Il professor Alessandro Abbotto insegna Scienza dei materiali all’Università Milano Bicocca, è proprietario di due auto elettriche, è un amico di lunga data di Vaielettrico; dopo ver assistito all’ultima puntata di Report non ha resistito, ci dice, a scrivere di getto queste tre pagine, di cui lo ringraziamo.
di Alessandro Abbotto∗
«Green hypocrisy. La rivoluzione verde, come tutte le rivoluzioni, non è un pranzo di gala». Così intitola in primo piano la homepage del sito web ufficiale della trasmissione di RAI3 che, più e più volte, per bocca del conduttore Sigfrido Ranucci e dell’inviato Giulio Valesini nell’inchiesta andata in onda domenica 19 novembre, ha puntato il dito contro la rivoluzione verde della mobilità elettrica, colpevole di distruggere intere parti del pianeta per un’illusione di transizione ecologica nella parte benestante del mondo, dall’Europa agli Stati Uniti.

Report ovvero, è sempre colpa dell’auto elettrica
Precisa Report nella sua homepage: «Deforestazione, centrali a carbone, interi villaggi sgomberati con la forza, scarti chimici nelle acque, operai bruciati vivi, schiavi bambini, fauna e flora devastate, incidenti mortali. Sono il prezzo nascosto dell’auto elettrica. La rivoluzione verde, infatti, come tutte le rivoluzioni, non è un pranzo di gala».
Sotto inchiesta è innanzitutto la stessa Commissione Europea, colpevole di aver deciso che «dal 2035 si potranno vendere solo veicoli elettrici».

Scivolone n. 1. Zero emissioni dal 2035
La Commissione Europea ha deliberato che dal 2035 si potranno vendere solo veicoli con zero emissioni, non solo veicoli elettrici. È una cosa ben diversa. La decisione, in realtà presa dal Consiglio Europeo il 28 marzo 2023, indica che le emissioni debbano essere nulle. Non si parla da nessuna parte che debbano essere per forza veicoli elettrici.
Per maggiore precisione, nell’ambito del pacchetto “Fit for 55” il Consiglio ha adottato un regolamento che fissa livelli più rigorosi di prestazione in materia di emissioni di CO 2 per le autovetture e i furgoni di nuova costruzione. Le nuove norme puntano a ridurre le emissioni prodotte dal trasporto su strada che detiene la percentuale più elevata di emissioni prodotte dai trasporti (circa un quarto di tutte le emissioni). E forniscono all’industria automobilistica la giusta spinta a progredire verso una mobilità a zero emissioni, garantendo la continua innovazione nell’industria.

Le nuove norme fissano i seguenti obiettivi:
a) riduzione delle emissioni di CO2 del 55% per le auto nuove e del 50% per i furgoni nuovi dal 2030 al 2034 rispetto ai livelli del 2021;
b) riduzione delle emissioni di CO2 del 100% sia per le autovetture nuove che per i furgoni nuovi dal 2035.
Se si dimostrerà (come sostengono rispettivamente Germania e Italia) che i combustibili sintetici e i biocombustibili sono ad emissioni zero, allora nulla impedirà di vendere automobili nuove con motore a combustione interna.
Scivolone n. 2. Il nickel
Quindi Report ha descritto la filiera del nickel, con Ranucci e Valesini che hanno dato la colpa dell’estrazione del nickel alla mobilità elettrica.
Vediamo come stanno veramente le cose. Il nickel si usa principalmente nelle batterie dei veicoli elettrici? La risposta è: no. L’International Energy Agency (IEA), l’autorevole organismo intergovernativo fondato nel 1974 e che rappresenta il riferimento principale nel settore energetico a livello mondiale, nella sua ultima pubblicazione annuale sul settore del trasporto elettrico (Global EV Outlook 2023) scrive chiaramente che solo il 10% della domanda di nickel è legata alle batterie dei veicoli elettrici. Cinque anni prima, periodo al quale si riferiscono molte notizie dell’inchiesta di Report, la quota di domanda legata al trasporto elettrico era il 2%!
Da qui la mia domanda. Ma se Report ha molto a cuore la filiera del nickel (e su questo sono totalmente d’accordo), non sarebbe più corretto, intendo dal punto di vista giornalistico, cominciare prima a indagare dove va a finire il 98% del nickel estratto prima di dare la colpa alla transizione verde che ha un ruolo assolutamente minoritario?
La risposta la fornisce sempre l’IEA. Nell’ultimo anno, delle circa 3 milioni di tonnellate di nickel usato, solo circa 200mila sono legate al mondo del trasporto elettrico. Il resto, ovvero oltre il 90%, viene utilizzato per altre batterie (ad esempio smartphone, tablet, notebook ecc., mai citati neanche una volta nell’inchiesta), leghe metalliche e altri utilizzi vari.

Il principale, di gran lunga, uso finale del nickel (oltre il 70%) è nell’acciaio inox. L’acciaio inox è una comune lega a base di ferro. E’ molto utilizzata fin dall’inizio del Novecento in tutti quei casi dove è necessario limitare la degradazione (ossidazione e corrosione) del comune acciaio. Lo troviamo nella filiera dell’acqua potabile, del cibo, dell’industria del calcestruzzo, dell’industria che opera a temperatura elevate e, più in generale, delle costruzioni, della medicina, dell’aviazione, del cibo e del catering e, infine, anche dell’ambito militare.
Da cui la mia seconda domanda. Se il nickel – la cui estrazione in Indonesia, è vero, è ad alto impatto ambientale e sociale – trova il 90% dei suoi utilizzi in tantissimi ambiti, dal cibo e dalle bevande alla medicina, al militare, perché prendersela con la mobilità elettrica che entra solo in piccolissima parte?

Scivolone n. 3. Le batterie LFP
D’accordo, si può convenire che per adesso il nickel in effetti non c’entra molto col settore della mobilità elettrica ma tra 10 anni o 20 anni quanto tutti guideremo elettrico allora cosa succederà?
A parte il fatto che Report, neanche per un secondo, fa questa precisazione, anche qui vediamo come stanno esattamente le cose. Il nickel nelle batterie si trova nella tipologia “litio nickel manganese cobalto ossido” o NMC, che è oggi quella preponderante per tutti gli usi, non solo nei veicoli elettrici, ma anche negli smartphone, tablet, notebook ecc.
Mentre nel campo degli smartphone nessuna si sta preoccupando di sostituirle (ma questo a Report non interessa perché non è legato alla transizione verde o forse perché nessuno intende rinunciare al telefonino, che quindi rimane intoccabile) nel campo dei veicoli elettrici ormai le NMC rappresentano il passato. Sempre l’IEA ci informa che nel 2022 ormai le “vecchie” batterie NMC rendono conto solo del 60% del mercato finale.

All’orizzonte stanno emergendo le nuove batterie litio ferro fosfato (LFP), dove non c’è il nickel e neanche il cobalto. Ormai tutte le principali case automobilistiche propongono nel 2023 i modelli a bassa-media autonomia (ma più che sufficiente per la quasi totalità delle necessità di movimento quotidiane) con batterie LFP, relegando le NMC alle automobili con maggiore autonomia, esattamente quelle che gli imperterriti sostenitori del diesel da mille chilometri cercano ostinatamente.
La transizione da NMC a LFP è guidata dalla Cina (altra colpa del vecchio continente, che non è mai entrato in gara nella transizione verde), che al momento ne controlla il 95% del mercato. Le batterie LFP sono già oggi la scelta principale per il trasporto pesante, col oltre il 95% dei TIR prodotti in Cina già equipaggiati con batterie LFP fin dal 2021.
La superiore durata e il costo inferiore delle batterie LFP ne fanno la scelta preferita non solo per via del chilometraggio necessario negli utilizzi commerciali, ma anche perché il costo (inferiore per le batterie LFP) è un fattore importante nel settore degli autobus e camion dove oltre la metà degli acquisti avviene tramite leasing o prestito. Infatti, non è un caso che i nuovi modelli economici di automobili elettriche sotto i 20mila euro, annunciati per il 2024 e 2025, sono tutti a batterie LFP.
