Grazie all’agrivoltaico, 550mila euro per efficientare le scuole di Carpi

carpi agrivoltaico

A Carpi l’amministrazione comunale incassa 550mila euro grazie alla compensazione dovuta dalla Sonnedix Leonardo Srl per la costruzione di un impianto agrivoltaico. Siamo nella frazione di Fossoli. Altro che speculazione: c’è anche un ritorno sul territorio per gli investimenti sulle rinnovabili.

Grazie alla “compensazione” pagata da Sonnedix Leonardo

Come abbiamo registrato in un seminario sulle Cer in Emilia Romagna (leggi) la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili oltre i benefici ambientali offre compensazioni positive per le comunità che ospitano gli impianti. Anche agrivoltaici. Illustriamo il caso di Carpi per smentire i tanti che parlano di speculazione energetica  dove l’investimento della società Sonnedix Leonardo Srl porterà nelle casse del comune 550mila euro.

Saranno destinati all’efficientamento energetico della scuola dell’infanzia Coccinella e della scuola primaria Gasparotto di Fossoli. La frazione della città emiliana. Le risorse sono dovute come compensazione ambientale e territoriale per la realizzazione dell’impianto agrivoltaico Cascinetto, nella stessa frazione.

Risorse calcolate in base ai proventi della vendita di energia

Il contributo è stato calcolato applicando il criterio della massimizzazione dell’indennizzo, pari al 3% dei proventi annui derivanti dalla valorizzazione dell’energia elettrica prodotta dall’impianto, incentivi compresi.

Esempi di agrivoltaico: limiti e opportunità

La destinazione delle risorse è in linea con quanto previsto dal decreto ministeriale del 10 settembre 2010, che indica come prioritarie le misure di miglioramento ambientale nei centri abitati prossimi all’impianto, interventi di efficienza energetica, installazione di fonti rinnovabili e azioni di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza.

Carpi agrivoltaico
Il progetto è stato discusso in un’assemblea pubblica

Le opere saranno realizzate direttamente dal Comune di Carpi, che ha concordato con la società Sonnedix il versamento del contributo in un’unica soluzione, per garantire una gestione più efficiente delle fasi di progettazione, appalto e realizzazione degli interventi.

Oltre l’indennizzo, mitigazione ambientale con nuovi alberi

Il caso di Carpi è un esempio concreto dei risvolti sociali della realizzazione di impianti fotovoltaici e agrivoltaici negati dagli oppositori che tra i ritornelli più usati parlano anche della distruzione ambientale.  Ma come si vede anche in questo caso, si tratta di un impianto agrivoltaico con potenza nominale di 18,97 MWp, è prevista una mitigazione ambientale come abbiamo letto nei documenti pubblicati dalla Regione Emilia Romagna. Si prevede, infatti, la «messa a dimora di specie arboree autoctone a folta chioma lungo i confini di tutto il perimetro».

agrivoltaico
Il progetto di agrivoltaico a Carpi

L’area agricola dove sorgerà l’impianto ha un’estensione di circa 30,44 ettari, di cui 20,17 ettari di area recintata e 8,45 ettari di superficie totale di ingombro dell’impianto agrivoltaico. Insomma, oltre la mitigazione ambientale proseguirà l’attività agricola.

  • LEGGI anche “Scandalo elettrico: all’Asinara “abbandonate” bici, scooter e barche alla spina” e guarda il VIDEO di Gian Baslio Nieddu

Visualizza commenti (7)
  1. leggendo mi sono posto il dubbio, e a occhio i 550.000 euri delle compensazioni sono il 3% di quanto incasserà l’impianto FTV su 20 anni, non su un solo anno, e il conto ha altri spunti interessanti

    a Carpi la resa del FTV è stimata 1350 ore annue,
    https://re.jrc.ec.europa.eu/pvg_tools/en/

    con pannelli bifacciali e inseguitore a 1 asse, il dato va aumentato, esempio 1550 ore annue; nell’articolo però dice che l’orientazione dei pannelli privilegierà le esigenze delle coltivazioni, allora stiamo bassi, diciamo 1400 ore annue

    (19 MW-potenza) x (produzione annua 1400 ore) = 26.600 MW-h annui

    se il gestore di rete con gli “incentivi” (che non sono più “incentivi” quando ormai da tempo costano meno del prezzo medio PUN del kwh) pagasse al Centro-Nord Italia 8 cents a Kwh, 80 euro al MW-h,
    sono circa 2,1 milioni di euro all’anno, togliendo tasse e spese dell’investimento, diciamo (??) 900.000 euri all’anno?

    di cui il 3% sarebbero 27.000 euro annui,
    moltiplicato x 20 anni, la durata dei contratti con il gestore di rete,
    sono 540.000 euri, a spanne ci saremmo con i conti,
    ma servirebbe la conferma di uno del settore

    ========
    Quindi 8,4 ettari netti messi a pannelli (lordi sono il doppio, contando anche i corridoi dove si coltiva, tra le file dei pannelli)

    – vendono energia a 8 cent (già buono per noi consumatori) e intanto migliorano la gestione delle coltivazioni
    – il Comune incassa 27.000 euri annui, per 20 anni
    – l’azienda fattura 2,1 milioni annui, di cui ricavi per 900.000 euri annui,
    per 20 anni, che sarebbero 18 stipendi da 50.000 euri

    cioè 8,4 ettari possono sostenere per 20 anni 18 STIPENDI da 50.000 euri lordi annui.. stipendi di lavoro un minimo qualificato, non da fame

    semprano numeri incredibili, come è possibile? perchè sono tutti soldi che al momento buttiamo nell’import e lavorazione dei COMBUSTIBILI fossili

  2. Ma che fatica, però… polemiche su polemiche, sedute di fuoco in consiglio comunale, fake news, comitati antitutto, paure alimentate ad arte, negazionismo contro le conoscenze scientifiche (ad esempio, i tanti studi scientifici che illustrano chiaramente l’assoluta assenza di qualsiasi nocumento negli impianti agrivoltaici realizzati bene…), e via resistendo.
    Provate a leggere sul periodico locale “Voce.it” i tanti articoli sulle turbolenze che i vari progetti in corso di realizzazione a Carpi stanno suscitando, e vi farete un’idea di quale resistenze incontrino le rinnovabili anche nella nostra virtuosa Emilia-Romagna, purtroppo.

      1. Verissimo, e panorami incontaminati che non saranno certo gli impianti agrivoltaici e fotovoltaici a deturpare!

        1. E’ lì che ti sbagli. L’agrivoltaico richiede che sotto i pannelli solari si coltivi (!!!). Un pugno nell’occhio che deturpa lo scenario di capannoni industriali, tralicci, parcheggi, centri commerciali e strade congestionate.

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