Negli States stanno nascendo come funghi le start up che inseguono la nuova frontiera dell’auto elettrica. E in una di queste c’è un po’ d’Italia, perché un socio molto importante di Green4U è quel Don Panoz che è figlio di un immigrato abruzzese, che cambiò il cognome originale di Pannunzio nel più pronunciabile (per gli americani) Panoz.
Don è uno che nella vita ha fatto di tutto: il pugile, il militare, l’industriale di successo (è lui che ha inventato il cerotto che rilascia i farmaci). Ma il suo grande amore sono sempre state le automobili, al punto da costruirne lui stesso per correre a Le Mans con il suo nome. Ora il vecchio Don si è messo in testa di sfondare nell’elettrico e ha fondato la Green4U con un socio a cui ha affidato anche la guida operativa, Jack Perkowsky, tenendo per se’ la presidenza. L’idea è di costruire tutta una gamma di veicoli elettrici, affidabili e a un prezzo e a un peso decisamente inferiori rispetto a quel che offre oggi il mercato. Per il peso Panoz vuole mettere in campo tutta l’esperienza accumulata nelle corse nel maneggiare materiali leggeri, a cominciare dai telai in alluminio. E non è certo tipo da perdere tempo: l’azienda è stata fondata nel settembre del 2016 e conta di arrivare sul mercato già prima dll’estate prossima con due modelli pensati soprattutto per le grandi flotte aziendali, un Suv chiamato Enova e un fuoristrada denominato invece MTU-6. Particolare curioso: entrambi nascono con sei sportelli laterali, per rendere più comodamente accessibile la terza fila dei sedili soprattutto per gli usi come taxi e navette, e sono già previste versioni allungate dell’Enova con…otto sportelli laterali. La casa parla di 400 km di autonomia.

Al momento non ci sono altri dati tecnici: si sa solo che Green4U, in omaggio alla tradizione ventennale nelle corse di Panoz, vuole presentarsi al via di Le Mans con un bolide completamente elettrico, per dimostrare che i problemi di autonomia e ricarica sono superabili.
Al momento sembra invece tramontata l’ipotesi che le macchine elettriche di Green4U vengano prodotte anche in Italia, nella zona industriale dell’Aquila: se n’era parlato nei mesi scorsi , per il desiderio di Panoz di riallacciare i rapporti con la terra d’origine della famiglia (i Pannunzio erano di Avezzano), ma l’accordo non sembra al momento praticabile.