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Ho comprato una MiEV Mitsubishi di 10 anni, un affare?

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Ho comprato una Mitsubishi MiEV di 10 anni… Questa volta a interpellarci è Anja, una lettrice che, volendo spendere poco, ma con un occhio all’ambiente, ha acquistato un’elettrica usata. Scelta giusta? Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i vostri quesiti vanno inviati all’indirizzo mail info@vaielettrico.it .

Ho comprato una MiEV per spendere poco e…

ho comprato una Miev“Di recente ho avuto bisogno di cedere la mia auto a mia madre. E, dall’oggi al domani, ho dovuto cercare un’altra auto per me. Uso l’auto per andare al lavoro, a circa 6 km da casa e per qualche piccola commissione in città. Non oltre 15/20 km al giorno. Tutti di percorsi urbani o extraurbani. Potendo, eviterei l’auto, ma il lavoro è impossibile da raggiungere con i mezzi pubblici e, soprattutto in inverno, è indispensabile. Dovendone prendere una, volevo spendere il meno possibile, ma con un occhio all’ambiente“. Mi sono imbattuta in una Mitsubishi MiEV del 2011, con 143.392 km a 3.900 euro. Il datore di lavoro mi consente di ricaricare. Il bollo costa meno di 30 euro. E sono riuscita a farmi includere dal venditore anche un secondo treno di pneumatici. Mi è sembrata una buona occasione, l’ho presa al volo: ho fatto bene?“. Anja.

Ho comprato una MiEV…/ Primo: verificare le batterie

ho comprato una MiEV
Gli interni, nonostante gli anni, sono ancora piuttosto ben messi.

Risponde Paolo Mariano.  Il mercato dell’usato é ancora tutto da scoprire. E acquistare oggi un’auto elettrica di 10 anni è paradossalmente qualcosa di davvero futuristico. Tra qualche anno sarà qualcosa di ordinario, ma oggi è qualcosa di non comune, che potrebbe senza dubbio avere un suo senso.Personalmente forse, prima dell’acquisto, avrei chiesto al venditore di poter verificare le condizioni del pacco batteria. Magari utilizzando il sistema di diagnosi di Aviloo. Certo, Mitsubishi MiEV era accreditata di un’autonomia di 100 km (WLTP) da nuova. La prospettiva di vita di una nuova batteria dieci anni fa non era così lunga come oggi. Ma anche se il pacco batteria avesse perso il 25/30% di capacità, questo comunque coprirebbe ampiamente le sue esigenze di mobilità. Anche considerando il maggior consumo invernale. Ciò nonostante, avrei comunque fatto un test diagnostico, se non altro per avere un’argomento di trattativa in più con il venditore.

Ho comprato una MiEV…/ A questi prezzi può andare

Ho comprato una MiEV
Il contachilometri segna 143.405 km. Quanti ne percorrerà ancora Anja nei prossimi anni?

Allo stesso prezzo (3.900 euro) non avrebbe avuto molte alternative percorribili sul mercato dell’elettrico usato, né tanto meno su quello del nuovo. La più economica delle elettriche, Dacia Spring, considerato che lei non ha usato da rottamare, le sarebbe costata non meno di 13/14.000 euro. E, se con le alternative termiche di pari prezzo avrebbe dovuto mettere in conto forti rischi in termini di potenziali costi di manutenzione straordinaria, nel caso di MiEV, questo rischio non si pone. Certo, il pacco batteria è destinato, come tutti, a un progressivo deterioramento, iniziato già ben 10 anni fa. Ma le sue necessità di mobilità, almeno quelle che descrive, sono molto limitate. Potrà quindi coprire comunque il 100% delle sue necessità per molto tempo ancora.

