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Hyundai Kona Electric, il piacere di guidare Eco

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Non so voi, ma io ho sempre pensato agli ultimi giorni d’agosto come a un tempo sospeso: non più vacanza, non ancora lavoro. Il tempo giusto per liberare l’agenda degli impegni con priorità C. Tipo: «Ci vediamo la prima volta che sono da quelle parti». Quest’anno, mi sono detto, ne faccio un bel pacchetto e lo vivo come un test elettrico a schema libero. I Beatles cantavano “A day in the life”. Io sono salito a bordo di una Hyundai Kona Electric Exellence 64 kWh (qui scheda tecnica e listino) ed ecco i miei quindici “days in the life” al volante di un’ auto elettrica.

hyunday Kona elettrica

A zonzo senza meta per 2.009 chilometri

Dal 21 agosto al 4 settembre mi son fatto esattamente 2.009 chilometri. Senza itinerario; così, a zonzo. Partenza e arrivo a Milano, dove ho ritirato e riconsegnato l’auto. Base a Bologna dove vivo. Visita parenti a Perugia. Passeggiate a Todi e Amelia (luoghi del cuore). Rimpatriata con l’amico di una vita a Tuscania. Visita mozzafiato al Palazzo Farnese di Caprarola. La mostra di Bansky al palazzo dei Diamanti di Ferrara. Il primo (e ultimo) week end della mia vita in una Venezia senza turisti. Rientrando a Milano, una giornata fra le montagne del piacentino nel rifugio anti Covid di un amico e collega milanese.

Insomma, mi perdonerete se il test drive è passato un pò in secondo piano, anche quello nel limbo che sta fra svago e lavoro. Ma non è tutta colpa mia. Questa Hyundai Kona Electric è un’auto che ti strega. Ti siedi al volante, regoli il sedile con quattro pulsanti (occhio a non toccare inavvertitamente quello che lo riscalda: ci mettereste un pò a capire il motivo di un crescente disagio e a ripristinare la temperatura del fondo schiena), schiacci Power e selezioni la modalità di marcia (io parto sempre dalla Eco). Pronti via e due minuti dopo alla guida non ci pensi più. Tutto viene naturale, come calzare una vecchia pantofola.

Scordatevi l’ansia da ricarica

Sul display da 7 pollici leggi batteria al 97% e autonomia 426 km: l’ansia da ricarica puoi scordartela (leggi anche). Punti dritto alla meta.  Nei 15 giorni del nostro vagabondaggio il rifornimento non è mai stato il problema. Tranne in due occasioni, e vedremo perché. Per tre volte abbiamo percorso più di 300 km tutti d’un fiato (Bologna-Todi; Orte-Bologna; Bologna-Bobbio-Milano), prevalentemente in autostrada, e mai ci siamo trovati con le batterie agli sgoccioli. Solo nell’ultimo caso siamo arrivati a destinazione con la batteria al 20% e 77 km di autonomia residua, essendo partiti con la carica a 100% e il display che indicava 520 km di range. Ma i 329 km della tratta li avevamo percorsi per tre quarti in Autosole con cruise control adattivo alla massima velocità consentita di 135 km/h: in questo caso l’autonoma dovrebbe scendere di regola a circa 380 km.

Hyundai Kona Electric
Partenza: Bologna, 3 settembre
hyundai kona electric
Il mattino dopo, 4 settembre, a Milano

Costo al km? 0,057 euro

Per gli appassionati di numeri ecco il bilancio finale della nostra “zingarata“. Abbiamo percorso in tutto, come detto, 2.009 km. Di questi 1.200 in autostrada a velocità comprese fra 110 e 130 km/h; un centinaio in città, altri 700 su viabilità ordinaria extraurbana. Al netto dei 21 kWh che abbiamo consumato senza aver pagato e quindi dei circa 177 km che ci sono stati “regalati” (differenza fra carica iniziale e carica alla riconsegna) abiamo consumato in tutto 248,35 kWh.  Equivalgono a 7,8 km per kWh e 12,7 kWh per 100 km. Ricaricando tre volte in corrente alternata AC da colonnine pubbliche Enel X da 22 kW (Kona accetta al massimo 7,1 kW) a 0,33 euro a kWh e altre tre in corrente continua  DC Enel X da 50 kW (Kona accetta al massimo 77 kW) a 0,50 euro a kWh abbiamo speso in tutto 111,47 euro (costo medio a kWh 0,448 euro), con un costo a km di 0,057 euro.

Quant’è bello viaggiare in modalità Eco

Hyundai Kon Electric
Ricarica quick, il borgo di Todi sullo sfondo

Hyundai Kona Electric, insomma, non è certo una macchina mangiasoldi. Vero è che noi l’abbiamo guidata praticamente sempre in modalità ECO. Ma non solo per la curiosità di verificare quanto sia risparmiosa. No: ci è sembrata davvero la modalità giusta per gustare fino in fondo i nostri 15 “day in the life” di non vacanza e non lavoro. La risposta dell’acceleratore non è prontissima, ma la progressione del motore da 150 kW e 395 NM di coppia basta e avanza per togliersi d’impaccio in un sorpasso.

Abbiamo costantemente mantenuto in funzione anche il terzo livello di frenata rigenerativa, cioè quello massimo che ricarica fino a 90 kW. Così davvero il pedale del freno te lo dimentichi. E ci piace. Chi però volesse crogiolarsi nel puro piacere di guida può smanettare sulla paletta al volante sinistra che consente di passare istantaneamente dal livello uno al due e al tre (e viceversa, con la paletta di destra).

