Grande Panda: 320 km di autonomia a 25 mila euro. La Fiat conferma l’arrivo di una citycar elettrica finalmente accessibile, molto meno costosa della 500e.
Grande Panda: 8 mila euro in meno della 500e a parità di autonomia
La prima cosa che colpisce è proprio la differenza di prezzo rispetto alla 500e, che nella versione con 42 kWh e 322 km di autonomia costa 33.150 euro.
Qui la batteria è da 44 kWh, a supporto di un motore elettrico piuttosto tranquillo, 83 kW (113 Cv), e il prezzo sarà di circa 25 mila euro, forse qualcosa in meno. Allineato quindi con la Citroen e-C3, con cui condivide la base tecnica.
Ma rispetto alla 500e, la Grande Panda elettrica sarà anche molto più spaziosa e con un assetto da Suv: 3,99 metri di lunghezza, 1,57 di altezza e 1,76 di larghezza. Il Cinquino è lungo 26 cm in meno, 3,63 metri, e più basso di 4 cm. Pr quel che riguarda la ricarica, la Grande Panda sarà la prima auto a offrire un cavo integrato, che funziona in corrente alternata fino a una potenza non troppo esaltante, 7 kW.
Il cavo si trova sotto il cofano e consente di risparmiare spazio nel bagagliaio, dove di solito si è costretti ad armeggiare per ripiegarlo sotto le valige.
Ma la Fiat punta soprattutto sulla versione ibrida

Non è stato comunicato invece il dato sulla ricarica in corrente continua, ma non dovremmo essere distanti dai 100 kW di punta massima della Citroen e-C3. Più che sull’elettrico, il management Fiat punta comunque sulla versione ibrida, che arriverà sul mercato a inizio 2024.
Qui si parla di un motore 1.0 tre cilindri da 100 Cv, con prezzi sotto i 20 mila euro. “I nostri clienti vogliono city car iconiche e accessibili, compatte frugali e inclusive”, spiega Olivier Francois, n.1 di Fiat. “Annunciamo il ritorno di FIAT nel mercato mainstream globale sulla base di 3 pilastri: design e sviluppo italiani, piattaforme globali e rilevanza locale. E la Grande Panda è la prima vettura della nostra nuova famiglia globale“.
Ma resta la tensione con il governo per il fatto che la Grande Panda sarà prodotta in Serbia, mentre rimane aperta la partita sul futuro degli investimenti Stellantis in Italia.
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La versione elettrica costa comunque almeno 5 carte di troppo per avere le solite autonomie da poco più di una city car, carica lenta e top speed da tartaruga zoppa.
Bene si stiano abbassando i prezzi ma a mio avviso tecnologicamente c’è ancora tanta strada da fare se si vuole rendere attrattivi senza bonus i segmenti A e B.
Inoltre Stellantis le elettriche proprio non le sanno fare… Change my mind…
Per il resto non amo il gruppone francese e credo non acquisterò mai mai più loro veicolo ma a mio avviso il design c’è e le dimensioni anche. È probabilmente l’oggetto che visivamente mi ha colpito di più dopo la R5.
Venderà tanto ma solo in versione ibrida
Sembra costruita con i mattoncini lego…..
A ogni bev elettrica che esce.. Soprattutto di fascia bassa come queste… Accendo un cero affinché la mia attuale duri almeno altri 5 o 6 anni…ma so già che tra 5 o 6 anni farò la stessa identica preghiera, si pessimismo!
La speranza di trovare una bev minimamente matura per le mie esigenze ad un prezzo non da mutuo affievolisce ad ogni lancio di un nuovo modello
Ci credo che anche le termiche han fatto un bel salto di listino, chi cavolo le compra queste bev “economiche” che non sia uno che comunque spende tanto per l’auto?
Capisco l’essere pro bev a tutti i costi, ma tra di voi chi si fiderebbe a comprare quest’auto con l’idea di tenerla per 13/14 anni come ha sempre fatto e con 2/400 mila km?
Anche tagliando fuori la batteria dal conteggio (che resta cmq il dubbio più grosso su un lungo termine del genere), ricarica 7kw… Niente fast, viaggi più lunghi della metà dell’autonomia (non certo monster) perché vorrebbe dire ore di ricarica lenta senza possibilità di scelta oltre che un limite nella ricerca colonnine libere tra le disponibili…
Cavo integrato… Da quando è un plus?? Appena si rovina un po per l’usura e le piegatura varie per cambiarlo?? Officina! Cambia per sbaglio uno standard? Stellantis che regala adattatori a tutti gratis non ce la vedo proprio…
Ovviamente la ricarica più veloce sarà disponibile come optional, come tante altre cose semi basilari come pdc che saranno in pacchetti di allestimento che porteranno comodo il costo vicino ai 30k per una cosa sensata, e sopra per il solito pacco batterie più grosso con qualche cv in più ma autonomia ragionevole
Ok, uso cittadino mi direte voi, per carità va benissimo (già con km giornaliero alto i 1500 cicli medi della batteria li fai in 3/5 anni), non è enorme se non altro parcheggiare in città non è così ostico anche se appunto c’è di meglio (spendendo di più però)… Mi sta bene… Ma oltre ad essere obsoleta ancora prima di uscire almeno dal punto di vista della longevità tecnologica… Se fai 15 km al giorno quando fai anche la spesa e non essendo benestante cerchi la meno costosa possibile e logicamente non sei il target che cambia auto dopo 3/5 anni… La compreresti così com’è stata presentata?