5 mila km all’anno spendendo non più di 140 euro

ho comprato una MiEV
La Mitsubishi MiEV di Anja, ancora in buona stato anche come carrozzeria, in carica sul suo posto di lavoro

I suoi circa 5000 km l’anno saranno possibili grazie a circa 800 kWh di ricariche, per un costo complessivo di circa 140 euro. La piccola batteria da 16 kWh di MiEV si ricarica infatti in circa 4 ore e mezza con una colonnina da 3,7 kW o meno di 7 ore con il normale caricatore schuko. E se occasionalmente avesse bisogno di una ricarica rapida potrà portarla a termine in meno di mezzora utilizzando la presa ChaDeMo dell’auto presso una colonnina FAST. Insomma, per un piccolo cabotaggio come il suo, la soluzione scelta può funzionare. Si viaggi al coperto, senza inquinare, ma con i costi di uno scooter. Ci tenga aggiornati su come si trova!


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38 COMMENTI

  1. Scusate ma se scrive che il datore di lavoro le consente di ricaricare risparmia anche quei 140€ di energia. Insomma 2 treni di gomme, 0 spese di rifornimento, 30€ di bollo, non ci vuole molto ad ammortizzare la spesa iniziale. Se avesse comprato una buona E-bike avrebbe speso uguale praticamente

  2. Buongiorno, io lavoro a 5 km da casa e vado in bici elettrica a lavoro..se piove ho acquistato la protezione bici che in 30 secondi monto e mi ripara totalmente e resiste molto bene al vento laterale . Non sono contrario all elettrico per natura ma sono contrario al traffico di automobili nelle zone fortemente abitate di qualunque tipo esse siano le auto e alla sedentarietà dell essere umano che ormai acquista anche il trita formaggio da tavola elettrico per non muovere più le mani per 20 secondi..dovessi essere costretto per motivi di salute ad un mezzo elettrico che mi deve portare per 10km al gg andata e ritorno a lavoro con 20 euro al mese prenderei l ami della Citroen. Molto bella 80km di autonomia 7kw e in 3 ore a casa carica con contatore da 3 kw ..nuova con 5500 euro si acquista.

  3. per tutti gli scettici
    invece secondo me ha fatto un affare
    a patto che abbia un bravo elettrauto smanettone vicino casa

    la batteria è piccola ed è concepita in modo semplice
    è possibile reperire facilmente le celle per la sustituzione
    cercando su internet , c’è chi ha rigenerato il proprio pacco batterire sostituendo le celle con delle prismatiche , che risultano essere più piccole di quelle montate a parità di Ah
    inoltre c’è chi le ha sostituite con dei mini pacchi batteria costruiti ad hoc aumentandone addirittura l’autonomia a 300Km

    https://forums.aeva.asn.au/viewtopic.php?t=5515

    più sono vecchie è più si prestano agli hack degli appassionati

  4. 4k per una EV di 10 anni che da nuova aveva 100 km di autonomia e ora se va bene ne avrà 60/70 km, col rischio concreto di buttarla via a breve in caso di morte del pacco batteria, dato che il ricambio è introvabile e anche se non lo fosse costerebbe come un auto nuova? Senza voler scatenare flame, ma con 4k ci si prende una onesta utilitaria benzina di 10 anni che se trattata bene durerà altri 10 anni o forse più senza grosse spese di manutenzione, visto il basso chilometraggio che farà la nuova proprietaria.

    • Buon giorno Daniele,
      il rischio concreto di buttarla via a breve lo presume sulla base di quale statistica o pregressa esperienza? Per capire…

      • Senza essere prolisso come nel precedente commento (e invece…), vorrei solo evidenziare come, in passato, per diverse volte, sono stato l’acquirente di “onesta utilitaria benzina di 10 anni”, che poi hanno richiesto interventi pesanti, nonostante le rassicurazioni e le garanzie.

