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I difetti delle elettriche più vendute: un primo report

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i difetti delle elettricheI difetti delle elettriche più vendute: un primo report per analizzare quali problemi sono emersi. Parliamo soprattutto di software, per auto che si possono considerare dei veri e propri “computer con le ruote“, con quel che ne consegue. Per alcuni modelli citiamo i richiami in officina ad opera del costruttore: in molti casi si tratta di potenziali difetti, che non riguardano tutta la produzione. 

I difetti delle elettriche / La 500 richiamata per l’airbag

Più che di un difetto vero e proprio, possiamo parlare di un potenziale problema, che ha originato una sosta in officina in alcuni casi protratta per alcune settimane. Di che cosa si trattava? La Fiat ai proprietari ha scritto che “su alcune vetture…a causa di un’anomalia nel software della centralina dell’airbag, potrebbe verificarsi, in particolari condizioni di guasto, una segnalazione non corretta dello stato di attivazione/disattivazione dell’airbag passeggero richiesto dal cliente“. L’intervento era a totale carico della Fiat, che i difetti delle elettricheaveva avvisato che “l’anomalia potrebbe avere impatti sulla sicurezza“. La Casa ha approfittato del passaggio in officina per 7 aggiornamenti del software di bordo, che nulla avevano a che fare con il problema all’airbag. Sui nostri forum un lettore, Paolo, ha parlato poi di un altro fermo-macchina di 5 settimane: “Il problema è stato il cambio di cui è stata cambiata la mostrina“, ha scritto. “Ho visto le fatture dell’officina: un giorno e mezzo di lavoro, tra cui le ore di test drive. Le 5 settimane di fermo  sono dovute al fatto che l’auto era seguita non dall’officina, ma da un team di Fiat”.

I difetti delle elettriche/ Rischi di cortocircuiti per l’e-Up

Un’altra piccola, la e-Up. Qui lo scorso anno la Volkswagen ha scritto ai clienti segnalando che  “è stato accertato che su alcune vetture prodotte in un determinato periodo esiste la possibilità che in seguito a picchi di tensione si verifichi il sovraccarico di una resistenza nella centralina per il monitoriaggio moduli della batteria ad alto voltaggio” La lettera proseguiva segnalando che “in caso di inconveniente, la modalità ready non può essere ripristinata. Il software della centralina per il monitoraggio dei moduli della i difetti delle elettrichebatteria ad alto voltaggio deve essere riprogrammato“. Dalla lettera della Volkswagen si deduce che non si trattava di un intervento complesso, della durata di circa un’ora, ovviamente gratuito. Non si è avuta notizia di incidenti dovuti a questo problema: l’azione è stata presa in via precauzionale. L’autorità tedesca di vigilanza sulla sicurezza stradale, Kraftfahrt-Bundesamt (KBA), aveva precisato però che, in assenza di intervento, si sarebbero potuti verificare cortocircuiti o incendia causa di precedenti danni alle celle della batteria”.

I difetti delle elettriche: la VW ID.3 e i guai di software…

Di un’altra VW elettrica ci siamo occupati recentemente un guasto capitato a un nostro Paolo Mariano con la sua ID.3. Di ritorno all’auto dopo averla lasciata parcheggiata per una decina di ore, è salito a bordo, ho premuto il pedale del freno e e ha girato il selettore su “D”. L’auto non voleva saperne di entrare in Drive, e nemmeno in R (la retromarcia). Mai capitato prima. Ha atteso per qualche minuto e ha provato nuovamente. L’auto non dava errori di alcun tipo, ma non c’era modo di portare il selettore su Drive e muoverla. Morale: l’assistenza Volkswagen ha inviato un carro-i difetti delle elettricheattrezzi e siamo in attesa di capire che cosa è successo (la mattina seguente il selettore funzionava…).  Una lettrice, Paola, ci ha invece segnalato che sulla sua ID.3 Life Pro fin da subito ha riscontrato piccoli problemi. Del tipo che “mentre sono in macchina, sia che viaggi o che sono ferma in un parcheggio o in fila, all’improvviso mi si accende il riscaldamento del sedile del passeggero. Poi si spenge poi si riaccende. Mi si alza il volume della radio o mi dà di continuo la scritta off del riscaldamento sullo schermo davanti“. Paola riferisce di avere avuto anche “problemi sulla ricarica della batteria”.