Troppo spunto in modalità Sport

Contemporaneamente, passando alla modalità Sport o a quella intermedia Comfort, si rende finalmente onore ai muscoli del motore (170 km/h di velocità massima, accelerazione da 0 a 100 in 7,6 secondi). Forse i cavalli sono fin troppi, per una trazione anteriore con un peso totale di oltre 20 quintali: il pattinamento in accelerazione è sempre in agguato. Spingendo un po’ nel misto, infatti, può capitare che l’auto perda leggermente direzionalità quando si accelera in uscita di curva. Ma in questo caso aiuta il baricentro rasoterra per via delle pesanti batterie che contrasta e annulla i problemi dell’assetto rialzato tipico di tutti i Suv. Visto che stiamo facendo i pignoli, aggiungiamo una critica al navigatore di bordo. Come ci era già successo con la Ioniq elettrica, anche la Kona ci ha mandato qualche volta fuori strada o, in città, ad imboccare un senso vietato. Di sicuro ci sarà qualcosa da aggiornare.

Per il resto nulla da dire sulla sovrabbondante tecnologia di bordo (l’head up display, per dirne una) e sulle dotazioni di sicurezza attive e passive (Cruise Control Adattivo con funzione Stop & Go, mantenimento di corsia, riconoscimento dei limiti di velocità, sistemi anti collisione, assistenza al parcheggio, rilevamento di stanchezza). Non è un’auto-pantofola, ma sospensioni, silenziosità, docilità dei comandi  sono proprio quelli che ti fanno viaggiare in totale relax.

Gli unici problemi con le colonnine

Comoda la presa di carica anteriore che permette di raggiungere al meglio ogni tipo di colonnina. I tempi di ricarica sono quelli che ti aspetti: meno di un’ora per passare da 0 all’ 80% in DC, massimo un decina con la ricarica centellinare domestica e una notte in una colonnina quick. Noi l’abbiamo fatto tre volte e in due casi, come dicevamo, ci siamo ritrovati a fine carica con il connettore bloccato nella colonnina. Ottimo il servizio di assistenza di Enel X: dopo aver inutilmente tentato lo sblocco da remoto, l’operatore ci ha inviato il tecnico.

Entrambe le volte non c’è stato nulla da fare se non smontare  completamente la colonnina. Abbiamo così perso due ore la prima volta (a Todi) e un’ora abbondante a Bologna. In entrambi i casi l’inconveniente ci ha messo un po’ in affanno, scombussolando i piani e costringendoci, almeno la seconda, a completare l’itinerario programmato  con una manciata di chilometri di autonomia residua. E a Caprarola avevamo programmato una ricarica quick durante la visita al Palazzo Farnese ma la colonnina più vicina era fuori servizio. Avendo ancora un bel margine, abbiamo proseguito fino alla fast di Orte. Ma con  tutto ciò la Hyundai Kona Electric ha poco a che fare. Anzi, ti lascia sempre lo spazio per una soluzione B.

Conclusione: un’auto che ha tutti i pregi delle  migliori elettriche e ne minimizza i limiti. Da comprare, avendo a disposizione 38.400 euro della versione da 39 kWh,  43.400 della versione 64 kWh e i 49.200 della “nostra” Exellence.

LEGGI ANCHE: eNiro e Kona: il prezzo vero in  concessionaria

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9 COMMENTI

  1. Hyundai richiama oltre 25 mila auto elettriche Kona elettrica per rischio di incendio alle batterie. A partire dal 16 ottobre il richiamo che include aggiornamenti software e sostituzioni della batteria dopo le ispezioni, coinvolge 25.564 veicoli elettrici Kona EV prodotti tra settembre 2017 e marzo 2020. Le Kona utilizzano batterie prodotte da LG Chem, uno dei grandi player del mondo delle batterie. Il produttore ha affermato che la causa esatta dell’incendio non è stata ancora determinata con esattezza.

  2. Ciao ragazzi dello staff, oggi ho ritirato una Nissan Leaf per un test drive e c’ho percorso i primi 18 km. Al termine delle 48 ore vorrei scrivere una recensione della mia esperienza di guida, me la pubblicate? Credo sia un utile punto di vista per quella “nicchia” (?!?) di scettici perché devo ammettere che dalla guida sono uscite tante conferme ma anche delle sorprese.

  3. Possiedo la kona da sei mesi e la trovo entusiasmante. Confermo in pieno l’esperienza illustrata nella prova. Io la carico in garage spendendo molto meno. Grande auto.

  4. Confermo tutto ne possiedo una di kone 64kw da un anno ed è davvero goduriosa guidarla è troppo divertente in particolare nei sorpassi velocissima ma allo stesso tempo sicurissima poike alzando il piede dall acceleratore rallenta ricaricando in modo eccellente l uso delle palette al volante sn già, sufficienti x sfruttare la sua potenza e la sua frenata in modalità sport davvero esagerata…. Se la provo nn la cambi più e sicurissima anke a velocità allevata rileva l ostacolo e frena se tu nn ti attivi in tempo t fa mantenere la carreggiata insomma direi x ora il 🔝

  5. Mi fa piacere che l’auto la soddisfi. La mia esperienza e’ diametralmente opposta. Ho fatto una prova test della 39 kWh. Auto pesante, senza spunto (al contrario di altre elettriche provate), senza carattere. Ho chiesto un preventivo e non me l’hanno mandato. Al “Da comprare, avendo a disposizione … i 49.200 della “nostra” Excellence” risponderei che una Tesla Model 3 RWD per lo stesso prezzo se la mangia (e l’ansia da colonnina Enel X non funzionante passa da se’). Unico elemento paragonabile: gli interni, in entrambe le auto di scarsa fattura.

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