Governo, nuovo blitz contro le rinnovabili per favorire il nucleare

Assalto al vertice di Elettricità Futura, l’associazione di Confindustria che rappresenta le aziende energetiche. Il 14 ottobre, il presidente Agostino Re Rebaudengo potrebbe essere sostituito: paga la sua linea contro il governo a sostegno delle rinnovabili. Linea in contrasto con le scelte del nuovo presidente di Confindustria Emanuele Orsini, vicino al governo di destra anche nella politica filo-nucleare. A sostenere il cambio a Elettricità futura, con due anni di anticipo, le grandi utility pubbliche, da Enel a Edison.

I detrattori sostengono che fosse venuto il momento di sostituirlo. Il presidente di Elettricità Futura, Re Rebaudengo non sarebbe più considerato dagli associati all’altezza del compito di traghettare le aziende energetiche verso una transizione che si sta facendo sempre più complicata.

Il governo vuole la revisione delle politiche sulle rinnovabili e gli obiettivi Ue al 2035

In realtà, è cambiato il clima politico. Da quando è stato eletto (nel 2020), in Italia c’è un governo che da subito si è schierato per una revisione del Green Deal europeo, sottolineando prima l’importanza di una transizione che riguardi a lungo il gas naturale (così come i biogas e la cattura della CO2) e poi promuovendo il rilancio del nucleare.

Lo stesso ha fatto il nuovo presidente di Confindustria. Secondo alcuni osservatori, Emanuele Orsini sarebbe ancora più negativo del governo sui temi della transizione e in particolare delle scelte dell’Unione europea al 2035. Come ha dimostrato anche nelle ultime prese di posizione sul rinvio del divieto di immatricolazioni di auto con motore endotermico al 2035.

La crisi auto non è legata solo all’elettrico

Persino la premier Giorgia Meloni ha preso in considerazione il fatto che le auto elettriche siano meno vendute negli ultimi mesi perché è in crisi il prodotto auto, in particolare tra i giovani. E in ogni caso, l’Italia si trova in fondo alle classifiche europee nella diffusione di auto elettriche per le carenze sulla rete infrastrutturale di rifornimento e per un prezzo dell’energia che porta il “pieno” ai punti di ricarica pubblici a superare il costo dei veicoli diesel e benzina. Oltre alla scarsa concorrenza tra operatori, come denunciato di recente dal presidente dell’Authority per l’energia (Arera) Stefano Besseghini.

Non a caso, a schierarsi per un ricambio a Elettricità Futura ci sono le grandi utility, con il gruppo Enel in testa (di fatto il socio di maggioranza dell’associazione). Così come non è casuale che il prossimo presidente possa essere Nicola Lanzetta, responsabile della gestione e degli interventi sulla rete: di fatto, l’unico manager risparmiato dalla rivoluzione portata avanti da Flavio Cattaneo (manager da sempre vicino al centrodestra), l’ad che ha preso il posto di Francesco Starace un anno e mezzo fa.

Tra le “colpe” di Re Rebaudengo le prese di posizione pubbliche contro le politiche del governo sulle rinnovabili. L’ultima in ordine di tempo, è nel comunicato sottoscritto con Anie Rinnovabili (l’associazione di Confindustria che ne rappresenta la filiera tecnologica) soltanto pochi giorni fa.

Draghi ha chiesto una accelerazione sulle rinnovabili per abbassare il costo dell’energia

Il testo è una sorta di manifesto programmatico di come il governo stia rendendo difficile lo sviluppo delle rinnovabili: “Il nuovo quadro normativo – DM Aree Idonee, DL Agricoltura e il Testo Unico per le rinnovabili – rischia di tradursi in un vero e proprio stop ai progetti già in corso di autorizzazione – in netto contrasto con il principio del legittimo affidamento – e di rendere il 96% del territorio italiano non idoneo alle rinnovabili.

L’appuntamento del 14 ottobre avrà un esito scontato, soprattutto se dovesse essere confermato il blocco dei grandi gruppi. Ma le aziende rinnovabili “pure” danno battaglia, così come la stanno dando le associazioni e i think tank favorevoli alla transizione Green e alle scelte europee.

Il nucleare nel mondo sarà residuale

Tra l’altro, le scelte del governo che chiedono alle Ue di rivedere il Green Deal vanno in direzione opposta al Piano per la competitività europea appena presentato dall’ex presidente della Bce Mario Draghi alla Commissione Ue. L’ex premier chiede di accelerare e chiede di farlo con un aumento di investimenti indirizzati in particolare alle rinnovabili per arrivare a un calo dei prezzi dell’elettricità.

Il governo Meloni sembra anche non tenere conto delle indicazioni dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, la quale prevede che al 2050 le rinnovabili copriranno fino all’80% della domanda globale di elettricità, mentre l’energia nucleare non arriverà nemmeno al 10%, soprattutto per il peso delle centrali negli Stati Uniti e Cina.

L’Italia sembra avviata a una scelta di retroguardia a cui ora si allineerà anche Elettricità Futura.

Visualizza commenti (75)
  1. Ma la Presidente della Sardegna che ostacola le rinnovabili fa parte del governo Meloni?

    http://www.ansa.it/sardegna/notizie/2024/09/10/rinnovabili-todde-impugnativa-moratoria-penalizza-sardegna_a99a3488-93d9-421d-9f5e-a5d5d86a905d.html

    “A fronte dei 6,2 gigawatt di energie rinnovabili che, secondo quanto previsto dal Green New Deal europeo, è chiamata a produrre la Sardegna entro il 2030 – ha aggiunto la governatrice che si trova ad affrontare le proteste dei comitati e le perplessità di molti Comuni – nei mesi scorsi, erano arrivate richieste per 58-60 gigawatt, quantitativi dieci volte superiori”.
    “Il vuoto normativo sulle aree idonee, inoltre, ha reso idonee anche aree che erano tendenzialmente protette. Di qui la nostra decisione di applicare una sospensiva, fino alla proposta che porteremo entro fine mese in Consiglio regionale, con l’obiettivo – ha ribadito Todde – di non promuovere un ulteriore utilizzo di suolo e dedicare alla produzione delle rinnovabili, su cui la Sardegna può giocarsi la sua competitività, aree industriali e già compromesse”. (ANSA).”

