Luca ha deciso per l’auto elettrica, ma la moglie si oppone perché ha paura dell’incendio. E’ una delle classiche fake news ossessivamente rilanciate da social e media seppur ripetutamente smentita da tutte le statistiche. Inviate quesiti e osservazioni a info@vaielettrico.it.
Una paura che non le passa, cosa posso fare?
“Sono Luca da Vicenza. Dopo tanto tempo e studi approfonditi dei vostri video mi sono fatto convinto ad acquistare la mia prima auto elettrica. Faccio 30km al giorno, ho la possibilità di ricarica a lavoro quindi ho puntato ad una mg4 49kwh. Fino a qua tutto bene:)..
Adesso mi si pone il problema che mia moglie ha paura delle macchine che prendono fuoco! Non ho idea da dove nasca questa paura, e non voglio che questa paura diventi causa di discussioni. Avete qualche consiglio per tranquillizzarla? Le ho fatto vedere più di qualche video e articoli ma ancora non si sente sicura. Grazie mille e complimenti per l’informazione che fate in maniera trasparente„. Luca
Sono le ibride quelle a più alto rischio di incendio: avete mai sentito qualcuno che ha paura?
Risposta – Possiamo riproporle la statistica più affidabile mai realizzata, quella dell’ Ente federale americano per la sicurezza del trasporto (National Transportation Safety Board) che ha analizzato dieci anni di incendi sulle strade americane, suddividendoli per tipologia di motorizzazione. Nella colonna di mezzo vede il dato di quanti incendi si sono verificati per ogni 100 mila auto vendute negli Stato Uniti.
Eccoli nella tabella qui sotto
Tradotti in probabilità, questi dati ci dicono che un’auto elettrica ha 62 volte di probabilità in meno di incendio rispetto a un’auto a benzina o a gasolio, e 120 volte in meno di un’auto ibrida. Nei primi sette mesi di quest’anno le auto ibride hanno registrato una quota di mercato del 40%. Ha mai sentito qualcuno parlare del pricolo che si incendino? Eppure sono in assoluto quelle che hanno la maggior probabilità di prendere fuoco.
Infine: se non andiamo errati la MG4 Standard da 51 kWh (non 49) monta un pacco batteria con chimica LFP (litio-ferro-fosfato) che presenta rischi di incendio ancora inferiori a quella con chimica tradizionale a NMC (nichel-manganese-cobalto). E resiste per un numero di cicli doppio.
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Milioni di famiglie usano il gas metano per cucinare senza preoccuparsi della sua reale pericolosità.
La soluzione esiste e non costa decine di migliaia di euro come un’ automobile. È il piano cottura a induzione, uno discreto costa meno di 300 euro più al massimo 100 euro di pentolame adatto.
Eppure tanti conoscenti, laureati, anche con bambini piccoli, non ne vogliono sentire parlare, fedeli al gas texano…
Lungi da me dall’’insegnare qualcosa ad altri ma la mia precedente moglie che rompeva gli zibedei perché cambiavo spesso la moto…alla fine ho cambiato moto lo stesso e pure lei così ho risolto il problema e quelli in divenire !
Potrebbe essere un’idea ?
Solo se non ha provveduto a sostituire anche la moglie. Perchè chi si risposa dopo aver divorziato, dimostra di non aver meritato la fortuna che ha avuto. E chi si risposa dopo aver divorziato due volte, non si merita proprio niente. Che poi è esattamente ciò che gli rimarrà.
Io propongo due soluzioni diametralmente opposte:
– ascolti sua moglie si compri una 911 GT3 RS
– si compri un’elettrica e poi la usi per andare a rimorchiare delle 20enni con evidenti daddy issues durante le manifestazioni pro ambiente.
ATTENZIONE: la moglie potrebbe non gradire la seconda soluzione per svariati motivi.
Entrambe soluzioni validissime
🤣🤣🤣 però se lei arriva con la gt3 rs io sono rimorchiabile
Il disastro di Calenzano dovrebbe aver ricordato a tutti che guidare auto con 40L di benzina ci mette a rischio tutti i giorni tuttavia essendo un qualcosa che facciamo obtortocollo (perché non vi sono fino a qualche anno fa alternative) ci ha assuefatto al pericolo.
