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Harvard choc: “Mortalità da COVID-19 alle stelle nelle zone più inquinate”

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«Un piccolo aumento dell’esposizione media a lungo termine a PM 2,5 porta a un grande aumento del tasso di mortalità da COVID-19, dell’ordine di 20 volte rispetto alla mortalità per altre cause». Lo dice nientemeno che l’Università di Harvard.

La mortalità da COVID-19 in 3.000 contee Usa

Il rapporto è firmato da cinque ricercatori del Dipartimento di Biostatistica. Hanno rielaborato i dati raccolti in  circa 3.000 contee degli Stati Uniti (98% della popolazione) fino al 4 aprile 2020. Hanno  confrontato i morti di COVID-19 in ogni contea con i livelli di esposizione alla concentrazione di polveri sottili PM 2.5. Altri dati considerati sono stati numero di abitanti, posti letto negli ospedali, numero di individui testati, condizioni meteorologiche e variabili socioeconomiche e comportamentali inclusi, ma non limitati a fattori di rischio particolari come obesità e fumo.

Si è scoperto così  che un aumento dell’esposizione a lungo termine di solo un microgrammo per metro cubo (μg/m3) di PM 2,5 è associato ad un aumento del 15% del tasso di mortalità COVID-19.  I risultati, avvertono gli studiosi, sono statisticamente significativi e solidi. Sottolineano perciò «l’importanza di continuare a far rispettare le vigenti normative sull’inquinamento atmosferico per proteggere la salute umana sia durante che dopo la crisi COVID-19».

Evidenze statistiche “significative e solide”

I consulenti scientifici del governo degli Stati Uniti stimano che COVID-19 potrebbe uccidere tra 100.000 e 240.000 americani. La maggior parte delle patologie pregresse che aumentano il rischio di morte per COVID-19, avevano avvertito, potrebbero essere  le stesse interessate all’esposizione all’inquinamento atmosferico. Ora la correlazione fra inquinamento e mortalità della pandemia è statisticamente dimostrato.

E se il particolato “accelerasse” il contagio?

In Italia sta facendo molto discutere anche l’ipotesi che l’inquinamento atmosferico possa fare da “acceleratore” della pandemia. L”ha avanzata un gruppo di ricercatori della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) e dalle Università di Bologna e di Bari (leggi). Il gruppo di scienziati  ha notato una correlazione statistica tra velocità di trasmissione del contagio e concentrazione di particolato in alcune aree della pianura Padana. Ha ipotizzato perciò che il virus possa  “viaggiare nell’aria” legato alle polveri sottili contagiando a distanze superiori agli uno-due metri. L’ipotesi è ora al vaglio di una Task Force di 23 scienziati su incarico della Commissione Europea.

Più in generale è aperto il dibattito sulla relazione fra epidemie e cambiamenti climatici. Su quanto cioè incidano fenomeni come la deforestazione, l’aumento della temperatura media del pianeta (quasi 1,5 gradi negli ultimi decenni), la desertificazione, gli eventi climatici estremi sulla maggior frequenza e gravità delle epidemie virali. A questo proposito segnaliamo l’ampia analisi pubblicata oggi da Quotidiano Sanità (leggi qui).