In conclusione, mentre il mondo della mobilità elettrica farà presto a meno del nickel, e anche del cobalto, non lo stesso possiamo dire per la nostra irrinunciabile elettronica portatile e per tutto il mondo dell’acciaio inox, dall’industria manufatturiera al cibo e al catering.
Scivolone n. 4. Il litio
Forse, intuendo proprio quanto appena detto (ma solo intuendo, senza mai dirlo nella loro
inchiesta), i videogiornalisti si sono quindi concentrati sul litio, che proviene da due fonti principali, le saline e la salamoia del Cile e le rocce dell’Australia (quest’ultima fonte dimenticata nell’inchiesta). Perché sarà pur vero che la mobilità elettrica non userà più il cobalto e il nickel ma il litio, quello sì, continuerà ad usarlo per sempre.
È vero, il litio sarà un protagonista della mobilità elettrica ma, anche qui, non per sempre. La ricerca mondiale è concentrata da anni a sostituire il litio con il sodio, un metallo abbondante e presente dappertutto (ne abbiamo oceani pieni, per la presenza del cloruro di sodio, il comune sale utilizzato in cucina). Sempre l’IEA ci informa che nel corso dell’ultimo anno sono comparse, o lo saranno a breve, le prime industrie produttrici di batterie al sodio lithium-free. La Cina ha una capacità produttiva già oggi di 100 GWh, con almeno 30 impianti produttivi operativi o in fase di realizzazione.

La chimica del sodio ha l’enorme vantaggio di fare affidamento su materie prime a basso costo rispetto al litio, il che porta a batterie più economiche completamente evitando la necessità di estrarre minerali critici. Si stima che la nuova batterie a ioni di sodio sviluppata dal colosso cinese CATL (più volte citata nell’inchiesta di Report ma mai per questo motivo) costerà il 30% in meno rispetto a una batteria LFP, a sua volta già molto meno costosa delle attuali e obsolete batterie NMC con nickel e cobalto.
Numerose case automobilistiche hanno già annunciato auto elettriche con batterie a ioni di sodio, come la Seagull della cinese BYD, prima casa costruttrice al mondo di veicoli elettrici, che dichiara un’autonomia di 300 km e un prezzo di vendita poco superiore a 11mila dollari.
Scivolone n. 5. Il titanio
Poi arriva il turno del titanio, specificamente il biossido di titanio, colpevole adesso di distruggere un parco in Liguria in nome della transizione ecologica.
Qui c’è poco da dire. Nella frenesia di attaccare la rivoluzione verde la redazione ha mancato di vedere che il biossido di titanio, TiO 2 , oggi trova impiego principalmente nel settore delle vernici (le stesse che, con ogni probabilità, coprono le pareti bianche della redazione di Report e delle case dei loro giornalisti) e dei rivestimenti superficiali, della plastica, della carta e del cartone, dei catalizzatori (ad esempio nel campo del trattamento anti-inquinamento in campo architettonico), dei materiali per la protezione da raggi-UV (creme solari), dei precursori di pigmenti colorati e dell’elettroceramica.

Nella produzione automobilistica, il titanio è presente ma non viene considerato critico per il suo utilizzo nei veicoli. Si trova ad esempio all’interno del sistema di scarico dei veicoli a benzina o nei motori a combustione come parti di bielle, valvole e molle.
E’ certamente un componente importante anche delle batterie dei veicoli elettrici (negli anodi a litio-titanio) e i veicoli Tesla contengono una protezione sottoscocca in titanio che protegge dagli incendi della batteria, ma il suo utilizzo è largamente minoritario rispetto, ad esempio, al titanio utilizzato come pigmento nelle vernici o per la plastica bianca.
Ma cosa vi ha fatto l’auto elettrica?
In conclusione, l’inchiesta di Report si è resa colpevole di tutta una serie di scivoloni non trascurabili. Sarebbe bastato rivolgersi ad esperti del settore o leggere l’ultimo rapporto (report, è il caso di dirlo) della principale autorità nel settore, l’IEA. A meno che, quando le batterie per veicoli elettrici (ma non le altre) saranno tutte lithium, cobalt e nickel-free allora, pur di andare contro la transizione verde nel settore dei trasporti, la trasmissione magari deciderà di prendersela anche col comune sale da cucina.
Da qui la mia ultima domanda, che forse racchiude tutto il senso dell’inchiesta: Ma cosa vi ha fatto l’automobile elettrica da odiarla così tanto da dar voce al 15% di automobilisti che guidano ancora super-inquinanti veicoli Euro 0, 1 e 2 e che ormai negli altri paesi sono scomparsi? Sarei sinceramente curioso di avere la risposta.
∗Insegna Scienza dei materiali all’Università Milano Bicocca, è presidente della Divisione di Chimica Organica della Società Chimica Italiana, coordinatore nazionale dei Giochi e Campionati Internazionali della Chimica della Società Chimica Italiana, co-chair del XXVIII Congresso Nazionale della Società Chimica Italiana (Milano, 26-30 agosto 2024).


Sono anni che non vedo più Report per questo modo di costruire indagini giornalistiche con tesi già costituite. Basta saperne un po’ dell’argomento trattata nell’inchiesta per rendersi conto di quanto siano forzate le loro opinioni.
Certo che ha irritato veramente molto questo servizio giornalistico! Gli avantgarde elettrificati finto green… hanno preso la scossa! 🤣🤣🤣🤣🤣
Ranucci/Report in questo caso si sono occupati di una questione che non e’ nelle corde degli autori/editori. Ranucci e’ bravo se si confronta con la storia italiana di trenta/quaranta anni fa ma da bravo cronista/storico non e’ evidentemente la mineralogia e i suoi usi il campo dove da il meglio di se.
Sarebbe meglio se indagasse se questa volta non sono stati loro oggetto di un depistaggio da parte di un loro collaboratore vittima magari di una informativa stile servizi segreti deviati… 🙂
Capita a chiunque…L’importante e’ accorgersene e farne tesoro.
Grazie. Articoli come questo servono con la speranza di poter recuperare qualche malcapitato che è rimasto nella trappolona “Report”. Moltissimi potrebbero beneficiare enormemente cambiando auto, si stanno perdendo un mondo.
Promuovere una causa contro Report e simil-giornalisti per palese disinformazione?
I danni che crea sono evidenti ed immediati.
Non so quante possibilitá di vincere la causa ci sarebbero, la strategia messa in atto nella puntata si è basata sull’esasperare gli aspetti negativi tacendo quelli positivi, il che in tribunale apparirebbe molto piú accettabile di “calunnie” vere e proprie..
Stimavo Report, non ho visto la trasmissione in questione ma se veramente hanno fatto un servizio così fuorviante (il “se” non si riferisce alle osservazioni di Abbotto che da laureato in materia tecnica sottoscrivo in pieno) non possono che finire nel reparto “inaffidabili -> cambio canale”.
Stimavo Report quando c’era la Gabanelli, Ranucci è come LeIene, sempre alla ricerca di scoop sensazionalistici.
E come le iene morde dove gli dice il padrone.
Ma dove il padrone dice di non guardare, non guarda.
Che schifo!!!!
Più che scivoloni di report le vostre mi sembrano puntualizzazioni che non spostano un granché la lancetta dei problemi. Se nickel e titanio servono ad altri usi oltre che le batterie, rimane sempre il nodo della totale insussistenza delle emissioni zero della trazione ad energia elettrica. Credo che l’uso di carburanti sostenibili, come il metano, unito al risparmio energetico, sia una strada più sicura.
Non esiste nulla di artificlale che abbia emissioni zero come tra l’altro già detto da VaiElettrico a più riprese (poi chiariamo che lei intende la CO2, non deve trascurare gli ossidi di azoto, il monossido di carbonio, le polveri sottili etc.).
In realtà il metano non è per niente sostenibile perchè è un gas fortemente climalterante.
Fonte:
https://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/il-metano-nell2019inventario-nazionale-delle-emissioni-di-gas-serra-l2019italia-e-il-global-methane-pledge
“Il metano ha un impatto climalterante 85 volte quello della CO2 su un arco di 20 anni, anche se la CO2 ha un tempo di permanenza in atmosfera per migliaia di anni, mentre il metano scompare in circa 10-15 anni.”
