Guidare elettrico ci rende persone migliori? Ci spinge a cambiare il nostro modo di affrontare temi fondamentali come il consumo di energia, non solo in auto?
Guidare elettrico…ci rende più attenti, non solo in auto
Può sembrare una provocazione “buonista”, ma non lo è. Sono domande che mi pongo da un po’. Chi si trova a guidare un’elettrica oggi, in molti casi, specialmente all’inizio, si trova a fare i conti con un’autonomia che percepisce come inferiore rispetto a quella alla quale è abituato. Questo non significa che non sia sufficiente. Nella maggior parte dei casi lo è. Ma prima si poteva permettere di sedersi al volante senza doversi chiedere quanti km avrebbe potuto percorrere con i litri a disposizione nel serbatoio. Ora invece, alla guida di un’elettrica, ogni tanto qualche conto è bene che se lo faccia. E da lì…
Alcuni, soprattutto per chi un’elettrica non la guida, penseranno a questa come a una privazione di libertà. Personalmente, dopo aver guidato elettrico per oltre 120.000 km, non lo penso. Credo invece che nelle elettriche, almeno in quelle di oggi, questo abbia il grande pregio di renderci delle persone più attente. Direi parsimoniose se non fosse un termine ormai desueto. Parsimonia che potrebbe diventare, qualora già non lo fosse da prima, un principio generale della propria quotidianità. Oculatezza nella gestione delle risorse, attenzione agli sprechi…
Guidare elettrico…spendi meno, guadagna l’ambiente
Non si tratta di essere tirchi, ma piuttosto di fare un uso accorto di quanto abbiamo a disposizione, come individui e come umanità. E questo non può che trasformarsi in un vantaggio per il nostro ambiente e anche per le nostre tasche. È un po’ il principio per il quale tendenzialmente chi usa i pagamenti elettronici finisce per spendere di più di quanti sono abituati al contante.
Se utilizziamo il denaro contante, quando estraiamo 10 euro dal portafogli, pensiamo ad esempio a quei 10 euro come a un quinto dei 50 euro che abbiamo con noi. E se non siamo abituati a girare con carte di credito o bancomat, saremo molto più oculati nello spendere quei soldi. Se invece siamo abituati a utilizzare pagamenti di tipo elettronico, nell’effettuare una transazione da 10 euro, la rapporteremo al totale del nostro conto in banca. E per questo motivo ne percepiremo probabilmente l’ammontare come un importo decisamente più piccolo (li spenderemo con molta più facilità), anche se sempre di 10 euro si tratta.
È la tecnologia che rende più oculati…
Come sappiamo, anche le auto elettriche hanno un impatto sull’ambiente. Le auto elettriche inquinano (anche se lo fanno meno rispetto alle termiche). Questo dipende dall’impronta ambientale del processo di fabbricazione e di smaltimento, oltre che dalle emissioni necessarie alla produzione dell’energia utilizzata per ricaricare la batteria. E, anche se fosse possibile ricaricare l’auto con energia 100% da rinnovabili, ridurre la nostra necessità di energia ridurrebbe comunque l’impronta sul sistema di distribuzione. E avere a che fare giornalmente con i voli pindarici dell'”indovinometro” dell’auto, ci porta a un uso molto più consapevole di quanto abbiamo a disposizione. Sappiamo di non dover rinunciare alla nostra necessità di mobilità, sappiamo di poter fare tutto ciò che vogliamo… Ma forse, finalmente, la tecnologia che abbiamo in mano ci porterà a farlo con più criterio.
In elettrico…riduciamo la velocità per arrivare prima
E’ una delle “regole implicite” dei lunghi spostamenti in autostrada in auto elettrica. Molte elettriche di nuova generazione, anche solo del segmento C (come la Tesla Model 3), consentono ormai di affrontare tratte autostradali di oltre 250 km a velocità da codice senza soste per la ricarica. Ma qualora il viaggio fosse più lungo e fosse quindi necessaria una tappa intermedia, scopriremo ben presto che ridurre anche di soli 10 o 20 km/h la velocità può evitarci a volte una sosta. O, quando non è possibile, ne può accorciare la durata. Con il vantaggio di arrivare a destinazione in meno tempo e probabilmente più rilassati.