        Il primo caso è quello di un’auto che ho ancora, perché era quella che desideravo quando, a vent’anni, avevo preso la patente: una Citroën AX, di terza mano, pagata 350 euro, salvata dalla pressa con 106k km: ora che ce l’ho ancora e ci farò i raduni (ed un domani, se sarà possibile, senza lasciarci un rene, magari ci faccio mettere il retrofit). Dopo neanche un mese è stato necessario rifare tutto lo scarico (900 euro), poi dopo sei mesi ha richiesto l’apertura della testata per pulire e sistemare valvole e cilindri (1.400 euro) e poi si sono dovuti cambiare i semiassi. Ancora, sono stati necessari alcuni interventi di carrozzeria (altri 1000 euro prima e 700 dopo) e lo scorso anno, sei mesi prima dell’arrivo della MiEV, anche la frizione (600 euro) ed ora dovrei intervenire su sospensioni, cambio, impianto elettrico ed alimentazione, per dire gli interventi più urgenti per garantire un utilizzo quotidiano in sicurezza. Era un’auto con la quale facevo 600 km al mese e mi costava circa 60 euro di carburante al mese più 700 euro di assicurazione rca annuale, oltre alla manutenzione ordinaria, circa 200 euro di tagliando ogni 15mila km: ora, dopo quasi 25 anni di onorata carriera, come ho detto, diventerà una youngtimer da raduni. Rifarei tutto? Non lo so, ma quando faccio la somma di quello che ci ho speso (compresi i ricambi introvabili, venduti da rivenditori non sempre onesti), forse capisco alcuni capelli bianchi.
        Secondo caso, avvenuto in una situazione lavorativa ed economica difficile, in cui ho dovuto sostituire la monovolume sovradimensionata per le nostre necessità familiari e professionali, cambiate negli anni, con una berlina comoda per i viaggi medio-lunghi (la AX non è proprio il massimo per fare più di cento chilometri anche se “l’autonomia” superava i seicento km). Capita l’occasione di vendere la C4 Grand Picasso ad un buon prezzo, visto che era anche sottoutilizzata (trovatemi un turbodiesel unico proprietario con meno di 50k km tenuto come fosse una reliquia…) e (dopo giri improbabili, abbiamo anche valutato una Skoda Roomster) troviamo una C4 (prima versione) a benzina e con l’impianto a gpl (già avuto nell’auto precedente la Picassona, una C3), ma con il triplo dei chilometri dell’auto che abbiamo venduto… Prezzo onesto, 4.000 euro, auto di qualità, comoda e spaziosa… ma anche lì cominciano le rogne, l’impianto a gpl è un ibrido che ha la necessità di essere “calibrato” ogni 10mila km (a Torino, perché da me, ad Aosta, nessuno era in grado di risolvere il problema, e solo per il viaggio partivano 50 euro), e poi ci sono le pastiglie dei freni, i dischi ed un tagliando “pesante” (750 euro) dovuto alla scarsa manutenzione del precedente proprietario… anche lì cominciano le spese e soprattutto i problemi non si risolvono.
        Fortunatamente il motore decide di lasciarci il giorno dopo la visita al Salone dell’Auto di Ginevra: mi sono venuti i brividi all’eventualità che potessimo rimanere bloccati in Svizzera ed alla quantità di soldi che sarebbero stati necessari per far rientrare noi e l’auto inutilizzabile. Finale: 800 euro richiesti dall’officina per capire cosa potesse essere successo, e la prospettiva di spenderne 3.000 per cambiare il motore. Con tanto dispiacere è finita su una bisarca. (Mi hanno poi spiegato che, per risparmiare, il precedente proprietario aveva fatto montare questo impianto gpl ibrido, ma che alla fine ha “asciugato” e corroso l’interno del motore, con il reale rischio di problematiche anche peggiori. Sono stato fortunato, insomma. Se avessi voluto usare l’auto di più avrei dovuto far smontare l’impianto gpl, sarebbe costato circa 600 euro).

        Capite anche voi che l’avvento della MiEV, con la sua semplicità ed efficienza, testimoniata da numerosi utilizzatori, ha portato mooolta serenità dopo un periodo difficile e quando mi parlano “onesta utilitaria a benzina di 10 anni”, mi scatta un tic nervoso.
        Oh, poi magari sono io che non ne capisco niente, tutto è possibile!
        (scusate la lunghezza…)

        • Direi che ha avuto molta sfortuna con le utilitarie usate comprate. Ai miei (io ero ancora piccolo) successe con una 126 e dopo 6 mesi la rottamammo prendendo una panda usata che non ha mai avuto un problema che fosse uno. Tutto ciò non per giustificare nessuno, ma per dire che la sfiga può sempre capitare (e mi auguro di non essere io lo sfigato che becca la prima elettrica -a leggere in giro- che è da rottamare subito)

