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I consumi dei jet privati nel mirino di Greenpeace

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Alcune immagini della protesta di Ginevra, qui e sotto, messe in rete da Greenpeace.

I consumi dei jet privati nel mirino di Greenpeace e di altri movimenti per il clima: interrotta a Ginevra la EBACE, la più grande fiera europea del settore.

I consumi dei jet privatiI consumi dei jet privati all’origine di una protesta a Ginevra

Gli attivisti chiedono ai governi europei di vietare i jet privati, facendo seguito a una serie di proteste avvenute negli ultimi mesi negli aeroporti di tutta Europa. La protesta ha coinvolto anche Extinction Rebellion, Stay Grounded e Scientist Rebellion, con militanti in arrivo da 17 Paesi, inclusa l’Italia. Sono stati occupati pacificamente alcuni jet in esposizione, con i contestatori incatenati alle scalette. Bloccato l’accesso alla fiera e diffuso tra i padiglioni annunci sugli impatti dei jet privati sulla crisi climatica e sulle disparità sociali. E infine esposte grandi etichette, simili a quelle dei pacchetti di sigarette, per avvertire che “i jet privati bruciano il nostro futuro” e “uccidono il pianeta“. “Le vendite dei jet privati stanno salendo alle stelle, e con loro anche anche il contributo dei super-ricchi alla crisi climatica“, accusa Federico Spadini di Greenpeace Italia. “Mentre le persone pagano sulla propria pelle le conseguenze di eventi climatici sempre più estremi, come l’alluvione che si è appena verificata in Emilia-Romagna“.

I consumi dei jet privatiL’Italia quarta  in Europa per numero di voli

Per questo è ora che il governo italiano e tutti i governi europei mettano fine all’uso smodato dei jet privati“, continua Spadini. “Vietando una volta per tutte questa forma di trasporto ultra-inquinante”. Gli ambientalisti sostengono che il numero dei jet privati nel mondo è più che raddoppiato negli ultimi due decenni. E si prevede che quest’anno le vendite raggiungeranno il livello più alto di sempre. Negli ultimi dieci anni, il valore totale degli aerei privati venduti nel mondo è stato di 241 miliardi di dollari. A crescere non sono solo le vendite, ma anche il numero dei voli e le loro emissioni. Un recente rapporto di Greenpeace sostiene che nel 2022 i voli in Europa hanno prodotto emissioni di CO₂ pari a quelle di 555 mila residenti. Circa un volo privato su 10 in Europa è partito dall’Italia, quarto Paese europeo. Con 55.624 voli effettuati ed emissioni di CO₂ pari a quelle prodotte in media da più di 50 mila italiani in un anno.

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12 COMMENTI

  1. Premesso che sono un liberale e non invidio i super ricchi, ritengo francamente un insuto alla logica che al poveretto con un benzina Euro 2 sia inibito di circolare nelle varie ztl e venga chiamato brum brum, piston head, amico dei petrolieri, cavernicolo ed altre amenità del campionario eco-chic e che nel contempo ci sia gente che, sopra allo stesso cielo, gira con jet privati. Ma lo stesso vale ampiamente anche per i viaggi turistici.

    C’è palesemente un doppio binario, la CO2 dei poveretti altera il clima, quella dei benestanti deve avere una diversa composizione chimica. Se la riduzione della CO2 è una cosa seria, Greenpeace ha ragione ed è pure troppo moderata.

  2. Ha totalmente senso, anche perchè se uno pensa ai “tempi morti” della sicurezza aerea, e il fatto che quasi mai gli aeroporti sono vicini al centro città, su certe tratte il dubbio di quale sia il metodo più veloce viene. Esempio gigantesco da noi, Milano-Roma.

  3. Sinceramente ho sempre fatto immensa fatica per comprendere la necessità di usare addirittura un “jet privato” (perchè poi son tutti voli charter) per lo spostamento personale di un singolo o di un piccolo gruppo tipo di 3/4 persone .

    Intendiamoci: non discuto sul fatto che la cosa possa avere un suo perchè o che la necessità sia a priori campata per aria, ma esistno ottimi bimotori a pistoni da 6 posti che possono fare esattamente lo stesso servizio con emissioni decisamente più basse e costi di gestione quantomeno dimezzati rispetto a un jet. Anzi, visto che il concetto qui è noto, addirittura con un TCO infinitamente favorevole visto che un valido bimotore a pistoni 6 posti + bagagliaio in grado di fare i suoi onesti 300 km/h di corocera che io sappia costa sui 500k euro (a salire ovviamente) mentre il “classico” Learjet 45 parte di listino da 10 milioni.

