La 500e di Marco fotografata in occasione di un'altra disavventura: un guasto alla batteria di servizio che ne impediva l’apertura.
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Ho fatto una ricarica per la mia 500e in una colonnina Hera senza alcun addebito e senza traccia sulla sulla mia app: possibile? È capitato a Marco. Vaielettrico risponde. Ricordiamo l’indirizzo mail per scriverci: info@vaielettrico.it
Ho fatto una ricarica a Ravenna in una Hera: sulle app mi dava sempre zero kWh prelevati
“Sono un vostro lettore, vi ringrazio di tutte le info che date, ma sto sperimentando qualcosa che reputo impensabile. Sono stato in provincia di Ravenna, il mio primo viaggio fuori regione. Arrivato, mi sono allacciato ad una colonnina Hera su una piazzola per la ricarica. Ho carta Eni Plenitude e subito la colonnina non la riconosce; per disperazione, provo l’app Eni e sembra funzionare, ma non mi indica kWh caricati. Si vedono sul bocchettone presa auto i led che lampeggiano come fosse una carica normale. Ma nessun dato a disposizione di carica in essere, neppure l’app di Fiat mi aiuta. Nessuna info! Lascio lo stesso allacciato il tutto (avevo un appuntamento fissato), nel frattempo chiamo il Servizio Eni della carta per un aiuto: mi conferma che la 500 è correttamente allacciata alla colonnina Hera, ma la carica risulta sempre 0 kWh. Quindi di contattare Hera perché la colonnina è loro. Terminato l’appuntamento ed essendomi informato su altre colonnine vicine disponibili, mi organizzo per spostarla“.
E invece avevo fatto quasi il pieno, ma poi per staccare il cavo…Vi sembra normale?
“Apro però la macchina e il cruscotto mi indica con mia (piacevole) sorpresa, che mancano 15 minuti per terminare al 100% la carica. L’App continua a segnalare in carica ma non indica quanto. Il display dell’auto mi dice ‘carica terminata’. Provo a staccare il cavo, ma non si stacca più dalla colonnina, solo dall’auto. La disperazione aumenta e richiamo il servizio Eni Plenitude per chiedere aiuto, ma più di tanto non mi sono stati utili. Infine, dopo mezz’ora di tentativi vari, sono riuscito da solo ad estrarre il cavo dalla colonnina. Attualmente la carica non risulta documentata né in app né mi è arrivata fattura da Eni. Nello storico questa carica non risulta ! Comunque l’energia c’era perché sono tornato nella mia regione Veneto, grazie ad essa. Ma non tutto è così facile come sembra!Grazie per l’aiuto che ci fornite“. Marco Doati
Risposta. Solo Hera, risalendo allo storico della colonnina in questione, può spiegare che cosa è successo. Diciamo che, affrontando viaggi lunghi (soprattutto con citycar come la 500e), è sempre meglio avere un piano B per la ricarica, perché qualche inconveniente può capitare. In questo caso il rifornimento è stato gratis, ma con un bel carico di tensione per la mancata informazione sul fatto che la colonnine funzionasse o meno. E soprattutto una sgradevole perdita di tempo per sganciare il cavo dalla presa, cosa che il call center dovrebbe essere in grado di fare da remoto.
Le vostre auto usate in vendita ora le proponiamo anche sul nostro canale YouTube. Ma potete essere voi a illustrarle mandando un breve video a info@vaielettrico.it
capitato anche a me ieri, rifornito 40 kwh su colonnina Ewiva con tessera EnelX, non mi ha chiesto nessuna autenticazione nè all’inizio e nemmeno alla fine della ricarica, non mi è arrivata nessuna notifica di inizio ricarica sull’app e nemmeno l’addebito di 30 euro di preautorizzazione sulla carta di credito, direi che l’addebito non potrà mai arrivare…..
Purtroppo ci sono diversi fattori per cui una ricarica può non risultare su app di terze parti (rispetto al marchio della colonnina). Io lavoro per un’azienda che fornisce colonnine di ricarica e mi occupo del software di backend dell’app per ricaricare.
