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Guida autonoma, ma non anonima: ecco l’algoritmo

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Guida autonoma, ma non anonima. L’obiettivo della joint venture fra Reinova e Social Self Driving, annunciato appena quattro mesi fa, è già realtà. E’ un algoritmo capace di acquisire lo stile di guida di qualsiasi individuo e di “insegnarlo” al sistema di guida automatica. Anche le auto-robot  del futuro, insomma, potranno avere un’anima. E restituirci, oltre al servizio di trasporto da A a B, un tocco di emozione.   

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Un stile personale per la guida autonoma

Il frutto dei primi quattro mesi di lavoro è appena stato brevettato. E noi l’abbiamo visto  all’opera nella sede modenese di Reinova, dove un simulatore di guida raccoglie e rielabora il DNA di ogni pilota. Cioè il suo colpo d’occhio, i tempi di reazione, il “tocco” sul volante, sull’acceleratore e sul freno. Tutto questo si trasforma in un codice di istruzioni da trasmettere al sistema di guida autonoma del veicolo utilizzando la tecnologia del machine learning. E può essere riprodotto nella vita reale, su ogni tipo di percorso.

I fondatori di Social Self Driving hanno avuto l’idea “commerciale”: veicolare attraverso le piattaforme social un catalogo di stili di guida personalizzati.

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Luigi Mazzola a colloquio con Michael Schumacher. E’ stato per vent’anni ingegnere di pista nel team Ferrari di Formula Uno

Sono Luigi Mazzola, ex ingegnere di pista del team Ferrari e oggi Cto della start up con sede a Lomazzo, in Lombardia, Francesco Zanazzi e Guido Ciapponi entrambi reduci da esperienze nel settore ITC. Reinova ha sviluppato internamente hardware e software per acqusire i dati e tradurli in parametri matematici.

Oggi il brevetto, fra due anni sul mercato

E ora, nella fase due del progetto, dovrà sviluppare i protocolli di dialogo con l’intelligenza artificiale che governerà i sistemi di guida autonoma nelle vetture di massa. «Saremo pronti  con un prodotto per il mercato nell’arco di un paio di anni, quando cominceremo a vedere sulle nostre strade le prime auto senza pilota  _ dice il Ceo di Reinova Giuseppe Corcione _. Il lavoro che ci resta da fare è l’integrazione fra il ciclo acquisito e i programmi di guida autonoma e l’elaborazione della piattaforma di condivisione».

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Giuseppe Corcione ritratto di fronte al POC Proof Of Concept realizzato da Reinova e Social Self Driving

Proviamo allora ad immaginare come funzionerà Social Self Driving. Da un lato, spiega Corcione, l’intelligenza artificiale di bordo consentirà di acquisire e autoapprendere lo stile di guida di chi si trova al volante.

Come in una sorta di “rodaggio”, così, ogni utente potrà costruirsi una propria play list di modalità di guida da applicare alla propria vettura, in relazione alle diverse necessità. «Un giorno avremo fretta e vorremo ottimizzare i tempi, un altro vorremo gustarci il paesaggio, un altro ancora avremo a bordo la nonna che soffre di mal d’auto o avremo necessità di ottimizzare i consumi _ aggiunge Mazzola _.   La guida autonoma ci asseconderà, come se fossimo proprio noi, e non un robot, al volante».

Una play list di stili da condividere via social

Ma cosa impedirà, a quel punto, di condividre la nostra paly list con altri utenti? Magari con la moglie o con il nonno, per cominciare. Poi con gli amici. O anche con perfetti sconosciuti attraverso i social, se il nostro stile di guida risulterà particolarmente efficace. «Per una vacanza invernale in montagna _ cita per esempio Mazzola _ potrebbe essere utile sfruttare il “tocco” di un automobilista  avvezzo a guidare sulla neve o sul ghiaccio».

Ma anche una vettura a noleggio o in car sharing potrà comportarsi esattamente come se fossimo noi al volante. Basterà caricare l’algoritmo con le nostre abitudini di guida nel profilo utente e nei codici di attivazione.

Guida autonoma con l’avatar di Ronaldo al volante

I fondatori di Social Self Driving hanno in testa un punto d’arrivo: creare un market place dal quale prelevare “stili di guida a pagamento“. Dice Mazzola: «Ronaldo ha più di quattrocento milioni di follower. Mi accontenterei che uno su mille fosse disposto a sborsare qualche decina di euro per avere il suo avatar come autista…». E gli influencer? e i piloti professionisti?

