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Guardate che belli i lampioni da ricarica di New York

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Guardate che belli i lampioni con ricarica incorporata proposti da Voltpost per le strade di New York. Voltpost è una società di ricarica per veicoli elettrici con sede negli Stati Uniti che ha già ottenuto dalla municipalità della Grande Mela un lotto di installazioni di caricabatterie integrate ai lampioni. 

L’azienda trasforma i lampioni in una piattaforma di ricarica per veicoli elettrici di livello 2 modulare e aggiornabile.  Alimentata da un’app mobile, fornisce una ricarica comoda e  riduce i costi e i tempi di installazione, manutenzione e ingombro.

I lampioni intelligenti di Voltpost da New York a Chicago e Detroit

Voltpost sta sviluppando progetti di ricarica di veicoli elettrici nelle principali aree metropolitane degli Stati Uniti, tra cui New York, Chicago e Detroit.

Il caricabatterie per veicoli elettrici da marciapiede Voltpost è dotato di gestione integrata dei cavi retrattili.  Può ospitare due o quattro porte di ricarica. Il sistema di gestione delle stazioni di ricarica (CSMS) fornisce analisi di ricarica e consente di impostare diverse. Tra queste, le tariffe, i costi e il  monitoraggio da remoto della ricarica.

Una barra verde neon pulsa per aiutare i conducenti a vedere dove si trova il caricabatterie del veicolo elettrico e tenerli al sicuro di notte su strade isolate.

Il primo test del team di progettazione dei lampioni da ricarica si è svolto a New York City tra giugno 2022 e marzo 2023. Hanno collaborato DOT Studio, il Dipartimento dei trasporti di New York City e la piattaforma di venture capital Newlab. Con loro Voltpost ha installato, testato e perfezionato con successo la piattaforma di ricarica in un parcheggio DOT.

“La nostra soluzione è ideale per la ricarica negli ambienti urbani”

La seconda installazione del caricabatterie per veicoli elettrici Voltpost è stata implementata con successo nel Detroit Smart Parking Lab nell’aprile 2023.

«Voltpost si sta impegnando per rendere i caricabatterie per veicoli elettrici comuni quanto i lampioni tradizionali. Stiamo offrendo alle persone un accesso di ricarica conveniente e che si adatti al tessuto dell’ambiente costruito», ha affermato Jeff Prosserman, co-fondatore e CEO di Voltpost.

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Apri commenti

58 COMMENTI

  1. Oggetti totalmente inutili, nella mia zona (e parliamo di una grande città) non c’è un posto sulla strada che potrebbe essere servito da un bagaglio simile (illuminazione pubblica sospesa o non esattamente in corrispondenza dei posteggi). A quando le stazioni di servizio con ricariche rapide capillari sul territorio come gli attuali rifornimenti di benzina? Finché non succederà questo state pur tranquilli che, a meno di importanti regalie come quella appena concessa, state tranquilli che oltre il 5/10% l’elettrico non andrà.

      • Sicuro, ma nei centri storici delle città (dove vive la maggioranza degli italiani) la situazione é quella che ho descritto ma evidentemente gira poco. Vuole uno shootin fotografico come prova? Dei dieci milioni di lampioni quanti sono accanto a dei posteggi auto ? Inoltre perché si dovrebbero riservare posti di suolo pubblico (di tutti) solo a vantaggio di una categoria minore di veicoli?

        • Perché quella categoria “minore” di auto deve diventare l’unica categoria prodotta e venduta dal 2035 in poi (e dal 2030, secondo il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, detto Pniec, deve raggiungere quota 6 milioni nel 2030).

          • Con i numeri attuali è improbabile. Se faranno le stazioni di servizio come con i carburanti tradizionali forse si potranno diffondere.

          • Non capirò mai perché vi piaccia tanto andare a fare rifornimento. Io non lo rimpiango affatto.

          • Neppure io, quando devo fare il pieno alla piccola ibrida che abbiamo in famiglia, mi rompo non poco (per fortuna ora si è patentato il rampollo e ci pensa lui).
            Senza contare che per caricare la mia alla colonnina basta passare una tessera e ti trovi tutto, consumi, importi e fattura nell’ App: niente scelta della pompa, del tipo di carburante, indossare i guanti, respirare aromatici che non fanno certamente bene, ritirare lo scontrino, oppure andare in cassa a pagare…

          • …E il 90% delle volte parcheggi al volo anche dove trovare un posto libero è quasi impossibile.
            Mah, l’insondabile mistero della mente umana.

