Green Energy Storage e le batterie a flusso: cosa c’è di vero?

green energy storage

La tecnologia delle batterie a flusso proposta da Green Energy Storage non convince Paolo che ci chiede notizie sullo sviluppo del progetto. Ricordiamo che potete rivolgerci le vostre domande scrivendo a info@vaielettrico.it .

green energy storage
salvatore Pinto, al centro, con la squadra di ricercatori di Green Energy Storage

Salve, in un vostro articolo del Febbraio 2021 apparve un’intervista al Ceo di Green Energy Storage, Salvatore Pinto, link qui: https://www.vaielettrico.it/batterie-a-flusso-la-rivoluzione-di-green-energy-storage/#comments dove facevate il punto sulle batterie innovative “a flusso” che questa società stava implementando.

Il signor Pinto dichiarava in quel momento che queste batterie erano già state realizzate e che sarebbero arrivate sul mercato italiano in 2/3 anni. Proprio questa mattina ho potuto ascoltare una sua intervista nella trasmissione radiofonica di Radio 24 “L’economia delle piccole cose”, dove, dopo aver magnificato la rivoluzione prossima a venire derivata dalla nuova tecnologia applicata, grazie all’utilizzo di un materiale del quale non ha voluto fare il nome, ma che ha comunque garantito che non ha nulla a che fare con il Litio o altre terre rare, e dopo aver sostenuto che tale tecnologia garantirà all’Italia una leadership mondiale nello storage per autotrazione elettrica, ha detto che arriveranno sul mercato nel 2024/2025. 

Chiedo quindi a voi se conoscete qualcosa di più sullo stato dell’arte di queste batterie, perché sinceramente nutro qualche dubbioPaolo Menchetti

L’Europa ci crede e versa 59 milioni

 

Risposta-Abbiamo ascoltato anche noi le dichiarazioni di Salvatore Pinto a Radio 24. Pur non entrando nel merito tecnico del progetto, Pinto ha ribadito sostanzialmente ciò che ci disse lo scorso anno, tempi di realizzazione compresi. Nel frattempo è stato formalizzato il finanziamento europeo nell’ambito del progetto IPCEI EuBatin, che è salito da 40 a 59 milioni di euro grazie alle nuove risorse del Recovery Fund.

batteria a flusso
Salvatore Pinto

Questa somma coprirà l’85% circa dei costi di sviluppo e industrializzazione delle nuove batterie a flusso ideate da Green Energy Storage. Ci pare che, a parte le inevitabili incognite di un progetto tanto innovativo, il “bollino” dell’Unione europea offra ampie garanzie  sulla serietà dell’azienda e della sua tecnologia brevettata.

Il sogno possibile di una leadership italiana

E fa piacere constatare che l’Italia può puntare alla leadership europea in almeno una delle tecnologie chiave nella transizione energetica, quella dell’accumulo di elettricità utility scale.

Green Energy Storage, così come Energy Dome Storage, sono già molto più di stat up e i loro impianti sono già in funzione, seppur a livello prototipale. Vaielettrico è in contatto con entrambe e non mancherà di monitorarne i progressi.

Visualizza commenti (6)
  1. Il progetto di GES dopo anni che ne parlano è ancora lontano da una fase industriale, stando ai programmi iniziali (di 5 anni fa), doveva già essere in commercio invece utlimamente hanno rivisto completamente il progetto, perchè si sono accorti che le batterie al litio sono scese velocemente di prezzo e hanno una densità energetica 4 volte maggiore delle loro, hanno solamente il vantaggiio che sono più longeve stando a quanto dicono. di recente sono praticamente ripartiti con un nuovo progetto adesso stando realizzando una via di mezzo tra una batteria e una fuel-cell a H2. all’inizio doveva essere una batteria ad uso stazionario adesso salta fuori che sarà per la mobilità a H2 ? intorno a questo progetto vedo ancora troppo incognite, Pinto si limita a dire che è una batteria innovativa a basso impatto ambientale e niente di più, sono almeno 2 anni che stanno cercando un partner industriale e ancora non l’hanno trovato ….. ho forti dubbi nella riuscita del progetto, quando finiranno i soldi dei finanziamenti EU vedremo ….

      1. non ho detto questo, ho fatto una valutazione su fatti oggettivi
        … i brevetti certo che ne hanno fatto, però ancora non si vedono risultati tangibili a fronte delle promesse fatte, tali da poter affermare che ci troviamo di fronte ad un prodotto innovativo, al momento ce lo auguriamo ma non è sufficiente …

  2. E comunque subiranno la concorrenza delle prossime crescenti disponibilita’ delle batterie litio dismesse dalle BEV a fine vita…

  3. Ormai da un decennio che i produttori espongono le batterie a flusso nelle varie fiere specializzate di settore.
    Hanno però dei grossi limiti:
    -sono ingombranti: almeno 3/4 metri cubi.
    -hanno un basso rendimento rispetto alle batterie al litio.
    -hanno bisogno di molta più manutenzione rispetto alle batterie al litio.
    Speriamo che che questi finanziamento portino a risultati concreti e prodotti realmente utilizzabili

  4. Mi permetto una piccolissima precisazione per “tranquillizzare” il caro Paolo Menchetti.

    Le batterie a flusso esistono da qualche decennio, ci sono, funzionano e (considerati pregi e limiti) non danno dubbi in merito al dato “puntuale” del loro funzionamento.

    Quindi ciò che di innovativo vi è nei progetti della Green Energy Storage non sarebbe tanto il “cosa” ma il “come”.

    Di conseguenza, salvo imprevisti e contrattempi, non stiamo parlando di qualcosa del tipo che “non sappiamo se funzionerà ma ci stiamo provando con tutto il cuore”.

    Di base stiamo parlando di una tecnologia che ha già dimostrato di funzionare.
    Fuor di metafora: non si stanno buttando milioni in sogni e/o aspirazioni tutte da dimostrare.

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