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I concessionari d’auto contro “la lobby dell’elettrico”

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Un'esponente della temuta lobby dell'elettrico sorpresa mentre ricarica la sua auto...

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I concessionari d’auto contro “la lobby dell’elettrico” che imporrebbe il passaggio alle sole auto a batteria, questo poi… La sortita dei rivenditori dopo la presa di posizione del duo John Elkann (Stellantis) – Luca De Meo (Renault).  

I concessionari
Massimo Artusi, presidente di Federauto.

I concessionari d’auto: “Finalmente si parla di neutralità tecnologica e rispetto della domanda”

A entrare in campo, a gamba tesa, è stato il n.1 della Federazione dei concessionari Federauto, Massimo Artusi, commentando l’intervista rilasciata dai due top manager.  “L’intervista rilasciata da John Elkann e Luca De Meo sulle politiche europee per la transizione ecologica segna un clamoroso cambiamento di rotta nella posizione dei costruttori di autoveicoli nella lunga e tormentata vicenda della decarbonizzazione dei trasporti imposta per legge”, ha detto Artusi.

Il fatto che due tra i massimi esponenti di due case costruttrici, che rappresentano insieme il 30% del mercato, chiedano all’Europa una fulminea revisione di rotta in nome della ‘neutralità tecnologica’ e del ‘rispetto della domanda’ rompe un fronte che finora, sia pure con frequenti mugugni e crescenti perplessità, si era di fatto allineato alle utopiche scelte di una Commissione soggiogata dalle lobby dell’elettrico. Fornendo a queste scelte un puntello determinante”.

I concessionari Plauso alle richieste avanzate alla UE da John Elkann e Luca De Meo

Non si sa bene quale sia questa lobby dell’elettrico, visto che finora a dettar legge sono state ben altre lobby. In particolare quella proprio dei costruttori, reduce dal clamoroso e indimenticato infortunio del Dieselgate, e quella ancor più potente dell’industria petrolifera. Ma Artusi, a costo di sfidare ancor più il ridicolo, alza ancora il tiro: “Oggi, invece possiamo dire che una parte importante, per numeri e per tipo di veicoli, dell’industria europea dell’automotive ha chiesto di modificare le politiche europee. Avendo ‘scoperto’, e dichiarato esplicitamente che tali politiche finiscono per favorire le vetture più complesse, pesanti e costose. Penalizzando invece quelle più piccole che costituiscono la polpa del mercato”.

Come tutti sanno, ma non il presidente dei concessionari, in questo trend a fare auto sempre più pesanti e costose l’elettrico non c’entra nulla. È un trend che va avanti da decenni, legato in particolare alle normative sulla sicurezza.

I concessionari Certo che parlare di lobby dell’elettrico dopo tutto quel che han fatto petrolieri e costruttori…

“Poco importa, in questo momento, che si tratti di concetti che Federauto ha sostenuto e ribadito con ferma convinzione in tutti questi anni”, ha concluso Artusi. “Quel che conta è che anche i costruttori hanno cominciato ad accorgersi che il re è nudo. Ora sarà anche vero che il re è nudo, ma anche il presidente dei concessionari non se la passa benissimo.

Nel mercato dell’auto europeo, Italia inclusa, è in atto da anni una marcia indietro in cui l’elettrico ha responsabilità zero. Nessuno, oggi come ieri, è obbligato ad acquistare un’auto a batterie. Se le vendite calano, è perché i prezzi di tutte le motorizzazioni sono saliti in modo vertiginoso, di pari passo con la crescita delle dimensioni delle auto e della moda dei Suv. Moda, quest’ultima, accompagnata da costruttori e concessionari con immenso piacere, per i maggiori margini che questi veicoli assicurano.

Non a caso due leader come Stellantis e Renault escono da un 2024 sontuoso per quel che riguarda i bilanci delle loro aziende. Ora ci sono i cinesi, sempre più aggressivi, con cui fare i conti, non solo nell’elettrico. E sono guai. Ma fa troppo comodo dare la colpa all’elettrico, l’alibi di sempre. Anche se siamo certi che non tutti i concessioanri la pensino come l’ineffabile Artusi.

