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I biofuel? Un flop con fallimenti a catena

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I biofuel? Un flop, che sta causando fallimenti a catena. Non lo dice una lobby ambientalista, ma una bibbia del mondo degli affari come il Wall Street Journal

i biofuelI biofuel dovevano essere la nuova frontiera, invece…

Già il titolo dell’articolo (qui una sintesi) sintetizza bene la situazione: “Le start-up dei carburanti puliti dovevano essere la nuova frontiera. Ora stanno collassando“. Nel testo si fanno nomi e cognomi di società che dovevano diventare i nuovi unicorni della Borsa americana e invece stanno chiudendo i battenti una ad una.

Un impianto di produzione di bio-carburanti

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Aziende chiave, come Fulcrum BioEnergy, sostenuta da United Airlines, stanno chiudendo. Mentre altre, come quelle sostenute da Airbus e JetBlue, stanno andando in bancarotta“, scrive il Wall Street Journal. “Le principali compagnie petrolifere come Chevron e BP stanno ridimensionando i progetti di biocarburanti. Portando a crescenti preoccupazioni sul raggiungimento degli obiettivi climatici.

Che cosa è accaduto? “L’iniziale ottimismo seguito alla legge sul clima degli Stati Uniti è stato smorzato dall’aumento dei costi, dai ritardi nei crediti d’imposta e dalle sfide nella raccolta di fondi. Il settore dei combustibili puliti è in difficoltà, con le azioni di startup come Plug Power e Gevo che crollano“.

i biofuel
Il professor Nicola Armaroli, del CNR.

Armaroli: “È la dura realtà, lontanissimi da una produzione industriale”

A questo punto il Wall Street Journal lancia un allarme: “Queste difficoltà minacciano di bloccare i progressi in settori come l‘aviazione e il trasporto marittimo, che dipendono fortemente da questi combustibili alternativi”. Idem per i camion e in genere i mezzi pesanti. Il fatto è che l’Italia ha puntato fortemente sui bio carburanti. Sia come governo, con pressioni sulla UE per includerli nella lista delle opzioni a zero emissioni, sia come ENI, con importanti investimenti diretti.

Amaro il commento dello scienziato del CNR Nicola Armaroli, che invece aveva messo in guardia sui facili ottimismi: “La dura realtà. I COMBUSTIBILI SINTETICI sono lontanissimi da una produzione industriale, i fallimenti si susseguono. Contento ? Neanche un po’. Stufo di sentire montagne di fuffa sull’argomento e di essere considerato pessimista a oltranza su questa opzione? Abbastanza“.

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30 COMMENTI

  1. Cosa ?! Un governo fascio-leghista negazionista climatico che sbaglia una previsione macro-economica….non l’avrei mai detto. E ridiamoci su per evitare una crisi depressiva.

    • Salve a tutti, sono Gianluca Vitolo, se permettete vi esprimo il mio parere, che è uno ma se non ascoltato è nessuno ma se capito diventa 100.000! In effetti vanno contemplate varie opzioni per il sostegno ambientale e bisogna ammettere che per produrre energia siamo legati a doppio filo agli idrocarburi, perché direte, elementare pensate a tutte le infrastrutture preposte alla produzione degli idrocarburi, dall’estrazione prima alla raffinazione e alla raccolta, solo step su cui gli imprenditori, capì di stato(Vladimir) cercano di soggiogare il mercato per il proprio interesse, il quale può degenerare in flop carismatici, come avvenne per capì di stato del passato spinti da un’ utopica ed egoistica visione della realtà come Hitler e affini. Come avviene anche con la religione ma non cambiamo discorso.
      L’ecologia purtroppo non andrà mai a braccetto con l’economia sebbene ad oggi la tecnologia per realizzare un mondo sostenibile c’è o meglio c’è da decenni, ma i conflitti d’interesse hanno più valore delle persone.Come avviene anche in politica no? La storia produrrà sempre martiri ed eroi che inseguono un giusto ideale, ma anche se la società lo promulga non lo seguirà mai. Io penso che la priorità sia salvaguardare il pianeta prima, l’economia poi e un progresso che unisce il mondo. Mera illusione anche se i mezzi per cambiare le cose ci sono ma resta solo ed unicamente il conflitto d’interesse

