento della filiera dell’elettrico. “Ci si limita a convocare tavoli e a inseguire Stellantis sui singoli episodi, senza chiedere al gruppo a guida francese un piano generale sulle sue attività in Italia”. Non solo: proprio Stellantis approfitta della latitanza del governo per rimettere in discussione anche la costruzione di una Gigafactory per batterie a Termoli. In sostituzione della produzione di motori a benzina.

I no watt al governo
SINDACATI ALL’ATTACCO / Giorgio Airaudo di Fiom CGIL Piemonte.

Si aprono tavoli sul passato, mai uno sul futuro in arrivo

Giorgetti, per inciso, è lo stesso ministro che a parole (scritte proprio a noi di Vaielettrico) sostiene di essere stato favorevole al rinnovo degli incentivi per l’elettrico. Salvo non lasciare  traccia di questo intendimento nei testi di preparazione della Legge di Bilancio. Né tantomeno nella norma poi approvata in Parlamento. E così i sindacati fibrillano. Stellantis ha restituito il maxi-prestito avuto dallo Stato italiano in piena pandemia, ma quella che sulle prime sembra una buona notizia è in realtà un pessimo segnale. Prendendo quei soldi, il maxi-gruppo dell’auto aveva preso un impegno a non tagliare gli organici in Italia. Ora liberi tutti.Non c’è altro tempo da perdere. È il momento di affrontare le criticità di un settore tradizionalmente molto forte in Italia, che rischia di essere spezzato via da una trasformazione non governata”, aggiunge un altro sindacalista, Roberto Benaglia di Fim Cisl. Tutti appelli nel vuoto. Si aprono i tavoli di crisi, ma non i progetti sul nuovo. E tornano in mente le parole del grande Rino Gaetano: “Ma chimme sente…?“.

Visualizza commenti (65)
  1. Paese strano lItalia….
    E gli italiani?….strani mica poco anche loro eh….
    Dunque abbiamo al governo i politici e non vanno bene…sono qualunquisti ed incompetenti quando non corrotti
    Quindi vogliamo i tecnici….
    Arrivano i tecnici e non vanno bene….sono qualunquisti ed incompetenti quando non corrotti…
    Scusate ho un loop ma non avevo già usato questi termini?
    Scusate ma trovare un punto di equilibrio no?
    Questi sono i politici che abbiamo e questi sono i tecnici che abbiamo,nel bene e nel male….
    Oserei dire questi che ci siamo scelti.
    Quindi calma e gesso lasciamoli lavorare,tranquilli che perlomeno avranno i loro parenti a cui dare spiegazioni e soddisfazioni….
    A Robbe’… A Mario…azz state a fa’ li a rroma?
    State a scalda’ e poltrone?
    Da parte nostra iniziamo ad andare a votare sempre e comunque noi, a sollecitare chiunque altro a farlo,ed a fare pressione su qualsiasi esponente politico che capiti a tiro.
    Solo potremo dire ai ai nostri nipoti di aver fatto il massimo.
    Ps
    la sparata di Salvini sulle auto a batteria Cinesi è epocale….parla giusto lui che è innamorato dei Russi
    ‘Dai mal che vada usiamo le auto di freddy flintstones ne guadagnebbero ambiente e salute
    Iabadabaduuuu….

    1. Il problema di fondo che i tecnici li mettono sempre loro, noi vorremmo dei veri politici che giardino il bene del paese del popolo a lunga scadenza , no oggi per domani, perché tamponare i problemi ne crea un altra miriade, come sta succedendo e lo sta vedendo la maggior parte della gente.

      1. stavo per pubblicarlo io, una vergogna ; come dicevo è una pedina fondamentale messa lì per mantenere lo status quo e non cambiare nulla. Il peggio del peggio!

  2. Non preoccupatevi , anche in quel di Bruxell si stanno rendendo conto che la deadline 2035 per il termico è pura utopia..

    1. Alessandro D.

      Ne sono convinto anch’io, ma qual’è l’alternativa? Andare avanti a bruciare petrolio come se non ci fosse un domani? E guardi che, sinceramente, se mi mette sotto alle terga una Giulia quadrifoglio con il suo bravo V6 biturbo mica le dico “che schifo” eh? Però bisogna essere onesti, questo andazzo non è sostenibile a tempo indeterminato. Detto questo, temo pure io che il 2035 sia troppo vicino. Vedremo.

