L’Inghilterra vieta l’estrazione del gas, da noi bucherebbero l’Adriatico a Venezia

gas russo

In Gran Bretagna, il governo laburista ha bloccato le nuove licenze per l’estrazione di gas naturale nel Mare del Nord. Ma sta pensando di congelare anche i permessi già presentati e in via di approvazione. In Italia, invece, il governo di destra vorrebbe aumentare la produzione interna di gas, concedendo nuovi permessi di trivellazione, anche in zone a rischio idrogeologico come l’alto Adriatico

Il partito laburista l’aveva promesso in campagna elettorale: in caso di vittoria bloccheremo le concessioni per nuove estrazioni di gas naturale nel Mare del Nord. Divieto esteso anche all’esplorazione di nuovi giacimenti di petrolio.

La promessa è stata mantenuta pochi giorni dopo l’insediamento del nuovo gabinetto guidato da Keir Starmer. Ma secondo la stampa inglese c’è di più. L’intenzione del nuovo ministro alla Sicurezza energetica, Ed Miliband sarebbe addirittura di sospendere l’esame dei permessi. Particolare, al moment, non confermato.

Il tutto nell’ambito dei piani per accelerare la decarbonizzazione del Paese, in cui si prevede di aumentare la dotazione di energie rinnovabili. Un programma ambizioso, visto che vuole invece raddoppiare le previsioni di crescita energia eolica e solare, fino a ridurre a zero le emissioni derivanti dalla produzione di energia elettrica entro il 2030. Per quanto con l’aiuto dell’energia prodotta dalle centrali nucleari attive in Gran Bretagna.

investimenti rinnovabili

Il governo laburista ha bloccato i nuovi permessi per l’estrazione di gas e petrolio nel Mare del Nord

 

Il governo laburista dovrà vedersela non solo con la lobby degli idrocarburi, che con il governo conservatore avevano la certezza di una “uscita” spostata più in là nel tempo, ma anche con i sindacati.

Il timore, con la transizione energetica, è di andare a chiusure rapide di impianti in seguito alla fine degli investimenti su gas e petrolio. Il che potrebbe comportare perdita di posti di lavoro e difficoltà nel riconvertire la forza lavoro verso i nuovi mestieri della transizione.

I laburisti sono stati anche tacciati di eccessiva “retorica verde” e di aver presentato un libro dei sogni, visto che, ancora nel 2022, i combustibili fossili rappresentavano il 78,5 per cento del mix energetico del Regno Unito. Ma per ora il governo Starmer tiene il punto.

Di tutt’altro tipo la “retorica” in campo energetico del governo di destra in Italia. Due anni fa, appena insediato, ha subito criticato gli obiettivi di decarbonizzazione della Ue, ha attaccato Bruxelles per voler la fine dei motori endotermici troppo presto, arrivando a votare contro la direttiva Casa, che fissa le regole per limitare le emissioni inquinanti degli edifici.

La produzione nazionale di gas è scesa ai minimi di sempre e copre solo il 4,9% della domanda

Ma non solo. Almeno a parole, vorrebbe aumentare la produzione nazionale di gas naturale, concedendo nuove concessioni. Anche in zone idrogeologicamente a rischio, come l’alto Adriatico, non lontano da Venezia. Dove gli esperti sono per lo più dell’avviso che potrebbero provocare fenomeni di subsidenza (tecnicamente, un lento e progressivo sprofondamento del fondo di un bacino marino).

Ma la retorica “autarchica” si scontra con la realtà dei fatti. Nel 2023, l’Italia ha toccato la quota più bassa di produzione nazionale da quando esiste una industria estrattiva. Solo il 4.9% della domanda è stata soddisfatta da produzione nazionale (3 miliardi di metri cubi). Nel 1997 era arrivata quasi a 20 miliardi metri cubi, pari al 30% della domanda di gas.

Ovviamente, da quando si è insediato il nuovo governo non ha concesso permessi per nuove estrazioni. Per il momento solo annunci. 

 

Visualizza commenti (5)
  1. caprone manicheo

    I labour applicano solo il buon senso.

    Che in italia viene azzerato dagli interessi personali.