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24 COMMENTI

  1. Sig massimo, Il lavaggio delle strade anzi, meglio ancora con l’aggiunta della sanificazione (cioè con l’uso di disinfettante), è stato effettuato prima proprio in Cina seguito da noi e poi ripreso anche dagli altri paesi.
    Roma, prima del problema virus, ha sperimentato per prima anche a livello mondiale che il blocco totale dei diesel non ha fatto scendere i valori di nulla se non altro la pazienza dei cittadini romani e c’è voluta solo la natura con la pioggia a mettere le cose apposto.
    Per il problema virus, il contemporaneo blocco totale del traffico, anche se non proprio totale come giustamente ha fatto notare lei, a livello internazionale potrebbe aver simulato una situazione futura in cui il parco auto elettrico sarebbe al 70%… risultati? Che nulla, a livello di polveri sottili, è cambiato anzi per un po’ è pure peggiorato (cosa anche nascosta da molti) ed è successo qualcosa solo dopo aver lavato le strade cosa, tra l’altro, ch’è successo in tutti i paesi. D’altronde il sindaco di Stoccarda in Germania, che fa questo da anni (senza però sanificare), non è che ha deciso di far sta cosa perché lha sognato… ci sono consultazioni di scienziati e non certamente di scienziati appartenenti alla biostatistica (forse bio inteso come qualche ramo dell’ecologia mentre la statistica, come sappiamo, non è una scienza esatta come la matematica anche se ha a che fare con la matematica… ) anche se di Harvard.
    D’altronde anche chi contesta e punta il dito contro il 5G è scienziato (sempre di qualche settore dell’ecologia ma diversa rispetto a quelli contro le pm…) così come anni orsono erano degli scienziati, appoggiati dagli ecologisti di allora solo perché erano scienziati (e quindi credibili) a sostenere il nucleare come fonte di energia pulita (poi sappiamo com’è andata tra scorie da smaltire e situazioni come cernobil) per non parlare di scienziati, negli anni 80 e 90, ch’erano contro le reti elettriche fatte a mò di ragnatela nelle nostre città e che servivano ad alimentare i filobus (bus elettrici) e tram.
    Morale della favola?
    Il giorno in cui la si smette di dar retta ad uno scienziato solo perché è uno scienziato (anche loro appartengono alle lobby del caso…) e lo si faccia solo dopo riscontri a loro parole sarà il giorno in cui anche gli ecologisti né guadagneranno in credibilità…altrimenti non si fà altro che alimentare sciacallaggi e portare acque a molini di qualcuno o di qualche settore e questo a prescindere dall’auto elettrica visto che mi riferisco in generale…

  2. Scusatemi,ma mi sembra di aver capito dai rilievi dell’aria, fatti nell’ultimo periodo di lock down,in Italia che, riassumendo,la gran parte dell’inquinamento sia in realtà prodotto non tanto dal traffico delle automobili, ma da altro,come gli stabilimenti ancora funzionanti e soprattutto dalle emissioni dei riscaldamenti delle aree urbane, cioè dalle abitazioni. Ciò si è notato particolarmente nei giorni di maggior freddo… Ricordo di averlo letto in vari siti meteo e mi sembra anche da parte dell’Arpal,mi sbaglio?

    • E vero che in alcune giornate di metà marzo, in particolari condizioni meteo, le PM 10 hanno superato i limiti nonostante il blocco del traffico (peraltro non totale, visto che è rimasto in strada fra il 30 e il 40% dei traffico in pianura Padana). Però nella media degli ultimi 40 giorni il calo dell’inquinamento rispetto allo stesso periodo degli anni scorsi è molto evidente, sia per le PM 10, sia, e ancora di più, per le PM 2,5 e per gli ossidi di azoto, i Nox. Ciò conferma quello che gli scienziati dicono da sempre, e cioè che i mezzi di trasporto contribuiscono all’inquinamento atmosferico per il 35-40%. Se vuole legga qui: https://www.vaielettrico.it/bufala-da-coronavirus-non-e-il-traffico-che-inquina/

      • Sig massimo una domanda per lei…. Lei lo sa che in questi giorni hanno lavato e sanificato le strade in moltissime città del nord come fanno regolarmente a stoccarda in Germania (perché così loro riducono i valori dei vari pm) e per di più hanno lavato e sanificato anche i marciapiedi? Saranno scesi così finalmente i pm visto che senz’auto sensori satellitari non hanno riscontrato affatto cali dei pm prima di quel periodo di lavaggi?

        • Guardi che le concentrazioni di particolato atmosferico sono scese eccome, in Italia, Cina, Francia e Spagna, dal blocco del traffico in poi. Questo non esclude che lavaggio e sanificazione delle strade migliori ulteriormente le cose. Si sa che parte delle polveri sottili depositata al suolo viene continuamente sollevata e rimescolata dal passaggio delle auto.