      1. ma certo che è impensabile finche al mondo vengono elargiti incentivi/agevolazioni al petrolio per quasi il triplo rispetto alle energie rinnovabili… se dirottassero tutti gli incentivi verso le rinnovabili altro che 2035 … io dico entro il 2030 … il problema è che le grandi lobby del petrolio non sono state ancora scalfite 🙂 … anzi riescono a mantenere forza entrando anche nell economia verde rallentando lo sviluppo dove possono e dove non possono si mangiano i ricavi per i loro traffici

    2. A farci cambiare televisori nel giro di un anno sono stati capaci e nessuno si è lamentato. Anche io credo che il 2035 sia utopia perchè se aspettiamo 13 anni prima di eliminare ALMENO UNA delle fonti di inquinamento, non so come arriveremo al 2040. Spero si ravvedano e portino il limite al 2025. Sono provocatorio ? no ! Come diceva Ernesto Guevara “siamo realisti ! Pretendiamo l’impossibile”

    3. Se anche fosse il 2036 l’importante è marciare verso quella direzione e sarebbe auspicabile farlo in modo convinto e non tentennante all’italiana.

  3. Qualcuno ha scritto che in Italia non si costruiscono più auto.
    E Melfi? Cassino? Pratola Sierra? Sono tante persone e tanti stipendi.
    Io sono invece molto contento sia del fatto che Stellantis stia per produrre un diesel pulito euro 7. Cosa che NON HA tentato nessun un costruttore e che aprirà un grande mercato fino al 2035 e oltre per tanti altri paesi oltre l’ Europa.
    Premesso che ho 6kw di fotovoltaico sul tetto dal 2008, sono contento che il governo abbia aperto all’ aumento della ricerca e produzione del metano.
    Almeno saremo un POCHINO piu indipendentementi dai produttori mondiali che impongono i loro prezzi.

    1. Quali sono i modelli che verranno prodotti a Melfi , Cassino e Pratica serra ? E quanti a Tichy in Polonia ?
      Le nuove punto e Renegade avranno pianale Peugeot !!

      Aspettiamo o meglio decidere prima che piova ?

    2. Certo, costruiscono in parte qua, gli utili vanno all’estero ma la cassa integrazione la paghiamo noi.
      Tutto giusto, no?

    3. Molto POCHINO! Ricordiamo anche fra l’altro che il disastroso terremoto in Emilia del 2012 in tanti sospettano sia stato causato dall’estrazione di metano. E poi le quantità in totale a quanto ammontano?

      1. E perché Venezia forza di estrarre acqua dal sottosuolo si è abbassata, quindi può benissimo essere, come molte altre catastrofi in giro per il mondo

    4. la crisi attuale è data soprattutto dal fatto che sono 2 decenni che bisognava investire sull’elettrico .. ma hanno fatto cartello bloccando tutto solo … ovviamente … per interesse … perdita di lavoro, lavoratori e imprese ci sarebbe stata comunque per l’alta automazione a cui andiamo incontro …. certo che sara ancora piu disastroso se continuiamo a mantenerci su posizioni conservatrici … in italia siamo famosi per l’immobilismo .. purtroppo a differenza di 100 anni fa l’economia è globale e ti devi confrontare con chi corre 10 volte piu di noi

  4. Purtroppo siamo alle solite i politici citati (ma potrebbero essere altri) dopo aver fatto fare un lavoro eccellente agli unici non ancora corrotti …hanno affossato il buon governo pentastellato per spartirsi la torta di 273 miliardi …così brunetta annuncia 2 miliardi di investimenti in corsi per la pubblica amministrazione in modo che chi ha una laurea ne possa conseguire una seconda ..parole sue o cingolati che rispolvera il nucleare tutti progetti di dubbia ricaduta ma …sicuramente ricchi di bonus per chi li presenta
    Beh!! Che cosa c’è d’aspettarsi da un manipolo di l…..i che su 60 milioni di persone non ha saputo presentarne UNA DEGNA E CAPACE per fare il presidente DELL’ITALIA non sono né sconcertato ne indignato ho già messo in atto da anni il piano B fuggire da questo paese che non mi appartiene più…auguroni per chi non lo può fare

      1. Con tutto il rispetto scusa, ma il tuo articolo parlando dei sindacati porta in ogni contesto a tirare in ballo la politica che comunque a mio avviso è al centro del tema visto il modo di operare nei co fronti delle tematiche riguardanti energia e Green. Con ossequio Marck

      2. Di cosa dovremmo parlare in questo articolo, visto che si tratta di scelte (miopi è a dir poco riduttivo!) di politica ambientale fatta da politici (o pseudo tali) con la lungimiranza di un’ameba?