Social Self Driving ha commissionato un sondaggio da cui risulta che il 70,2% degli automibilisti vorrebbe che la sua auto robot replicasse fedelmente il proprio stile di guida. L’80,6% desidererebbe il supporto di un pilota virtuale esperto in condizioni difficile. Il 37,9% sogna di avere al volante della sua vettura il proprio idolo. Ecco perchè Mazzola e soci sono convinti di avere in mano uno dei business del decennio.

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11 COMMENTI

  1. In realtà i limiti in città li hanno portati a 30, comunque sia la segnaletica è quella che determina la condotta del auto,
    Per quello che ha scritto concordo soprattutto se non ci sono cartelli, il problema di fondo è vedere auto e camion sfrecciare a 120/150 dove il limite è 90 cartelloni no.
    Se c’è un cartello da 80 su una strada da 90 potrebbe anche esserci un valido motivo ( non è per fare cassa ) ma magari per sicurezza.
    Poi comunque sia se un cartello non ti va bene puoi sempre contestarlo 🤷 ma rispettandolo.

    • Ma ovunque? Che ho sentito diversi mesi fa di Parigi che ha fatto su tutto territorio ma in Italia mi pareva che ci ha giusto provato qualche comune con risultati che ignoro totalmente

      Di norma i cartelli che limitano la velocità momentaneamente han sempre un motivo di esistere, magari eccesso di prudenza perché basati su qualità di auto e fondo stradale superati, ma essendoci cmq auto vecchie in giro vanno mantenuti, raramente limiti sulle curve in superstrada o provinciali extraurbani sono senza senso e sicuramente una soluzione autonoma di questo genere non può non considerarli, il fatto è che se tutte le auto fossero autonome, i limiti bassi non creerebbero congestione ma anzi aumenterebbe la fluidità durante i picchi, quindi ben venga in tal caso ridurre e lasciare le velocità sopra i 100 all’autostrada corsia veloce per chi ha fretta e nessun problema di batteria da gestire
      Chissà Milano come farà senza gli introiti dei velox 😂

      • Qui da noi son 30 e con telecamere di controllo 🤦🤦 in più hanno piazzato pure i rallentatori, il primo messo dopo due giorni è stato abbassato perché una F430 è rimasta incastrata, non so cosa abbia pagato il.comune però una abbiamo anche autovelox

  2. La guida autonoma avrà un senso non quando consentirà di avere un pilota automatico che “ingarella” al semaforo con un’altra IA, ma quando consentirà di separare il soddisfacimento del fabbisogno di mobilità individuale dal possesso del mezzo per la stragrande quantità degli spostamenti quotidiani. A che servono due tonnellate di acciaio che sene stanno ferme per il 90% del tempo? Chiamo un’auto, mi porta a fare la spesa e intanto sene va per i fatti suoi, non devo parcheggiarla, rifornirla, ricaricarla…quanta autonomia abbia è un problema del gestore…. Quando devo tornare ne chiamo un’altra e mi faccio portare a casa.
    Possedere un’auto privata e addirittura guidarla deve diventare un hobby bizzarro e raro

    • In un futuro ideale la penso come te, ma nella realtà c’è il dio soldo da considerare, funzionerebbe benissimo in una città ad alta densità dove puoi facilmente fare investimenti perché hai una garanzia di uso elevata e con un po’ di analisi statistiche determinano facilmente la quantità di auto necessarie per soddisfare i bisogni in modo tempestivo.
      Fuori dalle città la vedo quantomeno difficile se non impossibile in zone più piccole, più la densità abitativa è bassa più ti devi avvicinare al rapporto 1 a 1 di auto e abitanti… Da lavo escono tutti alla stessa ora, puoi anche unire in sharing quattro dipendenti che abitano vicino ok, ma non è così semplice da gestire, o meglio, semplice è semplice, ma poco vantaggioso economicamente o per il gestore o per l’utente finale che avrà prezzi che magari incoraggia un acquisto personale

      • Si come ora città servite da mezzi pubblici e periferia assente, non parliamo dei paesini, ( che gli unici mezzi pubblici fanno orario studenti, e quando le scuole son chiuse i servizi vengono sospesi 🤦🤦 su questo fronte la vedo impossibile.

  3. Ma quando poi la guida autonoma deve rispettare i limiti di velocità, davvero si riescono a percepire differenze negli stili di guida? Capisco se tra le curve si mette a guidare “brillante” ma con i limiti a 30 e 50 ormai ovunque o copri i cartelli dei limiti di velocità con cartelli falsi o non percepirai mai alcuna differenza. My 1%.

