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Gran Bretagna: “Con gli incentivi, due milioni ai auto elettriche in più”

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Gran Bretagna, l’associazione dell’automotive, Society of Motor Manufacturers and Traders (Smmt) ha calcolato la ricaduta di nuovi incentivi da parte del governo. Il mercato verrebbe stimolato di un ulteriore 15% in aggiunta alle attuali prospettive. Fornendo un totale di 2 milioni di nuovi veicoli elettrici entro il 2028.

Non si tratta solo di aumentare le immatricolazioni. Con i nuovi incentivi verrebbe stimolata tutta la filiera, aumentando il business per punti di ricarica, assicurazioni, manutenzione e altri settori. Oltre a ridurre le emissioni del trasporto su strada.

Alle attuali condizioni di mercato saranno immatricolati 1,782 milioni di nuovi veicoli elettrici tra il 2025 e il 2027. “La crescita potrebbe essere accelerata, tuttavia, dimezzando l’Iva sugli acquisti di nuovi veicoli elettrici“, suggerisce l’associazione britannica.

La crescita delle immatricolazioni potrebbe essere accelerata dimezzando l’Iva sugli acquisti di nuovi veicoli elettrici

Il che aumenterebbe la domanda di un ulteriore 15%. Immettendo su strada 267.000 nuovi veicoli elettrici aggiuntivi, anziché veicoli a combustibile fossile”. Le immatricolazioni salirebbero così a 2,05 milioni di veicoli elettrici. Tutti richiedenti servizi di ricarica, assicurazione, manutenzione ed energia, aumentando l’offerta nel mercato.

In Gran Bretagna, i benefici positivi degli incentivi ricadrebbero anche sulle finanze pubbliche. “Il provvedimento comporterebbe un costo temporaneo per il Tesoro, una media di circa 1.000 sterline per auto. Ma negli ultimi cinque anni il governo del Regno Unito ha accumulato 2,5 miliardi di sterline di entrate IVA. Perché l’adozione dei veicoli elettrici è aumentata di dieci volte“, spiega la Smmt.

“Si potranno ridurre di sesto le emissioni di CO2”

La misura, se abbinata a un obbligo di installazione di punti di ricarica, ridurrebbe le emissioni di CO2 di 6 Mt all’anno. Il che equivale a ridurre di un sesto le emissioni dell’aviazione del Regno Unito e a stimolare la crescita a livello nazionale. “Gli investimenti dei produttori – conclude la nota dell’associazione – hanno consentito un’abbondante fornitura di veicoli elettrici, con oltre 1,3 milioni di veicoli attualmente in circolazione“.

Ciò è stato determinato da una scelta sempre più ampia, con oltre 130 modelli di veicoli elettrici ora disponibili. E un’autonomia media di quasi 300 miglia con una singola carica. Nonostante questa crescita, la domanda naturale deve ancora essere aumentata. Se si vogliono raggiungere gli obiettivi del mandato sui veicoli a emissioni zero“, conclude l’analisi.

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11 COMMENTI

  1. Salve, io sono per gli incentivi ma solamente per chi ha una vettura vecchia da rottamare, d’ altronde non e’ che le persone abbiano entusiasmo a viaggiare/inquinare con una vecchia auto ma semplicemente percheì non possono permetterselo o non se la sentono di affrontare una spesa eccessiva, dare un tetto massimo di spesa ad esempio 30.000,00 dal prezzo VERO di acquisto NON DI LISTINO e non far pagare l’ iva, oltre un eventuale acquirente paga la differenza.
    Come ho gia’ scritto in altri commenti per lo stato ” sarebbe ” solo una mancata entrata iva, non un’ uscita di denaro da trovare chissa’ dove.
    Hai una vecchia auto ?
    La rottami a fronte di un acquisto di una elettrica che costa al massimo non oltre i 30.000,00 euro veri ?
    Non paghi l’ iva, quindi circa 24.000,00 euro.
    Cosi’ si incentiva a svecchiare il parco circolante.
    Lo stato non tira fuori i soldi, le concessionarie vendono di piu’ e l’ ecologia ringrazia.
    Si potrebbe anche fare in modo di applicare un finanziamento o leasing ad un tasso veramente basso, tipo del 3 o 4%
    Logicamente questo sistema si potrebbe applicare a tutta l’ Europa dove ogni stato ha la sua relativa iva, forse e’ troppo semplice per i ” nostri burocrati ” come soluzione.

    • tra l’altro, SE serve a far cambiare prima del tempo auto termiche vecchie a ceti non benestanti, il taglio dell’Iva non genera neanche un ammanco di tasse (che è una critica che leggo nei commenti sotto), anzi complessivamente sulla filiera hai mosso fatturato e indotto, o sbaglio qualcosa?