1. La colonnina non riesce a connettersi correttamente ad internet oppure si connette a tratti. In questo caso la ricarica da remoto è quasi impossibile, a meno di beccare un momento in cui la colonnina è connessa ad Internet, mentre è possibile ricaricare con card RFID. In questo scenario, se si prova a ricaricare dall’app, potrebbe succedere che lato app non risulti nessuna ricarica in corso finché non viene correttamente consuntivata la ricarica alla fine del processo (possono passare anche dei giorni con operatori terzi).
2. Il firmware della colonnina ha dei bug. Mi è capitato che la colonnina registrasser 0 kWh di consumo, nonostante il consumo ci sia stato oppure che la colonnina non mandi il comando di stop (una volta che il veicolo è carico o il driver stacca il cavo dalla colonnina) al sistema centrale, quindi la ricarica rimane “appesa” finché non viene chiusa manualmente da un operatore. Nel frattempo il driver potrebbe rimanere bloccato con il cavo (dipende dal modello della colonnina) e bisogna cercare di sbloccare lato server contattando SEMPRE l’operatore proprietario della colonnina, in quanto il sistema di integrazione tra operatori diversi non permette lo sblocco del cavo.
3. Timeout su start o stop. Se stiamo usando l’app di EnelX e ricarichiamo su, per esempio su BeCharge, EnelX fa una chiamata verso un sistema di integrazione terzo (Hubject) che a sua volta chiama BeCharge che a sua volta contatta la propria colonnina. Questo quadruplo “salto” potrebbe metterci molto tempo e potrebbe andare in timeout. Oppure potrebbe succedere di avere un ok alla ricarica dopo 4-5 secondi, ma la ricarica sembra non partire immediatamente. Questo può dipendere appunto dal numero di passaggio che fanno le chiamate per arrivare alla colonnina e per tornare indietro fino all’app di EnelX.
4. Preautorizzazione fondi. Purtroppo le banche e relativi fornitori non hanno ancora sviluppato una procedura di rilascio immediato dei fondi preautorizzati per le ricariche elettriche (mentre per il rifornimento alla pompa di benzina i fondi preautorizzati vengono restituiti immediatamente). L’addebito di queste preautorizzazioni è invece immediato (quando c’è da prendere i soldi la banca li prende subito, quando c’è da ridarli con calma e senza fretta). Questo può fare sembrare che l’operatore stia tenendo bloccati i soldi per giorni o che non li abbia rimborsati affatto, ma di fatto nel 99% dei casi non è così! Solo adesso iniziano a nascere i primi processi dove i soldi preautorizzati anche ore fa (dipende dalla durata della ricarica) vengono poi restituiti immediatamente al driver.
Boh, io tutti sti problemi con Tesla non li ho mai avuti.
Ogni giorno leggo di problemi talmente strani che, a me, non sono mai mai MAI successi con Tesla.
Sarò fortunato io oppure Tesla è un passo avanti a tutti…
Ho una Tesla, non capisco questo cosa c’entri con la colonnina. In Francia ho caricato AC a una colonnina con tessera Electroverse in roaming e mi è rimasto il cavo bloccato nella colonnina (per fortuna per pochi minuti, dopo diversi tentativi con la tessera ho provato con l’app e al terzo sblocco è andata, già paventavo una telefonata in francese viste le mie scarse competenze in francese e la ritrosia dei francesi nel parlare inglese). Anche nel mio caso non mi hanno addebitato nulla pur avendo immesso in batteria una 40ina di kWh.
Una volta mi hanno detto che le colonnine hanno una ‘procedura di emergenza’ per sganciare il cavo: se si sgancia dall’auto ma non dalla colonnina, rimetti il cavo in auto, chiudi le portiere con il telecomando, dopo tre secondi si preme l’apertura delle portiere 3 volte (una in più di quelle necessarie per sganciare il cavo dall’auto). In questo modo l’auto informa la colonnina che il proprietario è presente e può essere staccato anche se normalmente non dovrebbe farlo (durante una ricarica, un blocco o altro)
I tipi di colonnine sono innumerevoli, per di più di decine di operatori differenti e svariati modelli di automobile, non esiste nessuna procedura di emergenza documentata per staccare il cavo.
Per evitare spiacevoli imprevisti, terminare sempre la ricarica dall’app o con la tessera, poi rimuovere il cavo dalla colonnina e infine dall’auto.