  2. Andava esplorata comunque, per ora e difficilmente in futuro potrà essere la svolta…la decarbonizzazione deve ridurre le risorse, non aumentarle, immaginate per ottenere un litro di biodiesel, le macchine agricole, 1 lavorano il terreno, 2 seminano, 3 irrorano di pesticidi, 4 raccolgono il prodotto, 5 trasportano il prodotto in stabilimento, lo stabilimento consuma energia per trasformare il prodotto in biodiesel…. Il biodiesel viene nuovamente trasportato per essere distribuito… consumi costanti che non ho idea di quanto abbassino il rendimento del processo globale.

    • Mah, per quanto capivo non stava in piedi nemmeno in teoria.
      Temo che l’esplorazione fosse funzionale a tutt’altre cose per niente utili alla transazione ecologica.

  3. Ecco l attacco al governo giornaliero, sono tentativi di trovare alternative, anche molte aziende di batterie sono fallite ma non per questo deve essere un fallimento su tutta la linea…che è colpa del governo è stato già detto?

    • Le scelte fatte finora in Italia sono inequivocabilmente RESPONSABILITÀ del governo. Oppure il diritto di critica e informazione vale solo per chi la pensa come loro?

      • Scrivo da non simpatizzante dell’attuale governo e ritengo sia corretto criticare scelte non condividibili, al contempo però mi domando: Le passate legislazioni cos’hanno fatto? Di chi è la colpa se l’Italia non ha saputo guardare al futuro? E probabilmente qui capisco che difendere un’ideologia ha poco senso

        • aspetta aspetta aspetta!
          stai seriamente dicendo che i precedenti governi Draghi, M5S, tecnici
          hanno fatto una guerra del genere alle rinnovabili
          e una spudorata facilitazione agli idrocarburi
          come il presente governo?

          ma sei serio?

          i governi precedenti, incluso il governo Berlusconi terminato nel 2011
          non hanno mai fatto le porcate cui stiamo assistendo, e l’emergenza climatica era MOLTO meno chiara.

          e infine:
          secondo te l’Enel di Starace equivaleva all’Enel attuale?

          sei serio?

          • Aspetta, aspetta, aspetta… Lo stai dicendo tu.
            Stò dicendo che la mancanza di politiche proattive ce la portiamo dietro da diverse legislazioni, non è un concetto difficile

          • @edoardo scortese
            cavolate.
            ma veramente cavolate grosse così.

            implicitamente giustificare il presente governo e le sue politiche ambientali ed energetiche retrograde e antistoriche con richiami ai soliti luoghi comuni “tutti i governi sono uguali”, “rubano tutti”, “fanno tutti così”
            è segno dei tempi da piagnisteo generalizzato tipico di questi governanti attuali: anche piuttosto infantile, da un punto di vista psicologico.

            il fatto che tu e l’italiano medio possiate non ricordarvi le misure in termini di avanzamento ambientale ed energetico non toglie che siano state operate: ti do una notizia, sono nero su bianco, sulla Gazzetta Ufficiale, ti sfido a negarle!

            e ti porto due esempi:
            il Secondo Conto energia, strutturato male e organizzato peggio, ha comunque avuto il merito di farci raggiungere alcuni obiettivi di decarbonizzazione e di sviluppo della filiera delle rinnovabili. era il 2010-2011, e il governo era il Berlusconi IV, e Meloni era ministro!

