L’Europa fa un’altra marcia indietro sulle politiche del Green Deal. Lo ha fatto con un voto che ha visto il Partito Popolare votare assieme alle destre. Di fatto, l’Europarlamento ha approvato una revisione delle direttive che imponevano a tutte le imprese di render conto della sostenibilità “ambientale”. Nonché il rispetto delle regole sui diritti dei lavoratori lungo la filiera die fornitori. L’obbligo ora ricadrà solo sulle aziende con oltre 5mila dipendenti e sopra 1,5 miliardi di fatturato.
Da un lato c’è l’evidente dato politico. Il voto non rispecchia la maggioranza che ha portato al secondo mandato di Ursula von der Leyen. Socialdemocratici, sinistra e verdi sono andati in minoranza e rimasti da soli a difendere i principi del Green Deal. I Popolari hanno votato con l’estrema destra, Afd tedesca e Patrioti vari compresi.
Green Deal al rallenty? “Italia e Germania non fanno l’interesse dell’Europa”
L’Italia contro la revisione della tassazione energetica
Dall’altra parte, abbiamo un voto che riduce gli obblighi per le imprese. E che, secondo molte forze progressiste, rischia di indebolire l’intero impianto delle politiche ambientali europee. Del resto, tutte le forze del governo Meloni si sono schierate con questo fronte. Proprio nel giorno in cui i ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti si è detto contro revisione della tassazione energetica. Dimostrandosi una volta di più tiepido nei confronti della transizione.
Secondo le forze di centrodestra, si è trattato di una “vittoria sulla burocrazia di Bruxelles”. Poco importa se qualche fornitore non rispetta i diritti civili dove si producono prodotti importati o saranno prodotti senza rispettare le norme Ue. Come hanno commentato Socialisti e Verdi, che parlano di “rottura del cordone sanitario”. E di un fronte che indebolisce le tutele su ambiente e diritti umani.
Il cuore della riforma riguarda i requisiti della Direttiva CSRD e della Direttiva CSDDD. Le nuove soglie – 5.000 dipendenti e 1,5 miliardi di fatturato per la due diligence, 1.750 dipendenti e 450 milioni per i rendiconti – tagliano fuori migliaia di imprese europee oggi soggette a obblighi di monitoraggio sull’impatto climatico e sociale. Un alleggerimento che suona come un passo indietro proprio mentre l’Europa cerca di rispondere alla competizione globale sulla sostenibilità industriale.
Auto elettriche Ue: ecco tutti i rischi del lungo addio al 2035
Una fase decisiva per il futuro del Green Deal
Con i negoziati pronti a partire il 18 novembre, il rischio concreto è che il Green Deal venga progressivamente rimodellato in una versione più blanda, meno capace di guidare la trasformazione economica del continente. De resto, il voto al Parlamento europeo arriva dopo il compromesso al ribasso raggiunto sulle regole per l’industria dell’auto. Se non altro, il Parlamento – nella stessa seduta – ha confermato la proposta della Commissione che ha alzato al 90% i target di riduzione delle emissioni al 2040. Ma una bocciatura da parte del Ppe su una scelta di Bruxelles di pochi giorni fa sarebbe stato troppo.


Alla fine l’ideologia del green talebano fatto senza un piano credibile che mantenga l’identità economica ed industriale dell’Europa si è fortunatamente infranta.
Anni di sermoni sulla mobilità elettrica come svolta green senza però avere la più pallida idea della logistica delle forniture di batterie, di quella delle colonnine di ricarica, dei prezzi e delle esigenze del mercato, con il risultato di creare un terremoto industriale tra i marchi europei che ha spalancato le porte alla concorrenza cinese.
Quella stessa Cina che in virtú della sicurezza energetica non si è posta vincoli idealistici ma continua a costruire centrali a carbone, seppur investendo corposamente sulle rinnovabili, perché Pechino non c’ha pensato neanche per un momento a fiaccare la propria economia e posizione sui mercati in nome del puro green.
E tutto business tanto che siamo arrivati al paradosso che chi costruisce auto elettriche a “zero emissiini” è lo stesso che alimenta con turbine a gas i propri giga centwr per l’intelligenza artificiale.
Bastava semplicemente essere più realistici e meno ideologici per fare in modo che l’Europa affrontasse con serietà una transizione credibile.
Adesso tutto viene rimesso in discussione ma nel mentre abbiamo mostrato quanto farraginose e intrise di burocrazia siano le idee UE.