      • 10 milioni? Si ma quelli cittadini con possibilità dj parcheggio dono un frazionale di questi 10 milioni e comunque non possono sicuramente essere riservati al parcheggio/ricarica delle BEV. Basta una endotermica lasciata parcheggiata per 9 ore (orario di ufficio) che buona parte dei profitti di quel giorno salta e considerando l’investimento iniziale (basso per il costo singolo ma alto per il numero di postazioni previste) questo potrebbe essere un problema, inoltre poi queste postazioni sarebbero a ricarica con pochi kw (la rete di illuminazione dubito che regga grossi wattaggi) per cui il profitto orario sarebbe ridotto (ovviamente il costo a kw dovrebbe restare basso per essere attrattivo).
        La soluzione di per sé è buona ma visti questi limiti temo che potrebbe essere usata solo in pochi posti soprattutto in strade urbane di grandi città (nei rari parcheggi non a pagamento) o grandi parcheggi vicino a aree residenziali (dove questi esistono)

    • Io sto tranquillo ma ad un certo punto l’elettrico esploderà.
      In questo momento siamo semplicemente nella “fossa della disillusione”

      • Molti comuni stanno investendo in F.E.R., alcuni hanno pure in programma C.E.R. ; sicuramente i più dinamici faranno 2+2 e vedranno nell’ autoproduzione energetica e nelle flotte BEV fonti di risparmio (come sono i lampioni LED), e nuovi servizi a pagamento per i concittadini… oltretutto ottemperando anche alla diminuzione inquinanti in area urbana…
        Le Poste nella mia zona hanno solo veicoli elettrici in giro (sia tricicli che auto).. A breve arriverà la flotta corrieri Amazon/ BRT con i nuovi furgoni elettrici per consegne urbane …

  2. cerchiamo di restare in tema:
    – cosa c’entra con l’efficienza di ricarica citata da Enzo?
    – I posti vicino ai lampioni non sono quelli delle colonnine e non sono riservati: capisco la preoccupazione ma manteniamo la calma. Al massimo si possono fare preferenziali (e ovviamente il senso civico dovrebbe prevalere)
    – Perché solo la notte? Un posto auto è un posto auto, se sei residente la lasci nel posto che hai trovato per tutto il tempo che ti serve, che sia termica o elettrica.

  3. Passo dopo passo torneremo al medioevo ed approderemo alla preistoria.
    Alcuni anni fa scrivevo che “sta gente” avrebbe dato il via libera alla transizione energetica solo quando si fossero ben piazzati con l’infrastruttura e la produzione di energia.
    Temo di essere stato troppo ottimista, “sta gente” non la vuole proprio.

  4. 1. A meno di regalare l’energia da noi non sarebbe legale perché servirebbe il pos

    2. Non è la soluzione che mi piace, preferisco soluzioni a ricarica rapidissima presso stazioni di rifornimento. Queste soluzioni si trascinano dietro i soliti problemi, manutenzione, occupazione stalli da parte di auto a benzina, etc. È la strada sbagliata (e sono già consapevole che nessuno di voi è d’accordo con me, pace), può funzionare ancora qualche anno e poi stop. È lo stesso modello fallimentare delle colonnine ac che sono già presenti sul territorio, alla fine cambia solo estetica e potenza erogata (max 6 kW). Personalmente passeggiare su un marciapiede e vedere questi cavi che penzolano dall’ alto ad alimentare le auto mi sembra davvero uno scenario da Vecchia America … I cavi di ricarica giallo fluo a vista in un contesto urbano … ‘Murica!

    3. Ricaricando a bassissima potenza la dispersione è più elevata che ricaricando a 11 o 22 kW

    • Leggi l’articolo: basta un’app o una carta RFID, non il Pos. Sulle tue personali preferenze da abarthista non mi esprimo. Ma chiederti di dar retta a chi guida auto elettriche è tropo?

      • Quindi queste colonnine siccome prevedono la ricarica tramite app possono violare l’ obbligo di essere dotate di pos che è già attivo da mesi per le nuove installazioni? Ma stiamo scherzando?!?