    1. ..no, la giunta sarda è di centro, e più che altro non è abbastanza solida da opporsi ai movimenti sobillati dalla massiccia campagna di disinformazione sulle rinnovabili che da anni porta avanti il giornale regionale, questo si è filogovernativo:

      – il caporedattore è un noto ex di forza italia e che da tanti anni vorrebbe gestire gli appalti per fare nuovi metanodotti, ma il colpo gobbo non gli è mai riuscito, e con questo casino che cerca di montare, anche far cadere la giunta attuale; prova a leggerti qualche articolo sul giornale e capisci

      – la proprietà del giornale è di un grosso immobiliarista, che per l’isola vuole come unico settore attivo il cemento dei centri commerciali e dei residence per turisti, per il resto povertà assolutà per tutti

      1. @> R.S. ah quindi a livello nazionale governa la destra e fa quello che vuole. A livello regionale dove governano PD e 5 stelle sono sopraffatti da un giornale regionale filogovernativo e quindi il governo anche li fa quello che vuole. Mi dispiace per chi vota a sinistra allora che non ha alcuna speranza di veder realizzati i suoi ideali in ogni caso, anche dove vince le elezioni.

        1. Nello Roscini

          a destra dicevano che vi levavano le accise …

          finchè gli idrocarburi avranno potere di mazzettta; pardon “contributo elettorale ” a cui “attinge” tutta la politica

          in questo paese non ci sarà nessun progresso ma solo decadenza

  2. domanda: se, a detta di chiunque qui, basta l’1% del territorio per avere energia sufficiente da rinnovabili, quale problema si crea se anche il governo ne rendesse indisponibile il 96% come palesato nell’articolo?

    1. E’ perché quell’1% deve avere certe caratteristiche (ad esempio il vento, l’esposizione solare, la
      vicinanza alle dorsali elettriche ecc). Per capirci il fotovoltaico nei boschi o l’eolico in pianura padana non lo fai. Quindi hai ragione nel notare che il semplice 1% e’ una cifra poco significativa (nel senso che e’ vero che sarebbe solo l’1% del territorio totale, ma sarebbe una percentuale più alta di territori con certe caratteristiche) però e’ anche vero che un governo interessato alle rinnovabili troverebbe una quadra, mentre questo sembra impegnato solo a scoraggiarle.

    2. Guido Baccarini

      Il problema consiste negli aggettivi “sfruttabile” e “profittevole”.
      Esistono giacimenti di idrogeno nel mondo? SI. Sono sfruttabili? NO.
      Altro esempio: siamo riusciti a fare funzionare un reattore a fusione nucleare? SI. Possiamo usarlo per produrre più energia di quella che consuma? SI. Quindi abbiamo la fusione nucleare sfruttabile? NO.

      Se rendi il 96% del territorio indisponibile, quel 4% di territorio sarà frammentato e soprattutto in luoghi ameni e irraggiungibili che diminuiscono il profitto delle installazioni di operatori, non quelle dei privati.
      Col risultato che ci allontaniamo ancora di più dagli obbiettivi.

    3. mario milanesio

      ti pare che un governo che intende impedire l’installazione di rinnovabili sul 96% del territorio
      farà fuoco e fiamme per agevolarti sul restante 4%?

      e inoltre: a cosa corrisponde questo restante 4%?
      non so, ma provo a indovinare: aree già edificate.

      mi sono sbagliato?

      insomma: che bello pagare l’elettricità il doppio, che bello per le nostre aziende pagare l’elettricità il doppio, che bello restare orgoglionamente indietro nel processo di cambiamento radicale in atto.
      dove credi che ci troveremo tra 10 anni?
      demografia geriatrica,
      litigiosità endemica,
      furbetti a non finire,
      PNRR sprecato,
      debito pubblico mostruoso…
      secondo te saremo ancora 7a potenza economica mondiale?

    4. ma vedete, io nel tempo ho letto commenti con le soluzioni più disparate, ma nessuna di queste è mai stata promossa dai vari produttori: ad esempio a lato autostrade ( non farebbe comodo alle varie colonnine?) e ferrovie (rete elettrica già presente), su tutti i tetti industriali, parcheggi, terreni incolti (sono incolti perché è stata uccisa l’agricoltura ma altro discorso) ecc.
      se io, azienda qualunque, non ho mosso passi verso alcune soluzioni “fattibili”, ci sarà un perché e non può essere il sempre più ritrito “le lobby qui e là” o “il governo rema contro”: vuol dire che al momento hanno ancora convenienza
      col gas, che lo faranno coi loro tempi badando a spesa/guadagno.
      sono aziende, e la prima cosa è il profitto.
      se un produttore ha più convenienza a importare prodotti terzi da rivendere, vorrà pur dire qualcosa

  3. Ansaldo, Enel, Edison, sperano in enormi fatturati come rivenditori e sub-appaltatori di reattori nucelari (es.coreani), per questo vogliono zittire Elettricità Futura che riconda sui media con i suoi report e comunicati che è una scelta insensata per tempistica e costi

    Coreani che in patria dopo lunga tradizione di nucleare civile nell’epoca che era più favorevole, ora non rinnovano più i loro reattori, anche dopo una serie di problemi con le nuove norme di sicurezza stanno alzando i costi anche da loro, e soprattutto ora che sono arrivate a maturazione le rinnovabili e gli accumuli di energia, con prezzi in caduta libera

    ora i Coreani puntano a diventare un colosso industriale nell’eolico off-shore, ma se qualche speculatore estero come quelli citati sopra, con l’avallo di un governo corrotto, gli chiede i loro vecchi reattori, loro glieli vendono

    ===== ecco il paccotto che ci vorrebbero accollare

    molto simili ai westing-house, modulari ma classici di grande taglia, installati a Vogtle 3 e 4 in Georgia, U.S.A:

    – 36,8 (!) miliardi di dollari per 2 GW nominali di potenza installata
    – 15 anni di lavori
    – sequela di cause legali per i prezzi elettricità lievitati, perché in america i costi degli impianti, finiscono direttamente in bolletta invece che in debito pubblico; westing-house USA che nel frattempo “si è data” dichiarando fallimento
    – unici reattori installati in USA negli ultimi 30 anni e un monito a non farne altri

    qui la storia, compresa di cause legali e processi, “L’elettricità più cara degli stati uniti”