    • Finalmente sarà la volta buona che i limiti saranno rispettati, come anche tutti gli altri segnali, purtroppo in Italia vige il CS personale e non quello che si dovrebbe rispettare, la cosa butta è che viaggiano così anche molti camionisti 🤦🤦

      • già scritto: la cartellonistica è tutta con limiti che non hanno riscontro con la legge.
        il cds dice:
        50 centro urbano
        90 extraurbano/tangenziale 2 corsie
        110 tangenziale 4 corsie
        130 autostrada.
        limiti sui cartelli:
        50 urbano (anche se adesso spesso si vede 40)
        extraurbano/tangenziale 2 corsie 70/50
        tangenziale 90
        prova a pensare perché..

        • Il codice della strada stabilisce i limiti massimi, che possono tranquillamente essere abbassati in presenza di rischi maggiori, non so una curva che resta sempre in ombra e quindi più possibilità che sia scivolosa ghiacciata etc, la presenza di scuole è attraversamenti pedonali, se vai in molte autostrade i limiti sono enormemente abbassati, vai sulla cisa e metà dei ponti hai vento di traverso che spostano le auto e le moto in uscita dalle gallerie ad esempio, se esci troppo veloce hai un rischio enorme di far danni, la tratta finale della Serravalle è una curva unica che pare una strada panoramica di montagna.. I motivi son sempre quelli, se c’è un rischio maggiore, rallenti, mi sembra abbastanza sensato e logico, calare di dieci all’ora per una curva e riprendere velocità dopo non ti fa certo venire malattie brutte, al massimo ti salva da un imprevisto sulla strada o non fa niente
          Che ci siano alcuni comuni che esagerano è vero, ma abbiamo un po tutti la tendenza ad avere dei limiti nostri personali.. Sui provinciali vedo più auto a 60/70 che a 50 ad esempio “ma tanto è notte e non c’è nessuno” non è una scusante valida malgrado non ci sia un italiano che non lo abbia fatto almeno una volta

    • Si ma la differenza di stile di guida non è solo quanto schiacci sul pedale sul freno e le sterzate più o meno brusche.
      C’è tutto un mondo nella gestione del traffico, più aggressiva per approfittare di ogni spazio per arrivare prima (ma nei limiti), banalmente uno stile più morbido eviterà alcune aperture per immettersi in rotonda perché richiederebbe una accelerazione che a bordo si preferisce evitare aspettando di più rispetto a uno che ha fretta, da solo in auto etc che preferisce evitare anche quei 30 secondi di attesa in più a qualche svolta. Tutto questo a maggior ragione in ottica di tutte le auto autonome con questo metodo (che immagino possano una volta creato rivendere a tesla o chiunque altro) si creerebbero flussi interi in base alle necessità, se sto partendo alle 7 di martedì mattina per andare in ferie avrò meno ansia che arrivare in ufficio in orario senza dover rinunciare a mezz’ora preziosa di sonno e cambierò stile.
      Sei in una situazione critica e zac, attivi la modalità Xardus che fa i 48km/l col trattore diesel (mi piglio per il culo da solo fa bene anche questo hehe) e la batteria ti dura per il doppio dei km rispetto ad attivare la modalità Enzo che sfreccia a zig zag nella coda ti sballotta un po’ ma attraversi la città in meta del tempo.

      In pratica ti trasforma un auto a noleggio in un ncc col giusto profilo, magari ti fa anche da Cicerone mentre viaggi per una città da visitare raccontando la storia del posto supportato da immagini sui display (che vedere il navi non ti servirà), pensare a gite organizzate su auto in carovana da 6 o 8 posti tipo safari o quant’altro.
      Dato che qui siamo in parecchi ad essere navigati alla guida, a quante persone farebbe comodo un supporto alla guida? Anche solo sapere che se han bisogno possono attivarlo fa tanta differenza, so che sembra assurdo ma negli anni mi è capitato non dico spesso ma diverse volte, di parlare con persone che han la classica vita col lavoro a dieci minuti etc che in anche dieci anni di patente non erano mai mai entrati in una superstrada perché han qualche paura per immettersi e uscire, immagino le stesse paure che abbiamo avuto tutti la prima volta al volante in super col foglio rosa ma avendo provato le abbiamo superate subito, per non parlare dell’autostrada… Tanti vuoi per “legittimo impedimento” (non si può essere portati per tutto ci mancherebbe) o semplicemente perché l’età avanza e non si fidano più dei propri riflessi e quindi riducono gli spostamenti al breve e indispensabile, magari uno che ha problemi di ernia attiva il profilo Raggi che evita tutte le buche in strada con maestria 😂

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