        • 7. Do I need to download the Voltpost mobile app? How do I pay for Voltpost charging?

          […] Voltpost is also exploring contact-based payments through EMV chip readers, magnetic swipe, and tap-to-pay.

      • Bhe si con la sola differenza che a casa tua la macchina la tieni in carica quanto vuoi qui solo la notte e non credo tu possa destinare dei parcheggi di ricarica che durano orete ore ai soli possessori di auto elettriche e plugin .. vorrei proprio vedere il sindaco che prende una simile decisione e poi va a chieder voti ai cittadini alle prossime comunali 🙂

        • In ricarica o non in ricarica, l’auto lasciata in strada la notte un posto auto lo occupa. E’ così difficile da capire?

          • Certo peccato che se il posto viene riservato solo per la ricarica e non per parcheggio normale e nessuno va a ricaricare il parcheggio resta vuoto mentre se non viene ruservato ci pò andare anche una endotermica senza rucaricare … è troppo difficile per capirlo?

          • Dimenticavo che voi siete i “normali” e noi elettrici gli automobilisti di serie B.

        • I sindaci sono anche chiamati a rispondere dei tassi di inquinamento urbano, obbligati a prendere provvedimenti pena sanzioni.
          Lei preferisce che ci siano alcuni “privilegiati” che possono parcheggiare in strada (peraltro pagando, con la ricarica, occupazione suolo pubblico altrimenti non redditizio per le casse comunali) MA essere periodicamente soggetto a restrizioni al traffico (se non ha una altrettanto “elitaria” auto nuova con standard Euro 7) financo dover spegnere impianti riscaldamento a gasolio, pellet, legna (come nella mia regione…e zona di residenza) perché non ha una pompa di calore o caldaia a condensazione?

          • Damiano i sindaci (come tutti i politici) vengono eletti dai cittadini …e un cittadino incazzato perchè un sindaco gli vieta il parcheggio vicino casa … col cavolo che lo rivolta… A volte questo principio prevale su qualsiasi altra argomentazione.

          • I Sindaci sono tenuti a rispettare Leggi e normative, quindi anche quelle legate a norme anti-inquinamento.

            Se un sindaco non viene rieletto vuole dire che sarà il suo successore, anche di fazione opposta, a dover rispettare le norme in vigore.

    • @Enzo
      Ma come fai a non capire la logica e l’utilità della ricarica lenta?
      Potresti avere ragione sulla maggiore dispersione ma vuoi che investendoci qualcosa non tirino fuori qualcosa di migliore dello statut attuale?

      • Il transfer di Enzo è presto detto: visto che le auto alimentate con carburanti fossili non si possono rifornire mentre sono parcheggiate allora neppure le auto elettriche potranno essere ricaricate durante la sosta e qualunque spiegazione che rafforzi questa convinzione è utilizzabile, la bassa efficienza, i cavi che pendono o l’assimilazione alle colonnine riservate alla ricarica. Tutto è statico e immutabile e non si troverà mai una soluzione efficace che non sia l’esperienza d’uso di un’auto ICE.

        Ma per nostra fortuna il mondo non funziona così.

        • Ho già ricevuto simili risposte in passato. Quando mi è stato detto che non sarebbero mai arrivate auto con 600 km di autonomia autostradale, quando mi è stato detto che non sarebbero mai arrivate auto elettriche capaci di caricare 500 km in 10 minuti, che il battery swap di Nio era una boiata e oggi l’uso continua a salire vertiginosamente fino ad arrivare a “soli” 70000 swap al giorno (oltre a partnership con moltissime altre case) e tante altre previsioni al ribasso smentite dalla tecnologia.

          Il tempo è galantuomo, le ricariche lente non domestiche faranno la fine che meritano.