    — in inglese:
    https://www.gcvoters.org/blog/2024/05/29/report-new-nuclear-reactors-to-cost-georgia-ratepayers-extra-420-annually-on-average/

    — e tradotta in italiano
    https://www-gcvoters-org.translate.goog/blog/2024/05/29/report-new-nuclear-reactors-to-cost-georgia-ratepayers-extra-420-annually-on-average/?_x_tr_sl=auto&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it#:~:text=Construction%20and%20financing%20costs%20for,other%20one%20in%20early%202024

    NB. costi allineati ai reattori recenti europei Flamaville e Hicley-Point-C,

    – ovvero circa 16 miliardi a singolo GW nominale installato;
    – più circa altri 10 miliardi a GW installato per le fasi di uso, mantellamento futuro e gestione scorie, basandosi sui dati del parco centrali Inglese e Tedesco;
    – più il costo del metano da bruciare nei 10-15 anni di attesa che le cetrali vengono costruite; considerando una centrale metano di potenza effettiva 0,7 GW ( 1 GW nominale) in funzione per 10 anni di attesa, sono altri 8 miliardi di euro

  4. L’Italia non è la Norvegia, ma non solo dal punto di vista tecnologico ma soprattutto culturale, non riguarda solo che i norvegesi sono pochi a livello demografico e quindi è tutto più facile ma proprio a livello di mentalità, l’Italia è l’Italia, con i suoi tanti difetti, legata a livello artistico, culinario e poco alle tecnologie, soprattutto quelle avanzate tranne per qualche eccezione, è così ; anche con altri governi precedenti la situazione era desolante, noi non possiamo fare altro che chiedere che anche nel nostro paese ci sia un cambiamento, ma se si pensa che siamo stati sempre dei ritardatari vedi treni, autostrade, internet ecc c’è poco da sperare.

    1. Antonio Guacci

      Nico, non è proprio così.
      Anzi, se si va a studiare il contributo tecnologico nel mondo, si scopre che l’Italia è tra i primi produttori di tecnologie avanzatissime, dai robot industriali alle componenti per l’aerospaziale, dalla farmaceutica alla meccanica di precisione, dai chip per il controllo delle auto senza pilota, alle navi da diporto più avanzate, alle energie rinnovabili, ecc., pur potendo contare su pochi capitali e poche risorse.

      Non è questione culturale come lei suggerisce.

      Io suggerisco piuttosto che il problema sia politico ed economico: manca un coordinatore centrale che riesca a valorizzare queste nostre “primizie”, pensando prima di tutto a sfruttarle invece che a farle esportare direttamente verso altri clienti esteri, che non affossi le nostre aziende, economicamente e burocraticamente, ma che invece investa in esse per farle crescere, che investa anche nelle strutture pubbliche per efficientarle (molto interessanti i servizi di questi giorni sulla A1, che spiegano come 60 anni fa siamo riusciti a costruire un’autostrada per cui oggi ci perderemmo in un buco nell’acqua), e che investa pure nei lavoratori, partendo dal basso e arrivando a quelli più specializzati, invece che continuando a farli fuggire all’estero, dove possono ottenere stipendi e qualità della vita molto migliori.

      1. Antonio Gaucci lei ha ragione su tutta la linea, l’Italia è un grande paese in produzione per l’estero aggiungerei alla sua lista anche la stazione spaziale internazionale, costruzione pale eoliche e riciclaggio del litio; problema è che da noi non possiamo neppure usare i fondi del PNNR perché non riusciamo a terminare i lavori in tempo, non riusciamo a creare un parco eolico ( vedi le proteste in Sardegna o ultimamente in Calabria per un parco eolico offshore misto col solare da 540 megawatt) senza proteste di quelli “che non sono contro le rinnovabili”, per non parlare di ponti che crollano dopo poco che sono stati costruirti, questo è desolante, che ci siano nazioni che ci stanno superando sulle rinnovabili che in teoria dovremmo installare.

  5. Ci sarebbe da precisare che oltre la metà della popolazione mondiale vive con meno di 10 dollari al giorno in paesi in costante crescita economica e demografica, che pretendono, giustamente, di consumare più risorse ed energia. Ovviamente non hanno soldi, mezzi, infrastrutture e personale qualificato per costruire centrali nucleari, ed è il motivo per cui oggi è all’8% a livello mondiale per produzione elettrica, cioè 2.686 TWh nel 2023, contro i 4.211 TWh dell’idroelettrico o i 10.288 TWh del carbone e i 6.623 TWh del gas, ma sempre più dell’eolico e il doppio del solare. Il problema è proprio che il continuo aumento della domanda energetica (di cui elettrica) mondiale e l’impossibilità di ridurre la dipendenza da fonti fossili, figuriamoci eliminarle, ha portato a un effettivo aumento del consumo da fonti fossili, non solo di petrolio e gas ma anche di carbone. Per intenderci, nel 2023 sono stati consumati 183 mila TWh (47 mila solo in Cina e 26 mila solo negli USA), di cui 136 mila TWh da carbone, petrolio e gas.
    Portroppo oggi è indispensabile ridurre la produzione energetica da fonti fossili già da ieri

    1. oppure perchè è una tecnologia non conveniente,
      ieri per la concorrenza dei fossili, oggi per la concorrenza delle rinnovabili,
      che hanno prezzi sempre più stracciati, compresi accumuli, costano molto meno e si installano in pochi mesi

      nei paesi molto poveri il nuculare è stato proposto anche “chiavi in mano”, in cambio di accordi sulle risorse minerarie, per esempio proposto dai russi (ci sono riusciti con un reattore in Etiopia, che ora è ora è resa dipendente dal fornitore per manutenzione e carburante) ma non ha attecchito

      nei paesi poveri si sono fatti invece grossi investimenti in dighe idroelettriche costruite da consorzi esteri, e ora iniziano anche con parchi di altre rinnovabili;
      almeno otto enormi paesi africani a basso reddito sono alimentati 98% a rinnovabili

      mentre nei paesi liberi occidentali e ricchi il nuculare è lento in declino, gli impianti nati nel boom dell’era della corsa agli armamenti al plutonio, non vengono rinnovati, ed è normale, è una tecnologià di un secolo fa

      rinnovano una piccola quota dei reattori nei paesi dove c’è da tenere aggiornata anche la filera militare, per le sinergie di costo, di tecnica e di opportunità delle due filiere; nel report “World Nuclear Industry Status Report 2024” c’è una analisi della sovrapposizione anche economica tra la filiera civile e bellica, con i dati precisi per il caso dell’ Inghilterra