Ovviamente per qualcuno sarà adatta non lo metto in dubbio, ma non sicuramente per il target che aspetta le riduzioni dei costi.
Un’occasione persa per far qualcosa di meglio.
Tra l’altro ogni volta che leggo di un auto nuova presentata o spoilerata che sia mi chiedo da un po di tempo… Quand’è che riusciremo ad avere dati di paragone tra le bev che siano specifici delle bev? Sempre dati di potenza accelerazione capacità, e bene che ci siano son fondamentali per farsi un idea pre acquisto/test drive, ma non so.. Un metro di paragone dichiarato sulla capacità rigenerativa, che si è legato alla potenza del motore e dalla capacità della batteria ma non è solo quello, metodo di cambio dell’intensità della rigenerativa… Posso farlo alla bisogna con la semplicità di un cambio marcia o con levetta al volante? Devo passare da vari menu del display touch e quindi me lo tengo a una impostazione fissa sfruttando male perché è scomodo?
Il consumo della pdc/resistenza del riscaldamento e raffreddamento in kw, il consumo e l’efficacia del raffreddamento batteria
Il cx nella maggior parte dei casi omesso se non è auto con un valore da spot pubblicitario, insomma quelle piccole cose che per paragone della bontà tecnologica installata sono essenziali, oramai le auto non son più dei motori che vanno e tutto il resto viene gestito con l’energia comunque di scarto e quindi influisce praticamente nulla
Si sarebbe carino che a tendere queste informazioni diventino importanti nelle recensioni stampa
Cavolo mi ero dimenticato.. Qualcuno sa spiegarmi cosa si intente per un auto quando la si definisce inclusiva? Mi sento un po scemo ma non ci arrivo, spero non usino inclusiva per intendere che “costa poco” perché rasenta la truffa 😂
Io invece non ho capito cos’è quel pezzo di plastica giallo trasparente a forma di semicerchio. Cos’è, a cosa serve, perché è lì.
Tra l’altro sa già di vecchio quel pezzo in plastica, dove trova collocazione una panda logo in ricordo della vecchia
C’è eccome la fast…
Anch’io, Xardus, “aspetto” da molti anni che le auto elettriche diventino qualcosa di oggettivamente “maturo” e abbordabile (secondo i miei parametri).
Fin da quando, per la precisione, ho… scoperto che i motori elettrici sono intrinsecamente e drasticamente migliori di quelli a scoppio sotto innumerevoli punti di vista, a cominciare dal rendimento energetico enormemente superiore per andare poi alle tante altre caratteristiche che di gran lunga vincono qualsiasi confronto: semplicità costruttiva, rumorosità, vibrazioni, emissioni, odori, manutenzione, durata, coppia (massima allo spunto!) e via elencando.
Purtroppo le auto elettriche, come tutte le applicazioni “mobili” dell’elettricità, sono da… sempre drasticamente penalizzate da UN solo problema, singolo ma grande assai: la necessità di un trovare un sistema ragionevolmente comodo, sicuro, sostenibile, economico per avere (e rifornire), a bordo, un adeguato serbatoio di energia.
E se quel problema non ha ancora trovato una soluzione davvero “matura” e soddisfacente, nonostante i colossali investimenti e interessi in gioco, se non non si vuole (o preferisce) pensare a chissà quali fantomatici complotti bisogna per forza dedurre che deve trattarsi di un problema davvero grosso e, purtroppo, di natura strettamente tecnica e quindi NON risolvibile solo con la “volontà”.
E molte scelte dei costruttori, a cominciare da quella che finora ha prodotto solo o soprattutto auto elettriche grandi e assai potenti o lussuose (e quindi costose), derivano PROPRIO da quel problema, perché se la batteria deve per forza essere enorme, pesante e assai costosa è ovvio che la si può proporre solo su un veicolo che in qualche modo sia in grado di… assorbire quelle caratteristiche, mescolandole ad altre, già note e più appariscenti, per cui il potenziale cliente è già disposto a spendere.
Oggi, grazie alla disponibilità di batterie un po’ meno costose (ma purtroppo NON meno grandi e pesanti) cominciano finalmente ad apparire delle auto elettriche meno pretenziose, che rendono i pregi della trazione elettrica meno… lontani dalle possibilità di molti potenziali utenti.
