Da settembre sarà sul mercato ecarry, il primo Light Truck made in Italy, progettato per igiene urbana e ultimo miglio nei centri storici della nostre città. Lo produce Goriziane Group.
Dai carri armati Leopard ai camion elettrici. E’ la scommessa dell’azienda friulana che vanta 75 anni di storia nei veicoli militari, in quelli ferroviari e per l’oil&gas. La sua scelta di diversificare nel trasporto elettrico pare una “folgorazione sulla via di Damasco” tant’è radicale in senso tecnologico ed “etico”.
La scelta “etica” della famiglia Zanin
Ma una volta presa la decisione, i titolari, la famiglia Zanin di Villesse (Gorizia), hanno fatto le cose davvero in grande. Nessun compromesso, nessun riadattamento di veicoli esistenti, nessun restyling di prodotti cinesi. Hanno creato una struttura ad hoc, la divisione Green G, e hanno scelto di progettare, sviluppare e produrre “qualcosa che non c’era“. Made in Italy al 100%, per quanto possibile. Anche questa una scelta etica. Infatti ecarry è un camion leggero nuovo di zecca dal telaio fino alla trasmissione e alla cabina. Perfino il pacco batterie è stato prodotto in casa nei primi esemplari che hanno appena teriminato i test per l’omologazione. Nella produzione di serie (un migliaio di veicoli all’anno, per cominciare), le batterie saranno fornite invece da un’azienda specializzata, anch’essa italiana.
L’ecarry, un progetto partito da zero
Green G è partita da zero perchè ecarry è pensato per usi specifici: raccolta e trasporto rifiuti, logistica dell’ultimo miglio nei centri storici delle città europee, movimentazioni portuali.
Goriziane Group, dice il direttore vendite & marketing Antonio Chiello, l’ha sviluppato per quattro anni «in stretto contatto con i futuri acquirenti, cioè aziende di igiene pubblica e corrieri». Nascono così la cabina ribassata, l’autonomia reale da 200 km, il sistema batteria-trasmissione. «Tutto progettato in funzione di soste frequenti e ripetute nell’arco lavorativo delle 8 ore, nella massima sicurezza degli operatori e con un’affidabilità garantita a lungo termine».
Anche dimensioni e capacità di carico sono quelle di un veicolo che deve districarsi in spazi stretti e sostare con il minimo intralcio per il traffico. «E’ una nicchia di mercato, d’accordo, e forse per questo è trascurata dai colossi. Ma per chi, come noi, lavora da sempre con specifiche su misura questo non è un problema, ma una grande opportunità» aggiunge il manager.
L’ecarry esposto a Rimini l’anno scorso
Il primo ecarry l’avevamo visto a Rimini, esposto nei padiglioni di Ecomondo quando era ancora un prototipo. A meno di un anno di distanza è pronto per le prime consegne. Gli ordini sono affluiti numerosi, soprattutto dalle aziende di igiene urbana delle grandi città italiane. Ma anche da polonia, Spagna, Portogallo, Olanda. E da allestitori che hanno già visto in ecarry la base per altri utilizzi dedicati.
Per lo sviluppo del veicolo Green-G, in collaborazione con l’Università degli Studi di Brescia, ha analizzato i percorsi eseguiti per la raccolta differenziata porta a porta nelle metropoli e nelle città italiane, determinando i modelli energetici in tutte le possibili missioni operative. Itinerari pianificati, ripetitivi, costanti e caratterizzati da numerosi start&stop sono il naturale “teatro di battaglia” per il quale l’azienda ha adottato soluzioni ad hoc. Il design è stato sviluppato da We Do design, su style concept di David Obendorfer.
Fatto su misura per i centri storici
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La struttura può accogliere un cassone da oltre 5 metri cubi e presenta una massa complessiva a terra a partire da 35 quintali. La portata utile dell’autotelaio è di 1.600 chili, mentre la portata utile del veicolo allestito per la raccolta è di oltre 700 chili. Gli allestimenti di ecarry vengono studiati su specifiche esigenze, garantendo i massimi risultati operativi. E la versione autotelaio è predisposta per essere allestita in totale autonomia, a seconda delle diverse necessità e applicazioni professionali. Nelle intenzioni di Green G l’ecarry sarà il capostipite di una gamma di veicoli da trasporto, Seguirà un mezzo di medie dimensioni, fra i 35 e i 40 quintali di portata. Sempre rivolto a particolari nicchie di mercato. Chiello spiega così la filosofia dell’azienda: «Crediamo fortemente nella conversione elettrica. Ma crediamo anche che non si realizzerà fino a quando l’offerta non soddisferà pienamente i bisogni dell’utenza. In questo senso vogliamo e essere abilitatori della transizione».
La scheda tecnica di ecarry
Goriziane Group fa capo ai tre fratelli Pierluigi, presidente, Massimo e Carla Zanin, figli del fondatore Antonio. E’ una tra le prime realtà italiane nella progettazione di sistemi di ingegneria avanzata per il settore della difesa, oil&gas, navale e ferroviario. Le sue realizzazioni finiscono nei Paesi di tutti i continenti, dove sono sottoposte a ogni tipo di stress meccanico. Perciò, conclude Chiello, «abbiamo una particolare cultura della qualità. Le nostre macchine sono testate perchè non si rompano mai». Ovviamente costano di più. «Ma per i nostri clienti efficienza e affidabilità cintanno molto più del prezzo di listino».