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70 COMMENTI

  1. Non so dove vivi ma se aprissi gli occhi vedresti che i cinesi non sulle auto si son già preso parecchio. Capannoni faschion, con vestiti ferramenta tranne alimentare, bar- barbiere- industrie tessili , eee massaggi, alcuni ristoranti. Auto Non elettriche la MG fa concorrenza al duster

    • Non lamentiamoci sempre, la gente certi lavori non vuole più farli, troppe ore, troppi impegni, io ho una mia azienda agricola, so cosa vuol dire lavorare. Loro lavorano tutto il giorno e di portano appresso pure i neonati! Chiedilo di farlo ad una italiana! Nessuno vuole fare più veri sacrifici, come fecero i nostri nonni e genitori .

      • Ah quindi è normale nel 2025 lavorare alle condizioni in cui lavorano certi cinesi? Nonni e genitori hanno provato a migliorare la situazione altrimenti sarebbero ancora servi della gleba o terzadri che vedono nei figli solo possibili braccia per la campagna. Forse è sta mentalità che sta portando l’Italia a 30 di blocco della produttività perché si crede di vivere negli anni 70 dell’ 800 e quindi lucrare solo sulle persone.

      • Vorrei vedere quanto IN € li paghi. Certi lavori non li voglio fare gratis, prova a mettere un annuncio paga 2000 € mese netti x 12 mesi 13@ 14à + ferie pagate + permessi retribuiti contratto indeterminato e x i bimbi un bel nido aziendale e non attaccati alle mammelle mentre si lavora.

  2. Neutralità tecnologica? Meglio ecologica.

    Lobby dell’elettrico… oddio a me pare che i costruttori siano sempre gli stessi, Tesla esclusa.
    Perchè i cinesi andrebbero bene solo se importano ciabatte? Che poi… avete mai provato a sentire che dicono i calzolai?

    Auto troppo grosse e pesanti? Boh a me paiono scemi… sono loro che le costruiscono e vorrebbero vendere.

    Soliti piangina abituati troppo al lusso ed all’enorme interesse del loro piccolo giardino.
    Ne sono spariti tantissimi di lavori senza che si degnassero di una parola, se spariscono anche loro pazienza… tanto di auto che la maggioranza della gente non può permettersi e che per buonissima parte viene comunuque costruita all’estero possiamo farne a meno.

    • concordo ! sono decenni che abbiamo importato la moda USA dei SUV (e ricordo perfettamente le polemiche sulle riviste di settore, proprio in tema di costi produzione e consumi; la prima in Europa ricordo fu Nissan Qashqai, che vantava dimensioni “tipo VW Golf” ma era più alta da terra.. le altre case seguirono a breve il nuovo filone, fino a “suvvizzare” tutti i segmenti, A compreso).
      Negli stessi anni le case (tra cui quella per cui lavoravo in concessionaria) han fatto sparire il segmento A perché ritenuto non profittevole, predisponendo versioni più economiche di auto più lunghe (e mettendo nei guai chi aveva garage molto piccoli o manovre complicate da fare ! ).
      Le case tedesche in particolare han puntato tutto sull’export di modelli di segmenti alti e motorizzazioni potenti e complicate, in particolare a gasolio – tanto che poi per normative antiinquinamento son “sparite” le cilindrate piccole tipiche italiane, come 1.3mjt, e poi “loro” sono “inciampati” nel DieselGate per impossibilità a raggiungere effettivamente le emissioni di omologazione richieste ( quantomeno senza rimetterci parecchio sui margini commerciali).

      Adesso che han perso il vantaggio (apparente) del Diesel sui mercati internazionali, che la Cina (mercato primario !) ha puntato tutto su NEV (e le proprie realizzazioni son decenni avanti con R&D e catene fornitura) non hanno più sbocchi commerciali – per prezzo e tecnologie- e le residue zone EMEA assorbono pochi pezzi mettono in crisi la sovrabbondante capacità produttiva.

      Ovviamente saranno i “soliti” a pagare: i clienti (prezzi stellari), le concessionarie ( costrette a tentar di vendere prodotti non graditi o a prezzi poco popolari), le catene produttive & indotto … e tutto ciò trascina giù l’intero PIL nazionale ed il bilancio statale.. che strizzerà come limoni i “soliti” che non possono dichiarare quel che vogliono….