E possiamo riscoprire il piacere del viaggio
“E’ la persona che crea il viaggio, o il viaggio che crea la persona?”. Così recitava un vecchio spot televisivo. E questo è quello su cui a volte mi interrogo. Certo, chi si sposta per lavoro spesso ritiene di non potersi permettere imprevisti, o tempi di attesa. Ma è davvero così? Davvero non possiamo organizzarci la giornata di trasferta in modo tale da poterci concedere una pausa ogni due o tre ore? Davvero non possiamo in qualche caso preferire la strada normale all’autostrada e goderci lo meraviglia di un paesaggio ignoto? Guidare un’elettrica in qualche modo spinge anche a questo. Dobbiamo davvero dire per forza di no?
Guidare elettrico…sicuramente può farci vivere meglio
Guidare elettrico rende persone migliori, dunque? Non sempre succede, ma potremmo lasciare che accada e scoprire di poter vivere persino meglio. Alle volte corriamo tanto, da lunedì a venerdì, con l’obiettivo in testa del fine settimana, del momento in cui potremo finalmente goderci il meritato riposo. Ma nel farlo ci stressiamo tanto da arrivarci sfiniti al week end, in uno stato di tensione tale da non riuscire a goderne.
E se invece, come immaginato già da Mauro Tedeschini, andassimo tutti più piano? Se prendessimo la vita diversamente? In fondo in alcuni paesi è già così. I limiti autostradali negli Stati Uniti non superano mai i 110 km/h (70 mph) e molto spesso sono inferiori a 90 km/h (55 mph). Viaggiare a velocità più ridotta riduce i consumi, i rischi di incidente e lo stress alla guida. Ha un’impatto positivo su autonomia e i costi di manutenzione. Con vantaggi anche sulla spesa per l’assicurazione. Non vale la pena farci un pensiero?
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Si’ … ma no! Guidare elettrico, come tutti gli strumenti “facilitatori”, amplifica cio’ che siamo:
il guidatore che si fermava prima a far passare un pedone sulle strisce, lo farà ancora, ma piu’ felice di non aver sprecato energia in frenata;
il guidatore che prima accelerava per non doversi fermare a far passare il pedone, userà tutti i kw del suo potente motore per fare lo stesso ma con ancora maggior accelerazione e pericolo.
La macchina elettrica è uno strumento, nè più nè meno di un bisturi o di un cellulare. E’ sempre il singolo a decidere se la società ha un qualche valore rispetto alle proprie esigenze personali.
Qui io sono un po’ pessimista.
Per me un cafone resta tale sia che guidi una termica, sia che guidi una elettrica, o scooter o bici.
Resta cafone al supermercato come in fila dal dottore…
Sennò non troverete colonnine abusate da elettrici che in realtà non sono in carica ma in parcheggio…
Credo anche che molti non siano ecologisti ma abbiano acquistato un elettrica fiutando l’affare degli incentivi, e quindi per rivendersela..
Ho I miei dubbi che una auto elettrica possa farti migliorare come persona..
Forse non ci sarà un cambiamento radicale di tutta la popolazione, ma magari chi già aveva una certa sensibilità ma non aveva mai fatto caso a certi aspetti potrebbe diventare più consapevole.
*non trovereste… Diavolo di un correttore.
Concordo pienamente sull’articolo, e comprendo anche i vari commenti, pro e contro.
Vedo il piano di riflessione ancora un po’ più in profondità, cioè sul nostro modo di “essere” e su quali siano le nostre priorità. Se è vero che l’elettrico ci porta a riconsiderare il nostro rapporto non solo con l’automobile, ma con l’energia in generale, ricordiamo anche che Einstein diceva “Tutto è energia e questo è tutto quello che esiste” 😉
Concordo, argomento interessante, se non altro ci porta fuori dalle solite anse delle pur necessarie tecnicalità (e lo dico da ingegnere) per spostarci in una dimensione di riflessiva più profonda sul modo di “abitare” questo pianeta come soggetti inevitabilmente consumatori di energia, spingendoci a interrogarci sul rapporto abitudine/necessità.
