Un finanziamento da 70 milioni di euro permette a Grimaldi di continuare la politica zero emissioni in porto grazie alle mega batterie che danno energia senza creare fumi e diffondere veleni nelle aree più sensibili: le città portuali densamente popolate.
La linea di credito è stata concessa da Banca Intesa e l’armatore acquisterà Eco Mediterranea ed Eco Adriatica, la decima e l’undicesima della classe Grimaldi Green 5th Generation.
Zero emissioni locali, si tagliano quelle globali

Se in porto si lavora con le batterie, c’è ancora da fare per poter alimentare i motori elettrici durante la navigazione. A bordo delle ultime due navi Grimaldi si sono scelti motori di ultima generazione. “Permettono di dimezzare le emissioni di CO2 e abbattere le emissioni di zolfo e particolato, mentre le batterie a litio presenti a bordo, grazie alla loro capacità di ricarica durante la navigazione, garantiranno il raggiungimento dell’obiettivo zero emission in porto“.
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C’è anche più fotovoltaico a bordo

Il finanziamento di Banca Intesa con due linee di credito è legato ad un meccanismo di pricing legato al raggiungimento di specifici target in ambito ESG (Environmental, Social, Governance). In questo caso gli obiettivi di sostenibilità sono legati alla riduzione delle emissioni inquinanti e all’ampliamento dell’uso e installazione di impianti fotovoltaici a bordo.
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Soddisfatti per l’accordo sia Intesa con il manager Richard Zatta, “Siamo felici di continuare a supportare questa realtà del settore marittimo“, sia Grimanldi con l’amministratore delegato Diego Pacella: “Ringraziamo Intesa Sanpaolo che, con questi nuovi finanziamenti, consolida la relazione con il Gruppo Grimaldi dimostrando in concreto l’impegno a favore della transizione verso un’economia a basse emissioni, per il raggiungimento degli obiettivi climatici globali“.
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