Il metano va bruciato il più possibile per ridurlo a CO2 più pesante di tutti i gas per evitare che salga troppo in atmosfera e rimanga placidamente “lassù” a farci da cappa.
Io dal punto di vista automobili sto facendo la transizione da metano ad elettrico, ma tengo a precisare che:
– il metano è climalterante quando è in stato “crudo”, una volta bruciato rispetto agli altri combustibili fossili ha un inquinamento sia come residui che come co2 di infinitesimale;
– ed un impatto ambientale infinitesimale rispetto agli altri fossili infinitesimale anche dal punto di vista della filiera.
Ovviamente l’elettrico e le rinnovabili sono 1000 volte meglio, ma rispetto a carbone, petrolio e derivati del petrolio è 1000 volte meglio lui.
Ma il metano è quel carburante che 15 mesi fa costava 300€/megawattora?
Io me ne sono accorto poco perché 15 mesi fa facevo 25 KWh al dì da FV e conto di caricarci anche la BRV prox anno.
Ma se solo il 20% del parco auto andava a metano ero proprio curioso di vedere questo “sostenibile” (a 4-5€ a Kg) come girava.
Credo che l uso di.. ecco il problema sta tutto in quel credo. Parla uno scienziato che studia chimica dei materiali da una vita e poi arriva lui bello bello, e come lui milioni di altri, e con il suo credo, senza sapere senza basi scientifiche senza nulla che la sua opinione personale basata sulle sue preferenze, spara una delle tante minchiate che non va nemmeno commentata da quanto stupida é. Però il problema é proprio questo. Sostituire il sapere con il credere. Si potrebbero fare riflessioni filosofiche sul perché la gente ritiene che la propria ignoranza abbia lo stesso valore della scienza. Ma i risultati li vediamo sotto i nostri occhi ogni giorno.
Lungi da me difendere Abbotto, ma “credo” che i combustibili fossili prima o poi si esauriranno, e questo me lo raccontava il mio professore di chimica nel 1984, come “credo” che se la maggior parte della comunità scientifica ci sta intimando di smettere di emettere CO2, NOx e polveri sottili perché ci ritroveremo a spendere più soldi per rimediare ai danni causati dalla nostra testardaggine rispetto a quelli che guadagneremo. Giorgio, se ti fa piacere, la redazione potrebbe chiedere ad Abbotto di non usare più quel sostantivo, inoltre si potrebbe chiedere alle multinazionali che estraggono e vendono carburanti fossili cosa “credano” che succederà se si va avanti di questo passo o meglio ancora di che cosa sono sicuri.
La scienza non deve “credere”, ma deve guardare i numeri, e i numeri dicono che le emissioni in atmosfera legate all’uso di combustibili fossili sono un lusso che non ci possiamo più permettere.
Peccato che la scienza non si sia mai veramente interessata alla questione, e soprattutto i vari governi e politici. Così invece di guardare ai veri numeri. I numeri li hanno cominciati a dare loro e soprattutto a farceli fare a noi! Ma è così bello sentirsi “Green avantgarde politically correct ” 🤣🤣🤣🤣 Avessi mai sentito parlare qualcuno seriamente di questo problema e i pochi…fatti subito tacere!🤣🤣🤣🤣
In generale supporto Report e Presa Diretta,
hanno un ruolo prezioso di cani da guardia e di informazione
Report specie la conduzione recente già altre volte avevo notato che ha un taglio più scandalistico, forza i teoremi per fare più audience, anche se parte da spunti utili che qualcuno vada a sollevare
perchè l’audience è quella che impedisce alla Rai politicizzata di chiuderli, qui secondo me sta una spiegazione di questa puntata strana
questa puntata, peraltro molto interessante e lodevole nei temi, ha avuto purtroppo i problemi di distorsione quantitativa e selettiva della parte della “narrativa”, sino a stravolgere il senso, come secondo ben spiegato nell’articolo del Professor Abbotto
però:
– fatico a credere che i giornalisti pur giovani siano così faciloni da non sapere quantificare con una ricerchina su google i consumi di nikel dell’industria non Bev, o non sapere dell’avvento di batterie senza nickel (già maggioritarie nel 2023) LPF, LMPF, SIB,
– fatico anche a credere che si siano azzerbinati alla politica (anzi), oppure alla moda dei detrattori dell’auto elettrica
– mi chiedo piuttosto se non siano stati machiavellici per motivi di sopravvivenza, aver attirato su Report audience stavolta anche in modo smaccato, e anche l’attenzione divisiva della polemica, per arrivare più seguiti, più in vista e protetti, alla puntata successiva
perchè pare questa settimana o una delle successive, criticheranno pesantemente un politico e ci sarà tensione ancora più alta con il Governo, anzi la tensione è già iniziata, lo stesso politico giocando di anticipo ha messo la trasmissione nell’occhio della commissione di vigilanza
forse Report ha cercato di attirare l’attenzione di più gente possibile, per farsi scudo
e allora tutto sommato pazienza se c’è andata di mezzo la narrativa del servizio sull’auto elettrica (la narrativa, perchè il servizio in sé come detto lo ho trovato interessante)
La puntata di ieri sera sul Ponte sullo Stretto di Messina effettivamente sembra confermare questa tesi
ah ecco, io pensavo al servizio su Gasparri
non sapevo che arrivava pure un servizio sugli intrallazzi per il ponte..oggi mi guardo la puntata su replay
effettivamente non lo avrei fatto se non era per la polemica sulla aute EV, e magari lo stesso vale per qualche patito del Salvino
Gasparri, ha già tentato di intimidire la trasmissione usando la commissione di viglanza rai
https://www.open.online/2023/11/26/maurizio-gasparri-incontro-israeliani-report/
secondo i giornali per timore degli effetti del servizio di report il governo gli ha cambiato ruolo in senato in questi giorni
chiudo perché i particolari postano fuori tema, però si, una ipotesi è che usino i servizi a taglio scandalistico per avere audience, e poter traghettare e difendere anche i servizi più “pesanti”
Il prof parla di cose non reali ora!!!….forse in futuro ci potranno essere le batterie al sodio ma no è detto….la verità di report riguarda l’oggi!!!!!!
Si informi, le batterie agli ioni di sodio e quello Litio-Ferro-Fosfato sono già disponibili commercialmente, anche se la produzione delle prime è agli inizi, sempre dalla solita Cina (cercare su Alibaba per info!). Ma usare Internet in modo intelligente è così difficile?
Oggi (2023) il grosso delle Bev mondiali ha batterie al litio LPF cioè senza nikel o cobalto, e ognuno può scegliere modelli di Bev con queste batterie, e contengono ognuna pochi kg di litio
Anche che il 90% del nikel vada ad acciaierie e simili è riferito ad oggi
Ottima la dissertazione del Prof. Abbotto che con delle informazioni tecniche molto precise ha illustrato tutti gli scivoloni della nota trasmissione, ma forse è bene vedere la cosa anche da un altro punto di vista.
Quello che ci ha mostrato REPORT è certamente vergognoso per il mondo ed in particolare per il Paese che consente quelle mostruosità. Ma che si debba attribuire la colpa a chi costruisce le batterie per le auto elettrica è un’idiozia colossale.
Osservo per esempio che quegli orrori non sarebbero certamente consentiti nella nostra parte del mondo se l’estrazione di quei metalli avvenisse sui nostri territori perché da noi ci sarebbero certamente decine se non centinaia di regola da rispettare; la nostra civiltà però non ci consente neanche di vietar loro quell’obbrobrio.
Quello che voglio dire quindi è che in Indonesia non si sono proprio posti il problema (come da noi) del clima impazzito e ho anche i miei dubbi che abbiano regolamentato in qualche modo con un qualche limite le emissioni delle loro auto. E questo perché evidentemente quello è un mondo in cui la sensibilità necessaria per combattere i cambiamenti climatici è NULLA; infatti se non fosse così quello che ci hanno fatto vedere, non esisterebbe proprio.
Per me quello che ci hanno mostrato non è altro che la dimostrazione che l’Indonesia è uno dei Paesi che non riconosce la necessità di preservare il pianeta; infatti tutto è consentito in nome del guadagno perché quei Governi non se ne occupano.