Io penso che quello che ho letto nei commenti sia un pò tutto vero, anche se apparentemente antitetico: è vero che il progresso nei trasporti è stato spinto dal desiderio umano, molto umano, di muoversi sempre più rapidamente, altrimenti andremmo ancora con i cavalli, o ancora meglio a piedi (che peraltro è il sistema migliore per godersi il panorama, meglio anche della bicicletta e di qualsiasi auto elettrica). Ci piace la velocità, ne siamo affascinati, da bambini volevamo la bicicletta per correre, per essere veloci, perchè non siamo esseri viventi statici, non siamo alberi. Ed è vero anche che l’auto elettrica è uno straordinario sistema per “capire” l’energia spostandola da una dimensione astratta e di difficile comprensione verso un’esperienza concreta e plasticamente percepibile. E più consapevolezza porta certamente ad un suo utilizzo più razionale e parsimonioso (non fosse altro per risparmiare quattrini). Però non credo che sia sufficiente tessere l’elogio della lentezza per farci andare giù il bocconcino amaro, preferisco pensare che se domani arrivassero auto elettriche rigorosamente green che mi permettono in appositi tunnel di sfrecciare a 1000 kw/h per andare a Parigi in un’ora, partendo dal box di casa MIA con la MIA automobile, perchè no? Chi vuole prenda il treno, o l’aereo o affitti una mongolfiera o vada a piedi. Meglio aggiungere libertà e opportunità che limitarne, la tecnologia serve proprio o a questo. Gli umani non tornano indietro (scelte personali a parte, qua si ragiona globale). Non ci piace spegnere le luci e vivere in città oscure per risparmiare energia, dicendoci che in fondo la penombra è bella, preferiamo inventare l’illuminazione a LED e dosare la luce come ci pare e piace. E così sarà per tutto. Le decrescite, più o meno felici, anche in nome di nobili principi, non funzionano mai.
Il fatto che l’elettricità costa molto meno della benzina a me personalmente fa l’effetto opposto: ho smesso di preoccuparmi dei consumi..e aggiungo finalmente!
Di autonomia in genere ne ho in abbondanza per l’uso che faccio dell’auto.
Paolo ha aperto una tema molto interessante: l’elettrico ci porta a riconsiderare il nostro rapporto non solo con l’automobile, ma con l’energia in generale. Gli schemi a cui ci aveva abituato l’auto tradizionale vanno rivisti e ognuno le reinterpretata a modo suo. Conosco un saggio di gente che, dopo avere acquistato una macchina elettrica, ha cominciato a riflettere sulla casa: metto i pannelli solari? Il fornitore che ho è quello giusto…? Io poi non sono d’accordo con Fabrizio quando dice che “X quanto riguarda le autostrade il limite max dovrebbe essere a 150 , l’autostrada la si usa x fare presto non per guardare il paesaggio”. Io per fare presto prendo l’Alta Velocità. Non è che in autostrada guardo il paesaggio, ma non mi danno l’anima oltre i 120: la uso per evitare città e paesi, ma mi prendo il mio tempo per arrivare con calma.
Non bisogna dimenticare il concetto fondamentale che è alla base di qualsivoglia forma di trasporto:la possibilità di collegare il punto di partenza da quello di arrivo nel minor tempo possibile.
In qualsiasi tempo-in ogni genere di trasporti -si è cercato di rispondere a questa necessità imprenscindibile dell’uomo.
L’elettrico può rappresentare un trasporto antitetico alla storia?
Si,no,forse:non ho risposte certe in questo momento.
