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I costruttori: Euro 7 inutile, barra sull’elettrico

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Luca De Meo, numero uno di Renault e dell'ACEA.

I costruttori europei, riuniti nell’Acea, criticano duramente la proposta di normativa Euro 7 sulle emissioni delle auto preparata dalla Commissione UE.

i costruttori
Secondo De Meo la normativa Euro 7 potrebbe portare Renault a chiudere 4 stabilimenti. In Europa sarebbero in gioco 300 mila posti di lavoro.

I costruttori: costerà una fortuna, con vantaggi minimi

Nella lettera che il presidente dell’ACEA (nonché n.1 di Renault), Luca De Meo, ha indirizzato ai vertici Ue, si spiegano i motivi della contrarietà. La normativa “costringerebbe i produttori di veicoli leggeri e pesanti a investire miliardi di euro nella tecnologia dei motori e del post-trattamento dei gas di scarico. Questo per un minimo vantaggio ambientale. Ciò significa trasferire sostanziali risorse ingegneristiche e finanziarie dai veicoli elettrici a batteria e celle a combustibile al motore a combustione interna. Questi fondi potrebbero essere utilizzati meglio per le tecnologie a emissioni zero, che non solo affronteranno la CO2, ma anche le emissioni inquinanti. Finalmente anche i costruttori escono dall’ambiguità su cui si è molto giocato negli ultimi anni. Ovvero: non ci sono solo le emissioni di Co2 da considerare, ma anche gli scarichi di sostanze inquinanti, come le famigerate polveri sottili.

i costruttori
La lettera a firma Luca De Meo inviata dalla ACEA alla Commissione UE: “Perché dovremmo disegnare il futuro, non regolamentare il passato”

“Disegnare il futuro, non regolamentare il passato”

La proposta Euro 7 nella sua forma attuale, attacca De Meo, “ci esporrebbe anche a impatti industriali, economici, ma anche politici e sociali dannosi“. E potrebbe portare alla chiusura di almeno 4 stabilimenti in un breve lasso di tempo per una casa automobilistica come Renault. Questo secondo il top manager italiano, salito al vertice dell’ACEA succedendo al n.1 della BMW, Oliver Zipse. Secondo De Meo in Europa “c’è in Europa un rischio significativo di mettere a repentaglio i posti di lavoro fino a 300 mila persone se la transizione non è gestita bene”. Gli europei che lavorano nell’intero settore auto in Europa sono 13 milioni. “Ciò evidenzia ancora una volta – conclude De Meo – la necessita’ di un coordinamento tra i governi e l’industria“. La palla, a questo punto, passa alla Commissione. Che peraltro ha già incassato le critiche dei costruttori alla road-map che dovrebbe portare al divieto di produrre auto che non siano a emissioni zero dal 2035.

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88 COMMENTI

  1. Scusate, chiedo per mia ignoranza: per quanto riguarda pneumatici e freni c’è qualche ricerca per ridurre gli inquinanti da questi ultimi o no?

  2. Questa volta posso dargli ragione, un investimento del genere per pochi anni è una follia, d’altro canto potrebbero proporre di smettere di vendere auto termiche dal 2025 così EU sa che non serve imporre euro 7 e i costruttori finiranno di fare la transazione, più auto elettriche disponibili di conseguenza prezzi più bassi, e per chi non vorrà adottare l’abbandono prima, investimenti sul euro7 , così contenti tutti.

  3. Continuano a dire che ci saranno enormi perdite di posti di lavoro……….
    Se hanno tanto a cuore fare lavorare le persone che eliminino i robot, dove possibile, e facciano lavorare gli esseri umani.
    Semplice no?

    • Suvvia, se l’evoluzione del genere umano è fare i lavori che può fare un robot abbiamo decisamente sbagliato qualcosa.

        • No: eliminare i robot e far lavorare gli esseri umani al loro posto. Peccato che sia uno spreco di denari e di vita dell’essere umano.

          • @emanuele
            anche mio nonno lavorava: tante ore al giorno.
            anche mio padre lavorava: tante ore al giorno, meno di mio nonno.
            anche io lavoro: tante ore al giorno, meno di mio padre.

            l’automazione e la digitalizzazione, queste sconosciute…
            (nonno e papà erano agricoltori, by the way)

    • @leonardo @mario milanesio
      Visto che non ci arrivate provo a spiegarvelo come ai bambini dell’asilo:
      SE, ripeto, SE hanno a cuore i posti di lavoro potrebbero benissimo eliminare alcuni robot e assumere più operai.
      Non ho detto che è meglio fare il lavoro al posto del robot.
      Era solo per ribadire il concetto che ai dirigenti (non tutti, ci mancherebbe, ma quasi tutti) non glie ne frega un bel niente dei posti di lavoro, quando arriva Tizio che gli dice: ho costruito un robot che fa il lavoro di 10 persone in metà tempo e meglio, non ha bisogno di manutenzione ne di riposo o ferie e ti costa un decimo degli operai.
      Il capoccia gli dice noooo, non lo voglio altrimenti ci sono 10 persone che perderanno il posto di lavoro.
      Se non lo capite nemmeno così ci rinuncio.

      • Bambini a chi? Si dia un contegno!

        Detto questo, lo sappiamo benissimo che ai produttori non solo non interessa nulla dei lavoratori (come ha fatto giustamente notare lei a qualche dirigente magari sì, anche soltanto per un fattore di conoscenza e coscienza) ma in questo momento è anche peggio perché pur di perorare la causa contro l’elettrico li stanno usando e strumentalizzando al solo scopo di ottenere l’ennesimo rinvio, insomma l’ambiente può ancora attendere, prima vengono i profitti.
        Capisce quindi che lei dice “se” di un qualcosa che non è, e quel che è peggio mi dice che non va bene sostituire i lavori più noiosi e faticosi con i robot, senza contare che quando fa comodo anche “i robot ci rubano il lavoro” è utilizzato per aizzare le masse al solo scopo di conservare lo status quo.
        Le faccio un esempio, estremizzando il ragionamento, se un bel giorno i robot e l’intelligenza artificiale fossero in grado di svolgere tutti i lavori che vengono fatti oggi dagli esseri umani, dovremmo comunque aprire fabbriche e far andare in ufficio le persone per giustificare il pagamento degli stipendi? È evidente che l’economia non è soltanto lavoro, ma qualcosa di più esteso e complesso.