Se non dovesse funzionare il metodo sopra, interrompere la ricarica dall’auto, sbloccare e sfilare il cavo dall’auto e sperare di riuscire a sfilare il cavo dalla colonnina.
In caso di emergenza, contattare il call center del gestore della colonnina.
Per esperienza capita quando si è in roaming che l’app che si sta utilizzando non fornisca i dati di ricarica (mi è capitato con EnelX su Plenitude) e/o che la registrazione della ricarica e il relativo addebito arrivassero con molto ritardo (Recharge su Ewwiva)
Sì, è vero: “con un notevole carico di tensione!” Questo è un fatto che i fornitori di merci e servizi non mettono in conto. I clienti sono interessati al risparmio, a volte anche solo di pochi cent, e spesso non tengono conto nemmeno loro del “lavoro” che svolgono al posto di chi vende. Lavoro che si misura in tempo ed energia spesi. Così i supermercati chiudono le casse e risparmiano sui/lle cassieri/e, aprono casse automatizzate dove i clienti devono scannerizzare i codici a barre e pagare in autonomia, ma senza avere nessuno sconto in contraccambio. Così chi ricarica l’auto elettrica deve arrangiarsi con carte, app, telefonate, arrabbiature, perdite di tempo, ma sembra che tutto questo non abbia valore alcuno. A questo punto pongo una domanda: è lecito tutto questo? Non si può fare niente?
Ricaricai gratis? Ottimo, comunque ci sarà un’altra volta in cui si pagherà per non avere nulla. A me è successo con l’app repower che una volta ho ricaricato 0 Kw pagando 20,00 €. Nonostante le segnalazioni non ho mai ricevuto risposte.
Sono sempre più convinto che chi ha esigenza di viaggiare specialmente per lavoro non può stare appresso a questi lussuosi giocattoli.Al massimo è concepibile una city car elettrica per la città se si dispone di una presa personale per la ricarica..
Soliti pregiudizi… A me è capitato in 20 anni di guida che il distributore mi abbia fregato il contante e non abbia erogato nulla, salvo poi farsi dare la ricevuta e tornare in orario di apertura per il risarcimento… non per questo bollo come giocattolo lussuosa una endotermica. Anche il bancomat una volta si è trattenuto la carta, con conseguente trafila per recuperarla…nonostnte questo ho abbandonato da anni il contante. Se parliamo di treni… Con tutti i ritardi e inconvenienti, non dovremmo più usarne uno. Avanti ragazzi, qualche intoppo capita sempre nella vita, bisogna imparare a saltare l’ostacolo invece di inciamparci!
Giocattoli?
A Modena ci sono più taxi elettrici (per lo più Tesla) che Diesel e abbiamo letto di chi fa 10.000 km al mese (ripagandosi la macchina in 2 anni col solo risparmio risparmio sul carburante anche caricando in viaggio).
Qua se c’è qualcuno che sta ancora giocando senza avere capito che il gioco è finito e si fa sul serio sono certi produttori di auto e i distributori/produttori di energia: li faranno a pezzi, i nuovi grandi, quelli che erano bambini 10 anni fa e che oggi sono giovani rampanti in un mondo di dinosauri che non ha capito quanto sia determinante il software e l’infrastruttura: perché tutti si lamentano di tutti TRANNE FreeToX, Ionity e Supercharger?
@FRANCESCO ARABIA ti ricordo che su questo sito tra i più esperti utilizzatori di auto full electric ci sono proprio tantissimi che hanno molte centinaia di migliaia di km percorsi, spesso a bordo di vetture turbodiesel (anche ultima generazione e magari grandi “stradiste”) prima di passare alle BEV… E guarda caso le statistiche di soddisfazione sono quasi plebiscitarie per il non-ritorno al termico (anche perché chi si è sobbarcato gli onori e l’onere di essere un early adopter adesso vede arrivare enormi progressi ad un ritmo velocissimo rispetto a quanto successo in campo termico: io ci ho lavorato 30 anni.. ma visto progredire le auto così rapidamente… è paragonabile alle altre tecnologie elettroniche di cui mi son sempre servito per lavoro (PC, router e smartphone).