      Purtroppo in Europa siamo molto lenti a inventarci nuovi lavori… e non sarà facile uscire (bene) da questa situazione… e poi c’è Trump e le sue follie…

      • Temo che il tuo sia un riassunto molto accurato e perciò per nulla rassicurante.

        Sulla suvvizzazione di tutti i modelli un esempio assurdo che vale per tutti: Aygo X.

        • sai Leonardo..la Aygo X la trovo meno assurda…non è troppo più ingombrante o pesante del modello “urbano” e a volte avere accesso ai posti più alto agevola persone alte o con difficoltà (schiena etc)… però se Tutte le proposte diventano SUV è un problema (abbiamo consegnato centinaia di piccoli SUV scimmiottanti fuoristrada a casalinghe casa-scuola figli..che al massimo si “arrampicano” sui marciapiedi) mentre le “vecchie” auto da città sono meno desiderate…per moda più che altro (non credo che vecchie glorie come Fiesta o Punto avrebbero ancora tanto mercato.. anche se VW Polo continua a vendere abbastanza bene).

          Il guaio grosso è chi sceglie grossi SUV e poi li utilizza in città (con piccole strade e pochi posti free) o on autostrada dove o consumi sono molto maggiori (per peso e aerodinamica) e rischiano di diventare pesanti “bombe” in caso di incidente (magari apparentemente più sicure per gli occupanti… Molto meno per chi li riceve addosso! )

  3. Speriamo che il prossimo salotto allagato dagli effetti del riscaldamento globale dovuto alla CO2 sia quello di Massimo Artusi (e di tutti quelli come lui).

    La rabbia dei concessionari nei confronti dell’elettrico è dovuta al fatto che tramite le sberle economiche che tirano durante al manutenzione tengono in piedi le loro strutture.

    Ma purtroppo alcuni oltre a tirare le sberle economiche:
    – ti fanno pagare lavori che non fanno;
    – ti fanno pagare un olio extralusso ma te ne mettono uno di pessima qualità;
    – dicono di averti fatto dei lavori in un certo modo e poi scopri che te li hanno fatti con il fondoschiena per risparmiare peggiorando il problema;

    invece quelli presunti onesti per una Passat 1.4 ti fanno pagare eur 600 per:
    – cambio olio;
    – cambio filtro olio;
    – cambio filtro abitacolo;
    – cambio tergicristalli;
    – auto sostitutiva (circa eur 50).

    E io dico: alla faccia del bicarbonato di sodio!!!!

    E a questo punto letto e scritto quanto sopra posso solo dire che è sempre più probabile che la futura auto sarà un’altra Tesla.

  4. Definire sontuoso, come viene fatto nell’articolo, il bilancio 2024 di Stellantis mi sembra, come minimo, eccessivo: “Il bilancio di Stellantis per l’anno 2024 ha mostrato una diminuzione sia dei ricavi che dell’utile netto, con un calo del 17% nei ricavi a 156,9 miliardi di euro e una riduzione del 70% nell’utile netto a 5,5 miliardi di euro. Le consegne sono state anch’esse in calo del 12%”. Forse sarebbe il caso di documentarsi meglio prima di fare certe affermazioni.

  5. Sempre a piangere miseria, falliti loro qualcun altro li sostituirà (li sta già sostituendo), pazienza. Il fatto che le auto costino troppo spingerà le persone a comperarne meno, ottimo, se la benzina costasse 5 euro al litro non avremmo le strade intasate tutti i weekend ( per le gite fuori porta) e i giorni feriali (per andare al lavoro si userebbero di più i mezzi).

  6. Se ascoltassimo questi saremmo sicuramente ancora all’euro 0, badano più ai profitti, soprattutto Elkann, che a costruire auto interessanti e alla salute delle persone e del mondo, dove ci vivono pure loro.
    E vogliamo parlare delle lobby del petrolio !!!

    • No, non saremmo all’euro 0, avremmo gli euro 6-7-8 ecc. concordati con loro dai governi per costringerci a cambiare auto più spesso.

      Con l’elettrico i ricatti figli dell’euro 1 2 3 4 5 6 7 8 se li possono trattenere all’interno della loro biancheria intima quando la indossano.