    2. – produzione da nucliare come hai scritto è circa 2700 TW-h, ma non cresce, vengono sostituite meno installazioni di quelle che vengono chiuse

      – rinnovabili invece sono in crescita esponenziale, rapide da installare, economiche; sia l’aumento di fabbisogno energetico che la decarbonizzazione delle quote fossili già esistenti lo coprono loro, secondo IEA il solare sarà la prima fonte energetica primaria ( cioè anche rispetto ai fossili) già prima del 2040

      solare rapida crescita:
      2022: 1300 TW-h
      2023: 1600 TW-h
      2024: 2000 ? TW-h

      eolico rapida crescita:
      2022: 2100 TW-h
      2023: 2300 TW-h
      2024: 2600 ? TW-h

      idroelettrico:
      2023: 4100 TW-h

      bio-energie:
      2023: 700 TW- h

      fonte dati:
      https://ember-climate.org/countries-and-regions/regions/world/

  6. E chissenefrega, tanto in Italia i politici sono quelli che sono stati votati dai cittadini, quindi si godano chi hanno eletto senza lamentarsi è un paese che non pianifica nulla e se pensa di fare qualcosa , poi lo fa con leggi incomprensibili e norme ancora da venire. Nulla di nuovo sotto il sole d’Italia , rassegnatevi conviene emigrare e venire qui al più in ferie dato che clima , cibi e bellezze del paese non sono certo merito dei politici .. be certo conviene non aspettare troppi anni ,tra un po’ rovineranno anche quelle

  7. Vorrei sapere cortesemente come posso spendere di più, rispetto ad una termica, per ricaricare un’auto elettrica di pari prestazioni. Grazie
    Un amico con una BMW M3 Da 290 cavalli fa 8km con 1 litro. A 1,75 euro al litro sono quasi 22 euro per fare 100km. Con una Tesla model 3, ricaricando solo alle colonnine, spendo forse 8 euro per fare 100km avendo 283 cavalli.

    1. Antonio Guacci

      Giossicom, la sua domanda è faziosamente errata: una Tesla consuma tanto quanto una Spring, se si fa il confronto tra questa e una endotermica di pari prezzo, la ricarica alla colonnina per la Dacia costa più del rifornimento alla pompa della controparte a benzina.

      A parte che inviterei il suo amico a portare la sua M3 da 290cv in officina, o a correggere il suo stile di guida: la M3 da 530cv con 1 litro fa 10 km, quindi c’è decisamente qualcosa che non va come dovrebbe.

    2. Edoardo Scortese

      Sono anche due veicoli completamente diversi. La tedesca ti chiede di tirarle il collo, la model 3 è un oggetto pensato per viaggiare in comodità, non per essere spinto al massimo.

  8. La legislatura ha fatto il ” giro di boa”…le politiche industriali le ha già ampiamente tracciate, finanziate, facendo “terra bruciata” (non è un eufemismo) di tutte le alternative…

    Presto… molto presto però.. si vedranno gli esiti, tra progetti non completabili, risultati ambientali disastrosi ma ancora di più sulla tenuta del “tessuto produttivo” nazionale, visto che lavoriamo per ampliare sempre più il divario tra chi avrà energia pulita ma (molto ) economica e noi… sempre al cappio di qualche paese terzo.

    Facciamoci coraggio…ancora qualche anno di agonia….poi forse potremo cambiare rotta pure noi.

      1. La rotta la cambia soltanto una presa di coscienza collettiva della necessità di cambiare…in tanti “campi” diversi.. e che non è una questione di gusti, di abitudini e di convenienze di pochi…

          1. Lei è talmente disinformato da non sapere che Stefano Bonaccini è ora parlamentare europeo. Il candidato di centro sinistra è l’attuale sindaco di Ravenna Michele De Pascale. Vista la sua ignoranza, la informo inoltre che De Pascale è l’uomo che ha salvato la città di Ravenna dall’alluvione dell’anno scorso convincendo gli agricoltori dell’hinterland ad allagare i propri campi per fermare la piena.

          2. Tu vota chi ti presenta un programma credibile, economicamente fattibile e conveniente per l’ ambiente…non solo per gli affari…
            Lo stesso farò io, nella mia regione.
            Entrambi dovremo sorvegliare gli esecutori…e protestare prontamente in caso si facciano “distrarre”.

          3. @Massimo Degli Esposti il mio commento è in risposta al commento di @Damiano che riporto:
            “La legislatura ha fatto il ” giro di boa”…le politiche industriali le ha già ampiamente tracciate, finanziate, facendo “terra bruciata” (non è un eufemismo) di tutte le alternative…”
            Quindi è ovvio che la mia domanda è riferita alle elezioni politiche perchè al giro di boa c’è la legislazione nazionale e non regionale che è già terminata e per cui si voterà a Novembre.

  9. Segui vai elettrico da qualche anno e fin dal primo giorno sostengo che, a parte alcuni consumatori finali, dell’inquinamento non frega niente a nessuno (anche perché, siamo sinceri una volta per tutte, l’abbassamento degli inquinanti è minimo. L’automobile inquina, non c’è dubbio ma sostituendo solo il parco auto nuove, solo in alcune parti del mondo e alimentandole, in parte, con elettricità ricavata da combustibili fossili è una goccia nel mare considerando che poi l’auto comunque va prodotta e non cala dal cielo e che solo nell’intero ciclo di vita sarà favorevole all’ambiente… Sempre se non consideriamo l’inquinamento per produrre le colonnine di ricarica e la loro installazione perché sennò, tocca aspettare anche oltre il ciclo di vita, in pratica la seconda auto elettrica inquinerà meno del termico) è tutta una mossa della lobby del nucleare che da anni cerca di sfondare in Europa dove ha dei limiti.
    Non è un caso che siano i francesi i più entusiasti delle auto elettriche (si, lo so, la Norvegia… Ma sono quattro gatti, parlo di grossi paesi), portano avanti un loro piano perché oggi se vuoi fare delle centrali nucleari devi chiedere a loro…

  10. Questa vicenda viene dopo che hanno preso a pesci in faccia Edoardo Garrone, proprietario di ERG, oggi una delle più grandi aziende europee del settore rinnovabili, proprio sull’elezione a presidente dell’associazione vinta da Orsini, spero che le aziende del settore escano da Confindustria. Non sono più rappresentate e sono osteggiate.