A questo punto chi vuole davvero provare a usare un’auto elettrica, specie se ha un’età… non giovanissima, si trova di fronte a una scelta: o continua ad aspettare e sperare, sapendo che l’attesa potrebbe rivelarsi troppo lunga per il proprio calendario personale, oppure decide di “buttarsi” su quello che il mercato offre.
Per carità, il motore elettrico è di una efficienza spaventosa rispetto ad un termico, non lo è però la batteria rispetto ad un serbatoio! Il grosso dell’energia sprecata dall’auto elettrica sta lì non nel motore, il calore da dissipare (usando energia della batteria per raffreddarla) è energia sprecata, in marcia come in carica, ma non ne faccio un discorso di efficienza, quanto ti praticità e tranquillità sul lungo termine.
Per esperienza personale, per quanto limitata, il 90% dei problemi avuti sulle auto è stato per “roba elettrica”, sensori di temperatura saltati, centraline impazzite, riconoscimento della chiave andato… I problemi meccanici avuti riguardavano i braccetti usurati alla svelta (250k km) e un tergicristallo dove si era spanata la vite… Problemi che possono capitare su entrambe le motorizzazioni, ma credo con costi di riparazione ben diversi dati i diversi valori delle auto.
Oggi non comprerei un termico se dovessi cambiare auto per forza, è follia nel giro di un lustro sarebbe cmq vietato l’accesso a Milano e nelle maggiori città.. Ibrido sarà vietato giusto qualche anno dopo ed è un rischio che non voglio prendere… ma cosa cavolo potrei comprare oggi sotto i 25k con la tranquillità di durata almeno di 10/13 anni? Contando che mi serve una autonomia minima di 400km invernale per poter tenere sotto controllo i ciclo di carica annuali (altrimenti la batteria ciaone già dopo 5 anni)
Il fatto è che da come la maggior parte della gente ne parla, si cambia auto per averla più nuova, più aggiornata più figa più ecologica e quant’altro.. Personalmente cambio auto perché devo averne una che mi garantisca di andare e tornare da lavoro e dal supermercato ogni giorno senza che debba preoccuparmi dell’auto stessa, onestamente non capisco il bisogno di comprare una elettrica ora perché forse non ci arriverò, se non ci arriverò pazienza l’importante nel frattempo è non aver buttato soldi che probabilmente a quella età mi servirà per pagarmi le visite private perché col pubblico te le fissano quando oramai è tardi!
Le elettriche sono potenzialmente wow, son d’accordo ma siamo ben lontani da una elettrica che vada veramente bene e a lungo senza spenderci quanto una termica di fascia medio alta, quando saranno veramente mature verrà da sé preferire le elettriche a qualunque altra soluzione, ora al contrario prego di non doverla cambiare finché la situazione ha fatto almeno un piccolo cavolo di passo in avanti, fin ora ho visto solo gran display touch ovunque per dare l’idea psicologica di roba tecnologicamente avanzata, tante ricerche e titoli “ecco la batteria del futuro” ma è ovvio che se oggi scopro la batteria miracolosa prima di averla in produzione di massa servono 5 anni almeno, più mettiamoci le case (soprattutto le tradizionali) che son abituate da decenni a centellinare le migliorie per aver qualcosa da mettere nei restyling e vendere qualcosa di più rallentando la disponibilità di tecnologie nuove… Cosa che i cinesi per ora non stanno facendo ed è una minaccia grossa..
Peccato, le cinesi costassero qui come in patria avremmo elettriche ovunque, costando molto molto meno anche il rischio che non ti dura 15 anni lo sopporti meglio e la cambi più spesso.. Per questo vedo spostarsi sempre più in là l’epoca di una elettrica matura, i costi saranno una conseguenza.. Costi veramente più bassi avrebbero un vero e maggiore beneficio dagli incentivi, non servirà più dare 10k per fartela cambiare perché se già ne costa 15,te ne incentivo 3 e paghi cmq la stessa cifra che averne 10k su auto da 23k, riesco a incentivare il triplo dei cittadini con lo stesso esborso… Riesco quindi veramente a dare uno slancio al parco circolante.
Invece, i dividendi delle case aumentano mentre crollano i numeri delle auto vendute.. I soldi ci sono van dalla parte inutile purtroppo
Solo una domanda , ma la certezza che se non hai elettrico non potrai più girare dove l’avete vista?ma secondo voi se tra 10 anni ( cosa non dico certa ma molto possibile) vi saranno in circolazione ancora 20/25/30 milioni di auto non elettriche ci sarà veramente qualcuno che ne impedirà la circolazione? Ma quale film avete visto?
Ancora oggi pagando una quota per determinati chilometri puoi girare liberamente con euro 2/3/4/5 anche nei periodi invernali ( ne conosco a mazzi) e voi pensate che si possa impedire la mobilità a milioni di persone ?