Purtroppo cibarsi di immondizia raccolta sul Web porta un distacco dalla realtà, bisognerebbe tornare a guardare dati e statistiche affidabili.
La tragedia di Calenzano mette in luce due cose sostanziali;
La diffusa presenza di impianti molto pericolosi anche nei centri urbani (è possibile trovare elenchi cercando “elenco impianti a rischio incidente rilevante in (regione o Italia ” per avere una preoccupante lista
L’ abituale mancato rispetto di norme di sicurezza e procedure (talvolta anche le piu ovvie ed elementari) in tantissimi contesti lavorativi (per carenze formative, fretta, risparmio di soldi).
In Toscana ultimamente abbiamo avuto veramente troppi eventi in sequenza in varie tipologie di impianti (talvolta non arrivati ai “disonori ” della cronaca nazionale.
Non vanno neppure trascurati i quotidiani rischi legati al trasporto su ruote o ferrovie di prodotti pericolosi (tutti ricordano la strage di via Ponchielli a Viareggio causato dal deragliamento di un convoglio di cisterne di gas che hanno disintegrato il quartiere).
tolga subito la caldaia a gas da casa !!
Jack ha la casa in classe A+++, con la doppia pompa di calore (per ridondanza), 20 kWp di fotovoltaico, 300 kWh di accumulo e tutti gli autoveicoli a batteria.
Jack fa la raccolta differenziata.
Jack ha ascoltata sua moglie e ha fatto bene.
e farebbe bene davvero…
comunque le preoccupazioni della moglie di @Luca devono riguardare più che altro le vetture usate che hanno in casa….
questo è di oggi….
https://www.lanazione.it/siena/cronaca/incendio-auto-siena-bettolle-wx0x1i13?live
ma ogni settimana c’è almeno 1 caso in cronaca.. e non riguarda mai auto elettriche (ed a volte devono pure intervenire per precauzione i VVFF se si tratta di mettere in sicurezza auto a gas, come ieri una 500 incidentata a 200m da casa mia)
lo so sbaglio a guardare la televisione ma ieri sera (non ricordo il canale) una signora in collegamento esterno con la divisa della Denso prima ha detto ma dove metteremo poi tutte le batterie… e la giornalista ha risposto che sono riciclabile al 99% non sapendo cosa rispondergli è uscita con il fatto che si incendiano…
allora ho spento
Probabilmente la cosa migliore che può fare è fare un giro di prova con la macchina del concessionario, le fa notare i pregi e la silenziosità. Per il resto la paura rimarrà, ma così come può incendiarsi la macchina attuale si potrà incendiare anche la nuova (anche se come detto, con meno probabilità).
se gogli “Electric Vehicle Fire Myths – the limiting factors”
trovi un video sottotitolabile in italiano che spiega un po’ di aspetti
se proprio succedesse (sempre più raro), da quando il BMS ti avvisa o si sentono scoppietti o si vede fumo, la propagazione è lenta, dice per legge deve essere almeno più di 5 minuti, fai a tempo a scendere con comodo, volendo anche a spostare l’auto
Dire che da quando si sentono gli schioppetti o vedi il fumo hai 5 min, non è esattamente un messaggio rassicurante.
Luca, se tua moglie sa fare una ricerca (con Google, Duckduck, YT etc.), chiedile di cercare “incendio auto”, oppure “incendio autostrada” e di contare i video che parlano di auto elettriche e di quelli che “non (ce lo) dicono” che motore ha il veicolo incendiato.
Non chiederle di guardare i video, se ci sono, ma soltanto di contarli (o di provarci).
Costruire le fake news è costoso, ma le persone che hanno gli occhi e/o uno smartphone sono miliardi e nemmeno la censura più potente può cancellare la realtà.
Il web sembra essere, oggi, nella mente di molte persone, molto più autorevole delle statistiche ufficiali. Magari fa una riflessione che la la porta a riconsiderare la sua paura.
Premetto che la mia intenzione non è di screditare l’auto elettrica ma di far presente alcune criticità.
