Guadagno 1300 euro al mese, perché negarmi gli incentivi? Solo perché non vivo in città? Continuano le proteste contro i bonus per le auto elettriche in arrivo. Vaielettrico risponde. Per scriverci: info@vaielettrico.it
Guadagno 1300 euro al mese, ho un’auto di 26 anni, perché tagliarmi fuori?

“Io ho bisogno dell’incentivo per poter cambiare un’auto di 26 anni, perché ho un reddito familiare di 1300 euro. Gli incentivi li danno sempre ai più ricchi che possono vivere in città, come il 110 per cento per chi ha già una casa. Per chi non ha niente…NIENTE. Non mettete la FUA, io veterinario devo andare alla USL in città“. Mauro Mazzanti
La rivolta continua, ma al momento i criteri di esclusione restano questi

Risposta. Continuano ad arrivare decine di mail contro l’esclusione di chi vive nei piccoli centri dagli incentivi fino a 11 nila euro in arrivo. Il contributo (qui i dettagli) è riservato a chi vive nelle aree urbane funzionali o FUA (Functional Urban Area). Quindi aree costituite “da una città e dalla propria area del pendolarismo…contesti urbani integrati, in cui i territori sono interconnessi da un punto di vista economico“. Stiamo parlando di centri da almeno 50 mila abitanti, più le zone di abituale pendolarismo.
Questa scelta taglia fuori una larga fetta d’Italia e sta suscitando una valanga di proteste. Con un prevedibile aumento quando la norma diventerà operativa. Con un’altra novità: negli incentivi auto, finora, era il concessionario-venditore a svolgere tutta la pratica. Questa volta saranno gli acquirenti a doversi attivare, con registrazione e prenotazione, secondo modalità che verranno rese note nelle prossime settimane.
La registrazione dovrà contenere una serie di elementi, tra cui dati Isee (c’è il tetto fino a 40 mila), autocertificazione sulla residenza in una FUA, targa della vettura da rottamare. Svolta la procedura, verrà emesso un voucher con il quale recarsi in concessionaria per l’acquisto.
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“Stiamo parlando di centri da almeno 50 mila abitanti, più le zone di abituale pendolarismo.” Non so voi, ma questa frase non mi chiarisce se io che vivo in una città con più di 50000 abitanti (senza le frazioni limitrofe) avrò diritto agli incentivi in quanto la città non compare in nessuna FUA! Ovvero il requisito della residenza è rientrare nelle FUA o basta risiedere in un centro di oltre 50k abitanti? Speriamo chiariscano!
L’ isee è e sarà sempre una porcheria come i bonus una-tantum. Questo tipo di bonus va a creare un aliquota netta superiore al 100% per certe fasce di reddito. Nel senso che in certi casi, se guadagni di più finisci con avere un reddito netto inferiore a chi guadagna meno di te.
sono curioso, com 1300 euro di reddito e anche considerando 11k di incentivo, che bev potrebbe permettersi?
Ma più che altro io sarei curioso di conoscerlo questo veterinario che guadagna solo 1300 euro al mese.
Non che di base sia un mestiere che ti fa diventare milionario, le soddisfazioni che da questo lavoro sono altre.
Ma nemmeno 1300 euro netti al mese valà.
Cioè, oddio, se davvero guadagna così poco a fare il veterinario probabilmente qualcosina la sbaglia lui.
Che di veterinari ne conosco eccome: nessuno di loro è jeff bezos ma nemmeno il contrario.
Il veterinario che guadagna 1300 euro al mese è come il tassista che dichiara 15k all’anno.
Effettivamente, con la moda sociale dell’adozione dei cani e gatti, avrei forti sospetti su quella dichiarazione di reddito sotto i 40.000€ da parte di un veterinaio.
Con l’Isee si premiamo,come in tanti altri casi,tanto…ma tanti evasori fiscali.
Il primo grosso errore è scontarlo dal prezzo in fattura.