Ho sbagliato studi dovevo fare lo psicanalista
Tra l’altro, Ivan, se anche il “famigerato” termine del 2035 dovesse essere rispettato alla lettera, senza proroghe o deroghe (cosa tutta da vedere), esso riguarderebbe in ogni caso le immatricolazioni di nuovi veicoli.
Il che significa che fino al 31/12/34 i veicoli a pistoni continueranno ad essere vendibili e venduti, magari pure con sconti seducenti. Di conseguenza nel 35 ci potranno essere in circolazione moltissimi veicoli nuovi che ovviamente funzioneranno per parecchi anni. Per non parlare del mercato dell’usato…
Certo se nel frattempo (mancano dieci anni abbondanti) le auto elettriche dovessero raggiungere livelli di appetibilità complessiva opportuni (cosa su cui molti stanno investendo assai, viste le colossali potenziali prospettive), la mobilità elettrica potrebbe benissimo diffondersi già da prima in maniera consistente e spontanea e il termine del 35 potrebbe persino passare quasi inosservato.
E comunque non bisogna dimenticare che il passaggio a soluzioni di mobilità drasticamente meno… penose in termini di spreco e inquinamento non è un capriccio, un vezzo, una pretestuosa moda ma una concreta necessità collettiva, forse addirittura già troppo tardiva per poter essere affrontata in maniera indolore.
Tutto dipende dal costo per rifornire
forse non ci siamo capiti, qui nessuno vuole impedire a nessuno di circolare con quello che ritiene essere il miglir mezzo che lo possa portare dal posto A al posto B (Europa a parte che dal 2035 vorrebbe che non di possano acquistare auto nuove se non elettriche, ma questo è un altro discorso).
Se fra 10 anni saranno mantenute le promesse di cio che a lungo si discute, ovvero una o più auto a costi da stipendi italiani (tra i 18 e i 20k) con buona autonomia (500km reali in tutte le siuazioni climatiche e/o stradali), con ricariche in 5 massimo 10 minuti al 100% o in alternativa una capillare distribuzione di colonnine AC se non sotto casa perlomeno a 100 metri, libere e funzionanti (insomma tutto quello che oggi è normale per una ICE), bhe allora la scelta elettrica diventerrbbe una più che ottima,alternativa, per ora non è così, le BEV si vendono soprattutto se incentivate e chi le aquista nella stragrande parte dei casi ricarica a casa magari con l’aiuto di un buon FV raccontando poi che lui è bravo perchè risparmia un sacco di soldi, di quelli che ricaricano alle colonnine fast e raccontano di risparmi eclatanti se ne vedono gran pochi.
Speriamo che in futuro le cose cambino … per ora stiamo alla finestra in attesa degli eventi.
Mentre attende non dimentichi di dare l’acqua ai gerani.
Io credo, Xardus, che anche tenendo conto di tutti i possibili sprechi di energia legati alle batterie (che tra l’altro sono diversi a seconda delle tecnologie adottate e delle potenze di scarica e ricarica) l’auto elettrica non possa neanche lontanamente sfiorare i livelli di spreco intrinsecamente tipici delle auto termiche.
Se poi mettiamo in conto le differenze in termini di emissioni e il fatto che l’energia può arrivare da fonti rinnovabili (nel qual caso il concetto di “spreco” assume un significato oggettivamente diverso), allora il divario è ancora più vasto.
Sull’esistenza di innegabili problemi tuttora legati alle batterie (costi, pesi, ingombri, comodità di impiego…) non discuto, ma secondo me su tutti gli altri fronti, come si dice, “non c’è gara”.
vero, peccato cbe come dici tu il problema principe, insieme al prezzo di listino, è la ricarica che deve essere capiente, comoda e possibilmente veloce, cosa che si ottiene ricaricando la notte dal proprio box …. e tutti gli altri che fanno? aspettano ovviamente tempi migliori
Più che veloce (utile invece sulle autostrade) servirebbe una distribuzione capillare dei punti di ricarica. Anche perché la ricarica principale la fai in notturna, e con un punto vicino casa avresti vita facile.
Personalmente non mi preoccupo un granché. Tempo qualche anno Tesla tirerà fuori un segmento B da 25k con caratteristiche da fare impallidire il.piu tenace anti- elettrico. E John Elkann (che poi mi dovete spiegare perché John e non Giovanni), già per allora spennato dal fisco italiano sulle infinite ricchezze più o meno nascoste dai suoi antenati, prenderà una seconda batosta.
a parte che questo manta della tesla da 25k gita da un po e ad oggi si parla di robotaxi, ma anche ammesso che prima o poi venga resta il problema ricarica per i tantissimi che il box non ce l’hanno, o tesla ci sbatte su una batteria con 500 km di autonomia “VERI” in modo da,avere una autonomia per una setimana e quasi e uno una volta alla settimana andra a farsi un giro al supercharger più vicino (se ne ha uno) o si aspetterà di avere le colonnine AC dotto casa per poter ricaricare la notte a prezzi non da gioielleria …. e allora si che i temp potrebbero esser biblici.