          1. a dir la verità, visto i recenti fatti che emergono quotidianamente (basta cercare per esempio “Cingolani Solvey”) , è più un complimento che un insulto! E’ ora di finirla con i finti buonismi e dire le cose come stanno.

          2. le cose sono chiare per chi le vuole capire, in Italia la classe dirigente sta remando contro la transizione ecologica, ogni giorno si aggiunge un tassello: rinvio plastic tax, no tassazione xtraprofitti sul gas ma solo sulle rinnovabili, niente incentivi sull’elettrico cos’altro vuol sapere?

      3. I No Watt al governo ora terrorizzano anche i sindacati caro massimo degli esposti
        questo e il titolo
        si parla di governo e di sindacati quindi nei commenti ti devi aspettare che si parli di politici e delle loro scellerate scelte nessuno sfogo…. Giorgetti e Cingolani non hanno le mani in pasta sull’elettrico e non indirizzano risorse dove non sono prenditori punto…
        VORREI ESSERE SMENTITO

      4. … pero purtroppo su questo tema la politica è lo sfondo sul quale confrontarci… lo stesso articolo lo è

      5. Massimo, con tutto il rispetto, evita di scrivere articoli del genere se non vuoi essere sommerso di commenti coerenti con la situazione corrente e soprattutto BASTA con il tuo patetico politicamente corretto siamo stufi noi …l’incompetenza ( o peggio la mala fede) e palpabile dalle scelte fatte e non bisogna andare in un tribunale per avere torto o ragione
        e non parlarmi di pancia i Gloriosi esponenti citati hanno come credo politico parlare alla pancia degli italiani senza alcuna razionalità….sbandierano “vogliamo miliardi (in debito) per abbassare le bollette ” ma avessero fatto azioni tangibili preventive perchè questa situazione fosse mitigata alla fonte? e di questi signori che stiamo parlando non di altri e ci sta che si dica che sono collusi se non ladri e incompetenti

  5. Per fortuna: non tutte le aziende stanno ad aspettare me mosse del governo !
    Ad esempio ABB ha costruito uno stabilimento nuovo in meno di 20 mesi ove producono ed assemblano le colonnine di ricarica in DC.
    attualmente lavorano su 2 due turni e stanno assumendo altro personale.
    Spediscono in tutto il mondo

  6. Io non capisco perché al governo dobbiamo mettere sempre gente che non capisce il proprio compito, meglio mandarli a casa con gran voce.
    Rovineranno li futuro delle aziende italiane 🤬🤬
    E ancora no al nucleare, non farà CO2 ma le scorie se le subiranno le generazioni future per centinaia di anni, poi in Italia sarà l’ennesimo buco nero che inghiottirebbe miliardi di euro, oltre le tempistiche , se va bene 30/40 anni per vederla in funzione, con quei costi e quei tempi, potremmo montare fotovoltaico e accumulatori, su tutta Italia.

    1. Nello Roscini

      Siamo sopravvissuti a Andreotti ,Craxi,Berlusconi
      Sopravviveremo anche a Renzi , Salvini ,Giorgetti e CingolEni !

      certo , ne abbiamo un po le p. piene di sopravvivere ..
      sarebbe bello un periodo , almeno un decennio, di sviluppo e stabilità ..

      il PNRR sarebbe stata un’ottima occasione , peccato ..

      questi sono per la trivella della loro sorella , entro 18 mesi

      i prodi Galeazzi Musolesi nostrani spezzeranno le reni all’adriatico estraendo il prezioso gas ultramillenario che rilancerà l’economia italica a livelli maivi visti (che mai vedremo secondo me)

      Peccato ,in 18 mesi avrebbero potuto istallare rinnovabili,lungo autostrade e ferrovie, per produzioni di elettricità giornaliere superiori a quelle prodotte dai “bucaioli” per almeno 30 anni

      pessimismo e fasitdio
      pessimismo e fastidio
      pessimismo e fasitdio
      pessimismo e fastidio

      1. Purtroppo che ci sta governando ora, non interessa il bene del paese e del suo popolo, basti vedere cosa stanno facendo, di tutto per andare contro i veri interessi della popolazione.
        Ma ,……….🤦

          1. Massimo mi perdoni non me ne voglia, ma l’articolo tira in ballo la politica, senza pregiudizi ma in questo momento è proprio la politica il punto cruciale.

