Conversione dal diesel all’idrogeno per il tug master (trattore portuale per la movimentazione di merci rotabili) dell’armatore Grimaldi. Positivi i primi test a Napoli.
Decarbonizzare la logistica portuale

La Grimaldi è all’avanguardia tra gli armatori, non solo italiani, per l’attenzione all’inquinamento atmosferico. La flotta Green 5th Generation (GG5G) è formata da 12 unità ibride commissionate al cantiere cinese Jinling di Nanjing per il trasporto marittimo di corto raggio. Mobilità che si basa sull’utilizzo di un mega pacco batterie al litio della capacità di oltre 5 MWh per alimentare la nave durante le soste nei porti senza la necessità di mettere in funzione i generatori diesel.

Zero emissioni in porto _ quelle locali sono le più insidiose per i residenti nelle città portuali _ mentre la ricarica si ottiene durante la navigazione con lo shaft generator e i pannelli che si estendono in impianti da 350 a 600 metri quadri. Un progetto alimentato anche dal finanziamento da 70 milioni di euro ottenuto da Banca Intesa.
Dall’acqua a terra cercando di ridurre le emissioni
L’obiettivo di una logistica ad emissioni ridotte è perseguito anche a terra con il trattore portuale a idrogeno.
Forte ottimismo quello dell’azienda: “Durante i test, gli autisti sono stati letteralmente conquistati dalle generose doti di coppia e potenza del truck, nonché dalle nuove funzionalità e dotazioni del truck: start&stop, one pedal drive e frenata rigenerativa“.

I ricercatori del gruppo ATENA hanno superato i test a pieni voti e da fine gennaio, il trattore sarà al porto di Salerno, nel terminal di LOGIPORT S.p.A., per la sperimentazione in ambiente operativo. Saranno due mesi dedicati a cicli di carico e scarico su navi cargo del Gruppo Grimaldi.
Il trattore portuale verrà poi trasferito in Spagna, a Valencia, presso il terminal ro-ro di VTE (Valencia Terminal Europa, società consociata del Gruppo Grimaldi), dove opererà per due anni grazie alla realizzazione di una stazione di rifornimento a idrogeno verde, anche con unità mobile. Alimentata da impianto fotovoltaico ed eolico.
Un progetto H2PORTS
Si tratta di una sperimentazione condotta grazie alle risorse del progetto europeo H2PORTS (Implementing Fuel Cells and Hydrogen Technologies in Ports), finanziato dalla FCH JU (Fuel Cells and Hydrogen Joint Undertaking, oggi Clean Hydrogen Partnership). Cofinanziato anche dall’Università di Napoli Parthenope e da ATENA, il distretto campano di Alta Tecnologia Energia e Ambiente.
Le prime sperimentazioni con la conversione dell’alimentazione del trattore da diesel a idrogeno sono state condotte a Napoli, nel quartiere Ponticelli, presso il centro ricerche di ATENA, con la collaborazione di LOGIPORT S.p.A., società di logistica del Gruppo Grimaldi che gestisce diversi terminal portuali in Italia.
Riduzione emissioni, inquinamento acustico e benessere dei lavoratori
Gli obiettivi del progetto sono la movimentazione di carichi rotabili a zero emissioni, migliori e più salutari condizioni di lavoro agli operatori portuali. Poi la riduzione dei consumi di energia anche per la cessazione della ventilazione forzata nei garage delle navi e l’azzeramento delle emissioni acustiche.