…segnalati sui social (c’è un gruppo chiuso Facebook)

Interessante anche il racconto di un altro lettore, Gianni Montalenti, che parla di problemi marginali “perché sempre risolti con un “hard reset” manuale del sistema o con una sosta notturna. Sembrava di essere ritornati agli anni 90 quando dopo “riavvia il sistema” si sperava che tutto sul proprio PC tutto riprendesse a funzionare“. La Volkswagen ha creato un gruppo chiuso internazionale su Facebook, per raccogliere segnalazioni sull’affidabilità i difetti delle elettrichedella ID.3. “Con intervento puntuale dei tecnici VW si sono potuti risolvere molti piccoli problemi”. In pratica si è creata “una utilissima “community” di mutuo soccorso reciproco di oltre 3000 utenti collaudatori”, da cui è emersa “una drammatica quantità di problemi principalmente di software. Problemi in parte risolti dopo il “big upgrade” di fine marzo 2021.” In sostanza, secondo il lettore “l’auto ha in infotainment instabile, un pessimo navigatore e un riconoscimento vocale discutibile“. Sappiamo che fin dalla gestazione la ID.3 ha sofferto di problemi di software: nulla di drammatico, ma tante piccole noie che rischiano di disorientare i clienti.

Tre richiami  per la Renault Zoe, più una lamentela

Per la Renault Zoe nell’albo dei richiami del Ministero dei trasporti (qui) figurano tre richiami in officina. Uno riguardò il primissimo modello, nel 2012, uno è stato effettuato nel 2012 e il più recente 5 anni fa, nel 2016. quest’ultimo intervento riguardava la sostituzione del freno di stazionamento (il vecchio freno a mano), per il possibile mal funzionamento della “funzione di parcheggio” in 244 veicoli. Per il resto la lamentela più frequente tra i possessori della Zoe riguarda un’autonomia reale piuttosto difforme da quella reale, con picchi negativi in autostrada. L’affidabilità generale, comunque, sembra piuttosto buona.

Anche sulla Peugeot e-208 software capriccioso

Anche sulla Peugeot e-208, auto di notevole successo, non sono mancati i problemini di software. Noi abbiamo pubblicato il racconto di due lettori. Il primo, Michele, lamentava  “vetri elettrici bloccati, inversione dei comandi fra lato sinistro e destro, problema apparso per qualche giorno, poi improvvisamente cessato“. Dopo di che, nell’agosto scorso, il quadro di bordo ha iniziato a lampeggiare, lanciando un suono di allarme continuativo, intimando di arrestare la vettura a causa di una “Anomalia del sistema di trazione elettrica“. Fermato il veicolo, l’allarme continuava a segnalare il problema, inibendo l’avviamento, ma dopo circa 15 minuti, l’allarme è cessato e l’auto ripartita.

sei mesi in Peugeot

Stefano lamentava invece i limiti del sistema di infotainment interno. Ad esempio “il continuo e persistente non funzionamento della app ‘MyPeugeot’, con la quale si dovrebbe poter controllare dallo smartphone la carica della batteria. E  predisporne il riscaldamento o il condizionamento prima di entrarvi. Ma che all’atto pratico non funziona e che fra l’altro spedisce in continuazione all’utente avvisi quasi minacciosi, dicendogli che il servizio è stato disconnesso”.

i difetti delle elettricheRichiamo nelle prime Audi e-tron: rischio di cortocircuito

Un “problema di gioventù” ha riguardato anche la Audi e-tron. Due anni fa ci fu richiamo volontario di 540 vetture negli Stati Uniti a causa del rischio di cortocircuito. Il problema riguarda una guarnizione potenzialmente difettosa. Difetto che potenzialmente potuto causare un’infiltrazione di umidità nel pacco-batterie. Con il rischio, appunto, di cortocircuito. Un portavoce dell’Audi, Mark Dahncke, negò che il problema avesse causato incidenti von conseguenze per gli occupanti dell’auto, parlando di misura precauzionale.