    • Invece con le scelte attuali siamo mediamente all’euro 2/3 e lo rimarremo per i prossimi 30 anni , questo si che risolverà i problemi
      Lo traduco , se raggiungi il milione di auto elettriche ma ne hai altri 19 con 15 o 20 anni che circolano non mi sembra che si sia raggiunto l’obbiettivo

      • …ma che discorso è? Le auto termiche saranno in vendita ancora per più di nove anni, nessuno impedisce la sostituzione delle vecchie né obbliga ancora per molto la sostituzione con BEV.

        • Pensavo di scrivere in modo comprensibile, nel caso posso usare anche inglese o francese, ma proverò a riformulare, lonscopo di tutto ciò non è quello di adottare l’auto elettrica ma quello di fare abbassare/ azzerare le emissioni dannose, l’auto elettrica ne è eventualmente una conseguenza,detto ciò se tra 10 anni in circolazione vi sono 1 milione di auto elettriche e 19 milioni di termiche ho ottenuto lo scopo principale?

          • Secondo me lei si sta ponendo domande facili ma inconcludenti a cui rispondere:
            – abbassare: sì
            – azzerare: no
            As simple as that.

            Lo strawman qui è spingere l’argomentazione al “tutto” o “niente”.

          • Mi perdoni ma il tutto o niente ci starebbe se tra 10 anni fossimo 50/50 ma se tra 10 sia.mo.a 1/19 e tra niente e nulla

          • A fare ipotesi strampalate si può giungere a qualunque conclusione.
            Direi invece che se tra 10 anni saremo a 1/19 significa che il numero di auto elettriche vendute ogni anno non sarà aumentato: ovvero un’ipotesi alquanto improbabile, oserei dire perfino bislacca.
            Oltre al fatto che nei prossimi 10 anni la probabilità che la guida autonoma sia diventata largamente disponibile è molto alta, questo avrà ulteriori impatti sul parco auto e sul tipo di propulsione.

  7. “ due case costruttrici, che rappresentano insieme il 30% del mercato”
    Davvero occupano il 30% del mercato ?
    E in quel 30% quante EV ci sono ?

  8. Neutralità tecnologica = investire miliardi in tecnologie totalmente inutili (idrogeno, cattura CO2, biocarburanti, e fuel). Così si arricchiscono le vere lobby dei soliti noti petrolieri e affini. Geniali!

    • perchè in italia il 35% degli adulti sono analfabeti funzionali, e il tizio in questione con tutta probabilità ricade in questa percentuale.

    • è quel signore un po’ particolare che usa tanti nomi diversi, e mi pare bacia le pantofole del governo, quindi “deve” prendersela con le rinnovabili

  9. In effetti, parlare OGGI di “lobby dell’elettrico” è fuorviante e senza dubbio fuori dalla realtà.
    Detto questo, però, non c’è alcun dubbio che fior di sciacalli e squali di varia taglia abbiano fiutato da tempo l’enorme opportunità di guadagno insita nella possibilità (grazie ai tanti “utili idioti” in mantello verde) di rottamare in toto una tecnologia “vecchia” (tra virgolette), per sostituire progressivamente tutto il parco auto circolante con BEV o pseudo tali.
    Avete presente i miliardi di euro che potrebbero finire nelle tasche di questi signori e di quegli altri gentiluomini che ormai devastano i nostri territori con torri eoliche, agrivoltaico e fotovoltaico???
    Proprio ieri, la mia gloriosa FIAT MULTIPLA a METANO ha tagliato in pienissima forma il traguardo dei 360.000 km.
    Avanti così fino alla fine e al diavolo tutto il resto!!!

    • Sembra che il petrolio e il metano siano i prodotti più puliti per salvare il pianeta da una catastrofe ambientale con seri rischi per l ‘umanità. Qui non si tratta di essere miopi ma si tratta di individui stupidi, ignoranti egoisti