  11. Luca Maria APOLLONJ GHETTI

    Parlare di blitz ed assalto mi sembra un linguaggio da opposizione politica piuttosto che da tecnici. E’ normale che un governo di qualsiasi colore possa avere le sue idee ed i suoi obiettivi. Normalmente sono conformi ad idee ed obiettivi di coloro che hanno espresso la loro volontà tramite l’inviolabile diritto al voto. Il modo di presentare il cambio al vertice di Elettricità Futura rende, inoltre, poco credibile tecnicamente il vostro pensiero.

    1. mario milanesio

      e i numeri?
      e i dati?
      e il clima?
      e le dichiarazioni di De Scalzi di OGGI,
      secondo cui “Su automotive regole insulse da minoranza Ue”, palesemente falso e dimostrazione di non conoscere il sistema di legiferazione della UE? Oppure lo si conosce, e dobbiamo pensare che si giochi sull’ignoranza della gente che vota?
      e in tal caso ..che valore ha affermare che la gente che vota, vota gli obiettivi dei partiti votati?

    2. Edwin Abbott

      Si tratta della implementazione della soluzione finale 2.0 di Giorgia e Matteo (per tacer di Antonio e Maurizio). In questa nuova versione, al posto dello Zyklon B, si usano metano e CO₂. Meno efficaci, meno costosi, ma non lasciano tracce e la diffusione è ad opera delle stesse vittime. Win win.

      1. Comunque… hanno sempre in testa la “soluzione finale” .. con le camere a gas .. peccato però che in questi Auschwitz globali ci stiamo dentro tutti tutti…

        1. Edwin Abbott

          Quella è la novità della nuova versione. Soffochiamo solo noi, però. I ricchi hanno le maschere anti gas. In Groenlandia e in Antartide, non qui dove faremo 50°.

          1. Fai bene a ricordarmi la Groenlandia (Terra verde): a breve sarà come le Azzorre .. forse conviene cercare casa 🏡 là.. finché siamo in tempo…

    3. Certo, con il 35% (circa gli aventi diritto al voto), un 25% è andato all’opposizione tutti gli altri non si sono espressi. Una domanda me la farei sul perché non si sono espressi? Poi puntare sul nucleare di cui si stima una disponibilità di uranio di solo 100 anni (se e soltanto se non si aumentano le centrali) o dire che il petrolio ce n’è tanto quando sono previsti solo 60 anni circa a me sembra un errore strategico puntare su queste risorse per i prossimi 10 anni visto che già nei prossimi 5 anni potremmo coprire oltre il 60% del nostro fabbisogno energetico (anche per i trasporti) dalle rinnovabili senza correre il rischio di uno shock energetico che potremmo avere continuando con queste politiche già dal 2035. Piaccia o no questo governo con questa politica sta solo rimandando una decisione strategica che a mio avviso ci costerà cara già nei prossimi 10 anni. Giusto giusto per il 2035.

    4. Buongiorno è evidente che non si guarda all’interesse dell’Italia ma all’ interesse particolare di alcuni che mirano a fare soldi con il nucleare a scapito degli italiani però sappiamo che il nucleare è molto costoso stiamo pagando ancora la chiusura delle vecchie centrali che pagheremo x sempre le industrie pagheranno sempre più cara l’energia così non saranno mai competitive. Grazie Confindustria.

    5. infatti il problema è a monte, il diritto di voto universale, dovrebbe essere revocato e permesso votare solo a chi se lo merita (esami di educazione civica, gestione della cosa pubblica, coerenza con le regole della res-pubblica), quindi togliere diritto di voto a evasori, a gente che per 3 elezioni non è andata a votare e ne perde il diritto salvo passare eventuali esami di riammissione a future elezioni…

    1. @Guido Beccarini se la maggioranza degli italiani vuole morire di fossile e votare Meloni se ne deve fare una ragione. In alternativa si metta in politica e applichi le sue idee. Anche in europa per sua sfortuna dopo le ultime elezioni la commissione è di centro destra e il parlamento è fortemente contrastato.

      1. Guido Baccarini

        Può gentilmente fare ctrl+c e ctrl+v del mio cognome? È la seconda volta che lo sbaglia.
        Me ne sono fatto una ragione ed esprimo il mio dissenso, se la infastidisce mi ignori e legga altri siti in cui trova più persone con le sue opinioni.
        Resta il fatto che stanno uccidendo l’economia italiana mentre anticipano la scadenza del disastro climatico ritardando gli interventi e non lo dico io (opinione) lo dice ICCP (fatto): non è certo un governo di incapaci, massima resa (nel senso di non combattere) con minima spesa.

        1. @Guido Baccarini non c’è alcun dubbio che se ci si focalizza solo sull’aspetto ambientale non si stia facendo quello che occorre fare. Purtroppo il governo deve tenere in piedi tutti gli aspettic sociali ed economici della società. Nella nostra regione Emilia Romagna per esempio il governo regionale di sinistra con la deregulation sulla cementificazione di Bonaccini (come dichiarato dal sindaco di Bologna e non da qualche esponente di destra) sta causando i danni derivanti dalle esondazioni dei fiumi. E sempre stando a quanto dichiara il sindaco di Bologna ora dovremmo pagare nuove case a chi abita vicino ai fiumi per farli spostare. E i soldi la regione li chiede aloobstato però. A Modena la Maserati è quasi chiusa e dovrà lasciare a casa 200 operai e 900 ingegneri. Menarini autobus è fallita e i cinesi di geely sono appena entrati in società. Le due Marelli sono in agonia. Il governo regionale di sinistra dell’Emilia Romagna come lo giudica alla luce di questi avvenimenti?