Non succede … Ma se succede sono grossi guai perché è praticamente impossibile con gli strumenti attuali dei nostri vigili del fuoco a spegnere l’incendio di un auto elettrica. Certo, anche io penso al fatto che la batteria della mia id 4 possa prendere fuoco sopratutto quando siamo chiusi in auto tutta la famiglia e stiamo caricando d’estate sotto il sole cuocente a 40 gradi ma spero di sentire qualche avvisaglia tipo puzza di fumo o qualche tipo di scoppio prima che prenda fuoco per poter uscire dall’auto in tempo.
In più dovresti considerare anche altri fattori come la svalutazione dell’auto, se è nuova in tre anni vale il 50 % in meno e se è usata tra qualche anno(vicino alla scadenza della garanzia della batteria il valore residuo sarà prossimo allo 0) e la cosa più importante che anche se hai un problema e devi vendere l’auto non potrai venderla e chiudere il finanziamento ma ci dovrai aggiungere almeno 15.000 euro.
Il piacere di guida che hai hai con una termica sarà un bel ricordo, le mie figlie hanno detto che non vogliono più fare un viaggio dove bisogna fermarsi ogni due ore e poi stare almeno 30 minuti sotto il sole, con l’auto termica precedente mi dovevano pregare per fermarmi per andare in bagno… E non ultimo i costi delle ricariche, se non hai un box a casa dove caricare non ci pensare nemmeno a prendere un auto elettrica perché caricare alle collonine pubbliche Ac il kwh costa 0,70 e in Dc circa 0,90 e per fare il pieno dovrai spendere circa 40 euro per fare 200 km in autostrada.
Li spunta quattro giorni fa (con quattro nick diversi), manda cinque commenti solo per denigrare le auto elettriche e invitare gli utenti a “tenersi il diesel. Oggi se ne esce con “la mia ID4” e le sue figlie. Ci dimostra che non è un troll, per favore.
Buongiorno Massimo, certo che non sono un troll, ho contattato anche privatamente il signor Mariano.
Io non voglio assolutamente denigrare l’auto elettrica, io ne posseggo una di due anni, ma vorrei far sapere a chi si avvicina al modo dell’elettrico che non è tutto rosa è fiori come spesso si racconta, che ci sono delle criticità, come raccontato sopra, per non finire come me in limbo dove non puoi vendere l’auto e chiudere il finanziamento perché devo aggiungere altri 15.000 euro ed essere costretto a ricaricare alle colonnine a 0,70 al kw.
Io penso che una persona ben informata possa fare una scelta più consapevole.
Lei è l’unico sedicente possessore di auto elettrica a sottolinearne solo i difetti. Non mi pare credibile. Ha fatto benossimo a contattare Mariano, ma questo blog lo amministro io. Contatti me se ha qualcosa da dimostrare
Troll o non troll dice cose ormai di dominio pubblico. Se si vuole fare informazione é giusto raccontare i pregi e altrettanto i difetti presenti in qualunque auto termica o elettrica.
Basta chiedere all’AI per smontare le sue affermazioni:
1. “È impossibile spegnere l’incendio di un’auto elettrica con gli strumenti attuali dei nostri vigili del fuoco.”
Luogo comune/Fake news: Non è vero che sia impossibile spegnere l’incendio di un’auto elettrica. Le batterie al litio possono bruciare in modo diverso rispetto ai combustibili tradizionali, ma i vigili del fuoco sono addestrati per gestire questo tipo di incendi. Vengono utilizzate tecniche specifiche, come l’immersione in acqua o l’uso di schiume specializzate.
2. “La batteria potrebbe prendere fuoco soprattutto d’estate a 40 gradi.”
Luogo comune: Le batterie agli ioni di litio sono progettate per funzionare in un range di temperature sicuro. I sistemi di gestione termica delle auto elettriche mantengono le batterie a una temperatura ottimale anche in condizioni estreme.
3. “La svalutazione è enorme: in tre anni vale il 50% in meno e alla fine della garanzia vale quasi zero.”
Luogo comune/Fake news: La svalutazione delle auto elettriche non è uniforme e dipende da diversi fattori (modello, marca, mercato). Alcuni modelli, come Tesla, mantengono un valore residuo elevato rispetto ad auto termiche equivalenti.
4. “Non potrai vendere l’auto senza aggiungere almeno 15.000 euro.”