            invece la stessa Meloni e il suo governo spingono per “…fare dell’Italia l’ hub europeo del gas e degli idrocarburi…”, virgolettato voluto: e vogliono fare questo OGGI, nel 2024, in piena crisi climatica da eccesso di CO2, quando semmai andava fatto negli anni 60. 60 anni fa!
            e le nomine ai vertici di Enel ed Eni vanno esattamente in questa direzione, con politiche di ampio respiro e iniziative di corto raggio come l’aumento indecente del costo del kWh alla colonnina.
            quello vogliono e quello puntano ad ottenere
            solo che quello fa a pugni con la storia e il suo flusso!

            queste scelte sono del governo di OGGI, non dei governi passati, tra i quali anche governi che non apprezzavo han saputo e voluto avviare iniziative utili se non altro alla filiera industriale collegata alle rinnovabili e al mondo decarbonizzato di domani.

            questi scappati di casa invece vogliono che l’Italia diventi l’hub degli idrocarburi: ma io dico
            ma ci va un genio a porsi la domanda
            “…per vendere la benzina a chi tra 10 anni?…”

            quindi: cazzate, certi governi han fatto meglio e altri peggio,
            ma questi hanno proprio la retromarcia in testa!
            convintamente.

          • Rispondo qui ma mi rivolgo al signor Scortese, al quale non riesco a farlo.
            Mi pare che i precedenti governi non siano stati effettivamente molto proattivi in questo senso, però qualcosa hanno fatto.
            Al contrario QUESTO governo mi sembra proattivamente CONTRO (vedi incentivi, provvedimenti contro gli impianti eolici e fotovoltaici, sponsorizzazione dei biocarburati per l’appunto, ecc.).

          • mario milanesio chi giustifica l’attuale governo? Io ho fatto un altro discorso che evidentemente non è stato compreso o non vuole essere compreso.
            Ritenendo le persone qui dentro mediamente in grado di intendere e capire, propendo per la seconda.
            Per inciso: Io questo cesso non lo vorrei, ma non vorrei nemmeno dover scegliere tra il peggio e il meno peggio, da qui sostengo che l’ideologia non serva…
            Era un invito a criticare senza che diventasse una guerra tra fazioni ma tu ci hai ricamato o ti ha fatto compdo ricamare tutto un discorso a favore dell’attuale governo che poco c’entra con quanto da me espresso

          • @edoardo scortese
            s who frainteso
            mi spiace e me ne scuso

            se invece il tentativo è quello di fare ideologia e massimi sistemi
            beh, guarda,
            rileggiti i Promessi Sposi e confrontali con una settimana di Tg1 e poi ne parliamo.

            oggi qui in Italia né il massimo né il medio, per cui il meno peggio.
            con questo governo invece siamo a don Rodrigo.
            e allora il Berlusconi IV sembra un signor governo, che non era, per inciso, vedi come è andata a finire al di là dei complottismi da tastiera.

            io ti ho citato dei casi verificabili,
            smentiscimi e ti leggerò volentieri

  4. Ma il diesel HVO100 venduto dai distributori Costantin, che tipo di carburante è? Sul loro sito lo descrivono come alternativa al diesel, di origine biologica certificata. Io lo uso da un po’ sulla mia auto e lo pago normalmente 7/10 cent IN MENO del diesel normale. Mi fa un po’ strano leggere articoli come questo, in cui si dice che i biodiesel sono insostenibili, e poi andare a farne il pieno (risparmiando, tra l’altro). Chiedo per curiosità e desiderio di chiarezza, non per polemica. Nel caso qualcuno pensasse che io sia un fan del gasolio e sia qua per trollare, sappiate che la mia seconda auto è elettrica e che ne sono estremamente soddisfatto.