          1. mario milanesio

            se non hai più un ambiente
            non hai nè economia nè società.
            vedasi Emilia-Romagna, per farsi una idea, in questi giorni, dove tu risiedi,
            o Sicilia della siccità:
            estendi il disastro a 365 giorni l’anno…benvenuto nel 2040 o giù di lì.
            territori che si spopolano, aziende che chiudono, disastro demografico, distruzione del PIL.
            l’Africa subsahariana ha visto un calo del 5% del PIL nel 2023 a causa del cambiamento climatico: 5%, non noccioline, per molto molto meno in Europa cado i governi. Una massa di disperati si prepara ad andarsene dalla sua terra e dalla sua casa.

            quindi?
            che facciamo? non ci organizziamo per gli effetti del cambiamento climatico, come sta accadendo in tante regioni di Italia? oppure ognun per sè, come vedo che fanno i Comuni dalle mie parti (cuneese)?
            e chi viene prima quindi: ambiente o economia?

          2. mario milanesio

            inoltre:
            non è vero che ci si focalizza solo sull’aspetto ambientale e quindi (consecutio) non si sta facendo quel che occorre fare:
            intanto non è vero che si focalizza solo sull’ambiente, vedasi provvedimenti governativi in questi 2 anni e mezzo (e prima con Draghi e prima ancora con gli altri), proprio non si focalizza ma si fa all’italiana, cercare di non scontentare lo stakeholder di riferimento principale per la propria ri-elezione.
            una cosa non si fa di sicuro: informare.
            il cambiamento climatico è SPARITO dalle reti Rai, dai media, dai giornali, se si presenta è solamente per trattare la quotidianità e i suoi eventi,
            come se … non si potesse fare nulla: e questa, a ben pensarci, è esattamente la linea che sottotraccia si sta facendo passare all’italiano medio, alla gente comune. Me ne accorgo in aula, quali erano i commenti al tema 10 anni fa, 5 anni fa, 2 anni fa e oggi.

            sogno il giorno in cui cambiamento climatico verrà trattato da qualcuno con una trasmissione in prime time e ben finanziata con uno stile come “non è mai troppo tardi”

        2. @mario milanesio ripeto la domanda: alla luce di quanto detto da me prima sui fatti climatici ed economici dell’Emilia Romagna, come giudica l’operato del governo regionale di sinistra?

          1. Guido Baccarini

            Maserati, Menarini e Marelli sono in sofferenza a causa della Regione Emilia Romagna?
            Curioso, ci spieghi pure in che senso, sono proprio interessato.

          2. Edwin Abbott

            Luca, lei commette un errore molto comune: confonde l’ufficiale con l’ufficio. Ma non è il solo. Sono decenni che politci e amministratori locali di tutti i livelli “non hanno il coraggio” letteralmente di dire la verità. Perché, di fronte alla verità (ad esempio, non ricostruite dove i fiumi allagano, dove esondano, dove il mare si mangia le spiagge etc.), l’elettore, alla prima occasione, cambia partito, non politico/amministratore, nella vana speranza che cambiando ufficio, l’ufficiale sia migliore, o offra più divertimenti e pane.

          3. @Guido Baccarini continua a non rispondere alla semplice domanda: alla luce di quanto detto da me prima sui fatti climatici ed economici dell’Emilia Romagna, come giudica l’operato del governo regionale di sinistra?

            Le suggerisco le possibili risposte:

            1) La sinistra ha sbagliato a livello regionale per ciò che le compete in ambito ambientale (come ripeto ha ammesso il sindaco del PD di Bologna). Per quanto riguarda l’automotive sicuramente non ha fatto nulla, anzi ha regalato soldi ai cinesi per l’operazione truffaldina che doveva portare alle supercar elettriche. Non si è mai nemmeno degnata ad interpellare il ministero con delle proposte per risollevare il settore automotive.

            2) La sinistra in emilia romagna non ha colpe ed è colpa del governo perché la regione non ha nessun potere ne in tema urbanistico ne ambientale ne sul settore automotive essendo totalmente estranea a tale tematiche

          4. Guido Baccarini

            3) prima luca sarri risponde della sua affermazione che la crisi di Maserati, Magneti Marelli e Menarini sono in crisi a causa della Regione Emilia Romagna dimostrando che non è un troll provocatore, spiegando anche le sue affermazioni del punto 2) cioè ” anzi ha regalato soldi ai cinesi”.
            Come posso giudicare l’operato della Regione in base alle SUE affermazioni senza sapere come, cosa e quando lo avrebbero fatto? Mi aiuti a risponderle.

          5. mario milanesio

            @luca Sarri
            ti rispondo in maniera seria:
            non ho elementi per giudicare,
            non conosco la legislazione regionale, non conosco i provvedimenti presi, non conosco gli interventi non effettuati.
            sei emiliano o romagnolo,
            ce li condividi, così ci facciamo una idea e possiamo ragionare su dei dati?

            tutto quel che so è questo:
            1. c’è dissesto, è la terza alluvione in 20 mesi
            2. i soldi promessi alle famiglie e alle imprese non sono arrivati

            aspetto i riferimenti che ci vorrai dare, link a documenti per favore, non opinioni tue o di giornalisti

          6. @Guido Baccarini questa è l’ultima volta che le rispondo perché lei fa sempre solo monologhi rispondendo sempre con una domanda ad una domanda. È sulla buona strada per diventare un politico professionista. La regione ha bonificato 4 milioni e mezzo a silkfactory, salvo poi richiederli indietro e perché non spesi essendo appunto silkfactory una scatola vuota con un progetto privo di fondamento (supercar elettriche). Li desse a Maserati quei soldi che almeno ha dimostrato di fare belle auto e fatto conoscere Modena nel mondo. Detto questo buona vita a lei che si gongola nelle sue convinzioni.

          7. mario milanesio

            @luca sarri
            ci giri anche qualche informazione sul resto?
            intendo: interessante, non sapevo di silkfactory, ho cercato ma non ho trovato granchè, anzi, nulla che faccia riferimento al settore dell’elettrico, magari il nuome è diverso.

            e il resto?
            i decreti del 1° giugno 2023 e del 5 luglio 2023, sommati, fanno 4,3 miliardi di euro per la ricostruzione.
            Sono arrivati? non sono arrivati?
            io ho letto di persone che han ricevuto qualche centinaio di euro, è vero?

            sei di quelle parti e sembri saperne ci aggiorni?
            (anche di silkfactory, semmai)

          8. @mario milanesio pardon, il completamento automatico…silk faw.
            Per il resto come ben sa il governo non regala soldi a nessuno se non vengono documentati i danni prima di richiedere il rimborso. Documentazione che evidentemente non è stata fornita visto che chi lamenta di aver ricevuto solo poche centinaia di euro non mostra anche tale documentazione. E questo era un tipico comunicato che circolava nel 2023 dopo l’alluvione:

            “Le istituzioni e i Comuni colpiti dall’alluvione stanno diffondendo informazioni utili al fine di rendicontare i danni subiti e richiedere, quando sarà possibile, rimborsi e indennizzi.