      • R.S. i ceti non benestanti italiani oggi come oggi hanno problemi a comprarsi un auto usata (4 auto su 5 vendute sono usate) e da come si prospetta il futuro tra aumenti di bollette e dazi USA dubito che nei prossimi anni potranno far di meglio.
        Anche se dimezza l’IVA stiamo parlando di 2000 euro su auto di fascia B (tipo grande panda) che riduce il prezxo da 25000 a 23000 euro che resta comunque fuori portata per la stragrande parte delle persone che peraltro con quella cifra possono comprarsi un’auto di fascia C quasi nuova (o magarj pure nuova tipo la MGZS IBRIDA) e se vogliono risparmiare con 1500 euro installano un impianto a GPL e viaggiano a 0.7 euro al litro così inarrivabili con una elettrica se non puoi ricaricare dal box
        Per essere competitive dovrebbero essere sotto i 20000 euro di listino e allora forse i 2000 di taglio IVA con un prezzo finale da 18000 se puoi ricaricare da casa potrebbe essere interessante, altrimenti queste iniziative resteranno ad appannaggio degli inglesi che ha un reddito anni luce maggiore del nostro.

  2. In UK chi beneficia del BIK e’ gia passato alle elettriche, cosa che gia’ costa parecchi soldi in tasse mancate (2% invece di 35-40%). Chi non ne beneficia invece, non ha intenzione di fare il passaggio, questo dicono le analisi. Da Aprile le auto elettriche non saranno piu’ esentate dalla road tax, cosa non da poco perche’ per le auto dal costo superiore ai 40k diventa un’addizionale di £425 all’anno per 5 anni.
    SMMT velatamente omette che l’elettricita’ a casa ha IVA al 10% anche per chi usa l’auto per lavoro. Fino ad ora chiedeva l’IVA al 10% anche sulle ricariche pubbliche, adesso sull’acquisto.
    Il problema e’ che soldi non ce ne sono, e tra scuola, sanita’ ed armi, mi sa che le auto elettriche avranno meno priorita’ del rendere la produzione di energia sostenibile e, si spera, piu’ economica. Cosa che per me ha sempre avuto senso.
    Con il kWh a 5p (adesso circa 25p) le auto elettriche si venderebbero eccome a mio parere.

  3. Mi piace l’idea dell’IVA dimezzata sulle BEV anziché sull’ “arzigogolo” dei bonus da prenotare…. ma mi sa che in Italia .. non verrà mai considerata, almeno fino a quando la produzione nazionale di BEV non sarà maggioritaria , potenzialmente con i nuovi modelli per Cassino, Melfi – Mirafiori?- e Pomigliano avrebbero modelli BEV e pure con piattaforme 800V in arrivo..
    Invece che rischiare di dover sborsare pure di più per la solita “cassa integrazione” e trovarsi concessionari pieni di invenduto (meno introiti da tasse su aziende e lavoratori) con rischio di chiusure e licenziamenti… non sarebbe meglio puntare sull’espansione del PIL ?
    In fondo anche le nuove necessità (investire >2% per la Difesa di cui abbiamo anche molte imprese impegnate .. Leonardo, Oto Melara etc) sarebbe più agevole se la produzione crescesse costantemente… parafrasando CettoLa Qualunque “più PIL x tutti !! ”

    Forza ! Dài ! abbassate l’IVA sulle NEV 😉

    • Damiano, già stato e comuni cj perdono in accise, bollo, ztl a pagamento …. ho qualche dubbio che vogliano tagliare l’IVA senza aiuti europei in vista di un ritorno sul PIL non molto quantizzabile ne in valore ne in tempi. Ora la priorità è il riarmo già sarà buona se non aumenteranno troppo le tasse e non toglieranno tropo sanità, istruzione, welfare ecc pensare a una riduzione DELL’IVA … non ci credo proprio.

  4. Vabbè ci mancherebbe. Ovvio.

    Però anche “grazie al piffero” caro SMMT.

    Perché allora se le auto elettriche le regalassero a spese della fiscalità generale, di qui al 2030 ce ne sarebbero 10 milioni sulle strade.
    Lo scopo del gioco non dovrebbe essere quello di elargire incentivi a tempo indeterminato, quanto di arrivare al momento in cui il mercato dell’auto elettrica si sostiene da solo SENZA incentivi.
    Con le sue gambe, coi suoi prodotti e con la sua competitività.
    E non perché “paga pantalone”.
    (che poi siamo tutti noi)

    • Certo, come no… forse è meglio aspettare che arrivi la guerra anche in Europa (è già alle porte) per accaparrarsi gli ultimi barili di petrolio a buon mercato.
      O vogliamo essere così ingenui da pensare che la corsa al riarmo sia un capriccio di qualche politico!?

      • Guerra in Europa, quella dei 27?
        Se intendi questi penso sarà possibile nei prossimi 10 anni se:
        – ce la facciamo fra di noi;
        – ce la fanno Russia ed USA assieme (più commerciale che militare).

        in entrambi i casi saremo spacciati (non che ora siamo messi benissimo).

    • In effetti la tanto vituperata Italia che ha poche BEV e che non investe in auto green (grazie stellantis) ha raggiunto comunque dei risultati tutt’altro che brutti come riduzione di gas serra anche senza avere l’IVA al 50% e redditi top come gli inglesi, ogni tanto occorrerebbe vedere questi dati prima di sparare a 0 sui nostri connazzionali considerandoli a prescindere analfabeti funzionali solo perché non hanno una Tesla in garage. https://quifinanza.it/green/ambiente/riduzione-gas-serra-italia-europa/887650/

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