Fake news: Non esiste una regola generale per cui vendere un’auto elettrica implichi una perdita di 15.000 euro. Le condizioni di finanziamento e mercato sono variabili, e non ci sono dati concreti che confermino questa affermazione come universale.
5. “Il piacere di guida di una termica sarà un bel ricordo.”
Luogo comune: Questo è soggettivo. Molti utenti trovano il piacere di guida di un’auto elettrica superiore, grazie alla coppia immediata e alla silenziosità. Tuttavia, chi è abituato al “sound” di un motore termico può avere un’opinione diversa.
6. “Bisogna fermarsi ogni due ore e poi stare almeno 30 minuti sotto il sole.”
Fake news/Luogo comune: Questa affermazione esagera. Molti modelli di auto elettriche hanno autonomie che permettono soste ogni 3-4 ore per viaggi autostradali (vescica permettendo).
7. “I costi delle ricariche pubbliche rendono l’auto elettrica insostenibile.”
Luogo comune: Le ricariche rapide DC possono essere costose, ma la maggior parte degli utenti di auto elettriche effettua la ricarica principalmente a casa, dove i costi sono molto più contenuti. Qualche ricarica occasionale in viaggio, a prezzo di mercato o con un abbonamento, può essere facilmente gestita e compensata nel lungo periodo.
Ciao Luca, è facile dire che sono fake news, te hai per caso una id 4 che vuoi vendere ma hai da pagare di finanziamento di 30000 euro e se la vuoi dare dentro ti danno a malapena 19.000. Io non voglio venderla solo perché ho cambiato idea ma anche perché devo cambiare casa per avere il nuovo mutuo dovrei estinguere il prestito della id4 ma come puoi vedere devo aggiungere ben 11.000 euro.
Vieni te a dire alle mie figlie, che dopo il viaggio di questa estate mi hanno detto che vogliono l’auto di prima “Anche se inquina di più”, di fare un altro viaggio con la macchina elettrica.
I costi delle ricariche sono spropositati e caricare una batteria di 60 kwh costa circa 54 euro e in autostrada a velocità codice, non stando dietro i camion, fai circa 200 km e d’inverno l’autonomia scende di ulteriori 20% perché l’auto deve scaldare la batteria e l’abitacolo.
Chi vuole comprare un auto elettrica è libero di farlo ma secondo me la gente dovrebbe sapere tutti i pro e i contro.
Le do ragione sul fatto che le elettriche in Italia, tranne Tesla, si svalutano moltissimo. Chi le ha comprate nuove, però, con ogni probabilità ha usufruito degli incentivi. Ora senza incentivi il nuovo va preso con formule “valore futuro garantito” ma si pagano gli interessi, oppure si punta all’ usato.
Le figlie meglio abituarle alla sosta ogni due ore che poi si infiamma la vescica e va a finire che spende di più di succo di mirtilli rossi che della occasionale ricarica in autostrada 🙂
Il fatto è che i frutti non cadono mai troppo lontani dall’albero.
Ecco, ora è chiaro che la ID4 l’ha vista solo in vetrina.
Mah, la mia esperienza in breve é differente: io viaggio spesso tra Roma e Napoli con una Fiat 500e 42kWh di batteria, in tre o anche quattro adulti. Parto da casa con la batteria al 95-100%, vado allegro (media di 115 km/h con Cruise Control a 120 km/h fisso), e arrivo a Teano con circa il 30-37% di carica. Lì, ricarico a 0.612 €/kWh con Enel X (abbonamento city) o a 0.70 €/kWh con RePower sino all’85% dopo la curva di ricarica tende al basso.
A Napoli non ci sono molte colonnine pubbliche, quindi, se necessario (e la batteria scende al 20%), carico al Supercharger di Napoli (abbonamento o no conviene sempre) oppure a Caserta Nord FreeToX, e poi torno a Roma ( se spingo tanto, 5 minuti di sosta per un altro rabbocco ad Anagni).