      • @emanuele
        ma ti rendi conto che ho scritto le stesse cose che scrivi tu?
        non mi piace questo sistema (l’ultra liberismo e il turbo capitalismo)
        ma concordo che funziona esattamente come dici tu.

        quindi? i bambini sono più di due?

      • I “denari” non sono lavoro ma un’astrazione per prodotti e servizi, ergo, se la tecnologia è in grado di generarli autonomamente l’economia può fare a meno del lavoro umano. Lo scopo dell’economia, d’altra parte, non consiste nel creare lavoro ma ricchezza. Certamente il lavoro oltre a una funzione produttiva ne ha una distributiva (che, per inciso, svolge sempre peggio) ma a quella si può – e si dovrà – ovviare sostituendola con altri meccanismi, come un reddito / dividendo universale.

    • Di norma i robot fanno quello che l’essere umano non fa, per vari motivi e quello che i robot non riescono a fare lo fanno gli extracomunitari perché per gli italiani non va bene, quindi prima di dire che ci saranno una miriade di posti di lavoro in meno , io le dico l’opposto perché, perché serve persona altamente qualificato con stipendi adeguati, quindi aumenterà il livello qualitativo di vita.

  4. FERMARE L’EVOLUZIONE … PERCHE’?
    Perché il cambiamento comporta difficoltà e molte case automobilistiche non vogliono sganciarsi dalla filiera che le tiene in piedi.
    Perché i tipi psicologici conservatori e abitudinari ODIANO i cambiamenti e a volte li rifiutano a priori, perché è nel loro dna comportamentale.
    Se proponi a un conservatore di mettere il fornello a induzione lui ti dirà sicuramente di NO fino a quando non dovrà sostituire il suo fornello e andando all’euronics gli verrà venduto quello a induzione perché a gas non lo fanno più.
    Questa è la società e le aziende con grandi fette di mercato vedono al cambiamento come a una condanna. Le nuove aziende, invece, vedono il cambiamento come una opportunità perché la loro impresa è elastica e non RIGIDA.
    Ricordiamocelo con attenzione: che fine hanno fatto NOKIA? POLAROID? BLOCK BUSTER?
    Che fine ha fatto il distributore di dvd sotto casa?
    Che fine ha fatto la cartoleria che ci vendeva i libri scolastici per i nostri figli?
    Che fine ha fatto l’arrotino?

    Quando hanno cominciato ad installare distributori self service di benzina molti hanno gridato pensando che i benzinai sarebbero morti. Poi sono arrivate le STATION.. ci fai il pieno, ci prendi il caffé, le cicche, ti guardi la commessa con un bel davanzale, ti fanno il lavaggio dell’auto, ci compri il gratta e vinci.

    Questo cambiamento non è solo dettato dalle economie di scala ma da un progetto di decarbonizzazione chiaro che, se rispettato da tutti, dovrebbe farci sopravvivere più a lungo su un pianeta che non è dotato di risorse illimitate.

    E se il petrolio finisse tra 10 anni come la mettiamo? sarà illimitato? l’unica energia che siamo sicuri ci sarà per millenni è quella del sole. Non sfruttarla sarebbe stupido dal punto di vista della sopravvivenza.
    Questa è semplice matematica ma il conservatore tipo pensa solo al pieno del macchinone.
    Potremmo perderci negli esempi per dieci pagine ma non servirebbe a far cambiare idea a molti consumatori,

    • Il petrolio non finirà di certo tra dieci anni, ma è molto probabile che nei prossimi anni si verifichino tensioni almeno pari a quelle che abbiamo visto sul metano, col rischio reale di rendere le auto senza spina completamente antieconomiche.

      • Il petrolio estratto a questi ritmi finirà entro il 2070. Non voglio immaginare cosa succederà dal 2050 in poi se non potremo ancora farne a meno…

        • Fino a prova contraria i motori diesel sono nati per bruciare oli vegetali e potremmo continuare con quelli o con combustibili non di origine fosiile. Ma il problema qui non è la scarsità del petrolio, è la posizione preconcetta contro qualsiasi tipo di combustione altrimenti sai la co2. Per la cronaca sia io che lei produciamo C02, suggerisca alla UE di introdurre delle normative Euro sulla respirazione. Oltre 600 milioni di persone che respirano 80000 volte al giorno ma tu pensa quanta CO2

          • Carlo mettiti in garage con il tuo motore diesel acceso per 1 ora e scoprirai qual’è il preconcetto.
            Io mi metto con la mia BEV per 1 ora in garage e poi vediamo le differenze.
            Capito il (pre)concetto?

            Basta però… siete noiosi.

  5. Credo ci siano un problema di chiarezza di scelte.
    Nel 2025 euro 7 (dati dati con significative modifiche rispetto al 6) e nel 2035 stop alle termiche.
    Perché sviluppare complesse mitiche alle termiche se entro 10 anni le devo abbandonare?
    A mio parere o si fanno limiti, anche stringenti e poi sceglie il costruttore cosa sviluppare, oppure se la scadenza del 2035 è reale onestamente non mi pare logico introdurre una modifica come l’euro 7 con un orizzontale temporale così breve. I costruttori ovviamente pensano a se stessi, ma i politici in Europa hanno idea di cosa fare?

