Elettrificazione, guida autonoma e connessione sono i tre mega trend dei veicoli futuri. Sono strettamente legati tra loro, procedono e si diffondono di pari passo; oggi nelle avangiardie della mobilità, domani nelle strade delle nostre città.
«Sicuramente con velocità diverse. La giida autonoma, per esempio, già si sta diffondendo su veicoli professionali, in applicazioni specifiche; successivamente, ma non prestissimo, arriverà sui veicoli di massa a due, tre e quattro ruote» dice Giovanni Pulice, CEO di e-Shock, nella video intervista di copertina, raccolta da Vaielettrico.
e-Shock, tutta la tecnologia per l’auto del futuro
e-Shock è una società del gruppo e-Novia, fabbrica di aziende hi-tech milanese fondata da Vincenzo Russi (vedi). Delle otto giovani aziende nate con il sostegno di Russi, e-Shock è quella che sta proprio al centro del triangolo elettrificazione-connessione-guida autonoma. Sviluppa e produce infatti prodotti meccatronici (hardware, software e firmware) per il controllo delle funzioni critiche dei veicoli. E a tutt’oggi 140 mila veicoli nel mondo montano dispositivi usciti dai suoi laboratori.
Tra questi le vetture di Formula E nei sistemi frenanti intelligenti di Brembo, e la Dallara senza conducente che il team del Politecnico di Milano ha lanciato sul circuito di Indy. Dove ha vinto la gara internazionale dei bolidi-robot, e conquistato il record assoluto di velocità per auto senza pilota, a quasi 300 km/h.
Un anno di test per l’auto robot Rob.Y
Mettendo insieme tutte le sue competenze e-Shock ha realizzato Rob.Y, un di ostratore digitale per le tecnologie di guida autonoma. O meglio uno skateboard completo di telaio intelligente, assali, ruote sterzanti, batterie, powertrain e sistemi di guida senza pilota. Il prototipo è stato realizzato con il supporto di Streparava, colosso internazionale degli assali e dei telai per auto ad alte prestazioni. e-Shock l’ha integrato con il suo Smart System, centraline intelligenti e i sensori per la guida autonoma rivolti a sistemi meccatronici. E con la piattaforma Dynamic Cortex, che robotizza i sistemi dinamici del mezzo (trazione, frenata, sterzo e sospensioni) mediante un controllo by wire.
Per un anno intero è stato testato all’interno del grande Joint Research Center Europeo di Ispra, in provincia di Varese (leggi). Un ambiente protetto, ma con oltre 3.000 addetti e una rete stradale di un piccolo paese. «Al termine di questa sperimentazione _ dice Pulice _ abbiamo raccolto una mole di dati che abbiamo raccolto in un white paper sull’evoluzione dei sistemi di guida autonoma».
La guida autonoma è già realtà
A che punto siamo, quindi? «Oggi si registra un’accelerazione senza precedenti di questo specifico ambito» risponde. Basti pensare che «nel 2013 le auto auto dotate di sistemi di guida assistita costituivano solo il 35% del totale mondiale di nuove immatricolazioni, rispetto al 76% del 2020».
Sfogliando il white paper si scopre che i sistemi di guida autonoma porteranno a un significativo calo dei sinistri, oggi per il 90% dovuti all’errore umano. Si salveranno così 25 mila vite e si eviteranno 140 mila lesioni entro il 2028, secondo le stime dell’Unione europea. Solo in America questo produrrà risparmi per 1,3 trilioni di dollari, che diventano 5,6 a livello mondiale.
Ma l’auto senza pilota arriverà solo nel 2030
L’orizzonte temporale per l’autonomous driving di livello 5 (ovvero quello che non contempla alcun intervento umano)? «E fissato poco oltre il 2030 _ risponde Pulice _ : i prossimi dieci anni saranno decisivi per risolvere alcuni problemi di tipo normativo, etico e di sicurezza. La tecnologia, in vece, è già matura per mezzi speciali o professionali che operano in ambienti protetti. Penso a macchine agricole, spazzatrici, trattori aeroportuali, navette».
Ecco cosa manca ancora
Per vedere auto senza pilota circolare nelle città, invece, serviranno «l’adozione di tecnologie avanzate come il network 5G, l’nterconnessione più veloce fra i sistemi di trasporto, e il mapping probabilistico 3D, proiezioni spaziali che istruiscono il veicolo su ciò che l’occhio umano non è in grado di vedere».
Guida autonoma o ausilio alla guida o copilota, potrebbe essere.
Adriano Bagna 26 Maggio 2022 at 10:05
Se hai un sistema innovativo dovresti averlo brevettato, e poi puoi cercare chi te lo può industrializzate, se invece è ancora da brevettare il rischio è che tu non lo brevetti.
Ho da brevettsre un sistema innovativo per la ricarica ultrarapida in soli 3minuti . Un mio studio per incentivare l’accquisto dell’eleltrico.cerco azienda didposta a promuovere il mio futuro brevetto
Quando uno è tanto geniale da inventare un “sistema innovativo per ricarica ultrarapida in 3 minuti” e poi cerca sponsor con un commento sotto un articolo a caso sulle auto elettriche, due domande me le farei….