Prima di parlare di de profundis sul termico aspetterei.
L’unica cosa che plaudo dell’ingresso delle BEV è che ha dato nuovo impulso al mondo automotive da tempo un pò congelato nella ricerca.
Adesso in tanti si stanno applicando sia sul termico con motori che arrivano all’80% di rendimento per i benzina e quasi 60% per il diesel oppure su motori elettrici quasi privi di terre rare.
In questo noi europei ma anche Giapponesi e altri siamo piuttosto bravini, Stellantis a parte.
L’ultima mossa di Ursula che pur di farsi eleggere si è venduta ai Verdi sarà piuttosto dura da gestire in ambito PPE essendo di centro-destra.
Il percorso è lungo e i tempi ristretti, grazie alle idee di Ursula, vedremo nel 2034 come saranno le elettriche e come saranno le termiche a quel punto si potrà capire meglio.
Ad oggi le BEV non rispecchiano il concetto di “motorizzazione” di massa che fu a suo tempo poichè tendono ad escludere per alcune limitazioni (prezzo, autonomia, ricarica, guida, gestione) possibili interessati.
Mancano dieci anni alla possibile dead line, anni in cui l’elettrico potrà progredire e il termico modificare, a me le crociate interessano poco ma se un prodotto non rispecchia le mie esigenze non lo prendo, fine!
Al 2034 mi preoccuperei principalmente della produzione di petrolio, delle imposte sulle emissioni di carbonio, e del costo e del destino e della disponibilità dei carburanti fossili.
Ricarica a 7kw? Un flop annunciato.
Per fortuna che come dice Olivier Francois, è un’auto inclusiva. Le auto che non sono inclusive non le guardo neanche. Però costa 25.000€ e avrei preferito costasse 20.000€ e magari un filino meno inclusiva.
“solo” 5 mila euro di differenza tra la versione termica e l’elettrica? Strano, non è da Stellantis
Alcune considerazioni:
– va in cantina la Fiat Centoventi e ne sono felice perché quel concept faceva PENA. Non è sopravvissuto nulla della Centoventi: né l’orribile carrozzeria per metà in plastica né lo stupido cruscotto modulare. Spero che la mente dietro quel progetto trovi posto presso una macelleria di qualche discount, almeno si renderà utile facendo braciole e costate
– nessuna novità sul fronte prezzi. Il gruppo Stellantis, comunque la si guardi, considerando la 500e un’auto inutilmente e incomprensibilmente costosa, ha 2 tagli di prezzo: a 25000 l’elettrica della nonna che a malapena raggiunge i 130 km/h di velocità massima e che ha l’autonomia casa-supermercato, mentre per la famosa elettrica del popolo con 400 km di autonomia wltp (che poi in autostrada sono 260 circa) devi sborsare almeno 35000 euro. Stellantis è posizionata così e farla scendere da questi listini sarà impresa titanica. Da notare che, ad oggi, non c’è da sperare neanche in Leapmotor, perché la T03 è sovrapponibile alla Panda in tutto e per tutto, autonomia, prezzo, cavalli, velocità massima, quindi non aggiunge nessun valore all’offerta attuale, anzi, è meno conveniente: prezzo francese 25990 €, 130 km/h, v. max 12 secondi, 109 cv, 158 nm, trazione anteriore. NON SONO PREVISTE ULTERIORI ELETTRICHE LOW COST, mentre la R5 da 400 km di autonomia parte da 34000 euro e la R4 costerà di più.
– il 66% degli italiani non può permettersi di pagare un’auto nuova più di 20000 euro. Chiaro che la Panda elettrica non decollerà e tutti dirotteranno sulla Panda ibrida da 100 cv mentre chi vorrà risparmiare andrà sul motore da 100 cv gpl di Renault o Dacia
Ad oggi l’unica speranza elettrica era la BYD Seagull che sarebbe dovuta costare poco sotto le 20000 euro. Ma è chiaro che applicando i nuovi dazi si arriva a 23500 euro e l’auto a quel prezzo non è competitiva perché la sua scheda tecnica è inferiore a quella della Panda elettrica. Di fatto con i dazi la politica europea ha UCCISO l’auto elettrica del popolo e l’unica speranza di acquistare l’auto a un prezzo umano. E auto come MG4/5/Marvel, per bocca della stessa MG, da Settembre subiranno rincari.
Resta (si fa per dire) la VW ID.1 che arriverà nel 2028 e che avrà un prezzo base da 20000 euro e un’autonomia fino a 400 km che, tradotto dal markettaro alla lingua dell’oste, significa che la versione da 20000 euro probabilmente offrirà 300 km di autonomia e quella da 30000 euro invece 400.