NO. Gli incentivi si danno con un bonifico all’acquirente, il concessionario NON DEVE SAPERE CHE HO L’INCENTIVO o col piffero che mi pratica gli eventuali sconti, mette lì un bel prezzo pieno.
Il secondo errore è dare un incentivo enorme a pochi legato al territorio.
Giusto legarlo al reddito (anche se sappiamo quanto sia falso e distorcente l’ISEE ma è pur sempre un indicatore replicabile), giusto mettere un tetto al valore dell’auto (ma è troppo alto, dovevano essere più restrittivi) ma dovrebbero legarlo ancora di più all’auto che viene rottamata, ai grammi CO2 emessi al km moltiplicati per la percorrenza media (che si desume dalle revisioni obbligatorie). Ci sono Euro6D (la Stelvio Quadrifoglio per dirne una) che emettono più di 250 gr/CO2 al km, contro i 119 della Suzuki Splash di mia moglie che è una Euro5 di 14 anni fa. E anche come NOX, vince la Splash. E voi direte: eh, grazie, è un quarto di macchina al confronto: per l’ambiente non fa differenza.
Complicato? Assolutamente no, è una semplice formuletta: CO2 emessa per chilometraggio medio annuale (ripeto: informazione già presente nei database della motorizzazione), togliere dal mercato un Diesel di 10 anni fa che fa 40.000 km all’anno è più importante che togliere una Panda di 20 anni fa che fa 5.000 km all’anno.
Questo però soltanto se avessimo una classe politica (notare: non limito la cosa all’attuale governo) a cui interessasse l’ambiente o che agisse nell’interesse comune a lungo termine.
Ognuno si salvi come può, l’orchestra sta continuando a suonare mentre l’Italia affonda e sulle scialuppe saliranno in pochissimi e Jack non salirà su quella tavola accanto a Rose anche se ci sarebbe stato benissimo.
Sagge parole, al vento purtroppo… Siamo in Italia.
Solo una cosa, chi si può permettere una Stelvio Quadrifoglio e dichiara di stare sotto la soglia dei 40.000€ all’anno, puzza vistosamente di evasione fiscale. E non ha bisogno certamente di incentivi statali. Per il resto sono totalmente d’accordo, e non bisogna essere dei geni per formulare in quel modo la distribuzione degli incentivi
Siamo in Italia. Se l’incentivo non fosse a fattura ma venisse accreditato post acquisto (come per esempio per l’incentivo colonnine) l’acquirente nella maggior parte dei casi non avrebbe i soldi per chiudere l’acquisto o il finanziamento. Se invece il bonifico arrivasse ex ante sulla base di un preventivo o anche di un contratto, sappiamo già che metà dei contratti una volta incassato il bonifico dello stato verrebbero disdetto, con gli importi elevati di cui si parla converrebbe anche con un 10/15% di penale. Poi tanti auguri per recuperarli.
Quindi nel meraviglioso mondo delle idee la proposta ha senso, nell’orribile mondo reale no.
Assolutamente d’accordo invece sull’essere più vincolati all’effettivo utilizzo dell’auto rottamanda, la gara a cercare auto da pollaio da far rottamare al nonno è iniziata da mesi purtroppo.
Tutto giusto, però c’è anche chi (non la Stelvio ma cmq) un’auto che emette più CO2 di una Splash se la prende per necessità e non per andarci al bar a fare l’aperitivo… non a caso, nel tuo esempio metti la “seconda auto di famiglia”, e già avrei dei dubbi sul fatto di incentivare questa tipologia di acquisto.
Vivo tra Como e Varese a ridosso del confine svizzero, in una zona di intenso pendolarismo verso i due capoluoghi, verso Milano, nonché verso la vicina confederazione elvetica. Il comune confinante fa parte della lista dei fortunati, quello in cui risiedo, no! Misteri della fede…
Usufruisce allora del mitico sconto sulla benzina attivo da decenni allora… Quindi è fortunato rispetto a me che vivo pochi chilometri più in là della fascia fortunata! Questa è un’ingiustizia incostituzionale.