          • Sbagli, non ho detto che la tecnologia è limitata, io sostengo la tecnologia abilita forme diverse di utilizzo. Una di queste, che al momento è parcheggiata per ragioni di readiness delle reti, è il V2G, roba che permetterebbe di caricare praticamente gratis quando hai l’auto parcheggiata.
            Sul battery swap, stessa cosa, serve oggi perché il mondo nell’ultimo secolo si è sviluppato intorno ai combustibili fossili ma grazie alle stesse evoluzioni che hai tu stesso descritto potrebbe non essere neppure necessario in futuro (un po’ come i powerbank per caricare gli smartphone quando le batterie degli smartphone non arrivavano a sera e non si ricaricavano velocemente come oggi).
            Inoltre non contesto il battery swap come tecnologia ma come modello commerciale: implica necessariamente il leasing delle batterie, perfetto per le aziende che usano il leasing, difficile da replicare senza cambiare l’abitudine dell’auto di proprietà, soprattutto in Italia dove il problema principale sembra essere l’utilizzo delle App (*sarcasmo on*).
            Alla fine il tempo sarà galantuomo, vediamo se in Italia avrà più successo il V2G stradale o il battery swap*

            * Non dico che non ci proveranno ma che probabilmente se lo faranno durerà poco nel tempo (pochi anni).

            P.S.: ma poi chi diceva che non sarebbero mai arrivate auto con 600 km, lo stesso Musk parlava della Roadster con 1000 km, sono auto fattibilissime. Forse ti sei confuso con quelli che dicono che per molti automobilisti che non hanno d’abitudine fare molti chilometri in poco tempo non è necessario avere auto con autonomie di 600 km?

          • @ Leonardo : guardi che non si tratta di trovare un problema per ogni soluzione, al contrario di tratta di non volere capire che per alcune soluzioni ci sono problemi che vanno risolti. Sentiamo, visto che lei è così esperto mi potrebbe informare come attivare il relè di ogni lampione da remoto? Con un sistema ad onde convogliate oppure in radiofrequenza? Si può fare? Certo. E chi paga? Altra questione: la linea di alimentazione per illuminazione pubblica è stata pensata per alimentare un certo numero di lampioni. Mettiamo ce ne sia uno ogni 50 metri e che questo abbia avuto una lampada al sodio da 250 W. In un km di linea ci sono 21 lampade che consumano 5250 W. Ammettiamo che siano state sostituite con corpi illuminanti led da 100W il consumo scende a 2100 W. Ne resterebbero 3150 da destinare alla ricarica. Quante colonnine mettiamo? Due da 1.5 kW? Perché di sicuro non si può pensare di installare una colonnina da anche solo 1 kW per ogni lampione, si arriverebbe a 21 kW più i lampioni ovvero più di quattro volte la corrente con cui la linea lavorava in origine. Caduta di tensione alla fine della linea? Surriscaldamento dei cavi che essendo interrati non si possono raffreddare adeguatamente? Non li consideriamo? Ecco, mi dispiace che lei perda la pazienza, ma queste sono motivazioni tecniche reali e non ideologiche. Se vuole spiegarmi come ovviare a quello che ho scritto sono qui ad ascoltare. Grazie

          • @Ilario ho già detto sopra, quegli impianti sono obsoleti già adesso e c’è la possibilità di rinnovarli con fondi come scritto da Massimo.
            Per il relè si immagini un po’ che difficoltà dato che il sistema di ricarica avrebbe già un canale di comunicazione attivo, quindi lo si progetta con linea in ingresso e linea in uscita che viene attivata di notte o via software da remoto.

    • per fortuna alcune compagnie Petrolifere hanno già questo programma (è anche sopravvivenza loro)…
      Poi magari il solito Elon Musk porterà pure in Italia i suoi “Drive In ” con SUC & Cimema/ sala giochi….

  5. Ho letto i dettagli della soluzione dal sito US e qui si dice che la ‘colonnina’ ha 2 attacchi da 7.6 kw per cui 15Kw totali, ipotizzando di installarne diverse su una strada occorre prima verificare che la rete (ora cablata per la sola illuminazione) regga l’assorbimento totale, infatti questo era uno dei punti critici che gli stessi produttori evidenziava (per gli USA ma anche da noi non credo che la situazione reti sia ottimale) altrimenti una nuova “cablatura” della strada la vedo veramente difficile (peraltro chi ne pagherebbe il costo?) e comunque in ogni caso occorrerebbè regolamentare i parcheggi “sotto i lampioni” dato che vista la scarsità di parcheggi non credo che tutti o quantomeno molti lampioni possano essere dedicati dai comuni alla sola ricarica, Insomma la soluzione potrebbe esser buona per avere una vera alternativa alla ricarica in box per chi non se la può permettere ma a mio avviso vi sono ancora troppe criticità per renderla realizzabile in tempi brevi/medi.