Questo significa che per i prossimi 4 anni non ci saranno novità, nessuna speranza, nessun annuncio. Per i prossimi 4 anni tutte le chiacchiere dei megamanager con stipendi stellari sul doversi rimboccare le maniche resteranno tali, non sarà fatto nulla. Potremmo salutarci qui adesso e risentirci direttamente tra 4 anni. Durante questi 4 anni l’elettrica rimarrà qualcosa di non compatibile con le tasche degli italiani (se non una minima parte).
Ciao Enzo, io resto convinto della mia idea, c’è già recessione negli stati uniti e in Europa, ed i prezzi li dovranno per forza abbassare, per me è finita la bella favola vendiamo meno auto a prezzi molto alti, confermata anche da de meo. Queste che propongono sono auto da 12/13mila euro, negli ultimi anni post covid stiamo assistendo ad un periodo di follia.
Un aumento dei listini è per sempre … Io ho forti dubbi che i listini possano scendere a meno che l’Europa non faccia come la Norvegia qualche anno fa e incentivi l’import dalla Cina eliminando i dazi. E invece ne ha aggiunti di nuovi.
Capisci bene che se a 25000 euro un’auto elettrica che è poco più di un giocattolino viene definita “inclusiva” siamo davvero alla fine, questo è un mercato orwelliano da cui sarà durissima liberarsi. Con i cinesi messi a cuccia con i superdazi è chiaro che la politica è sdraiata ai piedi delle lobby delle auto.
Vendere meno e marginare di più è il sogno pornografico di qualunque imprenditore e questi ci stanno riuscendo. Siamo passati dalla concorrenza tutti contro tutti all’abbuffata del cartello.
Notizia di ieri la Golf rinviata al 2029 per … problemi di software. Ora, da informatico, visto ciò che fa un’auto elettrica e visto che nessuno parla di una Golf a guida autonoma, dire che servono 5 anni per risolvere i problemi software di una piattaforma è una bestemmia. La verità è che non sapevano come prezzarla: ovviamente essendo meglio rifinita di una ID.3 dovrà costare di più eppure anche il meno sveglio dei giornalisti potrebbe ricordare a VW che un tempo la vecchia Golf elettrica costava la metà e quindi che si fa? Rinviamo di un altro anno, tanto ci stiamo arricchendo così e andiamo avanti, diamo la colpa al solito software che se la bevono tutti …
Servirebbero politici che inizino a tirare calci in cul@ a questi prenditori e invece tutti ad agevolarvi … e devo riconoscere che, anche se non è il mio governo, l’unico che ha cercato di portare le cinesi qui è proprio l’Italia …
La colpa è anche e soprattutto di noi consumatori. Ci facciamo prendere dall’hype dell’auto nuova e andiamo a spendere cifre folli per autentici bidoni, se invece facessimo cartello come lo stanno facendo le lobby dell’auto, i prezzi alla lunga dovrebbero scendere, se il comparto auto europeo vuole continuare a vivere.
Vediamo se un produttore di forni a microonde o di lavatrici facesse lo stesso che stanno facendo i carmaker, in quanto tempo quante aziende fallirebbero.
La lobby dei giovani, purtroppo anche per questioni contingenti, darà parecchio filo da torcere al settore automotive.
E se poi arrivassero veramente i robotaxi facile che molti produttori siano destinati al collasso come il Titan.
LoL fosse vero dovremmo non vedere più un tuo commento nei prossimi quattro anni, e invece…
Oh però, 322 Km garantiti dal famigerato ciclo WLTP… mmmh, quindi? Boh, come al solito dipende.
Ecco se magari prima di tutto, ancor prima di vendere le BEV, gli facessero un ciclo reale e ad hoc dei consumi invece di riadattare quello del termico probabilmente già sarebbe meglio.
Il WLTP per l’elettrico è tipo il completino stretto che ti da la mamma di tuo fratello.
C’è da dire che però in questo modo l’autonomia effettiva rimane sempre molto altalenante e su questo i costruttori ci ricamano parecchio.
Se ci fossero dati realistici che ti direbbero che la grande Panda in autostrada, d’estate, in versione esodo fa forse 200 Km. immagino avrebbe molto meno appeal.
100 euro a km di autonomia (in teoria). Economica
Con quella batteria è buona sé si fanno 200 km. Te credo che Fiat avrà qualche ritorno dall’ibrido, forse. Con 25.000 euro compro una Clio o una Yaris ibride e spendo meno per circolare. Ragazzi, ne riparliamo tra tre o quattro anni, basta fare i beta tester.
Voglio aggiungere una cosa, questa è l’unica testata obiettiva (a mio giudizio) sul mondo BEV, dà spazio perfino a me che sono in attesa di un prodotto definitivo. Purtroppo al momento non di sento di investire, specie in un paese come questo che è contrario a ogni innovazione.