    • Perché se le introduci nel 2025 hai 10 anni di tempo per recuperare l’investimento, se lo introduci più tardi non ne vale più la pena, e se non lo introduci affatto stai fermo senza migliorare le emissioni per ben 13 anni, oltre a disincentivare lo sviluppo dell’elettrico, per cui molti produttori finirebbero per procrastinare fino al 2035 per poi chiamare le prefiche e continuare con i piagnistei.
      La coperta, purtroppo, è diventata piuttosto corta.

      • La coperta è corta Leonardo dici bene. Per questo ti dico che i produttori europei non hanno soldi per sviluppare entrambe le tecnologie se non con ricarichi enormi sul prezzo dell’auto.

        • e tu, non potendo sviluppare entrambe,
          quale svilupperesti?

          quella che ti è stato detto in lungo e in largo
          non avere futuro, giusto o sbagliato che sia?

          sul serio?

          • Ovvio che svilupperei l’elettrico. Ma poi tra 2 anni non potrei vendere più auto a benzina. Se la pensano tutti così, tra 2 anni nessuna auto a listino sarebbe disponibile per chi ha solo 10000 euro da spendere.

            E’ quello che vuoi, sul serio?

          • -E’ quello che vuoi, sul serio?-

            Enzo, ma certo che è quello che vogliono molti commentatori di questo sito.

            E bando ai fraintendimenti: 1) ognuno è assolutamente libero di desiderare quello che vuole. 2) lungi da me affermare che desiderare una mobilità meno impattante e se vogliamo più efficiente in assoluto sia sbagliato.

            Quello che secondo me si tende leggerissimamente a sottovalutare è che se si avverasse sta cosa nei modi sopra esposti con dieci anni di anticipo rispetto a quanto prospettato secondo me c’è il leggerissimo rischio, ma proprio leggero leggero, che alle prossime elezioni europee molti finirebbero per votare direttamente Cthulhu senza particolari rimpianti.

            https://freeimage.host/i/H1Mg37V

            Buttando via il buono assieme al cattivo ovviamente.

          • Perchè? Fra 2 anni sparirebbero anche gli usati da meno di 10.000€?
            Ma che cappero stiamo a dire?????

          • @enzo
            cosa voglio io non importa perchè qui stiamo commentando le affermazioni di De Meo.

            il quale dirige una azienda. grande.
            si occupi di farla fruttare.

            quindi, se per farla fruttare serve produrre auto elettriche,
            beh, produca auto elettriche.

            il resto (e le tue) sono considerazioni pelose
            di chi è interessato a mantenere lo status quo per vantaggio personale.
            io non ho niente in contrario al fatto che tu possa desiderare che venga mantenuta la produzione di auto termiche
            ma fa ben schifo che questi desideri legittimi vengano ammantati da discorsi etici e sociali per giustificare meri egoismi.

            insomma: ipocriti sapendo di avere un pubblico.

          • -Ma che cappero stiamo a dire?-

            Stiamo a dire che se per ipotesi fra due anni (e non fra 12) una non trascurabile fascia della popolazione si trovasse di fatto “costretta” a potersi permettere solamente auto usate, giusto o sbagliato che sia da un punto di vista puramente politico ciò sarebbe un assist a porta vuota a tutta una serie di forze politiche che sposano posizioni ben note in materia.

            E quando ti trovi a che fare con partiti come Rassemblement National (ex Front National = Marine Le Pen) che nel programma mette nero su bianco l’idea di SMANTELLARE gli impianti eolici esistenti e vedere che prende comunque il 20% dei voti e continua pian piano a crescere… Bollare il tutto come “fenomeno da baraccone” vuol dire mettere la testa sotto alla sabbia (e mettere il sedere all’aria è il corollario che non si dice mai per pudore).

            Vero o falso che sia, non si può liquidare seccamente come “troglodita” quel quarto di italiani, a cui non appartengo, che alle ultime elezioni ha votato Giorgia.
            Esiste, bisogna parlarci insieme.

            Continuare a ragionare come se tutto ciò fosse solo un antipatico “incidente di percorso” serve solo a nascondere tante questioni sotto al tappeto… fintanto che il tappeto non diventa troppo piccolo per contenerle tutte.
            Non sta andando tutto bene.
            Mi sembra incredibile, quasi surreale non voler considerare questa cosa.
            Detto con la massima e più sincera serenità.

          • @Alessandro D.
            “comunque il 20% dei voti e continua pian piano a crescere…”

            Vado a guardare un’altra volta “Idiocracy”!?

          • Leonardo cosa vuole che le dica? 🤷‍♂️ dobbiamo far finta che la realtà sia differente da quello che è solo perchè non ci piace? 🙄🤦‍♂️
            Personalmente trovo da folli essere contro eolico e fotovoltaico, ma se c’è gente che su questo ci fa dividendi elettorali sempre crescenti cosa facciamo? Gli diamo ulteriori argomenti? 🤦‍♂️

          • E scusatemi se mi sbilancio, ma per quanto mi riguarda eolico e fotovoltaico in questo preciso momento, per come si sono messe le cose, io li “vivo” come qualcosa decisamente “di destra” e “sovranista”.
            Evidentemente mi sbaglio.🤦‍♂️

          • @Alessandro D. 3 Febbraio 2023 at 10:03
            pur essendo d’accordo sul timore politico continuo a dire
            -Ma che cappero stiamo a dire?-
            e se per ipotesi…
            e se per ipotesi fra due anni mia nonna avesse le ruote?…
            preoccupiamoci di ipotesi realistiche

          • @Daniele CL l’importante è potersi permettere di avere una nonna con le ruote, altrimenti poi sono cavoli amarissimi! 😉

          • Daniele, l’ipotesi è talmente realistica da essere il tema implicito di questo articolo😉

  6. L’euro 7 non ha importanza, il carburante e’ superato, si passera’ tutti al full electric. Le fabbriche si convertiranno al full electric con perdite di posti di lavoro, e’ la norma.