          • Beh, diciamo che la sua passione per le Citroen non l’ha certo portato a spendere poco in manutenzione… Imho, per esperienza, una “onesta utilitaria di 10 anni” giapponese (ancora meglio se costruita in Giappone come ad esempio le Daihatsu) non le avrebbe dato tutti questi grattacapi.. lespe6si riferisce al fatto che sia io che i miei familiari con auto giapponesi abbiamo sempre tranquillamente superato i 200 Milà km senza MAI fare più che la manutenzione ordinaria (olio, filtro, candele). Mai un guasto in auto tenute per più di 15 anni (Toyota e Daihatsu) con chilometraggi anche prossimi ai 300 Milà km.

    • …e io che continuo a leggere sto sito, tempo su tempo buttato, ma ora ho avuto l illuminazione, grazie Daniele.
      Sei un genio !

  5. 10-16 kWh di batterie YUASA (scusate il maiuscolo ma è tanta roba) con le ruote….a 3900€!!! Quasi converrebbe comprarla anche solo per accumulo domestico (ha la chademo, ci aggiungi 2000€ circa che costava quello per prelevare energia e hai un ottimo accumulo mobile a 5900€….e per di più ti porta anche in giro …

  6. Anja io ti faccio i miei complimenti: se si è già in due a fare una scelta (senza neanche conoscersi, tra l’altro), forse si è fatta quella giusta, visto che ero in una situazione simile alla tua e dovevo decidere se fare un restauro profondo della mia euro2 a benzina o cambiarla.
    Qui (https://www.vaielettrico.it/angelo-racconta-la-sua-mitsubishi-miev-presa-usata/) trovi la mia esperienza di quasi un anno fa e, rispetto a quando vaielettrico ha pubblicato l’articolo, devo dirti che sono molto più soddisfatto.
    Complice la bella stagione (ed il fatto che vivo in montagna, ma non in alta montagna) la MiEV (che ora segna oltre 112k km) supera ormai, ad ogni ricarica, la soglia psicologica dei cento chilometri, tra quelli percorsi e quelli disponibili nell’indovinometro, che durante lo scorso inverno, nelle condizioni peggiori ha fatto segnare il valore minimo di 68 km, sempre teorici (anche scaldando per sbrinare gli 80 km percorsi c’erano sempre).
    Io non so se le batterie LEV50 che hanno montato sui primi modelli hanno qualcosa di diverso da quelle che poi hanno messo su C-Zero e iON, soprattutto quando si era palesato il flop commerciale dell’auto, ma caricandola sempre tra il 20 e l’80 per cento (e anche quando hai tutte le sedici tacche della batteria, non è quasi mai al 100%), ho notato un miglioramento costante, anche adesso che il caldo afoso dovrebbe farsi sentire sull’autonomia complessiva.
    Una volta ogni due mesi, se non capita per caso, arrivo fino ad una tacca e lascio caricare fino a quando non si spegne la spia. Tra l’altro, e chiedo lumi al professor Mariano, io non ho mai lasciato l’auto a caricare per SETTE ore: di norma la carico per tre ore, con l’alimentatore da 16 A, che immagino lavorerà a 10 A, collegato all’impianto di casa, classico. Non ho messo neanche la wallbox, tiro giù dal balcone la parte finale di una prolunga (adeguata) tipo Rapunzel ed attacco il carichino all’auto parcheggiata nel piazzale. In soldoni, la bolletta mi si è alzata di circa 20 euro al mese, ed io carico ogni tre/quattro giorni, nella fascia più bassa.
    Per quanto riguarda le batterie io confido, nel futuro, nella naturale evoluzione tecnologica e in un moto d’orgoglio di Mitsubishi che possa permettere sia almeno un raddoppio del 14 kWh ora disponibili (io, dalle varie app, leggo una capacità di 11,9 kWh reali, dopo quasi dieci anni e cinque proprietari prima di me, di cui il primo un Ente pubblico) che un aggiornamento del bts che gestisca anche le batterie più moderne, anche se non così performanti come le originali.
    Immagino comunque, se mai sarà necessario, di procedere alla sostituzione di uno o più moduli della batteria, ma non dell’intero pack, come mi sembra sia accadute per certe Leaf o Zoe… ma per il momento, toccando ferro, va bene così…