          2. Si Massimo ha tutte le ragioni, ma poi chi decide, è sempre qualcuno più in alto.
            Come ha potuto constatare dal ultima proposta 🤷

  7. Mah, piani, a prescindere dal fatto che non esistono più aziende che producono automobili in Italia (Ferrari e Lamborghini hanno numeri che fanno ridere), i cosiddetti “Piani” non sono altro che vantaggi fiscali e soldi contanti alle multinazionali del settore. Tutto qua.

        1. Infatti dobbiamo essere Decisionisti Leader non Follower .
          Fare i terzisti è da follower e ci sarà sempre qualcuno a est che farà di meno , vedi Cekia o Asia .
          Se sei un leader detti le regole se sei follower le subisci

      1. L indotto automotive è finito , appena la Germania andrà in crisi riporteranno i terzisti in Germania .
        Bisogna andare a tavoletta su progettazione elettrica dove già oggi abbiamo leadership tecnologica

        1. Non tutti però, i terzi hanno la testa in Italia e ce ne sono moltissimi
          Bisogna diversificare e fare un piano veramente a DOC sia dagli imprenditori e sia dalla polizia, la sinergia deve essere sincronizza, non viaggiare della parete opposta.

          1. Non tutti però ( molti nazionali), i terzisti hanno la testa ( titolari ) in Italia oltre alle sedi e ce ne sono moltissimi.
            Bisogna diversificare e fare un piano veramente a DOC sia dagli imprenditori e sia dalla politica, la sinergia deve essere sincronizza, non viaggiare della parete opposta.
            Il senso era che ci sono molte aziende che hanno i titolari in Italia oltre che la produzione, e che lavorano per automotive.
            Scusate ma il correttore automatico è molto invasivo.

  8. caprone manicheo

    La storia insegna che in questo paese una certa categoria di persone per non perdere i vantaggi legati all’importazione di petrolio arriva anche a fare il male dell’italia,

    il 27 ottobre 1962 si è arrivato anche a mettere dell’esplosivo su di un bireattore con a bordo un uomo che voleva fare dell’italia un protagonista energetico dell’epoca, accontentando di fatto le 7 meretrici e tutti coloro che traevano vantaggi personali dall’acquisto di petrolio dalle predette.

  9. Nello Roscini

    ridiamoci sopra per non piangere ..

    Alessandro Volta
    si sta rivoltando nella tomba
    Rudolf Diesel
    invece si sta facendo grasse risate:
    “Italiani inFentori pila ,base della rifoluzione elettrica , conservano miei motoren per il futuren ..
    haha ,sembrare storien della ratio , infentata da Marconi , costretto fare azienda e a finanziarsi in inghilterrha per politici idioten di allora e di occi !”

    omaggio a Sturmtruppen di Bonvi
    e ai prodi Galeazzo Cingoleni e Benito Giorgetten

    1. Vero, gli italiani di valore e talento lo hanno dimostrato solo migrando allestero (tranne forse il mitico Alessandro Volta).
      Avrei un elenco lunghissimo che posso attaccare se qualcuno fosse curioso.

  10. Andrea Venturi

    Secondo me il paragone più azzeccato del momento storico che la mobilità sta passando con questo cambiamento.. è quello della TV a colori negli anni 70..

    l’Italia allora non ci credette ed abbiamo visto come è finita tutta la filiera che produceva televisori!! Arghhh

    1. Mi scusi.a mio parere non e’ un paragone azzeccato.
      La filiera del televisore Made in Italy non e’ certo finita negli anni 70, perche’ l’Italia non ci credeva,
      Dimentichiamo forse la videocolor?
      La Seleco, la Mivar?
      Forse il tramonto dell’industria italiana della Tv e’ imputabile alle feroce concorrenza, al fatto che l’italiano sbandiera l’attaccamento alla patria e poi ha comprato altro?
      Comunque la filiera del tv made in Italy non e’ finita negli anni 70 , ma probabilmente 20 anni dopo.