Non manca molto al momento in cui anche la versione “basic” di una BEV farà tutto il necessario e molto bene/meglio per l’80% degli utenti senza ricorrere ai top di gamma (come sicuramente fai tu scrivendo con PC/cellulari senza dover spendere per forza 2000 euro per l’acquisto).
abbi fiducia.. il mondo va avanti…
(ps. nella mia cittadina -che non è New York- tutti i supermercati hanno HPC.. E adesso stanno comparendo pure i primi distributori dotati di HPC 350kW 😉😁quindi presto o tardi li trovi ovunque… perchè per una BEV dove arriva la corrente puoi rifornire… anche a casa della zia anziana se ti porti il carichino 🤣).
Io ho caricato poche volte alle colonnine pubbliche però è successo anche a me che non andasse alcuna informazione sulla ricarica e a distanza di poco tempo la fattura comunque mi è arrivata
Capitato anche a me su colonnina DC EnelX e carta Octopus. Mai arrivata la fattura, passati 2 mesi nessuna traccia di ricarica avvenuta. Se sapevo facevo il pieno anziché fermarmi al 70%
Anche se non ce ne siamo mai accorti, capitava anche con gli operatori telefonici (quando si pagavano le telefonate)… In Vodafone c’era il cosiddetto ‘bottone rosso”: quando i sistemi di billing/rating si bloccavano per qualche bug, c’era poco tempo per riavviarlo… Superato il limite massimo partiva il “bottone rosso” durante il quale tutte le chiamate in Italia diventavano gratis (perché la coda che si era formata di cartellini diventava troppo lunga per essere mai smaltita in tempo utile), finché non tornava operativo tutto. Ed erano migliaia di euro persi al minuto. Ma nessun utente ha mai chiamato il Customer service per ringraziare 😀
È capitato anche a me in una freetox, un piccolo rabbocco di una decina di kwh tramite app Repower, ad oggi sono passate circa 2 settimane e di quella ricarica nessuna traccia, neanche sulla carta di credito naturalmente.
A voglia di ridere su ansia da ricarica…..
Con una carta non funziona,
con la seconda sembra non caricare
2 telefonate senza uscirne
alla fine carica eseguita ma cavo che non si stacca per 1/2 ora
Sarà anche un caso, ma sarebbe utile fare un corso di yoga e praticarlo in questi casi per mantenere la calma…..
hai ragione @FRANCO
è un ottimo “corso di meditazione” gratuito…. si impara a stare calmi, rilassati e razionali … serve anche in tanti altri momenti nella vita…
io mi ero già abituato dagli anni ’80 in poi con le moto.. senza navigatori.. con autonomia max di 230km … con distributori spesso chiusi. nel w.e. o senza carburante… con distributori automatici che “ti fregavano ” la banconota senza rifornire oppure rifiutavano la medesima perché troppo stropicciata o sospetta di essere falsa… e magari dover attendere un’ora perché passasse qualcuno di li per far cambio banconote…
Per non parlare del primo decennio di cellulari… senza segnale … senza roaming tra operatori… magari con batterie “verdi” che stavano on-line solo 6 ore… e dopo ammattire con le tariffe di ricarica (scatto risposta+tariffa a secondi o minuti, differenti tra diversi operatori…)
Ah ! che bei tempi….. mi hanno insegnato veramente tanto….
Forse in moto andavi a spasso nel tempo libero?
Se il cellulare era una tecnologia ancora non matura al tempo, potevi scegliere di non averlo o accettare i suoi limiti.
Ora di casini a cui pensare ce ne sono moltissimi non serve aggiungerne ancora.
La spensieratezza degli anni 80 è finita da un pezzo, la vita cambia sono arrivate le responsabilità e tutto è piu’ complicato da gestire anche per le cose piu’ basilari.
Ci sono piu’ opportunità sicuramente, ma comportano anche piu’ impegni e cose da fare….
guido baccarini top!
Condivido!
capitato anche a me ieri, rifornito 40 kwh su colonnina Ewiva con tessera EnelX, non mi ha chiesto nessuna autenticazione nè all’inizio e nemmeno alla fine della ricarica, non mi è arrivata nessuna notifica di inizio ricarica sull’app e nemmeno l’addebito di 30 euro di preautorizzazione sulla carta di credito, direi che l’addebito non potrà mai arrivare…..
Purtroppo ci sono diversi fattori per cui una ricarica può non risultare su app di terze parti (rispetto al marchio della colonnina). Io lavoro per un’azienda che fornisce colonnine di ricarica e mi occupo del software di backend dell’app per ricaricare.