Indubbiamente, Carlo, se si guarda esclusivamente allo “spendere meno” (o di più) allora il discorso prende una piega diversa.
Da quel punto di vista, per dire, ha ragione anche chi rifiuta a priori l’impianto fotovoltaico dicendo che con quello che costa l’impianto si possono pagare anni e anni di bollette (cosa indiscutibilmente vera).
Oppure chi, con argomentazioni analoghe e altrettanto ineccepibili dal punto di vista della spesa, boccia l’idea di applicare un isolamento termico alla casa.
Sulle scelte di acquisto (tutte) influiscono, però, anche altri parametri, tra i quali non va sottovalutata la “passione”, intesa in senso ampio.
Altrimenti, ad esempio, nessuno comprerebbe un’automobile con 200 e passa [psico]cavalli, perché ovviamente essi non sono affatto “necessari”; però l’idea di avere a disposizione una simile mandria da lanciare al galoppo a propria discrezione risulta gratificante per molte persone, produce piacere.
Un po’ come un televisore da 50 e passa pollici, un soggiorno (magari breve) in albergo a 4 stelle e così via.
I 200 km (nel peggiore dei casi) di autonomia, abbinati a un veicolo “nuovo”, molto più silenzioso e (in proporzione) scattante, esente da odori e fumi (anche in garage), estremamente meno “sprecone” dal punto di vista energetico, possono benissimo risultare per molte persone non solo accettabili ma persino attraenti, intriganti. E non per questo tali persone meritano di essere derise.
Anche perché, pur perseguendo egoisticamente le proprie personali aspirazioni e ambizioni (e quindi NON essendo affatto “eroe” o chissà che), chi oggi compra un’auto elettrica contribuisce attivamente, seppure in piccola parte, alla riduzione dell’inquinamento; cosa che, fin a prova contraria, conviene a tutti.
Elettrica fa meno di 200km in autostrada in inverno, utilità?
Ad esempio, permettere ad un pendolare che dalla provincia si reca a Milano ogni santo giorno di fare tranquillamente avanti e indietro, ricarica domestica permettendo, spendendo la metà rispetto alla versione a benzina. Se in un anno si fanno 30.000 chilometri in 3-4 anni hai già compensato il prezzo di acquisto più alto della versione endotermica.
Per risparmiare qualche migliaio di euro (forse e che comunque verrà mangiato dalla maggior svalutazione) vale la pena prendere come seconda auto un mezzo che non ti permettere di andare in autostrada e in generale di sostituire la prima auto in caso questa abbia problemi/sia occupata?
hai detto le parole magiche “ricarica domestica” altrimenti una sandero a GPL è molto più economia e la,ricarichi in 2 minuti, chi fa il pendolare a Milano (e io l’ho fatto per parecchi anni con 90 km al giorno a/r il che vuol dire una ricarica ogni 2 giorni a una colonnina) non ha tempo e voglia di buttare 1/2 ogni ricarica magari spendendo pure di più ,… ha voglia di tornare a casa … punto
L’utilità, Vincenzo, può essere assai consistente per chi, ad esempio, in inverno NON deve percorrere in un giorno più di 200 km in autostrada e magari ha la possibilità di ricaricare ogni notte autonomamente mediante un impianto FV.
Un po’ come accade da decenni, per dire, con le auto a gas metano che possono essere molto utili a chi ha percorrenze compatibili con la bassa autonomia consentita dalle bombole e circola in una zona in cui ha qualche “comodo” distributore di metano.
Non c’è alcuna ragione, insomma, per santificare o demonizzare a priori l’auto elettrica. A meno che la ragione non stia nel gusto per la polemica; una ragione senz’altro legittima ma assai poco… tecnica.
Inoltre, come dettaglio non necessariamente marginale, la scelta di un’auto elettrica, anche con gli annessi eventuali “sacrifici”, potrebbe anche essere motivata dal desiderio di avere un veicolo che non spreca più dei tre quarti dell’energia contenuta nel serbatoio, dal desiderio di non avere più mal di testa ogni volta che per sbaglio si respira un po’ di gas di scarico in garage, dal desiderio di eliminare tanti cambi di oli e filtri e così via. E persino, perché no, dal desiderio di provare qualcosa di nuovo, diverso.
Desideri in buona parte “psicologici” ma non per questo illegittimi.
D’altronde il mercato delle automobili è da sempre alimentato da desideri e ambizioni e “passioni” di quel tipo, che spesso spingono le persone a spendere anche molto più dello stretto necessario pur di togliersi qualche “soddisfazione”.
Ancora con la favoletta dei percorsi in autostrada, qui dove vivo in Brianza il 90% degli spostamenti è per lavoro o per svago con percorsi di max 30-40 km al giorno al max su superstrada ma perlopiù su strade provinciali comunali e la Bev è la migliore soluzione.con la mia BEV faccio più di 15000 km all’anno con la ICE chg ormai uso quasi solo come seconda auto o per fare vacanze usando l’autostrada tre quattro volte all’anno ne farò ormai 6-7000.