            Come già abbiamo avuto modo di comunicare, è utile e importante documentare fotograficamente già da subito i danni subiti, così da avere maggiori elementi quando si potranno richiedere gli indennizzi e i sostegni. È necessario fotografare/rendicontare anche gli oggetti che sono da buttare. Occorre, poi conservare accuratamente foto e video realizzati.

            Se si riacquistano oggetti e utensili perduti durante l’alluvione, o si procede alla riparazione dei danni occorre utilizzare metodi di pagamento tracciabili (carte di credito o debito, bonifici parlanti ecc.). Sarà, poi, necessario conservare le fatture, fotocopiare gli scontrini e chiedere di datare le ricevute non fiscali. Utile, anche, raccogliere i dati degli eventuali testimoni.

            Per facilitare la raccolta di foto e video e certificare con valore legale le prove dei danni è a disposizione l’applicazione TrueScreen, un servizi gratuito e senza scopo di lucro, attivato da romagnoli per la Romagna. Il servizio permette di ottenere un report tecnico in PDF che include tutte le foto scattate, la loro localizzazione, la data e l’orario, rendendo tutta la documentazione certificata con valore legale.”

          9. mario milanesio

            @luca Sarri
            quindi, fammi capire:
            nessuno o praticamente nessuno ha fornito documentazione fotografica come richiesto?
            non dico la signora vecchietta che le foto sono ancora in bianco e nero,
            ma nemmeno il direttore di PMI che lavora nel settore audiovisivi?
            o lo studio associato di ingegneria che si è visto distruggere il server?
            nessuno nessuno nessuno?

            e poi:
            dove è documentato quel che dici?
            perché, boh, è la prima volta che ne sento parlare

          10. Guido Baccarini

            luca sarri
            Tutti i lettori, se vogliono, ma non vorranno, a che pro?, possono ricostruire la cronologia dei messaggi e vedere che lei sta aspettando una risposta ad una domanda che nulla aveva a che fare con il soggetto, cioè il governo, con la nota tecnica dell’argomento fantoccio, distrattivo e benaltristico.
            Darmi alla politica? Neanche morto. Se non fosse così preso a difendere questo governo attaccando la sinistra, si sarebbe accorto che MAI in nessun messaggio ho alluso, sottinteso o fatto capire di essere di sinistra.
            Per lei vale l’equazione che se si attacca la destra, si è di sinistra automaticamente: questo dice molte cose di lei.
            Lei aspetta la risposta alla sua domanda ma per risponderle le ribadisco che prima deve fornirmi almeno uno straccio di link che dimostri come la Regione Emilia Romagna abbia danneggiato Maserati, Magneti Marelli e Menarini, tre argomenti che ha tirato fuori lei. Dopo potrò risponderle, se non sarò impegnato nella campagna elettorale dell’Emilia.

            Buona vita anche a lei.

          11. @mario milanesio il sito della regione va bene come riferimento? La scheda di relazione tecnica redatta da un prefossionista secondo lei riporta i dettagli dei danni e dei costi di riparazione (preventivi o sostenuti), oppure è una lista di desideri per babbo natale dove si chiede una bella grecale in cambio di una 127?
            C’è da dire che occorre lo spid, forse questo ha scoraggiato le domande di rimborso.

            https://www.regione.emilia-romagna.it/notizie/2023/novembre/rimborsi-alluvione-piattaforma-online

            Per accedere a “Sfinge Alluvione 2023” occorre avere l’accreditamento digitale (Spid, Carta di Identità Elettronica o Carta Nazionale Servizi) e possedere un indirizzo di posta certificata (Pec).

            Come presentare la domanda

            La domanda per ottenere i rimborsi deve essere presentata dagli interessati o da un loro delegato munito di procura speciale solo tramite la piattaforma informatica dedicata. Alla domanda dovranno essere allegati obbligatoriamente i documenti: scheda di rilevazione dei danni, redatta da un professionista abilitato, secondo lo schema riportato negli allegati; perizia tecnica asseverata o giurata rilasciata da un professionista abilitato; progetto degli interventi proposti, con l’indicazione degli interventi di ricostruzione, di ripristino e di riparazione necessari, corredati da computo metrico estimativo, da cui risulti l’entità del contributo richiesto.

          12. @Guido Baccarini come dice giustamente gli altri utenti non vanno a rileggersi tutti i commenti precedente. Lei fa sempre solo monologhi rispondendo sempre con una domanda ad una domanda. È sulla buona strada per diventare un politico professionista.

            PS se hai un server importante e non ti sei fatto un piano di disaster recovery hai sbagliato settore.

          13. mario milanesio

            @luca Sarri
            benissimo, a quel link ero arrivato anche io…
            ma un report che dimostri quel che affermi, e cioè che il numero di domande è stato basso e QUINDI questo è il motivo per le somme spese molto ridotte rispetto alle promesse,
            insomma, la gente non ha fatto domanda di rimborso

            beh, io questo report o pannello o tabella non la trovo.

            puoi fornircela?

            perché a me sembra ben ben strano che professionisti e persone minimamente digitalizzate non abbiano fatto domanda in massa…

          14. @mario milanesio mi trovi lei qualcuno che voglia mostrare la documentazione prodotta e per la quale non ha ricevuto rimborso.