1. La colonnina non riesce a connettersi correttamente ad internet oppure si connette a tratti. In questo caso la ricarica da remoto è quasi impossibile, a meno di beccare un momento in cui la colonnina è connessa ad Internet, mentre è possibile ricaricare con card RFID. In questo scenario, se si prova a ricaricare dall’app, potrebbe succedere che lato app non risulti nessuna ricarica in corso finché non viene correttamente consuntivata la ricarica alla fine del processo (possono passare anche dei giorni con operatori terzi).
2. Il firmware della colonnina ha dei bug. Mi è capitato che la colonnina registrasser 0 kWh di consumo, nonostante il consumo ci sia stato oppure che la colonnina non mandi il comando di stop (una volta che il veicolo è carico o il driver stacca il cavo dalla colonnina) al sistema centrale, quindi la ricarica rimane “appesa” finché non viene chiusa manualmente da un operatore. Nel frattempo il driver potrebbe rimanere bloccato con il cavo (dipende dal modello della colonnina) e bisogna cercare di sbloccare lato server contattando SEMPRE l’operatore proprietario della colonnina, in quanto il sistema di integrazione tra operatori diversi non permette lo sblocco del cavo.
3. Timeout su start o stop. Se stiamo usando l’app di EnelX e ricarichiamo su, per esempio su BeCharge, EnelX fa una chiamata verso un sistema di integrazione terzo (Hubject) che a sua volta chiama BeCharge che a sua volta contatta la propria colonnina. Questo quadruplo “salto” potrebbe metterci molto tempo e potrebbe andare in timeout. Oppure potrebbe succedere di avere un ok alla ricarica dopo 4-5 secondi, ma la ricarica sembra non partire immediatamente. Questo può dipendere appunto dal numero di passaggio che fanno le chiamate per arrivare alla colonnina e per tornare indietro fino all’app di EnelX.
4. Preautorizzazione fondi. Purtroppo le banche e relativi fornitori non hanno ancora sviluppato una procedura di rilascio immediato dei fondi preautorizzati per le ricariche elettriche (mentre per il rifornimento alla pompa di benzina i fondi preautorizzati vengono restituiti immediatamente). L’addebito di queste preautorizzazioni è invece immediato (quando c’è da prendere i soldi la banca li prende subito, quando c’è da ridarli con calma e senza fretta). Questo può fare sembrare che l’operatore stia tenendo bloccati i soldi per giorni o che non li abbia rimborsati affatto, ma di fatto nel 99% dei casi non è così! Solo adesso iniziano a nascere i primi processi dove i soldi preautorizzati anche ore fa (dipende dalla durata della ricarica) vengono poi restituiti immediatamente al driver.
Boh, io tutti sti problemi con Tesla non li ho mai avuti.
Ogni giorno leggo di problemi talmente strani che, a me, non sono mai mai MAI successi con Tesla.
Sarò fortunato io oppure Tesla è un passo avanti a tutti…
Tora Tora Tora
mica tutti son così fortunati da spostarsi da un SUC all’altro….
prova ad uscire dalla meravigliosa “comfort zone” … poi facci sapere 😉
Ho una Tesla, non capisco questo cosa c’entri con la colonnina. In Francia ho caricato AC a una colonnina con tessera Electroverse in roaming e mi è rimasto il cavo bloccato nella colonnina (per fortuna per pochi minuti, dopo diversi tentativi con la tessera ho provato con l’app e al terzo sblocco è andata, già paventavo una telefonata in francese viste le mie scarse competenze in francese e la ritrosia dei francesi nel parlare inglese). Anche nel mio caso non mi hanno addebitato nulla pur avendo immesso in batteria una 40ina di kWh.
Una volta mi hanno detto che le colonnine hanno una ‘procedura di emergenza’ per sganciare il cavo: se si sgancia dall’auto ma non dalla colonnina, rimetti il cavo in auto, chiudi le portiere con il telecomando, dopo tre secondi si preme l’apertura delle portiere 3 volte (una in più di quelle necessarie per sganciare il cavo dall’auto). In questo modo l’auto informa la colonnina che il proprietario è presente e può essere staccato anche se normalmente non dovrebbe farlo (durante una ricarica, un blocco o altro)
Dimentichi il salto e le due giravolte. 😁
I tipi di colonnine sono innumerevoli, per di più di decine di operatori differenti e svariati modelli di automobile, non esiste nessuna procedura di emergenza documentata per staccare il cavo.