    • Il costo maggiore è la traccia, qui i cavidotti ci sono già, vanno sostituiti soltanto i cavi e non necessariamente ovunque, le vecchie lampade al sodio consumavano circa 2,5 volte le attuali a led. Pensiamo invece a dovere tagliare marciapiedi, strade, bloccare il traffico, permessi di divieto di sosta, riasfaltare, rifare le strisce, evitare i tombini: costa infinitamente di più.
      Come sempre è solo questione di volontà ed è chiaro che non c’è e se anche qualche sindaco illuminato ce l’avesse, non ha i soldi, magari li destina a chiudere qualche buca (e non c’è bisogno che scriva perchè i soldi i comuni non li hanno).

      • Il fatto che j lampioni al sodio consumassero 2 volte di più i quelli a LED non significa automaticamente che reti e centraline possano supportare l’assorbimento richiesto, comunque di sIcaro i costi maggiori sono quelli del internamento di nuove tubature e qui torniamo al problema … chi li paga? Il comunè? Chi ha in appalto l’installazione e dellecolonnine? Chi distribuisce l’energia elettrica? Purtroppo qui non stiamo parlando di “volontà” o meno di fare qualcosa quio stiamo parlando di soldi da anticipare verso un ipotetico ritorno non certo nei tempi e tutto da quantificare.

          • M caro tecnico da sottocala ..l’articolo parla di ricarica notturna a lampioni accesi da 1.5 kw .. ben 12 kw di ricarica in 8 ore … quanti km ci fai con la tua tesla? 70? 80? Un bel viaggio di 40km a/r … E se poi torni col 5% e non trovi il parcheggio sotto il lampione libero? Altrimenti devi ricaricare di giorno … e al lavoro ci vai coi mezzi pubblici giusto?

          • ..io non ho una Tesla… è un po’ meno efficiente..ma gli ultimi 9000km invernali (con PdC. sedili riscaldati etc) ho media (da strumentazione) di 11.8kWx100km…quasi tutti fuori città e a media allegra..
            Ora che è primavera ho fatto il solito viaggio del weekend..100km esatti…ed ho fotografato il cruscotto… perché a 10.0kWx100km in 2 anni ancora non l’ avevo fatto…(e non guido hypermilling…ma conosco bene i miei 220🏇🏇)..
            quindi caricare 12 kW di notte francamente basta a gran parte degli italiani per le esigenze medie (<60km al giorno)… Se fatti in città poi … si va molto sotto i 10kWx100km (specie nelle città con zone 30kmh)

          • Dimenticavo una cosa nella mia precedente risposta, queste “ricariche democratiche” come dovrebbero avvenire? Posti riservati alle solo auto elettriche o distribuiti ovunque a pioggia sotto tutti i lampioni dove possano posteggiare sia elettriche che endotermiche? Per essere veramente “democratiche” dovrebbero avere questa seconda ipotesi giusto, ma a quel punto i costi, se pur contenuti, chi se li accatta? È lo stesso problema che avevo evidenziato per la soluzione newyorchese a cui ad ora nessuno mi ha ancora dato una risposta, se tu ce l’hai faccela sapere grazie.

      • Per posare la fibra ottica qui in zona non hanno rotto nessuna strada o marciapiedi, hanno usato quelle macchine che infilano i condotti nel terreno senza dover spaccare (una Vermeer, quella che ho visto). Se si può usare per la fibra si può usare anche per cavi elettrici

  6. Soluzione davvero semplice e geniale.
    Anche in Italia c’era chi ci ha provato, purtroppo a metà 2023 segnalando l’assoluto disinteresse dei comuni italiani (https://www.vaielettrico.it/ricarica-nei-lampioni-la-soluzione-italiana-ce-ma/).
    Sapete se la situazione sia migliorata, oppure…? Perché altrimenti ha ragione damiano a chiudere il suo commento qui sotto chiedendosi «Non è che non ci sono tecnologie “mature”… mancano “teste mature” per adottarle?» 😢

    • Sì purtroppo la mentalità è quella che si legge anche in molti commenti e che si può riassumere con la frase più pericolosa del mondo: “abbiamo sempre fatto così!”.
      Se si va a vedere nella storia moltissime civiltà sono decadute e collassate, pur avendo vissuto periodi di ricchezza e fasti, perché incapaci di evolvere o anche semplicemente stare al passo con i tempi.