Tesla è un capitolo a parte, tra “finiture” e Autopilot

Chiudiamo questa prima carrellata sui “difetti delle elettriche”, ovviamente incompleta, con un accenno a Tesla. I problemi più sbandierati non hanno riguardato il funzionamento delle vetture (in particolare di Model 3 e Model Y), ma la qualità delle finiture interne e della verniciatura esterna. La cosa che ha colpito gli addetti ai lavori è che questi difetti, intollerabili per un costruttore tedesco, non ha scalfito l’alto grado di soddisfazione del cliente Tesla. C’è poi un grande capitolo che riguarda i presunti malfunzionamenti delle funzione Autopilot, il pilota automatico. In ballo ci sono diversi incidenti, anche mortali, con processi aperti per presente responsabilità del costruttore. Tesla ha rigettato ogni accusa, ricordando che il guidatore deve sempre essere in grado di riprendere il controllo dell’auto. E  finora non si ha notizia di sentenze di condanna. O comunque di processi che abbiano dimostrato un malfunzionamento dell’Autopilot alla base degli incidenti. Tesla è un mondo a sé, che meriterebbe un libro a parte, ma si può dire che raramente sfigura nelle indagini sulla qualità e sui difetti delle auto elettriche.

SECONDO NOI. Quello dell’auto elettrica dev’essere un mondo trasparente, in cui si chiude con un passato a volte omertoso nel mondo automotive. E si discute apertamente di quel che non va, non per buttare la croce addosso a questo o quel costruttore, ma per migliorare. Molti dei difetti segnalati sonoi difetti delle elettriche dovuti al software di vetture sempre più digitali e tutto sommato ce lo potevamo aspettare. Addirittura molti problemi si risolvono (temporaneamente) con il vecchio sistema dello “spegni e riaccendi”. Ma c’è tanto lavoro da fare, anche per perfezionare gli interventi da remoto (OTA), rendendo digitale (per quanto possibile) anche l’assistenza

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9 COMMENTI

  1. I problemi al software sono una “caratteristica” di tutte le auto moderne, elettriche e non. Io per esempio ho venduto una E-Pace dopo due anni perché non ne potevo più di portarla in assistenza x gli aggiornamenti.
    Ora ho una Model3, non ho più avuto problemi e non tornerei più indietro a dimostrazione del fatto che la tecnologia non è sempre soggetta a disfunzioni: molto dipende da chi la fa.
    Mi permetto inoltre di segnalare inoltre che il modello 2021 di Tesla Model 3 è migliorato parecchio per quanto riguarda la verniciatura e le finiture in generale.

  2. Io ho cambiato idea sulle auto elettriche, nel ’95 comprai una Marbella usata con 420 kg di piombo a bordo, sostituite poi da “soli” 275 kg di nichel cadmio, la usai 1 anno per i piccoli spostamenti casa lavoro e poi mi diedero un auto aziendale e la tenni 15 anni in garage. Ora, a distanza di 25 anni, ho preso una opel corsa e giro sempre con una zavorra di 500 kg in più per soli 300 km di autonomia… Avendo provato ibride convertite a metano (Prius) e GPL (auris), posso affermare, dati alla mano, che l ‘elettrico puro è una cagata pazzesca! Molto meglio un ibrido plug in convertito a metano o GPL, costa meno dell elettrico e non devi girare con 6 persone a bordo, poi quando lorsignori i costruttori d auto si sceglieranno e useranno microturbibe ad alto rendimento, forse cambierà qualcosa… A proposito, a quando il metano liquido sulle auto?

  3. Io vorrei una macchina senza tanti fronzoli elettronici diciamo spartana non lascerei mai che si guidi da sola non voglio sedili riscaldati ne intrattenimenti vari. La complessità genera problemi e la mia sicurezza non la deleghego ad un chip.