          15. mario milanesio

            @luca sarri
            aspetta aspetta aspetta!
            sei tu che tiri fuori la questione, l’onere della prova è TUO!
            sei tu che fai affermazioni e io le devo dimostrare???

            se io affermo che la Terra è piatta
            sono io che devo dimostrare che la Terra è piatta!

            non è invece che…il tuo è un tentativo
            anche ben fatto, non volgare e non truzzo,
            di spostare l’attenzione,
            di dare la colpa a qualcun altro,
            di “ma-anch-ismo”
            fatto in maniera un po’ più presentabile rispetto ai soliti troll?

            ma non ci conosciamo, quindi ricomincio da capo partendo da una ipotesi di buona fede:
            non conosco gli interventi non effettuati da Regione Emilia-Romagna,
            ho sentito da telegiornali e giornali che i fondi stanziati si aggirano intorno a 4,3 mld, e che i soldi arrivati sono alcune decine di milioni (100 volte di meno)
            tu dici di essere emiliano o romagnolo,
            parli di cattiva gestione di Regione Emilia e dici che le domande non sono state effettuate proprio,
            a me sembra strano ma non escludo nulla,
            allora
            ci condividi dati, report, tabelle o quel che vuoi, purchè ufficiale e non sentito al bar, così ci facciamo una idea e possiamo ragionare su dei dati?

          16. @mario milanesio oppure dovrei chiamarti @guido baccarini visto che palesemente avete lo stesso stile di scrittura e rispondete sullo stesso argomento, dove avrei scritto che le domande non sono state presentate? Io ho riportato le modalità con cui andavano presentate e cioè con una documentazione dettagliata dei danni. Quindi si può presumere che come avviene spesso si siano presentate documentazioni non dettagliate e veritiere. Faccio un esempio? Chiedo un rimborso per un campo coltivato allagato che il mio amico ingegnere agrario certifica valesse 10k. Il commissario riceve la documentazione e non trova alcuna prova fotografica che quel campo fosse realmente coltivato per la sua interezza. Altresi non trova alcuna fattura che riporti acquisto di concime, sementi, e quanto occorre in quantità tali da dimostrare che effettivamente quanto chiesto sia giustificato. Il risultato è un mancato rimborso per documentazione insufficiente.

          17. mario milanesio

            @luca Sarri
            hai scritto tu
            “…Documentazione che evidentemente non è stata fornita visto che chi lamenta di aver ricevuto solo poche centinaia di euro non mostra anche tale documentazione…”

            messaggio del 7 ottobre, 16:16

            “evidentemente”?
            ci fornisci riferimenti di questa evidenza?
            perché l’equazione che poni è

            soldi richiesti correttamente = soldi ricevuti

            ma non c’è scritto da nessuna parte che sia una uguaglianza verificata, men che meno in Italia, con governi di qualunque colore.

            quindi?

            “…Quindi si può presumere che come avviene spesso si siano presentate documentazioni non dettagliate e veritiere…”
            ecco, bravo, presumere:
            ma io non ti ho chiesto le tue pur rispettabili idee, ti ho chiesto invece di fornirci qualche riferimento dimostrabile, e on presunto, sui motivi per cui a fronte di 4,3 mld promessi sia o arrivato un 50 mln o giù di lì.
            riferimenti dimostrabili, non presumibili.
            ad oggi tutto quel che so, e che è poco, sono le proteste e le lamentele per i soldi mai arrivati: saranno vere? saranno create ad arte? non lo so,
            tu dici di essere di quelle parti,
            ci fornisci dati e riscontri e non solo le tue ipotesi.

            ti ribadisco: leggerò con attenzione cosa vorrai condividere

            ah: io non sono uso avere 3-4-5 profili diversi, non sono Guido Baccarini, che stimo pur non avendolo mai incontrato di persona, e trovo francamente un po’ antipatico essere tacciato da te di fare trolling sulla base di un lessico che non è né particolarmente raffinato, né particolarmente astruso, e mi deriva dai miei anni al liceo nella mia città, 35 anni fa.
            se gli argomenti sono finiti si può anche smettere la partita, non buttarla in caciara.

          18. mario milanesio

            @Guido Baccarini
            riderci su…quando vedo casa mia condotta per mano verso il burrone…beh, oggi non ci riesco:
            la cecità ideologica di queste persone che ci governano e dei loro fan invasati mi fa paura.
            provo curiosità per vedere cosa accadrà, ma anche parecchio timore.

            vedremo.

            ti devo rispondere circa la domanda che ponesti tempo addietro, circa le nuove leve sui banchi di scuola:
            purtroppo la batteria del portatile mi ha lasciato a piedi mentre stavo scrivendo, e ho perso tutto:
            per non ammorbare questi commenti
            io passerei attraverso la redazione, invio a loro che girino a te, ok?

          19. Guido Baccarini

            mario
            il ridiamoci su era rivolto al binoculare, sul resto rido pochissimo.
            Puoi anche contattarmi direttamente, magari su linkedin: io ci metto la faccia e non sono un nick qualunque.

      2. luca, quando si è contro a prescindere non c’è ragione che tenga: se oggi meloni e c. dicessero che da domani ci si dovrà muovere solo in elettrico qui non andrebbe bene comunque..

          1. la controprova esiste nella quotidianità: o pensa che nella vita della gente ci sia solo l’ev?

          2. Controprova di che? Forse il governo sta facendo cose meravigliose per decarbonizzare l’economia e noi lo critichiamo pretestuosamente? Si batte a favore del Green Deal? Vota sì alla direttiva case green? Incoraggia l’adozione dei veicoli elettrici? Promuove la diffusione di fonti rinnovabili?

      3. @mario milanesio ecco il virgolettato di un agricoltore che si è visto rifiutato il rimborso per il motivo che ho riportato io.
        È estratto da questo sito locale, se poi non le piacciono nemmeno le fonti che riporto, beh chiudiamola qui davvero. Vuole dire che valgono solo le sue di argomentazioni.

        https://teleromagna.it/it/attualita/2024/8/27/romagna-rimborsi-alluvione-migliaia-di-lettere-di-rifiuto-per-gli-agricoltori-video

        Il primo strumento messo a disposizione dal governo per l’erogazione dei fondi è stato Agricat, con 50milioni di euro. Bastava presentare il piano di coltivazione per l’anno 2023 per avere accesso ai rimborsi. Non è andata esattamente così: “Io ho fatto domanda a luglio dell’anno scorso, mi è arrivata la risposta adesso in cui mi si dice che loro non riscontrano alcun tipo di danno risarcibile. Ho saputo di colleghi che hanno ricevuto rimborsi da 4 euro o da 37 euro”

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