  7. Visto che molti comuni italiani stanno procedendo con la sostituzione dei vecchi lampioni “a gas” con molto meno energivori lampioni a LED , potrebbe essere utile implementare anche questa funzione di ricarica auto a batterie nelle zone idonee tipo quartieri dormitorio o zone industriali e di uffici, il centro città per favorire le ricariche di chi va a fare acquisti o visite.. o gli stessi residenti senza posto auto proprio.

    Non è che non ci sono tecnologie “mature” … mancano “teste mature” per adottarle ?

    • belle queste installazioni..tra l’altro sembra che non sia necessario cambiare il lampione, montano quella specie di armadietto cilindrico intorno al lampione già installato

      • Tra l’altro… mettere 6 o 8 postazioni di ricarica a 2.3kW non sarebbe un grosso problema né per passare i cavi necessari né per l’ energia.. visto che le preesistenti linee di lampioni avevano originariamente bisogno di tanta potenza in più per funzionare… Quindi si tratterebbe di interventi dal costo modesto per un comune.

        SE magari ci legge un tecnico addetto al servizio illuminazione stradale potrebbe far sapere se è un’ ipotesi corretta e realizzabile…

        • Buongiorno, lo avevo già scritto in altra occasione, ho chiesto direttamente al capo elettricista che si occupa degli impianti elettrici nel mio comune. I lampioni sono alimentati con una linea trifase da 6 mq interrata lunga circa 1 km, cavi risalenti agli anni 70 del secolo scorso. Tali cavi non sono più sfilabili ed il passaggio ai led oltre a ridurre di molto i consumi permette di sollecitare meno questi vecchi cavi prolungandone la vita. Installare queste colonnine vorrebbe dire fare saltare tutto. E poi c’è anche il discorso delle 9 colonnine becharge installate e mai attivate…

          • Buongiorno… allora in questi casi .. diluvia sul bagnato…
            Però… In molte zone d’Italia stanno ancora lavorando tecnici OpenFiber (mio quartiere l’ anno scorso) e adesso usano fondi PNRR per rifare gli acquedotti. . . (varie zone in città)..
            Il problema è che queste aziende non sono abituate.a coordinarsi…

            Per le colonnine BeCharge…va visto se dipende da e-Distribuzione o altri enti…
            Coi guadagni del gas certo non hanno paura di “vacche magre”

          • Dunque stiamo parlando di impianti obsoleti che vengono fatti sopravvivere più a lungo grazie alla tecnologia LED che abbatte i consumi.
            Ricordo però che i lampioni sono un costo per i Comuni, al contrario una ricarica produce un flusso di denaro in entrata quindi l’ammodernamento dell’impianto potrebbe essere vantaggioso, ovviamente se fatto partendo dalle zone dove ci potrebbe essere reale domanda di ricarica.
            Ma poi cosa significa che i cavi non sono più sfilabili? Che sono i pessime condizioni e che gli isolanti sono anche potenzialmente pericolosi!?

        • Scusi tanta potenza quanta? Queste sono colonnine da 7.6 kw/h che per due attacchi fanno circa 15kw a lampione .. ho sinceramente qualche dubbo che un lampione pertanto che enrgivoro ne assorbisse altrettanta.

          • Io indicavo meno kW come ottimali (10h di parcheggio a 2kW sono utili x 200km medi. 100 in autostrada) e comunque pensavo ad un incremento (ovviamente) di potenza “a differenza”…
            Impianti vecchi andrebbero ricablati a prescindere (se possibile) mentre le amministrazioni che stanno realizzando i nuovi impianti (compresi i nuovi pali lampioni) devono progettare tutto ex novo.
            Ora li stanno realizzando con fondi PNRR nei comuni più attivi (anche dove ho casa io), quindi basterebbe… pensarci…