Quindi Report può affermare di aver dimostrato che a fronte di Paesi virtuosi come i nostri, ci sono anche Paesi RIBELLI come ad esempio l’Indonesia; ma che quello che accade lì DIPENDA dalla costruzione delle batterie per le BEV è una grande castroneria.
Dunque si tratta di una parte del mondo che i più virtuosi (direi il mondo occidentale) non riesce a gestire e che rema contro la lotta ai cambiamenti climatici danneggiando loro ma anche il resto del mondo.
La trasmissione è stata capziosa perché non ha fatto dei riferimenti diretti all’auto elettrica, ma ha chiaramente voluto attaccarla schierandosi dalla parte di quelli che a pelle la odiano.
Ci sono nel pianeta molte situazioni orribili, ad esempio ci sono le grandi coltivazioni di piante per la produzione della droga per cui, volendo, Masucci avrebbe potuto farci vedere qualcosa di simile mostrando quelle, magari meno deleterie per l’ambiente ma molto più pericolose per l’umanità perché colpevoli di uccidere DIRETTAMENTE gli esseri umani; e mi domando anche se, sempre volendo, non avrebbe potuto mostrare qualcosa di simile che avviene in qualche altra parte del mondo (almeno le meno civili) in cui si estrae il petrolio.
C’è poi da osservare che i Paesi più civili si sono posti molti problemi da risolvere: l’azzeramento delle emissioni nocive, il miglior sfruttamento dell’energia e anche la sostituzione IN TEMPO del petrolio (che non è infinito e sappiamo che una volta bruciato non può più essere utilizzato) con prodotti più puliti che possano possibilmente anche essere riutilizzati.
Si è capito, ed è indiscutibile, che l’energia elettrica è un’energia assolutamente pulita e che la si può produrre anche in maniera pulita e perfino gratuita da fonti rinnovabili che sono certamente più infinite che non il petrolio e che sono anche utilizzabili per la mobilità con motori efficientissimi; quindi tutti i problemi risolti.
Al momento per le auto, e non è detto che sarà sempre così, l’energia elettrica deve venire immagazzinata in batterie le quali richiedono dei metalli da estrarre dal sottosuolo (al pari del petrolio) ma la differenza è che queste batterie sono rigenerabili perché i metalli in esse contenute possono essere recuperati all’infinito e riutilizzati; e questo significa estrazione una volta sola; sarebbe come se un barile di petrolio dopo essere stato estratto e consumato possa essere riottenuto come era all’inizio trattando le emissioni prodotte.
Non è impensabile che fra dieci anni, quando le batterie immesse sul mercato di oggi saranno tutte da rigenerare, si possa disporre di una tecnologia così avanzata per cui portando la propria BEV ad un apposito impianto, la si possa ritirare dopo qualche giorno con la sua stessa batteria rimessa a nuovo.
Tutto questo è dunque impagabile e la strada tracciata è assolutamente corretta; e in più le prossime batterie saranno certamente meno costose, più leggere ed utilizzeranno anche elementi sicuramente meno rari.
Quello che accade in Indonesia rimane comunque una bruttura da eliminare, ma possiamo essere sicuri che solo se lo volessero, sarebbe possibile estrarre quei metalli in condizioni molto meno disastrose per l’ambiente; e se questo non accade dipende solo dalla noncuranza dei loro governanti e non certamente dalle batterie che costruisce il resto del mondo.
Non vi sembra che questo modo di vedere il contenuto della trasmissione sia più coerente che non pensare che quello che ci hanno mostrato è colpa nostra?
Ottima risposta, sono d’accordo su quasi tutto, tranne sull’impressione che la trasmissione dà della mobilità elettrica; credo che il “taglio” dato da come sono stati proposti gli argomenti, e soprattutto il titolo di testa della trasmissione, sembrano dare l’impressione netta di un attacco alla decisione della UE e soprattutto sulle modalità di attuazione della transizione della mobilità, che ignorerebbero eventuali disastri ambientali di altri Paesi sulla Terra. un po’ come quando sperimentalmente fu manipolato il film “La Corazzata Potemkin” di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn, anteponendo la parte finale (la sommossa popolare) alla parte iniziale (l’attacco dei militari al popolo inerme); con questo montaggio, a parità di scene, il film assumeva tutt’altro significato.
“Dunque si tratta di una parte del mondo che i più virtuosi (direi il mondo occidentale) non riesce a gestire e che rema contro la lotta ai cambiamenti climatici danneggiando loro ma anche il resto del mondo.”
Condivido in pieno ma sai cosa ti risponde la parte del mondo che non e’ sensibile? “Bravi voi occidentali virtuosi a predicare bene ma siete voi che avete ridotto il pianeta cosi’ fino ad adesso per arricchirvi e adesso che lo vogliamo fare anche noi non si puo’ piu’?
Report da quando non c’è più la Gabanelli è drasticamente sceso come attendibilità a mio modesto parere, non è la prima volta che fanno del giornalismo spazzatura. Ma ciò che mi fa più incazzare è la faccia di tolla che hanno nel giudicare fake news quelle via internet, iniziassero a fare loro meno giornalismo fake, e soprattutto Mi piacerebbe molto sapere chi ha pagato per la divulgazione di questa puntata… perché è palese che è un tentativo di tutelare gli interessi di qualcuno
vi scotta eh questo report???…ahahah….andate a cercare tutti i peli nell’uovo per giustificare l’auto elettrica….e’ inquinante come tutto il resto e non abbiamo bisogno di altre miniere a cielo aperto…..inquinamento su inquinamento….stop!….fermiamo questa pagliacciata finto green…non risolve nulla!…
E perchè dovrebbe scottare?
Cominci Lei a dare il buon esempio rottamando la sua stufa a 4 ruote ed andando a piedi o in bicicletta (o al limite in e-bike, glielo consentiamo) , e si riscaldi con il bue e l’asinello, diventerà più credibile.
Senza offesa @Andy ma pare proprio che non hai ascoltato, non hai letto o non hai capito le varie considerazioni.
Se non è così forse c’è da dubitare di altro.
Comunque da domani tutti a piedi.
E il dott. phd Endi Da Faccialibro in alternativa cosa suggerisce?
Attendiamo fiduciosi un’esposizione della sua soluzione. Anche se chissà come mai, la puzza che sia l’ennesimo troll non filtrato è forte.
Già il servizi di Report mi aveva “scosso”, addesso le “controdeduzioni” del prof Abbotto ed i commenti degli altri utenti: la confusione è tanta, le tecnologie è in continuo e rapidissimo divenire, il mix di materiali impiegati è diverso da quello impiegato 5 anni anni e da quello che impegheremo fra 5 anni. Come può fare un uomo della strada a capire dove stia la verità?
Sinceramente io non ci capisco più nulla ma una cosa mi è ben chiara: se invece dell’auto mi muovo a piedi (o con bici muscolare) inquino pochissimo (quasi niente) ed abbasso colesterolo e glicemia. Non sarebbe meglio tornare ad utilizzare questa antica “tecnologia”, almeno nel centro delle nostre città?
il risultato migliore come sostenibilità è fare entrambi:
andiamo più in bici e a piedi
E
sostituiamo le auto termiche con le elettriche
Report: bocciato.
Nel momento in cui scarichi su un qualcosa che praticamente ancora non c’è i danni provocati in decenni da altri prodotti che invece ci sono… beh la tua credibilità va a zero.
Valeva la pena sput..tanarsi in questo modo?
non contesto l’articolo, ma lo scrivente ripete più volte che REPORT attacca la transizione green e a me questa affermazione sembra una GRANDE cazzata, forse lo scrivente non segue REPORT
Legga con più attenzione: lo scrivente (Abbotto) recita: “più e più volte….nell’inchiesta andata in onda domenica 19 novembre….”, non ha parlato di Report, ma di quella puntata.