  3. Ma è possibile che ci ostini a pensare che usare la bicicletta sia tanto deleterio? Basta usare solo le auto è tempo di cambiare mentalità italiani in testa

    • La bicicletta, Antonio, va benissimo per le città di pianura e su percorsi di pochi chilometri. Chi vive a Perugia o a Genova, chi abita in periferia e deve raggiungere l’ufficio in centro ha probabilmente qualche problemino. Ma qui arriva in soccorso la e-bike che secondo noi è la “soluzione finale” contro l’inquinamento e la congestione delle città.

  4. Ma se fosse vero che il virus si diffonde nelle zone più inquinate, perché non ha colpito in maniera eccessiva le metropoli del Nord Italia?

    • siamo sicuri che la Bergamasca o il Bresciano, con quell’incredibile concentrazione di industrie, non sia più inquinata di Milano?

  5. Wuhan prima città in Cina con 30000 antenne 5G-vaccini obbligatori e scie chimiche non fanno nulla vero…….

    • Pubblichiamo questo commento per un solo motivo: avvertire i nostri lettori che non ne approveremo altri di fonte terrapiattista.

    • Ora è colpa dei segnali 5G? Il 5G dov’era con la spagnola che ha fatto più vittime della prima guerra mondiale oppure dov’era con tutte le ondate di peste nel medioevo? Purtroppo queste teorie sono i frutti degli sciacalli a portare acque ai propio mulini…

      • Non so perchè lo dica a noi. Tutti gli scienziati sostengono che il 5G non presenta alcun rischio per l’uomo; anzi, utilizza frequenze meno invasive rispetto al 4G e al 3G. E noi abbiamo fiducia nella scienza, che si parli di virus, inquinamento o di cambiamenti climatici. Lei?

        • Sig massimo lo dicevo al Sig Paolo visto ch’è lui ad aver menzionato il 5G e le scie chimiche a wuhan… poi, per il 5G, non tutti gli scienziati sono d’accordo visto che ci sono scienziati che ritengono sia dannoso.

        • Intanto ciò ch’è successo con 5G è successo pure quando hanno introdotto il 4G, il 3G, il 2G oppure quando è stato introdotto il GSM oppure ancora prima con l’analogico tacs… c’è sempre chi afferma che qualcosa faccia male e si fanno test per questo quindi non è una novità che ci siano scienziati che ancora affermano che il 5G faccia male così come anche il forno a microonde divide ancora il mondo scientifico… non c’è bisogno di far nomi e cognomi visto ch’è un dato di fatto, poi non ho capito, qual’é il problema per questo suo quesito Sig massimo ? se esistono scienziati che ritengono l’inquinamento una forma di diffusione dei virus, i segnali, in generale, non è un’altra fonte dinquinamento?
          Non avrebbe mica paura che i segnali radio ed altro, ad aver ragione loro, ruberebbero la scena ai vari pm (polveri sottili) ?
          Personalmente credo che nessuna fonte di inquinamento sia responsabe delle pandemie… se noi esistiamo e viviamo, esistono e vivono numerose altre specie e forme di vita…. compreso i virus.
          Certo che se poi noi umani abbiamo cattive abitudini alimentari e non rispettiamo le più elementari regole dell’igiene non facciamo altro che favorire le infezioni che poi, grazie alle enorme masse d’oggi che si spostano con i mezzi che oggi abbiamo per viaggiare , ecco come si spiega la diffusione così rapida nel mondo… Cosa che non avveniva tempo fá visto che anche la spagnola, negli anni 20, ci ha messo 2 anni per fare il giro del mondo grazie alle navi come mezzi di trasporto principale nel mondo.