          • Antonio, abbiamo già discusso in precedenza di questa storia. Gli impianti per i lampioni sono vecchi ma funzionano, quindi i comuni si guardano bene da spendere soldi. Provare a sfilare un cavo vecchio 50 anni potrebbe portare alla rottura senza riuscirci quindi toccherebbe rompere la strada per ripristinare la linea Come ho già scritto avendo sostituito le vecchie lampade a mercurio o al sodio con i led la corrente è diminuita quindi i cavi sono meno sollecitati. E comunque sono impianti pensati per alimentare una linea che assorbiva una decina di kW in totale. Altro fattore, la linea dei lampioni viene alimentata solo di notte, cosa si dovrebbe fare? Lasciarla permanentemente in tensione e dotare ogni lampione di un crepuscolare autonomo? E tutti i soldi chi ce li mette,i comuni? Ma non vedete che le strade sono distrutte e quando si decidono ad aggiustarle passano i tecnici a segnare con la bomboletta dove riparare l’asfalto ammalorato , prendono le misure al cm perché soldi per asfaltare tutta la carreggiata non ce ne sono

          • “Altro fattore, la linea dei lampioni viene alimentata solo di notte, cosa si dovrebbe fare? Lasciarla permanentemente in tensione e dotare ogni lampione di un crepuscolare autonomo?”
            Qui si vede bene in azioni la filosofia “per ogni soluzione troviamo un problema”. Certamente se mettiamo dei punti di ricarica nei lampioni il problema sarà mettere un relè attivabile da remoto per l’accensione notturna.
            Ma porc… siete capaci di far perdere la pazienza a un santo!!!

      • Leonardo scusa ma un flusso di denaro (ma se ricarichi solo la notte dato che di giorno i parcheggi servono a tutti e non solo per chi sta ore e ore a ricaricare, a prezzi competitivi rispetto alle colonnine i ricavi diminuiscono) ma per chi? Per chi installa le stazioni e ne fa manutenzione?, per i fornitori di energia elettrica?, per i comuni?, per lo stato? Mi sembra ci siano un po troppi attori per spartirsi questa (non enorme) torta … o mi sbaglio

        • Dipende dal modello di business: butto lì un paio di cifre per capirsi.
          Il comune può dare in concessione i lampioni sotto un quadro elettrico, con il gestore che si occuperà della manutenzione del lampione e la sua alimentazione (risparmio per il Comune).
          Il gestore installa il lampione con colonnina, acquista energia a 0,12 €/kWh e vende a 0,40€. I parcheggi sotto i lampioni potrebbero essere promiscui ma con striscie blu (a pagamento) e gli introiti della sosta potrebbero essere suddivisi tra il Comune e la società che gestisce la colonnina (in questo modo si sostengono i costi fissi in caso il posto non sia utilizzato come ricarica).
          È soltanto un esempio.

    • Come ho scritto prima più he le teste mancano i soldi, l’idea è buona ma occorre ricablare la città (i lampioni assorbono da un mi imo di 500w/h a un massimo di 1.5Kw/h queste colonnine arrivano per due attacchi a 15 Kw/h (dieci volte tanto) e bucare costa, costa tanto inoltre poi non si potrebbe mettere tutta una strada a uso esclusivo di ricarica (ora come ora una giunta che deliberante in tal senso non sarebbe mai più rieletta) per cuj se ne potrebbero installare solo “alcune” ogni 3 o 4 lampioni e allora i costi in proporzione diventerebbero troppo alti.
      Hanno fatto un testa su una strada a NY non certo in una di Milano, Roma o Napoli percui fintanto che non vedrò un caso reale in Italia per me questa resterà un ottima soluzione … per un futuro non certo immediato.

      • In zone come la mia di residenza bastava fare coincidere i grandi scavi fatti per sostituire le tubature acquedotto..prima già scavate per posare grandi tubi per fasci di fibra ottica…ed avrebbero servito tutti i lampioni di zona ..dove le auto che vedo in sosta in strada stanno addirittura ferme quasi tutti i giorni e tutto il giorno (perché vengono usate solo per esigenze tipo la spesa, prendere figli e nipoti a scuola…gite del weekend…
        È questione di volontà, coordinamento tra enti e società private… chi rilascia le autorizzazioni dovrebbe fare più attenzione e non scassare tutto due o più volte nelle solite strade..come nella mia città…
        Certo che lo stato (e “a caduta” la regione..) che riducono costantemente i fondi disponibili (magari ad opere già cantierizzate) non aiuta…

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