    • Senti, nessuno qui ti sta dicendo di comprare una BEV finché la tua splendida Multipla metano è funzionante. Tant’è che a casa mia le vecchie auto termiche stanno continuando a camminare e cammineranno finché sarà possibile. Poi passerò ad un’altra BEV.
      Sulle FER non sono d’accordo. Le FER sono necessarie e il punto è metterle dove meglio avranno meno impatto.
      Pertanto già se molti edifici residenziali iniziassero a coprirsi sui tetti con impianti fotovoltaici (anche in centri storici, con buona pace dei beni culturali, visto che esistono anche pannelli integrati nelle tegole anche di color rosso) così da non aver bisogno di aree vergini.
      Il nostro governo dovrebbe regolamentare affinché tutte le aree produttive (ovvero aree non più vergini) vengano ricoperte nei parcheggi e sulle tettoie dei capannoni con pannelli fotovoltaici e volendo anche mettendo in aree industriali ventose le pale eoliche (anche a meno di 7 km da centri storici).
      Dico di più, esistono pale eoliche verticali di taglia piccola che potrebbero essere integrati anche sui lungo mare (dove passeggiamo), aree che normalmente sono ventose per la maggior parte dell’anno.

      • Guardi che la legge che impone nelle nuove costruzioni industriali di fare impianti fotovoltaici già c’è… Lo stabilisce il cosiddetto REPpoweEU. Trattasi del piano di risparmio e produzione di energia pulita e rinnovabile presentato dalla Commissione Europea, sotto supervisione e approvazione della presidente Ursula Von Der Layen. Quanto agli impianti elettrici a tegole, ma ha l’idea di cosa costino e quanto rendano in proporzione ? Un impianto da 3KW supera abbondantemente i 9.000€ solo per i pannelli… I pannelli da 500W ora come ora costano 70€ faccia lei i conti…

        • È lei che non conosce i costi.
          Un impianto da 6kW viene finito circa 8000€, fatto fare 3 mesi fa ad amici.
          Inverter Huawei è pannelli Aiko.

        • Sulle nuove costruzioni lo sapevo già che le normative impongono un minimo di impianti fotovoltaici su aree industriali e residenziali.
          Sarebbe opportuno che su edifici industriali, artigianali e commerciali esistenti fosse resa obbligatoria una quantità minima di produzione da fotovoltaico o eolico (su tetti o aree di parcheggio). Questo non dall’oggi al domani ma con tempi di 5-10 anni ( ovvero dal 2030 al 2035). Sulle tegole fotovoltaiche, vero, costano di più. Ma ci sono alternative, tipo pannelli fotovoltaici colorati. In ogni caso una buona parte delle case di pregio nei centri storici non sono certo di proprietà di poveracci e pertanto non credo avrebbero problemi ad usarle. Poi se non erro, anche Tesla vende tegole fotovoltaiche (nel mercato nord americano) e non penso che non costino il doppio o triplo.

    • Che brutte le torri eoliche e i pannelli solari sopra le fragole, molto meglio beccarsi una valangata di tumori e malattie croniche dell’apparato respiratorio, e poi cosa volete che sia una grandinata che rovina tutte le auto e/o le coltivazioni, e cosa vogliamo che sia una bella alluvione ogni tanto… anche quella porta via le auto, pulisce le strade e elimina l’immondizia.

      Ora però è ora di svegliarsi da questo brutto torpore.

      • Leonardo cerchiamo di vedere la luna e non solo il dito, le auto elettriche servono esclusivamente per le emissioni del traffico, se non si agisce anche sugli altri inquinanti, a livello globale (riscaldamento, fabbriche, allevamenti intensivi, agricoltura, disboscamento ecc ecc), che per CO2 e nitrati hanno % di inquinamento assai maggiori al traffico automobilistico, credo che si continuerà ad ammalarci, anche se forse in %un pochino minore, pure in futuro e la grandinata che rovina le auto se per quello distrugge pure j pannelli fotovoltaici, per cui quanto ho scritto sopra vale anche per la loro salvaguardia.