Però bisognerebbe farsi delle domande, almeno a livello italiano. Premesso che a tralasciando i partiti estremisti gli altri li ho già votati tutti e mi sono sempre sentito preso in giro : e che adesso non voto più per nessuno come fanno altri milioni di italiani. L’ultimo governo di centro destra prima di quello attualmente in carica risale al 2011 con Berlusconi. Poi vennero Monti, Letta, Renzi,Gentiloni,Conte e Draghi. Che tutto sono tranne di destra, almeno a parole. Hanno avuto 11 anni di tempo e proprio nel momento in cui ci doveva essere l’inizio del boom del mercato elettrico. 11 anni a disposizione per fare diventare l’Italia un ottimo posto per bev al pari di tanti altri che sempre si prendono ad esempio. Invece i risultati sono questi. E sta a vedere che adesso la colpa è solo di quelli che ci sono adesso, da tre anni,che hanno sicuramente le loro colpe, ma si sapeva già prima. E quelli che ora si stracciano le vesti ( e io li votai pure) sono quelli dei bonus 110,bonus mobili,bonus monopattini ,banchi a rotelle,redditi di cittadinanza,ecc. Adesso che sono all’ opposizione sanno tutto di come si deve fare ma quando c’erano loro non hanno fatto nulla. Ed adesso riescono ad eleggere al parlamento europeo personaggi di quali mi vergogno di essere rappresentato
Cosa c’entrano le auto elettriche? In questo articolo si parla di green Deal che è qualcosa di molto più ampio (produzione energia, efficienza energetica dell’industria, agricoltura, edilizia, trasporti ma in tutti i settori, biodiversità è molto altro. Il governo in carica si adopera con ogni mezzo per cercare di abbatterlo. Come nessun altro governo in precedenza aveva fatto. Non mistifichiamo per favore.
Fino al 2018-2019 le rinnovabili non c’erano come prezzo,
erano da sovvenzionare, le installazioni erano per forza limitate in quantità, e criticabili se incentivo era eccessivo come nei vecchi “conti energia”
dal 2019 circa, le rinnovabili hanno iniziato a costare meno dell’energia fossile, il gioco è cambiato all’improvviso, ed è diventato poi più vantaggioso ogni anno che passa
per me il momento per iniziare a correre sarebbe stato il 2020-2022 (e mi pare che a livello di semplificazioni qualcosa era stato fatto, ma ci siamo fatti sbandare e distrarre da covid + crisi logistica.. con il risultato di aprire a provvedimenti costosi e inefficenti come il 110% e bonus facciate)
e a maggior ragione il 2022-2025, in cui rinnovabili sono maturate ancora tecnicamente e ora (dal 2024) anche gli accumuli di energia sono scesi di prezzo
per dire, nel 2023 una serie di vecchi ostacoli burocratici legislativi che rallentavano le autorizzazioni dei parchi fotovoltaici ed eolici, ostacoli risalenti al periodo Sgarbi messo al ministero dei beni culturali a fare ostruzionismo, erano finalmente stati spianati a forza di anni di sentenze nei tribunali TAR che chiarivano e aggiustavano le norme scritte male
infatti nel 2024 c’è stato in Italia un primo boom di installazioni di 7 GW; con le previsioni di arrivare facile a 15-20 GW annui, come sta facendo sia la “ricca” Germania, che il “povero” Pakistan… entrambi 20 GW all’anno
ma il governo attuale è corso a scrivere una nuova infornata di norme sabotanti..ora nel 2025 installeremo 6 GW
il primo decreto della nuova serie sabotante è stato il famigerato Decreto agricoltura, chiesto a gran voce da Coldiretti, secondo me voce del gruppo industriale alimentare Bonifiche Ferraresi, quasi monopolista dei trasporti/distribuzione e della trasformazione agro-alimentare in italia; guardacaso associato dal 2021 con ENI in varie aziende del gruppo nel comercio dei carburanti per trasporti e per agricoltura, nel diffondere le coltivazioni di biodiesel, etc
hanno poi sfruttando anche decreti europei che erano da ratificare in Italia, in origine pensati per favorire e semplificare il settore, trasformandoli in decreti per ostacolare ( decreto aree idonee; testo unico; ora è poi in arrivo il decreto energia, speriamo bene che sia almeno passabile)
adesso avremo daccapo altri anni di tribunali TAR a combattere per disambiguare, districare e far correggere i nuovi decreti.. intanto il settore è molto frenato e vive nell’incetezza normatica che spaventa gli investimenti
il MASE ha già fatto “ricorso ai ricorsi” fattigli al Tar da più parti, dando a intendere che tirano dritto fregandosene delle osservazioni di illegittimità sollevate dai Tar ed dall’Europa, per cui non sarà breve la faccenda,
e non è Fratin il proplema, chissà magari sarebbe anche persona ragionevole, ma quello che gli comandano di fare
e purtroppo secondo me sono decine di miliardi ed euro buttati al vento ogni anno tra importazioni fossilli, prezzi energia che rimangono alti, mancata competitività delle aziende, mancato indotto lavorativo
Chi ci governa (in Europa dico non chi ci s-governa in Italia) purtoppo deve fare i conti con rigurgiti nazional-populisti-demagogisti che rappresentano una spina nel fianco del sistema europeo, e che attirano parecchi voti della classi più sottoculturate.