Durante le ricariche (che durano circa 17-20 minuti), mia moglie, mia figlia di 22 anni e io prendiamo un caffè, una sfogliatella e ci godiamo qualche offerta. Mio figlio (19 anni), invece, ha preso la 500e e se n’è andato in campeggio. La macchina era stra-carica, con tre ragazzoni: tenda e tutto l’occorrente. Non avendo la mentalità di pianificare le ricariche (la costosissima 500e, presa con anticipo 0 e 118 € al mese x 36mesi e 30000 km, non ha il navigatore avendo la version FCA_R1_LOW, quindi ho dovuto acquistare un dongle OBDII e usare ABRP per i primi tempi per gestire l’ansia da neofita), mio figlio caricava la notte in campeggio a una presa da 1,6 kW o, quando possibile, in giro dove capitava (HPC in autostrada o quick), percorrendo 650 km in tre giorni tra Lazio, Umbria e colline toscane.
In breve, la 500e ce la litighiamo. A conti fatti, tra la ricarica casalinga a 0.11 €/kWh (ho messo 6 pannelli da 415w sul balcone attivati in automatico quando ricarico di giorno a 10A), quella in ufficio a 0.18 €/kWh, ho percorso 18.000 km in 10 mesi (con un consumo medio di 126 Wh/km collina citta e 156 Wh/km in autostrada) e ho speso al massimo 250€ (considerando anche le vecchie tariffe Wroom autostradali a 0.49€). Ho anche una PHEV da settembre con cui in tre mesi ho fatto 7.000 km, 6 pieni da 50€ (300€ totali) e il resto in corrente (30€), con un 56% di utilizzo in modalità EV.
Il suo discorso non mi torna. Per quanto una delle sue affermazioni, la macchina è una commodity, non un investimento. Acquistare un’auto, elettrica o termica che sia, comporta sempre una perdita di valore nel tempo, quindi il discorso sul finanziamento e il valore residuo è una realtà che chiunque acquisti una macchina deve mettere in conto.
Per la ricarica, considerando che dal 10% all’80% significa caricare circa 42 kWh, a una tariffa di 0,70 €/kWh, il costo per ricaricare sarebbe di circa 30 euro, che mi sembra un importo abbastanza ragionevole rispetto ai costi complessivi di gestione.
Per l’autonomia, se viaggi a 120 km/h con una media di consumo di 22 kWh/100 km, l’autonomia sarà di circa 250 km, che è più che adeguata per molti viaggi autostradali. L’inverno può ridurre l’autonomia, ma questo vale per tutte le auto, termiche o elettriche con AC accesa.
Infine, se vuoi, possiamo fare il cambio: ti cedo la mia 500e per la ID.4! A conti fatti, io vedo solo benefici nell’uso dell’auto elettrica. Con la sua ID.4, che ha una batteria da 60 kWh, sarebbe ancora più piacevole e senza tutte quelle soste. Per me: Elettrico tutta la vita!
Luca Riello
Basta chiedere all’AI per smontare le sue affermazioni:
Questa sua affermazione è sufficiente per valutare il grado di attendibilità della sua risposta.
la moglie può star tranquilla più nella BEV (che tra l’altro passano sempre molto bene i crash test EuroNcap), perché l rischio d’incendi è 50-60 volte inferiore rispetto a quello delle auto termiche, con una media di 25,1 incendi in 100.000 incidenti contro 1.529 delle vetture tradizionali (caso mai le plug-in/eREV hanno contemporanea presenza di batterie e carburante, ma al momento non abbiamo statistiche così sofisticate da distinguere i casi).
Bruciano quasi solo le termiche
https://www.ansa.it/valledaosta/notizie/2024/12/12/incendio-auto-a-gignod-in-salvo-la-conducente_da0bab97-1062-435c-85d1-bb332030efe5.html
È che comunque anche tanti articoli della stampa e non solo italiana riportano notizie che alimentano queste paure. Giusto ieri leggevo un articolo su un sito francese ( franceinfo) relativo alla riapertura a fine anno del tunnel del colle di Tenda: c’è scritto che si passerà a senso unico alternato ma il transito sarà consentito solo a veicoli leggeri, escludendo quelli che trasportano merci pericolose e auto elettriche. Quindi chi legge associa subito le auto elettriche al trasporto di merci pericolose
L’Inferno ha anche una sezione riservata ai giornalisti e agli scrittori.
Dante non ne parla perché era in conflitto di interesse.