    • Finalmente uno che usa la logica. Ma davvero una EVs deve essere piena di elettronica come uno smartphone? Oltre i costi inutili pensiamo ai difetti ed ai guasti! Una maniglia meccanica si ripara in 5 minuti, la maniglia elettronica con comando da cellulare che senso ha? Per non parlare di tutto il resto

  4. apprezzo molto il passaggio “secondo noi” si chiude un passato omertoso del mondo dell’auto e quindi ribattere con argomenti validi e seri quelli che vogliono affossare il nuovo nell’autotrazione per tenere in piedi i petrolieri e tutti quelli che dei danni procurati al nostro pianeta se ne fregano egregiamente perché ledono i loro “sporchi interessi”.

    • L’omertà è nelle auto elettriche che inquinano più di un diesel e non è una soluzione applicabile a livello mondiale. Il vero mezzo ecologico è la bici elettrica, ma viene penalizzato da norme stupide perché allo stato non frega nulla dell’inquinamento. Poi le auto emettono il 10 percento delle emissioni di CO2 quindi è inutile passare all’elettrico per ridurre al massimo 2/3% quando non fai niente per ridurre l’inquinamento delle altre fonti che danno il 90% che sicuramente hanno un margine di miglioramento più elevato. Quindi l’elettrico è solo una bugia per fregarvi i soldi.

      • Le altre fonti di inquinamento hanno fatto enormi passi avanti in tutto il mondo e in vent’anni hanno ridotto le emissioni fra il 10 e il 20%. la generazione elettrica con il boom delle fonti rinnovabili, industria e costruzioni con l’efficientamento energetico (il Superbonus 110% le dice qualcosa?). Solo i trasporti continuano ad aumentarle. Quindi, forse, le bugie le dice lei

        • Divertente. Fact check: La riduzione delle emissioni negli USA, il paese con la riduzione maggiore in assoluto, è dovuta in toto all’uso del gas metano estratto dal Marcellus Shale al posto di petrolio e carbone. Chi lo dice? Ad esempio il premio Nobel Rubbia, oltre i dati ufficiali del DOE degli USA.
          Il superbonus è iniziato da 3 mesi, quindi il contributo alla riduzione ad oggi non è apprezzabile.
          Il boom delle rinnovabili? Per ogni MWh di intermittente ci vuole un backup equivalente di non intermittente. Inoltre per sostituire 1 MWh da centrale a gas ci vogliono almeno 1,8 MWh installati da intermittente. Massimo, perché NASCONDETE questo dato tecnico? Vi vergognate dei fatti?
          In quanto ai trasporti: i dati dell’ARPA denotano chiaramente come negli ultimi 30 anni vi sia stata una riduzione costante degli inquinanti nell’aria e i consumi di carburanti indicano un calo totale malgrado un aumento dei km percorsi, ovvero si fanno più km con un litro, in pratica l’opposto delle sue dichiarazioni. Forse non ci crediamo più da un pezzo..

          • Il suo livello di disinformazione e di maleducazione non accenna a diminuire. E i suoi commenti andrebbero sistematicamente cestinati. Tuttavia, considerando che in questo caso le sgradevli insinuazioni riguardano solo me personalmente, le concedo spazio per poterla smentire. Questo è l’ultimo rapporto Aea https://www.eea.europa.eu/data-and-maps/indicators/transport-emissions-of-greenhouse-gases-7/assessment e questo un brano testuale: “Negli ultimi anni si è verificata una costante riduzione complessiva delle emissioni di gas a effetto serra (GHG) nell’UE. Tuttavia, il settore dei trasporti non ha seguito questa tendenza generale e, di conseguenza, il suo contributo relativo alle emissioni complessive di GHG in Europa è diventato più significativo. Pertanto, sebbene sia necessaria un’azione in tutti i settori se l’UE vuole raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni, ciò è particolarmente importante nel settore dei trasporti.

            Secondo stime preliminari, le emissioni dei trasporti dell’UE sono aumentate nel 2019 dello 0,8% (escluse le spedizioni). Ciò segue un aumento dello 0,9% nel 2018. Questi tassi di aumento sono i più lenti dal 2014”.
            Sulle rinnovabili un lettore può documentarsi qui https://www.vaielettrico.it/terna/.
            E qui

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