    • Potremo guadagnare e comunque guadagneremo un bel po’ di posti di lavoro aumentando la quota di produzione di energia attraverso le rinnovabili.
      E speriamo che qualche progetto di fabbrica di batterie vada a buon fine.
      Non è che perché oggi non servono più tanti maniscalchi il mondo si sia fermato.

    • https://www.ilgiornale.it/news/automotive/transizione-elettrica-taschini-racconta-trappola-cinese-2107932.html

      e non aggiungo altro.

      bruciate gas per riscaldamento domestico , produciamo corrente col carbone (e gas), ma assolutamente le auto devono andare a batterie.
      aao sveglia!

      prima si fa il domestico e le fonti di energia rinnovabile per coprire il fabbisogno energetico nazione fisso e poi si pensa alla mobilità anche perché tra 10 anni probabilmente la tecnologia di accumulo sarà nettamente migliorata.

      Sto forum propone come transizione ecologica di passare ad auto a batterie che vengono ricaricate con centrali carbone, una fuffa acclamata e sponsorizzata..

        • Risposta tipica da vaielettrico, ciò che non è allineato o è panzana o è da denigrare oppure lo si manda ad un altro forum additandolo come troll.
          allora mi dica:
          1 chi produce le terre rare (neomidio) utilizzato per magneti permanenti.
          2 chi produce il litio.
          3 chi inquina veramente.
          le rispondo anche cosi potrà dire che son balle pure queste.
          1 cina
          2 cina
          Ed essendo nazionalista ed eurpeista , nonchè considerando ciò che che è successo con il gas russo, ci penserei tre volte prima di buttarmi a braccia aperte confidando su tecnologie e materie prime della quale un paese non europeo (cina) praticamente detiene il monopolio, piuttosto spenderei per sviluppare un green Europeo marcato CE e non ce “China Export”.

          3 in Europa il 77% delle emissioni sono dovute a produzione di energia, solamente il 23% delle emissioni derivano da mobilità (e considerando che Europa produce l’8% delle emissioni globali i trasporti dovrebbero incidere per poco meno del 2%).
          3* l’energia elettrica per la BEV viene comunque prodotta da fonti fossili, quindi con auto elettriche non si ottiene l’e effettivo calo di emissioni del 2% , ma al massimo dell’ 1% ipotizziando che una centrale termoelettrica abbia resa doppia di un motore endotermico e trascurando la CO2 prodotta nell’estrarre terre rare e litio (entrambi i processi sono estremamente inquinanti con impatti ambientali devastanti che trascurate volontariamente di citare) .

          Ora veniamo al punto ; la sua batteria da 55 kwh è piu utile sul suo veicolo che mediamente ne consumerà 5 kw al giorno e tenendo gli altri 45 per viaggi saltuari o per non dover caricare ogni giorno, o il litio di quei 55 kwh sarebbe più utile sfruttato a pieno come sistema di accumulo su 10 appartamenti con un sistema di accumulo da 5,5 kwh con un impianto fotovoltaico abbinato? mi pare palesemente ovvia la seconda ipotesi.

          in terza battuta, non sostengo che i fondi stanziati per veicoli elettrici siano buttati, ma che sarebbero certamente spesi meglio se impiegati per la produzione di energia green (che non abbiamo ancora) anziché incentivare veicoli green che accumulano e utilizzano energia elettrica ottenuta da fonti fossili.

          Me lo lasci dire, ci stanno inducendo a vestire mutande pulite senza esserci fatti il bidet prima di indossarle; e voisignori ostentate a spada tratta di essere puliti.
          Le balle se le tenga per lei e rifletta prima di scrivere.

          • embe ? cosa vorrebbe dimostrare? si sta facendop ma si dovrebbe fare di piu, prima di passare alla mobilità elettrica.

            non mi pare che abbiamo raggiunto soglia del 100% green ,e ve ne ancora di strada da fare, partendo convertire la generazione termica per riscaldamento da gas a pompe di calore (ha calcolato quanta energia richiederà lo switch?)

            se produco 100 kw green e ne consumo 110 per il fabbisogno nazionale, aggiungendo la sua bella bev il consumo sarà di 115, i 5 kw in più saranno comunque da fossile..

          • Se sei europeista e nazionalista, perché continui ad acquistare petrolio dagli arabi?
            Non è me glio acquistare una volta sola i pannelli fotovoltaici e produrre energia in loco per almeno un 35/40 anno?
            Ecco cosa uso per ricaricare la mia auto elettrica.
            Non il petrolio arabo

          • | 1 chi produce le terre rare (neomidio) utilizzato per magneti permanenti.

            Sa cosa hanno in comune la Tesla Model S, la Model X, l’Audi e-Tron, la Renault Zoe, la BMW iX3, X4, etc?

            Non impiegano terre rare.

            In campo automobilistico l’uso delle terre rare è facoltativo, non obbligatorio. Attualmente il massimo sfruttatori di terre rare è l’industria petrolifera.

            | 2 chi produce il litio.