/// precisa Report nella sua homepage: «Deforestazione, centrali a carbone, interi villaggi sgomberati con la forza, scarti chimici nelle acque, operai bruciati vivi, schiavi bambini, fauna e flora devastate, incidenti mortali. Sono il prezzo nascosto dell’auto elettrica. La rivoluzione verde, infatti, come tutte le rivoluzioni, non è un pranzo di gala» \\\ Se questo non è attaccare la transizione.. C’è modo e modo di esporne gli aspetti negativi.
…..e’ un attacco piu’ che giusto….altro che!
Io penso che in qualsiasi campo si possa sempre utilizzare le informazioni a proprio favore, ma questo porta a fare errori spesso anche grossolani. Report spesso fa questo uso di informazioni “parziali” o incorrette, spesso anche perché pochi sono i giornalisti che hanno davvero una buona conoscenza tecnica approfondita. Il nichel per esempio si usa da anni, ci si fa tutti gli arredi per il navale, tutti i tubi x impianti petrolchimici, tutti gli impianti x settore alimentare, da anni, e questo clamore sollevato ora x le batterie (che non ne usano più, tra l’altro) è un evidente uso di informazioni parziali a sostegno delle proprie teorie. E così che abbiamo i complottisti, i terrapiattisti ma anche i fan sfegatati dell’elettrico e del combustibile fossile. E la cosa bella è che tutti sono sicuri di avere ragione ed essere discriminati.
Articolo molto capzioso e pieno di…scivoloni! Se si è capita bene l’inchiesta e si tengono in considerazione:
– gli argomenti che tratta
– il periodo storico (questo periodo) in cui è proposta, e infine
– da dove sono partiti per arrivare a ciò che è presente nell’inchiesta
allora scivoloni ce ne stanno ben pochi francamente.
Per giunta le auto elettriche hanno ancora un % di adozione sul totale ridicola, ben lontana dalla massa.
Le argomentazioni del prof saranno sicuramente giuste, ma non può usarle per definire quelli di report “scivoloni” in quanto l’inchiesta parla di ciò che è attuale oggi (ed è reale), mentre il prof parla per lo più di cose che per risolvere o diminuire le sfide (o problematiche) fatte emergere, *dovrebbero* avvenire nel futuro. Il termine corretto dunque sarebbe stato “considerazioni” (che report magari avrebbe potuto aggiungere)
Ad ogni modo, il contenuto ad oggi rimane valido.
Quando e se le cose miglioreranno, l’inchiesta avrà seguito – cosa che fa parte del giornalismo di inchiesta – e verrà aggiornata – nei risvolti positivi o negativi -.
Report in questo ha sempre fatto il suo lavoro al pari di altre realtà di inchiesta oltreoceano.
Anche io personalmente vorrei avere la cassa full elettric (ci sono vici) e le auto altrettanto, ma comportarsi da struzzi rispetto alle sfide (per alcuni problematiche) che ciò comporta non è da persone intelligenti.
In tutta franchezza, pensare che uno come Ranucci che viene da Paese sera (cioè comunista, quanto meno da giovane) e che lavora da sempre su Rai 3 possa fare da megafono alle idee del governo attuale è opera un po’ di fantasia. La questione è diversa, tutte queste trasmissioni cosiddette infirmative o di servizio devono comunque richiamare investitori pubblicitari e da qui il tono scandalistico dei servizi trasmessi. Si prende un argomento che interessi alla gente, si sguinzagliano dieci stagisti sottopagati a fare ricerche su internet e si “serve” al pubblico una sfilza di dati incompleti e fuorvianti per fare in modo che la “ggggente” si appassioni al nuovo “scandalo” svelato dai coraggiosi giornalisti che nessuno può fermare. Poi, magari, qualcuno di quei giornalisti, in passato, coraggioso lo è pure stato ma, si sa, si nasce incendiari e si muore pompieri.
Il punto dolente è un altro e lo dice uno che al 99% passerà ad un’elettrica a fine Nlt: gli italiani sono mediamente molto scettici sull’elettrico ed è per quello che vale la pena di fare trasmissioni che lo mettano in difficoltà: faranno buoni ascolti.
La mia (personalissima e discutibile) impressione è che molte delle persone che si potrebbe permettere una Tesla, che è lo stato dell’arte per i lunghi viaggi, siano le stesse che viaggiano molto e cambiano auto ogni 3 anni e che, pertanto, si tengono la loro diesel od ibrida fino al prossimo giro, ovvero fino a quando autonomia e tempi di ricarica saranno al passo con quelli di una termica.
Le persone meno abbienti, invece, sapendo di poter contare su auto con autonomia ancora ridotta e con prezzi ancora maggiori rispetto alle concorrenti termiche di quel segmento, proprio non ci vogliono sentire.
Questo è il succo delle mie conversazioni “da bar” con colleghi, clienti, impiegati degli stessi, magazzinieri e persino benzinai… Il benzinaio sotto casa, per dire, mi conferma che con l’elettrico a Milano hanno già perso tutti una quota di fatturato non indifferente ma che, per lui, una vettura (piccola) che non gli faccia fare Milano-Bologna senza fermarsi non ha senso. Poi è vero che farà un viaggio del genere una volta l’anno, ma la “testa” delle persone è quella e con una city car elettrica effettivamente Milano-Bologna a velocità autostradali richiede almeno una sosta e brevissima.
In queste pagine io vedo il conflitto tra gli early adopters i quali, o per spirito ecologico, o perché si trovano nelle condizioni più comode per l’elettrico (tipo ricarica a casa ed al lavoro e percorsi fissi ogni giorno o persone che girano solo in città) tendono a pensare che gli adattamenti che la guida elettrica richiede siano sempre trascurabili e che tutti quelli che si trovano in condizioni reddituali simili alle loro siano mezzi matti od in malafede o soggiogati dai media per non fare il “salto”. In realtà, a me pare che per tutte le persone che conosco la questione dei tempi di ricarica durante i viaggi sia preminente e non credo che questo pregiudizio, ammesso che sia tale, sia colpa di Report, del governo, della Spectre o di chicchessia.
Nessuno mi ha detto che non vuole le bev per il troppo nichel o titanio o “adamantio e vibranio”(citazione fumettistica, non metallurgica) necessario, è solo che gli girano le scatole di fermarsi e stare lì a ricaricare. Giusto o bagliato che sia, questo è il vero scoglio da superare, insieme ai prezzi esosi delle piccole bev.
Dopo di che il mercato può essere “forzato” con le buone, ovvero con la pubblicità (pudicamente ribattezzata in “campagna di sensibilizzazione”) o con le brutte, come accise raddoppiate sui carburanti, superbolli anche ai pandini, circolazione consentita alle ice solo il 29 febbraio degli anni non bisestili ed amenità simili, ma temo che il passaggio avverrà spontaneamente ed in modo massivo solo con aumento delle autonomie e riduzione dei tempi di ricarica sotto i 10 minuti.
/// pensare che uno come Ranucci che viene da Paese sera (cioè comunista, quanto meno da giovane) e che lavora da sempre su Rai 3 possa fare da megafono alle idee del governo attuale è opera un po’ di fantasia. La questione è diversa, tutte queste trasmissioni cosiddette infirmative o di servizio devono comunque richiamare investitori pubblicitari \\\ Si tratta comunque di asservimento (anche se volendo piú “indiretto”) nei confronti di “chi conta”
/// temo che il passaggio avverrà spontaneamente ed in modo massivo solo con aumento delle autonomie e riduzione dei tempi di ricarica sotto i 10 minuti \\\ L’abbattimento dei tempi di ricarica sará indispensabile in autostrada, su strade “ordinarie” e relativi parcheggi serviranno colonnine piú lente ma presenti ovunque e in numero adeguato
//ma temo che il passaggio avverrà spontaneamente ed in modo massivo solo con aumento delle autonomie e riduzione dei tempi di ricarica sotto i 10 minuti.//
Che secondo me non potrà mai avvenire, perché mediamente per un’accumulatore da 50 kWh vorrebbe dire 300kW di potenza costante dall’inizio alla fine della ricarica. E per fare un’esempio, se contemporaneità d’utilizzo delle 12 colonnine che stanno aggiungendo all’outlet Brennero fosse 1 anziché 0,4 ci vorrebbe un trasformatore MT/BT 4200 kVA anziché da 1600 kVA attualmente installato. Quindi, a mio parere, scordiamoci nel breve periodo di poter acquistare auto con questi tempi di ricarica.