    Mi è sinceramente misterioso (se non per ostentazione) il motivo per cui si voglia ricorrere ad un mezzo così “antieconomico” e vieppiù impattante dovendo (e volendo) coprire una distanza di qualche centinaio di km quando l’alternativa esiste e non comporta nessun vero sacrificio.
    Cioè, Milano Roma si fanno pur sempre e comunque in meno di due ore, Milano Palermo comunque in meno di 4 ore.
    Per distanze più lunghe esistono i voli di linea.
    Perchè un’altra cosa che non si dice è che spesso questi voli coprono delle distanze tutto sommato brevi, se non addirittura brevissime. Situazione dove il fatto di essere un jet è più un fastidio che un vantaggio.

    Poi ci sta: il volo privato di risparmia la menata del check in, parte più o meno all’ora che fa comodo a te, non devi ammucchiati in mezzo agli altri, parti dall’aeroorto che dici tu e arrivi in quello che dici tu… Cioè, viviamo in un mondo libero e ognuno (se li ha) è ancora padrone di spendere i suoi soldi come vuole.
    Non sto mica dicendo che i voli privati sono in assoluto sono “il male”.
    Ma usare un jet per fare qualche centinaio di km mi sembra un po’ come sparare con un cannone per prendere una mosca.
    Cioè, cosa devi volare con un volo privato? 500 km?

    E questo detto da uno che, se volesse fare la pazzia nella vita, una cosa di questo tipo fosse il caso se la potrebbe addirittura permettere. Ma sinceramente non lo farei mai, mi sembra veramente stupido.

    • Ma ovviamente è solo ostentazione!
      Economicamente non ha alcun senso: c’è sempre un volo più o meno vicino a casa che parte ogni giorno (e se sei lontano dal volo di linea lo sei anche dall’aeroporto dove hai parcheggiato il tuo aereo), che direttamente o con al massimo una connessione ti porta più o meno ovunque e negli stessi tempi (non ci sono – ancora – jet privati supersonici), e sicuramente ti puoi comprare un posto in prima classe per non stare con la plebe.
      Ma uno potrebbe dire, se ho i soldi per farlo perchè non dovrei? Perchè non hanno il minimo senso ambientalmente: viaggi in poche persone bruciando il carburante che consuma un A320 che di persone ne porta almeno 100 quando è mezzo vuoto. Ci si salva tutti insieme.

      • -se ho i soldi per farlo perchè non dovrei?-

        Ma infatti, sono assolutamente d’accordo con le tue considerazioni.
        Io mi spingevo addirittura oltre, arrivando a dire che l’oggetto in sè (il piccolo jet) alla fine non ha senso nemmeno in quanto tale. Ma proprio non dovrebbe esistere.
        Perchè appunto anche volendo dire che “se ho i soldi per farlo” (e Dio sa che sono l’ultima persona che sta a sindacare su come uno sia libero o meno di spendere il suo denaro…) esistono alternative altrettanto valide e già d’ora decisamente meno impattanti e dispendiose.
        Quindi si, pura e semplice ostentazione fine a se stessa.
        A quel punto mi compro un MiG 21. Almeno mi diverto. E sai che figata presentarsi a ST Moritz col MiG 21? Secondo me avrebbe più senso. ahahah!

      • /// esistono ottimi bimotori a pistoni da 6 posti che possono fare esattamente lo stesso servizio \\\ E che per di piú in futuro potranno essere “elettrificati” o alla peggio essere alimentati con e-fuel… Un altro vantaggio “logistico” potrebbe essere, ma qui devo chiedere conferma agli esperti, l’adattarsi se necessario a piste piú corte per decollo e atterraggio.

  4. /// negli ultimi dieci anni, il valore totale degli aerei privati venduti nel mondo è stato di 241 miliardi di dollari \\\ Visto l’alto prezzo unitario degli aerei, questo dato è molto indicativo dell’incidenza dei velivoli “termici” sull’inquinamento

  5. I francesi sono antipatici e fanno sempre i furbi, però hanno molto più buon senso e “palle” di noi.

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