            Il litio si estrae, si raffina e si impiega, non si produce. La Cina ne raffina più di chiunque, ma per riserve è a malapena terza. Le maggiori riserve del mondo le possiede la Bolivia. E comunque di litio ce n’è ovunque, recentemente nella valle del Reno ne è stato scoperto un enorme giacimento, sufficiente per costruire 400 milioni di EV. All’Unione non mancano le risorse minerarie, mancano le fabbriche, ma a quello sta ovviando la European Battery Alliance, grazie alla quale ora sono in costruzione molti stabilimenti.

            | ci penserei tre volte prima di buttarmi a braccia aperte confidando su tecnologie e materie prime della quale un paese non europeo (cina) praticamente detiene il monopolio

            Come ho spiegato queste premesse sono errate. Eppoi quale sarebbe l’alternativa? Continuare a costruire auto a benzina come se fosse il 2007 sperando che il resto del mondo non se ne accorga? Tutto quello che otterremo è di venire travolti.

            | 3 in Europa il 77% delle emissioni sono dovute a produzione di energia

            Anche questo è errato. In realtà le emissioni dipendono da molteplici fattori, non ultimo quello degli allevamenti, ma tra questi quello dei trasporti svolge un ruolo di primo piano.

            | 3* l’energia elettrica per la BEV viene comunque prodotta da fonti fossili

            In ogni caso un EV, col presente mix energetico europeo nel corso della sua intera vita operativa, dalla produzione allo smaltimento della batteria, emette mediamente tre volte meno gas climalteranti delle endotermiche.

            | nell’estrarre terre rare e litio (entrambi i processi sono estremamente inquinanti con impatti ambientali devastanti che trascurate volontariamente di citare) .

            Parliamone pure di questo enorme inquinamento prodotto dell’estrazione del litio “che trascuriamo volontariamente di citare”: se estraessimo tutto il litio esistente sulla faccia del pianeta, 21 milioni di tonnellate, e ricorressimo alle tecniche peggiori, produrremmo al massimo 315 milioni di tonnellate di CO2. Attualmente il solo traffico automobilistico ne immette nell’atmosfera 3 MILIARDI in un solo anno.

      • @Giovanni: generalmente un lettore attento verifica le informazioni lette, prima di credere alle bufale che ci propinano…succubi della Cina… vediamo
        Produttori di Acciaio
        Prima Cina seguono Giappone (1/8 della Cina) India (poco più di 1/10 delle Cina)
        Ferro? fino al 2016 prima la Cina (1500 milioni di ton) seguivano Australia (660Mton) Brasile (330Mton)
        da 2018 la Cina passa al 3° posto: Austraia, Brasile poi Cina che produce 1/5 degli anni precedenti.
        Alluminio?
        Prima Cina (37Mton) seguono Russia (3,6Mton, 10 volte meno, DIECI VOLTE MENO), India (3,6Mton)
        Ma dove vengono usati gli acciai e l’alluminio? Le auto termiche saranno fatte di PVC?
        Ma vediamo il benedetto Litio
        1) Australia 55.000ton
        2) Cile 26.000ton
        3) Cina 14.000ton 16,2%, 3 volte meno dell’Australia
        oserei dire che siamo più dipendenti dalla Cina con le nostre Termiche che per le nostre BEV

        Certo che bisogna incrementare i FV e l’accumulo, sono già incentivati al 50%, sono d’accordo a incentivarli anche di più ma il Giornale è sempre stato contro al 110%.

        L’apporto di rinnovabili nell’energia elettrica per caricare le nostre BEV, anche senza fornirsi di energia GREEN lo possiamo leggere dalla nostra bolletta
        anno 2019 41,74% di rinnovabili
        anno 2020 45,04%

        Chi è che ha scritto:
        “…Le balle se le tenga per lei e rifletta prima di scrivere….”
        ???

  7. Prima di commentare al solito dicendo fesserie, sarebbe d’uopo che i gentili sparasentenze dimostrassero che adeguare una panda (es.) all’euro 7 fosse economico, o che ci fosse l’alternativa bev come prezzo di acquisto: visto che così non è, 🤐 sarebbe meglio.

    • Erne’ tutto è ‘na tragedia qua! Siamo partiti coi produttori che facevano truschini, stop & start sopravvalutati, filtri FAP non adeguati, tutto quanto per mantenere in vita i motori termici nonostante siano arrivati ormai alla frutta.
      Il problema, caro ernesto, è che gli ICE puliti sono un ossimoro e l’errore è stato fatto cazzeggiando troppo sulle alternative.
      Ora abbiamo le alternative ma siamo indietro, quindi fare un’utilitaria elettrica che costi poco non è affare semplice.
      Però bisogna essere coscienti che l’abbattimento delle emissioni non passa per i motori termici e fermarsi all’Euro 6 sarebbe approcciare il problema con la stessa mentalità con cui è stato creato. Infine ha ragione Bruxelles, anche perché a sentire i produttori è ormai dall’Euro 4 che ogni volta è una levata di scudi agitando lo spauracchio dell’aumento dei prezzi, eppure dopo il dieselgate improvvisamente mettere l’impianto con l’urea prr abbattere i NOx era diventato semplicissimo. I produttori, caro ernesto, stanno ciurlando nel manico, e usano i loro clienti come fantocci per perorare la propria causa!
      Ultimo appunto: sempre i produttori se la sono suonata è cantata da soli con l’argomento fantoccio della neutralità tecnologica e ora che arriva Euro 7 hanno la possibilità di scegliere se produrre auto termiche, ibride, elettriche, a idrogeno, ad alcol depurato dagli elfi, ecc. eppure piangono ancora miseria! Mi sa che Bruxelles li ha presi con le mani nel sacco. Si chiama leadership e per fortuna che esiste ancora…

  8. Soliti inutili piagnistei. Blaterano da sempre che i loro modelli “inquinano” molto meno degli standard richiesti e quando devono dimostrarlo sempre sia tutto da rifare. Comunque se non stanno dietro all’euro 7 possono saltare direttamente alle bev e risolviamo il problema.

      • Boh, per gli pneumatici potrebbe essere vero, anche se mi pare che non ci sia tutta questa differenza, altrimenti vorrebbe dire che gli pneumatici si cambiano più frequentemente sulle auto elettriche rispetto alle termiche (tenuto conto anche della maggior trazione del motore elettrico).
        Per i freni no, anzi il contrario, perché la frenata rigenerativa consente di utilizzare i freni molto meno.