Io la vedo un po’ così e non per contestare i tuoi conti che, almeno oggi, sono corretti:
– aumento della densità energetica delle batterie;
– diminuzione del peso delle auto;
– aumento dell’autonomia perché ovviamente con minor peso la percorrenza aumenterà, soprattutto in autostrada;
– con soli 400 km effettivi a velocità autostradali, bastera fermarsi ogni 250 km per fare un “rabbocco” e senza necessità di arrivare al 100%, evitando così di rallentare la velocità di ricarica.
Mi aspetto comunque, almeno nel breve-medio termine. che le elettriche possano fermarsi in autostrada ogni 250 km o giù di lì e che, al momento della sosta, abbiano 150 km di autonomia e che possano ripartire con un “rabbocco” da 120-150 km in una decina di minuti. Certo, il postulato è che ogni 20 km di autostrada ci siano stazioni di ricarica veloci, però non mi sembra che ci siano enormi ostacoli tecnici e logistici.
infatti, e aggiungo:
le Bev migliori già percorrono 390.km a 130 km/h, e ricaricano 200.km di autonomia autostradale (40.kw) in 10-12 minuti (ricarica con potenza a 250-220 Kw)
però per ora sono solo auto di taglia D, cioè 4,7 metri, e con batterie NCM
nel 2023 anche alcune D con batterie LFP (Tesla RWD) si sono avvicinate a queste prestazioni, con potenza di ricarica nella parte iniziale a 170 Kw
nel 2024 ne arriveranno altre, intendo Bev da autostrada con batteria LFP ad alte prestazioni
per i segmenti C e B invece, ci vorrà forse un paio di anni per renderle animali adatti anche a frequenti e lunghe tratte autostradali, nel frattempo si convive con qualche compromesso o le scelgono altri tipi di clienti o si aspetta ancora un poco finendo di sfruttare una termica usata
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come curiosità, i pacchi batteria delle Bev oggi hanno densità sino a circa:
> chimica LFP — 135-150 KWh ogni 100.kg
> chimica NCM – 150-180 KWh ogni 100.kg
ma del futuro prossimo (2024-2025) già conosciamo alcuni nuovi arrrivi:
> chimica ioni sodio 140 KWh ogni 100.kg
> chimica LMFP 160-185 KWh ogni 100.kg
> stato semi-solido 240-260 KWh ogni 100.kg
(già presente su alcune vetture cinesi, per ora costoso)
le densità citate sono riferite al pacco batteria completo, perchè le densità delle singole celle batteria sono in realtà più alte
dalle 2 chimiche principali di adesso, si passa a 5 chimiche principali e con densità energetiche che coprono diversi costi di produzione e tipi di utlizzo, e arrivano anche a densità energetiche notevoli
anche lato velocità di ricarica, ci sono avanzamenti costanti anno per anno, e al solito guardando alle migliori vetture cinesi già si intravede il nostro futuro prossimo
ma quelle densità circa i pacchi batteria lfp/nmc sono per batterie da autotrazione? mi sembrano valori molto alti: vorrebbe dire che una batteria da 50 kwh pesa si e no 50 kg.
il mio sogno è vaielettrico in prima serata a fare un’informazione genuina sul tema
Scusa, errore blu mio, uno “0” di troppo,
ho mischiato due diversi modi di scrivere
(150 wh ogni kg 15 kwh ogni 100 kg )
> LFP 13,5-15 KWh ogni 100.kg
> NCM 15- 18 KWh ogni 100.kg
> ioni sodio 14 KWh ogni 100.kg
> LMFP 16-18.5 KWh ogni 100.kg
> stato semi-solido 24-26 KWh ogni 100.kg
un pacco batteria LMFP (economico, senza nickel e cobalto) da 350 kg avrà:
18 densità x 3,5 = 63 KWh
un pacco batteria semisolido da 350 kg avrà:
25 densità x 3,5 = 87,5 Kwh
eh, magari avere dei veri esperti del tema come vaielettrico in prima serata, 30 minuti a settimana
….mom c’entra nulla la politica in questo caso….e’ un discorso generale…..cosa c’entra da dove viene ranucci scusa…..fra l’altro la transizione green in europa e’ spinta dai comunisti…non certo dal governo attuale…daiiii!….il governo attuale andrebbe a petrolio neanche a gasolio…ahah!
Recentemente il ministro Salvini, ospite della trasmissione Tg2 post, ha definito l’auto elettrica ” figlia dell’ignoranza”.
Vorrei ricordare che l’onorevole Salvini è attualmente ministro delle infrastrutture e dei trasporti, quindi possiamo immaginare cosa ci aspetta in futuro…… probabilmente useranno i soldi del pnnr non come nel resto d’Europa per incentivare la mobilità elettrica, bensì per affondarla.
Basta avere due neuroni da scienziato per capire la capsiositá dei 5 argomenti contro l’inchiesta di Ranucci: dai potenziali, e lo sottolineo, accumulatori nikel free al fatto che il nikel si utilizza anche in altri settori ( grazie). Oggi la quantità di macchine elettriche è minima rispetto al folle sviluppo prevedibile e quindi la quantità di materie prime necessarie. Gli eventi utilizzati sono limitati e non rinnovabili come il petrolio non ci prendiamo in giro.Il fatto che certi elementi si utilizzino anche nelle batterie dei cellulari non ne attenua la gravità anzi la moltiplica.
La pericolosità delle macchine elettriche non è testata come quella del gas di città e dai primi vagiti pare molto grave, solo qui a Firenze e provincia io ne conto almeno quattro incendiatesi senza alcun motivo apparente…e le auto elettriche, ripeto, sono poche!!!
Non parliamo poi dell’attuale bilancio energetico nella ricarica viste le limitate capacità di produzione di corrente petroluraniofree attuale, vanno anche messe in conto le immense perdite di energia nel trasporto/trasformzione continua alternata continua.
Un geologo
“Un geologo”, non ho altre domande vostro onore 😁
ho letto ginecolologo ..
😀 😛
vabbè aspettiamo anche il loro parere
anche se , secondo me
oramai questa campagna trasversale NOWATT ,
andrà spiegata da degli psichiatri
non sembra un geologo, ne avere i due neuroni scienziato
stile così retorico e alta concentrazione di fallacie logiche, a me sembra un (goffo) fake che scrive disinformazione
ok, bene, adesso ha detto la sua:
si firma geologo, quindi uomo di scienza.
di grazia, ci potrebbe fornire anche prove scientifiche e dati
per supportare quanto afferma con così tanta sicurezza?
anche rispetto alle auto incendiatesi a Firenze: un riferimento a una inchiesta conclusa della magistratura, per esempio, non i soliti siti con i soliti titoli, intendo…
e poi
non è che per puro caso è come quelle persone che 15 anni fa rifiutavano il fotovoltaico
perchè poi inquinava l’aria (…),
oppure perchè emetteva onde elettromagentiche (FV è in continua…),
oppure perchè dentro c’erano materiali pericolosi (silicio, silicio, un foglio di PVC e un po’ di rame…),
oppure perchè poi non si potevano riciclare (…),
oppure perchè poi chissà se non avrebbero messo le tasse anche su quelli (…),
oppure perchè tanto poi non si sapeva se duravano nel tempo (…),
oppure perchè poi non si sapeva se producevano come da promesse (promesse scientifiche, mappe di irraggiamento…)
1. Per te “potenziali” significano il 40% del mercato (e, visto che sono più economiche, cosa ci vuole ad arrivare al 90%?) attuale? Bocciato in comprensione del testo, via la laurea da geologo.
2. 20 volte in meno delle fossili (fonte: MIT svedese) per te pare “molto grave”, solo perché le ha viste “tuo cuggino”? Bocciato in aritmetica elementare, via il diploma superiore.
3. Rendimento tank to wheel superiore al 90% contro inferiore al 30% delle fossili per te significa “immense perdite”? Bocciato di nuovo in aritmetica elementare, via anche la licenza media.
