Arriveranno sul mercato tra il 2021 e il 2022 le sorelle minori della Harley Davidson elettrica LiveWire. La prima sarà probabilmente uno scooter, il cui concept è stato esposto la settimana scorsa al CES di Las Vegas. L’aspetto è quello definitivo. I progetti sono stati infatti depositati all’Ufficio registrazione brevetti dell’Unione Europea. Seguirà a ruota una “media” dalle linee più tradizionali e retrò, come si confà alla più conservativa fra le grandi case motociclistiche.
Una cosa è certa: l’opzione elettrica di Harley Davidson non sarà rinnegata. Anzi. Se LiveWire è partita un pò a rilento, sia per le perplessità di molti fans, gli irriducibili del rombo, sia per qualche inconveniente tecnico all’impianto i ricarica, scooter e “media” procederanno speditamente. Facendo tesoro dell’esperienza maturata nei 5 anni di sviluppo della LiveWire. E mentre quest’ultima è destinata a restare un prodotto di nicchia, non fosse altro per il prezzo di 34.200 euro in Europa, i due modelli in arrivo si rivolgeranno alla massa.
Uno scooter dalla forte personalità
Lo scooter, in particolare, sembra progettato per andare sul mercato a prezzi accessibili. Semplice e lineare, ricorda più una e-bike che uno scooter. Ciononostante designer e progettisti sono riusciti ad imprimere una personalità molto spiccata. Grazie soprattutto al blocco motore-batteria, racchiuso in una capsula di metallo di forma cilindrica, isolata dal resto del telaio e collocata in basso, completamente visibile.
Un tratto caratteristico ma anche una scelta tecnica per abbassare il più possibile il baricentro. Il telaio in tralicci forma una sorta di parallelepipede, con la sella sul lato superiore. Interessante il forcellone anteriore invertito, unico richiamo alle moto di categoria superiore. La presenza di una maniglia a scomparsa nel blocco motore-batteria sembra indicare che quest’ultima sia estraibile.
Mid Power, l’Harley Davidson di massa
La seconda in pipeline è decisamente una moto. Non ha ancora un nome e nemmeno una scheda tecnica di minima. In azienda si limitano a definirla “Mid Power”. Nome di battaglia e aspetto fanno pensare a una moto equivalente a un 250 termico.
Anche qui il design sembra voler enfatizzare la soluzione full electric. La batteria dalle importanti dimensioni è in evidenza, anche se racchiusa in una scatola metallica alettata per dissipare il calore. Per il resto non sparisce una parvenza di serbatoio, una normale e visibile trasmissione a cinghia, una piccola sella tipo trial. E le due ruote dalle robuste dimensioni fanno pensare a una “cafe racer” in grado di affrontare anche l’off road. Le immagini “non autorizzate” circolano da tempo, ma da alcune settimane i rendering hanno fatto la loro comparsa anche nel sito ufficiale della casa americana. E sono state presentate privatamente agli investitori finanziari. Lo sviluppo dovrebbe essere molto avanzato.
E la LiveWire attraversa tutta l’America
E la LiveWire? Come avevamo accennato è partita al ralenty, tanto che la produzione è stata interrotta per una settimana in ottobre per verificare il sistema di ricarica domestica. Anche dai concessionari è arrivato all’inizio un feed back negativo. Forse anche per questo la casa di Milwaukee si è data daffare per lustrarne l’immagine. A giorni il canale Tv americano Long Way Up, per esempio, manderà in onda il reportage di un viaggio epico portato a termine esattamente un mese fa: quindicimila chilometri in 90 giorni a bordo della LiveWire. L’impresa, che ricorda il leggendario romanzo “Giro del mondo in 80 giorni” di Jules Verne, si deve a due motociclisti-attori americani, Ewan McGregor e Charley Boorman.
A bordo di due Harley Davidson LiveWire hanno viaggiato dall’estremo sud del continente americano, in Argentina, fino a Los Angeles. Arrivati a destinazione il 15 dicembre, sono stati festeggiati con un ricevimento esclusivo le cui immagini sono state postate sui social del concessionario Harley Davidson della metropoli californiana. I dettagli saranno svelati in Tv, ma il viaggio entrerà sicuramente nel Guinness dei primati delle moto elettriche. A conti fatti le due LiveWire, apparentemente di serie, hanno viaggiato alla media di 170 km al giorno, che è poco meno del range massimo della moto (235 km nel ciclo di omologazione). E sicuramente non nell’ambiente più propizio, in Paesi come l’Ecuador, il Guatemala o il Messico. Si tratta sicuramente di un’operazione promozionale per dimostrare che la LiveWire non è solo una streetfighter sportiva e che la trazione elettrica è efficace in ogni condizione. Non a caso l’avventura è stata condivisa con due prototipi del pick up elettrico Rivian RT1 in qualità di veicoli di supporto.

Uno show pro mobilità elettrica
LiveWire è equipaggiata con un motore elettrico da 78 kW alimentato da una batteria da 15,5 kWh. La velocità massima è di 177 km/h e l’autonomia di 235 km nel percorso misto, molto meno in autostrada a velocità sostenuta. La LiveWire si può ricaricare anche in corrente continua da colonnine fast, raggiungendo l’80% della capacità in circa 40 minuti. Ma è improbabile che impianti di questo tipo siano stati reperiti durante il viaggio in Centro America. Di sicuro il reportage farà scalpore e sarà un ottimo spot per la mobilità elettrica a due, e a quattro ruote.
Mid Power, essenziale ed evocativa. Uno spettacolo solo a vederla.
Uno spettacolo perché, anche se viene proposta come street tracker, sembra pronta a scendere nell’arena del mile flat track.
Ragion per cui, dovrà subito dimostrare qualcosa per vantarsi di essere la sorella elettrica dell’agguerrita due pistoni a V stretta XG750R.
Dovrà dimostrare di essere una vera macchina flat track racer in versione elettrica, in grado di inanellare giri sul miglio, percorrendo i curvoni a tutto gas intraversandosi.
Questa è l’anima flat track che dovrà dimostrare di avere Mid Power.
Per dimostrarlo è indispensabile un monomarca. Proprio lì, sulle piste dove nascono le leggende americane.
Harley punta in alto e rischia grosso. Non si tratta di girare per le strade.
Questa macchina elettrica non dovrà avere problemi in pista.
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