        • /// la frenata rigenerativa consente di utilizzare i freni molto meno \\\ Vero ma bisogna vedere se i nuovi limiti potranno essere rispettati dai freni “elettrici” senza bisogno di sistemi di recupero o trappole di intercettazione varie..

          • Io con la mia yaris ibrida del 2013 consumo 4 volte meno i freni della MINI euro 6 del compagno di mia figlia, il 27% in meno di freni dell’euro 7 rispetto al 6 gli fa un baffo alla yaris che è solo una ibrida, figurarsi alla ZOE! Per i freni le BEV sono già euro 13 😁😂🤣

  9. Hanno ragione loro. Sono palesemente in difficoltà con l’elettrico, hanno il fiatone e l’Europa pretende da loro auto elettriche competitive e low cost. Perdono terreno nei confronti di USA e Cina che invece non sono soggetti a questi vincoli e quindi possono concentrare gli sforzi sull’elettrico. Hanno le loro colpe per i ritardi ma hanno anche le loro ragioni, come la difficoltà a farsi le batterie in casa non avendo contratti diretti con le aziende minerarie. In pratica i nostri produttori dovrebbero duellare con una mano avanti e una dietro contro USA e Cina. La miopia della politica europea ha già fatto parecchi danni in Grecia, vedremo se questo rigore estremo uber alles e da primi della classe porterà alla morte dei nostri produttori, a un’impennata dei prezzi e alla trasformazione dell’auto in beni di lusso.

    Nota a margine: non possiamo semplicisticamente pensare che poi tanto compreremo l’elettrico cinese che è uguale. Molti produttori cinesi vengono qui per speculare. La BYD Atto 3 Long Range (420 km WLTP) in Australia costa come una MG ZS EV, in Italia invece 38000 euro. Aiways, Seres e tanti altri hanno moltiplicato il listino cinese per due. Nio fa la furba su batteria e battery swap stations. Se si impennano anche i prezzi delle auto a benzina è la fine e otteniamo l’effetto opposto: nessuno acquista più l’auto nuova e tutti restano ancorati al vecchio (e già lo abbiamo visto, l’aumento dell’inflazione e del costo delle auto si è trasformato in un crollo del rinnovo del parco circolante).

    Domanda per gli ambientalisti: respiriamo un’aria migliore se gli italiani sostituiscono le euro 0 con le euro 6 oppure se restano con le euro 0 perché non possono permettersi le euro 7?

    • Un giorno qualcuno mi spiegherà dove, quando e come l’Ue ha affossato la Grecia. Al di là dei sentito dire e dei luoghi comuni, intendo.

    • Continuo a non credere che le auto elettriche costeranno così tanto come oggi, anzi costeranno molto meno delle auto a combustione. Il problema è tutto lì: se a Bruxelles mollano il risultato sarà che moriremo di inquinamento e di annichilimento industriale.
      Dobbia riuscire a riconvertirsi, a costo di fare le auto comprando le batterie altrove.

    • I vecchi costruttori sono anni che incamerano profitti su profitti dormendo e pagando qualche tangente (ed in particolare in italia privatizzando gli utili e pubblicizzando le perdite).

      Ora sono arrivate le sveglie:
      – la crisi climatica causata dai combustili fossili che le lobby petrolifere (già a conoscenza della cosa dagli anni 60) hanno insabbiato – e quando Aurelio Peccei ed un certo numero di scienziati con lui sollevarono il problema invece di investire per risolverlo lo hanno fatto volontariamente peggiorare sull’altare del profitto investendo denaro nell’gettare discredito sullo studio e sugli scienziati;

      – Tesla che dal nulla e nata, anche grazie alla spinta emotiva dell’uccisione della EV1 di GM da parte delle lobby dei costruttori di auto e dei petrolieri negli anni nel 2000-2000………con i soldi di persone che hanno creduto nell’impresa (praticamente una start up) ora è avanti di 5 anni (o forse più).

      Quindi se invece di utilizzare i grassi profitti fatti in tutti questi decenni per ingrassarsi li avessero utilizzati per trovare una soluzione per arginare una situazione (riguardante la sopravvivenza del genere umano sull’unico pianeta che abbiamo) che da più di 50 anni è conclamata …………….sono affari loro.

    • “Perdono terreno nei confronti di USA e Cina che invece non sono soggetti a questi vincoli e quindi possono concentrare gli sforzi sull’elettrico” … mi sfugge qualcosa: USA e Cina sarebbero avvantaggiati sull’elettrico perché non hanno vincoli (ma ne siamo poi sicuri?) Sulle termiche? Mmmahhh…

      • Sandro però se hai questo dubbio fa una bella ricerca e documenta i tuoi risultati. Certo che USA e Cina hanno vincoli sulle emissioni delle auto termiche, li hanno sempre avuti, ma sono più bassi che da noi. In Cina è appena uscito un enorme suv con un 6.700 diesel (impensabile in Europa!), gli USA sono la patria dei motori enormi e di pickup pesantissimi. Inoltre nessuno dei 2 paesi ha previsto lo stop alla produzione delle auto termiche nel 2035 e quei pochi stati americani che hanno una legislazione più restrittiva hanno comunque salvaguardato le ibride plugin con batteria più grande. E’ palese che investire tanto in una tecnologia (l’Euro 7) i cui costi di investimento rischiano di non essere ripagati perché c’è una migrazione forzata all’elettrico è complesso per i produttori soprattutto se contemporaneamente devono investire anche sull’elettrico.

        • “Inoltre nessuno dei 2 paesi ha previsto lo stop alla produzione delle auto termiche nel 2035”

          https://www.cnbc.com/2022/08/25/california-bans-the-sale-of-new-gas-powered-cars-by-2035.html

          https://cnevpost.com/2022/08/22/hainan-to-completely-ban-sales-of-ice-vehicles-by-2030/

          Dicevi?
          Va precisato che in Cina le cosiddette NEV comprendono le PHEV, per me una grande caxxata ma…

          Nel secondo link cita l’Hainan per il 2030 ma il resto del paese, se non mi sono perso smentite, ha target per la stessa cosa al 2035.