Sottocultura significa che non hanno folla con box, e i soldi per acquistare una BEV? Ho capito allora la cultura per te è direttamente proporzionale al tipo di auto che acquisti, partendo dalle BEV, passando alle plugin, poi alle fullhybrid fino ad arrivare alla fine ai diesel il QI scende proporzionalmente. Tesi interessante chissà se mai qualche statista la prenderà in considerazione.
Sottocultura si intende l’incapacità di ragionare con la propria testa e farsi abbindolare dai pifferai di turno, che mettono i “poveri” contro i “poveri”.Comunque interessante l’analisi fatta da lei, e credo proprio che abbia ragione.
Ho ragione a dire che quel ragionamento è una cavolata (eufemismo) galattica giusto? 🙂
No no, proprio giusto, ottimo ragionamento 🙂
@Daniele, si si il ragionamento dal tuo punto dj vista è ottimo, allora se seib convinto di ciò significa che in Italia non ci sarà mai una mobilità elettrica, cercati subito un lavoro in Norvegia così la vivrai felice tracpersone col il QI da Nobel … ah ah ah
Ma si, troppo faticoso fare le formiche. Meglio godersela come fanno le cicale. Quando arriverà “l’inverno” ci penseremo.
Povere cicale, manco arrivano all’ inverno dopo fecondazione e deposizione delle uova schiattano. Quindi il loro ciclo di vita lo svolgono correttamente a differenza di noi/dei NS politicanti e di chi vota sempre lì stessi.
stra quoto
troppo complessa e faticosa l’innovazione ,lasciamola ai cinesi
torniamo all’età della pietra ; che dico ..
torniamo sugli alberi
perché cosi facevano i nostri antenati
“Età della pietra” è il termine più corretto, infatti petrolio significa letteralmente “olio che viene dalla pietra”.
Capisco poco di storia, ma se non sbaglio la fine delle grandi civiltà è sempre quella di essere sostituite da società più moderne ed efficienti, o più forti. Chi resiste all’ innovazione accelera, di fatto, il percorso verso il suo destino.
C’è stato un ministro del petrolio Saudita Ahmed Zaki Yamani (Laureato a Harward)
che disse
“L’età della pietra non è finita per la mancanza di pietre. L’età del petrolio non finirà perché il petrolio sarà terminato”
se l’hanno detto i Sauditi ..
Questa maggioranza ha subito messo in chiaro come la pensa: si può sacrificare tutto sulla base del business e del consenso. Lo si è visto dagli immediati cambia il vertice di Enel e di Eni togliendo persone più orientate alla transizione energetica per metterne altre che guardano solo il profitto. Si sono inventati i biofuel, la neutralità tecnologica, gli SMR nel nucleare … Tutte cose che basta leggere o guardare video di scienziati, non di giornalisti schierati o ciarlatani, per sapere che semplicemente non esistono e alla meglio sono cose che richiederanno vent’anni ancora di sviluppo prima di arrivare ad un livello considerabile. Il problema è che molta gente prende per buone queste cose senza verificare, senza documentarsi e così il pianeta continua a essere preso a calci fino a quando non si stuferà e prenderà a calci noi (cosa che in effetti sta cominciando a fare).
Domanda (seria, non retorica) ma se le elezioni del 27 le vincesse l’altra parte politica, porterebbe davvero una svolta nella transizione energetica dell’Italia? Io onestamente sento l’opposizione parlare di tutto e di più tranne che di politica energetica, così come non vedo grandi programmi all’orizzonte.