E poi l’uranio cosa ti ha fatto di male, se non avere le capacità (per IT bastano 7 reattori equivalenti da 1 GW, di questi due o tre vanno benissimo dietro casa mia), oltre al resto, di mettere da parte le tue amate fossili e, con loro, il petrolio, il relativo inquinamento e le relative emissioni climalteranti?
Direi che puoi ripartire dalle medie inferiori.
Go nuclear or go nowhere.
Il nucleare è una costosissima truffa
si fa tutto bene e spendendo 1/3 con le rinnovabili, è già partita òa corsa alle sisntalalzioni in europa, ogni anno decine di GW nuovi installati
piantatela di venire a vendere ciabatte radiattive anche in questo sito
“…spendendo 1/3 …”
è questo il problema.
è questo il problema.
….No al nucleare e…… No alle auto elettriche! inquinano ,e tanto, tutte e due…stop!
Ancora con questa storia?
Le auto elettriche sono sempre di più e i dati cominciano ad arrivare copiosi: spoiler, tutti a favore delle elettriche, naturalmente.
The Swedish Civil Contingencies Agency also noted that there were 3.8 fires per 100,000 electric or hybrid cars in 2022, while there were 68 fires per 100,000 cars when all fuel types are taken into account.
https://www.teslarati.com/electric-vehicle-fire-risks-debunked-anew-in-new-report/
Le immense perdite di energia in conversione stanno scritte sul sito Terna da sempre e sono circa 1 QUINDICESIMO delle perdite di trasformazione del petrolio in benzina e gasolio, ma lei essendo geologo lo sa perfettamente, vero?
Risposta per il geologo..
/// la quantità di macchine elettriche è minima rispetto al folle sviluppo prevedibile e quindi la quantità di materie prime necessarie. Gli eventi utilizzati sono limitati e non rinnovabili come il petrolio non ci prendiamo in giro \\\
Probabilmente il fabbisogno di materie prime per le batterie crescerá ma aumenterá in proporzione anche il riciclaggio delle stesse che giá adesso permette di recuperarne una buona percentuale, percentuale che per i combustibili derivati dal petrolio è ovviamente ZERO (come unica traccia del loro uso rimane solo l’inquinamento)
“geologo”. Tradotto, possiedi un pezzo di carta che dice che hai passato una serie di esami su alcuni argomenti specifici. Alcuni magari pure col minimo dei voti.
E il buttar li la propria laurea a fronte di un ragionamento fallace è la dimostrazione del perchè spesso sia solo un pezzo di carta.
/// La Commissione Europea ha deliberato che dal 2035 si potranno vendere solo veicoli con zero emissioni, non solo veicoli elettrici. ///
Non è esatto. Messa così sarebbe un approccio tecnologicamente neutro, invece sono stati decisi quali tipi di “alimentazione” sono ammesse e quali no, facendo una scelta politica. Ad esempio l’idrogeno può essere usato ma solo nelle auto fuel cell e non nei motori a combustione. 1000 valide ragioni per questa scelta ma questo significa che se in teoria io dovessi fare un motore a combustione alimentato ad idrogeno che emette zero comunque non potrei venderlo. Così come sono stati ammessi gli e-fuel ma non i biocarburanti. E ricordo che è stata aggiunta l’eccezione “Motor Valley”, ovvero i piccoli produttori (la Ferrari non rientra ma probabilmente brand come McLaren, DeTomaso, Morgan, Lotus, etc.) potranno continuare a produrre e vendere auto a benzina e diesel, questo perché i ricchi è giusto che continuino a inquinare. Mettendo dunque questi paletti è inevitabile che l’unica strada concretamente percorribile è l’elettrico. Le fuel cell scontano il costo delle fuel cell (ma anche la longevità) e non saranno mai economiche, le auto con motore a scoppio alimentate a idrogeno nessuno le sta sviluppando perché tanto in Europa saranno invendibili in ogni caso, per legge.
Questo approccio non tecnologicamente neutrale ma ideologico offre un valido argomento ai detrattori. Beninteso l’elettrico avrebbe – forse – vinto lo stesso la partita se ci si fosse limitati alla formula di principio “zero emissioni”, sebbene qui va ricordato che le elettriche non sono a zero emissioni perché ci sono le maggiori emissioni in fase di produzione: di fatto le elettriche riducono di circa il 66% le emissioni di climalteranti rispetto alle auto a benzina e proprio il calcolo delle emissioni nel ciclo di vita avrebbe potuto rimettere in corso altre tecnologie alternative dal punto di vista delle emissioni. La scelta scientificamente inspiegabile di non considerare le emissioni nell’intero ciclo di vita ma solo quelle in fase di utilizzo del veicolo è l’altro enorme vulnus di questa legge che dimostra l’aspetto ideologico.
Il sospetto, per l’elettore che andrà a votare alle prossime elezioni europee, è che l’Europa abbia sposati gli interessi delle ZTL: chi abita in centro non vuole il rumore e non vuole le emissioni, quindi in modo guarda caso mirato si sono andati a colpire proprio quelle tecnologie che avrebbero disturbati i signori delle ZTL. In pratica si è partiti da una giusta causa (la riduzione dei climalteranti) per raggiungere un obiettivo non dichiarato, ovvero far felici i signori che hanno la casa in centro città. E se un gran signore vuole comprarsi la McLaren? Allora può, per lui l’eccezione è fatta …
@enzo
non ciurlare nel manico
spiega bene perchè
“…Così come sono stati ammessi gli e-fuel ma non i biocarburanti..”
e che cosa significa quella “e-” in “e-fuel”
dai, non abbiamo tutti l’anello al naso in questo forum,
sappiamo da dove arrivano i biocarburanti e perchè non sono carbon neutral
// La Commissione Europea ha deliberato che dal 2035 si potranno vendere solo veicoli con zero emissioni, non solo veicoli elettrici. /// la logica europea basata sul consumismo e’ finita, pochi mezzi elettrici e proprio tante belle camminate.
Enzo però le cose dobbiamo dirle per intero perché se no tutto il discorso rischia di cadere:
“le auto con motore a scoppio alimentate a idrogeno nessuno le sta sviluppando perché tanto in Europa saranno invendibili in ogni caso, per legge”.
Ebbene nel mondo quest’anno si venderanno all’incirca 85mln di veicoli 15 in EU… 70mln sono fuori Europa… quanti milioni andranno ad H2? Facciamola facile quante centinaia di migliaia andranno ad H2… facciamola elementare quante decine di migliaia andranno ad H2? E penso che anche “decine di migliaia” è un traguardo troppo ambizioso per un solo anno se parliamo di auto ad H2.
Parliamo di BEV… quanti MILIONI ne venderanno… circa 10 mln (BEV con le PHEV ci avvieremo per i 15mln).
Perché non li sviluppano fuori EU, per gli altri 70mln di veicoli le H2 a combustione? Se sono così vantaggiose perchè Toyota che sostiene l’idrogeno da qualche decennio non ha migliaia di distributori in Giappone e vende centinaia di migliaia a di H2 a combustione SOLO IN GIAPPONE? Strano perché in EU IO ricordo la H7 BMW… prodotta dal 2006 al 2008 non credo sia arrivata a 100 esemplari… di lei credo resti il distributore di H2 liquido a Monaco come testimonianza… e poco altro. Perchè NON ha venduto come la Model X? Eppure costa oltre 100K pure la Model X…
Dove sono le alternative all’eletrrico? Il petrolio è l’alternativa all’eletrrico che vedo io. Sarò miope, può essere, ma quale sarebbe l’alternativa all’elettrico?
L’H2? Con due distributori? Di benzina ne abbiamo 18K in Italia mi risulta… chi li costruisce 18K distributori da qualche mln di € ciascuno?