          • Grazie Ernesto. Il tuo contributo eleva la discussione. Dimostri sempre di capire tutto. Ah ma tanto sono parole al vento.. da questo orecchio non ci senti….

          • Poi mi dite che sono lungo e prolisso ma con voi mi tocca sempre riportare tutti gli incisi. Infatti avevo scritto: “quei pochi stati americani che hanno una legislazione più restrittiva hanno comunque salvaguardato le ibride plugin con batteria più grandi”. Ma almeno l’hai letto? In California, se non lo sai, le plugin con batteria più grande (range minimo 50 miglia se non sbaglio) potranno essere vendute dal 2035 in poi …

        • Enzo io credo sia palese che senza restringere ulteriormente i limiti sulle emissioni non si farà altro che agevolare il procrastinarsi dell’eliminazione dei motori termici. Se questo dovesse portare i produttori ad abbandonare il termico per dedicarsi allo sviluppo delle alternative… tanto meglio. Prima si creeranno le economie di scala e prima si avranno BEV alla portata di tutti.

          • Concordo Sandro, purtroppo i produttori fanno parte del problema e non della soluzione
            Sono anni che promettono e non mantengono.
            A Bruxelles c’è ancora qualcuno con un cervello che sta cercando di evitare che le.nostre stesse industrie si suicidino.
            La transizione sarà comunque dolorosa ma sempte meglio dell’oblio.

    • @enzo
      soliti ragionamenti del macho quattroruotista.

      se nel 2012, grossomodo,
      Blockbusters si fosse lamentato e avesse fatto rpessione per impedire l osviluppo dello streaming
      oggi non avremmo Netflix, Primevideo, Rakuten, Pluto TV, ecc ecc.
      “…eh, ma chiuderanno un sacco di punti vendita, un sacco di gente finirà per la strada!”
      “…eh, ma la rete internet mica arriva dappertutto!”
      “…eh, ma il wifi fa male!”
      “…eh, ma non ci sono abbastanza modem-router per tutti!”
      già:
      le regole del mercato piacciono e sono perfette solo quando si vince.
      quando si perde…piagnisteo. o socializzazione delle perdite.
      roba già vista.

      e com’è andata a finire?
      che il servizio di distribuzione di audiovisivi
      che era al passo con i tempi, con le richieste e le necessità della ggente si è sviluppato,
      e i dinosauri si sono estinti.

      e oggi abbiamo Netflix, Primevideo, Rakuten, Pluto TV, ecc ecc.
      e nessuna di queste è italiana.

      oppure, nel 2007
      quando è stato immesso sul mercato il primo iPhone, che costava poco meno di un pc portatile di fascia media: uno sproposito.
      “…non funzionerà, io voglio telefonare, per il resto ho il computer”
      “…cazzata, costa troppo, è solo per i ricchi”
      “…molto meglio il Blackberry, per il lavoro!”
      “…e le onde elettromagnetiche? quanto sarà pericoloso?”
      “…e poi Internet mica c’è dappertutto!”
      “…eh, se non si mette un limite poi chiuderanno le aziende produttrici di telefoni seri!”
      risultato:
      oggi Nokia, Blackberry e compagnia cantante sono spariti.
      e abbiamo tutti uno smartphone diretto discendente dell’iPhone.

      • Più che altro hanno deriso a lungo chi investiva nell’auto elettrica. Famosa fu la frase dello sfortunato Marchionne quando disse che ogni volta che vendeva un’auto elettrica perdeva dei soldi.
        Ma sapevano che prima o poi vuoi per l’inquinamento, per il clima e per il progressivo esaurimento dei fossili qualcuno sarebbe riuscito a farla guadagnandoci anche dei soldi. Col senno di poi, una speranza vana quella di farla franca, e una scelta strategica totalmente sbagliata quella di ignorare la tecnologia.

      • Mario ti ringrazio per l’insulto quotidiano (non me la prendo) ma sei totalmente fuori focus. Nessuno ha detto di rallentare gli investimenti sull’auto elettrica, esattamente l’opposto. I soldi che hanno i produttori europei quelli sono non è che li stampano la notte: devono investire il 100% della loro liquidità per sviluppare l’auto elettrica per tutti o devono investire il 50% per l’auto elettrica e l’altro 50% per l’Euro 7? Se investono il 100% nell’elettrico, tra qualche annetto quando l’Euro 7 sarà obbligatorio non avremo più nessun veicolo a benzina o diesel ma solo elettriche in vendita, con i loro costi e con le limitazioni che ancora l’auto elettrica presenta in questo periodo di transizione (e che per il 2035 avrà risolto).

        Facendo il tuo esempio di BlockBuster, è come se gli USA, dopo la nascita dei servizi di streaming, avesse imposto un adeguamento tecnologico a chi faceva vhs e dvd per rendere le videocassette meno inquinanti. Quale produttore avrebbe investito soldi in una tecnologia che è destinata a morire quando invece ha molto più senso investire il 100% dei soldi nella tecnologia che è destinata a regnare incontrastata dal 2035?

        Quindi delle 2 l’una: o non mi fai investire più in una tecnologia che ha già una tomba pronta e una lapide con su scritto 1890-2035 (i motori a benzina), oppure se devo investire per migliorarla mi consenti di usarla anche dopo il 2035.

        Riportando il tuo esempio, alla fine BlockBuster è fallito ma i supporti hardware no. In giro io vedo ancora BluRay, anche con qualità 4k e HDR, sono una nicchia ma ci sono ancora. E, per inciso, la qualità visiva di un BluRay oggi è di un altro pianeta se confrontata con lo streaming video, il dvb-t2 o il dvb-s2 anche quando questi usano il codec H265.