Noi che ci teniamo al clima e all’ambiente (nonchè alla sovranità energetica del Paese) chi dovremmo votare? Io onestamente vedo un grande vuoto politico
parere squisitamente mio personale:
– Verdi sono apertamente pro rinnovabili ed elettrificazione servizi e contro potenziamento gasdotti e/o la fregatura nuculare e altre opere truffaldine.. mi piaciono anche i Giovani Europeisti Verdi, la loro formazione dei giovani, mi sono sembrati seri e preparati quando sentiti parlare
– PD da programma sono pro rinnovabili e elettrificazione, e critici verso potenziamento gasdotti e la fregatura nuculare, ma hanno mostrato qualche sbandamento populista anti-rinnovabili tra i politici a livello locale
dovrebbero far bene a livello nazionale, ma nel dubbio che possano cedere a compromessi, personalmente credo punterò sui Verdi, pazienza se poi mi trovo con il 90% delle posizioni e non il 100% (es. hanno qualche ambiguità su sostegno a Ucraina o a volte si abbassano al livello delle destre nel parlare per slogan)
altri seri sul tema non ne vedo, almeno nel panorama italiano
— M5s centristi che a parole grandi proclami ma poi inaffidabili e impreparati.. vedi Sardegna dove sono diventati anti-rinnovabili spaventati dalla campagna mediatica di un misero giornale regionale, e anche in altre regioni stanno facendo i furbetti pur di avere visibilità
— i vari micro-partitini di centro-destra sembrano boomer storditi dalla bufala nuculare
— i tre partiti di destra, almeno per me, sono improponibili già per tutto il resto, e sul tema energia ancorapeggio, mi sembrano servi di ENI e EDF (che in italia si chiama EDISON) oltre che impreparatissimi
Ognuno ha la sinistra che si merita.
In USA adesso va per la maggiore il sindaco di New York, figlio di un intellettuale e di una regista impegnata.
Anche in Italia abbiamo un politico figlio di un intellettuale di sinistra dei Parioli e di una regista impegnata. Non ti dico chi è perchè mi scappa da ridere. 🙂
(il tutto è per un sorriso eh?)
..sul gossip sono impreparato..
..ma credo che se si facesse una “gara” per ridere con attacchi/valutazioni sulle “persone”, oltre che alle azioni politiche, il governo attuale ne uscirebbe male, tra buttafuori, estetiste, colf, maestri di ginnastica, bancarottieri, maneggioni, amici e parenti anche senza istruzione scolastica di base miracolati e messi a fare i ministri e i dirigenti 😉
-..sul gossip sono impreparato..-
Non era difficile, è Carlo Calenda. 🙂
ah ecco.. leader di uno dei micropartiti che io chiamo di centro o di centro-destra (simil destra liberale?) ma forse a seconda dei punti di vista qualcuno li vede come centro-sinistra.. chissà.. purtroppo uno di quelli che ripete slogan contro le rinnovabili e in favore delle obsolete e improbabili pentole radioattive
Ok lasciamo fare al mercato, vedremo cosa succede se tuttavia fossero dalla parte della gente, della salute, almeno dovrebbe intervenire il ministro della salute che imponga una tassa sulle emissioni a partire da 1000€ per i più inquinanti fino a 800€ alle ibride che solo se vanno a gas o bio FUEL pagano 200€
Controllando l’effettivo rifornimento. Le elettriche zero. Giusto per recuperare qualche soldo per la sanità. D’altronde in Cina danno le targhe subito se hai parcheggio o prendi elettico noi potremmo privilegiare la salute chi inquina di più paga.
Il tuo ragionamento jn teoria è ottimo peccato cge 2 punti deboli che spesso molti si scordano, ovvero:
1) chi inquina lo fa spesso perchè meno abbienti e non ha soldi o possibilità di ricarica casalinga. Per cui finimenti a tassare chi ha pochi soldi, alla faccia dell’equità della tassazione progressiva.