Per evitare spiacevoli imprevisti, terminare sempre la ricarica dall’app o con la tessera, poi rimuovere il cavo dalla colonnina e infine dall’auto.
Se non dovesse funzionare il metodo sopra, interrompere la ricarica dall’auto, sbloccare e sfilare il cavo dall’auto e sperare di riuscire a sfilare il cavo dalla colonnina.
In caso di emergenza, contattare il call center del gestore della colonnina.
Per esperienza capita quando si è in roaming che l’app che si sta utilizzando non fornisca i dati di ricarica (mi è capitato con EnelX su Plenitude) e/o che la registrazione della ricarica e il relativo addebito arrivassero con molto ritardo (Recharge su Ewwiva)
Sì, è vero: “con un notevole carico di tensione!” Questo è un fatto che i fornitori di merci e servizi non mettono in conto. I clienti sono interessati al risparmio, a volte anche solo di pochi cent, e spesso non tengono conto nemmeno loro del “lavoro” che svolgono al posto di chi vende. Lavoro che si misura in tempo ed energia spesi. Così i supermercati chiudono le casse e risparmiano sui/lle cassieri/e, aprono casse automatizzate dove i clienti devono scannerizzare i codici a barre e pagare in autonomia, ma senza avere nessuno sconto in contraccambio. Così chi ricarica l’auto elettrica deve arrangiarsi con carte, app, telefonate, arrabbiature, perdite di tempo, ma sembra che tutto questo non abbia valore alcuno. A questo punto pongo una domanda: è lecito tutto questo? Non si può fare niente?
Ricaricai gratis? Ottimo, comunque ci sarà un’altra volta in cui si pagherà per non avere nulla. A me è successo con l’app repower che una volta ho ricaricato 0 Kw pagando 20,00 €. Nonostante le segnalazioni non ho mai ricevuto risposte.
Sono sempre più convinto che chi ha esigenza di viaggiare specialmente per lavoro non può stare appresso a questi lussuosi giocattoli.Al massimo è concepibile una city car elettrica per la città se si dispone di una presa personale per la ricarica..
Soliti pregiudizi… A me è capitato in 20 anni di guida che il distributore mi abbia fregato il contante e non abbia erogato nulla, salvo poi farsi dare la ricevuta e tornare in orario di apertura per il risarcimento… non per questo bollo come giocattolo lussuosa una endotermica. Anche il bancomat una volta si è trattenuto la carta, con conseguente trafila per recuperarla…nonostnte questo ho abbandonato da anni il contante. Se parliamo di treni… Con tutti i ritardi e inconvenienti, non dovremmo più usarne uno. Avanti ragazzi, qualche intoppo capita sempre nella vita, bisogna imparare a saltare l’ostacolo invece di inciamparci!
Giocattoli?
A Modena ci sono più taxi elettrici (per lo più Tesla) che Diesel e abbiamo letto di chi fa 10.000 km al mese (ripagandosi la macchina in 2 anni col solo risparmio risparmio sul carburante anche caricando in viaggio).
Qua se c’è qualcuno che sta ancora giocando senza avere capito che il gioco è finito e si fa sul serio sono certi produttori di auto e i distributori/produttori di energia: li faranno a pezzi, i nuovi grandi, quelli che erano bambini 10 anni fa e che oggi sono giovani rampanti in un mondo di dinosauri che non ha capito quanto sia determinante il software e l’infrastruttura: perché tutti si lamentano di tutti TRANNE FreeToX, Ionity e Supercharger?
Condivido!
@FRANCESCO ARABIA ti ricordo che su questo sito tra i più esperti utilizzatori di auto full electric ci sono proprio tantissimi che hanno molte centinaia di migliaia di km percorsi, spesso a bordo di vetture turbodiesel (anche ultima generazione e magari grandi “stradiste”) prima di passare alle BEV… E guarda caso le statistiche di soddisfazione sono quasi plebiscitarie per il non-ritorno al termico (anche perché chi si è sobbarcato gli onori e l’onere di essere un early adopter adesso vede arrivare enormi progressi ad un ritmo velocissimo rispetto a quanto successo in campo termico: io ci ho lavorato 30 anni.. ma visto progredire le auto così rapidamente… è paragonabile alle altre tecnologie elettroniche di cui mi son sempre servito per lavoro (PC, router e smartphone).