Le elettriche sono per ricchi? La H2 più economica parte da 66K€… una Model 3 LR dualmotor ne costa 50K ed più performante, più comoda, più economica e da comprare e non parliamo da mantenere. Per non parlare che una la carichi a casa, l’altra devi girare fra Mestre e Bolzano. Una MG4 ER 77KWh costa 40250€ – 3000€ sconto casa, 37250€… (incentivi a da aggiungere)
I biocarburanti sono una bella idea, soprattutto se circolarizza processi di gestione rifiuti oli usati ecc ecc. Ok quanti ne possiamo fare? Anche coltivando tutto l’incolto italiano… svariati mln di ettari… 10/15/20%… del parco auto, mancano camion, trattori, ruspe, motopale, l’altro 80% come lo mandiamo avanti? Con gli e-fuel…
Personalmente vedo BEV per il trasporto privato, biocarburanti/H2 per il trasporto pesante/macchine da lavoro, navi, aerei. Ma mi posso sbagliare tranquillamente
“… Se sono così vantaggiose perchè Toyota che sostiene l’idrogeno da qualche decennio non ha migliaia di distributori in Giappone …”
game, set, match.
ciao enzo sono quello della springhina ( dacia spring ma anche teslaro ) , dimentichi che un motore endotermico che funziona a idrogeno emette comunque co2 e altri inquinanti che ormai non sto ad elencare, tra i quali anche oli lubrificanti ( che tutti i motori endotermici emettono ) quindi c’e’ una ragione se saranno vietati .comunque apprezzo sempre i tuoi interventi ben ponderati ed onesti , ciao ci sentiamo .
a me l’auto a idrogeno ispirerebbe parecchio.. un piccolo impianto di idrolisi domestico e mi produco pure il fuel a costo 0 senza dover accumulare in batterie che costano più della corrente che accumuleranno (servirebbe un pacco batterie per l’auto ed un pacco batterie per accumulo domestico destinato a caricare auto di notte),
resta il problema dello stoccaggio.. la combustione di 1 mole di metano libera 212 kcal, una di idrogeno ne libera 68, essendo gas il volume molare è uguale, il problema è che una mole di metano CH4 pesa 18 grammi mentre una di idrogeno pesa 2 g
ne consegue che nella stessa unita di contenimento (bombola) dove stocco 26 kg di metano posso stoccare solamente (26/18*2) 3 kg di idrogeno.
facendo poi conto energetico.
sono 1444 moli di metano (o idrogeno)
che bruciando produrrebbero:
– metano 1444 mol* 212 kcal/mol =306000 kcal /pieno
-idrogeno 1444 mol*68 kcal/mol = 98000 kcal/pieno.
a parità di sistema stoccaggio diminuirei di ca 3 volte l’energia stoccata e quindi l’autonomia.
da qui i problemi di sviluppo ( bombole enormi o pressioni di stoccaggio molto elevate per ottenere idonee capienze), ma l’estrema disponibilità di acqua lo renderebbe comunque una via molto valida.. soprattutto considerando che i fumi di scarico sarebbero vapori di H2o (acqua).. e considerando i problemi di siccità degli ultimi certo non farebbe male qualche nuvoletta in piu.
a me fa riflettere, e non da questo episodio, il fatto che in passato io stesso abbia dato credito alla trattazione di Report, di Presa Diretta
su temi di cui ero per lo più ignorante:
“bene, bel servizio, ora ho capito un po’ di più”
mi dicevo.
poi mi è capitato di vedere puntate su quei due o tre temi che conosco un po’ di più, o molto di più: mamma mia…scandalismo e informazioni effetto wow
e quindi, a ritroso, quelle puntate che avevo apprezzato
a che livello erano?…
questo genera una disaffezione, uno smarrimento e una sfiducia
che sono pericolosissime per una democrazia, altro che auto elettrica:
se non mi fido più di niente e nessuno
allora crederò a chi dirà cose che mi piacciono, vere o false, giuste o sbagliate, sane o distruttive
senza che si sia fatto il passo in direzione di una analisi critica, documentata e dimostrabile,
che dobbiamo deciderci a pretendere da chi ci fornisce il servizio televisivo
Ottimo articolo del prof. Abbotto, che riporta molto bene l’asse dwlla luce che illumina questo panorama di (dis)informazioni.
Stavolta Report ha tappato alla grande: dopo anni di reportage interessanti (e per certi versi, pericolosi per la loro redazione), hanno deciso di seguire l’informazione mainstream e tirare anche loro la loro bastonata contro la transizione della mobilità verso un modello più sostenibile per noi e per l’ambiente.
Per la serie: tutto quello che non sapete é vero.
Come sopra:
piantatela di fare marketing ingannevelo sul nucleare, in italia, abbiamo già abbastanza debiti e problemi
è una fonte energetica che costa moltissimo e nessun investitore privato la vuole
a proporre il nucleare c’è solo un gruppetto di persone pagate per fare marketing ingannevole sul web e qualche politico malleabile all’odore dei soldi
le fonti di energia rinnovabile producono energia con un costo al kwh che è 1/3 o 1/5
tutta europa e tutto il mondo sta correndo a installare le rinnovabili
Guarda che non sono io il geologo.
a me fa riflettere, e non da questo episodio, il fatto che in passato ho dato credito alla trattazione di Report, di Presa Diretta
su temi di cui ero per lo più ignorante:
“bene, bel servizio, ora ho capito un po’ di più”
mi dicevo.
poi è capitato di vedere puntate su quei due o tre temi che conosco un po’ di più, o molto di più: mamma mia…scandalismo e informazioni effetto wow
e quindi quelle puntate che avevo apprezzato
a che livello erano?
questo genera una disaffezione, uno smarrimento e una sfiducia
che sono pericolosissime per una democrazia, altro che auto elettrica:
se non mi fido più di niente e nessuno
allora crederò a chi dirà cose che mi piacciono, vere o false, giuste o sbagliate, sane o distruttive
senza che si sia fatto il passo in direzione di una analisi critica, documentata e dimostrabile,
che dobbiamo deciderci a pretendere da chi ci fornisce il servizio televisivo
I cambiamenti fanno sempre paura, ma la storia è piena di cambiamenti e sono sopravvissuti solo chi si è adattato ai cambiamenti e non subiti.
Abbotto, ma lei onestamente spera che Ranucci le risponda con la cenere in testa?
Ero rimasto stupito da “Presa diretta”, molto meno da “Report”. In RAI, da sempre, comandano i partiti e quelli attualmente al governo sono quelli che a memoria mia si sono dimostrati più aggressivi nell’assumerne il controllo. È quindi normale che le trasmissioni riflettano le idee, l’ignoranza e la cialtroneria di chi sta al governo. Non ho mai avuto particolari preferenze politiche, ma ho sempre odiato l’ignoranza, l’arroganza e la cialtroneria, qualunque sia la bandiera sotto la quale si nascondono. Una volta c’era rispetto per chi aveva studiato, adesso con un telefonino in mano tutti si sentono dottori (vaccini) o ingegneri (auto elettrica) solo perchè hanno letto il titolo di un post su Facebook e, sfortunatamente, la gente segue chi la spara più grossa, e non chi è qualificato per parlare di un certo argomento.
Report e altri: tutto nel calderone anti auto elettriche nel bel paese…come quelli che si preoccupano dei pericoli d’incendio che potrebbero coinvolgere interi palazzi…non è che si abbia l’idea di portare un gas leggermente infiammabile in ogni luogo e in ogni appartamento…( nessun pericolo??) qui vicino a me è esplosa una casa con due morti ( nello specifico è stato il gpl) data la notizia…tutto finito, tranquillo…nessuna riflessione da fare…
Non sono un esperto come il prof. Abbotto ma mi sono preso la briga di informarmi in giro, fuori da Facebook, e sottoscrivo umilmente tutto ciò che ha scritto.
Ha pensato di inviarne copia anche alla redazione di Report o al buon Ranucci? ammesso che possa servire a qualcosa
Credo sarebbe inutile, ma si può tentare, se poi verrà pubblicata una puntata di rettifica (dubito) allora potrei cambiare idea riguardo Report.
….il prof. abbotto parla da visionario….si fara’…si utilizzera’…si trasformera’ ma non c’e’ nulla di certo in quello che dice….la realta’ e’ la batteria al litio…nichel…titanio e cobalto in piccole percentuali…..se arriveranno quelle al sodio non si sa….quanto costeranno non si sa….quanto dureranno nemmeno….quindi report esplicita la pura verita’ del recente passato e soprattutto del pre-se-nte!
Come le ho già risposto in un altro post, Lei si informi a dovere prima di sparare notizie non supportate da fatti reali