        • @enzo
          non capisco a quale insulto ti riferisca,
          sei tu che ti comporti da macho quattroruotista, son i tuoi racconti a dircelo, semmai non capisci cosa significa…

          in ogni caso:
          “…Se investono il 100% nell’elettrico, tra qualche annetto quando l’Euro 7 sarà obbligatorio non avremo più nessun veicolo a benzina o diesel ma solo elettriche in vendita, con i loro costi e con le limitazioni che ancora l’auto elettrica presenta in questo periodo di transizione (e che per il 2035 avrà risolto)…”
          perdona: e quindi?
          da quando una azienda fa beneficienza coi suoi prodotti?
          da quando i prodotti sono perfezionati alla prima uscita?
          da quando il prodotto è adatto a tutte le esigenze?
          ma un ripassino su “La ricchezza delle nazioni” di Adam Smith non sarebbe una buona idea?

          io non sono un liberista,
          ma capisco che
          se le regole del gioco attuale prevedono il liberismo
          E voglio giocare la partita
          allora a quelle regole devo adeguarmi.

          e poi:
          BYD, Tesla, Xiaomi (le prime che mi vengono in mente)
          fino a 10 anni fa non esistevano, o non producevano auto.
          in un decennio (arrotondo) riescono a ricavarsi uno spazio di mercato, o ci stanno arrivando rapidamente.
          son partite molto più indietro della concorrenza la quale ha dormito di brutto.

          e ora questi ultimi produttori automotive piagnucolano e puntano a modificare leggi e regolamenti con i soliti argomenti fallaci e i ricatti sull’occupazione,
          argomenti e ricatti che magicamente spariscono quando le cose vanno bene:
          dei lavoratori condannati al licenziamento frega solo quando serve per perorare la propria causa.

          peraltro: esattamente come fai tu.

          l’ho detto e ridetto e ripetuto:
          qui si parla di un pianeta condannato a vedere guerre per l’acqua, per le risorse e per il cibo nei prossimi decenni, senza dubbi al riguardo.
          qui si tratta di insistere ancora un po’ in direzioni che già sappiamo condurre al baratro, che sarà un metro più a destra, un metro più a sinistra, ma sempre baratro è.

          e tutto questo per salvare, ancora una volta e ancora per un po’, le tasche dei soliti noti,
          e caricare questi salvataggi economici e finanziari negli zainetti della mia generazione e di quella successiva.
          e tutto questo anche per permettere a quelli come te di poter continuare a scorrazzare lungo la penisola violando il codice della strada (parole tue), in barba a qualunque sentimento e dignità ecologica.

          falla finita con le tue infinite e ben articolate chiacchiere,
          apri gli occhi, oggi in Piemonte sud si discute animatamente su come fare per l’estate visto che la siccità è già OGGI, e a febbraio non si è MAI vista.
          continuare a ignorare il problema non si può più ma ormai è tardi

        • @enzo
          ancora una cosa.
          non specifica dell’argomento di questo articolo
          ma collaterale e inerente alle pratiche per lo meno discutibili delle grandi aziende
          le quali, non dimentichiamolo, si dedicano (giustamente e coerentemente) al profitto, non alla beneficienza.

          insomma:
          il fatto che Exxon sia stata sgamata ufficialmente un paio di settimane fa
          con tanto di pubblicazione su rivista scientifica seria dei documenti interni all’azienda relativi al Climate Change

          https://www.science.org/doi/10.1126/science.abk0063

          a te non fa proprio nè caldo nè freddo, vero?

    • Ma se non vogliono fare l’euro 7 non è un problema, fanno solo BEV 🤷 e se no cambiano lavoro, hanno fatto orecchie da mercante per questi 26 anni ora ne pagano le conseguenze, come qualsiasi altra azienda, non mi sembra che abbiano mai salvato le migliaia di artigiani con 10/15 dipendenti quando la crisi li ha fatti chiudere, a a numeri sono dieci vite tanto del industria automobilistica, ma li tutti preoccupati per i posti di lavoro, e gli altri cos’erano figli della serva

  10. Rifiutano standards leggermente più severi con la motivazione che sarebbero investimenti portati via all’elettrico ma invece di proporre come sensato di anticipare quest’ultimo lo vogliono posticipare. Ciò implica una mancanza di volontà di agire nell’interesse comune e di affidabilità delle loro proposte come interlocutori coinvolti; la Commissione dovrebbe quindi basarsi su studi indipendenti per norme di una mobilità il meno inquinante possibile nei tempi minori sostenibili

  11. non è mica colpa mia se voi rimanete indietro , un auto eletrrica tipo la mia non usa mai i freni quindi non crea particolato e polveri varie , se dovete chiudere è solo colpa vostra intanto gli altri crescono. Adios De Me….

  12. Euro 7 rispetto a Euro 6, se ho capito bene dovrebbe essere così:
    particelle rilasciate dai freni delle auto: -27% rispetto a Euro 6
    emissioni di NOx delle auto: -35% rispetto a Euro 6
    particolato dagli scarichi: -13% rispetto a Euro 6
    ma…
    “…Questo per un minimo vantaggio ambientale…”
    già.
    proprio minimo…..

    “…Ciò significa trasferire sostanziali risorse ingegneristiche e finanziarie dai veicoli elettrici a batteria e celle a combustibile al motore a combustione interna…”
    che è un po’ come dire: che brutta e cattiva che è la UE che non ci lascia spendere caterve di soldi per costruire l’astronave che porta l’uomo su Nettuno, e sì che ne siamo capaci, ma non ce lo lasciano fare, cattivoni.

    mah, invece dell’astronave verso Nettuno…potrebbero sempre dedicarsi alle produzioni più redditizie, che a quel punto non saranno le auto termine, no? … … …

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