2) chj inquina è anche chj vota e chi è al governo vuole restarci e questo per loro sarebbe un perfetto esempio di harakiri politico. Secondo te perchè il PPE ha votato così? Forse perchè sta perdendo voti che stanno andando verso partiti come AFD che del green deal non be vogliono sentir parlare, Questo è brutto? Certo che è brutto ma è la realtà è da quella purtroppo non si scappa
@gobbo
1) qualche giorno fa ho postato un riferimento ad una statistica di Oxfam… parlava di quanto inquinano in ricchi, soprattutto parla di quanto i ricchi (veri ricchi parliamo di qualche centinaio di persone nel mondo) condizionano 8 miliardi di persone.
Senza essere particolarmente ingenui… questo non ha niente a che fare con la democrazia e nemmeno con l’intelligenza.
2) proprio perchè questa è la realtà deve essere cambiata.
Hai ragione parziale perché un impianto a gas gpl non costa molto, poi i biofuel saranno accessibili anche per le auto vecchie quindi una soluzione c’è.
Quelli che non possono permettersi nemmeno questo andranno con altri mezzi non ci si può fare nulla. Ma per la salute anche dei più deboli è il minimo
Qui nkn stiamo parlando dei Besos e degli Zucchemberg, qui stiamo parlando dj gente normale e soprattutto di automobili di gente “nermale” e il fatto che la mancanza di soldi sia direttamente proporzionale alla vetustità dell’auto posseduta credo non abbia bisogno di nessuno studio statistico per esser dimostrata (per altro gli studi che mettono in correlazione il parco auto alla ricchezza media ci sono) se tu tassi la auto più datate alla fine finisci a tassare chi ha meno possibilità economiche che ovviamente ti vedono non come suo amico per la salute ma per quello che li vuole solo tassare ingiustamente.
O l’Europa/Italia fanno delle serie politiche di incentivazione alla sostituzione delle auto più vecchie (non certo i bonus spot con gli isee, le aree idonee e le sovvenzioni dal PNRR) con una spinta su colonnine AC a bassissimo costo o il progetto auto elettriche per tutti è perdente in partenza.
@antonio gobbo
sul punto 2
concordo con te, meno che su un aspetto: “è la realtà e da quella non si scappa”
che lascia sottintendere una ineluttabilità.
le uniche ineluttabilità sono il danno ambientale permanente e la cronicizzazione del ritardo tecnologico.
il tempo è quasi scaduto, restano 2 o 3 anni.
poi non si torna indietro, nè dal danno ambientale, nè dalla schiavitù tecnologica in cui ci stiamo infilando.
bisognerà ricordare queste cose,
quando, tra qualche anno,
scorreranno fiumi di parole sulle colpe di questo e di quell’altro, in perfetto stile italico:
dopo un decennio di PPE alla guida dell’europarlamento e 7 di Von Der Leyen
l’Europa è arretrata.
dopo 4 anni di Meloni l’Italia langue e non scatta in avanti.
In entrambi i casi
rincorsa ideologica ai bei tempi che furono, unitamente a furberie economiche e finanziarie di corto respiro, che ingrassano chi ci fornisce le fonti fossili.
sostanzialmente, con questi sovranismi
si finisce a disinvestire nel futuro, perchè sennò il sovranismo non si regge,
e disinvestendo nel futuro
non hai un futuro
e non hai nemmeno soldi, perchè ogni volta che fai il pieno, o accendi la caldaia a metano
sposti denaro italiano/europeo verso lidi extra europei.
pensa che furbi!
ma non è colpa dei politici, intendiamoci: quelli sono lì perchè qualcuno li ha votati, perchè qualcuno li sostiene.
@mario
Non sono d’accordo con il finale.
I politici hanno grosse, enormi responsabilità nelle scelte della Nazione (come piace dire all’attuale pdr).
Anche lei è stata messa lì da chi l’ha votata (e da chi non ha votato), questo però non le impedisce di fare in molti settori esattamente l’opposto di quanto sosteneva con la consueta e riconosciuta pacatezza.
Mario qui purtroppo non si discutere se il progetto è ineluttabile oppure no qui stiamo parlando di soldi, sghei o comunque li vuoi chiamare.