        • Buongiorno Antonio,

          – negli stati industrializzati ( e lo saranno tutti un po’ alla volta) il trasporto su ruote incide parecchio, il 20-23% delle emissioni di Co2,

          – contando la filiera delle raffinerie che preparano il carburante, si arriva anche a 30% delle emissioni totali di Co2 (diciamo 25% ? delle emissioni totali dei gas serra, ovvero Co2 +metano + altri)

          – è uno dei settori più lenti da elettricare (al pari dei riscaldamenti delel case) penso sia meglio non lasciarlo indietro e iniziare a sviluppare tecnologia e infrastrutture, anche se all’inizio le vorranno usare solo una parte degli automobilisti

          – poi alla fine, per chi alla Co2 non crede, conta comunque l’aspetto economico, oggi a uno Stato penso non conviene rimanere indietro in nessuno dei settori dell’elettrificazione, in generale le rivoluzioni tecnologiche portano valore aggiunto economico

          • Questo è uno studio fatto a lovello globale, dato che quanto succede in Europa non è facilmente replicabile a gran parte delle altre nazioni
            https://ollum.it/blog/emissioni-co2-per-settore/
            settando comunque in “casa nostra” , secondo la commissione europea
            Il settore dei trasporti è responsabile di circa un quarto delle emissioni totali di CO2 di cuj circa il 72% sono dovute al trasporto su strada, per cui stiamo parlando del 18% a cui se leviamo il trasporto pesante si può ipotizzare un 14 – 15% all’interno di questo 15% la parte del leone per jnquinamento lo fanno le auto euro 0 – 1 – 2 – 3 se solo riuscissimo a trasformare queste in euro 6 avremmo un abbattimento enorme e sjcuramente saremmo abbondantemente sotto il 10%
            E considerando che l’Italia incide per l’1% sulle emissioni mondiali (l’Europa per l’11%) se prendiamo per buone le %prima stimate quando tutte la auto in Italia saranno elettriche (e ovviamente ricaricate con energia prodotta interamente da rinnovabili) avremo contribuito a ridurre dello 0,15% all’inquinamento da CO2 nel mondo, meglio che niente ma siamo sicuri che tutti i miliardi spesi siano stati spesi in modo ottimale (dato che non sono certo infiniti) o avrebbero potuto esser spesj meglio per ridurre altre fonti di inquinamento?

          • @antonio Gobbo come ho già dovuto scrivere, la goccia d’acqua pensa sempre che la colpa sia delle altre 99 gocce.

            Altro errore: “i miliardi non sono infiniti” è errata in quanto non esistono limiti all’emissione di denaro, l’unico problema e se viene creato e “aspirato” da attività finanziare che non portano beneficio. L’affrancamento dalla (troppa) dipendenza dal petrolio invece è essenziale, c’è chi l’ha capito e chi no, ma le cose non cambiano.

          • se prendiamo un paese industrializzato come l’Italia, invece di fare media con i paesi arretrati che ancora non hanno le auto:

            circa 410 tonn Co2 annue,
            di cui 100 tonn Co2 sono i trasporti su strada,
            e poi vanno aggiunte le raffinerie, appunto si supera 30%

            PS: tutti i motori euro 0-1-2-3-4-5-6-7 emettono Co2, e in quantità simili, le auto recenti consumano solo un poco meno carburante di quelle più datate.. giusto per non fare greenwashing ai motori a combustione 😉

          • Forse non tutti sono d’accordo con le tue analisi
            https://www.quattroruote.it/news/ecologia/2024/05/03/qualita_dell_aria_l_auto_inquina_meno_di_quanto_credi_lo_dicono_i_dati_.html
            Infatti il il limite per la co2 fino al 2029 scenderà a 93,6 g/km (-15% sul 2021), per ridursi a 49,5 g/km nel 2030-2034 (-55%) e quindi allo zero stabilito dal bando delle termiche nel 2035 (-100%).
            Per cui il passaggio a nuove auto anche endotermiche abbasserà moltissimo la CO2 immessa rispetto a quelle circolanti
            PS potresti portarmi un link che faccia vedere che le emissioni dalle euro 0 alle euro 6d sono rimaste praticamente identiche … io una simile tabella sinceramente non l’ho trovata e dubito che esista.

          • Le emissioni di CO2 hanno un rapporto fisso con i consumi e dipendono soltanto dal tipo di carburante (ad esempio 1 litro di benzina emette più CO2 di 1 litro di gasolio). È una questione fisica/chimica e non c’è spazio per le opinioni.

