ProLogium, produttore di batterie a stato solido con sede a Taiwan, ha appena presentato il primo prototipo di batteria a stato solido per gli scooter elettrici con batterie intercambiabili della connazionale Gogoro.
Il prototipo ha raggiunto la capacità target di 2,5 kWh, mantenendo l’ingombro delle normali batterie a elettrolita liquido utilizzate da Gogoro, con capacità di 1,7 kWh. Quindi la capacità è superiore del 40% circa.

Come si sa le batterie a stato solido sono meno infiammabili, più sicure, più leggere si ricaricano molto più velocemente e vantano una maggiore densità di energia. Di converso, sono più costose e sopportano molti meno cicli di carica e scarica. Ma ProLogium ritiene di aver risolto il problema utilizzando materiale ceramico come elettrolita e ossido di silicone o altri materiali come materiale catodico principale.
Lisa Hsu, senior manager del marketing e portavoce di ProLogium, ha detto che ProLogium inizierà la produzione di batterie a stato solido a Taoyuan, Taiwan, entro la fine di quest’anno. Inizialmente saranno destinate all’elettronica di consumo. Ma Peng Ming-i, chief product officer di Gogoro, ha dichiarato che l’azienda ha intenzione di montarle nei propri scooter elettrici entro 3-4 anni.
A parte lo show della presentazione alla stampa, insomma, l’utilizzo su scala industriale delle battere allo stato solido per autotrazione non è alle viste. In tantissimi ci stanno lavorando, gli annunci si sprecano, ma ad oggi nessun produttore ha ancora risolto definitivamente i problemi di costo e di durata. Ragion per cui nessun veicolo in commercio è ancora in gado di utilizzarle.
Al momento Toyota ci lavora in collaborazione con Panasonic e spera di adottarle dal 2025. Volkswagen punta su QuantumScape, considerata la più avanzata nello sviluppo, ma ancora non c’è una data per il debutto. Stellantis, in partnership con Total, ci prova con CATL.; l’obiettivo e il 2026. Ford e BMW hanno investito sulla startup Solid Power, che promette mirabilia ma solo entro metà del decennio. Hyundai si affida a SolidEnergy Systems per utilizzarle nel 2025. Infine sono al lavoro anche Tesla e Samsung, ma ancora senza una scadenza.
Quel che stupisce nel salto in avanti di Gogoro è che la sua rete di scambio rapido delle batterie è nata proprio per aggirare gli svantaggi delle batterie tradizionali. La sostituzione della batteria scarica con una carica avviene presso centri di scambio self serve in un minuto al massimo. Lì resta in carica a bassa potenza per essere pronta in un paio d’ore al successivo impiego. In questa modalità, insomma, la maggior densità energetica e la maggior velocità di ricarica delle batterie a stato solido danno pochissimi vantaggi, a fronte di costi molto superiori (oggi fino a 8 volte).
Infatti Peng ammette che Gogoro sta ancora provando materiali diversi per ottenere le migliori prestazioni dalla batteria e ridurre i costi di produzione. Quanto alla batteria esibita come prototipo, Hsu ha affermato che la produzione dovrà aumentare fino ad almeno 30 GWh per ridurre i costi di produzione avvicinandoli a quelli delle batterie a stato liquido. E ProLogium prevede che la produzione aumenterà a due cifre all’anno, partendo da un livello di 2-3 GWh.
In gennaio ProLogium ha firmato anche un accordo di cooperazione tecnologica con Mercedes-Benz. L’obiettivo è di dotare di batterie allo stato solido anche veicoli elettrici a quattro ruote.

Gogoro per il momento non ha rinunciato ad estendere la sua rete di stazioni di interscambio. Da Taiwan ora stanno espandendosi ad altri mercati asiatici come l’Indonesia e non è escluso che possano sbarcare anche in Europa. Ma Gogoro, con l’introduzione di batterie a stato solido più capaci e più veloci da caricare, potrebbe tornare su opzioni di vendita diverse.
Sul sistema di batterie intercambiabili stanno lavorando anche Kymco con il progetto Ionex e un consorzio euro nipponico con Piaggio, Ktm, Yamaha e Honda.