Huffy Radiobike, nonna delle e-bike con la scossa nel posto sbagliato

huffy radiobike

huffy radiobikena e-bike che arriva dal 1955? Sì, secondo Huffy che presentò la sua Radiobike. E non siamo in Ritorno al futuro.

Forse parlare di e-bike è un po’ azzardato però la concezione di alimentare un componente della bicicletta con energia elettrica è la stessa di oggi. Solo che non è la spinta a essere elettrificata. 

La Huffy Radiobike è una e-bike dal 1955. O meglio una bici di oltre mezzo secolo fa con radio incorporata. Quindi componente alimentato a energia elettrica differente (radio e non pedalata motorizzata), ma con un progetto davvero simile a quello che ci ha portati alla e-bike come la conosciamo oggi. Huffy è un’azienda nata in America oltre 130 anni fa. Nella sua lunghissima vita è stata a lungo il primo produttore di bici dell’Occidente con due milioni di pezzi all’anno, migliaia di dipendenti e un ruolo di rilievo alla Borsa di New Yoirk. Ha venduto fino ad oggi oltre 230 milioni di biciclette. Attraversando praticamente tutta la storia delle due ruote a pedali. Vicissitudini comprese. Le ultime l’hanno portata fino alla bancarotta (nel 2004). Oggi resta il marchio, che fa parte di un gruppo con sede ad Hong Kong e una controllata in Ohio.

La Huffy in tutta la sua bellezza: il faro anteriore è qualcosa di sublime

E-bike dal 1955: la storia di Huffy Radiobike

Huffy Radiobike è stata prodotta per un paio d’anni nella metà dei Cinquanta per un totale di circa 8.500 unità. All’epoca costavano circa 40 dollari, che al cambio attuale equivalgono a circa  420 e quindi qualcosa meno di 400 euro. Per averla d’epoca in versione restaurata, però, oggi bisogna sborsare almeno 7mila euro. Essendo  del 1955 la Huffy è fatta in acciaio. Titanio, carbonio e alluminio erano ancora lontani.

La radio montata su Huffy Radiobike

A rendere questa bici così speciale è la batteria portatile in una delle sue versioni più antiche. Serviva ad alimentare elettricamente alcuni componenti. In questo caso, quel componente non era un motore centrale con la capacità di assistere la pedalata, ma piuttosto una radio montata sotto il tubo orizzontale. Quadranti e manopole su un lato della bici, un altoparlante sull’altro.

Design vintage e idee moderne

La bici presenta una solida forcella anteriore e ovviamente nessuna sospensione posteriore:come usavano le classiche biciclette da città. Le uniche sospensioni che possiamo vedere sono delle molle sotto la sella. Manubrio a corna di bue e ruote da 24 pollici. In linea con le tendenze di quegli anni, la bici è stata progettata per trasportare carichi e dotata di supporti per rack, parafanghi e un faro.

Huffy Radiobike
La vista interna della tecnologia vintage

Huffy ha smesso di produrre questo tipo di bici perché non si adattavano alle mode di quei giorni. Un’idea, ma anche una realizzazione, che erano troppo in anticipo  sui tempi. In fin dei conti il design totale della bici di  Huffy non si allontana molto da quello di una e-bike da città. Soprattutto per quanto riguarda la distribuzione dei pesi e il fissaggio degli  accessori.

Rischio scossa con la pioggia, così finì Huffy Radiobike

Un problema ben più grande era l’incapacità da parte dell’azienda, cinquanta anni fa, di isolare le  parti elettriche della radio. Insomma alle prime gocce di  pioggia uscivano fuori scintille dal pacco batteria e i  proprietari rischiavano di prendere la scossa. A maggior  ragione un progetto del genere avrebbe avuto necessità di essere essere portato avanti,  innovato, nei  decenni successivi. A quel punto chissà cosa avrebbe potuto diventare.

Curiosando nel loro sito  scopriamo che il catalogo comprende una gamma di bici elettriche. Molto più banali, però, del capostipite datato 1955. In più monopattini elettrici, macchinette e moto giocattolo elettriche. Tutte Made in China.

Ma chissà che Huffy non ci ripensi e non cerchi collaborazioni con aziende che possono fornire, oltre ad altoparlanti più performanti e anti piggia, anche un sistema di pedalata assistita adatta alla stilosa Radiobike anni 50. Insomma un’edizione 2.0, per questo pezzo di archeologia  della bici elettrica che potrebbe essere ribattezzata Huffy e-Radiobike.

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