      1. andrea venturi

        beh.. ecco se la risposta italiana al boom del tvcolor è nella Mivar del buon Vichi.. beh, diciamo che alla Samsung ed alla LG non si devon essere troppo preoccupati..

        non che sui TV e sui pannelli LCD, sia stata solo l’Italia a rimanere indietro. diciamo che tutta l’Europa ha lasciato perdere.

        Forse a questo giro, altri Paesi Europei non vogliono fare la stessa fine.. ma non sarà facile

        1. Al tempo del boom del videocolor Samsung e LG non erano nemmeno conosciute in campo europeo.
          Tutti i player europei hanno lasciato il campo ai coreani,ma non certo negli anni 70.
          La videocolor all’epoca era un riferimento nella produzione di cinescopi di qualita’ e forniva diversi costruttori.
          Pure un colosso come Philips ha dovuto capitolare su certi settori in cui dominava.

      2. Sono d’accordo con il concetto di acquisto responsabile quando guidato dell’etica (evitare lavoro minorile, sfruttamento delle persone, esposizione a rischi, danni ambientali …), ma non dobbiamo sentirci responsabili per acquisti non made in Italy. Certo, quando possiamo acquistiamo made in italy, ma non è la soluzione. È una toppa che alla lunga non regge. La soluzione è nella politica, quella alta, che deve creare e mantenere le condizioni affinché la certa filiera (la TV di questo esempio) non venga dispersa. Oggi abbiamo segnali premonitori inquietanti. Il cambio del vettore energetico, della mobilità, la decarbonizzazione nella produzione di beni di qualunque tipo, la circolarità… una grande rivoluzione che toccherà tutti i settori. Politicamente, tutto questo fa capo al ministro Cingolani il quale appare come persona non adatta a questo incarico. Ma se questo è, come sembra, allora non è solo. Il governo per intero sembra guardare altrove. Troppa finanza e poco contatto con la realtà. Manca la politica

  11. Come al solito sia i nostri politici che i vari sindacati, che poi altro non sono che il frutto della politica, da buoni trogloditi incapaci non sanno né prendere né vedere le opportunità che il cambiamento in questo caso tutto ciò che è Green può offrire non solo per bene del pianeta ma anche dal punto di vista Dell economia e dell innovazione si può prendere. Salvo poi andare a rimorchio di coloro che guardano al nuovo come un opportunità da non perdere. Coloro che dovrebbero essere artefici di ogni cosa possa migliorarci altro non sono che delle “Pietre tombali”……

  12. Ma perché Airaudo nonspinge per una battery pack factory nella ex Olivetti Scarmagno o nelle fabbriche vuote del piemonte ?
    Io penso che in Italia ci potrebbero essere opportunità per quadricicli per i nostri ragazzi , abbiamo Tazzari ad esempio e questo tipo di veicoli , meno pericolosi di una moto potrebbero essere una vera micromobilita elettrica

    1. Airaudo non ci metterebbe soldi suoi, e chi ha il grano lo investe dove sa che potrebbe rendere in tempi congrui.
      Se nemmeno Stellantis investe in talia chi dovrebbe investirci, Elon Musk? Ha già le sue gatte da pelare in Germania…

      1. Appunto , quando Elon cercava location non ci siamo neache candidati , se avesse scelto Scarmagno avrebbe già la Gigafactory , noi non abbiamo VW e Fiat non c è più

          1. Buio , ma secondo me bisognerebbe fare un pool di aziende con una azienda di batterie ,tipo fiamm, una di motore drivers ,inverters e magari un provider elettrico

        1. Una delle cose che trovo più divertenti è l’abitudine di alcuni ammiratori di musk di chiamarlo per nome, come se ci andassero a cena insieme.

          1. Se non hai mai lavorato in aziende americane non sai che le persone di chiamano per nome , Quando poi ci sono persone che stimo come Elon o Luca (De Meo) mi è normale .
            Se non va bene la cosa non mi interessa

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