Per contrappasso, sono condannati, per l’eternità, a svegliarsi ogni mattina (che all’Inferno è ogni 15 minuti) e a sorbirsi notizie terrorizzanti sull’allagamento imminente del loro girone, causato dalle lacrime di quelli che stanno più in alto, sulle epidemie diffuse ad arte con i frollini fatti con farina russa, sul latte drogato con agenti genetici sviluppato dai nazisti e sul caffè che in realtà è polvere che importiamo dalla luna. Di frottole che riguardano il fuoco, però, all’Inferno non se ne parla mai.
Che poi probabilmente il riferimento all’elettrico ce l’hanno aggiunto loro (redazione o giornalista nowatt), perchè di news sul Tenda se ne legge in diversi posti e nemmeno Sicurauto (che ha spesso un po’ il dente avvelenato su elettriche e incendi) ha menzionato le EV: https://www.sicurauto.it/news/attualita-e-curiosita/traforo-del-colle-di-tenda-quando-riapre-al-pubblico/
È una statistica già citata dalla redazione in passato, e già più volte ribadito che mettere insieme auto a combustione di qualsiasi età e stato di manutenzione spesso ignoto ed auto elettriche, che sono tutte relativamente nuove, non ha molto senso.
Più corretto dire, non c’è evidenza che le vetture elettriche siano più a rischio incendio di quelle tradizionali.
Esiste un problema di gestione in caso di incendio, dove un’auto a batteria aggiunge significativa complessità e problemi di contenimento. Nel remoto caso che questo avvenga.
Aggiungerei anche che per ora i numeri sono a netto sfavore delle ibride in quanto a probabilità di incendio (come anche la teoria direbbe) pertanto chi si preoccupa di questa possibilità dovrebbe essere preoccupato anche di acquistare un’auto ibrida.
Argomentazioni di lana caprina: lei non può calcolare quanto incida l’età media delle auto sul rischio incendio e non ha nessun dato certo sulla difficoltà di spegnerlo.
Sullo spegnimento, abbiamo più volte rivisto procedure aziendali di sicurezza perché tutti i consulenti di fire service ci hanno ribadito il problema del contenimento. La vettura tradizionale può essere messa in sicurezza, e l’incendio domato.
L’elettrica ad oggi può solo essere coperta con pesanti coperte termiche ed evacuare. L’incendio è improbabile che sia domato e le assicurazioni ne tengono conto. Se lei ha accesso a lana migliore sull’argomento sarò ben lieto di ascoltare.
Se proprio ha così tanta paura ,non vera dell incendio , scegli una auto con batterie LFP Senza cobalto che addirittura resistono alla perforazione
Vero. Probabilità molto minori.
Ma, nel malaugurato caso in cui una bev si incendi in un parcheggio sotterraneo di un condominio. Serve essere a posto con le normative antincendio . Serve che tutti sappiano se ci sono differenti approcci e installazioni per risolvere ogni dubbio, in modo da distruggere ogni fake newd con fatti certi e norme chiare.
La normativa antincendio è per la ricarica non per le auto.
In questo caso il signore ha detto che può caricare al lavoro.
Quindi non c’è nessuna normativa antincendio.
Certamente, ma mettendomi nei panni di un possibile gestore di un parcheggio interrato, finché non mi viene garantito che in caso incendio di una BEV (dai numeri molto più remoto), le modalità di spegnimento incendio non siamo più veloci e rapide di un veicolo ICE, per evitare danni alla struttura stessa per le temperature in gioco, magari, metterò un divieto di accesso al parcheggio… e questo potrebbe essere molto più probabile in caso di parcheggi sotto edifici residenziali… (tipo condomini).
Quello che voglio dire è che servono dei regolamenti chiari e standard per evitare falsi miti che danneggino i proprietari di BEV e rallentino l’acquisto di potenziali clienti proprio per queste incertezze…
Segnalazione per la redazione, la MG4 oggi ha DUE pacchi batteria uno LFP da 49KWh (quello da 51 non c’è piú) ed uno NCM da 64KWh.
Inoltre si possono configurare solo quattro allestimenti standard, luxury, ER e Xpower (comfort non c’è più) ma si possono abbinare i pacchi batteria da 49 o 64 KWh a piacere sia alla standard che alla luxury.