    Per quanto riguarda il lato commerciale, neanche io ho avuto la certezza di sapere lo stato delle batterie dell’auto prima di acquistarla, il venditore professionale, trovato su Internet, mi ha fatto un’ottima impressione, a differenza di altri, che hanno avuto un atteggiamento molto più vorace, vista l’evidente difficoltà di vendere auto di questo tipo (e diverse di queste sono ancora lì dove erano un anno fa…) e mi sono fidato. Certo, c’era una garanzia che mi avrebbe permesso di recedere se l’auto non fosse stata come da descrizione, ma devo ammettere che, in realtà, ora come ora, è pure meglio. Adesso, con quello che ho speso io, puoi comprare una Citroën Ami, che sarà anche innovativa, ma è sempre un quadriciclo. Poi, magari, con il cumulo dei contributi nazionali e regionali, ci si porta a casa, anche per una cifra minore, una up!, una Twingo od una Spring, che però, secondo me (e datemi anche della volpe che non riesce ad arrivare all’uva), non hanno lo stesso effetto della MiEV.
    Comunque io volevo proprio quest’auto, l’ho cercata per oltre un anno, ho approfittato del lockdown per studiarne bene le caratteristiche e, nel momento forse peggiore, ho deciso, con mia moglie, di acquistarla, e credo che sia stato il miglior acquisto da quindici anni a questa parte, quando per svariati motivi, mi sono passate per le mani circa otto auto.
    In ogni caso il tuo è un ottimo affare e complimenti anche a chi te l’ha venduta per la sua onestà intellettuale, immagino che l’avrà cambiata per una EV più grande. Comunque vedrai, sarai molto soddisfatta: facci sapere come va, prima o poi passeremo anche noi per quel chilometraggio…

    Grazie anche a vaielettrico, che oltre ad informarci (ed a litigare con grande pazienza con chi non capisce che la mobilità sta evolvendo, ed è meglio gestire il cambiamento che subirlo) crea anche queste reti di utenti/appassionati, rendendo un po’ più speciale la nostra esperienza, soprattutto di chi non ha grandi cifre da investire.

    • Buon giorno Angelo,
      grazie ma non sono un professore 🙂
      comunque fa bene a utilizzare come descrive la batteria. L’unica cosa che mi lascia un po’ perplesso è il collegamento, con una prolunga che scende da un balcone. Faccia magari verificare l’impianto dal un elettricista per assicurarsi che sia correttamente dimensionato e protetto.
      Grazie per seguirci con così’ tanta ammirazione. Cerchiamo ogni giorno di fare del nostro meglio per meritarcela.
      Paolo

  7. Che io sappia per la stessa auto rimacchiata Peugeot iOn e Citroën C-Zero la batteria come ricambio NON è disponibile! Nel senso che un anno fa Peugeot la “vendeva” a 19’000 € ivata. :-((
    Comunque ci sono svariate MiEV , iOn e C-Zero circolanti con più di 10 anni di età e la batteria originale.

  8. Complimenti ad Anja e benvenuta in elettrico.
    La MiEV non mi è mai piaciuta troppo esteticamente, ma in questa versione bi-colore è anche carina!

  9. Il fatto che una elettrica abbia ancora mercato dopo 10 anni è una buona notizia. I costruttori dovrebbero a questo punto offrire una sorta di assicurazione a vita (a pagamento ovviamente) sulle batterie. Si supererebbe così uno dei principali freni psicologici all’acquisto di queste vetture. L’idea della Zoe con batteria a noleggio sarebbe una bella garanzia per l’usato. Costi certi, senza sorprese!

    • Buon giorno Stefano,
      potrebbe essere un’idea. Ma le garanzie dei pacchi batteria moderni (la cui media si attesta su 160.000 km o 8 anni, ma che arrivano fino a 10 anni e 250.000 km) lo rendono forse poco necessario.
      Se un costruttore garantisce questo, si è preso certamente un buon margine per essere sicuro di non dover sostituire nemmeno una batteria a sue spese.
      E siamo quindi già molto oltre la vita media di un veicolo. Non crede?