          • Parlare di scienziati in modo generico non ha molto senso. Sarebbe come palare di calciatori mettendo sullo stesso piano Messi e l’attaccante della squadra parrocchiale. Il mondo scientifico è sempre diviso, però sugli effetti del 5G, come sulle conseguenze delle emissioni di CO2 sui cambiamenti climatici, la divisione è fra un 99% di scienziati d’eccellenza da una parte, e l’1% dall’altra, in genere di basso profilo o specializzati in discipline collaterali. Poi lei può “personalmente credere” a chi vuole e sostenere al bar che Messi è un brocco! Però non si meravigli se dopo un pò smetteranno di ascoltarla.

  6. guardando la cartina si scopre che il virus Wuhan causa più morti dove… c’è più gente! E guarda caso dove c’è più gente c’è più inquinamento per la palese ragione che gli umani vivono concentrati in posti che si chiamano città e non nelle foreste. WoW. Applauso all’ennesimo finto studio che serve a supportare la vendita di un prodotto indispensabile come le auto elettriche di lusso finanziate con le tasse dei lavoratori poveri ed incentivate con leggi inique che penalizzano i prodotti che i poveri possono comprare. Ciliegina sulla torta? Le auto elettriche saranno prodotte nella nazione che ha causato la pandemia.Ho tralasciato qualcosa? Ah si, é lo stesso paese che sta costruendo 46 centrali a carbone e che è di gran lunga il peggiore inquinatore del pianeta per quantità assoluta e relativa. Plauso, inchino ed auguri.

    • Sfida ai vertici della comunità scientifica mondiale: Harvard contro Bartolozzi. A chi il Nobel?
      (NB. Il virus si chiama COVID-19. Proprio perchè la popolazione mondiale si concentra nelle città, il contrasto all’inquinamento è questione di sopravvivenza. La decarbonizzazione ne è parte integrante. Qualcuno lo spieghi anche a Trump).

      • Mi permetta dott. Degli Esposti, ma la colpa la dò proprio all’Inquinamento con la “I” maiuscola! ora ci dobbiamo sorbire tutti sti “Bartolozzi”, chissà forse colpa proprio dell’inquinamento atmosferico e dei cibi inquinati dai pesticidi che come dimostrato possono provocare disturbi dello sviluppo e disabilità mentali, ma siamo in democrazia, dobbiamo sopportarlo… quindi abbia (dobbiamo tutti avere) pazienza…

      • Il virus è ufficialmente indicato dalla OMS con la sigla SARS-CoV-2.

        La “malattia” (la D in COVID, “COronaVIrus Disease”) causata dall’infezione da SARS-CoV-2 è chiamata COVID-19:

        https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-coronavirus-2019

        (il “19”, come molti sanno, si riferisce al fatto che tutto è cominciato quasi 5 mesi fa, nel novembre 2019, con il primo caso documentato dal povero dott. Li Wenliang a WuHan).

        Il virus, comunque, come tutti i virus, muta molto spesso e questo rende arduo trovare un vaccino capace di stimolare il nostro sistema immunitario perché sia in grado di riconoscere tutte le sue centinaia di varianti:

        https://nextstrain.org/ncov/global

        Al momento, siamo come dei bambini piccoli, che metterebbero la mano sul fuoco senza timore, non avendo ancora imparato a conoscere gli effetti di un simile gesto. Se evidenze statistiche danno anche una piccola indicazione su possibili correlazioni nefaste tra inquinamento atomosferico e decorso della malattia, il principio di precauzione dovrebbe suggerirci di tenerne contro e continuare ad indagare per confermare o smentire tale legame.

    • Sono d’accordo… vorrei tanto capire che inquinamento da pm ci fosse durante le innumerevoli diffusioni della peste pure qualche millennio fa…l’unica cosa che c’era in comune con i tempi d’oggi erano le città con un’alta densità di popolazione per km quadrato.. Piu gente significa più capacità di una malattia a diffondersi… D’altronde anche l’inquinamento nelle nostre città è un fattore determinato dall’alta popolazione che si concentra in un territorio…

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