Non manca molto al momento in cui anche la versione “basic” di una BEV farà tutto il necessario e molto bene/meglio per l’80% degli utenti senza ricorrere ai top di gamma (come sicuramente fai tu scrivendo con PC/cellulari senza dover spendere per forza 2000 euro per l’acquisto).
abbi fiducia.. il mondo va avanti…
(ps. nella mia cittadina -che non è New York- tutti i supermercati hanno HPC.. E adesso stanno comparendo pure i primi distributori dotati di HPC 350kW 😉😁quindi presto o tardi li trovi ovunque… perchè per una BEV dove arriva la corrente puoi rifornire… anche a casa della zia anziana se ti porti il carichino 🤣).
Io ho caricato poche volte alle colonnine pubbliche però è successo anche a me che non andasse alcuna informazione sulla ricarica e a distanza di poco tempo la fattura comunque mi è arrivata
Capitato anche a me su colonnina DC EnelX e carta Octopus. Mai arrivata la fattura, passati 2 mesi nessuna traccia di ricarica avvenuta. Se sapevo facevo il pieno anziché fermarmi al 70%
Anche se non ce ne siamo mai accorti, capitava anche con gli operatori telefonici (quando si pagavano le telefonate)… In Vodafone c’era il cosiddetto ‘bottone rosso”: quando i sistemi di billing/rating si bloccavano per qualche bug, c’era poco tempo per riavviarlo… Superato il limite massimo partiva il “bottone rosso” durante il quale tutte le chiamate in Italia diventavano gratis (perché la coda che si era formata di cartellini diventava troppo lunga per essere mai smaltita in tempo utile), finché non tornava operativo tutto. Ed erano migliaia di euro persi al minuto. Ma nessun utente ha mai chiamato il Customer service per ringraziare 😀
Il fatto è che a me poi è arrivato da pagare
È capitato anche a me in una freetox, un piccolo rabbocco di una decina di kwh tramite app Repower, ad oggi sono passate circa 2 settimane e di quella ricarica nessuna traccia, neanche sulla carta di credito naturalmente.
A voglia di ridere su ansia da ricarica…..
Con una carta non funziona,
con la seconda sembra non caricare
2 telefonate senza uscirne
alla fine carica eseguita ma cavo che non si stacca per 1/2 ora
Sarà anche un caso, ma sarebbe utile fare un corso di yoga e praticarlo in questi casi per mantenere la calma…..
hai ragione @FRANCO
è un ottimo “corso di meditazione” gratuito…. si impara a stare calmi, rilassati e razionali … serve anche in tanti altri momenti nella vita…
io mi ero già abituato dagli anni ’80 in poi con le moto.. senza navigatori.. con autonomia max di 230km … con distributori spesso chiusi. nel w.e. o senza carburante… con distributori automatici che “ti fregavano ” la banconota senza rifornire oppure rifiutavano la medesima perché troppo stropicciata o sospetta di essere falsa… e magari dover attendere un’ora perché passasse qualcuno di li per far cambio banconote…
Per non parlare del primo decennio di cellulari… senza segnale … senza roaming tra operatori… magari con batterie “verdi” che stavano on-line solo 6 ore… e dopo ammattire con le tariffe di ricarica (scatto risposta+tariffa a secondi o minuti, differenti tra diversi operatori…)
Ah ! che bei tempi….. mi hanno insegnato veramente tanto….
Forse in moto andavi a spasso nel tempo libero?
Se il cellulare era una tecnologia ancora non matura al tempo, potevi scegliere di non averlo o accettare i suoi limiti.
Ora di casini a cui pensare ce ne sono moltissimi non serve aggiungerne ancora.
La spensieratezza degli anni 80 è finita da un pezzo, la vita cambia sono arrivate le responsabilità e tutto è piu’ complicato da gestire anche per le cose piu’ basilari.
Ci sono piu’ opportunità sicuramente, ma comportano anche piu’ impegni e cose da fare….