      • Mi perdoni, mi inserisco. Ma la vita media di un veicolo, a casa mia, è 300 mila km. Io compro le auto usate intorno ai 150mila km di norma. E faccio 150mila km in 5 anni quando va bene, 4 di solito…. Solo per dire di fare in conti un po’ tenendo conto anche delle famiglie meno benestanti. Noi viviamo delle vostre auto usate. Questo senza tono di polemica, solo perché leggo troppo spesso sta cosa che in 10 anni si fanno 150 mila km e poi si vende l’auto… (magari non qua, ma altri articoli , altri blog….) . Insomma, non è così per tutti.

        Una delle barriere psicologiche che avete aiutato ad abbattere in me è stata proprio la paura che dopo 10 anni debba spendere chissà quante migliaia di euro per cambiare la batteria. A quanto pare persino 10 anni fa le batterie erano fatte molto bene, ottima e rassicurante notizia per tutti. Quindi grazie, e continuate a pubblicare le esperienze reali, che aiutano il morale e la corretta informazione.

        • Giusto per dare qualche numero: la batteria (insieme a tutto il powertrain) della mia auto è garantito 8 o 196.000 km. Dalle statistiche più recenti risulta che dopo 320.000 km la stessa batteria abbia ancora il 90% della sua capacità. Le sembra ancora sufficiente?

          • La ringrazio della risposta Sandro.

            Effettivamente è una ottima notizia. Grazie di questo dato statistico.

      • Probabilmente la soluzione migliore sarebbe quella di proporre per legge ai costruttori una manutenzione garantita (a pagamento ovviamente) sulle singole celle delle auto vendute. In questo modo avremmo auto elettriche con una vita molto più lunga rispetto a quella dettata dal pacco batterie che, come ben sappiamo, sono antieconomiche da sostituire su qualunque auto di 10 o più anni.
        Toyota ad esempio sulle celle nickelmetalidruro sostituisce le singole celle, però credo che abbiano poca frammentazione tra quelle che utilizzano.

        • Infatti, un obbligo di questo tipo dovrebbe andare di pari passo con gli incentivi, proprio nell’ottica di garantire gli investimenti pubblici, che sono finalizzati alla transizione ecologica. I casi sono due:
          1. Il problema è reale: rischiamo, con l’esplosione della diffusione dei veicoli elettrici, di ritrovarci con un parco auto funzionante che viene sostituito prematuramente per la mancanza di una ricambistica accessibile per l’unico elemento deteriorato, la batteria. L’accumulatore verrà destinato ad altri scopi, ma il resto dell’auto? Ovviamente può essere una scelta politica anche quella di garantire ai costruttori la linfa vitale (se la vita media delle auto cresce di colpo perché la componentistica, meno usurata e soggetta a guasti, dura molto di più, che calo dobbiamo aspettarci nel settore automobilistico?). Nell’ottica di un recupero/riciclo dei materiali che compongono l’auto stessa l’impatto ambientale potrebbe essere contenuto al punto da suggerire comunque una strategia di obsolescenza programmata.
          2. Il problema non esiste e la preoccupazione per il degrado delle batterie è un’ansia passeggera che il tempo dimostrerà infondata per le auto di ultima generazione, per cui un obbligo del genere non avrebbe senso se non per ridurre paure infondate nei potenziali acquirenti.

          In entrambi i casi (e presupponendo che agli enti che erogano contributi non interessi particolarmente farsi garanti di una strategia di obsolescenza programmata) un obbligo di garantire ricambistica a prezzi ragionevoli (nessuno pretende un sottocosto su una componente molto costoso, ma nemmeno cifre assurde) sarebbe giusto: nel primo caso per evitare problemi futuri, e nel secondo perché non creerebbe comunque danni all’industria (se le batterie non saranno mai da cambiare, nessuno dovrebbe avere nulla da obiettare a una legge che impone una ragionevole ricambistica a tutela dell’acquirente, che in parte è lo stesso ente pubblico attraverso gli incentivi).