    • Per quanto ne so ENI sfrutta degli incentivi per HVO, inoltre ha interesse commerciale a tenerne basso il prezzo. Difficile dire se sia sostenibile o meno, di certo la politica di ENI è quella di mantenere in vita la filiera dei carburanti, in un modo o nell’altro, cercando di darsi una parvenza di green, politica che sul lungo termine sarà comunque perdente a mio avviso. Ma i manager fanno i manager e devono raggiungere i loro obiettivi di breve e medio termine per ricevere i bonus: così collassano le aziende nel capitalismo moderno.

    • Mossa commerciale di ENI per promuovere un prodotto il cui costo di produzione va da 2 a 3 volte quello del diesel normale. Senza menzionare l’impatto ambientale che se venisse valutato nella sua totalità farebbe venire i brividi.

    • A) se è fatto con scarti vegetali o olii di frittura,
      è ambientalmente interessante ma hai materia prima per farne piccole quantità, gli scarti e gli olii da frittura sono pochi per definizione; per averne di più li comprano anche dall’asia, ma magari sono altro, vedi al punto C)

      B) se è fatto da colture di girasoli, sorgo, colza, etc,
      ne puoi fare di più, ma resta ancora poco, coltivando il 100% dei campi agricoli di italia solo a biodiesel, mi pare di ricordare ci alimenteresti il 7% delle auto

      poi in questo secondo caso il bilancio della Co2 è forse simile al diesel normale, secondo alcuni studi può persino essere peggiore includendo nei calcoli la modifica dei terreni prima non coltivati (es. Africa, Indonesia, etc)

      ed economicamente le coltivazioni di biodiesel faticano a stare in piedi, la resa di carburante per ettaro coltivato è molto bassa (da 40 a 100 volte più bassa che installare dei pannelli FT) e usare direttamente l’elettricità), e cosi è basso anche quanto viene pagato il raccolto di girasoli all’agricoltore, si parla di 800-900 euro ad ettaro anno pagati da ENI agli agricoltori tramite contratti standard proposti tramite Coldiretti, da cui detrarre le spese

      lo stesso ettaro, messo invece a FT, renderebbe tra 3000euro (affitto dei diritti di superficie) e 30.000euro (impianto di proprietà), e di ettari ne basterebbero moltissimi di meno, ma ENI e Coldiretti hanno ottenuto dal ministro cognato che il FT venisse vietato

      per stare in piedi forse (?) la coltivazione del biodisel si appoggia ai sussidi che l’Europa da agli agricoltori per gli ettari che mantengono coltivati di qualcosa (sarebbe lo stesso giochino che si faceva qualche anno fa coltivando colza da bruciare come carburante in generatori elettrici, e prendendoci dei sussidi)

      C) ultima ipotesi, in futuro del diesel di origine petrolifera potrebbe essere mescolato con biodiesel e spacciato per tale se ci fosse qualche vantaggio di tipo fiscale/sussidi

      • -scarti vegetali o olii di frittura,-

        A me questa storia che Mc Donald’s diventerà uno dei protagonisti dell’energia del futuro mi mette addosso un’ilarità che non vi immaginate.
        Il carburante al profumo di happy meal… 🤣🤣🤣🤣🤣🤣

  5. Biofuel: 1 primari, o mangiano tutti o viaggiano pochi e non mangia nessuno. 2 secondari, scarti di tutto il mondo fanno viaggiare pochissimi. In entrambi i casi a costi più che cari.
    Sintetici : intanto facciamo tanto, tanto idrogeno e intanto vediamo se siamo capaci di trovare l’ossido di carbonio in modo pulito e tanto poi vediamo se riusciamo a combinare il tutto e a che prezzo . Campa cavallo

  6. adesso toccherà sorbirci i fan delle auto a idrogeno che riempiranno le nostre strade tra pochi anni.Poi, a seguire, quelli con reattori nucleari superminiaturizzati.

  7. bene.
    tra 5 anni, al più 10,
    ricordiamoci e ricordiamo a chi oggi insiste con queste fesserie
    che i disastri industriali e i disastri climatico
    avranno avuto nomi e cognomi e sostenitori.

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