Il fatto che fra 2 o 3 anni il tempo sia scaduto a chi prende 1300 euro (o forse meno) al mese interessa come interessa a me chi vincerà il prossimo campionato di calcio, ovvero quasi nulla. Poi puoi dar tutte le colpe che vuoi a chi vuoi sta di fatto che oggi, perlomeno in Italia, le auto elettriche le vendi solo se quasi le regali (vedi gli 11000 euro dell’ultimo bonus) altrimenti resti inchiodato al tuo 5%. Forse sarà perchè costano ancora troppo, forse perché la gente, contrariamente a quanto molti affermano, non riesce a ricaricare a casa, vuoi perchè la ricarica alle colonnine non è economicamente vantaggiosa al punto di far sciegliere l’elettrica. Vuoi anche per una minore conoscenza della mobilità elettrica, ma tantè e se non cambi i paradigmi di base, stipendi/pensioni, listini, numero di ricariche a basso costo e ricariche DC calmierate ecc non ne vieni fuori sia che alla “catastrofe” manchino 2 anni oppure 20.
totalmente d’accordo per la ricarica a casa, è risaputo che è quasi la condizione indispensabile per passare all’elettrico .
Per quello che riguarda famiglie con disponibilità economiche molto limitate ti racconto questa breve storia . Quando presi la mia prima auto elettrica con ecobonus nel 2021 diedi un acconto di 2000€
Nel pagare le 36 rate successive ogni mese mi rimaneva in tasca qualcosa in più di quello che le suddette rate mi costavano. È ovvio che il motivo principale era il chilometraggio (3.000km) che mediamente percorrevo tutti i giorni e il fatto di aver stipulato con Enel un contratto dove festivi e dalle 23 alle 7 oltre ai festivi pagavo ZERO. Contratto che mantengo tuttora con la sola spesa aggiuntiva di accise e trasporto (circa 0,009 al kwh / esatto 9 millesimi) . Questo contratto adesso non lo fanno più però , come probabilmente sapete, c’è una promozione autunnale che dura tre anni molto simile e con la Wall box in comodato gratuito. Ovvio che se fai pochi chilometri…… cosa inquini?!? cosa risparmi?!?
2 correzioni : 3000 km al mese , non al giorno e 9 centesimi , non millesimi .
Biobar, direi che la tua analisi è corretta, se fai 3000 Km al mese e puoi ricaricare a casa saresti stupido a non scegliere una auto elettrica, se fai 3000 Km ma non ricarichi a casa devi fare bene i conti sul costo delle colonnine più vicine e sui tempi di ricarica (vedi quelle AC) fare un bel TCO su costi/benefici, se poi oltre a non poter ricaricare a casa non fai i 3000km ma 6 – 700 beh allora dubito che in quel caso una BEV ti possa essere economicamente conveniente e a quel punto per una scelta elettrica entrano in gioco motivazioni ambientali che però devono essere supportate da un buon Conto Corrente e a una disposizione ad accollarsi le scomodità di ricarica, altrimenti come suolsi dire: il matrimonio coi fichi secchi non si fa.
Ma perché continuiamo a dire che , se non mi conviene come risparmio, non compro un’ auto elettrica?
Se ho un’ auto a benzina che fa i 20 con un’ litro, la cambio perché è vecchia con un’ altra a benzina magari più accessoriata o più spaziosa, ma fa sempre i 20 con un’ litro, dov’è il risparmio?
Ricordiamoci bene una cosa, la macchina la compri perché ti serve per spostarti, è il peggior investimento che poi fare
Dopo che hai firmato il contratto, e per assurdo la vendi quando arriva hai già perso il 22% l’iva del suo valore.
Assicurazione, bollo, carburante, manutenzione, pessimo investimento.
@Roberto, ti rispondo qya in quanto il sistema non mi permette di risponderti di seguito alla tua risposta.
Innanzitutto che tu non sei obbligato ad acquistare un’auto nuova ma la puoi tranquillamente prendere usata con pochi anni/km per cui l’IVA già la risparmi.
Il discorso del restante risparmio lo calcoli su un TCO ben fatto dove metti a confronto tutte le variabili al prezzo di acquisto, al costo delle ricariche piuttosto che della benzina per percorrere 100 km, aj costi di manutenzione (sia in garanzia che fuori), ai km che percorri annualmente, al valore della macchina dopo gli anni che pendi di tenerla, alla comodità/scomodità dj ricarica se acquisti una elettrica (anche il tempo ha un costo tranne che tu non sia un ensionato che lo passa davanti ai cantieri), al bollo annuo e al fatto che tu (almeno per ora) possa avere accesso alle ZTL qualora ti servisse.
Insomma dire che l’acquisto di una ICE o dj una BEV è il migliore a prescindere è a mio avviso una “cazzata” … qui si tratta di tanti soldi e se uno non è stupido fa bene a fare i suoi conti prima di spenderli.