Hackerati e rubati gli scooter di GO Sharing a Bruxelles. Protagonisti del fattaccio: un gruppo di ragazzi che ha “forzato” il software per accedere.
Hackerati e rubati, poi abbandonati scarichi
GO Sharing è una società olandese che opera a Bruxelles da soli 5 mesi. Nelle ultime settimane è stata presa di mira da un gruppo di hacker che poi noleggiava a prezzi stracciati gli scooter sbloccati. E condivideva sul web le sue prodezze, condividendo anche la “ricetta” di sblocco. Si tratta di ragazzi residente in gran parte nella capitale belga, riferisce il sito SudPresse. Una decina di loro lo scorso fine-settimana è stata fermata dalla Polizia locale mentre stavano viaggiando su scooter elettrici rubati a GO Sharing. Molti erano minorenni: “Il più giovane aveva 13 anni“, ha confermato un portavoce delle forze dell’ordine. “Tra domenica e lunedì abbiamo intercettato una decina di giovani che si divertivano con questi scooteri elettrici noleggiabili nel comune di Uccle. Erano venuti qui in piccoli gruppi per un raduno“. La polizia sospetta che sui social fosse stato lanciato un invito a ritrovarsi per insegnare a tutti come sbloccare e rubare uno scooter.
Aggiornato il software per evitare sblocchi abusivi
In genere gli scooter vengono rubati e poi abbandonati quando scarichi, perché chi li ruba non sa come ricaricare le batterie. Una delle particolarità che è stata riscontrata è che bypassando il sistema di noleggio, i fari degli scooter elettrici non si accendono più, cosa molto pericolosa di notte. Ovviamente Go Sharing è corsa ai ripari con un aggiornamento software per tappare le falle nella sicurezza: “Non spiegherò in dettaglio come lo fanno, perché non voglio che più persone li imitino, ma effettivamente abbiamo questo problema. Rubano i nostri veicoli, vanno in giro per un po’ e poi li abbandonano“, ha affermato il manager belga di Go Sharing, Yessin Aattache. “Non ne abbiamo persi molti, ma ne hanno danneggiati molti. Per noi è importante inviare il messaggio che abbiamo già trovato una soluzione. Tutti i veicoli riceveranno un aggiornamento che garantirà che non sapranno più come farlo“.
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Senza voler sminuire la pericolositá degli “hacker” (ma purtroppo i furti di veicoli per “divertimento” ci sono sempre stati), mi sembrano piú preoccupanti i furti delle batterie dagli scooter in sosta che non richiedono neppure competenze informatiche. Al momento quest’ultima piaga colpisce solo i mezzi in sharing (https://www.vaielettrico.it/rubare-batterie-e-un-gioco-da-ragazzi-il-caso-cityscoot/) ma il fenomeno potrebbe benissimo trasferirsi a quelli privati una volta che prenderanno piede.
Purtroppo quando si vive in stati dove la popolazione è ligia, non sei abituato e quando esci dai confini te ne accorgi a tue spese.
Il discorso sicurezza informatica dovrebbe essere il primo paletto su tutto visto che interconnessi con il mondo.
E qui gli investimenti dovrebbero essere il punto principale.
Il regolamento R155 costringerá i costruttori a ripensare la sicurezza informatica dei mezzi a motore, già esiste l’ente certificatore europeo in materia https://eurocybcar.com/en/
Come al solito: nessuno capisce che è necessario investire in
SICUREZZA INFORMATICA !
È vero, Paolo, ma spesso vedo ammirazione per questi che in realtà sono solo dei ladri.
Beh si è vero, anche se potrebbero essere ammirati solo se dopo aver scoperto la falla ne avessero sbloccati una decina per presentarsi da loro in azienda per dirgli quanto son fessi che han un sistema che è un colabrodo. Questi son alla stregua di quelli che vendono i greenpass su internet.
Se non altro dar risalto a questi fatti, magari, spingerà le altre aziende automotive a curare veramente questo lato dell’informatica
Speriamo nel regolamento R155 (vedi anche mio commento sopra) https://www.automazionenews.it/cybersecurity-nellautomotive-a-giungo-la-normativa-unece-r155/