        • Come curiosità:

          ci sono pannelli FTV con vetro leggermente più spesso, certificati per resistere a grandine da 50 mm.. non si usano spesso perchè già i pannelli normali sono più resistenti delle carrozzerie delle auto,
          come resistenza se la giocano più con i parabrezza delle auto (quelle anni ’90, i parabrezza di adesso mi pare sono un po’ più sottili)

          poi in ambito utility, per seguire il sole oramai si usano spesso i sostegni mobili motorizzati, “inseguitori solari monoassiali”, “solar tracker”, i modelli recenti hanno la funzione che mette i pannelli quasi in verticale in caso di grandine tosta, per proteggerli

          • Leonardo, j miliardi ci sono? Si forse se riesci a convincere il “verdissimo” parlamento europeo a spenderli in soluzioni ambientali e non in armamenti, altrimenti a favore dell’ambiente resta scolpita sulla pietra la famosa frase di Giorgetti “si bellissimo ma chi paga?”

          • E gli armamenti servono perché… non sarà mica per ragioni legate ad energia, petrolio e gas!?

          • Leonardo giusto per emularti potrei dire “così parlò il proprietario di BEV convinto che la sua auto avrebbe salvato il pianeta”
            .. ti piace? 😊

          • Caro, lo so bene che con la mia BEV non salverò il pianeta.
            Di certo però non lo salverà la sua indifferenza.

          • “vis pacem para bellum”. Se siamo circondati da due autarchie totalitarie (e si, ormai ci metto anche gli USA), è difficile difendere i nostri interessi solo a parole.
            Sono soldi sprecati, che potremmo usare per altre attività? Assolutamente si, ma sono ahimè necessari.

            Eh comunque si, ogni singola BEV contribuisce a migliorare la situazione climatica (e c’è anche la questione inquinamento locale da contare), come lo fa ogni pompa di calore, ogni pannello fotovoltaico, ogni turbina eolica. Tu antonio raccontatela pure come vuoi, tanto ormai ti conosciamo.

          • @Luca Dell’Oca senza generalizzare ma quello che ci dice antonio rappresenta abbastanza bene una parte della nostra cultura, per cui sei autorizzato a buttare la carta della caramella a terra, se a terra ci sono già altre carte di caramella visto che “tanto era già sporco”. Fa un po’ parte delle nostre radici culturali che ci portano a giustificare le cose che facciamo perché tanto “così fan tutti”.

        • @Antonio
          Benissimo fatti promotore, non dire però che non ce la facciamo nemmeno per le auto.
          Altrimenti la tua diventa solamente chiacchiera a tempo perso.

  10. Chi vendeva TV col tubo catodico era conto la lobby delle TV con schermo piatto, ma si sa come è andata a finire.

    • È andara a finire che sono arrivati i coreani e ora cinesi e la MIVAR ha chiuso e un sacco di persone sono state licenziate … qui magari riusciamo a lasciarne a casa moltissime di più … poi Trump si mette d’impegno alle macchine (non solo elettriche) non ci si penserà proprio più … andremo avanti con le nostre vecchie carrette.

      • Mivar ha chiuso perché non ha investito in ricerca.
        Giapponesi e coreani sì e le hanno fregato il mercato.

      • quanti Mivar hai comprato quando lo schermo piatto (plasma, LCD, ecc) ha raggiunto i supermercati?
        e quanti schermi piatti?
        hai contribuito anche tu al fallimento della MIVAR, eh, cattivone? 🙂

        …oppure la Mivar ha fatto tutto da sola, e in particolare il suo titolare, personaggio decisamente sui generis, conservatore fino al midollo e indisponibile a qualunque cambiamento?

        diciamo che questo riferimento alla Mivar è proprio un bel l’autogol, non potevi scegliere esempio peggiore per descrivere quel che sta accadendo e accadrà al nostro Paese con queste politiche ottuse di chiusura al nuovo (che mica è solo l’elettrico per autotrazione!)

      • Mivar assemblava pezzi… e prima di passare ad assemblare tv lcd ci ha messo secoli. Sono usciti dal mercato TV aziende che producevano pannelli e facevano ricerca. Figurarsi un assemblatore.

    • È finita che oggi abbiamo tutti schermi piatti, comodissimi, li possiamo anche appendere al muro invece di occupare un intero angolo del salotto e realizzarci facilmente dispositivi portatili, ma ad anni luce più indietro rispetto alla qualità del colore ed alla brillantezza che aveva, per fare l’esempio di uno famoso, il CRT Sony Trinitron.