Di una cosa sono assolutamente convinto:i mezzi elettrici che verranno alla luce tra un po’ di anni (non so quanti) saranno profondamente diversi da quelli che oggi conosciamo,così come oggi ancora li conosciamo.
Al cui confronto queste nostre auto elettriche appariranno non molto dissimili da giocattoli per bambini.
Capisco… quindi?
La sua visione provocatoria (se vogliamo definirla così per facilità di comprensione) si adatta perfettamente a ciò che grosso modo può offrire il mezzo elettrico oggi.
Come dire.facciamo di necessità virtù (parlando ironicamente,naturalmente).
Ma questo scenario sono convinto cambierà profondamente,portando a mezzi molto veloci (più delle termiche),con grandissima autonomia (più delle termiche) e con una velocità di ricarica pari alle termiche attuali.
Questi nuovi mezzi elettrici rispecchieranno perfettamente la natura dell’uomo di ogni tempo mentre questi attuali rappresentano solo il primo gradino-ancora rozzo-dell’evoluzione dell’homo electricus che verrà.
Il tuo concetto fondamentale, è e rimane il TUO, forse di molti, ma non di tutti.
Infatti il limite di velocità indica il valore massimo raggiungibile, non l’esatta velocità da tenere.
Personalmente in autostrada viaggio a 100-110km/h, sono più rilassato ed interagisco con la famiglia.
Per andare dal punto A al punto B, non sei in un tunnel, hai un mondo che ti circonda; ecco, io preferisco guidare vedendo quello che c’è intorno a me.
Punti di vista, s’intende, magari sono io che sbaglio, ed in questo caso, sono contento di sbagliare.
Saluti
Persone migliori……poi si comprano i mega SUV che consumano un botto!!! X quanto riguarda le autostrade il limite max dovrebbe essere a 150 , l’autostrada la si usa x fare presto non per guardare il paesaggio
non puoi essere più veloce del tav ;
e poi la manutenzione aggiuntiva per la sicurezza può assottigliare gli utitili del gestore privato
a pensar male ..
Cosa intende Nello?
Sono tornato proprio qualche giorno fa dal Qatar, autostrade a 8 corsie per senso di marcia, come mai il limite da quelle parti è 120km/h? Le auto che circolano non si possono definire dei catorci o piccole, sbagliamo noi o loro? Per quale motivo le concessionarie autostradali non hanno mai abbracciato e fatto loro il Decreto Legislativo N. 285 del 30/04/1992 articolo 142 che gli permetterebbe di portare il limite a 150km/h?
Sono completamente d’accordo su tutto l’articolo. Per quanto riguarda la velocità in strada, da anni ormai non supero i 110-120, all’inizio per risparmiare gasolio, ora per mantenere l’autonomia della batteria. Senza alcuna rinuncia. Basta partire un po’ prima. L’unica cosa che non mi torna, è che con l’auto a gasolio, nonostante la cura, ho avuto enormi problemi meccanici. Sarò stato sfortunato… Ora spero del tutto superati.
Devo dire di essere abbastanza d’accordo. Però poi mi è venuta in mente una cosa: siamo sicuri che, al contrario, ricaricare l’auto la sera senza dover mettere mano al portafoglio ci porti a pensare invece che è gratis?
Interessante Dario.
Credo dipenda da lei. Lei fa attenzione al consumo degli elettrodomestici, non lo so, spegnendo le luci che non utilizza o la tv se nessuno la sta guardando…?
Sono uno di quelli che ha messo le ciabatte con l’interruttore per eliminare la lucina dello stand By e sezionare i caricabatterie dei cellulari quando non li uso.
Ma non siamo in tanti credo 🙂
Più di quanti Lei pensi, Dario.
Sono uno di quelli che ha installato uno dei primi impianti fotovoltaici nel mio paesello, da allora mi sono reso conto quanto sia difficile produrre ogni singolo kWh che consumo e conseguentemente faccio molta più attenzione anche alle lucine. Ovvio, non mi faccio mancare niente, ma semplicemente non butto l’energia alle ortiche.