  2. In Italia sembra quasi che il cambiamento climatico non sia un granché… abbiamo sempre avuto alluvioni devastanti con esondazione di fiumi e torrenti, lunghe siccità per carenza di pioggia e bacini di raccolta a secco…e tutto senza fare i necessari lavori di contenimento di questi fenomeni..
    Siamo esattamente come la 🐸 rana messa nella pentola di acqua calda…ci sta bene … e resta tranquilla anche se la temperatura continua a salire 🔥
    Mediaticamente il dibattito è polarizzato con toni anche violenti sulla divisione tra chi vorrebbe auto elettrificate (meno clima-alteranti) e chi vuole restare attaccato alle “termiche” con la paura di perdere il lavoro o le proprie comodità ed abitudini.
    La tragedia è che , come la rana a bollire, non si vuole prendere coscienza che siamo quasi fuori tempo massimo per fare azioni mitigatrici, e che non basterà l’ intervento miracoloso e risolutivo di qualche eroe che blocca tutto all’ ultimo secondo come nei film…
    Dato che noi umani abbiamo innescato il veloce riscaldamento del pianeta.. adesso stanno accelerando con le “naturali conseguenze” peggiorative ..si sciolgono ghiacciai e poli ..meno riflessione energia che aumenta la velocità del cambiamento. Senza masse glaciali fuoriescono dalle terre prima ghiacciate enormi quantità di gas (tanto che nella tundra russa sprofondano intere città) che..come noto..fatte di metano…80 volte peggiore della CO2 sul breve periodo..

    I labour inglesi vogliono bloccare almeno le emissioni antropiche di metano, causate da trivellazioni esplorative e tutta la successiva catena di accumulo e distruzione (con perdite!) fino alla combustione finale.
    Da decenni sanno investire in F.E.R. con eolico off-shore, apparentemente costoso e complesso..ma molto sicuro e non impattante per il clima..e nel medio periodo porta a bassi costi energia.

    Noi italiani ci adeguiamo sempre troppo tardi…come la TV a colori…(frutto di invenzione italiana – Marconi- che in USA sono riusciti a usare dal 1956..noi nel 1978 ! e dopo lunghe divisioni tra SECAM e PAL). Gli eterni indecisi, sempre tra Guelfi e Ghibellini.

    Super Cortemaggiore venne stoppata proprio per il rischio che sprofondasse sotto il livello del mare (che attualmente stanno crescendo di livello x ghiacciai sciolti in tutto il mondo).. quindi continuare le nostre trivellazioni è una pessima idea in un pessimo momento.
    Non è che insistere su una bugia diventa vera.
    Se abbiamo sbagliato il piano energetico…con costi enormi e grandi rischi di fallimento… dobbiamo essere coscienti e coerenti: basta ammettere che le condizioni (previste decenni fa) sono oramai pesantemente cambiate..e che occorre prendere la nuova strada alla svelta…per non restare (come ora) maglia nera..
    (qualcuno ha pensato camicia… lo so).

    L’ assurdo è che l’ Italia ha tra i maggiori potenziali al mondo per la sua posizione…ma che non li sa sfruttare.

    Già provati cittadini che hanno investito nel piccolo fotovoltaico domestico sanno da anni quanti risparmi consente .. specie se capitano situazioni in cui i prezzi si impennano!

    Gli imprenditori dovrebbero essere i primi a prendere tutte le decisioni per abbattere le spese produttive aziendali con produzione autonoma.. sfruttando le possibilità rimaste su terreni e capannoni, comprese le aziende agricole!

    Abbiamo 10-15 anni prima che il VERO disastro sia evidente anche ai più scettici ignoranti…diamoci da fare per rimediare quanto è ancora possibile!

    1. Damiano, tu ed R.S. scrivete spesso che le rinnovabili portano a riduzione dei costi dell’energia.
      Non credi che sia uno dei motivi per cui ostacolano in tutti i modi la transizione.
      I costi bassi potrebbero rendere più difficile giustificare prezzi elevati.
      L’italiano molto spesso è vittima di bufale dipinte come verità.

      1. Pensò che con 80% rinnovabili a regime
        molte società energetiche faranno contratti come quelli telefonici: abbonamento x consumo medio tot kW (o TW per le imprese) a prezzo fisso…
        In Italia Fastweb mi ha già offerto un simile “abbonamento” mensile . .
        a me non conviene al momento..ma per chi vuole sapere sempre quanto spende può andare bene…gli basta scegliere il suo livello di consumo.
        Quando l’energia F.E.R. sarà a costo 0 le società dovranno coprire il margine di guadagno ed i costi di manutenzione ed i nuovi investimenti.
        Va detto però che quando l’energia costa poco si tende a sprecarla facilmente… Forse un’ accisa sul consumo progressiva darà soldi allo Stato ed incentiverà a non esagerare con i consumi non necessari ..
        Troppo utopistico? Forse si…ma a me piace sognare un futuro positivo…

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