      Poi certo, rispetto ai cinescopi da quattro soldi dell’epoca, largamente diffusi, mediamente è stato un passo avanti per cui, a molti, è sembrato di andare verso qualcosa di meglio.
      Ma in realtà non è stato così, non in assoluto almeno.

      Non è automatico che più moderno significhi migliore.
      Probabilmente migliora in qualcosa… ma generalmente c’è un prezzo da pagare.

  11. Questo personaggio dovrebbe leggere attentamente la risposta della redazione e quella di Bob, che hanno dimostrato più realismo e meno ipocrisia di costui.

  12. Ennesimo esempio di persona in ruoli apicali che l’unica cosa che sa leggere è il suo conto in banca. Che mistifica la realtà e va a piangere di essere in crisi quando dubito viva in una stanza di 8mq in affitto e abbia un auto di quasi 15 anni . Tra l’altro De Meo non ha parlato di tornare alle auto con motore endotermico ma di cambiare la normativa soprattutto in tema sicurezza per le auto più piccole. Giusto o sbagliato che sia poco c’entra con quanto dice sto qua. Abbiamo un’economia al collasso per colpa di tanti imprenditori e ceo incapaci o mediocri supportati da politici altrettanto incapaci.

  13. Perché si parla di neutralità tecnologica se non se n’è capito il senso?
    C’è un bellissimo video del gruppo d’acquisto ecoverso in cui se ne parla e i motori termici (ibridi e non) che funzioni con idrocarburi fossili non posso essere asseverati tra quelli neutrali tecnologicamente. Questo semplicemente perché l’obbiettivo è la dismissione dello idrocarburi fossili e la neutralità tecnologica porta a scegliere una tecnologia alternativa tra tante che comporti i minori investimenti infrastrutturali e quelli che portano a minor consumo energetico nell’intera catena. Guarda caso l’unica tecnologia che abbiamo oggi è costituita dalle BEV.
    Poi capisco che se già oggi un’auto termica dura più di 150.000 km e quindi più di 10 anni, in futuro una BEV supererà i 200.000 km e quindi i 15 anni. Questo farà sì che si venderanno meno auto, ma soprattutto avranno bisogno di molta meno manutenzione e da qui salterà il business dei concessionari. Pazienza, cercheranno un’altro lavoro.

    • Che poi se torni a creare lavoro e ad essere competitivo la gente comunque cambia l’auto più frequentemente. Negli ultimi anni infatti sono aumentati gli anni per i quali si tiene la stessa auto. Io ora ho un auto a GPL di 13 anni e non ho abbastanza stabilità economica per cambiarla tanto per fare un esempio, in passato per una durata media di 8/9 anni non era strano. Ma se continuiamo a pensare solo agli interessi di pochissimi a scapito di tutti gli altri non c’è da meravigliarsi che poi i consumi crollano ed idem la competitività.

    • Bob occhio che con questj ragionamenti del “si arrangjno” se arrivassero veramente j cinesi (non solo sulle auto) a fare il cameriere part time in nero ci sarà la fila altro che comperare case green e auto elettriche.

      • I Cinesi sono già arrivati, basta guardare quante Volvo ed MG circolano per strada.
        Questi cercano di raccattare gli ultimi soldi che possono prendere prima di filarsela e salutare tutta la compagnia.

      • Capisco la preoccupazione, fare il part time in nero per il padrun lombardo, il paron veneto, il dominus romano, il patruni siciliano deve essere tutta un’altra cosa.
        Oggi infatti tutti a fare la fila per le case green e le auto elettriche.

      • Antonio, piuttosto che andare a fare il lavoro nero, come ci sono nato all’estero (figlio di emigrante), ci posso tornare. Il punto è che gli anni d’abbondanza per questi signori sono finiti, le auto stanno cambiando e richiedono sempre meno manutenzione (anche le termiche) ma loro per mantenere i loro redditi personali alti (a discapito dei loro dipendenti e clienti) vorrebbero mantenere lo status quo. Peccato che il mondo è in continuo cambiamento.

        • Provo a spiegarla ancora meglio: quello che è in discussione è il modello di business, non il prodotto.

          E questi signori non vogliono o non possono cambiare il modello di business.

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