  10. Oltre ad Avloo, posso suggerire anche la app OBDZero, espressamente per quel tipo di veicolo, da usarsi in accoppiata con un qualsiasi dispositivo OBDII (un must)

    • Attenzione però. C’è una grossa differenza tra i due sistemi. L’app OBDZero si limita ad andare a leggere i valori indicati dal BMS dell’auto. Il sistema di Aviloo richiede di effettuare una scarica completa della batteria ed effettua un monitoraggio durante tutto il processo di scarica. Invia i dati ad Aviloo, dove vengono analizzati e il sistema restituisce lo stato di salute effettivo della batteria.

  11. Parlate di test sulla batteria. Potete darci maggiori dettagli su come si chiama e come farlo o come farlo fare?

    Ps… Sono molto curioso di sapere se qualcuno dei lettori ha mai dovuto cambiare la batteria per usura e non per difetti e quanto è costato, come si fa, come si smaltisce la batteria etc

    • Buon giorno Mirko,
      il riferimento nel mio articolo è al sistema di diagnosi di Aviloo, del quale abbiamo parlato qui https://www.vaielettrico.it/come-stanno-le-tue-batterie-test-aviloo-sulla-id3/
      Riguarda all’eventuale sostituzione della batteria, l’onere della gestione della vecchia batteria è del costruttore. Generalmente non viene smaltita ma ha una sua seconda vita in sistemi di accumulo come ad esempio gruppi di continuità. Solo al termine di questo riutilizzo viene disassemblata, vengono recuperati i materiali preziosi e viene smaltito il resto.
      Personalmente non ho memoria di qualcuno che abbia dovuto far sostituire un pacco batteria o parti di esso fino a oggi tra i nostri lettori.

      • > Riguarda all’eventuale sostituzione della batteria, l’onere della gestione della vecchia batteria è del costruttore

        Ottimo a sapersi intanto.

        > Personalmente non ho memoria di qualcuno che abbia dovuto far sostituire un pacco batteria o parti di esso fino a oggi tra i nostri lettori

        Già! Perché non chiedete in un articolo di postare i dati di costo e km, etc, .. se ha già raggiunto il fine vita (o sopra una soglia di usura ritenuta tollerabile) ?

        • A chi dovremmo chiedere di postare i dati di costo e km? E di cosa? Scusi, non ho capito cosa intende. Potrebbe essere interessante, ma vorrei capire meglio…

          • Suggerivo di pubblicare un breve articolo in cui si incoraggiano i lettori che eventualmente avessero già sostituito la batteria della propria auto a dire perchè, km, costi, procedura, etc.

            In altro commento mi ha già risposto sull’argomento, dicendomi che attualmente le risulta che nessuno dei lettori abbia mai sostituito la batteria. Scusi della mia doppia richiesta

  12. Cara Anja, complimneti per l’acquisto e per la voglia di avventurasi in qualcosa di nuovo … che tanti pensano al di sopra delle nostre povere tasche!
    La mi aesperienza con la mia C-Zero (che e’ la stessa auto) e’ che i conti non mi tornano…
    Acquistata a gennaio al.. prezzo doppio della tua (che pero’ ha piu gadget!), aveva 3 anni e 15000km, con una autonomia residua di 100km di’inverno e 120km ora che e’ estate! La tua, ra un po’, quando si sara’ abituata al tuo piede, “l’indovinometro” ti dira’ approssimativamente quanto e’ la tua… attenzione che in inverno il riscaldamento puo’ arrivare a toglierti un quarto di autonomia!
    Ho l’auto da 6 mesi e per fare ogni mese 2000 km escono dalla mia presa domestiva circa 250 kWh che a 0,20 Euro/kWh fanno 50 Euro!!! per fare i tuoi 5000 dovresti spendere 125 Euro! … se invece ricarichi fuori casa.. il prezzo raddoopia!
    Facci sapere come si evolveranno le cose perche’ siamo sicuramente tutti molti curiosi!
    Ciao
    Antonio

    • Buon giorno Antonio,
      non ho capito. In che senso i conti non le tornano?
      sostanzialmente sta confermando più o meno gli stessi costi di percorrenza che abbiamo stimato per Anja.

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