Daniele, al solito ritorniamo ai casi personali, tu fai 30km al giorno e ricarichi da casa, i niei concittadini di Lodi che lavorano nell’interland milanese ne fanno 60 – 90 al giorno di cui gran parte in autostrada_tangenziale per cuj avrebbero bisogno di una carica ogni 2 o 3 giorni max + una per farsi qualche giro nel we, se non puoi ricaricare da casa ma devi ricaricare a una fast, oltre i 25 – 30 minuti per arrivare al fatidico 80%, sai che salasso avrebbero coi costi attuali alle colonnine piuttosto di un diesel o un GPL?, come sempre accade ognuno di noi ha esperienze e rdigenze diverse quel che va bene per me probabilmente per un altro assolutamente no.
Nel passaggio da FCA a Stellantis (con le sue piattaforme iper condivise tra tutti i marchi) si è perso il bel progetto originale marchiato “FIAT”; certo le batterie “estraibili” avrebbero potuto essere interessanti, più che altro in caso di malfunzionamento… ma avrebbe comportato enormi problemi proprio agli utenti che normalmente scelgono storicamente la Panda™, ossia Economicità, Semplicità di gestione: non essendo esattamente una e-bike od un ciclomotore, cambiare i pacchi batterie comporta rischi, capacità tecniche nel seguire procedure di sicurezza: non sono come le batteria “AA” dei telecomandi.. né per peso, dimensione e tantomeno si può prender dei rischi coi sistemi di fissaggio al telaio vettura, che è esposto potenzialmente a fortissimi urti per strada (in caso di incidente) o anche semplicemente alle vibrazioni dovute ai fondi stradali non certo lisci delle nostre strade. E poi… ce lo vedete un anziano in garage ad armeggiare con vari pacchi-batterie? Molti di quelli che conosco non avranno neppure lo spazio per questa – troppo grande – rispetto al mod.319/330 (Pandino..tanto per abituarsi….).
Questa vettura, su “base” già nota, è stata curata con attenzione maniacale dagli ingegneri FIAT per ricordare le principali caratteristiche del modello 741 (credo manchi solo il sedile posteriore che si trasformava in culla bambini) ma per il resto dalle foto noto tantissimi particolari che me la fanno piacere nonostante una linea non proprio nuova e alcune soluzioni meno azzeccate. Penso sarà abbastanza “pratica” da usare tutti i giorni in città o spostamenti a breve-medio raggio (poi, se si vuole, si arriva ovunque… magari con la calma e la pazienza che occorreva una volta).
Purtroppo tutti i risparmi nella variante BEV son stati fatti nelle modalità di ricarica; d’accordo il comodo cavo integrato per AC da casa, ma al supermercato 7kWh forse consentiranno un centinaio di km in città nel tempo della spesa… ma imporranno un ulteriore tempo per completare la carica alla girata del weekend o vacanza. Se sarà fattibile in DC ( c’è la presa separata dunque?) almeno un’oretta o poco più andrà comunque messa in conto per il “pieno”… non saranno felici gli altri utenti BEV di trovarle alle FreeToX negli autogrill….
Per i prezzi … non mi aspetto nulla di particolarmente esaltante al momento… vedremo come finirà coi dazi alle “cinesi”, il lancio della T03 Leapmotors by Stellantis, e soprattutto l’arrivo di altre “icone” dell’auto economica come la futura R4 .. viste le nuove batterie “economiche” promesse da Renault ( per la iD2 e Twingo ci sarà da aspettare ancora… quindi i low-budget dovranno stare “affacciati alla finestra” ancora un po’ purtroppo).
Quindi, togliendo il muso inutilmente complicato, la coda inutilmente complicata e la pubblicità sulle fiancate che è utile solo a Stellantis, costerebbe come la ibrida?
Ah, ma poi i polli non abboccherebbero! Capìto. Grazie.
A 20k euro più che inclusiva direi inc*liva. 🤭😇
Scusate, 25k.
Mah… se “
I nostri clienti vogliono city car iconiche e accessibili, compatte frugali e inclusive”
e sono disposti a pagarle 20mila euro quelle a benzina…
…mi sembra che ormai un’auto nuova, grande o piccola, sia alla portata di sempre meno persone.
Anche quel trabiccolo in tubi e plastica della Topolino costa quasi 10mila euro.
Forse sto diventando troppo vecchio e comincio a vedere che la nostra società ha imboccato la parte discendente della parabola
Ma possono chiamarla Panda oppure è un affronto al Fatto in Italia? 🤔
Nutria?
+1 re-name Nutria
il muso con i dentoni e i baffetti, e la fiancata/tetto un po’ ingobbiti sono uguali
Avrà il pacco batteria estraibile? (come, se non ricordo male, era nel progetto della Centoventi)
No